Andamento dei prezzi e dei costi nell'industria agroalimentare
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- Valeria Franceschini
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1 Panel agroalimentari Indagini congiunturali Panel Agroalimentari Ismea Andamento dei prezzi e dei costi nell'industria agroalimentare II semestre 24 Risultati dell indagine Si inasprisce nel secondo semestre 24 la difficile situazione economica e di mercato dell industria agroalimentare. Questo il risultato che si evince dai valori degli indici della ragione di scambio e della dinamicità del mercato costruiti sulla base delle risposte degli operatori del Panel Ismea (per approfondimenti sul Panel e sugli indici Ismea cfr. Nota metodologica). L indice della ragione di scambio, con un valore negativo pari a -37, segna un ulteriore flessione di 4 punti rispetto allo scorso semestre (variazione congiunturale) e di 24 rispetto al semestre corrispondente dello scorso anno (variazione tendenziale). Contestualmente, l indice di dinamicità del mercato, pari a -2, cede di 3 punti in termini congiunturali e di 32 in termini tendenziali. Grafico 1 Indice della ragione di scambio per area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Grafico 2 Indice di dinamicità di mercato per area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole 1
2 Malgrado in riferimento al secondo semestre 24 gli intervistati abbiano dichiarato un incremento delle vendite e una maggiore stabilità dei costi produttivi, il peggioramento della ragione di scambio e della dinamicità del mercato va imputato alle dinamiche negative che, nel periodo, hanno interessato i prezzi di vendita e le scorte di materie prime e semilavorati. L andamento dei costi (grafico 3), con un saldo di risposte pari a 53 (saldo tra la percentuale di risposte costi in aumento e la percentuale di risposte costi in diminuzione ), si è rivelato in progressiva flessione rispetto ai due semestri precedenti, quando il saldo si era attestato, in ordine, a 71 e a 69. In particolare, rispetto allo scorso semestre, alla domanda costi in aumento ha risposto il 57% degli intervistati (contro il 69% precedente), alla domanda costi stabili il 39% (a fronte dello scorso 3%) e alla domanda costi in diminuzione solo il 4% (contro una percentuale prossima allo zero del precedente semestre). Grafico 3 La dinamica congiunturale dei costi totali per area geografica saldo delle % di risposta (aumentati - diminuiti) Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Considerando, poi, l evoluzione tendenziale dei costi unitari degli input produttivi (grafico 4), anche in questo caso si osserva un leggero ridimensionamento rispetto ai due semestri precedenti. Interrogati gli operatori sul livello dei costi produttivi nel corso degli ultimi sei mesi del 24 rispetto al semestre corrispondente dell anno precedente, l 85% di questi ha risposto che sono aumentati, il 13% che sono rimasti stabili e il 2% che sono diminuiti. La percentuale di risposte attestante l aumento dei costi rimane elevata, tuttavia risulta inferiore a quella rilevata lo scorso semestre (quando era stata pari al 9%). In particolare, nel secondo semestre 24 la variazione tendenziale dei costi è stata positiva, e quindi in aumento, per le voci relative all energia, agli imballaggi e alle assicurazioni, mentre è stata negativa nel caso delle materie prime, del credito, dei trasporti e del lavoro. 2
3 Grafico 4 La dinamica tendenziale dei costi unitari degli input produttivi in complesso materie prime lavoro credito assicurazioni trasporti imballaggi energia saldo delle % di risposta (aumentati - diminuiti) Circa, invece, l andamento dei prezzi di vendita (grafico 5), è ancora marcato il peggioramento congiunturale, ma, soprattutto, quello tendenziale. In riferimento al secondo semestre 24, alle domande prezzi stabili, prezzi in aumento e prezzi in diminuzione hanno risposto, rispettivamente, il 72%, il 3% e il 25% degli intervistati, percentuali queste che se riferite al semestre scorso diventano 63, 2 e 17, mentre se riferite al semestre corrispondente dell anno precedente diventano pari a 52, 46 e 2. Ciò che emerge è sia l incremento delle risposte relative alla stabilità e alla riduzione dei prezzi, sia la riduzione delle risposte attestanti l aumento dei prezzi. Può quindi a ragione concludersi che nel corso dei ultimi sei mesi del 24 i prezzi sono stati caratterizzati da un andamento fortemente stazionario tendente al ribasso, comprovante la difficoltà per le aziende agroalimentari di fronteggiare gli elevati costi di produzione attraverso aumenti dei prezzi praticati sulle vendite, con una conseguente erosione del loro risultato operativo. Grafico 5 La dinamica congiunturale dei prezzi di vendita per area geografica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole 3
4 Considerando, adesso, solo l andamento congiunturale delle vendite (grafico 6), il secondo semestre 24 si è rivelato decisamente migliore del semestre precedente: il 45% degli intervistati ha dichiarato un livello di vendite stazionario, il 37% in aumento e solo il 18% in diminuzione. Il saldo delle risposte sale così da -2 a 2, recuperando parzialmente il forte gap negativo rispetto al semestre corrispondente dell anno precedente, quando il saldo si era attestato a 47. Grafico 6 La dinamica congiunturale delle vendite per area geografica saldo delle % di risposta (aumentate- diminuite) 6, 5, 4, 3, 2, 1,, -1, -2, -3, -4, -5, Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Analisi per area geografica Relativamente alle scorte di materie prime e semilavorati (tabella 1), quantunque sia in lieve aumento la percentuale di quanti hanno dichiarato un livello nella norma (9% contro l 88% dello scorso semestre), il saldo tra le risposte livelli superiori alla norma e quelle livelli inferiori alla norma risulta in crescita: si passa dal -3 dello scorso semestre al 4 del semestre di riferimento. Di fatto, un accumulo di scorte a livelli superiori al normale è testimonianza di un rallentamento nelle dinamiche di mercato e, quindi, produttive. Tabella 1 - Il livello delle scorte di materie prime e semilavorati per area geografica (% delle risposte) I semestre 24 II semestre 24 Normale Saldo * Non ci sono mai scorte Normale Saldo * Non ci sono mai scorte Area geografica Nord Ovest Nord est Centro Sud e Isole Italia *Differenza tra le risposte "superiore al normale" e "inferiore al normale", al netto delle risposte "non ci sono mai scorte" e "non so/n.r." Dall analisi territoriale, emerge che l andamento che nel corso della seconda metà del 24 ha complessivamente caratterizzato la ragione di scambio e la dinamicità del mercato dell industria agroalimentare italiana, è stato riscontrato uguale nelle regioni del Nord. 4
5 Diversamente, al Centro e nelle regioni del Mezzogiorno, la migliore tenuta dei prezzi di vendita e la flessione delle scorte di materie prime e semilavorati sono stati testimonianza di un mercato che non ha perso di redditività e di dinamicità rispetto ai primi sei mesi del 24. Invero, al Centro l indice della ragione di scambio si è mantenuto agli stessi livelli della prima metà dell anno (-35), mentre al Sud ha guadagnato 4 punti (da -39 a -35). L indice di dinamicità del mercato, d altronde, è passato da negativo a positivo sia al Centro che nel Mezzogiorno: esattamente, da -22 a zero nel primo caso e da -4 a 1 nel secondo. Nel confronto tendenziale, entrambi gli indici risultano in peggioramento in tutte e quattro le macro aree del nostro Paese. Tuttavia, per le ragioni di cui sopra, al Centro e al Sud la flessione tendenziale è risultata più contenuta. Analisi per comparto Rispetto alle dinamiche osservate per l intero settore dell industria agroalimentare, nell ambito dei singoli comparti gli indici relativi alla ragione di scambio (grafico 7) e alla dinamicità del mercato (grafico 8) hanno assunto valori ed evoluzioni diverse. La ragione di ciò va individuata nelle diverse dinamiche congiunturali dei costi (grafico 9), dei prezzi (grafico 1), delle vendite (grafico 11) e delle scorte (tabella 2) che hanno caratterizzato ciascun singolo segmento. Grafico 7 Indice della ragione di scambio per comparto vitivinicola altri ortofr. pomodoro Prod. di olio di oliva cereali Prod. di riso mangimi bovina suina avicola cunicola latte bovino latte ovicaprino 5
6 Grafico 8 Indice di dinamicità del mercato per comparto vitivinicola ortofr. pomodoro Prod. di olio di oliva cereali Prod. di riso mangimi bovina suina avicola cunicola latte bovino latte ovicaprino 1 Grafico 9 La dinamica congiunturale dei costi totali per comparto saldo delle % di risposta (aumentati - diminuiti) vitivinicola ortofr. pomodoro Prod. di olio di cereali Prod. di riso mangimi bovina suina avicola cunicola latte bovino latte ovicaprino 6
7 Grafico 1 La dinamica congiunturale dei prezzi di vendita per comparto 1 saldo delle % di risposta (aumentati - diminuiti) vitivinicola ortofr. pomodoro Prod. olio di oliva cereali Prod. di riso mangimi bovina suina avicola cunicola latte bovino latte ovicaprino Grafico 11 La dinamica congiunturale delle vendite per comparto 1 saldo delle % di risposta (aumentate- diminuite) vitivinicola ortofr. pomodoro Prod. di olio di oliva cereali Prod. di riso mangimi bovina suina avicola cunicola del latte bovino del latte ovicaprino 7
8 Tabella 2 - Il livello delle scorte di materie prime e semilavorati per comparto (% delle risposte) I semestre 24 II semestre 24 Non ci sono mai Normale Saldo * scorte Normale Saldo * Non ci sono mai scorte Comparto Trasformazione vitivinicola Trasformazione prodotti ortofrutticoli Trasformazione pomodoro Produzione di olio di oliva Trasformazione dei cereali Produzione di riso Industria dei mangimi Macellazione bovina Macellazione suina Macellazione avicola Macellazione cunicola Trasformazione del latte bovino Trasformazione del latte ovicaprino *Differenza tra le risposte "superiore al normale" e "inferiore al normale", al netto delle risposte "non ci sono mai scorte" e "non so/n.r.". Trasformazione vitivinicola Trasformazione di prodotti ortofrutticoli (escluso il pomodoro) Trasformazione del pomodoro In particolare, nel secondo semestre del 24 la situazione economica e l andamento del mercato del comparto della trasformazione vitivinicola hanno mostrato un andamento dei prezzi progressivamente più bassi (fenomeno confermato da un saldo delle percentuali di risposta pari a meno 22, dove il saldo esprime la differenza tra la percentuale di risposte prezzi in aumento e quella di risposte pressi in diminuzione ), un andamento dei costi in aumento (saldo positivo pari a 65), un lieve aumento delle vendite (saldo positivo pari a 1) ed un incremento crescente delle scorte. Tuttavia, rispetto allo scorso semestre, quando era stato dichiarato un aumento dei costi più accentuato, l indice della ragione di scambio guadagna 9 punti, attestandosi a -43, e rimanendo inferiore di soli 2 punti alla performance del semestre corrispondente dell anno precedente. Analogamente, l indice di dinamicità del mercato, con un valore di -14, recupera 3 punti in termini congiunturali, pur accusando una flessione di punti 25 nel confronto tendenziale. Relativamente al segmento della trasformazione ortofrutticola non includente il pomodoro, la dinamica congiunturale dei prezzi (il cui saldo è risultato pari a meno 6), delle vendite (con un aumento congiunturale del saldo di 16 punti) e dei costi (saldo in diminuzione di 35 punti rispetto ai primi sei mesi dell anno), spiega sì il segno negativo dell indice della ragione di scambio, che però passa dal valore di -23 del primo semestre del 24 al valore di -12 del semestre analizzato. Rimane invece invariato l indice di dinamicità del mercato nel confronto con il semestre precedente, che chiude così il 24 con un valore positivo pari a 6. Nell ambito invece dell industria di trasformazione del pomodoro, la cattiva performance di mercato osservata nel corso della prima metà del 24 ha registrato nel secondo semestre un lieve miglioramento che ha fatto 8
9 Produzione di olio di oliva Trasformazione dei cereali guadagnare 5 punti all indice della ragione di scambio (per un valore finale pari a -58). Ciononostante, nel confronto tendenziale l indice rimane penalizzato di 5 punti. La dinamicità del mercato, d altronde, attestatasi a - 17, cede di 15 punti rispetto allo scorso semestre e di 35 rispetto al semestre corrispondente dell anno precedente. In base alle risposte degli operatori intervistati, nella seconda metà del 24 le vendite sono rimaste stazionarie per il 44% e sono aumentate per il 4%, mentre i prezzi sono diminuiti nel 73% dei casi. Infine i costi sono aumentati per il 62% degli intervistati, sono rimasti stabili per il 29% e sono diminuiti per il rimanente 9%. I risultati, poi, conseguiti nel corso del secondo semestre 24 dal segmento della produzione dell olio d oliva, sono decisamente meno brillanti di quelli dello scorso semestre. La ragione di scambio, infatti, con un valore negativo pari a -8, perde 5 punti in termini congiunturali e 17 in termini tendenziali. D altronde, il livello di +11 dell indice di dinamicità di mercato guadagna 8 punti rispetto al livello dello scorso semestre, e ne perde 27 rispetto al semestre corrispondente dell anno precedente. Si confermano stagnanti sia i prezzi di vendita (che nel secondo semestre vengono dichiarati stabili dal 92% degli operatori), sia i costi (dato confermato dal 83% degli intervistati), mentre per le vendite si rileva una ripresa, con un aumento di 15 punti del saldo di risposte, per un valore così di +22. In linea con l andamento medio dell industria agroalimentare, si rileva l andamento dell indice della ragione di scambio del segmento della trasformazione dei cereali. Con un valore pari a -42, perde 1 punti nel confronto congiunturale e 32 in quello tendenziale. In flessione anche l indice di dinamicità di mercato che, pari a -19, risulta molto più debole rispetto ai valori di -8 dello scorso semestre e di 39 del semestre corrispondente dell anno precedente. A fronte di costi sempre in aumento (l aumento dei costi è stato dichiarato dal 51% degli intervistati), il livello dei prezzi di vendita si è invece rivelato non soddisfacente (la stabilità dei prezzi è emersa nel 42% delle interviste, la diminuzione nel 58%), specie rispetto allo scorso semestre (quando il 43% degli intervistati aveva risposto di avere osservato un aumento dei prezzi). A ciò si aggiunga che nella rilevazione dello scorso semestre era emerso che l andamento congiunturale delle vendite era stato stabile per il 48% degli operatori, crescente per il 21% e decrescente per il 31%, percentuali queste che se riferite al secondo semestre 24 diventano, rispettivamente, pari a 7, 16 e 14: aumenta quindi la percentuale di risposte attestanti la stabilità delle vendite e si riduce quella delle risposte che ne conferma un aumento. Produzione di riso Nel comparto della produzione di riso, risulta ancora negativo l indice della ragione di scambio: con un valore di -5 precipita la sua performance sia rispetto allo scorso semestre, quando il suo valore si era attestato intorno a - 16, sia rispetto al semestre corrispondente dell anno precedente, quando si era stato pari a -31. In positivo, invece, l indice della dinamicità del mercato che migliora i valori dei due semestri precedenti: pari a 11, segna una variazione positiva congiunturale di 7 e tendenziale di 8. In particolare, nel secondo semestre del 24 gli operatori non sono riusciti a contenere la caduta dei prezzi di vendita (confermata dal 51% degli intervistati). Tale fenomeno, accompagnato dall aumento dei costi, (dichiarato dal 59% degli operatori), ha ingenerato l erosione della ragione di scambio di questo segmento. In termini, invece, di dinamicità del mercato, il miglioramento è stato determinato dal fatto che contemporaneamente alla flessione dei prezzi, si è avuto un aumento dei volumi venduti (il saldo delle risposte si impenna dal valore di -1 dello scorso semestre al valore di +79 del semestre qui analizzato) e una flessione del livello delle scorte (il saldo passa in questo caso da -14 a -7). 9
10 Trasformazione di mangimi Si inasprisce, rispetto al semestre precedente, la performance dei due indici riferirti all industria mangimistica, che peggiorano anche nel confronto col semestre corrispondente dell anno precedente. Infatti, nonostante l incremento dei costi si sia mostrato molto più contenuto che nei due semestri precedenti (saldo: 13, a fronte rispettivamente del saldo di 95 del semestre scorso e di 97 del semestre corrispondente dell anno precedente), il forte calo nel livello dei prezzi di vendita ha portato la ragione di scambio a -43, dal valore di -2 del semestre appena prima e dal valore prossimo a zero conseguito nel semestre corrispondente dello scorso anno. La cattiva tenuta della dinamicità del mercato, d altronde, è stata confermata, oltre che dal livello insoddisfacente dei prezzi, anche da una stagnazione delle vendite: con un valore pari a -26, l indice perde ben 63 punti nel confronto congiunturale e 65 in quello tendenziale. Macellazione bovina Nell ambito dei comparti zootecnici, nel corso del secondo semestre 24 i risultati conseguiti dalla macellazione bovina mostrano un incremento delle vendite (confermato dal 77% degli intervistati), la stabilità dei prezzi di vendita (attestata dal 89% degli operatori) e un aumento dei costi (risultante dal 71% delle risposte). La ragione di scambio, pertanto, proprio a causa dell impennata dei costi, si è rivelata a svantaggio degli operatori del comparto: con un valore di -38, perde 6 punti in termini congiunturali, mentre ne guadagna 3 in termini tendenziali. L indice di dinamicità del mercato, invece, pur rimanendo positivo e pari a 25, perde 18 punti nel confronto congiunturale e 4 in quello tendenziale. Macellazione suina Diverse le dinamiche del segmento della macellazione suina: nel secondo semestre 24 l indice della ragione di scambio (pari a -28) è aumentato di 27 punti rispetto al semestre precedente e di 18 rispetto al semestre corrispondente dell anno precedente. L indice di dinamicità di mercato si è invece attestato al livello di +28, migliorando di 38 punti in termini congiunturali e di 3 in termini tendenziali. Il buon andamento della domanda dei prodotti finiti di questo comparto è stato attestato da un pari aumento delle vendite e del livello dei prezzi. Macellazione avicola Dopo i risultati negativi di mercato ed economici dello scorso semestre, l indice della ragione di scambio del comparto della macellazione avicola, attestatosi a zero nel corso del secondo semestre del 24, registra un recupero congiunturale di ben 51 punti e tendenziale di 2. Risulta invece nuovamente molto basso l indice di dinamicità del mercato: pari a -3, cede di 1 punti in termini congiunturali e di 67 in termini tendenziali. Alla base di tale peggioramento va individuata la forte e progressiva flessione avutasi nelle vendite: la percentuale di risposte vendite in diminuzione è passata dal 2% del semestre corrispondente dello scorso anno, al 36% del semestre precedente, al 77% del semestre di riferimento. Macellazione cunicola Trasformazione latte bovino Diverse le dinamiche di costi, prezzi e vendite cha hanno caratterizzato l andamento della macellazione cunicola. Grazie alla stabilità congiunturale dei prezzi di vendita (come dichiarato dal 72% degli intervistati) e dei costi di produzione (confermato dal 71% degli stessi), la ragione di scambio, con un valore prossimo allo zero, si attesta sugli stessi livelli dello scorso semestre, mentre in termini tendenziali cede di 12 punti. Invece, l indice di dinamicità di mercato, pari a 6, a fronte della stazionarietà dei prezzi e della contestuale flessione delle vendite, riporta una flessione congiunturale di 4 punti, che si inasprisce a -46 in termini tendenziali. In riferimento al segmento della trasformazione del latte bovino, i due indici risultano in lieve miglioramento nell ottica congiunturale e in peggioramento in quella tendenziale. Segnatamente, la ragione di scambio nel secondo 1
11 Trasformazione latte ovicaprino semestre 24, con un valore pari a -42, ha migliorato la sua performance di un punto rispetto al semestre precedente e la ha peggiorata di 28 rispetto allo stesso semestre dell anno scorso. Analogamente, l indice di dinamicità del mercato, pari a -4, segna un recupero congiunturale di 1 punto ed una flessione tendenziale di 27 punti. Le ragioni della stazionarietà di questa seconda metà del 24 e del difficile recupero rispetto al semestre corrispondente del 23 vanno individuate in un andamento poco vivace delle vendite e dei prezzi, nonché in un livello costantemente medio-alto dei costi di produzione. Per quanto riguarda il comparto della trasformazione del latte ovicaprino, il secondo semestre del 24 segna un miglioramento rispetto allo scorso semestre, rimanendo tuttavia in forte svantaggio rispetto al semestre corrispondente dell anno precedente. La ragione di scambio, pari a -54, pur migliorando di 4 punti rispetto allo scorso semestre, ha registrato una flessione tendenziale di 35 punti. L indice di dinamicità del mercato, anch esso negativo e pari a -31, guadagna 26 punti in termini congiunturali anche se diminuisce di 27 in termini tendenziali. Le cause di tale andamento vanno ravvisate nell evoluzione altalenante delle vendite (saldo: 49, a fronte del -78 del semestre precedente e del 5 dello stesso semestre dello scorso anno), nel contestuale andamento oscillante sia dei costi (saldo: 66, contro il 78 del semestre precedente e 37 dello stesso semestre dell anno scorso) che dei prezzi (-43 il saldo, a fronte dei due precedenti saldi, in ordine, di -1 e -37) del secondo semestre). Torna, infine, su livelli normali il saldo delle scorte, che passa dal valore di 57 a quello di 3 nel confronto fra primo e secondo semestre 24 Prodotti biologici Infine, solo il 4% delle aziende del Panel Ismea si occupa di trasformazione di prodotti biologici ed i risultati qui discussi si riferiscono alle risposte soltanto di questa percentuale di operatori. Da una breve considerazione dell andamento dei prezzi e dei costi emerge che la forbice prezzi/costi dei prodotti agroalimentari biologici di prima trasformazione si è progressivamente allargata dal primo al secondo semestre 24 (grafico 12). Sulla base dei saldi delle percentuali di risposta, l andamento dei costi rimane invariato (viene confermato il valore di 19 dello scorso semestre), mentre quello dei prezzi risulta in flessione (si passa dal valore di 4 dello scorso semestre a quello di -11 del semestre di riferimento). La forbice dei saldi, pertanto, nel secondo semestre del 24 si è inasprita a - 3, dal valore di -15 del semestre scorso. Risulta, tuttavia, migliore rispetto al valore di -51 del semestre corrispondente dello scorso anno. Parallelamente, l indice della ragione di scambio, pari a -15 negli ultimi sei mesi del 24, si mostra migliore di quello del semestre precedente (quando era stato uguale a -8), ma migliore di quello del semestre corrispondente dell anno precedente (quando invece era stato pari a -26). Risulta, infine, in diminuzione il saldo relativo all andamento delle vendite, che raggiunge un valore pari a -24, da un -19 del primo semestre 24 e da un +19 del secondo semestre del
12 Grafico 12 La dinamica congiunturale dei prezzi di vendita e dei costi dei prodotti biologici saldo % delle risposte (aumentati -diminuiti) prezzi costi Ismea Direzione Mercati e Risk Management Unità operativa Osservatori e Panel Responsabile Unità : Franca Ciccarelli (+39) Redazione: Giovanna Maria Ferrari (+39) Valerio Torriero (+39)
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