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1 Ministero dell Interno DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI DIREZIONE CENTRALE DELLA FINANZA LOCALE L Addizionale comunale all IRPEF per l anno 2006 (del dott. Giancarlo Verde - Direttore Centrale della Finanza Locale ) Roma, dicembre 2008

2 UN ANALISI DELL ANDAMENTO DELL L ADDIZIONALE COMUNALE ALL IRPEF 1. Disciplina normativa L Addizionale comunale all IRPEF, imposta aggiuntiva sul reddito delle persone fisiche, applicata facoltativamente dai Comuni, è stata istituita dal Decreto legislativo 28 settembre 1998, n La normativa iniziale ha poi subito numerose ed articolate modifiche negli anni successivi per effetto dell articolo 12 della legge n. 133 del 1999, dell articolo 6, comma 12, della legge n. 488 del 1999, dell articolo 28 della legge n. 342 del 2000, nonché dell articolo 1, commi dal 142 al 144, della legge n. 296 del L addizionale ha rappresentato una innovazione nel panorama delle entrate proprie dei comuni, determinandone una maggiore autonomia finanziaria. Applicata dal 1999, è articolata in aliquota opzionale e variabile da comune a comune, in quanto rimessa alla discrezionalità degli enti che possono istituirla con propria delibera di consiglio. La misura di applicazione dell addizionale IRPEF, fino all anno 2006, non poteva eccedere il tetto massimo di 0,5 punti percentuali, con un incremento annuo non superiore a 0,2 punti,da deliberare entro il 31 dicembre. Tuttavia, l articolo 3, comma 1, della legge n. 289 del 2002 e l articolo 1, comma 51, della legge n. 311 del 2004 hanno sospeso gli aumenti delle addizionali comunali all IRPEF, deliberati a partire dal 29 settembre 2002 e fino a tutto il 2007, eccezion fatta per gli enti che non avevano mai applicato l addizionale per i quali l aliquota non può superare lo 0,1%. L erogazione del gettito ai comuni, fino all anno 2006 per l intero versamento e per il 2007 limitatamente al versamento del 30 per cento a titolo di acconto, è avvenuta a cura del Ministero dell interno con una procedura che prevede diverse erogazioni a titolo di acconto nel corso dell anno successivo a quello di riferimento dell imposta, al verificarsi degli accrediti sulla contabilità speciale statale delle somme versate a titolo di addizionale dai sostituti di imposta e dai contribuenti. I pagamenti ai comuni, invece, si concludono con la corresponsione del saldo spettante allorché il Ministero dell economia e delle finanze rende disponibile i dati definitivi dei redditi imponibile IRPEF, a livello comunale e per anno di competenza. Infatti, solo la divulgazione di questi dati rende possibile determinare il gettito effettivo spettante a ciascun comune e provvedere di conseguenza ai relativi saldi annuali. Dall anno 2007, l articolo 1, con i commi dal 142 al 144, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007) ha modificato l articolo 1 del decreto legislativo n. 360 del 1998, istitutivo dell addizionale comunale all IRPEF, superando il sistema del passaggio delle somme versate attraverso il bilancio dello Stato ed introducendo il versamento diretto alle casse comunali.. Secondo la nuova formulazione dell articolo 1, comma 3, del predetto D.l.vo n. 360, i comuni, con regolamento adottato ai sensi dell articolo 52 del decreto 2

3 legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e successive modificazioni, possono disporre la variazione dell aliquota di compartecipazione dell addizionale di cui al comma 2 con deliberazione da pubblicare nel sito individuato con decreto del capo del Dipartimento per le politiche fiscali del Ministero dell economia e delle finanze 31 maggio 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 130 del 5 giugno Sempre nell articolo 1, dopo il comma 3, è stato inserito, il comma 3-bis il quale prevede che Con il medesimo regolamento di cui al comma 3 può essere stabilita una soglia di esenzione in ragione del possesso di specifici requisiti reddituali. Inoltre, il comma 4 dell articolo 1 stabilisce che il versamento dell addizionale comunale è effettuato in acconto e a saldo unitamente al saldo dell imposta sul reddito delle persone fisiche. La misura dell acconto è stabilita nel 30 per cento dell addizionale ottenuta applicando al reddito imponibile dell anno precedente l aliquota deliberata per l anno di riferimento qualora la pubblicazione della delibera sia effettuata non oltre il 15 febbraio del medesimo anno. In caso di pubblicazione della delibera successiva al predetto termine, la misura dell aliquota da applicare sarà quella vigente nell anno precedente. Le novità contenute nella legge finanziaria 2007 sono state illustrate dalla circolare dell Agenzia delle entrate n. 15 del 16 marzo 2007, che ha fornito, tra l altro, chiarimenti in relazione ai seguenti aspetti: 1) possibilità per i comuni di aumentare, a decorrere dall anno 2007, l aliquota di compartecipazione dell addizionale comunale nella misura massima dello 0,8 per cento, attraverso un regolamento da adottare ai sensi dell articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446; 2) criterio per cui l addizionale è dovuta al comune nel quale il contribuente ha domicilio fiscale alla data del 1 gennaio (in luogo di quella del 31 dicembre); 3) introduzione del versamento in acconto; 4) individuazione dei nuovi adempimenti a carico dei sostituti d imposta in riferimento ai redditi derivanti da lavoro dipendente e assimilati. Nell attesa che il nuovo sistema di versamento diretto ai comuni andasse a regime, limitatamente alle somme versate a titolo di acconto 2007, 30%,, è stato fatto ancora ricorso all acquisizione dei versamenti al bilancio dello Stato ed alla successiva redistribuzione ai comuni, salva l operazione di conguaglio che avverrà presumibilmente nella prossima primavera Gettito dell addizionale Dato atto che il sistema di acquisizione dell entrata del tributo è radicalmente cambiato dall anno di imposta 2007, si ritiene interessante una valutazione dell andamento dell entrate a partire dall anno 1999, fino all anno

4 L universo dei comuni con facoltà di applicazione dell addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche è costituito da comuni appartenenti alle 15 TABELLA 1 ADD IZIO NALE C O M UN ALE IRPE F PE R R EG IO N E (ANN I D AL 1999 AL 2006) V ALO RI ASS O LUTI DE LLE SO M M E ER O G ATE IN M ILIO N I D I EUR O REGIONE PIEMONTE LOMBARDIA LIGURIA VENETO EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA P UG LIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA ITALIA Fonte: elaborazioni su banca dati Ministero dell'interno - Finanza Locale regioni a statuto ordinario ed alle 2 regioni a statuto speciale Sicilia e Sardegna; gli enti di Valle D Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, subordinati a normativa speciale, sono esclusi dal sistema ordinario dei trasferimenti erariali. Il gettito considerato è quello effettivamente erogato ai soli comuni che hanno applicato l aliquota negli anni , come determinato sulla base dei dati ultimi definitivi del reddito imponibile IRPEF comunicati dal Ministero dell economia e delle finanze. La tabella n. 1 riporta a livello regionale l ammontare del gettito negli otto anni di applicazione, mentre la tabella n. 2 riporta il numero complessivo dei comuni presenti all interno della regione e la percentuale dei comuni beneficiari del gettito. REGIONE N. TOTALE COMUNI TABELLA 2 DINAMICA REGIONALE DEI COMUNI CHE APPLICANO L'ADDIZIONALE COMUNALE ALL' IRPEF (ANNI DAL 1999 AL 2006) VALORI PERCENTUALI SUL TOTALE DEI COMUNI PIEMONTE ,93% 55,39% 64,43% 69,98% 69,90% 69,90% 74,38% 76,29% LOMBARDIA ,42% 46,77% 55,63% 63,13% 62,94% 62,87% 67,01% 68,76% LIGURIA ,96% 54,04% 60,85% 70,21% 70,21% 70,21% 75,32% 76,60% VENETO ,21% 67,64% 74,18% 81,58% 81,41% 81,41% 86,57% 87,26% EMILIA ROMAGNA ,37% 44,28% 57,48% 76,83% 77,13% 76,83% 83,87% 86,22% TOSCANA ,78% 68,99% 75,26% 84,32% 84,67% 84,32% 87,46% 88,15% UMBRIA 92 39,13% 72,83% 77,17% 84,78% 84,78% 84,78% 88,04% 88,04% MARCHE ,31% 79,67% 90,65% 93,50% 93,50% 93,50% 95,93% 96,75% LAZIO ,18% 62,17% 68,25% 76,19% 76,19% 76,19% 81,75% 81,75% ABRUZZO ,41% 54,75% 60,66% 66,56% 66,23% 66,23% 68,52% 69,51% MOLISE ,68% 35,29% 44,85% 52,21% 51,47% 51,47% 61,76% 62,50% CAMPANIA ,29% 56,08% 64,97% 74,23% 74,05% 74,05% 78,22% 80,22% PUGLIA ,92% 61,63% 71,32% 78,29% 78,29% 78,68% 82,17% 82,17% BASILICATA ,59% 50,38% 54,20% 63,36% 63,36% 63,36% 69,47% 72,52% CALABRIA ,70% 48,90% 56,72% 62,59% 62,59% 62,59% 67,73% 68,22% SICILIA ,51% 55,38% 56,41% 61,03% 60,77% 60,77% 63,59% 64,10% 4 SARDEGNA ,24% 23,34% 27,59% 32,36% 32,36% 32,36% 33,95% 35,28% ITALIA ,39% 53,70% 61,45% 68,86% 68,76% 68,74% 73,05% 74,35% Fonte: elaborazioni su banca dati Ministero dell'interno - Finanza Locale

5 L analisi dei dati contenuti nelle due tabelle evidenzia che nei primi quattro anni di applicazione dell addizionale si realizza ad un consistente incremento annuale di gettito dovuto sia all aumento del numero dei comuni che istituisce l addizionale, sia alla progressiva variazione delle aliquote che potevano raggiungere lo 0,5 per cento, misura massima prevista dall art. 1 del D.L.vo n. 360 del 1998, vigente fino al 31 dicembre Il gettito nazionale dell addizionale comunale all IRPEF passa da circa 275 milioni di euro del 1999 a circa milioni di euro del 2002, con crescite territoriali che riflettono l andamento complessivo. Dall anno 2002 all anno 2006 si assiste ad una stabilizzazione del numero dei comuni che applica l addizionale, in linea con le misure di contenimento dell imposizione fiscale introdotte dalle leggi finanziarie. Il lieve incremento di gettito realizzato nel periodo 2002 al 2006, quantificato in circa 213 milioni di euro, deriva principalmente dalla crescita annuale del reddito imponibile delle persone fisiche. La tabella n. 3 riporta il reddito imponibile delle persone fisiche fornito dal Ministero dell economia e delle finanze riferito all universo dei comuni presenti in ciascuna regione. TABELLA 3 REDDITO IMPONIBILE PER L'APPLICAZIONE DELL'ADDIZIONALE IRPEF (ANNI DAL 1999 AL 2006) VALORI ASSOLUTI REGIONALI IN MILIONI DI EURO REGIONE PIEMONTE LOMBARDIA LIGURIA VENETO EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA ITALIA Fonte: elaborazioni su banca dati Ministero dell'interno - Finanza Locale 3. Valutazione dell addizionale nell anno

6 I comuni che nell anno 2006 applicano l addizionale hanno raggiunto il numero complessivo di 5.553, come si rileva dalla tabella n. 2, e rappresentano il 74, 35% dell universo degli enti interessati, la regione Marche con il 96,75% si distingue in quanto la quasi la totalità dei propri comuni ha istituito l addizionale, seguono Toscana, Umbria, Veneto, Emilia Romagna e Lazio con percentuali variabili rispettivamente da 88,15% a 81,75%, per le restanti regioni le percentuali si collocano entro un intervallo compreso tra il 60 e l 80 per cento e rappresentano valori vicini alla media nazionale che è del 74,35%, nettamente sottomedia si colloca la regione Sardegna con il 35,28%. Riguardo alla distribuzione geografica dei flussi finanziari per l anno 2006, a fronte del gettito complessivo di circa milioni di euro, una valutazione in termini assoluti indica che il maggior gettito regionale si riscontra nella Lombardia con 256 milioni di euro e quello minimo nel Molise 8 milioni; spiccano, comunque, i valori di Piemonte e Veneto nel Nord Italia, quelli di Toscana, Lazio nel Centro e Campania e Puglia nel Sud. Gettito regionale Milioni ,34 40,99 52,04 43,61 35,67 Grafico 2 Analisi dell'addizionale comunale all'irpef anno 2006 Valori assoluti e valori pro capite del gettito regionale 40,52 31,48 44,22 32,10 31,92 29,71 25,50 28,58 26,12 24, ,11 32,82 22, Gettito pro capite in Euro Gettiro regionale Gettito pro capite 6

7 MARCHE TOSCANA UMBRIA LAZIO PIEMONTE EMILIA ROMAGNA ABRUZZO BASILICATA CAMPANIA LIGURIA MOLISE VENETO ITALIA PUGLIA CALABRIA SICILIA LOMBARDIA SARDEGNA Grafico 1 Analisi territoriale dei Comuni e della popolazione interessati all'addizionale comunale all'irpef anno 2006 Valori percentuali Pop. Interessata / Pop. Regione Enti interessati/enti regione Analizzando i dati nel valore medio pro capite occorre rilevare che nell anno 2006 l addizionale è stata applicata dal 74,35% dei comuni nei quali sono residenti cittadini che rappresentano l 83,17% della popolazione complessiva pari a abitanti. Se la media nazionale pro capite del gettito è di euro 35,11, i cittadini della Liguria concorrono in misura massima con un gettito di 52,04 euro per abitante, mentre le altre regioni si collocano entro un intervallo medio compreso tra i 25 e i 45 euro,. La Sicilia evidenzia il gettito minimo di 22,33 euro per abitante. 4. Conclusioni L analisi effettuata conferma che i comuni del centro e del nord Italia sono stati più pronti ad attivare nuove fonti di finanziamento facilitati anche dalla maggiore redditualità e delle migliori condizioni socio-economiche presenti nei loro territori. Analoghe considerazioni, spostando l attenzione sulla grandezza dei comuni, valgono per i comuni di medie e grandi dimensioni appartenenti alle classi demografiche più ampie. Una valutazione a parte va fatta, infine, per i comuni di piccole dimensioni, collocati soprattutto nel Mezzogiorno, in queste realtà le fonti di finanziamento correlate ad un economia locale poco sviluppata danno scarsi risultati di entrata e finiscono per ripercuotersi sulla capacità di erogare adeguati servizi ai cittadini. 7

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