REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

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1 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI COMUNE DI SOLARUSSA (OR) Progetti di Pronta Cantierabilità finanziabili con le linee di attività del POR FESR Linea a PROGETTO DI COMPLETAMENTO "DI PARCO IN PARCO..." - Oggetto Titolo PROGETTO PRELIMINARE-DEFINITIVO-ESECUTIVO RELAZIONE GENERALE RPC.01 Cod.elab. scala - Data Rev. Descrizione Eseg. Contr. Appr. Agosto 2015 Emissione RTI IAT AMM. PROGETTAZIONE: Raggruppamento Temporaneo di Imprese: IAT Consulenza e Progetti s.r.l. Dott. Ing. Giuseppe Frongia Dott. Ing. Marianna Barbarino Dott. Nat. Mauro Casti Dott. Arch. Consuelo Cossu RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Geom. Faustino Vargiu Committente: Comune di Solarussa Sede: Corso F.lli Cervi n Solarussa Tel. 0783/ A _RPC.01_R0_Relazione generale _RPC.01_R0_Relazione generale Formato File origine File di stampa 2014/0082 Codice pratica Elaborazioni: I.A.T. Consulenza e progetti S.r.l. con socio unico - V. Tigellio 22, Cagliari, Tel Fax Disegni, calcoli, specifiche e tutte le altre informazioni contenute nel presente documento sono di proprieta' della I.A.T. Consulenza e progetti s.r.l.. Al ricevimento di questo documento la stessa diffida pertanto di riprodurlo, in tutto o in parte, e di rivelarne il contenuto in assenza di esplicita autorizzazione.

2 INDICE 1 INTRODUZIONE QUADRO PROGRAMMATICO REGIONALE, NAZIONALE E COMUNITARIO E PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI Quadro programmatico Riferimenti Normativa di riferimento Contratti pubblici Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro INQUADRAMENTO TERRITORIALE Descrizione del contesto e localizzazione Inquadramento urbanistico Aree di intervento Stato attuale Loc. SU CUCCURU - Zona servizi sportivi Viabilità di accesso al Parco archeologico di Pidighi Aspetti vegetazionali Aspetti storico-archeologici DESCRIZIONE DELL INTERVENTO Criteri generali di progetto Loc. SU CUCCURU - Zona servizi sportivi STRADA DI ACCESSO AL PARCO DI PIDIGHI CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI INTERVENTI Interventi selvicolturali Sentieri e accessi Recinzioni Aree attrezzate Aree attrezzate Panchine Tavolo con panche in legno Misure di sicurezza PROGRAMMA TEMPORALE BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO I

3 ELENCO DIDASCALIE FIGURE Figura 1 Nuraghe Pidighi, villaggio e fonte Figura 3 Strutture murarie relative al villaggio Figura 2 Nuraghe Pidighi, situazione attuale Figura 4 Vegetazione attorno alle strutture murarie della fonte Figura 6 - Fonte Figura 5 Nuraghe Muru Accas II

4 ELENCO ELABORATI PROGETTO DI COMPLETAMENTO Codice elaborato _RPC.01_R _RPC.02_R _RPC.03_R _RPC.04_R _RPC.05_R _RPC.06_R _RPC.07_R0 Titolo Relazione generale Computo metrico estimativo e Quadro economico Elenco prezzi unitari Capitolato speciale d appalto e schema di contratto Piano di sicurezza e coordinamento Quadro incidenza manodopera Cronoprogramma degli interventi Elaborati grafici _TPC.01_R _TPC.02_R _TPC.03_R _TPC.04_R _TPC.05_R _TPC.06_R _TPC.07_R0 Inquadramento territoriale intervento Area servizi sportivi - Planimetria di progetto Area servizi sportivi - Abaco arredi e attrezzature Strada accesso parco archeologico - Planimetria di progetto Strada accesso parco archeologico - Profili longitudinali Strada accesso parco archeologico - Sezioni Strada accesso parco archeologico - Particolari costruttivi Nota: Nel presente documento, per semplicità di consultazione, gli elaborati che compongono il progetto saranno richiamati nel testo con l indicazione delle cifre del codice identificativo indicate in grassetto III

5 1 INTRODUZIONE Le zone rurali rappresentano il 91% del territorio dell Unione Europea ed il 56% della popolazione dei 27 Stati membri dell UE vive in tali ambiti. Questi indicatori contribuiscono ad evidenziare come il tema dello sviluppo rurale acquisiti un ruolo centrale nelle politiche socioeconomiche dell Unione. L'agricoltura e la silvicoltura rimangono le forme prevalenti di utilizzazione del suolo e di gestione delle risorse naturali nelle zone rurali del continente Europeo, oltre a costituire un'importante piattaforma per la diversificazione delle attività economiche nelle comunità ivi insediate. La proposta progettuale in esame attiene all attuazione di un insieme organico di interventi finalizzati alla valorizzazione di alcuni luoghi del territorio urbano ed extraurbano di Solarussa sotto il profilo paesaggistico-ambientale, naturalistico e della fruibilità del patrimonio culturale. In particolare, il presente documento costituisce la relazione generale del Progetto di completamento dei lavori di manutenzione straordinaria del verde e riqualificazione del sito in località Su Cuccuru (area servizi sportivi) e del percorso di accesso al parco archeologico di Pidighi nel territorio comunale di Solarussa

6 2 QUADRO PROGRAMMATICO REGIONALE, NAZIONALE E COMUNITARIO E PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI 2.1 Quadro programmatico Con una politica attiva di sviluppo rurale l'unione europea si propone di realizzare obiettivi importanti per le campagne e per coloro che vi abitano e vi lavorano. Le zone rurali sono un elemento essenziale della geografia e dell'identità dell'ue. Secondo la definizione comune del termine, più del 91% del territorio dell'ue, dove vive oltre il 56% della sua popolazione, può essere definito rurale. Molte delle zone rurali europee si trovano ad affrontare sfide importanti. Alcune imprese agricole e forestali devono ancora consolidare la propria competitività. Più in generale, nelle zone rurali il reddito medio pro capite è inferiore a quello delle città, la base di competenze è più limitata e il settore dei servizi è meno sviluppato. Inoltre, la valorizzazione dell'ambiente rurale comporta spesso un costo finanziario non trascurabile. D'altro canto, le campagne europee hanno molto da offrire: materie prime fondamentali, ma anche bellezze naturali, riposo e distrazione. Sono i nostri polmoni, e proprio per questo si ritrovano in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici. L'obiettivo della politica europea di sviluppo rurale è quello di permettere alle zone rurali di realizzare il proprio potenziale e di superare le sfide che si trovano ad affrontare. Le principali disposizioni riguardanti la politica di sviluppo rurale dell'ue per il periodo , e le misure che possono essere prese dagli Stati membri e dalle regioni, sono stabilite nel regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio. Il regolamento dispone che la politica di sviluppo rurale per il periodo sia incentrata sui tre temi (o "assi tematici") seguenti: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale; miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale; miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale. Per contribuire a garantire un approccio equilibrato, gli Stati membri e le regioni sono tenuti a ripartire i loro finanziamenti a favore dello sviluppo rurale tra i tre assi tematici. Come avveniva già prima del 2007, ogni Stato membro (o regione, nei casi in cui i poteri sono delegati a livello regionale) deve predisporre un programma di sviluppo rurale che specifichi i finanziamenti destinati alle singole misure nel periodo Ogni Stato membro elabora un piano strategico nazionale conformemente agli orientamenti - 5 -

7 strategici che sono stati adottati dalla Comunità e lo alla Commissione prima di presentare i propri programmi di sviluppo rurale. Il piano strategico nazionale copre il periodo che intercorre tra il 1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2013, e comprende: una valutazione della situazione economica, sociale e ambientale, e delle possibilità di sviluppo; la strategia adottata per l azione congiunta della Comunità e dello Stato membro, conformemente agli orientamenti strategici della Comunità; le priorità tematiche e territoriali; un elenco dei programmi di sviluppo rurale destinati ad attuare il piano strategico nazionale e la ripartizione delle risorse del FEASR tra i vari programmi; i mezzi volti ad assicurare il coordinamento con gli altri strumenti della politica agricola comune, il FESR, il FSE, il FC, il Fondo europeo per la pesca e la Banca europea per gli investimenti; eventualmente, l importo della dotazione finanziaria destinata al raggiungimento dell obiettivo «convergenza»; la descrizione delle modalità di attuazione della rete rurale nazionale che raggruppa le organizzazioni e le amministrazioni operanti nel settore dello sviluppo rurale e l importo destinato alla sua attuazione Riferimenti Direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, ed in particolare l'articolo 80; Regolamento (CE) 1874/2004 della Commissione, del 28 ottobre 2004, che modifica le direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio riguardo alle soglie di applicazione in materia di procedure di aggiudicazione degli appalti; Regolamento (CE) 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR); Regolamento (CE) 1083/2006 del Consiglio dell 11 luglio 2006, recante disposizioni generali sui Fondi Strutturali; Decreto del Presidente della Repubblica 3 ottobre 2008, n. 196, Regolamento di esecuzione del regolamento (CE) n. 1083/2006 recante disposizioni generali sul fondo europeo di sviluppo regionale, sul fondo sociale europeo e sul fondo di coesione. e ss.mm.ii; Programma Operativo Regionale della Regione Sardegna - Obiettivo Competitività regionale e Occupazione approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2007)5729 del 20 novembre 2007; - 6 -

8 REGOLAMENTO (CE) n 1828/2006 DELLA COMMISSIONE dell 8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale; Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, (c.d. codice degli appalti) aggiornato con le successive modifiche e integrazioni;d.p.r. 5 ottobre 2010 n 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE; Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007/1013, approvato con decisione comunitaria n. C(2007) 3329 del 13 Luglio 2007; Programma Operativo Regione Sardegna FESR Competitività Regionale e Occupazione FESR approvato con decisione della Commissione europea C(2007) 5728 del 20 novembre 2007; DPR n.196 del 3 ottobre 2008, Regolamento di esecuzione del Reg. (CE) n. 1083/2006, che definisce, ai sensi dell articolo 56, paragrafo 4, del citato Reg. (CE) n. 1083/2006, le norme sull ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai fondi strutturali per la fase di programmazione Normativa di riferimento Di seguito è riportato un elenco, certamente non esaustivo, dei principali riferimenti di legge applicabili per la progettazione e la realizzazione dell intervento in esame Contratti pubblici Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e ss.mm.ii. Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE. Decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 e ss.mm.ii. Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (81/08) Titolo IV D.Lgs 81/08 (cantieri temporanei o mobili) Decreto - 22 gennaio 2008, n Regolamento installazione degli impianti all'interno - 7 -

9 degli edifici. L. 3 agosto 2007 n Salute e sicurezza sul lavoro Circ. 3 novembre 2006 n Lavoro nero Determinazione 26 luglio 2006 n. 4/ Sicurezza nei cantieri temporanei o mobili Art. 36 bis Decr. Legge 4 luglio 2006 n. 223 Art. 131 D. Lgs 12 aprile 2006 n. 163 D. Lgs. 19 agosto 2005 n Attuazione della direttiva 2002/91/CE Circ. ISPESL 28 dicembre 2004, n Impianti di terra e scariche atmosferiche D.Lgs. 4 settembre 2002, n Emissione acustica macchine all'aperto Circ. ISPESL 2 aprile 2002, n Scariche atmosferiche e impianti elettrici D.P.R. 22 ottobre 2001, n Scariche atmosferiche e impianti elettrici D.Lgs. 2 gennaio 1997, n Dispositivi protezione individuale Circ. 6 marzo 1995, n Impianti da terra e scariche atmosferiche Circ. ISPESL 2 novembre 1993, n Reti di sicurezza D.P.R. 21 aprile 1993, n Prodotti da costruzione D.Lgs. 4 dicembre 1992, n Dispositivi protezione individuale D.P.R. 19 marzo 1956, n Igiene del lavoro Come accennato in precedenza, l elenco normativo è riportato soltanto a titolo di promemoria informativo; esso non è esaustivo per cui eventuali leggi o norme applicabili, anche se non citate, andranno comunque applicate. Infine, qualora le sopra elencate norme siano modificate o aggiornate, si dovranno applicare le norme più recenti

10 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3.1 Descrizione del contesto e localizzazione Il centro di Solarussa, di origine medievale, rappresenta uno dei numerosi nuclei urbani situati lungo la valle del fiume Tirso, elemento territoriale che ha rappresentato un chiaro fattore direzionale per le dinamiche insediative e l evoluzione di una civiltà urbana. Sotto il profilo paesaggistico, il comprensorio di Solarussa si configura come spazio di cerniera tra due ambiti territoriali chiaramente riconoscibili: quello pianeggiante delle alluvioni recenti (detto Bennaxi) e quello collinare delle alluvioni remote (detto Gregori). In questi luoghi, la presenza di suoli particolarmente fertili e la disponibilità idrica hanno storicamente favorito lo sviluppo di un economia agricola tradizionale di tipo cerealicolo, trasformata in intensiva a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso in seguito all opera di bonifica attuata dell Ente Bonifiche Sarde e dall Ente di riforma fondiaria regionale ETFAS. Tali importanti interventi infrastrutturali, attuati attraverso la costruzione di una rete di canali di adduzione principali e di derivazione, hanno contrassegnato profondamente la fisionomia del territorio comunale. Il centro urbano di Solarussa, in particolate, è compreso tra due direttrici fondamentali, rappresentate a sud dalla dorsale del fiume Tirso e a nord dal canale adduttore in destra originato dallo sbarramento a monte (diga di Santa Vittoria) del fiume Tirso, all altezza dell abitato di Zerfaliu. I suddetti elementi territoriali, di matrice naturale e antropica, con particolare riferimento alla fascia a nord del canale adduttore, sono stati individuati dall Amministrazione Comunale, nel corso dei precedenti decenni, come ambiti di connessione funzionale tra parti periferiche dell abitato che evidenziano marcati segni di segregazione e marginalizzazione. In un territorio spiccatamente rurale, qual è quello in esame, il rapido instaurarsi del fenomeno della globalizzazione, con conseguente allargamento dei mercati ed affermarsi di nuove dinamiche nella domanda e nell offerta, ha innescato profondi mutamenti di carattere socio-economico. Le sostanziali modifiche nelle forme, nell organizzazione e nelle modalità di produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli hanno trovato, infatti, il sistema produttivo tradizionale impreparato ad adattare rapidamente le forme di coltivazione e distribuzione per adeguarsi ai nuovi scenari imposti dal mercato; ciò a discapito delle notevoli potenzialità del proprio capitale fondiario, in termini di elevata fertilità e alta capacità produttiva. Tale processo involutivo dell economia agricola, accentuato dalle criticità insite nel delicato passaggio generazionale che lo ha accompagnato, ha determinato l insorgenza, nei territori in esame come in gran parte dell Isola, di fenomeni di abbandono e di generale impoverimento delle campagne. Tale situazione di sofferenza del sistema agricolo riverbera, inevitabilmente, i suoi effetti alla scala territoriale, investendo anche le componenti più propriamente ambientali ed urbane del paesaggio. Le forti relazioni riconoscibili tra la dimensione ambientale e quella urbana, ancorché nettamente distinte e contrapposte in - 9 -

11 passato, rendono, infatti, queste due entità indivisibili e interdipendenti, così che non è possibile pensarle distinte o autonome. Muovendo da questa presa d atto, appare evidente come ogni prospettiva di miglioramento della qualità urbana dei luoghi, anche in termini socio-economici, non possa prescindere da un generale ripensamento del rapporto tra città e campagna, capace di superarne la storica contrapposizione. Tale lettura unitaria della dimensione urbana e ambientale del paesaggio rurale appare quanto mai appropriata per quei territori, come la Sardegna, caratterizzati da una bassissima densità insediativa. In tale contesto, la modesta estensione dei centri urbani si confronta, infatti, con la prevalente dimensione ambientale, nettamente pervasiva. 3.2 Inquadramento urbanistico Con riferimento alla disciplina urbanistica comunale, lo strumento di riferimento è il Programma di fabbricazione di Solarussa, adottato definitivamente con Del. C.C. n. 107 del 17/11/1992, (BURAS n. N. 4 del 29/01/1993). All interno della zonizzazione del PdF, le aree di intervento ricadono in Zona E Agricola. 3.3 Aree di intervento Stato attuale Le aree di intervento sono situate al margine nord del nucleo urbano e nei pressi del parco archeologico di Pidighi, a circa sei chilometri a nord-est dell abitato. I luoghi presentano caratteri e qualità paesaggistica sensibilmente differenti. Il contesto di Pidighi, infatti, assume un ruolo di preminente interesse e valore identitario sia per l importante ed estesa area archeologica che per la valenza naturalistico-ambientale, attribuibile alla presenza di sistemi seminaturali a macchia mediterranea. Il sito di intervento in ambito periurbano rappresenta, d altro canto, un importante area di transizione e connessione tra l abitato e la campagna. Quest ultimo è uno spazio lambito dal canale adduttore destra Tirso, che si sviluppa lungo l asse est-ovest del paese, ed assume particolare significato per la comunità locale. Recuperare il valore di questi luoghi ed assicurarne la piena fruibilità è un obbiettivo già avviato da tempo dall Amministrazione Comunale attraverso interventi volti a riqualificare un contesto attualmente privo di qualità urbana e ambientale Loc. SU CUCCURU - Zona servizi sportivi L area è ubicata nell estrema porzione nordoccidentale dell abitato, delimitata a sud dai campi da tennis e calcetto e, a nord, dal canale adduttore destra Tirso; gli spazi si presentano in accettabili condizioni di decoro, quantunque sia consistente la presenza di detriti e pietrame da rimuovere. Il sito è stato oggetto, a metà degli anni 80, di un cantiere comunale di rimboschimento atto a recuperare e riqualificare aree fino a quel momento destinate all abbandono di residui di

12 demolizione, elettrodomestici, materie plastiche e rifiuti misti. Il sito ha visto, inoltre, il potenziamento delle strutture sportive con la realizzazione, oltre ai due campi da tennis, di un campo da calcetto. E stata inoltre migliorata l accessibilità, con la realizzazione di una rotatoria stradale, un area parcheggio e marciapiedi pavimentati. La superficie dell area è pari a circa 1 ha, quasi interamente interessata dall impianto di conifere. Si tratta di pini e cedri, che allo stato attuale non presentano una disposizione regolare, in quanto localmente le piante si ritrovano molto ravvicinate a formare nuclei compatti, mentre nella maggior parte dell area la loro presenza è discontinua. Questo aspetto non rappresenta tuttavia un elemento negativo, in quanto, in termini di qualità estetica e vocazione alla fruizione, questa disposizione risulta gradevole e funzionale. Gli alberi si trovano generalmente in buone condizioni fitosanitarie Viabilità di accesso al Parco archeologico di Pidighi Il parco archeologico è situato ai margini del territorio comunale di Solarussa, al confine amministrativo dei comuni di Zerfaliu e Bauladu. Il sito riverse particolare importanza sotto il profilo culturale, data dalla presenza di due nuraghi coi rispettivi insediamenti e le rispettive fonti di approvvigionamento idrico. Il parco ha un estensione di circa 22 ha, delimitato lungo tutto il perimetro da un muretto a secco con presenza di crolli localizzati dovuti alla crescita incontrollata della vegetazione presente. Internamente sono ancora visibili le tracce di una serie di sentieri che attraversavano tutto il parco, ora in gran parte avvolti dalla vegetazione. La viabilità di accesso al parco, in particolare nell ultimo tratto, presenta una condizioni di degrado tale da limitare le potenzialità di fruizione del sito Aspetti vegetazionali L area di Pidighi è caratterizzata dalla presenza delle macchie a sclerofille caratteristiche dell alleanza Oleo-Ceratonion siliquae, con aspetti più bassi dominati dal lentisco e dal mirto, con lianose come Prasium majus e Smilax aspera e piccoli arbusti come Asparagus albus. Gli aspetti più evoluti si presentano più alti e compatti e la specie dominate è l olivastro. Queste formazioni caratterizzano solo settori ristretti dell area considerata, mentre molto le macchie più basse e aperte rappresentano l aspetto prevalente. Si segnala come le aree adiacenti ai nuraghi siano occupate da vegetazione evoluta, che tende a svilupparsi anche entro le mura dei villaggi e a diretto contatto con gli edifici principali Aspetti storico-archeologici La proposta di realizzazione di un Parco archeologico Comunale presso l area archeologica di Pidighi si fonda sui caratteri del contesto paesaggistico di pregio in cui ha sede l insediamento antico, sui suoi connotati storico-insediativi e sulle potenzialità di

13 valorizzazione e fruizione dello stesso. L area visibile e visitabile è infatti connotata da uno scenario naturale che vive in perfetta simbiosi con i resti archeologici, inoltre l assetto isolato della zona nei confronti di realtà edilizie o urbane contemporanee, l assenza di infrastrutture, ad eccezione della linea ferroviaria a settentrione, caratterizza fortemente il luogo stabilendo uno stretto legame, anche evocativo, tra realtà antropiche antiche e contesto ambientale. La località di Pidighi si estende presso i termini comunali di Solarussa e Bauladu, inserita tra le due vallate del rio Cispiri e del Fiume Tirso in quella fascia di territorio che segna il passaggio dal Campidano Maggiore all altopiano di Paulilatino. Tale porzione territoriale si presenta costellata da un numero considerevole di nuraghi e abitati nuragici che avranno anche successive frequentazioni in età storica. A Pidighi l insediamento nuragico principale, ricadente all interno del parco comunale e sottoposto a vincolo di tutela con D.M. del , è costituito da due nuraghi di tipo complesso, dai villaggi a questi connessi e dalle relative fonti di approvvigionamento idrico. A nord-est dello stesso insediamento, distribuiti oltre la linea ferroviaria, insistono altri quattro nuraghi di tipo semplice, di cui due forse incompiuti. Dal 1994 al 2008 l area archeologica del nuraghe Pidighi è stata indagata archeologicamente dalla Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano 1. I risultati ottenuti e i dati di cultura materiale, raccolti nel corso delle varie campagne di scavo, si sono rivelati consistenti e di notevole importanza per ampliare le conoscenze relative ai processi insediamentali di periodo nuragico dal Bronzo Medio agli inizi dell Età del Ferro nel territorio e nell isola 2. Agglomerato nuraghe Pidighi L insediamento è costituito da un nuraghe di tipo complesso, dal relativo abitato e da una fonte nuragica 3 (Figura 2). Il nuraghe, in discrete condizioni di conservazione e non ancora sottoposto a indagini di scavo archeologico, è del tipo ad addizione frontale con torre principale, cortile scoperto e torre secondaria disposti in asse longitudinale e bastione sporgente lateralmente ad angoli retti. La torre principale, quella attualmente meglio visibile, si eleva all esterno per circa 6 metri 1 Gli scavi sono stati condotti sotto la direzione scientifica del dott. Alessandro Usai, direttore archeologo e funzionario responsabile per il territorio, in collaborazione con il Comune di Solarussa. 2 Si veda a questo proposito la bibliografia allegata. 3 La frequentazione in periodo successivo è legata a presenza sporadica in età punica, romana, medievale e moderna

14 sugli accumuli di crollo mentre la cupola della camera, distinguibile sul lato ovest/nord-ovest, è conservata quasi fino alla parte sommitale. Sia il cortile sia le parti interne delle torri sono riempite da crolli che ne ostruiscono gli originari ingressi; ulteriori potenti crolli si dispongono all esterno intorno al nuraghe. Attualmente il monumento nella sua interezza risulta avvolto e quasi inghiottito da una vegetazione fitta, intricata e sviluppata in altezza che, limitandone incisivamente la percezione visiva, lo rende quasi invisibile al visitatore (Figura 1). L abitato nuragico che circonda il nuraghe Pidighi si estende per circa un ettaro e mezzo. I risultati ottenuti in seguito alle varie campagne di scavo archeologico effettuate nell area a nord-est del nuraghe tra il 1998 e il 2008 hanno consentito di mettere in luce un villaggio racchiuso da un muro perimetrale e composto da diversi edifici e ambienti, a pianta circolare o in alcuni casi rettangolare, sistemati intorno a uno o più cortili scoperti e lastricati. I materiali ceramici rinvenuti durante gli scavi, che per caratteristiche tecniche, morfologiche e decorative si attestano essenzialmente tra la fine dell Età del Bronzo e l inizio dell Età del Ferro- circa a. C.- si riferiscono sia a forme funzionali alla preparazione, alla cottura, alla consumazione e alla conservazione dei cibi sia a forme atte a contenere e versare bevande. L abitato, in gran parte visibile, si presenta attualmente in buono stato di conservazione anche se si segnala la presenza di alcuni alberi e arbusti che, insinuatisi tra le strutture murarie, ne minacciano la conservazione e la stabilità (Figura 3). Fonte nuragica (denominata Mitza Pidighi) La fonte ubicata a circa metri 20 a est del villaggio è stata riportata in luce a seguito di varie campagne di scavo condotte tra il 1994 il Costruita su una sorgente naturale, la fonte si compone all esterno di un originario corpo a ferro di cavallo, realizzato tra il XV e il XIV secolo a.c., attorno al quale si dispongono varie sistemazioni in pietra (massicciate) e di un successivo recinto semicircolare costruito intorno al 1000 a.c. I materiali archeologici rinvenuti durante gli scavi, unitamente alle strutture evidenziate attestano varie fasi di costruzione, utilizzo, restauro e abbandono del monumento consentendo di determinare un primo momento di frequentazione della fonte già a partire da età prenuragica e di rilevare la presenza di più fasi nuragiche comprese tra il Bronzo medio- Bronzo finale/inizi dell Età del Ferro. Infatti è al periodo nuragico che si riferisce il consistente deposito di materiale ceramico la cui giacitura e tipologia ne palesa il carattere votivo in accordo a quella che risulta essere la generale valenza rituale di questa tipologia di fonti in ambito nuragico

15 Attualmente la fonte è scarsamente visibile in quanto occultata da vegetazione alta, fitta e invasiva tra cui canne, giunchi e rovi (Figura 4). Agglomerato nuraghe Muru Accas Il complesso si sviluppa a circa 400 metri a ovest del nuraghe Pidighi. Si compone di un nuraghe di tipo complesso, tipologicamente e planimetricamente simile al precedente, con la torre principale che si erge di circa 4 metri sugli accumuli del crollo esterno; le parti interne del cortile e della torre secondaria sono occupati da consistenti crolli. Attorno al nuraghe si conservano le tracce dell abitato in gran parte distrutto e celato da muri a secco e/o da recinzioni moderne, e di una fonte nuragica ubicata a circa 120 metri a nord-ovest del nuraghe Muru Accas. L intero sito non è mai stato sottoposto a indagini archeologiche e l ultima operazione di decespugliamento del sentiero che rendeva possibile l accesso al nuraghe risale al Attualmente sia il nuraghe che il villaggio risultano pressoché irraggiungibili in quanto completamente avviluppati da una vegetazione fitta, alta e coprente costituita da olivastri, macchia mediterranea, opuntia indica, rovi e lianose (Figura 5). Anche la fonte risulta non visibile in quanto completamente occultata da fitta e alta vegetazione la quale impedisce anche la comprensione dell articolazione planimetrica del monumento (Figura 6)

16 Figura 2 Nuraghe Pidighi, villaggio e fonte Figura 1 Nuraghe Pidighi, situazione attuale

17 Figura 3 Strutture murarie relative al villaggio Figura 4 Vegetazione attorno alle strutture murarie della fonte

18 Figura 5 Nuraghe Muru Accas Figura 6 Fonte Muru Accas

19 4 DESCRIZIONE DELL INTERVENTO 4.1 Criteri generali di progetto La proposta progettuale, si propone di contribuire al rafforzamento dell identità culturale di Solarussa, delineando nuove prospettive di sviluppo e crescita per uno dei cosiddetti centri minori della Sardegna; prospettive che passano necessariamente attraverso un generale miglioramento della qualità paesaggistica ed un diverso modo di concepire gli spazi relazionali e di significato simbolico che, proprio nei piccoli centri, trovano nell ambiente rurale una reale possibilità di espressione e innovazione. Il progetto coglie appieno l importanza di ripensare e riorientare le nuove forme dei centri minori, soprattutto nelle situazioni di marginalità riconoscibile nei comuni dello spopolamento in Sardegna; conferire nuovi ruoli, valori e qualità al territorio, esaltando le potenzialità offerte da un ambiente integro e in sostanziale equilibrio con le attività antropiche. Tale obiettivo per Solarussa deve rappresentare una reale prospettiva, anche per la sua favorevole accessibilità rispetto a infrastrutture di livello territoriale quali la SS131 e la ferrovia. Con tali presupposti, l obiettivo del progetto Di parco in parco, promosso dall Amministrazione Comunale, è riqualificare e valorizzare le aree verdi del contesto periurbano nel margine nord del centro abitato e del parco archeologico di Pidighi; a tali siti è, infatti, riconosciuta una particolare importanza sotto il profilo dell offerta culturale, paesaggistica e di spazi ricreativi del territorio di Solarussa. Il progetto, muovendosi sugli indirizzi tracciati dall Amministrazione Comunale, ha inteso favorire la fruizione di questi luoghi, creando un filo conduttore comune che rafforzi le relazioni tra i vari ambiti e renda più evidenti gli elementi attrattivi della zona. Tali finalità sono perseguite attraverso una organica articolazione di interventi, incentrati sulla realizzazione di strutture ed elementi di arredo tra loro affini e riconoscibili nonché sull installazione di una efficace cartellonistica didattico-informativa. Sotto quest ultimo aspetto, particolare attenzione è stata posta all illustrazione delle specificità paesaggistiche e culturali dei luoghi, mirando alla promozione di valori e caratteri dell identità locale. L intervento, concepito secondo uno schema ideale unitario, si configura come azione di ricomposizione di esistenti itinerari, percorsi a piedi e/o in bicicletta, che saranno resi ben riconoscibili attraverso opportuna segnaletica. In tale sistema, i terminali (o nodi) degli itinerari sono pensati come spazi riqualificati e fruibili, nella prospettiva di assicurare una più consapevole e gradevole fruizione dell area, anche in un quadro di accresciuto interesse turistico per le zone interne. In quest ottica è favorito lo sviluppo di percorsi ciclabili di interconnessione tra il centro abitato e le aree naturali del territorio comunale (area di Pidighi ma anche il Tirso) che potranno, eventualmente, utilizzare come punto di scambio l area di sosta situata sulla vicina SS 131 nel comune di Tramatza, nota alla maggior parte degli escursionisti ed a servizio di numerosi automobilisti

20 La realizzazione dell intervento potrebbe, inoltre, innescare un processo di scala territoriale, attraverso una condivisione di strategie di sviluppo con i comuni circostanti (in particolare Zerfaliu e Bauladu), favorendo la piena presa di coscienza delle potenzialità paesaggistiche, considerate le peculiarità di questi luoghi sia dal punto di vista ambientale che dell offerta culturale. E già allo studio da tempo, in tal senso, la creazione di un sentiero archeologico che rafforzi le relazioni tra i centri nuragici, trasversalmente presenti nei comuni della zona; in quest ottica il complesso nuragico di Pidighi si rivelerebbe uno dei principali poli di attrazione. 4.2 Loc. SU CUCCURU - Zona servizi sportivi L ampio spazio presente e la contiguità alle strutture sportive suggeriscono di associare a quest area una valenza sportiva, introducendo ulteriori attrezzature e arredi. Potranno essere introdotte panchine, tavoli e attrezzature dedicate allo sport. Saranno realizzati dei percorsi di collegamento alle aree attrezzate, mediante la formazione di sentieri in ghiaia con cordolatura il legno. Le opere sul verde saranno prevalentemente rivolte all introduzione di alcuni esemplari arborei nelle aree attualmente spoglie, oltre alla sostituzione di circa 30 pini posti perimetralmente ai campi da tennis con esemplari più adatti. La produzione di resina dei pini, infatti, crea notevoli problemi agli attigui campi da tennis. 4.3 STRADA DI ACCESSO AL PARCO DI PIDIGHI Il parco come opportunità La possibilità di coniugare all interno di un ambito paesaggistico di pregio le risorse culturali sopra descritte con quelle naturalistiche risponde ad un preciso obiettivo di tutela, valorizzazione e fruizione dell area, da tempo fortemente auspicato dalla Soprintendenza e coerentemente voluto dall Amministrazione comunale. Tale obiettivo si inserisce nell ottica di un più vasto percorso finalizzato alla conoscenza e promozione del territorio come centro in grado di rivolgersi alla propria collettività, aprirsi alle comunità del distretto regionale, connotate da peculiarità geografiche e culturali affini ed estendersi maggiormente a un pubblico di visitatori più ampio e diversificato. Le attività di acquisizione, di conservazione e di comunicazione/divulgazione 4 dei dati 4 I risultati delle varie campagne di scavo, susseguitesi per 15 anni, sono stati pubblicati dal dott. Alessandro Usai in vari articoli inseriti in bibliografia e sono altresì confluiti nella realizzazione di dépliant informativi e di due mostre espositive (a cura del dott. Usai in collaborazione con il Comune di Solarussa) Il Complesso nuragico di Pidighi e i monumenti nuragici del territorio di Solarussa, L uomo, la terra e l acqua. Frammenti di archeologia a Solarussa ospitate nella casa Sanna a Solarussa

21 scaturiti dagli scavi archeologici effettuati ci testimoniano inoltre la vita, l economia, la cultura delle genti che abitarono quello spazio e quel territorio, laddove la correlazione tra archeologia e paesaggio rimarca fortemente il rapporto uomo/risorse naturali nei diversi settori interessati (Scienze umane/scienze ambientali) rimasti troppo a lungo separati e autonomi. A questo si deve inoltre aggiungere la facilità di proposta e creazione di itinerari integrati sia all interno del parco, attraverso la sistemazione dei vecchi sentieri, che nelle aree contermini e la possibilità di utilizzare alcune parti del parco stesso per iniziative di carattere culturale (musicale, folkloristico, enogastronomico). La progettazione degli interventi previsti per la valorizzazione e la fruizione del parco dovrà essere modulata secondo il rispetto del contesto, dell area sottoposta a vincolo di tutela archeologica e dei monumenti in essa presenti. Accesso al parco Il sentiero di accesso al parco si presenta in pessime condizioni di manutenzione. Onde favorire la fruizione del parco, il progetto prevede di effettuare la manutenzione di circa 1 Km del tracciato che collega il centro urbano di Solarussa al parco di Pidighi, oltre alla manutenzione della relativa cunetta di regimazione delle acque meteoriche per una lunghezza pari a circa 1,8 Km. rispettivamente negli anni ,

22 5 CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI INTERVENTI 5.1 Interventi selvicolturali Il progetto prevede la pulizia delle aree di intervento mediante operazioni di sfalcio e l introduzione di nuovi esemplari arborei, buona parte dei quali in sostituzione dei pini adiacenti ai campi da tennis. E infatti prevista l abbattimento di circa 28 esemplari di pino. 5.2 Sentieri e accessi Saranno realizzati dei sentieri in ghiaietto con cordoli in legno per una lunghezza pari a circa 200 metri, di larghezza pari a 1,5 metri. Il tracciato dei sentieri è rilevabile dagli elaborati grafici del progetto di completamento. 5.3 Recinzioni Si procederà alla realizzazione di una recinzione in rete metallica plastificata di colore verde, di altezza pari a 2 metri, fissata al suolo per mezzo di piccoli plinti in calcestruzzo. 5.4 Aree attrezzate Di seguito saranno descritti i caratteri costruttivi delle aree attrezzate Aree attrezzate Gli spazi dedicate ad attività sportive saranno posizionate in corrispondenza delle aree attrezzate in tutti i siti di intervento. La pavimentazione rimarrà in terra naturale, con l eliminazione delle erbacce, delle pietre e dei detriti. Le aree saranno delimitate, in alcuni tratti, dalla presenza di elementi lignei infissi al terreno. Saranno inseriti vari attrezzature ludiche, come indicato negli elaborati grafici allegati. Al fianco di ogni area un pannello informativo descriverà il modo corretto di utilizzo di ogni attrezzo, anche attraverso l ausilio di illustrazioni Panchine Le panchine saranno costruite con tavolame di pino, il legno fornito dovrà piallato e trattato con impregnante per garantirne la durabilità. La struttura, realizzata secondo gli elaborati grafici allegati, sarà costituita da seduta e schienale in tavole di legno, assemblando le sagome che costituiscono le gambe della panchina con le tavole che formeranno la seduta e lo schienale. Tali elementi dovranno essere squadrati, a spigolo arrotondato e levigati e

23 fissati tra loro mediante ferramenta Tavolo con panche in legno Sarà costruito con tavolame di pino, piallato e trattato con impregnante per garantirne la durabilità. La struttura, realizzata secondo i disegni allegati, dovrà essere ancorata al terreno mediante infissione dei piantoni per almeno 0.50 m. I piantoni dovranno essere squadrati, a spigolo arrotondato, levigati e avere la parte infissa catramata. Le panche saranno fissate alla struttura mediante travetti di lunghezza m 1,70. La sezione minima di piantoni e travetti è di mm 80 x 80. Il tavolame dovrà essere levigato e avere spessore minimo 40 mm. Il tavolo sarà lungo 2.00 m e largo 0.75 m, le panche, ad esso fissate, saranno larghe 0.40 m e lunghe quanto il tavolo; l intero manufatto non supererà l altezza di 0.80 m. 5.5 Misure di sicurezza Per la descrizione delle misure e delle indicazioni inerenti la sicurezza si rimanda allo specifico documento del progetto esecutivo

24 6 PROGRAMMA TEMPORALE Per la realizzazione degli interventi previsti dal presente progetto può stimarsi una durata indicativa dei lavori di circa 30 giorni decorrenti dalla data di apertura del cantiere. Per la descrizione della tempistica degli interventi si rimanda allo specifico documento del progetto definitivo

25 7 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Alessandro Usai, La Fonte nuragica "Mitza Pidighi" : campagne di scavo : (Solarussa - Oristano, Loc. Pidighi), in Bollettino di archeologia, nn , 1996, p Alessandro Usai, Gli insediamenti nuragici nelle località Muru accas e Pidighi e la fonte nuragica Mitza Pidighi (Solarussa-OR). Campagne di scavo , in Quaderni della Soprintendenza per le province di Cagliari e Oristano, vol 13, 1996, p Alessandro Usai, Nuove ricerche nell'insediamento di nuraghe Pidighi e nella fonte nuragica "Mitza Pidighi" (Solarussa, OR): campagne di scavo , in Quaderni della Soprintendenza per le province di Cagliari e Oristano, vol 17, 2000, p Alessandro Usai, La fonte nuragica Mitza Pidighi (Solarussa, Oristano), in L'età del bronzo recente in Italia: atti del Congresso nazionale di Lido di Camaiore, ottobre 2004, p Alessandro Usai, Solarussa (Oristano), nuragic spring "Mitza Pidighi" in Archaeometallurgy in Sardinia:from the origins to the early iron Age, Montagnac, 2005, pp Alessandro Usai, Il complesso di Nuraghe Pidighi di Solarussa (OR), in Il MiBAC ricerca e applicazioni a confronto: 10. Salone dei beni e delle attività culturali: 1-3 dicembre 2006, Venezia, Terminal Passeggeri (VTP), padiglione 108 A, p

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