La decidibilità dell'aritmetica con l'addizione, ma non la moltiplicazione. 1

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La decidibilità dell'aritmetica con l'addizione, ma non la moltiplicazione. 1"

Transcript

1 La decidibilità dell'aritmetica con l'addizione, ma non la moltiplicazione. 1 L'aritmetica non è decidibile; ma l'aritmetica senza la moltiplicazione è decidibile, come ha dimostrato Presburger. L' Aritmetica (con l'addizione, ma) senza la moltiplicazione è la teoria i cui teoremi sono i teoremi dell'aritmetica che non contengono il segno della moltiplicazione, gli enunciati senza- di L veri in N. L' Aritmetica (con la moltiplicazione, ma) senza l'addizione è la teoria i cui teoremi sono i teoremi dell'aritmetica che non contengono né + né '. Come l'aritmetica senza la moltiplicazione, l'aritmetica senza addizione è una teoria decidibile, come ha dimostrato Skolem. (Se scartiamo + ma non ', abbiamo una teoria indecidibile che non è essenzialmente differente dall'aritmetica, perché l'addizione è definibile grazie al successore e la moltiplicazione: i + j = k sse (a c)' (b c)' = ((a b)' (c c))', dove a = i', b = j', e c = k''.) Daremo una dimostrazione del risultato di Presburger. Al fine di dimostrare se un enunciato che contiene soltanto 0, ', e + è vero o no in N, considereremo un'interpretazione J, il cui dominio è l'insieme di tutti gli interi, positivi, negativi e zero. J assegna zero a 0 e uno a 1. J assegna a + la funzione dell'addizione (definita ora su tutti gli interi). J assegna a l'usuale funzione di sottrazione. J specifica che < è vera di i, j sse i è minore di j. J fa una ulteriore specificazione circa un numero infinito di lettere di predicato 1-ario D 2, D 3, D 4,...: J specifica che D m (m 2) è vera di i sse i è divisibile (senza resto) per m. Dimostreremo come decidere se un enunciato che contiene soltanto 0, 1, +,, < e qualcuna delle D m è vero o no in J. Dimostrato questo, avremo dimostrato come decidere se un enunciato S di L che non contiene è vero o no in N, perché il risultato della sostituzione di ogni occorrenza di ' con +1 e relativizzando tutti i quantificatori v e v in S alla formula (0 = v 0 < v) è vero in J sse S è vera in N. (Per relativizzare v( v) a una formula F in un enunciato S si riscrivono tutti i contesti in S nella forma: v... ( v...) come: v (F...) ( v(f...)). ) Usiamo un po' di terminologia. In questo capitolo un termine sarà un termine aperto : 0 o 1 o una variabile o un'espressione ottenuta riempiendo gli spazi vuoti di + e con termini aperti (più brevi); termini (aperti) sono soltanto le espressioni ottenibili dai termini (nel senso usuale) per sostituzione di (zero o più) variabili per i nomi. Una formula (enunciato) sarà una formula (enunciato) i cui soli simboli non-logici sono 0, 1, +,, <, e D 2, D 3, ecc. Denotazione significherà denotazione in J ; vero, vero in J. Diremo che due termini r ed s (due formule F e G) sono coestensivi se un enunciato v 1,... v n r = s (l'enunciato v 1,... v n (F G)) è vero, essendo v 1,...v n tutte le variabili che occorrono in r o s (F o G). Se t è un termine che non contiene alcuna variabile, allora, dato t, possiamo effettivamente calcolare la denotazione di t. Dato un enunciato atomico, allora, analogamente possiamo calcolare il valore di verità dell'enunciato, e quindi possiamo fare la stessa cosa per ogni enunciato quantifier-free. Dimostreremo come decidere se un enunciato è vero o no, dimostrando come, dato S, possiamo effettivamente trovare un enunciato quantifier-free T che è coestensivo con S (vale a dire, ha lo stesso valore di verità di S): una volta trovato T, può essere determinato effettivamente il suo valore di verità, che è anche il valore di verità di S. Il metodo che useremo per trovare il nostro T da S è chiamato eliminazione di quantificatori e consiste nel mostrare come associare a ciascuna formula quantifier-free F (che contiene possibilmente x libera, così come altre variabili libere), una formula quantifier-free G, che è coestensiva con xf in cui occorrono soltanto le variabili che occorrono libere in xf. Se per ciascuna formula quantifier-free F può essere trovata una tale formula quantifier-free G, allora con ciascun enunciato S può essere trovata una formula quantifier- 1 - Traduzione di The decidability of arithmetic with addiction, but not multiplication (capitolo 21) in Computability and Logic di George Boolos, Richard C. Jeffrey - Cambridge University Press (1974, prima edizione) Traduzione provvisoria di Gianluca Zoni

2 free T, coestensiva con S: in primo luogo poni S nella forma prenessa normale e poi sostituisci ciascun quantificatore universale v nel prefisso (la stringa di quantificatori) con v. Quindi lavora dall'interno verso l'esterno dell'enunciato, sostituendo successivamente i quantificatori esistenziali delle formule quantifier-free con formule coestensive quantifier-free (nelle quali non occorrono nuove variabili libere) fino a che non è ottenuto un enunciato non contenente alcuna variabile vincolata, vale a dire, un enunciato quantifier-free. Allora sia F una formula quantifier-free. Otteniamo G, coestensiva di xf, e che contiene occorrenze libere soltanto le variabili che occorrono libere in xf, eseguendo, in ordine, le 30 operazioni seguenti, che sostituiscono le formule con quelle coestensive senza nuove variabili libere: (1) Poni F nella forma normale disgiuntiva, vale a dire, riscrivi F come una disgiunzione (logicamente equivalente) di congiunzioni di formule atomiche e negazioni di formule atomiche contenute in F. Le formule atomiche e le loro negazioni hanno le seguenti sei forme: r = s r s r < s r s D m s D m s (r ed s sono termini) (2) Sostituisci ciascuna occorrenza di r = s con un'occorrenza di (r < (s + 1) s < (r + 1)). (3) Sostituisci ciascuna occorrenza di r s con un'occorrenza di (r < s s < r). (4) Usa la proprietà distributiva per riporre il risultato nella forma normale disgiuntiva. (5) Sostituisci ciascuna occorrenza di r s con un'occorrenza di s < (r + 1). (6) Sostituisci ciascuna occorrenza di D m s con un'occorrenza di (D m (s + 1) D m (s + 2)... D m (s + (m 1))). (Qui abbiamo scritto 2 al posto di (1 + 1) e (m 1) al posto di (1 + ( )...) con un numero m 1 di 1.) Il risultato è coestensivo con l'originale, poiché ogni intero m ( 0) divide esattamente uno dei a, a + 1,..., a + (m 1) (per ogni intero a). (7) Riponi il risultato nella forma normale disgiuntiva. A questo punto abbiamo una formula che è una disgiunzione di congiunzioni di formule atomiche nella forma r < s e D m s. (8) Sostituisci ciascuna occorrenza di r < s con un'occorrenza di 0 < (s r ). Scriviamo s, ecc. come abbreviazione di (0 s), ecc. Possiamo dire che un termine è in forma normale se ha una di queste cinque forme: (x + (... + x)...) con k x ( kx per abbreviare) (x + (... + x)...) con k x ( kx per abbreviare) ((x + (... + x)...) + t ) con k x ( kx + t per abbreviare) ( (x + (... + x)...) + t ) con k x ( kx + t per abbreviare) t, dove x non occorre in t. Ogni termine è coestensivo con un altro nella forma normale. (9) Sostituisci tutti i termini non-normali nella formula con i termini coestensivi normali. (10) Sostituisci ciascuna occorrenza di 0 < kx (0 < kx + t, 0 < kx + t ) con un'occorrenza di kx < 0 ( t < kx, kx < t, rispettivamente). A questo punto tutte le disequazioni (formule la cui lettera di predicato è < ) che contengono la variabile x hanno la forma t < kx oppure la forma kx < t, dove t è un termine in cui non occorre x e k è positivo. Possiamo chiamare disequazioni minori quelle nella prima forma, mentre disequazioni maggiori quelle nella seconda. Ora procediamo sostituendo la nostra formula con una nella quale ciascuna disgiunzione contiene al

3 massimo una disequazione minore. (11) Riordina l'ordine delle congiunzioni in ciascuna disgiunzione così che tutte le disequazioni minori occorrano sulla sinistra. Osserva che se t 1 < k 1 x t 2 k 1 t 1 k 2 è valida, allora allo stesso modo t 1 k 2 < k 1 k 2 x, e così t 2 k 1 < k 1 k 2 x, e così, pertanto, t 2 < k 2 x. ( t 2 k 1 denotano i termini (t 2 + (... + t 2 )...) tale che t 2 occorre k 1 volte.) (12) Se una congiunzione t 1 < k 1 x t 2 < k 2 x occorre in qualche disgiunzione, sostituisci ciascuna sua occorrenza in tale disgiunzione con un'occorrenza di (t 1 < k 1 x t 2 k 1 < t 1 k 2 ) (t 1 < k 1 x t 2 k 1 = t 1 k 2 ) (t 2 < k 2 x t 1 k 2 < t 2 k 1 ). (13) Rimuovi tutte le occorrenze di = come in 2. (14) Riponi il risultato nella forma normale disgiuntiva. Il numero massimo di disequazioni minori in ciascuna disgiunzione è stato ora ridotto da uno o ridotto a zero o uno. (Nota che t 2 k 1 < t 1 k 2 non è una disequazione minore dato che non contiene x.) (15) Ripeti fino che non c'è al massimo una disequazione minore in ciascuna disgiunzione. (16) Riduci il massimo numero di disequazioni maggiori in ciascuna disgiunzione fino a non più di una in modo analogo. Ricorda che m divide n sse m divide n. (17) Sostituisci ciascuna occorrenza di D m kx (D m kx, D m (kx + t), D m ( kx + t)) con un'occorrenza di D m (kx 0) (D m (kx 0), D m (kx t), D m (kx t), rispettivamente). Osserva che m divide y z sse m divide sia y sia z oppure m divide sia y 1 sia z 1 oppure... oppure m divide sia y (m 1) sia z (m 1). (18) Sostituisci ciascuna occorrenza di D m (kx t) con una occorrenza di ([D m (kx 0) D m (t 0)] [D m (kx 1) D m (t 1)]... [D m (kx (m 1) D m (t (m 1))]). (19) Riponi il risultato nella forma normale disgiuntiva. A questo punto tutte le formule nella forma D m s in cui occorre x sono nella forma D m (kx i) dove i e k denotano interi non-negativi. Chiameremo tali formule congruenze. Ora dobbiamo considerare la domanda: quando m divide kx i? Sia A m, k, i l'insieme degli interi y tali che 0 y < m e m divide ky i. Dati m, k, e i, possiamo effettivamente determinare quale (se qualcuno) dei 0, 1, 2,..., m 1 appartiene a A m, k, i. Lemma 1. m divide kx i sse per qualche y in A m, k, i, m divide x y. Dimostrazione. Supponiamo che m divide kx i. Se dividiamo x con m otteniamo gli interi y e w tali che x = wm + y e 0 y < m. Quindi wm = x y. Quindi m divide x y. Quindi m divide k(x y) = ky kx. Quindi m divide (ky kx)+(kx i) = ky i. Quindi y appartiene a A m, k, i. Per converso, se y appartiene a A m, k, i e m divide x y, allora m divide k(x y) = kx ky, e quindi divide (kx ky)+(ky i) = kx i, dato che m divide kx i.

4 Pertanto il passo seguente è giustificato: (20) Per ciascuna congruenza D m (kx i) che occorre nella formula, determina quale di 0, 1, 2,..., m 1 appartiene a A m, k, i. Se nessuno, sostituisci ciascuna occorrenza di D m (kx i) con una occorrenza di 0 < 0. Altrimenti, sostituisci ciascuna occorrenza di D m (kx i) con una occorrenza di (D m (x i 1 )... D m (x i j )), dove {i 1,..., i j } = A m, k, i. (21) Riponi il risultato nella forma normale disgiuntiva. A questo punto tutte le congruenze in cui occorre x sono nella forma D m (x i). Ora vogliamo sostituire la nostra formula con una (*) nella quale tutte le congruenze sono ancora nella forma D m (x i), e di cui è vero che se due congruenze D m1 (x i 1 ) e D m2 (x i 2 ) occorrono in una stessa delle sue disgiunzioni, allora m 1 e m 2 sono coprimi, vale a dire, nessun intero > 1 divide sia m 1 sia m 2. (22) Sostituisci ciascuna occorrenza di D m (x i) con un'occorrenza di (D m1 (x i)... D mk (x i)), dove per qualche p 1,..., p k, e 1,..., e k, abbiamo m = m 1... m k, m 1 = p 1 e 1,..., m1 = p k e k, p1 <... < p k, e p 1,..., p k sono primi. (Ogni intero positivo è il prodotto di un unico insieme di potenze di primi.) Osserva ora che se a divide b, allora a divide x y e b divide x z sse a divide z y e b divide x z. (23) Se per qualche primo p, e qualche e 1, e 2, con e 1 e 2, vi occorrono entro qualche disgiunzione le (due) congruenze D m1 (x i 1 ) e D m2 (x i 2 ), dove m 1 = p e 1 e m 2 = p e 2, sostituisci ciascuna occorrenza di D m1 (x i 1 ) in quella disgiunzione con una occorrenza di D m1 (i 2 i 1 ), e cancella tutte le ripetizioni delle congiunzioni. (24) Ripeti l'operazione 23 sufficientemente spesso fino a che nessuna disgiunzione contenga due congruenze D m1 (x i 1 ) e D m2 (x i 2 ), dove per qualche primo p e qualche e 1, e 2, m 1 = p e 1 e m 2 = p e 2. A questo punto abbiamo ottenuto la formula con la proprietà (*). Ora vogliamo ridurre il numero delle congruenze che occorrono in ciascuna disgiunzione a zero o uno. (25) Riscrivi tutte le congruenze a sinistra di ogni altra congiunzione in ciascuna disgiunzione della formula. Ciascuna disgiunzione della formula ora ha la forma: D m1 (x i)... D mk (x i)... Ora abbiamo bisogno di un risultato dalla teoria dei numeri denominata Teorema cinese del resto. Scriviamo rm(i, m j ) che significa il resto della divisione di i per m j. (rm(i, m j ) è definito, vale a dire, esiste un qualche numero come rm(i, m j ), sse rm m j > 0.) Il teorema cinese del resto. Supponiamo che i 1,..., i k sono numeri naturali, che m 1,..., m k sono coprimi, e che per ogni 1 j k, i j < m j. Sia m il prodotto di m 1,..., m k. Allora per qualche i < m, rm(i, m j ) = i j (per tutti gli 1 j k). Dimostrazione. (Enderton) Sia E(i) = rm(i, m 1 ),..., rm(i, m k ). Esistono n possibili resti (vale a dire, 0, 1,..., n 1) ottenibili dividendo diversi interi per n, e così esistono al massimo m 1... m k = m che possiamo avere come differenti possibili valori E. Dobbiamo dimostrare che per qualche i < m, E(i) = i 1,..., i k. E avremo dimostrato questo se possiamo dimostrare che se i < a < m, allora E(i) E(a), poiché allora E assumerà ciascuno dei suoi possibili valori, includendo i 1,..., i k, per esattamente uno dei numeri naturali i < m. Supponiamo allora che i < a < m e E(i) = E(a). Allora 0 < a i < m e per tutti 1 j k, rm(i, m j ) = rm(a, m j ). Quindi ciascun m j divide a i. Ma dato che due dei m 1,..., m k sono coprimi, m deve anche dividere a i. Ma è impossibile, poiché 0 < a i < m. Questo dimostra il teorema.

5 Per ogni j (1 j k), sia i j * = rm(i j, m j ) il resto della divisione di i j per m j. Allora i j * < m j, e m j divide x - i j sse m j divide x i j *. Ora noi applichiamo il teorema del resto cinese per ottenere un i tale che rm(i, m j ) = i j *, e quindi tale che m j divide i i j *, per ogni j (1 j k). Sia m = m 1,..., m k. Allora, poiché m 1,..., m k sono coprimi, m divide x - i sse m 1 divide x i e... e m k divide x i. Ma m j divide x - i sse m j divide (x i ) + (i i j *) = x i j *, sse m j divide x i j. Quindi m divide x i sse m 1 divide x i 1 e... e m k divide x i k. (26) Sostituisci ciascuna occorrenza di D m1 (x i 1 )... D mk (x i k ) con una occorrenza di una congruenza appropriata D m (x i). A questo punto abbiamo ottenuto una formula (F 1... F j ) di cui ciascuna disgiunzione contiene al massimo una disequazione minore, una disequazione maggiore, ed una congruenza nella forma D m (x i). (27) Riscrivi ciascuna disgiunzione così che tutte le congiunzioni che contengono x occorrono a sinistra. (28) Riscrivi x(f 1... F j ) come ( xf 1... xf j ). (29) Entro ciascuna disgiunzione xf k, limita il quantificatore a quelle tre o meno di tre congiunzioni in cui occorre x; se non ce ne sono, cancella il quantificatore. Quindi, per completare la descrizione della procedura per sostituire F con G, abbiamo bisogno solo di dimostrare come cercare una formula quantifier-free (**) che è coestensiva con ogni quantificazione esistenziale data (rispetto a x) di una congiunzione non vuota che contiene al massimo una disequazione minore s < jx (qui j 1 e x non occorre in s), al massimo una disequazione maggiore kx < t, e al massimo una congruenza nella forma D m (x i) e che non contiene alcuna nuova variabile libera, per cui allora l'operazione 30 ci darà il nostro G: (30) Sostituisci le occorrenze delle quantificazioni esistenziali nella forma descritta con occorrenze di appropriate formule coestensive quantifier-free. A tal fine, notiamo che x(d m (x i) s < jx kx < t) (A) è coestensiva con x(d jkm (jkx jki) ks < jkx jkx < jt). (B) (Qui, certamente, jkx denota il termine (x + (... + x)...) con un numero jk di x.) (B), a sua volta, è coestensiva di x(d jkm (x jki) ks < x x < jt) (C) perciò se jkm divide x jki, allora jk divide x jki, quindi jk divide x, e quindi per qualche x*, x = jkx*. (C) è nella forma x(d m (x i) s < x x < t) (D) Ogni formula di questo tipo è coestensiva con la formula ((s + 1) < t D m ((s + 1) i))... ((s + m) < t D m ((s + m) i)), che è quantifier-free e ha le stesse variabili libere di (D); per ogni due interi y e z dati, esisterà un intero x, strettamente compreso tra y e z, che è maggiore per i di qualche multiplo di m, sse uno dei y + 1,..., y + m è esso stesso minore di z e maggiore per i di qualche multiplo di m. Per quanto riguarda le formule più semplici di (A), x(s < jx kx < t) è coestensiva con x(ks < jkx jkx < jt), che è coestensiva con x(d jk (x 0) ks < x x < jt), che è una formula nella forma (D). Dato che jk x se x è positiva, e dato che esistono interi positivi arbitrariamente grandi che sono maggiori per i di qualche multiplo di m, x(d m (x i) s < jx) coestensiva con la formula quantifier-free vera 0 < 1. Analogamente, x(d m (x i) kx < t), xd m (x i), x(s < jx) e x(kx < t) sono tutte coestensive con 0 < 1. Poiché ora abbiamo dimostrato come trovare una formula quantifier-free con proprietà (**) in tutti i casi, abbiamo terminato.

I predicati di dimostrabilità e l'indimostrabilità della consistenza [coerenza]. 1

I predicati di dimostrabilità e l'indimostrabilità della consistenza [coerenza]. 1 I predicati di dimostrabilità e l'indimostrabilità della consistenza [coerenza]. 1 Nell'ultimo capitolo abbiamo appreso che nessuna estensione coerente di Q è decidibile e che ogni teoria assiomatizzabile

Dettagli

Logica proposizionale

Logica proposizionale Logica proposizionale Proposizione: frase compiuta che è sempre o vera o falsa. Connettivi Posti in ordine di precedenza: not, and, or, implica, doppia implicazione Sintassi Le proposizioni sono costituite

Dettagli

Esercitazioni per il corso di Logica Matematica

Esercitazioni per il corso di Logica Matematica Esercitazioni per il corso di Logica Matematica Luca Motto Ros 02 marzo 2005 Nota importante. Queste pagine contengono appunti personali dell esercitatore e sono messe a disposizione nel caso possano risultare

Dettagli

LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA

LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA A.A. 10/11, DISPENSA N. 2 Sommario. Assiomi dell identità, modelli normali. Forma normale negativa, forma normale prenessa, forma normale di Skolem. 1. L identità Esistono

Dettagli

LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA (A.A. 12/13)

LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA (A.A. 12/13) LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA (A.A. 12/13) DISPENSA N. 4 Sommario. Dimostriamo il Teorema di Completezza per il Calcolo dei Predicati del I ordine. 1. Teorema di Completezza Dimostriamo il Teorema

Dettagli

a p a (p) (a + 1) p = i=0 sono noti come coefficienti binomiali 2 e sono numeri interi (a + 1) p a p + 1 (p) (a + 1) p a + 1 (p)

a p a (p) (a + 1) p = i=0 sono noti come coefficienti binomiali 2 e sono numeri interi (a + 1) p a p + 1 (p) (a + 1) p a + 1 (p) Appunti quarta settimana Iniziamo con un risultato molto importante che ha svariate conseguenze e che3 sarà dimostrato in modi diversi durante il corso: Esercizio 1.[Piccolo teorema di Fermat] Dimostrare

Dettagli

02 - Logica delle dimostrazioni

02 - Logica delle dimostrazioni Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 0 - Logica delle dimostrazioni Anno Accademico 015/016

Dettagli

Elementi di Algebra e di Matematica Discreta Numeri interi, divisibilità, numerazione in base n

Elementi di Algebra e di Matematica Discreta Numeri interi, divisibilità, numerazione in base n Elementi di Algebra e di Matematica Discreta Numeri interi, divisibilità, numerazione in base n Cristina Turrini UNIMI - 2016/2017 Cristina Turrini (UNIMI - 2016/2017) Elementi di Algebra e di Matematica

Dettagli

Esercizi di Logica Matematica (parte 2)

Esercizi di Logica Matematica (parte 2) Luca Costabile Esercizio 317 Esercizi di Logica Matematica (parte 2) Dimostro per induzione sulla costruzione del termine : - Supponiamo che sia una variabile :, - Supponiamo che sia una variabile diversa

Dettagli

A.A CORSO DI ALGEBRA 1. PROFF. P. PIAZZA, E. SPINELLI. SOLUZIONE ESERCIZI FOGLIO 5.

A.A CORSO DI ALGEBRA 1. PROFF. P. PIAZZA, E. SPINELLI. SOLUZIONE ESERCIZI FOGLIO 5. A.A. 2015-2016. CORSO DI ALGEBRA 1. PROFF. P. PIAZZA, E. SPINELLI. SOLUZIONE ESERCIZI FOGLIO 5. Esercizio 5.1. Determinare le ultime tre cifre di n = 13 1625. (Suggerimento. Sfruttare il Teorema di Eulero-Fermat)

Dettagli

Teoria dei modelli. Alessandro Berarducci. 3 Marzo Dipartimento di Matematica Pisa

Teoria dei modelli. Alessandro Berarducci. 3 Marzo Dipartimento di Matematica Pisa Teoria dei modelli Alessandro Berarducci Dipartimento di Matematica Pisa 3 Marzo 2014 Teoria dei campi algebricamente chiusi Denizione 1 La teoria del primo ordine dei campi algebricamente chiusi, ACF,

Dettagli

Ragionamenti e metodi di dimostrazione. Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Prof.re E. Modica

Ragionamenti e metodi di dimostrazione. Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Prof.re E. Modica Ragionamenti e metodi di dimostrazione Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Prof.re E. Modica Proposizioni Si definisce proposizione una frase alla quale è possibile attribuire uno e un solo valore

Dettagli

m = a k n k + + a 1 n + a 0 Tale scrittura si chiama rappresentazione del numero m in base n e si indica

m = a k n k + + a 1 n + a 0 Tale scrittura si chiama rappresentazione del numero m in base n e si indica G. Pareschi COMPLEMENTI ED ESEMPI SUI NUMERI INTERI. 1. Divisione con resto di numeri interi 1.1. Divisione con resto. Per evitare fraintendimenti nel caso in cui il numero a del Teorema 0.4 sia negativo,

Dettagli

LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA

LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA LOGICA MATEMATICA PER INFORMATICA A.A. 10/11, SETTIMANA N. 1 Sommario. Introduciamo il linguaggio e la sintassi e la semantica della Logica del I Ordine. Introduciamo i concetti di teoria, teoria completa,

Dettagli

1. Esistono numeri della forma , ottenuti cioè ripetendo le cifre 2006 un certo numero di volte, che siano quadrati perfetti?

1. Esistono numeri della forma , ottenuti cioè ripetendo le cifre 2006 un certo numero di volte, che siano quadrati perfetti? 1 Congruenze 1. Esistono numeri della forma 200620062006...2006, ottenuti cioè ripetendo le cifre 2006 un certo numero di volte, che siano quadrati perfetti? No, in quanto tutti questi numeri sono congrui

Dettagli

Ragionamento formalei. Ragionamento formale

Ragionamento formalei. Ragionamento formale Ragionamento formale La necessità e l importanza di comprendere le basi del ragionamento formale, utilizzato in matematica per dimostrare teoremi all interno di teorie, è in generale un argomento piuttosto

Dettagli

INDUZIONE E NUMERI NATURALI

INDUZIONE E NUMERI NATURALI INDUZIONE E NUMERI NATURALI 1. Il principio di induzione Il principio di induzione è una tecnica di dimostrazione molto usata in matematica. Lo scopo di questa sezione è di enunciare tale principio e di

Dettagli

Soluzioni verifica scritta 1A Scientifico 20/01/2009

Soluzioni verifica scritta 1A Scientifico 20/01/2009 Soluzioni verifica scritta 1A Scientifico 0/01/009 Esercizio 1 68 = 3 + ; = 11 + 0 MCD68 ; ) = ultimo resto 0) 68 68 mcm68 ; ) = = =68 11 = 68 10 + 1) = 680 + 68 = 748 MCD68; ) Esercizio Possiamo considerare

Dettagli

( x 1 )A 2 1 x2, f1 1 (x 1 ) )

( x 1 )A 2 1 x2, f1 1 (x 1 ) ) Università di Bergamo Anno accademico 20162017 Ingegneria Informatica Foglio 5 Algebra e Logica Matematica Logica del primo ordine Esercizio 5.1. Identicare le occorrenze libere e vincolate delle variabili

Dettagli

NOZIONI DI LOGICA PROPOSIZIONI.

NOZIONI DI LOGICA PROPOSIZIONI. NOZIONI DI LOGICA PROPOSIZIONI. Una proposizione è un affermazione che è vera o falsa, ma non può essere contemporaneamente vera e falsa. ESEMPI Sono proposizioni : 7 è maggiore di 2 Londra è la capitale

Dettagli

04 - Logica delle dimostrazioni

04 - Logica delle dimostrazioni Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale Appunti del corso di Matematica 04 - Logica delle dimostrazioni Anno Accademico 013/014 D. Provenzano,

Dettagli

Introduciamo ora un altro campo, formato da un numero finito di elementi; il campo delle classi resto modulo n, con n numero primo.

Introduciamo ora un altro campo, formato da un numero finito di elementi; il campo delle classi resto modulo n, con n numero primo. Capitolo 3 Il campo Z n 31 Introduzione Introduciamo ora un altro campo, formato da un numero finito di elementi; il campo delle classi resto modulo n, con n numero primo 32 Le classi resto Definizione

Dettagli

Logica: materiale didattico

Logica: materiale didattico Logica: materiale didattico M. Cialdea Mayer. Logica (dispense): http://cialdea.dia.uniroma3.it/teaching/logica/materiale/dispense-logica.pdf Logica dei Predicati (Logica per l Informatica) 01: Logica

Dettagli

Un po di logica. Christian Ferrari. Laboratorio di matematica

Un po di logica. Christian Ferrari. Laboratorio di matematica Un po di logica Christian Ferrari Laboratorio di matematica 1 Introduzione La logica è la disciplina che studia le condizioni di correttezza del ragionamento. Il suo scopo è quindi quello di elaborare

Dettagli

Esercizi sul Calcolo Proposizionale

Esercizi sul Calcolo Proposizionale Esercizi sul Calcolo Proposizionale Francesco Sborgia Matricola: 459245 December 7, 2015 1 Esercizio 1 Per ogni formula A dimostrare che ρ(a) = min{n A F n } Definizione 1. Ricordiamo che, dato un linguaggio

Dettagli

Monomi L insieme dei monomi

Monomi L insieme dei monomi Monomi 10 10.1 L insieme dei monomi Definizione 10.1. Un espressione letterale in cui numeri e lettere sono legati dalla sola moltiplicazione si chiama monomio. Esempio 10.1. L espressione nelle due variabili

Dettagli

Fondamenti teorici e programmazione

Fondamenti teorici e programmazione Fondamenti teorici e programmazione FTP(A) - modb Lezione 8 F.Bonchi Dip.to Informatica Fondamenti teorici e programmazione (A) - modb a.a. 2018/19 pag. 1 Ragionamento formale Comprendere le basi del ragionamento

Dettagli

Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica

Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica Il Principio di induzione matematica è una tecnica di dimostrazione che permette la dimostrazione simultanea di infinite affermazioni.

Dettagli

Equazioni di primo grado

Equazioni di primo grado Equazioni di primo grado 15 15.1 Identità ed equazioni Analizziamo le seguenti proposizioni: a ) cinque è uguale alla differenza tra sette e due ; b ) la somma di quattro e due è uguale a otto ; c ) il

Dettagli

Logica Matematica: tipiche domande da esame

Logica Matematica: tipiche domande da esame Logica Matematica: tipiche domande da esame A. Berarducci Versione del 7 Gen. 2018 1. Si dimostri che ogni formula proposizionale può essere messa in forma normale disgiuntiva e in forma normale disgiuntiva.

Dettagli

2 non è un numero razionale

2 non è un numero razionale 2 non è un numero razionale 1. Richiami: numeri pari e dispari. Un numero naturale m è pari (rispettivamente dispari) se e solo se esiste un numero naturale r tale che m = 2r (rispettivamente m = 2r +

Dettagli

La logica (dal greco logos=ragione/parola) è la scienza del ragionamento. Nasce come branca della filosofia e dall'ottocento in poi diviene campo di

La logica (dal greco logos=ragione/parola) è la scienza del ragionamento. Nasce come branca della filosofia e dall'ottocento in poi diviene campo di La logica (dal greco logos=ragione/parola) è la scienza del ragionamento. Nasce come branca della filosofia e dall'ottocento in poi diviene campo di studio da parte anche dei matematici. LE PROPOSIZIONI

Dettagli

CAPITOLO 1. I numeri naturali 0, 1, 2, 3,...

CAPITOLO 1. I numeri naturali 0, 1, 2, 3,... CAPITOLO 1 I numeri naturali I numeri naturali sono quelli che usiamo per contare: 0, 1,, 3,... e dei quali conosciamo alcune proprietà. Ad esempio sappiamo sommare e moltiplicare due numeri naturali;

Dettagli

LE OPERAZIONI CON I NUMERI

LE OPERAZIONI CON I NUMERI ARITMETICA PREREQUISITI l conoscere le caratteristiche del sistema di numerazione decimale CONOSCENZE 1. il concetto di somma 2. le proprietaá dell'addizione 3. il concetto di differenza 4. la proprietaá

Dettagli

3/10/ Divisibilità e massimo comun divisore

3/10/ Divisibilità e massimo comun divisore MCD in N e Polinomi 3/10/2013 1 Divisibilità e massimo comun divisore 1.1 Divisibilità in N In questa sezione introdurremo il concetto di divisibilità e di massimo comun divisore di due numeri naturali

Dettagli

2.3 Risposte commentate

2.3 Risposte commentate 2.3 Risposte commentate 2.1.1 A = 7 4. Nota. Il calcolo poteva essere effettuato mediante sostituzione diretta nell espressione data, oppure osservando preliminarmente che l espressione può essere semplificata

Dettagli

RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE. Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine

RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE. Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine 1. Risoluzione Definitione 1.1. Un letterale l è una variabile proposizionale (letterale

Dettagli

Indice. Aritmetica modulare. Mauro Saita. Versione provvisoria. Febbraio

Indice. Aritmetica modulare. Mauro Saita.   Versione provvisoria. Febbraio modulare e-mail: maurosaita@tiscalinetit Versione provvisoria Febbraio 2018 1 Indice 1 modulare Classe di resti 2 11 Le proprietà delle congruenze 4 12 Le operazioni in Z n : l addizione e la moltiplicazione

Dettagli

Parte I. Incontro del 6 dicembre 2011

Parte I. Incontro del 6 dicembre 2011 Parte I Incontro del 6 dicembre 20 3 Notazioni Si suppone che il lettore sia familiare con le notazioni insiemistiche, in particolare con quelle che riguardano gli insiemi numerici: N = { 0,, 2, 3, } (numeri

Dettagli

c A (a c = b) Le ipotesi che abbiamo ci dicono che esistono h, k A tali che:

c A (a c = b) Le ipotesi che abbiamo ci dicono che esistono h, k A tali che: Definizione 1. Dato un insieme A, un operazione su A è una applicazione da A A a valori in A. Definizione 2. Se A è un insieme con una operazione, dati a, b A diciamo che a divide b (e scriviamo a b) se

Dettagli

Operatori di confronto:

Operatori di confronto: Operatori di confronto: confrontano tra loro due numeri e come risultato danno come risposta o operatore si legge esempio risposta = uguale a diverso da > maggiore di < minore di maggiore o uguale a minore

Dettagli

Introduzione alla TEORIA DEI NUMERI

Introduzione alla TEORIA DEI NUMERI Renato Migliorato Introduzione alla teoria dei numeri Introduzione alla TEORIA DEI NUMERI Avvertenza: questo è l inizio di un testo pensato come supporto al corso di Matematiche Complementari I ed ancora

Dettagli

Ragionamento Automatico Richiami di calcolo dei predicati

Ragionamento Automatico Richiami di calcolo dei predicati Richiami di logica del primo ordine Ragionamento Automatico Richiami di calcolo dei predicati (SLL: Capitolo 7) Sintassi Semantica Lezione 2 Ragionamento Automatico Carlucci Aiello, 2004/05Lezione 2 0

Dettagli

LOGICA DEL PRIMO ORDINE: PROOF SYSTEM. Corso di Logica per la Programmazione A.A. 2013/14 Andrea Corradini

LOGICA DEL PRIMO ORDINE: PROOF SYSTEM. Corso di Logica per la Programmazione A.A. 2013/14 Andrea Corradini LOGICA DEL PRIMO ORDINE: PROOF SYSTEM Corso di Logica per la Programmazione A.A. 2013/14 Andrea Corradini LOGICA DEL PRIMO ORDINE: RIASSUNTO Sintassi: grammatica libera da contesto (BNF), parametrica rispetto

Dettagli

Introduzione alla Matematica per le Scienze Sociali - parte I

Introduzione alla Matematica per le Scienze Sociali - parte I Introduzione alla Matematica per le Scienze Sociali - parte I Lucrezia Fanti Istituto Nazionale per l Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) lucrezia.fanti@uniroma1.it Lucrezia Fanti Intro Matematica

Dettagli

Lezione 4. Regole di eliminazione. Il significato delle parole logiche/2. Regole di eliminazione. Regole di eliminazione

Lezione 4. Regole di eliminazione. Il significato delle parole logiche/2. Regole di eliminazione. Regole di eliminazione Regole di eliminazione Lezione 4 Il significato delle parole logiche/2 CONGIUNZIONE (il simbolo denota la congiunzione e ) Q Q --------------------- --------------------- --------------------- -----------------------

Dettagli

ALGEBRA /2009 Prof. Fabio Gavarini. Sessione estiva anticipata prova scritta del 23 Giugno 2009

ALGEBRA /2009 Prof. Fabio Gavarini. Sessione estiva anticipata prova scritta del 23 Giugno 2009 ALGEBRA 1 2008/2009 Prof. Fabio Gavarini Sessione estiva anticipata prova scritta del 23 Giugno 2009 Svolgimento completo N.B.: lo svolgimento qui presentato è molto lungo... Questo non vuol dire che lo

Dettagli

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria. Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo

Dettagli

METODI MATEMATICI PER L INFORMATICA

METODI MATEMATICI PER L INFORMATICA METODI MATEMATICI PER L INFORMATICA ANNO ACCADEMICO 2011/2012 Sommario. Sintassi e semantica della Logica dei predicati. Proprietà fondamentali dei quantificatori. Strutture, soddisfacibilità e verità

Dettagli

Parte II. Incontro del 20 dicembre 2011

Parte II. Incontro del 20 dicembre 2011 Parte II Incontro del 20 dicembre 2011 12 I quadrati modulo 4 Cerchiamo di determinare i possibili resti nella divisione per 4 del quadrato x 2 di un numero intero x. Se x = 2h è un numero pari allora

Dettagli

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria. Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo

Dettagli

Giovanna Carnovale. October 18, Divisibilità e massimo comun divisore

Giovanna Carnovale. October 18, Divisibilità e massimo comun divisore MCD in N e Polinomi Giovanna Carnovale October 18, 2011 1 Divisibilità e massimo comun divisore 1.1 Divisibilità in N In questa sezione introdurremo il concetto di divisibilità e di massimo comun divisore

Dettagli

nota 1. Aritmetica sui numeri interi.

nota 1. Aritmetica sui numeri interi. nota 1. Aritmetica sui numeri interi. Numeri interi. Numeri primi. L algoritmo di Euclide per il calcolo del mcd. Equazioni diofantee di primo grado. Congruenze. Il Teorema Cinese del Resto. 1 0. Numeri

Dettagli

Teorema 1.1. (Teorema di Compattezza) Sia Γ un insieme di formule di un linguaggio proposizionale.

Teorema 1.1. (Teorema di Compattezza) Sia Γ un insieme di formule di un linguaggio proposizionale. versione 12 ottobre 2011 1.1. Logica Proposizionale. 1. Teorema di Compattezza e risultati limitativi Teorema 1.1. (Teorema di Compattezza) Sia Γ un insieme di formule di un linguaggio proposizionale.

Dettagli

Due numeri naturali non nulli a, b tali che MCD(a,b) = 1 si dicono coprimi o relativamente primi.

Due numeri naturali non nulli a, b tali che MCD(a,b) = 1 si dicono coprimi o relativamente primi. MASSIMO COMUNE DIVISORE E ALGORITMO DI EUCLIDE L algoritmo di Euclide permette di calcolare il massimo comun divisore tra due numeri, anche se questi sono molto grandi, senza aver bisogno di fattorizzarli

Dettagli

Qualche informazione su gruppi e anelli

Qualche informazione su gruppi e anelli Qualche informazione su gruppi e anelli 1. Gruppi e sottogruppi: prime proprietà Cominciamo subito scrivendo la definizione formale di gruppo. Definizione 0.1. Un gruppo G è un insieme non vuoto dotato

Dettagli

Logica per la Programmazione

Logica per la Programmazione Logica del Primo Ordine: Motivazioni, Sintassi e Interpretazioni Logica per la Programmazione Lezione 7 Formule Valide, Conseguenza Logica Proof System per la Logica del Primo Ordine Leggi per i Quantificatori

Dettagli

Esercitazioni per il corso di Logica Matematica

Esercitazioni per il corso di Logica Matematica Esercitazioni per il corso di Logica Matematica Luca Motto Ros 25 marzo 2005 Nota importante. Queste pagine contengono appunti personali dell esercitatore e sono messe a disposizione nel caso possano risultare

Dettagli

Aniello Murano Decidibilità delle teorie logiche

Aniello Murano Decidibilità delle teorie logiche Aniello Murano Decidibilità delle teorie logiche 11 Lezione n. Parole chiave: Teorie logiche Corso di Laurea: Informatica Codice: Email Docente: murano@ na.infn.it A.A. 2008-2009 Prefazione Nelle lezioni

Dettagli

nota 1. Aritmetica sui numeri interi.

nota 1. Aritmetica sui numeri interi. nota 1. Aritmetica sui numeri interi. Numeri interi. Numeri primi. L algoritmo di Euclide per il calcolo del mcd. Equazioni diofantee di primo grado. Congruenze. Il Teorema Cinese del Resto. 1 0. Numeri

Dettagli

Soluzioni della verifica scritta 1 B Scientifico 24/01/2009

Soluzioni della verifica scritta 1 B Scientifico 24/01/2009 Soluzioni della verifica scritta 1 B Scientifico 4/01/009 Esercizio 1. Il polinomio x +x 4 5 xy + y non èordinatoné rispetto a x nè rispetto a y. E completo rispetto a y ma non rispetto a x. Nonè omogeneo.

Dettagli

1 Cenni di logica matematica

1 Cenni di logica matematica 1 Cenni di logica matematica 1 1 Cenni di logica matematica Una delle discipline chiave della matematica (e non solo, visto che è fondamentale anche per comprendere la lingua parlata) è la logica matematica,

Dettagli

Logica per la Programmazione

Logica per la Programmazione Logica per la Programmazione Lezione 2 Dimostrazione di Tautologie Tabelle di Verità Dimostrazioni per sostituzione Leggi del Calcolo Proposizionale A. Corradini e F.Levi Dip.to Informatica Logica per

Dettagli

Complementi alle Dispense di Logica Matematica corso A e B

Complementi alle Dispense di Logica Matematica corso A e B Complementi alle Dispense di Logica Matematica corso A e B Alessandro Andretta alessandro.andretta@unito.it Matteo Viale matteo.viale@unito.it 1 Deduzione naturale Una derivazione di B da A 1,..., A n,

Dettagli

I criteri di divisibilita: magie della aritmetica modulare. Silvana Rinauro

I criteri di divisibilita: magie della aritmetica modulare. Silvana Rinauro I criteri di divisibilita: magie della aritmetica modulare Silvana Rinauro Si vuole risolvere il seguente problema: se oggi è mercoledì, quale giorno della settimana sarà fra 100 giorni? Per rispondere

Dettagli

Introduzione alla logica

Introduzione alla logica Corso di Intelligenza Artificiale 2011/12 Introduzione alla logica iola Schiaffonati Dipartimento di Elettronica e Informazione Sommario 2 Logica proposizionale (logica di Boole) Logica del primo ordine

Dettagli

NOZIONI DI LOGICA. Premessa

NOZIONI DI LOGICA. Premessa NOZIONI DI LOGICA Premessa Il compito principale della logica è quello di studiare il nesso di conseguenza logica tra proposizioni, predisponendo delle tecniche per determinare quando la verità di una

Dettagli

Esercitazioni per il corso di Logica Matematica

Esercitazioni per il corso di Logica Matematica Esercitazioni per il corso di Logica Matematica Luca Motto Ros 27 febbraio 2005 Nota importante. Queste pagine contengono appunti personali dell esercitatore e sono messe a disposizione nel caso possano

Dettagli

IL TEOREMA FONDAMENTALE DELL ARITMETICA: DIMOSTRAZIONE VELOCE.

IL TEOREMA FONDAMENTALE DELL ARITMETICA: DIMOSTRAZIONE VELOCE. IL TEOREMA FONDAMENTALE DELL ARITMETICA: DIMOSTRAZIONE VELOCE. PH. ELLIA Indice Introduzione 1 1. Divisori di un numero. 1 2. Il Teorema Fondamentale dell Aritmetica. 2 3. L insieme dei numeri primi è

Dettagli

Alberi di sequenti per un linguaggio predicativo L 1.

Alberi di sequenti per un linguaggio predicativo L 1. Alberi di sequenti per un linguaggio predicativo L 1. Si estenda il linguaggio L 1 con un insieme C infinito numerabile di costanti individuali. Un multinsieme è un insieme con ripetizioni. Un sequente

Dettagli

Parte Seconda. Prova di selezione culturale

Parte Seconda. Prova di selezione culturale Parte Seconda Prova di selezione culturale TEORIA DEGLI INSIEMI MATEMATICA ARITMETICA Insieme = gruppo di elementi di cui si può stabilire inequivocabilmente almeno una caratteristica in comune. Esempi:

Dettagli

Preparazione Olimpiadi della Matematica

Preparazione Olimpiadi della Matematica Preparazione Olimpiadi della Matematica Marco Vita Liceo Scientifico G. Galilei Ancona 18 novembre 2015 ( Liceo Scientifico G. Galilei Ancona) Preparazione Olimpiadi della Matematica 18 novembre 2015 1

Dettagli

1. INSIEME DEI NUMERI NATURALI

1. INSIEME DEI NUMERI NATURALI 1. INSIEME DEI NUMERI NATURALI 1.1 CONCETTO DI NUMERO NATURALE: UGUAGLIANZA E DISUGUAGLIANZA Consideriamo l'insieme E, detto insieme Universo, costituito da tutti i possibili insiemi che si possono costruire

Dettagli

Lezione 3 - Teoria dei Numeri

Lezione 3 - Teoria dei Numeri Lezione 3 - Teoria dei Numeri Problema 1 Trovare il più piccolo multiplo di 15 formato dalle sole cifre 0 e 8 (in base 10). Il numero cercato dev'essere divisibile per 3 e per 5 quindi l'ultima cifra deve

Dettagli

DIMOSTRAZIONI DI TAUTOLOGIE. Corso di Logica per la Programmazione

DIMOSTRAZIONI DI TAUTOLOGIE. Corso di Logica per la Programmazione DIMOSTRAZIONI DI TAUTOLOGIE Corso di Logica per la Programmazione DIMOSTRAZIONE DI TAUTOLOGIE Abbiamo detto che: Per dimostrare che p è una tautologia possiamo: Usare le tabelle di verità, sfruttando quelle

Dettagli

Calcolo proposizionale

Calcolo proposizionale 1 Il calcolo delle proposizioni Una proposizione logica si dice semplice o atomica se contiene soltanto un predicato. Due o più proposizioni semplici collegate mediante l'uso di connettivi formano proposizioni

Dettagli

Definizione. Siano a, b Z. Si dice che a divide b se esiste un intero c Z tale che. b = ac.

Definizione. Siano a, b Z. Si dice che a divide b se esiste un intero c Z tale che. b = ac. 0. Numeri interi. Sia Z = {..., 3, 2, 1, 0, 1, 2, 3,...} l insieme dei numeri interi e sia N = {1, 2, 3,...} il sottoinsieme dei numeri interi positivi. Sappiamo bene come addizionare, sottrarre e moltiplicare

Dettagli

Tutti i numeri qui considerati sono interi. Se si tratta in particolare di numeri Naturali (quindi non negativi) verrà specificato.

Tutti i numeri qui considerati sono interi. Se si tratta in particolare di numeri Naturali (quindi non negativi) verrà specificato. LICEO B. RUSSELL A.S. 2010/2011 DALLA TEORIA DEI NUMERI ALLE CONGRUENZE Tutti i numeri qui considerati sono interi. Se si tratta in particolare di numeri Naturali (quindi non negativi) verrà specificato.

Dettagli

Seconda prova in itinere. Logica e Algebra. 10 luglio Esercizio 1 Si considerino le seguenti formule della logica del primo ordine:

Seconda prova in itinere. Logica e Algebra. 10 luglio Esercizio 1 Si considerino le seguenti formule della logica del primo ordine: Seconda prova in itinere Logica e Algebra luglio 5 Esercizio Si considerino le seguenti formule della logica del primo ordine: a) x y A x, aa y, a A f x, y, b) z A f x, z, b c) x y A x, aa y, a A f x,

Dettagli

3 5 x 25 5 x = 1 5 x (3 25) = x = 1. 5 x = x 8x 8 = 0 2 x (23 ) x. = x (2x ) 3. = x (2 x ) 3 = 0.

3 5 x 25 5 x = 1 5 x (3 25) = x = 1. 5 x = x 8x 8 = 0 2 x (23 ) x. = x (2x ) 3. = x (2 x ) 3 = 0. Anno Scolastico 014/15 - Classe 3B Soluzioni della verifica di matematica del 9 Maggio 015 Risolvere le seguenti equazioni esponenziali o logaritmiche. Dove è necessario, scrivere le condizioni di esistenza

Dettagli

1 PRELIMINARI 1.1 NOTAZIONI. denota l insieme vuoto. a A si legge a appartiene a A oppure a è elemento di A.

1 PRELIMINARI 1.1 NOTAZIONI. denota l insieme vuoto. a A si legge a appartiene a A oppure a è elemento di A. 1 PRELIMINARI 1.1 NOTAZIONI denota l insieme vuoto. a A si legge a appartiene a A oppure a è elemento di A. B A si legge B è un sottoinsieme di A e significa che ogni elemento di B è anche elemento di

Dettagli

Dispensa su. Funzioni Booleane. Jianyi Lin Università degli Studi di Milano

Dispensa su. Funzioni Booleane. Jianyi Lin Università degli Studi di Milano Dispensa su Funzioni Booleane Jianyi Lin Università degli Studi di Milano jianyi.lin@unimi.it 18 novembre 2011 1 Operazioni booleane In questa sezione introduciamo il concetto di funzione booleana e accenniamo

Dettagli

Due esercizi sui linguaggi predicativi

Due esercizi sui linguaggi predicativi Due esercizi sui linguaggi predicativi Eugenio G. Omodeo Dip. Matematica e Geoscienze DMI Trieste, 13/04/2016 Eugenio G. Omodeo 2 esercizi sui linguaggi predicativi del 1 o ordine 1/15 Scaletta 1 Enunciare

Dettagli

Insiemi, Numeri, Terminologia. Prof. Simone Sbaraglia

Insiemi, Numeri, Terminologia. Prof. Simone Sbaraglia Insiemi, Numeri, Terminologia Prof. Simone Sbaraglia Corso Rapido di Logica Matematica La logica formale definisce le regole cui deve obbedire qualsiasi teoria deduttiva. Una proposizione e` una affermazione

Dettagli

Lezione 7. Traduzioni/1. Linguaggi booleani/1. Traduzioni/3. Traduzioni/2. Linguaggi booleani. Traduzioni/4

Lezione 7. Traduzioni/1. Linguaggi booleani/1. Traduzioni/3. Traduzioni/2. Linguaggi booleani. Traduzioni/4 Traduzioni/1 Lezione 7 Linguaggi booleani/1 Il linguaggio formale delle piccionaia è sufficientemente potente da esprimere un gran numero di informazioni: 1. La celletta n.1 è occupata O(m,1) O(d,1) O(t,1)

Dettagli

LOGICA MATEMATICA. Sonia L Innocente. Corso di Laurea. Informatica e Tecnologie/Informatica Industriale

LOGICA MATEMATICA. Sonia L Innocente. Corso di Laurea. Informatica e Tecnologie/Informatica Industriale LOGICA MATEMATICA Corso di Laurea Informatica e Tecnologie/Informatica Industriale Argomento 1. Logica dei Predicati del Primo Ordine a.a. 2013-2014 (Camerino) 1 / 57 Outline Introduzione 1 Introduzione

Dettagli

Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1

Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1 Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1 Esercizio 1.12 Per dimostrare che per ogni funzione esiste una formula in cui compaiono le variabili tale che la corrispondente

Dettagli

Insiemi ed applicazioni

Insiemi ed applicazioni Insiemi ed applicazioni Giovanna Carnovale October 11, 2011 1 Insiemi Con il termine insieme denoteremo una collezione di oggetti. Gli oggetti di questa collezione saranno chiamati elementi dell insieme.

Dettagli

Linguaggi. Claudio Sacerdoti Coen 04/03/ : Forme normali. Universitá di Bologna. Forme normali e canoniche

Linguaggi. Claudio Sacerdoti Coen 04/03/ : Forme normali. Universitá di Bologna. Forme normali e canoniche Linguaggi 9: Forme normali Universitá di Bologna 04/03/2011 Outline 1 Wikipedia: In matematica la forma canonica di un oggetto à una maniera uniforme utilizzata per descriverlo in

Dettagli

NOZIONI DI LOGICA. Premessa

NOZIONI DI LOGICA. Premessa NOZIONI DI LOGICA Premessa Il compito principale della logica è quello di studiare il nesso di conseguenza logica tra proposizioni, predisponendo delle tecniche per determinare quando la verità di una

Dettagli

Sintassi e semantica della logica proposizionale

Sintassi e semantica della logica proposizionale Sintassi e semantica della logica proposizionale 1 Il linguaggio proposizionale L 0 Definizione 1.1 (lfabeto di L 0 ). L alfabeto di L 0 si compone dei seguenti insiemi di simboli SIMOLI LOGICI : i connettivi,,,,.

Dettagli

Calcolo algebrico e polinomi 1 / 38

Calcolo algebrico e polinomi 1 / 38 Calcolo algebrico e polinomi 1 / 38 2 / 38 Calcolo Algebrico e Polinomi: introduzione In questa lezione esporremo i principali concetti relativi al calcolo algebrico elementare e ai polinomi. In particolare,

Dettagli

1 Giochi di Ehrenfeucht-Fraissé e Logica del Prim ordine

1 Giochi di Ehrenfeucht-Fraissé e Logica del Prim ordine 1 Giochi di Ehrenfeucht-Fraissé e Logica del Prim ordine In questo tipo di giochi l arena è costituita da due grafi orientati G = (V, E), G = (V, E ). Lo scopo del I giocatore è di mostrare, in un numero

Dettagli

detta tavola di verità, in cui nella prima colonna compaiono i valori di verità della

detta tavola di verità, in cui nella prima colonna compaiono i valori di verità della LOGICA DELLE PROPOSIZIONI Proposizioni Nel linguaggio naturale, ovvero nel linguaggio che parliamo quotidianamente per comunicare, indichiamo con il termine proposizione una frase che esprime un pensiero

Dettagli

1 Il linguaggio matematico

1 Il linguaggio matematico 1 Il linguaggio matematico 1.1 La logica delle proposizioni La matematica è un linguaggio; a differenza del linguaggio letterario che utilizza una logica soggettiva, la matematica si serve di una logica

Dettagli

BREVE CENNO DI LOGICA CLASSICA La logica può essere definita come la scienza che studia le condizioni in base alle quali un ragionamento risulta

BREVE CENNO DI LOGICA CLASSICA La logica può essere definita come la scienza che studia le condizioni in base alle quali un ragionamento risulta BREVE CENNO DI LOGICA CLASSICA La logica può essere definita come la scienza che studia le condizioni in base alle quali un ragionamento risulta corretto e vero. Un ragionamento è corretto se segue uno

Dettagli

Logica per la Programmazione

Logica per la Programmazione Logica del Primo Ordine: Motivazioni, Sintassi e Interpretazioni Logica per la Programmazione Lezione 9 Proof System per la Logica del Primo Ordine Leggi per i Quantificatori Regole di inferenza: Generalizzazione

Dettagli