Nuova Accademia di Belle Arti Milano Diploma Accademico di 1 Livello del Corso di Pittura e Arte Visiva Re-cordis Marco Bongiorni Leonardo Pondaco

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1 Nuova Accademia di Belle Arti Milano Diploma Accademico di 1 Livello del Corso di Pittura e Arte Visiva Re-cordis Marco Bongiorni Leonardo Pondaco 5006V 2013/2014

2 «RICORDARE: dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore...» I miei lavori hanno come filo conduttore il tema del ricordo. Esso è un collegamento tra passato e presente, tiene vive le persone che non ci sono più, perché continuano a vivere in me. Di conseguenza, il ricordo è qualcosa che hai di qualcosa o qualcuno che non c è più... se ricordi significa che hai perso solo la parte concreta di quel qualcosa o qualcuno, ma la parte astratta ce l hai tu nel tuo cuore. Il progetto nasce con l intenzione di approfondire una ricerca che da anni porto avanti sul ritratto e quindi sulla pittura. Fino ad ora ho posto al centro dei miei lavori la figura femminile, ripresa da fotografie scattate personalmente o da altri, in questo caso il dipinto Donna in preghiera..

3 il dipinto nasce dallo scatto realizzato da Raffaele Montepaone, fotografo Calabrese. Il suo lavoro si avvale di una visione ampia della fotografia che ha come radice una matrice realista, lontano da qualsiasi forma di spettacolarizzazione il suo lavoro attraverso la documentaristica, il ritratto, la street, presenta quella perfetta armonia fra tecnica ed emozione che è quella sintesi necessaria perchè si realizzi una fotografia che diventa arte. Il suo lavoro quasi esclusivamente in bianco e nero rafforza la potenza espressiva e comunicativa delle immagini ma è espressione di un anima che legge i colori e li racconta attraverso la meraviglia dei contrasti. La macchina fotografica per me è un mezzo per esprimere le mie emozioni e la fotografia è sicuramente la mia passione. Sono personalmente attratto, infatti, da uno stile più reportagistico dove quello che prediligo e saper cogliere tramite i miei scatti la vera essenza di chi ho davanti, cercando di sperimentare nuove idee, utilizzando sempre un approccio semplice e cercando il contatto diretto con le persone, cercando inoltre di conoscere e capire i gusti di chi devo fotografare. Tutto questo mi aiuta a creare il giusto feeling e ad offrire delle immagini molto vicine alla realtà. In effetti sono vicino ad uno stile di fotografia molto informale, più naturale e spontanea, amo la fotografia ritrattistica, nella quale cerco sempre il lato più imprevedibile e nascosto del mio soggetto.

4 Per me la fotografia è voglia di vivere, di conoscere, di osservare e da questo nasce la voglia di poter fotografare in libertà senza vincoli. Concludo con una delle mie citazioni preferite, quella di un grande fotografo come Henry Cartier-Bresson Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi ed il cuore. E un modo di vivere. La fotografia per me è molto importante come strumento e base per i miei dipinti, e scelgo le foto che mi ricordano qualcosa, che provocano in me una forte attrazione. Le miei opere non hanno specifiche tematiche - quali possono essere di denuncia artistica, sociale o politica. Il formato lo scelgo in base a come mi sento. Il desiderio è di mostrare quello che voglio nel miglior modo possibile. Ed ecco perché la tecnica e la perfezione è importante per me quanto il soggetto stesso del quadro. Il mio ritrarre fino ad ora solo donne, è dato dal fatto che sono convinto possa essere una strada per avvicinarmi sempre di più al mondo femminile, così distante dal mio. In questo periodo, la mia ricerca si muove sullo stesso binario di quello precedente, ma con un discorso molto più ampio intorno ad altri soggetti. Un continuo esercizio su come la pittura possa raccontare e far vedere dettagli che con la semplice fotografia rimarrebbero nascosti.

5 Raffaele Montepaone intervista..

6 Gerhard Richeter..

7 Wilhelm Sasnal.

8 Francesco Lauretta

9 Michelangelo Frammartino Le quattro volte Un paese calabrese abbarbicato su alte colline da cui si scorge il mar Ionio in lontananza, un posto dove il tempo sembra essersi fermato, dove le pietre hanno il potere di cambiare gli eventi e le capre si soffermano a contemplare il cielo. Qui vive i suoi ultimi giorni un vecchio pastore. È malato. Crede di trovare la medicina giusta nella polvere raccolta dal pavimento della chiesa, che beve sciolta nell acqua ogni sera. Nello spiazzo di terra nera di un ovile, una capra dà alla luce un capretto bianco Il disagio della vita dura pochi istanti: gli occhi si aprono subito, le zampe già reggono il peso del corpo. Lo schermo è riempito da questa nuova presenza. Il capretto cresce, si irrobustisce, inizia a giocare. Il giorno della sua prima uscita inavvertitamente resta indietro rispetto al resto del gregge e si perde nella vegetazione, fino a quando esausto si abbandona ai piedi di un maestoso abete. Il grande albero oscilla nella brezza montana. Il tempo passa, le stagioni cambiano in fretta, il grande abete bianco con loro. Il suono della sua chioma riempie il silenzio. All improvviso un rumore meccanico. L abete giace al suolo. È stato mutilato, ridotto al suo scheletro. Il suo legno bianco viene trasformato in carbone attraverso il lavoro antichissimo dei carbonai

10 locali. Lo sguardo si perde nel fumo della cenere. Una visione poetica sui cicli della vita e della natura, sulle tradizioni dimenticate di un luogo senza tempo. Un film di fantascienza senza effetti speciali, che accompagna lo spettatore in un mondo sconosciuto e magico, alla scoperta del segreto di quattro vite misteriosamente intrecciate l una nell altra.

11 Film.

12 Rolica...

13 Film..