ALLEGATO A Elaborato 2 Sezione3

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1 ALLEGATO A Elaborato 2 Sezione3 Ambito n 16 Area fiorentina Funzionamenti, dinamiche, obiettivi di qualità, azioni prioritarie PROVINCE: Firenze TERRITORI APPARTENENTI AI COMUNI: Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Firenze, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa

2 FUNZIONAMENTI E DINAMICHE La struttura territoriale costituita essenzialmente da tre ambiti geografici: il versante collinare montuoso settentrionale, la piana dell Arno, il versante collinare meridionale. L Arno, pur essendosi ridotte le attività umane che di esso si sono tradizionalmente servite, costituisce un elemento unificante dei diversi ambienti della piana. I limiti fra i diversi ambiti geografici si configuravano (in parte ancora) come delle vere e proprie soglie, cioè confini di passaggio fra realtà diverse ma integrate fra loro, marcati da struttura antropica spesso di rilievo. Il versante collinare-montuoso settentrionale presenta generalmente una parte alta ricoperta da boschi e una parte più bassa, conformata nel tipico paesaggio mezzadrile della collina (caratterizzata, quindi, da ciglionamenti, terrazzamenti, insediamenti e viabilità poderali, ecc). La soglia fra il versante e la pianura si situa attorno alle quote 50/100, con il tipico sistema delle ville e dei borghi che costituivano il trait d union fra le due diverse realtà. I sistemi di relazione fra i due ambiti geografici (montagna-collina e pianura fluviale) era quindi dato dalla soglia precedentemente ricordata e dal sistema idrografico e di viabilità che correva ortogonalmente al crinale principale, si innestava nella piana - spesso ripercorrendo le tracce della centuriazione -, fino a raggiungere l Arno. Da un punto di vista economico, ciò corrispondeva all integrazione fra risorse montane (legname, acqua, selvaggina, materiali di cava), collina (colture arboree), pianura (colture cerealicole, allevamento), fiume (energia idrica, trasporti). Il versante collinare sud ripete, forse con una minore caratterizzazione dovuta sia all attrattività di alcuni centri secondari e alla più ridotta fascia pianeggiante, lo stesso schema. In definitiva, le relazioni ortogonali all Arno (naturalmente qui la geometria è solo metaforica) assumevano un importanza equivalente e complementare rispetto a quelle parallele. Le trasformazioni avvenute dagli anni Sessanta ad oggi hanno visto l urbanizzazione pervasiva lungo le direttrici storiche che ha dato luogo a una vasta espansione urbana e ad ampi tratti di campagna urbanizzata, l assoluta predominanza delle direttrici parallele al fiume, con la costruzione di una serie di infrastrutture che hanno segmentato la piana in senso longitudinale e interrotto le relazioni ortogonali, la deformazione e la cancellazione delle soglie e l erosione e la decontestualizzazione del paesaggio collinare. L evoluzione territoriale più recente mostra un progressivo cambiamento della struttura del sistema insediativo metropolitano; dal modello sostanzialmente centripeto (polarizzato prima su Firenze e poi su Firenze e Prato) si sta passando ad uno multipolare, in cui assumono un ruolo preminente non solo alcuni centri urbani, ma anche aree ed elementi fortemente specializzati come i centri commerciali, l areoporto, l università, l area industriale dell Osmannoro ecc. La parte dell area fiorentina più direttamente interessata dalla deformazione del sistema insediativo, e quindi più bisognosa di interventi, è costituita dalla porzione di pianura che si allarga tra le pendici meridionali dell Appennino e le colline che fiancheggiano a sud il corso dell Arno. Questo territorio è ripartito tra i comuni di Firenze, di Scandicci, di Signa, di Lastra a Signa, di Campi B., di Calenzano, di Sesto F.no. La struttura portante degli insediamenti è ancora oggi rappresentata da quegli elementi che da tempi antichissimi ne hanno caratterizzato la forma e il funzionamento. Si tratta delle strade che garantivano ad occidente il rapporto della città di Firenze con il territorio all intorno e con altre città della Toscana costituendo nel contempo elemento ordinatore e matrice insediativa. Questo ventaglio di strade che convergevano in Firenze attraverso le porte delle mura urbane è costituito dalla vecchia via Pratese, dalla via Lucchese (ora nuova Pratese); dalla via Pistoiese e dalla via Pisana; alle quattro radiali va aggiunta la via Barberinese che le interseca tutte ai confini occidentali dell area.

3 La massiccia antropizzazione che ha subito questo territorio nell ultimo secolo, tradizionalmente utilizzato a fini agricoli, legata alle mutate esigenze abitative, produttive e commerciali, ha dunque generato un notevole consumo di territorio, soprattutto determinato dal forte sviluppo delle infrastrutture di collegamento e di servizio (aeroporto, autostrada, strade di comunicazione, discarica e impianti connessi). Le forti pressioni insediative e la localizzazione di attrattori di traffico quali i grandi centri commerciali o di servizi di livello sovracomunale hanno inoltre generato gravi fenomeni di congestionamento sia del sistema infrastrutturale che di quelli relativi alle altre funzioni, anche a causa del mancato raccordo fra piani della mobilità e funzioni dei comuni interessati e dimensionamento delle infrastrutture adeguato ai carichi di traffico. Anche a causa di ciò le aree destinate ad insediamenti produttivi hanno subito un processo di degrado connesso sia ai fenomeni di eccessiva concentrazione avvenuta negli ultimi decenni, sia alle carenze di spazi per eventuali espansioni o riconversioni dei processi produttivi (si veda ad es. Osmannoro e Sambuca), generando fenomeni di delocalizzazione a favore di aree esterne in grado di offrire migliori livelli prestazionali. Il tracciato autostradale interrompe la continuità biotica della piana. In generale la crescita del sistema infrastrutturale genera frammentazione, marginalizzazione e degrado degli spazi aperti. Da rilevare la presenza di impianti di incenerimento, smaltimento rifiuti urbani, discariche in vario stato di attività. La realizzazione di discariche e barriere acustiche in rilevati di terra sta modificando la morfologia del paesaggio e le relative condizioni visuali. All interno dell articolato mosaico agricolo dei versanti collinari fra Calenzano e Monte Morello sono presenti cave che, nei casi di dismissione, presentano condizioni di de. Testimonianze del sistema insediativo rurale della pianura rimangono in contesti rispetto ai quali risultano ormai del tutto estranee. l espansione della rete infrastrutturale e dei sistemi di rilevamento/ricezione, nonché dello sfruttamento derivato dalle cave hanno effetti negativi sul paesaggio. Il cambiamento dei sistemi di coltivazione delle viti, oggi meccanizzata, l enorme espansione delle aree coltivate a vigneto (e la conseguente perdita di antichi muri di terrazzamento dei terreni) possono mettere a rischio ampie serie di beni archeologici.

4 ELEMENTI COSTITUTIVI NATURALI Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni Ambiti fluviali. Conservazione degli equilibri ecologici ed in particolare della biodiversità nelle rive e nelle golene dell Arno e negli altri ambiti fluviali, anche ricorrendo ad interventi di rinaturalizzazione; Combinare le politiche tradizionali di protezione del rischio idraulico con politiche di gestione delle risorse naturali. Recupero e riqualificazione dei valori naturalistici compromessi dalle attività estrattive, sia per le cave attive che per quelle dismesse. La pianificazione provinciale fornisce i quadri conoscitivi e individua negli ambiti fluviali gli elementi di valore paesaggistico, quali golene e vegetazione di ripa, e le aree di permanenza dei caratteri di naturalità e varietà vegetazionale e il loro grado di conservazione, stabilisce per essi indirizzi per la tutela e l eventuale ripristino. La pianificazione comunale disciplina la tutela degli ambiti golenali e della vegetazione di ripa ed in generale degli ambiti fluviali quali habitat da conservare ai fini del mantenimento delle biodiversità e definisce le eventuali operazioni di ripristino e di manutenzione, anche ricorrendo ad interventi di rinaturalizzazione. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M.31/08/1953 riguardante le rive dell Arno. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. La pianificazione provinciale, oltre a quanto stabilito dal Piano regionale della attività estrattive (PRAER) e dallo specifica regolamento 10/R del 2007, le cui disposizioni di carattere paesaggistico sono fatte proprie dal presente piano, - definisce il quadro conoscitivo di riferimento ed effettua una valutazione di compatibilità paesaggistica per l individuazione dei siti di escavazione e delle relative modalità di coltivazione, rispetto ad un ambito da individuare assai più vasto di quello direttamente interessato o collegato alla attività, che tiene conto della percezione visuale dell area di scavo e prescrive tecniche di coltivazione adeguate al contesto, ai tempi, al materiale coltivato;

5 - definisce gli indirizzi e i criteri volti a conseguire le migliori soluzioni progettuali nella realizzazione dei manufatti, delle aree e della viabilità di servizio funzionali all attività di escavazione - dispone inoltre la riqualificazione e la valorizzazione, previa valutazione di cui al primo alinea, delle aree di escavazione dimesse, anche mediante opere di rimodellamento dei fronti di scavo e opere di rinaturalizzazione da attuarsi mediante l impiego di ingegneria naturalistica. Il comune all atto del rilascio dell autorizzazione all apertura di attività estrattive specifica e integra le disposizioni provinciali di cui sopra e adegua i propri strumenti e atti di pianificazione e di governo del territorio a quanto stabilito dalla pianificazione di settore regionale e provinciale. Impluvi e vegetazione riparia del reticolo minore delle acque. Tutela della vegetazione riparia del reticolo idraulico minore, garantendo continuità con quella presente nel fondovalle. La pianificazione comunale, per quanto di propria competenza, incentiva e contribuisce al mantenimento ed alla qualificazione del reticolo idraulico minore. Le politiche di settore promuovono promuove la combinazione di politiche interventi tradizionali di protezione del rischio idraulico con politiche interventi di gestione delle risorse naturali Zone umide. Mantenimento e ampliamento delle aree umide. Mantenimento degli ambienti naturali e seminaturali esistenti nelle aree umide e mantenimento/incremento degli elementi di naturalità presenti nelle aree circostanti. Miglioramento della gestione idraulica nelle aree umide e della qualità delle acque. La pianificazione provinciale individua nelle zone umide gli ambiti con caratteri di naturalità e il loro grado di conservazione, stabilisce per essi indirizzi per la tutela e l eventuale ripristino. Con riferimento al SIR Stagni della Piana Fiorentina, la Provincia assicura l applicazione delle Principali misure di conservazione indicate nella DGR 644/2004 per le aree umide attraverso la regolamentazione e il coordinamento delle attività di gestione dei laghi di caccia e la definizione di indirizzi particolari per le pratiche agricole e di gestione idraulica. La pianificazione comunale, per quanto di propria

6 competenza: - favorisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale interessanti i SIR Stagni della Piana Fiorentina, l applicazione delle suddette misure di conservazione: - assume, relativamente al SIR Stagni della piana, le misure di conservazione relative alla zona di protezione speciale di cui all allegato A della DGR 454/ stabilisce proprie misure di tutele degli ambienti naturali e seminaturali presenti nelle aree umide e nelle aree ad esse circostanti e le eventuali operazioni di ripristino; - definisce la specifica disciplina delle trasformazioni per le limitare la pressione insediativa e infrastrutturale nelle aree circostanti le aree umide.

7 Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni Aree boscate Conservazione della estensione e della continuità delle aree boscate del versante collinare montuoso settentrionale dell ambito fiorentino e dei rilievi a sud di Firenze e dei loro collegamenti con altri complessi forestali. La pianificazione territoriale e di settore della Provincia, - secondo la definizione di bosco di cui all art. 3 della legge regionale n 39/2000 e le specifiche tecni - che di cui al decreto dirigenziale n 3212 del 15/07/2008, individua le aree e i corridoi di connessione che garantiscono la continuità delle aree boscate e, per quanto di propria competenza, promuove le relative misure di conservazione secondo la disciplina sancita dalla L.R. 39/2000 e dal suo regolamento di attuazione n 48/R/2003. Le poltiche di sviluppo promuovono e sostengono - azioni di sostegno alle attività agricole che privilegiano la conservazione dei mosaici agrari, nell ambito delle opere di miglioramento dell ambiente e dello spazio naturale. Con riferimento al SIR La Calvana, La Provincia promuove ed incentiva l applicazione delle Principali misure di conservazione indicate nella DGR 644/2004 individuando azioni settoriali relative alle attività pastorali in rapporto alla conservazione degli habitat di prateria. Con riferimento ai SIR Monte Morello e Poggio Ripaghera Santa Brigida, La Provincia assicura l applicazione delle Principali misure di conservazione indicate nella DGR 644/2004 attraverso il coordinamento delle politiche di settore. La pianificazione comunale, favorisce, nella gestione dei procedimenti amministrativi di competenza comunale interessanti i SIR, l applicazione delle suddette misure di conservazione. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 23/12/1952 massiccio di monte Morello, nel territorio dei comuni di Firenze e Vaglia e Sesto Fiorentino, al D.M. 10/01/1969 la zona di

8 Malmantile sita nel territorio del comune di Lastra a Signa. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Le politiche di settore provinciali di gestione delle risorse forestali e la pianificazione territoriale comunale, in adempimento a quanto previsto dall articolo 80 del regolamento forestale RF 48/R/2003 agevolano il recupero colturale delle a- ree che hanno subito processi di estensione del bosco, precedentemente coltivate ad oliveto terrazzato o altre colture alle quali sia riconosciuto valore paesaggistico prevalente rispetto a quello di area forestale.

9 ELEMENTI COSTITUTIVI ANTROPICI Valori storico-culturali Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni Paesaggi agrari Salvaguardia e valorizzazione dell'insieme delle specificità storiche e ambientali presenti nel territorio rurale, quali tracciati viari, edifici di carattere civile e rurale, assetti agricoli, per il loro valore intrinseco e per il ruolo che possono svolgere nel miglioramento della qualità di vita delle popolazioni insediate e nello sviluppo delle potenzialità economiche del territorio. Tutela degli assetti agricoli tipici della struttura mezzadrile con colture miste delle zone collinari, con particolare riguardo agli oliveti terrazzati. La pianificazione provinciale fornisce i quadri conoscitivi di riferimento e individua gli ambiti con assetti agrari tipici e i caratteri strutturali degli insediamenti rurali e della viabilità di pertinenza. La pianificazione comunale: - individua gli ambiti della struttura agraria tradizionale e della struttura profonda di impianto e il loro grado di conservazione; - individua nelle zone collinari i principali elementi persistenti del paesaggio storico agrario: a. i nuclei storici ordinati secondo principi insediativi consolidati (crinali e promontori); b. le sistemazioni fondiarie (terrazzamenti, muri a secco e ciglionamenti), c. gli elementi vegetazionali tipici, quali siepi e filari alberati da tutelare con le procedure e le norme di cui agli artt. 55 e 56 del Regolamento Forestale n 48/R/2003; d. la maglia della viabilità minore. - persegue il recupero dei suoli agricoli semiabbandonati o scarsamente utilizzati; - sottopone a monitoraggio la tendenza all espansione dei vigneti. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi a: D.M. 6/11/1961; D.M. 27/10/1951, D.M. 27/10/1951dic., D.M. 5/12/1951; D.M. 25/03/1965; D.M. 2/10/1961; D.M. 27/10/1951; D.M. 3/11/1951; D.M. 09/002/1967; D.M. 20/1/1965; D.M. 28/10/1958; D.M.30/10/1956; D.M.10/10/1964; D:M 24/05/1969; D.M. 7/4/1973; D.M. 1/04/1963; D.M. 25/03/1965, ; D.M. 09/02/1967; D.M. 14/09/2007. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

10 Le politiche di settore promuovono ed incentivano: - la conservazione della struttura agraria tradizionale e della struttura profonda di impianto e il loro grado di conservazione e dei principali elementi persistenti del paesaggio storico agrario: a. le sistemazioni fondiarie (terrazzamenti, muri a secco e ciglionamenti), b. gli elementi vegetazionali tipici, c. la maglia della viabilità minore. - gli impieghi agricoli ad elevato contenuto qualitativo, soprattutto di orientamento biologico e di natura conservativa (ripristino in alcuni tratti delle sistemazioni tipiche di pianura); - gli interventi di manutenzione del sistema idraulico agrario e di ripristino dei sistemi alterati. Centuriazione romana e sistema delle acque. Conservazione degli spazi rurali residui fra il fiume Arno ed i rilievi collinari-montani a nord della piana nei quali è riconoscibile l orditura territoriale della centuriazione. La pianificazione provinciale fornisce i quadri conoscitivi di riferimento, individua gli spazi rurali di permanenza dell orditura della centuriazione romana e definisce i relativi indirizzi di tutela La pianificazione comunale, sulla base dell individuazione operata dalla pianificazione provinciale, definisce, per quanto di propria competenza, gli ambiti propri di rispetto e applica i relativi indirizzi di tutela. La politiche di settore promuovono ed incentivano la conservazione degli elementi che contrassegnano l orditura della centuriazione, con particolare riguardo al mantenimento del sistema delle acque con funzione di connessione fra l Arno e il piede delle colline di rispetto, le misure di ripristino fisico e funzionale delle stesse e la realizzazione di trasformazioni compatibili.

11 INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni Dotazione ambientale all interno delle strutture urbane. Salvaguardia e valorizzazione delle relazioni fra aree collinari e le attrezzature e i centri della piana, a partire dal reticolo idrografico e dalla viabilità storica. Tutela degli spazi inedificati che costituiscono ancora canali di comunicazione fra diversi ambiti territoriali al fine di scongiurare effetti di saldatura tra nuclei e la marginalizzazione degli spazi rurali residui. Mantenimento della fisionomia ancora leggibile dei centri abitati. La pianificazione provinciale fornisce i quadri conoscitivi e individua gli ambiti di naturalità e i corridoi ecologici di interconnessione e formula i relativi indirizzi di conservazione, implementazione e ripristino. Gli strumenti di pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio dei comuni: - dispongono che nuovi insediamenti, ove necessari, siano adiacenti alla città esistente e tendere ad una migliore definizione e qualificazione dei margini urbani; - prevedono la realizzazione dei parchi della Piana e dell Arno per la tutela degli ambiti di naturalità ancora presenti: il potenziamento del complesso di infrastrutture e attrezzature nelle aree libere dovrà essere coordinato e reso compatibile con le tutele e valorizzazione delle risorse ambientali, naturalistiche e paesaggistiche che costituiscono l obbiettivo primario dei parchi; - dispongono la tutela dei corridoi ecologici esistenti e promuovono la loro ricostituzione e implementazione attraverso l'impianto di fasce alberate e la sistemazione delle strade e dei canali con i criteri dell'architettura paesaggistica; - perseguono la riconversione del tessuto produttivo e la limitazione dell espansione delle cave. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi alle rive dell Arno (DM 31/08/1953). I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

12 Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni Aggregati e centri storici. Ambito rurale adiacente ai centri storici e agli aggregati. Individuazione e tutela dei centri urbani, degli aggregati e dei centri storici minori riconosciuti quali valori storici e culturali o elementi di identificazione per le comunità locali, comprendenti gli intorni territoriali ad essi adiacenti per la salvaguardia della loro integrità storica e culturale. La pianificazione provinciale elabora i quadri conoscitivi di riferimento, individua i centri antichi e gli aggregati di valore storico culturale e detta i relativi indirizzi di tutela dell integrità dei valori. La pianificazione comunale: - individua l intorno territoriale di tutela dell integrità dei valori storico culturali dei centri urbani, degli aggregati e dei nuclei insediativi di valore storico o comunque identitario; - definisce la puntuale disciplina per la tutela dei valori espressi dagli edifici; - individua le aree agricole a corona degli insediamenti e la relazione tra gli usi del suolo e la maglia agraria tradizionale; - dispone che la progettazione degli assetti urbani risulti coerente con le regole insediative storiche e che sia specificatamente controllata la qualità progettuale delle addizioni insediative nonché la dimensione d intervento in rapporto alla consistenza dell insediamento esistente; - prevede che le installazioni tecnologiche e di impianti per l utilizzo di fonti energetiche alternative in contesti urbani storici avvenga solo senza alterare la percezione visiva dei caratteri architettonici peculiari o comunque di valore storico e identitario. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 25/5/1955, viali di circonvallazione di Firenze ed al D.M.15/10/1955 relativo alla zona a- diacente alla certosa del Galluzzo. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Le politiche di sviluppo promuovono ed incentivano azioni finalizzate a salvaguardare la relazione tra gli usi del suolo e la maglia agraria tradizionale nelle aree agricole a corona degli insediamenti.

13 Edifici e complessi religiosi. Ville e giardini. Case coloniche. Castelli. Tutela del patrimonio diffuso di architetture storiche costituito delle ville e dei giardini, degli edifici e dei complessi religiosi, delle case coloniche, dei castelli riconosciuti quali valori storici e culturali o elementi di identificazione per le comunità locali, comprendenti gli intorni territoriali ad essi adiacenti per la salvaguardia della loro integrità storica e culturale. La pianificazione provinciale elabora i quadri conoscitivi di riferimento, individua i sistemi degli edifici civili, militari e religiosi di valore storico culturale e detta gli indirizzi di tutela della loro integrità e per la loro valorizzazione. La pianificazione comunale: - individua le ville storiche, le residenze padronali e i giardini, i castelli, il sistema delle pievi e delle case coloniche di valore storico o comunque identitario e tutela la loro integrità, estendendo tale tutela agli intorni territoriali rispetto ai quali detti valori stabiliscono rapporti percettivi e morfologici; - valorizza il sistema dei castelli, delle ville storiche di pregio architettonico, degli edifici religiosi, eventualmente attraverso la creazione di appositi percorsi. - promuove il recupero di fabbricati destinati ad attività produttive oggi dimesse, anche per funzioni diverse. Viabilità storica e percorsi storici di matrice rurale. Tutela e valorizzazione della rete della viabilità storica, compresi i percorsi storici di matrice rurale, con i manufatti che ne costituiscono annessi ed e- lementi di arredo, quali muri a retta e di cinta, ponti, cippi miliari, edicole votive, filari alberati. La pianificazione provinciale fornisce i quadri conoscitivi di riferimento, individua la viabilità storica, anche di matrice rurale, e detta i relativi indirizzi di tutela, attraverso il coordinamento con le attività di programmazione, progettazione e manutenzione delle strade provinciali. La pianificazione comunale, attraverso il coordinamento della pianificazione territoriale con le attività di programmazione, progettazione e manutenzione delle strade comunali dispone la manutenzione e la riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle aree contigue alla viabilità storica, quali muri a retta e di cinta, ponti, cippi miliari, edicole votive, filari alberati, da tutelare con le procedure e le norme di cui agli artt. 55 e 56 del Regolamento Forestale n 48/R/2003. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M.20/12/1965. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

14 Testimonianze archeologiche. Tutela e valorizzazione dei luoghi e dei resti archeologici e delle permanenze di valore archeologico delle residue tracce della matrice territoriale degli insediamenti luoghi e dei resti archeologici e- truschi e romani. La pianificazione comunale: - definisce specifici ambiti di rispetto delle emergenze di valore archeologico e paleontologico, - stabilisce le misure di ripristino e valorizzazione in contesti di pregio paesaggistico, anche attraverso opportune sistemazioni, servizi essenziali e strutture connesse, quali quelle per le funzioni didatticoinformative e documentaristiche, che ne consentano una fruizione compatibile, - definisce le trasformazioni compatibili con la tutela dei beni archeologici, - assicura procedimenti di consultazione della Soprintendendenza Archeologica.

15 Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni Ambito rurale adiacente ai centri urbani e agli aggregati. Versanti collinari fra l edificato e il fondovalle. Fasce al piede delle colline. Terrazzi morfologici. Centri capoluogo di comune e le frazioni. Aggregati e i centri storici minori. Ville e giardini. Case coloniche. Castelli. Edifici e complessi religiosi. Mantenimento della fisionomia ancora leggibile dei centri abitati presenti sulle fasce montane e collinari. Tutela dei centri storici e degli aggregati nella loro configurazione storica, estesa all intorno territoriale ad essi contiguo a salvaguardia della loro percezione visuale. Tutela dei versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, delle fasce al piede delle colline, dei terrazzi morfologici che per la loro configurazione costituiscono integrazione dei centri e nuclei edificati e con essi si pongono in rapporto visuale e morfologico. La pianificazione provinciale elabora i quadri conoscitivi di riferimento, individua i centri antichi, le ville e egli aggregati storici di valore estetico percettivo e detta i relativi indirizzi di tutela della percezione visuale. La pianificazione comunale: - definisce un intorno territoriale ad essi contiguo ai fini della tutela della percezione visuale da essi offerta e goduta. Analogamente individua e, per quanto di propria competenza, incentiva la qualificazione dei versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, le balze, i terrazzi morfologici che si pongono in rapporto visuale con i centri e nuclei edificati nonché le aree del frazionamento perturbano dove è ancora presente la maglia agraria fitta. - ridefinisce i margini dell edificato urbano, evitandone la saldatura e ricostituendo un rapporto più organico con il territorio extraurbano; - dispone che le nuove addizioni insediative, laddove consentite e comunque da prevedersi al di fuori degli intorni territoriali di tutela, siano adiacenti al perimetro consolidato dell insediamento al fine di una migliore utilizzazione della dotazione infrastrutturale e della definizione e qualificazione dei margini urbani. La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 21/07/1971, la zona panoramica sita nell'ambito del comune di Signa. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Le politiche di settore promuovono ed incentivano la conservazione e la valorizzazione degli elementi caratteristici dei versanti collinari fra l edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, le balze, i terrazzi morfologici nonché le aree del frazionamento perturbano dove è ancora presente la maglia agraria fitta.

16 Strade panoramiche. Tutela delle visuali panoramiche percepite dall Autostrada e dalle altre strade riconosciute panoramiche. La pianificazione provinciale fornisce i quadri conoscitivi di riferimento, individua la viabilità storica e le strade panoramiche e detta i relativi indirizzi di tutela. La pianificazione comunale: - dispone la manutenzione e la riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle aree contigue alla viabilità storica e alle strade riconosciute panoramiche, la realizzazione di varchi panoramici attrezzati che tutelino gli aspetti percettivi di valore, evitando in particolare la messa in opera di e- lementi di sicurezza (guardrails e barriere acustiche) di tipo standardizzato (a vantaggio di soluzioni alternative quali dissuasori) e le isole luminose in aperta campagna in corrispondenza di rotatorie; analoga qualità estetico percettiva, funzionale ed ambientale deve essere assicurata nella realizzazione delle nuove infrastrutture per la mobilità; - prevede inoltre l estensione della rete ciclabile urbana al territorio aperto, quale elemento imprescindibile per ottimizzare la fruizione e la percezione di tutto il suo valore storico, culturale e paesaggistico La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 23/06/1967; D.M. 20/05/1967 e D.M. 20/12/1965. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

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