CRITERI E DIRETTIVE PER LA PIANIFICAZIONE

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1 CRITERI E DIRETTIVE PER LA PIANIFICAZIONE In questo paragrafo vengono fissati i criteri che dovranno informare la pianificazione del sito e dell intero comprensorio, nonché la progettazione esecutiva delle singole strutture e attrezzature per l infrastrutturazione e la fruizione del Parco. Per quanto attiene la pianificazione si ritiene che, una volta avviato il processo istitutivo del Parco e formato il suo organo di gestione debba essere avviata la fase esecutiva, con la redazione di un Piano di utilizzo e organizzazione dell area interessata dal Parco. Il piano avrà il compito di fissare le modalità di gestione del territorio, secondo i criteri generali indicati nel presente studio, o le direttive che al riguardo potrà dettare l Organo di gestione con documenti di indirizzo. Sarà compito dell Organo di Gestione valutare quali debbano essere gli ambiti all interno dei quali il Piano del futuro Parco Archeologico assuma carattere di cogenza e quali invece gli ambiti nei quali lo stesso potrà limitarsi a criteri e indirizzi per la pianificazione comunale. Il riferimento giuridico sia per la gestione che per la pianificazione e organizzazione del territorio, è costituito, come già illustrato dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, (e SS.II.MM.) Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, nonché dalla Legge Regionale 6 Luglio 1998 n 24. Secondo quanto stabilito dal citato Decreto, Al fine di coordinare, armonizzare ed integrare le attività di valorizzazione dei beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica, lo Stato, per il tramite del Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali stipulano accordi su base regionale, al fine di definire gli obbiettivi e fissarne i tempi e le modalità di attuazione. Con gli accordi medesimi sono individuate le adeguate forme di gestione, ai sensi dell'articolo 115., lo stesso Accordo di Programma con il quale si provvederà all istituzione ed alla individuazione della forma di gestione, potrà dunque meglio definire lo strumento di organizzazione e controllo del territorio, fissandone anche la valenza urbanistica e le eventuali procedure di approvazione e recepimento 135

2 negli strumenti urbanistici comunali o sovracomunali, laddove si ritenga necessario. Si ritiene comunque utile fissare, già in questa fase di fattibilità i criteri e gli indirizzi fondamentali di questo processo. A questo scopo, il territorio interessato dal Parco è stato suddiviso in ambiti omogenei, secondo la seguente articolazione e criteri informatori: AMBITO DEL SITO ARCHEOLOGICO E DELLA CITTADELLA Comprende tutto il sito archeologico e il suo immediato intorno, e costituisce dunque il vero e proprio Parco Archeologico, nonché la zona più delicata e meritevole di tutela L interesse prevalente è dunque quello della salvaguardia, recupero e fruizione controllata dei beni archeologici sia visibili, che ancora da portare alla luce. In questa area gli obiettivi della pianificazione saranno quindi rivolti a garantire la massima tutela dei beni e la loro corretta fruizione, secondo i criteri seguenti: Massima protezione dei beni visibili. Salvaguardia delle aree ancora non scavate ma con beni già individuati Realizzazione di strutture di fruizione improntate alla valorizzazione dei beni ma soprattutto alla sua conservazione. Adozione di cautele (recinzioni, protezioni, coperture, limitazioni alla visita di aree più sensibili etc) utili a garantire sia la fruizione che la salvaguardia dei beni. AMBITO DI TUTELA DEI BENI ARCHEOLOGICI Sono aree esterne al perimetro della cittadella di Tusculum e quindi del Parco Archeologico, ma nelle quali si rileva la presenza di beni archeologici. L'interesse prevalente è quello della conservazione dei siti e dei beni presenti, anche non ancora scavati o individuati nella loro estensione. E consistenza, della conservazione e recupero dei manufatti presenti e di tutti gli elementi di interesse storico-tradizionale, ambientale o naturalistico. 136

3 Nella pianificazione o attuazione di interventi, sarà opportuno che vengono osservati i seguenti criteri e linee guida: Prima di qualsiasi intervento capace di incidere sui beni storici, dovrà essere attuata una campagna di indagini e studi sotto la supervisione della Soprintendenza, per definire le modalità e i criteri di intervento, le opere possibili e le eventuali cautele o correttivi da adottare nella realizzazione delle stesse. le aree è opportuno che siano convenientemente segnalate con tabellazioni, e che sia garantita la migliore diffusione e conoscenza dei valori presenti e delle motivazioni delle misure protettive, e l'inserimento nei programmi di gestione e di fruizione turistica e didattica del Parco Archeologico. Laddove necessario, avvio di un programma concertato di acquisizione delle aree più importanti al pubblico patrimonio. AMBITO DI TUTELA DEL RESIDUO PAESAGGIO FORESTALE Sono le aree sia esterne che interne alla perimetrazione del Parco Archeologico, nelle quali si registra la presenza di formazioni boschive che assumono carattere di particolare rilevanza, per stato di conservazione, maturità, bellezza o interesse scientifico, paesaggistico o naturalistico. In queste aree l'interesse prevalente è quello della conservazione del bosco e del suo aspetto o sviluppo naturale o guidato. Nella pianificazione o attuazione di interventi, sarà opportuno che vengono osservati i seguenti criteri e linee guida: Controllo del pascolo: nelle aree di maggior pregio il transito del bestiame dovrà avvenire solo sui sentieri esistenti. L'eventuale taglio anche a fini colturali o di miglioramento ecologico del bosco, dovrà essere preceduto da un Piano di Assestamento Forestale che tenga conto delle esigenze di conservazione del bosco e dei suoi peculiari caratteri paesaggistici e ambientali. 137

4 AMBITO DI TUTELA DEL PAESAGGIO VASTO DEL COLLE DI TUSCOLO E l area vasta in qualche modo collegata visivamente o funzionalmente con il Parco Archeologico, e che contribuisce alla definizione della sua immagine. Deve pertanto essere considerata come una zona di rispetto, e nella pianificazione, come nei modelli di uso del territorio, dovrà essere considerata prioritaria la conservazione del paesaggio e dell immagine complessiva del sito, evitando pertanto interventi in grado di compromettere o trasformare in modo definitivo questi caratteri, come insediamenti intensivi o estesi, nuova viabilità, strutture anche isolate ma di dimensioni e caratteristiche tali da incidere sul paesaggio. Nella pianificazione o attuazione di interventi, sarà opportuno che vengono osservati i seguenti criteri e linee guida: Conservazione di tutti gli elementi caratteristici del paesaggio agrario storico e del paesaggio tradizionale consolidato. Conservazione di tutti gli elementi residui di valore ambientale, come aree boscate, fasce alberate, esemplari arborei isolati di pregio. Conservazione di tutte le strutture edilizie di valore storico tradizionale. Limitazione o interdizione degli interventi edilizi di nuova edificazione non pertinenti all agricoltura o diversi dalle strutture tradizionali. Adozione per le nuove strutture compatibili di modelli e tipologie architettoniche tradizionali. AMBITO DI TUTELA DEL PAESAGGIO AGRARIO STORICO Sono le aree ed i luoghi dove si registra la presenza di strutture agricole, paesaggi, coltivazioni, di interesse paesaggistico, o di rilevanza estetica e culturale, ovvero dove l'uso del suolo e gli interventi umani hanno determinato il formarsi di un ambiente o la presenza di strutture particolarmente significative per la lettura del paesaggio agrario della valle e dei colli del Tevere, e della cultura e tradizioni ad esso collegate. 138

5 Sono anche comprese in questa sottozona quelle parti del territorio non più utilizzate a scopi agricoli, o prive di qualsiasi utilizzo, situate all'interno di aree agricole o in alternanza con queste, dove per motivi naturalistici o estetici si ravvisino caratteristiche tali da consigliarne la salvaguardia allo stato attuale, escludendo utilizzazioni o modificazioni, salvo quelle indicate nel presente articolo. Comprendono infine alcune aree caratterizzate da residenze di recente costruzione, dotate di una ampia e fastosa cornice arborea che, pur se costituita per gran parte da essenza estranee ornamentali, tuttavia contribuisce all immagine ed alla qualità percettiva del paesaggio. Si tratta in genere di zone largamente modificate dall'attività umana, tuttora utilizzate a colture arboree o ortive, o non più utilizzate e in fase di rinaturalizzazione, o di terreni di risulta che hanno assunto caratteri di ambiente naturale o seminaturale, o ancora di appezzamenti caratterizzati dalla presenza di elementi significativi, o comunque notevoli per il rapporto e l'immagine di "mosaico" che esse contribuiscono a formare con gli appezzamenti coltivati con i quali si alternano. L'interesse prevalente è quello della conservazione dei siti nel loro aspetto e utilizzo attuale, della conservazione e recupero dei manufatti presenti e di tutti gli elementi di interesse storico-tradizionale, ambientale o naturalistico, della riqualificazione architettonica e paesistica. Nella pianificazione o attuazione di interventi, sarà opportuno che vengono osservati i seguenti criteri e linee guida: Conservazione della copertura vegetale spontanea e delle eventuali colture praticate, qualora esse costituiscano parte integrante di questo particolare ambiente agricolo e dell'interesse che esso riveste. Il cambiamento delle colture legnose dei colli, ad oliveti, vigneti o frutteti, è opportuno che sia cambiato solo con colture simili, o sostituzione e alternanza delle specie citate. E opportuno che sia limitato o impedito l'abbattimento o la manomissione di tutti quegli elementi naturali o antropici, alberi, filari di alberi, siepi morte o vive, argini, muri di cinta di antica edificazione, 139

6 recinzioni, ecc., che contribuiscono al disegno ed all'immagine complessiva come elementi caratterizzanti, ovvero abbiano valore per le loro proprie caratteristiche. E opportuno che sia limitata o impedita la manomissione di tutti quegli elementi e manufatti propri dell'ambiente rurale e del paesaggio che ne deriva, o ad esso collegati, e che rappresentino beni culturali tipici, o che abbiano caratteri architettonici o tipologici meritevoli di conservazione. Per la realizzazione di eventuali nuove recinzioni di fondi sarà opportuno l utilizzo di elementi arborei o siepi vive, o steccati in legno. AMBITO DELLA PROGRAMMAZIONE CULTURALE CONCERTATA Sono tutte le altre aree esterne al Parco Archeologico ma comprese nel perimetro dell area vasta, e non interessate da specifici valori come negli ambiti precedenti. In questa aree l interesse prevalente è quello della migliore organizzazione delle strutture, infrastrutture e servizi che concorrono alla fruizione del parco, e che con esso sono funzionalmente o idealmente collegate, come tracciati viari, parcheggi, sistema dei trasporti, elementi isolati di interesse storico architettonico o culturale, Musei o altre strutture culturali o didattiche. In queste aree non vengono fornite indicazioni, vista la loro caratteristica e la vicinanza con i centri abitati e quindi l esistenza di programmi e strumenti urbanistici che regolano la loro utilizzazione. Sarà comunque opportuno che, nel caso di progetti che prevedano l utilizzo di strutture o di porzioni di territorio connessi con il Parco e la sua fruizione, che gli Enti locali, peraltro rappresentati nell Organo di gestione, verifichino i loro programmi all interno dell Organo stesso, e che le attività messe in essere o programmate in questo ambito siano oggetto di concertazione, sopratutto nel settore della promozione culturale e della fruizione. 140

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