MURANO MINERARIA s.r.l. P.P.A.E. PROVINCIA DI ANCONA

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1 MURANO MINERARIA s.r.l. P.P.A.E. PROVINCIA DI ANCONA PROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DELL AREA GOLA DELLA ROSSA, COMUNE DI SERRA S. QUIRICO (AN) TECNICHE INNOVATIVE E COLTIVAZIONE IN SOTTERRANEO SU CALCARE MASSICCIO DATA: Gennaio 2014 Richiesta di rinnovo dell autorizzazione paesaggistica (D.Lgs. N 42/2004) Dott. Geol. MOSCA Massimo via Cavour, 38 Chiaravalle (AN) RELAZIONE PAESAGGISTICA (art. 3 DPCM 12/12/2005) DOTT. GEOL. MOSCA MASSIMO DOTT. ING. MOSCA LUCA TAV. Dott. Ing. MOSCA Luca via Cavour, 38 Chiaravalle (AN)

2 STUDIO MOSCA GEOLOGIA MURANO MINERARIA S.R.L. CAVA GOLA DELLA ROSSA S.P.A. FATMA S.P.A. PROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DELL AREA GOLA DELLA ROSSA, COMUNE DI SERRA SAN QUIRICO (AN) TECNICE INNOVATIVE E COLTIVAZIONE IN SOTTERRANEO SU CALCARE MASSICCIO PROSECUZIONE ATTIVITA CON RINNOVO AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA (D.LGS. 42/2004) RELAZIONE PAESAGGISTICA (art. 3 DPCM 12/12/2005) PREMESSA: La presente relazione tecnica è redatta a norma dell accordo Regione Marche Ministero per i Beni e le attività culturali ai sensi dell art. 15 della L. 241/90 in attuazione dell art. 3 del D.P.C.M. 12/12/2005, in quanto l area ricade in una zona a vincolo paesistico (D.Lgs. 42/2004); si fornisce la documentazione necessaria alla richiesta di rinnovo della autorizzazione esistente rilasciata per la realizzazione del progetto in oggetto. Nel progetto approvato e attivato nel febbraio 2009, erano previste modalità di coltivazione in sotterraneo (Sublevel stopping); nelle fasi iniziali della attività era stato necessario proporre una coltivazione in superficie, al fine di realizzare le opere propedeutiche alla coltivazione in sotterraneo. Le modalità operative e di recupero proposte nel progetto erano state tali da far ritenere l intervento compatibile, dal punto di vista ambientale, con il contesto dei luoghi limitrofi. Il progetto estrattivo del 2009 faceva capo a due società, la Fatma s.p.a. e la Gola della Rossa S.p.a.; il progetto, già da allora, era stato presentato in forma unitaria, in quanto l attività veniva prospettata in sinergia tra le due aree; attualmente la Cava Gola della Rossa ha inglobato la Fatma S.p.a. ed è diventata il referente unico dell attività svolta nella zona. L intervento può essere classificato tra quelli di grande impegno territoriale in quanto modifica complessivamente lo stato dei luoghi, e interessa una superficie superiore ad un ettaro. 1

3 STUDIO MOSCA GEOLOGIA La documentazione attuale è finalizzata essenzialmente a verificare che le operazioni estrattive effettuate, dall attivazione dei lavori ad oggi, sono in linea con il progetto e che le operazioni realizzate hanno rispettato le linee progettuali approvate. La verifica della rispondenza delle operazioni estrattive al progetto è stata fatta basandosi su un rilievo topografico aggiornato al dicembre 2013 fornito dalla Società che ha utilizzato un proprio topografo; la verifica è stata fatta oltre che planimetricamente anche controllando le sezioni più significative. Di seguito si allegano le schede relative alle valutazioni di carattere paesaggistico. 2

4 STUDIO MOSCA GEOLOGIA Compilazione Schede: RELAZIONE PAESAGGISTICA PER INTERVENTI DI GRANDE IMPEGNO TERRITORIALE (scheda tipo C ) 1. RICHIEDENTE: GIACOMETTI MARISA LEGALE RAPPRESENTANTE DELLE DITTE CAVA GOLA DELLA ROSSA SPA E FATMA SPA 2. TIPOLOGIA DELL'OPERA E/O DELL'INTERVENTO: PROGETTO DI RICONVERSIONE INDUSTRIALE E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DELL AREA GOLA DELLA ROSSA, COMUNE DI SERRA SAN QUIRICO (AN) TECNICHE INNOVATIVE E COLTIVAZIONE IN SOTTERRANEO SU CALCARE MASSICCIO. Prosecuzione attività con rinnovo autorizzazione paesaggistica (art. 7 ex Legge 1497/39). 3. OPERA CORRELATA A: edificio area di pertinenza lotto di terreno dell edificio strade, corsi d acqua territorio aperto altro: ATTIVITA ESTRATTIVE a cielo aperto e sotterraneo 4. CARATTERE DELL INTERVENTO: temporaneo o stagionale permanente a) fisso X b) rimovibile 5.a DESTINAZIONE D'USO residenziale industriale/artigianale commerciale/direzionale ricettiva/turistica sportiva/ricreativa agricola altro (CAVA) 5.b USO ATTUALE DEL SUOLO 1) urbano 2) agricolo 3) boscato 4) naturale 5) non coltivato 6) altro (CAVA) 6 CONTESTO PAESAGGISTICO DELL'INTERVENTO E / O DELL'OPERA: centro storico area urbana area periurbana territorio agricolo insediamento sparso insediamento agricolo area naturale (loc. antropizzata Gola della Rossa) 7. MORFOLOGIA DEL CONTESTO PAESAGGISTICO: costa (bassa/alta) ambito lacustre/vallivo pianura versante (collinare/montano) terrazzamento crinale altopiano/promontorio pianura valliva (montana/collinare) 3

5 STUDIO MOSCA GEOLOGIA 8. UBICAZIONE DELL'OPERA E / O DELL'INTERVENTO: Il sito estrattivo si trova all'altezza del km 39 circa della Strada Comunale ex S.S. n 76 ed è limitrofo alla strada stessa, tra la confluenza del fiume Esino con il torrente Vernino e la piana alluvionale del fiume stesso a sud del massiccio del Monte Murano. L attività ricade su due zone vicine collegate tra loro da una galleria che esclude l interferenza con la viabilità ordinaria. L area di intervento è distinta al catasto del Comune di Serra San Quirico: Cava Gola della Rossa: Fg. 30 mapp ; Fg. 24 mapp ; Fg. 23 mapp ; Cava Fatma: Fg. 29 mapp ; Fg. 30 mapp Si allega: 1. stralcio CTR scala 1: corografia scala 1: estratto di mappa catastale 4. stralci delle cartografie del PAI, PPAR, PTC, PRAE 5. Planimetria situazione attuale (Rilievo topografico fornito dalla Soc. Cava Gola della Rossa aggiornato al dicembre 2013) 6. Sezioni fronti cava con raffronto situazione attuale e progetto autorizzato. 9. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA : Si veda la documentazione fotografica allegata a fine relazione 10a. PROVVEDIMENTO MINISTERIALE O REGIONALE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEL VINCOLO PER IMMOBILI O AREE DICHIARATE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO - art. 136 D.Lgs. n. 42/2004 : VINCOLO ex LEGGE 1497/39 e vincolo ambientale e architettonico legge GALASSO AN6 Estremi del provvedimento di tutela: cose immobili ville, giardini, parchi complessi di cose immobili bellezze panoramiche 10b. PRESENZA DI AREE TUTELATE PER LEGGE _art. 142 del D.Lgs. n. 42/2004: territori costieri territori contermini ai laghi fiumi, torrenti, corsi d'acqua montagne sup.1200 m parchi e riserve territori coperti da foreste e boschi; zone umide università agrarie e usi civici zone di interesse archeologico 10c. PRESENZA DEI SOTTOSISTEMI TEMATICI E/O TERRITORIALI DEL PPAR: L intervento non ricade nei sottosistemi tematici e/o territoriali X L intervento ricade nei sottosistemi tematici e/o territoriali: 4

6 STUDIO MOSCA GEOLOGIA SOTTOSISTEMA GEOLOGICO-GEOMORFOLOGICO-IDROGEOLOGICO_art.6 aree GB di rilevante X aree GA di eccezionale valore valore SOTTOSISTEMA BOTANICO-VEGETAZIONALE_art.11 aree BB di rilevante X aree BA di eccezionale valore valore SOTTOSISTEMI TERRITORIALI _art.20 X aree A di eccezionale valore paesaggisticoambientale aree D il resto del territorio regionale aree B di rilevante valore paesaggistico-ambientale X aree V di alta percettività visuale aree GC di qualità diffusa aree BC di qualità diffusa aree C di qualità diffusa 10d. PRESENZA DEGLI AMBITI DEFINITIVI DI TUTELA DELLE CATEGORIE COSTITUTIVE PAESAGGIO DEL PPAR: X Il PRG non è adeguato al PPAR (Piano di Fabbricazione) Il PRG è adeguato al PPAR L intervento non ricade negli ambiti definitivi di tutela X L intervento ricade negli ambiti definitivi di tutela: X Art.28-emergenze geol.- geom.-idrogeologiche X Art.33-aree floristiche Art.38-paesaggio agrario di interesse storico-ambientale Art.29-corsi d acqua Art.34-foreste demaniali regionali e boschi Art.39-centri e nuclei storici Art.30-crinali Art.35-pascoli Art.40-edifici e manufatti storici Art.31-versanti Art.36-zone umide X Art.41-zone archeologiche e strade consolari Art.32-litorali marini Art.37-elementi diffusi del paesaggio agrario X Art.42-luoghi di memoria storica X Art.43-punti panoramici e strade panoramiche 5

7 STUDIO MOSCA GEOLOGIA Strumento Urbanistico Comunale: Il Comune di Serra San Quirico è dotato di Piano di Fabbricazione approvato; è in fase di elaborazione il nuovo PRG in adeguamento al P.P.A.R ed agli altri piani di programmazione territoriale (PTC, PPAE ecc). Nello strumento urbanistico comunale le aree di cava in questione risultano classificate come Zona agricola - E ed in parte come Zona produttiva D (area impianti Cava Gola della Rossa). Con riferimento ai caratteri dell attività proposta, alla peculiarità della tipologia di materiale estratto, alla metodologia innovativa di coltivazione in sotterraneo e all individuazione (cfr. tav. 7 del P.R.A.E.) quale area di applicazione della condizione di esenzione di cui all art. 60 del P.P.A.R., la stessa normativa di salvaguardia del Piano di fabbricazione, permette l apertura di nuove cave e l ampliamento di quelle esistenti. 6

8 STUDIO MOSCA GEOLOGIA 11. NOTE DESCRITTIVE DELLO STATO ATTUALE DELL'AREA TUTELATA Allo stato attuale le Soc. Fatma S.p.A. (Settore Ovest) e Cava Gola della Rossa S.p.A. (Settore Est), in base alle autorizzazioni rilasciate dal Comune di Serra San Quirico in data 29/01/09 (rispettivamente Prott. n ) stanno procedendo sia con la coltivazione del giacimento calcareo all esterno, mediante arretramento dei fronti estrattivi (vedi planimetria allegata descrittiva della situazione al 31 dicembre 2013), che con l escavazione in sotterraneo, mediante la realizzazione della galleria di collegamento tra i due piazzali di cava (completata nel giugno 2011) e della escavazione delle gallerie di sottolivello (di base) del 1 Camerone sia del Settore Est, per un tratto di lunghezza di ca. 20 m., che del settore Ovest. Come riportato nelle sezioni allegate, in cui si evidenzia il rapporto tra la situazione attuale, rilevata in data 31/12/2013, con quella finale autorizzata, la coltivazione nel settore estrattivo Est sta procedendo nel rispetto dei contenuti progettuali approvati. In particolare si precisa che, al fine di ottimizzare l accesso alle porzioni alte dell area estrattiva Est, è stata richiesta al Comune di Serra San Quirico una variante non sostanziale alla viabilità di cantiere che è stata autorizzata in data 22/09/2012 (Prot. n ). Tale intervento, di carattere temporaneo, consente l accesso alle porzioni alte di cava in modo da garantire condizioni di sicurezza ai mezzi ed alle maestranze; esso dovrà essere realizzato, completato e recuperato, ripristinando lo stato dei luoghi. Come evidenziato nella planimetria descrittiva dello stato attuale dei luoghi i lavori di realizzazione di tale viabilità provvisoria stanno procedendo e stanno raggiungendo le quote sommitali dell area di cava. Per quanto concerne il settore estrattivo Ovest la coltivazione del fronte sta procedendo nel rispetto dei contenuti progettuali approvati (vedi sezioni di raffronto allegate); nell area di piazzale è stata realizzata, con materiale detritico calcareo autoctono, una rampa interna che consentirà di accedere all impianto di valorizzazione. Tale intervento consentirà di dismettere e recuperare la viabilità di collegamento tra la ex S.S. 76 e la tramoggia di alimentazione, evitando pertanto il transito dei mezzi di trasporto lungo la viabilità che costeggia il F. Esino come previsto ed approvato in progetto. La realizzazione di tale viabilità e della galleria di collegamento tra i due piazzali di cava rendono l attività indipendente dalla ex S.S. 76, eliminando definitivamente il traffico dei mezzi pesanti. Le Società hanno inoltre presentato, in linea con le prescrizioni previste negli atti autorizzativi, il progetto definitivo sia della quinta di mascheramento dell accesso dell area Est, al fine di mitigarne l impatto visivo, sia del biotopo d acqua dolce nell ambito dell area prossima al fiume Esino, al fine di creare degli ecosistemi di sviluppo della flora e fauna autoctona. Tali opere, verranno realizzate dalle Società nel breve termine. 7

9 STUDIO MOSCA GEOLOGIA 12. DESCRIZIONE SINTETICA DELL INTERVENTO E DELLE CARATTERISTICHE DELL'OPERA CON ALLEGATA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO: Il progetto autorizzato comprendeva la cava Gola della Rossa (denominata nel progetto I a Sezione o Zona di attività estrattiva Est) e la cava Fatma San Floriano (denominata, invece, II a Sezione o Zona di attività estrattiva Ovest). Inizialmente, nelle due Sezioni, sono stati riprofilati i fronti di cava (coltivazione a Cielo Aperto) per adeguare le morfologie e le infrastrutture (rampe e piste) alla successiva prosecuzione dell estrazione in sotterraneo che andrà a regime non appena ultimate le grandi preparazioni (gallerie di livello e di raccordo, fornello e camera di frantumazione). L escavazione in sotterraneo prevede l estrazione di un volume complessivo pari a m 3 ottenuto realizzando due gruppi di quattro cameroni (un gruppo per sezione), le gallerie di accesso, di raccordo, di sottolivello, di ventilazione, la camera di frantumazione ed il fornello di gettito. La produzione annuale sarà pari a m 3 in posto di calcare massiccio. Il sito estrattivo, per cui si richiede il rinnovo dell autorizzazione paesaggistica, si trova all'altezza del km 39 circa della Strada Comunale ex S.S. n 76 ed è limitrofo alla strada stessa. Il progetto, che coniuga armonicamente le esigenze industriali delle attività estrattive esistenti, con il rispetto di un'area particolarmente sensibile dal punto di vista ambientale, prevede l estrazione di calcare dalla formazione del Calcare Massiccio (Triassico Superiore) che è dotato di un contenuto in CaCO 3 superiore al 98%; tale materiale è considerato una risorsa strategica della Regione cui il Piano Regionale delle Attività Estrattive (P.R.A.E.) e successivamente il Piano Provinciale delle attività estrattive (PPAE), hanno riconosciuto particolari sviluppi produttivi, per segmenti di mercato ad elevato valore aggiunto quali, ad esempio, opere di pregio architettonico od industrie chimiche ed affini (LR 1 dicembre 1997 n 71 - art. 3, Comma 2), purché si adottino metodi di estrazione innovativi (P.R.A.E. Direttiva, n 71 art. 6, Comma 2, punto i), essendo materiali per i quali è comprovata l'effettiva irreperibilità e per impossibilità della loro sostituzione con altri materiali (LR 1 dicembre 1997, n 71 - art. 6, Comma 2, punto m). L'autorizzazione può superare la durata di 10 anni qualora questa materia prima sia coltivata in sotterraneo. Nell'area di progetto l attività estrattiva è presente da oltre cento anni e coinvolge economicamente e culturalmente decine di nuclei familiari che da generazioni hanno prestato, e continuano a prestare, attività presso le due cave in esercizio. L estrazione, fino ad oggi a cielo aperto, produce materiali di particolare pregio per l'industria civile, saccarifera e chimica in senso lato. Tali cave hanno fronti sub-verticali alti circa 300 m e ampi piazzali sui quali sono ubicati gli impianti di frantumazione e di classificazione dei materiali, il cui utilizzo risulta in linea con i contenuti della relazione tecnica allegata al PRAE e disciplinata dalla L.R. 71/97 ss.mm.ii. 8

10 STUDIO MOSCA GEOLOGIA Metodi di coltivazione Cielo aperto Nel progetto, le aree estrattive vengono suddivise in fasi. La coltivazione procederà per splateamenti con gradoni multipli, procedendo dalle quote maggiori verso le aree di piazzale. L'abbattimento della roccia in posto verrà effettuato tramite esplosivo. Contemporaneamente alla coltivazione dei fronti esterni di cava era prevista in progetto, ed è stata già realizzata, una galleria di collegamento tra i piazzali esterni dei due settori estrattivi. Sono in fase di realizzazione le gallerie di sottolivello (di testa, intermedia, di base) che permetteranno l attivazione dell estrazione in sotterraneo. Sotterraneo Il metodo di coltivazione adottato è per grandi vuoti stabili, realizzati con abbattimento eseguito a partire da tre gallerie di sottolivello (sublevel stopping). Le camere hanno le seguenti dimensioni (vedi Sezione della camera di produzione a seguire). lunghezza larghezza altezza 450 m 30 m 106 m Le quattro camere, previste per ognuna delle due sezioni, sono separate da tre setti o diaframmi di massiccio roccioso, spessi 40 m, che saranno supporto dello stato di sollecitazione indotto. Ciascuna delle camere si ottiene a partire dalle tre gallerie di tracciamento che si sviluppano, in asse con le camere, al vertice (galleria di testa), a circa metà dell altezza della camera (galleria di sottolivello intermedia) ed alla base (galleria di base o di sottotaglio). Ultimate le tre gallerie di tracciamento, a partire da queste, si realizzerà la superficie libera necessaria per le volate di produzione a regime, tramite un taglio iniziale di stacco (SLOT, nella terminologia tecnica anglosassone), che interesserà l intera sezione trasversale della camera. L abbattimento avverrà per gradini rovesci. Ogni gruppo di quattro camere sarà accessibile unicamente con tre imbocchi collocati sulle pedate dei gradoni esterni posti alle quote 236, 290 e 340 m s.l.m. nella I Sezione ed alle quote 205, 255 e 305 m s.l.m. nella II Sezione. A partire da questi imbocchi si sviluppano in sotterraneo le gallerie trasversali di collegamento tra i sottolivelli delle quattro camere ed, alla base delle camere, tra i cantieri di abbattimento e le gallerie di smarino. La rete di gallerie è, ovviamente, anche rete del circuito di ventilazione primaria e secondaria. Nelle figure a seguire vengono riportate le sezioni tipo e il prospetto assonometrico del camerone con individuata la logica di coltivazione. 9

11 STUDIO MOSCA GEOLOGIA La dimensione di ogni camera è di 450 m x 30 m x 106 m pari ad un volume di m 3. Complessivamente sono previste 4 camere per ciascuna zona di attività estrattiva. E prevista la messa in opera in sotterraneo degli impianti di frantumazione primaria alle seguenti quote operative: I Sezione: livello base a quota 220 m slm e tramoggia di alimentazione frantoio a quota 236 m slm. II Sezione: livello base a quota 185 m slm e tramoggia di alimentazione frantoio a quota 205 m slm. In modo da minimizzare al massimo gli impatti visivi, di produzione di polveri e di emissioni acustiche, nonché ottimizzare la logistica di cantiere. 10

12 STUDIO MOSCA GEOLOGIA EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL'OPERA E MITIGAZIONE DELL'IMPATTO DELL'INTERVENTO : Relativamente a ciascun potenziale impatto correlato all attività svolta dalle Soc. Cava Gola della Rossa e Fatma, nel sito in esame, si elencano gli interventi adottati per la mitigazione degli stessi: IMPATTO VISIVO E PAESAGGISTICO Il maggior impatto visivo è causato dalla vicinanza di alcune zone molto degradate, dal punto di vista paesaggistico, ad importanti infrastrutture quali la S.S. 76 e la linea ferroviaria Roma Ancona, in particolar modo nella zona bassa dell area estrattiva Est. Il progetto prevede numerosi interventi che mitigano l impatto visivo e paesaggistico, attuale e successivamente prodotto dalla prosecuzione dell attività estrattiva, in particolare si ricordano: lo spostamento dell estrazione e della prima lavorazione dei materiali in sotterraneo, che una volta realizzato permetterà la prosecuzione dell attività senza ampliamento delle zone di estrazione. In questo caso non saranno visibili gli impianti di prima lavorazione; delocalizzazione in aree meno visibili, degli impianti attualmente presenti nella zona Sud della cava Gola della Rossa, adiacenti alla S.S. 76; sistemazione morfologica e rivegetazione del pendio di raccordo tra il piazzale e la S.S.76, nella zona bassa dell area estrattiva Est. Tale pendio fungerà da barriera visiva, soprattutto dai punti di vista posti sulle vie ad alta intensità di scorrimento (S.S. 76 e ferrovia Roma-Ancona); costruzione di una barriera visiva rinverdita all imbocco dell area estrattiva Ovest; costruzione di barriere vegetative, mediante la piantumazione di individui arborei e arbustivi, in prossimità delle infrastrutture più visibili quali: piste di cava, rampe di arroccamento, area dell impianto del micronizzato, strutture accessorie (impianto di betonaggio, pesa, uffici ecc.). Tali interventi, contribuiscono a diminuire la percezione visiva della cava, in particolare dalla S.S. 76, dalla ferrovia Roma Ancona e dal percorso panoramico all interno della valle del Fiume Esino (ex S.S. 76). Inoltre, il progetto di recupero ambientale prevede che: procedendo dalle zone alte alle zone basse, al termine dell estrazione in esterno, saranno modellate le superfici di estrazione e costruiti pendii di raccordo, con forme riconducibili all assetto geomorfologico naturale; al termine della fase di modellazione saranno invecchiate le superfici calcaree esposte con il metodo ECO e saranno introdotti nuclei per la rivegetazione dei fronti di abbandono. Ciò permetterà di mitigare fortemente l impatto visuale e paesaggistico diminuendo la percettibilità visiva delle ex superfici di estrazione; in una prima fase, mediante la modellazione e invecchiamento delle stesse, in una seconda fase, mediante il ripristino di un adeguata copertura vegetale ottenuta, nel tempo, dai nuclei vegetativi introdotti. Il monitoraggio previsto riguarda principalmente il controllo, in fase realizzativa, della buona riuscita degli interventi effettuati ed eventuali decisioni riguardo modifiche per migliorarne l efficacia. Inoltre, sono previsti interventi di coltura sulle essenze vegetali introdotte, con l esecuzione di annaffiature, potature, sfoltimenti e reintegri degli elementi morti. 11

13 STUDIO MOSCA GEOLOGIA IMPATTI CONNESSI AI TRASPORTI Gli impatti determinati dalla circolazione degli automezzi, utilizzati per la commercializzazione del prodotto, sulla viabilità e sul rischio di incidenti, sono limitabili utilizzando opportuni accorgimenti, rispettando le regole stradali e la normativa considerando che non è possibile individuare, nel contesto analizzato, trasporti diversi da quello su gomma. Le misure di mitigazione e monitoraggio per ridurre tale impatto sono le seguenti: - segnaletica orizzontale e verticale per la regolamentazione del traffico all interno della cava; - segnaletica stradale informativa, in corrispondenza delle situazioni di maggior pericolo, individuate lungo il percorso effettuato dai mezzi utilizzati per il trasporto; - lavori di manutenzione alle sedi stradali utilizzate, per eliminare gli effetti dell usura causata dai mezzi; - periodica ed accurata manutenzione dei mezzi adibiti al trasporto; - controllo del rispetto delle norme del codice stradale, in particolare dei limiti di velocità, da parte del personale addetto ai trasporti. La realizzazione della galleria interna di collegamento tra i due piazzali di cava, già operativa, e la dismissione della rampa di collegamento tra la ex S.S. 76 e la tramoggia di carico dell impianto FATMA in fase di realizzazione, annulleranno definitivamente il traffico di mezzi pesanti lungo la ex S.S. 76 eliminandone gli impatti connessi. IMPATTI SULLE CARATTERISTICHE BIOLOGICHE Le misure previste per ridurre gli impatti sulla caratteristiche biologiche sono rappresentate, principalmente, dagli interventi di recupero ambientale effettuati: sui fronti di estrazione delle zone di coltivazione Est e Ovest; sul pendio e nell area di ex localizzazione di impianti di cava, nella zona limitrofa alla S.S. 76 dell area di coltivazione Est; su tutti i pendii di raccordo e di copertura all interno delle due aree estrattive. Il recupero ambientale, progettato secondo la metodologia individuata, con interventi di Ingegneria Naturalistica, permetterà all area di essere restituita all ambiente, con caratteristiche biologiche adatte al reinserimento nell ecosistema locale. In questo ambito si evidenzia l importanza dell attento monitoraggio, che viene effettuato sulle aree estrattive, con presentazione di una relazione descrittiva annua agli Enti di controllo fornendo tutti i parametri idrogeologici e ambientali, evidenziando eventuali anomalie, adottare opportuni interventi se necessari. Nel progetto si prevede, come da normativa vigente, una fasce di rispetto dell ampiezza di 10 m, lungo il perimetro dell area di cava, al fine di ottimizzare il passaggio tra la zona soggetta ad escavazione e le aree circostanti. Gli interventi per ridurre la produzione delle polveri da parte degli impianti (evidenziati nel prossimo paragrafo) e la bagnatura delle piste (in fase esecutiva), hanno un effetto mitigativo riflesso, sull impatto nei confronti delle caratteristiche biologiche della cenosi, circostanti e presenti in cava. In casi di emergenza, laddove la vegetazione presenti un eccessiva copertura da polveri, verrà attivata un irrigazione di emergenza, che dilavi la vegetazione dalle impurità. 12

14 STUDIO MOSCA GEOLOGIA Inoltre, è previsto all interno dell area di cava l introduzione ed il controllo del rispetto delle norme anti-incendio. IMPATTI LEGATI AGLI IMPIANTI E ALLE EMISSIONI Nell ambito delle operazioni estrattive che vengono svolte a cielo aperto gli impianti esistenti, di lavorazione dei materiali, sono provvisti di: - sistema di abbattimento delle polveri prodotte, mediante nebulizzazione d acqua; - raccolta delle acque di lavorazione e loro depurazione per decantazione; - barriere antirumore. Per gli impianti di frantumazione e vagliatura, nonché per tutte le infrastrutture all interno dell area di cava, è prevista l attuazione ed il controllo delle misure di sicurezza individuate dalla legislatura vigente, D. Lgs. 81/08 e 624/96, il cui dettaglio è descritto nel Documento di Salute e Sicurezza presente in cava. Il rispetto di tali norme garantisce la limitazione degli impatti, in particolar modo verso le caratteristiche inerenti alla salute del personale ed al rischio di incidenti. Nella fase di estrazione in sotterraneo la mitigazione degli impatti, dovuti agli impianti ed alle emissioni prodotte, è essenzialmente esercitata dallo spostamento delle fase di estrazione e lavorazione in sotterraneo. Tale intervento permetterà di diminuire notevolmente il livello dei fattori di disturbo prodotti quali: rumori, polveri, vibrazioni; che sono i maggiori creatori di impatto ambientale, per tutta la fase sotterranea del progetto. Inoltre, nella fase in sotterraneo, i macchinari utilizzati per la lavorazione primaria, sono completamente automatizzati e le aree sono sottoposte a controllo dall esterno (tramite videocamere), non sarà quindi necessaria la presenza di personale. Dall inizio della attività estrattiva è stato attivato il monitoraggio periodico al fine di controllare i livelli di intensità delle varie emissioni, prodotte dall attività ed in modo particolare dagli attuali impianti di lavorazione; i risultati dei controlli hanno rilevato il rispetto dei limiti impartiti dalle vigenti normative di settore. IMPATTI LEGATI ALLA STABILITÀ DEI FRONTI DI LAVORAZIONE E DI ABBANDONO Nel progetto presentato è stato preventivamente effettuato uno studio che ha messo in evidenza una situazione di sostanziale stabilità dei fronti di abbandono delle due aree di estrazione, nonché, delle pareti dei cameroni realizzati per l estrazione in sotterraneo. Inoltre, le norme di sicurezza attuate durante le fasi di scavo (distanze di sicurezza, disgaggio, ecc), permetteranno di limitare i possibili impatti dovuti a temporanee instabilità (dopo le volate) dei fronti di scavo. Sui tutti i fronti di abbandono ed in particolare sulle pareti dei cameroni sotterranei, verrà attuato un attento monitoraggio, in fase esecutiva, per individuare possibili situazioni di instabilità. Nel caso si renda necessario, si provvederà alla stabilizzazione e messa in sicurezza di fenomeni puntuali individuati, mediante opere di contenimento e/o di consolidamento (reti paramassi, opere di contenimento, chiodature, tiranti ecc..). 13

15 STUDIO MOSCA GEOLOGIA IMPATTI NEI CONFRONTI DELLE ACQUE SOTTERRANEE L attività di cava non prevede la produzione di fattori potenzialmente inquinanti della falda idrica, che è presente alcune decine di metri al di sotto del piano di massimo approfondimento individuato nel progetto approvato. La situazione locale, nella quale l acquifero carbonatico rappresenta una risorsa idrica di importanza strategica fondamentale (l impianto di captazione di Gorgovivo, a Sud Est della zona fornisce acqua a grossa parte della Regione Marche), ha imposto di prevedere accorgimenti e monitoraggi particolarmente puntuali per i fattori di potenziale interferenza. I fattori potenziali di impatto nei confronti della risorsa idrica sotterranea, presi in esame in sede di progetto, considerando che, in sede di progetto approvato è stato appurato che gli interventi estrattivi non modificano il regime idrogeologico locale sono rappresentati da: depositi di carburante; depositi di oli idraulici e di lubrificazione, nuovi ed esausti. Per tali strutture è prevista la presenza dei normali strumenti di controllo/contenimento, nonché il rispetto delle norme di sicurezza. Al fine di aumentare la sicurezza e prevenire eventi potenzialmente pericolosi, vengono utilizzati i seguenti sistemi: - depositi di carburante a doppia parete, con impermeabilizzazione degli scavi dove sono interrati; - costruzione dei depositi di oli, con fondo impermeabilizzato e con un sistema perimetrale di raccolta, in grado di contenere eventuali perdite da parte dei contenitori utilizzati per l immagazzinamento. Tali accorgimenti permetteranno di prevenire eventuali interferenze nei confronti della risorsa idrica sotterranea, anche in caso di eventi eccezionali di rottura o funzionamento errato. Inoltre è previsto il monitoraggio semestrale del chimismo delle acque dei piezometri, dei pozzi e delle sorgenti, ubicati nel contorno dell area di intervento, al fine di verificare continuamente l interazione dell attività estrattiva nei confronti del regime idrogeologico locale. I controlli fino ad ora effettuati con cadenza semestrale e nel rispetto dei contenuti del Piano di Monitoraggio approvato dai vari Enti interessati, hanno escluso qualsiasi tipo di interazione con le acque di Gorgovivo. METODOLOGIA DI RECUPERO Il progetto di recupero dell area si muove attraverso linee ben definite che tengono conto di tutte le varie componenti in gioco e del fatto che una volta completato il ripristino delle superfici esterne, l aspetto delle aree non verrà più modificato. 14

16 STUDIO MOSCA GEOLOGIA In particolare sono state realizzate e si realizzeranno con il proseguo del progetto: 1) recupero progressivo partendo dall alto verso il basso delle superfici rimodellate utilizzando il Metodo ECO e la tecnica delle piazzole progettate con recupero della vegetazione; 2) recupero aree infrastrutture e/o strutture accessorie; 3) apertura della galleria interna di collegamento dei due settori estrattivi; 4) riapertura della vecchia strada statale riqualificazione delle aree prospicienti la viabilità; 5) costruzione sulle superfici di abbandono di linee di deflusso idrico superficiale; 6) interventi mirati di riqualificazione della vegetazione, raccordando le aree estrattive con le zone limitrofe; 7) realizzazione di barriere visive con vegetazione; 8) realizzazione di nicchie per l impianto della vegetazione e di nicchie di nidificazione per alcuni rapaci; 9) realizzazione del diaframma di chiusura dell area estrattiva Ovest nella zona di accesso alla cava; 10) dismissione viabilità di collegamento tra la ex S.S. 76 e l impianto esistente nel Settore Ovest. Le attività di recupero che riguardano le superfici esterne, si raccorderanno razionalmente con le attività svolte in sotterraneo, per fasi successive, senza interferenze e/o azioni che compromettono il recupero esterno. Il recupero delle superfici esterne delle due aree estrattive, una volta completato, escluderà ulteriori interferenze future sulle superfici con operazioni di ottimizzazione del recupero stesso, essenzialmente sugli interventi legati al reimpianto della vegetazione. DESTINAZIONE D USO FINALE DELL AREA La Gola della Rossa, così come le altre gole calcaree dell Appennino marchigiano, presenta un elevato interesse naturalistico. Le aree di cava esistenti e le zone limitrofe che raccorderanno i due settori interessati dalla coltivazione in progetto, si inseriscono, rispetto alla Gola calcarea, nella zona di passaggio dal paesaggio collinare a quello montano, laddove il contesto ambientale è caratterizzato da aree boscate, aree incolte con vegetazione arbustiva, aree a prati-pascolo ed aree con scarpate pseudoverticali nelle zone in cui affiora la formazione litologica del Calcare Massiccio. Il bacino nel quale ricade il progetto, presenta comunque anche caratteri di antropizzazione riconoscibili nella presenza di manufatti, di una sviluppata rete viaria, di un area industriale già realizzata e in fase di espansione, del raddoppio della viabilità sia stradale che ferroviaria esistente. Gli interventi di recupero proposti consentiranno il reinserimento dell area nel contesto territoriale descritto. Il reinserimento ed il recupero dell area, non pone grosse problematiche rispetto al piano di coltivazione mineraria in sotterraneo, in quanto esso lascia inalterato l ecosistema superficiale; relativamente ai lavori di recupero delle aree a cielo aperto va evidenziato che allo stato attuale gli interventi effettuati sono in linea con i contenuti del progetto approvato. 15

17 STUDIO MOSCA GEOLOGIA In particolare si evidenzia che: i profili di escavazione sono tutti compresi nell ambito delle sezioni autorizzate; le cubature estratte sono in linea con i volumi autorizzati e con il diagramma di Gant di progetto; le risultanze del monitoraggio relativo gli impatti legati a polveri, rumori, viabilità, confermano che l attività non ha interferenze con l ambiente circostante; i dati annuali sul monitoraggio relativo al regime idrogeologico confermano che l attività non ha avuto interferenze con le componenti ambientali del contesto limitrofo. L insieme dei dati rilevati sopra descritti nonché l analisi delle sezioni di escavazione dedotte dal rilievo effettuato dai tecnici della Cava Gola della Rossa, permettono di affermare che l attività effettuata nel primo quinquennio è in linea con i contenuti del progetto approvato. 16

18 STUDIO MOSCA GEOLOGIA Firma del Richiedente Firma del Progettista dell'intervento 15. MOTIVAZIONE DEL RILASCIO DELL'AUTORIZZAZIONE E PER EVENTUALI PRESCRIZIONI DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE COMPETENTE Firma del Responsabile 16. EVENTUALE DINIEGO O PRESCRIZIONI DELLA SOPRINTENDENZA COMPETENTE Firma del Soprintendente o del Delegato 17

19 Elenco allegati: A. stralcio CTR scala 1: B. corografia scala 1: C. estratto di mappa catastale D. stralci delle cartografie del PAI, PPAR, PTC, PRAE E. documentazione fotografica F. planimetria situazione attuale (Rilievo topografico fornito dalla Soc. Cava Gola della Rossa aggiornato al dicembre 2013) G. sezioni fronti cava con raffronto situazione attuale e di progetto autorizzato

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23 Stralcio tavv

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25 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 1 Vincoli paesistico ambientali vigenti Scala 1: Vincoli regionali (Galasso) Vincoli esistenti (L.1497/39) Fiumi e corsi d acqua Parchi e foreste

26 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 2 Sottosistema geologico e geomorfologico Fasce morfologiche Scala 1: Fascia appenninica Fascia pedeappenninica

27 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 3 Sottosistema geologico e geomorfologico Sottosistemi tematici Scala 1: Area GA di eccezionale valore Area GB di rilevante valore

28 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 3A Sottosistema geologico e geomorfologico Emergenze geologiche Scala 1: Zona 26: Serie Umbro-Marchigiana

29 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 4 Sottosistema botanico e vegetazionale Sottosistemi tematici e elementi costitutivi del sottosistema Scala 1: Area BA di eccezionale valore Area BB di rilevante valore Area BC di qualità diffusa Aree floristiche (art.33): n.37 Gola della Rossa

30 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 5 Sottosistema botanico e vegetazionale Valutazione qualitativa sottosistema botanico-vegetazionale Scala 1: ZONE DI ALTISSIMO VALORE VEGETAZIONALE Ambienti delle gole calcaree: n.36 Gola della Rossa Complessi Oro-Idrografici (boschi pascoli interclusi art 34) Boschi e pascoli (art. 34 e 35): n.35 Gola di Frasassi

31 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 6 Sottosistemi territoriali generali Aree per rilevanza dei valori paesaggistici e ambientali (art. 23) Scala 1: Area A di eccezionale valore: n.2 Monte S.Vicino-Gola della Rossa eccezionale Area B di rilevante valore: n.15 Genga-Avicelli-Castiglioni Gola della Rossa Area C di qualità diffuse: n.54 Sassoferrato-Avenale

32 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 7 Sottosistemi territoriali generali-aree di alta percettività visiva Scala 1: Ambiti annessi alle infrastrutture a maggiore intensità di traffico Aree V (art. 23) Percorsi panoramici (art. 43) Punti panoramici (art. 43)

33 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 8 Sottosistemi territoriali generali Centri e nuclei storici - Paesaggio agrario storico Scala 1: Centri storici capoluogo (art. 39): Serra S. Quirico Altri centri e nuclei storici (art. 39): Eremo di grotta fucile Paesaggio agrario di interesse storicoambientale

34 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 9 Sottosistemi territoriali generali Edifici e manufatti extraurbani Scala 1: Localizzazione degli edifici e manufatti

35 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 10 Sottosistemi territoriali generali Luoghi archeologici e di memoria storica Scala 1: Aree di particolare interesse archeologico n. 98 Gola della Rossa Aree vincolate

36 Piano Paesistico Ambientale Regionale (P.P.A.R.) Tav. 11 Sottosistemi territoriali generali Luoghi archeologici e di memoria storica Scala 1: Parchi storico culturali (art.55) Psc 3 Gola della Rossa Riserve naturali (art. 54) R 10 Gola della Rossa

37 Piano Regionale Attività Estrattive (P.R.A.E.) Tavv. 1 e 1B Cave attive Scala grafica

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