LE API E I BOMBI IN AGRICOLTURA
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- Battistina Spinelli
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1 LE API E I BOMBI IN AGRICOLTURA
2 L ape e il bombo sono insetti utili all agricoltura e devono essere tutelati
3 Le api italiane: Apis mellifera ligustica e altre LE CASTE SOCIALI OPERAIA REGINA FUCO
4 l ape è un insetto sociale, vive in colonie all interno delle quali ciascun individuo ha il proprio compito
5 LA REGINA l unica femmina che depone uova l uovo da cui avrà origine la regina è deposto nella cella reale (+ grande delle altre celle) dall uovo nasce la larva che si nutre di pappa reale e dopo 8 giorni dalla deposizione, inizia a costruirsi un bozzolo: la celletta viene chiusa con un opercolo di cera dopo 1 settimana dall opercolamento, sfarfalla la regina adulta che rimane per alcuni giorni all interno dell alveare prima di compiere il volo nuziale
6 Appena esce dalla celletta la regina va alla ricerca di altre celle reali o di altre regine: la regina che sfarfalla per prima uccide le altre rompendo l opercolo di cera e trafiggendo con l aculeo le altre regine non ancora sfarfallate Se due regine sfarfallano contemporaneamente, si hanno violente lotte e una delle due muore
7 In condizioni normali una colonia può allevare fino 50 regine L'allevamento della regina può essere spontaneo: le celle, in questo caso, vengono disposte sui bordi laterali e alle basi dei favi Nel caso di allevamento spontaneo le celle vengono costruite dalle api con la forma di coppetta rovesciata, nell'allevamento fatto dall'apicoltore le celle vengono invece costruite su cupolini già "innestati" con una giovane larva che deve avere al massimo tre giorni età
8 Perché una famiglia alleva api regine? A parte l'allevamento artificiale delle api regine che viene condotto dall'apicoltore sia per avere a disposizione regine che gli serviranno per formare nuove famiglie, sia per la vendita delle singole regine, una famiglia di api alleva le regine o per sostituire quelle vecchie o in previsione della sciamatura
9 Compito dell'apicoltore sarà quindi quello di asportare periodicamente le celle reali che la famiglia andrà a costruire, pena la perdita dell'intera famiglia
10 Se passano più di 20 giorni dal momento della nascita la regina perde la capacità di essere fecondata e diventa fucaiola (può solo deporre uova non fecondate che daranno origine solo a fuchi cioè maschi)
11 Dopo alcuni giorni di vita in cui la regina continua ad essere nutrita con gelatina reale, inizia i primi voli di orientamento nelle ore più calde e nelle giornate più soleggiate in modo da conoscere l ambiente circostante e individuare l alveare di provenienza Se la regina entra in un alveare che non è il suo viene subito uccisa dalle operaie
12 Dopo circa 1 settimana dallo sfarfallamento la regina compie i voli nuziali che durano per 3-4 gg circa e avvengono tra 10 e 20 m di altezza La regina emette feromoni aprendo la camera del pungiglione e il maschio viene attratto Il maschio dopo la fecondazione rimane paralizzato e cade a terra morendo perché una parte dell addome resta impigliato nel corpo della regina
13 Terminata la fecondazione la regina torna all alveare e non uscirà più se non eventualmente per sciamare Dopo alcuni giorni dall accoppiamento inizia a deporre uova al giorno La regina giovane è riconoscibile perché ha il corpo rivestito da peli, ali intatte e depone la covata regolare; la regina vecchia ha il corpo privo di peli, addome lucido, ali sfrangiate, depone una covata irregolare lasciando cellette vuote
14 La regina vive al massimo 5 anni e viene marcata con colori diversi a seconda degli anni: giallo, azzurro, verde, bianco e rosso Se improvvisamente la regina muore le operaie iniziano a produrre uova non fecondate che daranno maschi: la colonia muore in breve tempo Le uova femminili, quando vengono deposte, hanno la stessa probabilità di dare origine ad operaie o regine La differenziazione dipende dal tipo di alimentazione che esse ricevono durante la vita larvale (gelatina reale o gelatina operaia) L ape nutrice darà gelatina reale alle larve il cui uovo è stato deposto in cellette più grandi
15 Azzurro Bianco Giallo Rosso Verde Anno Anno Anno Anno Anno
16 Solitamente l apicoltore sostituisce la regina troppo vecchia e poco produttiva dopo 3 anni Naturalmente sono le operaie che sostituiscono la regina facendo sfarfallare tra le tante una nuova regina (alimentandola cioè con pappa reale) La deposizione delle uova ai nostri climi inizia tra gennaio e febbraio (+temperatura e +luce) e la massima deposizione tra aprile e maggio: inizia a diminuire ad agosto e termina a ottobre
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18 LE OPERAIE Le operaie si nutrono con una dieta a base di polline (abbondante) e miele e hanno una durata della vita variabile a seconda del periodo dell anno in cui nascono Le operaie che nascono in primavera, in concomitanza con le grosse fioriture, muoiono dopo circa 30 gg poiché sono logorate dalla grande mole di lavoro per il bottinamento Le operaie che nascono a fine estate hanno una maggiore durata della vita, fino a febbraio-marzo dell anno successivo
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20 Nei primi 10 giorni di vita l ape è NUTRICE e SPAZZINA pulisce la celletta in cui ha vissuto come larva e pupa riveste la celletta di propoli nutre le larve destinate a diventare operaie o maschi (producendo gelatina operaia) nutrire la regina (con pappa reale) contribuisce a scaldare la covata allontana dall alveare i corpi delle api morte e i materiali estranei
21 api che nutrono le giovani larve
22 pupa operaie che accudiscono le larve larve
23 larva uovo
24 Nei successivi 10 giorni di vita l ape è COSTRUTTRICE e GUARDIANA costruisce le cellette con la cera contribuisce ad immagazzinare il miele sbattendo velocemente le ali e facendo evaporare l acqua presente nel miele risiede sulla porticina dell alveare e quando percepisce un pericolo, emette feromoni di allarme ed è pronta per l attacco (assume un atteggiamento aggressivo con zampe divaricate, ali sollevate dall addome e mandibole aperte) compie brevi voli all esterno per imparare ad orientarsi
25 LA COSTRUZIONE DELLE CELLETTE La cera è prodotta da particolari ghiandole, raccolta con le spazzole delle zampe del III paio e successivamente afferrata dalle zampe del I paio, inumidita con la saliva e lavorata L'attività delle ghiandole è massima tra il 12 e il 18 giorno dopo lo sfarfallamento,in seguito le ghiandole regrediscono In caso di bisogno (es. dopo la sciamatura) la capacità di secernere cera può essere ripristinata Per produrre la cera l'ape consuma enormi quantità di zuccheri e perciò necessita energia
26 Nella costruzione delle celle, le api percepiscono il campo gravitazionale e il campo magnetico terrestre La gravità è avvertita da un gruppo di sensilli filiformi che consentono di costruire i favi secondo la direzione verticale In natura le api costruiscono i favi in serie parallele secondo una direzione costante: questo modo di costruire sembra per l'influenza del campo magnetico terrestre
27 Le api non costruiscono le celle a sezione circolare, come i bombi, perché sprecherebbero cera La forma esagonale è quella che consente di utilizzare al meglio lo spazio con il minimo impiego di materiale: ogni parete serve per dividere due celle
28 Nei successivi 10 giorni di vita l ape è BOTTINATRICE polline resine: per produrre propoli, vengono raccolte soprattutto dai pioppi e dalle conifere acqua: raccolta nei periodi più siccitosi per rendere più fluido il miele e anche per regolare l umidità e la temperatura interna all alveare liquidi zuccherini: nettare o succhi della frutta matura che rappresentano il materiale di partenza per il miele
29 Se la famiglia resta orfana le operaie sviluppano gli ovari diventando OPERAIE OVIFICATRICI, ma non essendosi mai accopiate deporranno solo uva non feconde da cui nasceranno solo maschi Una covata di questo tipo prende il nome di COVATA GIBBOSA per il suo classico aspetto dato dagli opercoli particolarmente sollevati In queste condizioni la famiglia è destinata a morire L apicoltore deve intervenire introducendo una regina nuova la cui presenza interromperà l oviposizione delle operaie
30 miele propoli polline cera
31 IL POLLINE
32 un miele per tutti i gusti..
33 I FUCHI I maschi compaiono in primavera da uova depositate in celle simili a quelle delle operaie ma dimensioni maggiori In una famiglia si possono allevare dai ai fuchi all anno Dopo 3 giorni dall ovoposizione nasce una larvetta che viene nutrita inizialmente a pappa reale e poi a miele e polline
34 Dopo circa 6 giorni dalla schiusa dell uovo, la celletta larvale viene opercolata e all interno la larva si trasforma in pupa e, dopo 14 giorni, in adulto. Soltanto metà dei maschi sfarfallati sarà in grado di accoppiarsi ma morirà subito dopo.
35 I fuchi possono compiere lunghi voli fino anche a 16 km di distanza dall'alveare. Essi vivono mediamente 50 giorni e, dopo la sciamatura, le operaie li cacciano o li uccidono
36 I maschi forniscono calore necessario per lo sviluppo della covata e partecipano alla trasformazione del nettare in miele
37 I voli di accoppiamento iniziano verso aprile e durano fino a settembre
38 Nel luogo di raduno si possono distinguere due categorie di maschi: quelli che volano piu' alti che formano come una barriera protettiva, e quelli che volano attorno alla regina e formano gli sciami di accoppiamento
39 Lo sciame che si forma non è caotico ma assume una forma conica con in punta un maschio vicinissimo alla regina e gli altri dietro quasi ci fosse un grado di dominanza
40 raccoglie nettare dai fiori e si imbratta il corpo di polline: trasforma il nettare in miele e contribuisce all impollinazione incrociata dei vegetali
41 ape operaia bottinatrice
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44 ..alla ricerca di nettare
45 A partire dal alveari hanno manifestato sintomi da avvelenamento con prodotti fotosanitari usati per il contenimento degli insetti vettori della flavescenza dorata su vite Nel alveari sono stati soggetti ad ingenti perdite di api nel periodo della semina del mais e circa durante la semina del girasole
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48 di ritorno da un bottinamento
49 api durante la suzione del nettare
50 l ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di recuperare le energie spese. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di allarme e pericolo
51 se la temperatura sale troppo le api iniziano ad uscire dall alveare e diminuiscono quindi l affollamento interno oppure iniziano a ventilare migliorando la circolazione dell aria e ottenendo una diminuzione della temperatura
52 colonia in sciamatura la casetta delle api: l arnia
53 colonia in sciamatura
54 Durante la sciamatura le api si librano nell aria in modo frenetico e turbolento, e poi si riuniscono in un punto preciso sul quale si è andata a posare la regina (es. un ramo) In seguito le api esploratrici intensificano la ricerca nella zona circostante per individuare una nuova dimora definitiva Una volta individuato il sito migliore, comunicano l informazione alle altre esploratrici attraverso la danza e le invogliano ad esplorare la dimora trovata Se anche queste api la trovano di proprio gradimento al ritorno si uniscono anch esse alla danza
55 Si possono formare più gruppi d esploratrici che propongono varie dimore Quando non viene trovato un accordo, lo sciame decide di fermarsi provvisoriamente ed incomincia a costruire i nuovi favi, non rendendosi conto che quella dimora scelta all aperto porterà a morte durante l inverno
56 Se lo sciame si trova su un ramo bisogna posizionare sotto di esso un'arnietta (o un sacco da travasare in seguito) e scuotere o tagliare il ramo. Successivamente l'arnia dovrà essere dotata di un telaino di covata, di un telaino per le provviste e di scorte
57 dimora provvisoria dello sciame
58 Per il recupero di uno sciame bisogna considerare che: le api sono mansuete ed appesantite dalle scorte trasportate catturando la regina, le altre api la seguiranno la presenza di un telaino di covata induce la famiglia a stabilirsi nell'arnia destinataria l'arnia destinataria deve avere un numero di telaini sufficienti ad ospitare la famiglia
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61 FAVI NATURALI RECUPERO DI SCIAME
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64 Per ridurre la sciamatura si può: aumentare l'aerazione e lo spazio interno agli alveari, inserendo al più presto il melario togliere uno o più telaini di covata per formare nuovi nuclei avere regine giovani e poco inclini alla sciamatura controllare periodicamente l'alveare e distruggere o asportare le celle reali
65 apicoltura in montagna. la ricerca delle fioriture in alta quota
66 .le api alla ricerca del fresco
67 Vantaggi nell impiego dell ape come impollinatore vive in famiglie pluriennali che mediamente contano individui si alleva facilmente, è agevolmente reperibile sul mercato ed esiste la possibilità di spostare gli alveari seguendo le fioriture è in grado di raccogliere nettare e polline da un enorme varietà di piante coltivate e spontanee è in grado di comunicare e scambiare informazioni sull ubicazione dei fiori da visitare
68 Svantaggi nell impiego dell ape come impollinatore la scarsa luce ultravioletta sotto tunnel ne determina disorientamento. Inoltre per una famiglia costituita da così tanti elementi lo spazio di una serra è sempre troppo limitato tende a bottinare in linea retta cambiando difficilmente filare: questo sistema riduce l impollinazione incrociata ha ampio raggio d'azione: si sposta facilmente nel caso in cui siano presenti fioriture più allettanti il volo si riduce notevolmente sotto i 15 C, per cui su fioriture precoci l attività dell ape è estremamente ridotta o assente
69 Negli ultimi anni sono state registrate mortalità anomale di api Secondo alcune teorie tra le principali cause all origine del fenomeno ci sono i neonicotinoidi, insetticidi sistemici pericolosi per api e altri impollinatori
70 Durante la semina con seminatrici pneumatiche che veicolano il seme direttamente nel terreno con un flusso d aria, il conciante finisce nell aria fino sulle fioriture di tarassaco o altre infestanti: la maggior parte delle api morte sono bottinatrici
71 IL PUNGIGLIONE DELLE API Il pungiglione è uno stiletto dentellato con i denti rivolti all'indietro, è collegato all'apparato velenifero Quando l'ape punge la punta del pungiglione si conficca nei tessuti della vittima e il pungiglione rimane attaccato e nello sforzo di ritirarlo l'addome si strappa, in breve tempo l'ape muore I fuchi non hanno il pungiglione mentre la regina ha pungiglione liscio Al veleno d'ape è riconosciuta una funzione terapeutica nei casi di forme reumatiche.
72 IL VELENO DELL APE
73 USI TERAPEUTICI DEL VELENO DELL APE
74 COME PERCEPISCONO IL MONDO LE API? Per le api il senso della vista, quello dell'odorato e del tatto hanno una grandissima importanza Esse trascorrono il loro primo periodo vitale nel buio completo dell'arnia per cui, in queste condizioni, gli occhi non servono ma serve invece il senso del tatto
75 Quando le api, come bottinatrici, conducono la loro vita fuori dall'alveare, la vista diviene il senso principale
76 Senza occhi l'ape quando è fuori dall'alveare è perduta, perché non è più in grado di orientarsi
77 senza dimenticare l olfatto..il profumo dei fiori L ape percepisce gli odori dai peli posti sulle antenne e sulle zampe
78 Nelle api gli occhi sono composti da molte unità in grado di scomporre le figure percepite in un mosaico di piccole parti che giungono al cervello È compito del cervello riunire in una sola immagine i mosaici frammentati sulla retina
79 Sicuramente le api riescono a distinguere parzialmente anche le forme, come nel caso dei due fiori rappresentati
80 Il colore rosso non è percettibile all'occhio dell'ape come tale ma come blu La maggior parte dei fiori detti rossi della nostra flora, cioè erica, rododendro, ciclamino, trifoglio rosso hanno in realtà un colore rosso porpora che è recepito dalle api come colore blu Il papavero viene visitato dalle api perché i petali di questo fiore non hanno soltanto colore rosso, ma anche colore ultravioletto che viene pertanto percepito I fiori bianchi vengono percepiti come una mescolanza di colori, cioè l insieme dello spettro luminoso
81 L'ape distingue solo quattro colori: GIALLO VERDE BLUASTRO BLU ULTRAVIOLETTO FIORE ERICA, RODODENDRO, CICLAMINO, TRIFOGLIO ROSSO PAPAVERO FIORI BIANCHI COLORE PERCEPITO BLU ULTRAVIOLETTO VERDE BLUASTRO
82 LE DANZE DELLE API
83 45 rispetto la direzione del sole
84 stessa direzione del sole
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86 LE AVVERSITA DELLE API
87 Varroa su pupa di ape
88
89 Varroa su larve di ape
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91 Varroa su ape adulta
92 Varroa femmina Varroa maschio
93 L acaro instaura nelle trachee dell ape e succhia l emolinfa Si trasferisce sui muscoli alari e impedisce all ape di volare e di eliminare i reflui in volo Mentolo, canfora e timolo in forma di vapore hanno azione acaricida
94 Le api presentano intestino con eccesso di polline soprattutto di ranuncolacee (tossico) Un altra causa può essere un microrganismo, Spiroplasma apis
95 È causata da funghi ingeriti tramite alimenti contaminati da feci Sintomi: diarrea e spopolamento dell alveare Obbligo di denuncia e nessun trattamento concesso in Italia È necessario prevenire la malattia: posizionare le arnie in luoghi asciutti e soleggiati e pulire il materiale apistico utilizzato
96 È causata da un batterio che arriva all intestino attraverso l alimento Vengono colpite le larve prima dell opercolatura delle cellette Le larve muoiono nelle cellette La malattia si diffonde in primavera Obbligo di denuncia e trattamento antibiotico o soppressione della colonia
97 I BOMBI
98 I bombi (Bombus terrestris) sono Imenotteri sociali organizzati in colonie costituite da una regina che depone le uova, e da numerose operaie che raccolgono il polline ed il nettare e curano il nido Come le api raccolgono il NETTARE ed il POLLINE per nutrire le larve I bombi presentano una livrea gialla e nera a bande, anche se ne esistono delle specie tutte nere o con delle bande arancioni, sono generalmente più grossi e pelosi delle comuni api
99 Alcune rare specie (Bombus polaris e Bombus arcticus) sono in grado di resistere a temperature molto basse e si possono trovare in zone dal clima molto freddo dove normalmente non sono presenti altri tipi di imenotteri
100 I bombi sono poco aggressivi; le regine e le operaie sono in grado però di pungere ed il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere anche più di una volta a differenza delle api comuni
101 I bombi sono insetti sociali che vivono in piccole colonie e gli unici esemplari che sopravvivono all'inverno sono le femmine fecondate che, dopo la morte della colonia, cercano un luogo riparato per svernare In primavera la femmina fecondata cerca fiori per rifocillarsi e cominciare a creare la nuova colonia in cavità nel terreno o negli alberi
102 i migliori impollinatori in serra: i BOMBI
103 La femmina uscita dal letargo costruisce una piccola cella di cera nella quale deposita alcune uova e cibo Queste uova danno origine a femmine sterili che si occupano, come operaie, della raccolta di cibo per la colonia e di aiutare la madre a costruire nuove celle A partire dalla metà dell'estate compaiono le prime femmine in grado di riprodursi: queste depongono uova non fecondate che origineranno maschi I maschi fecondano le nuove femmine nate alla fine dell'estate e che andranno a sviluppare la nuova colonia l'anno successivo
104 bombo in azione su fiore
105 A differenza delle api, i bombi accumulano una quantità di cibo sufficiente solo per alcuni giorni e sono quindi molto vulnerabili alle carestie Il nettare è stivato dai bombi essenzialmente nella forma in cui è raccolto, a differenza delle api che lo fanno evaporare ottenendo il miele: si presenta dunque molto acquoso e viene raramente consumato dagli uomini
106 bombo in azione su fiore
107 Il volo dei bombi è piuttosto "rumoroso : il ronzio è provocato dalla vibrazione dei muscoli del volo Questo processo è particolarmente avvertibile nei bombi quando questi insetti devono riscaldarsi per volare, specialmente in caso di temperature ambientali particolarmente basse: riescono quindi a raggiungere temperature prossime ai 30 C all'interno del loro torace
108 bombo in azione su fiore
109 I bombi sono sempre più utilizzati in agricoltura per l'impollinazione di piante da frutto e ortaggi Molti produttori si attrezzano creando appositi spazi nelle serre per ospitare arnie di bombi I bombi sono purtroppo molto sensibili ai fitofarmaci, prodotti senza i quali è pressoché impossibile condurre una coltura da reddito in serra o tunnel
110 L attività dei bombi inizia già a 6-8 C e con una copertura del cielo pari al 70%
111 Un nido artificiale è costituito da una regina che depone le uova e da numerose operaie (all inizio ) Gli individui della colonia sono sufficienti per un area protetta di mq e la loro attività dura 6-10 settimane Se i fiori della coltura sono insufficienti a fornire il polline, bisogna apportarne dall esterno (1-2 volte alla settimana) Sulle aperture delle protezioni vengono collocate reti, le quali lasciano passare l aria ma impediscono ai bombi di uscire attratti magari da fioriture vicine
112 Le arnie BOMBOX, consentono un ottimo isolamento termico ed assecondano l'ottimale areazione del nido Uno speciale liquido zuccherino di alimentazione è situato nella parte inferiore dell'arnia Le piante sponatanee attrattive per le api e i bombi (tarassaco, erba medica, alcuni trifogli, girasole e tiglio) possono limitare l impollinazione delle colture Meno preoccupante è la vicinanza di piante da frutto perché larga parte dei fruttiferi ha una fioritura che non coincide con quella degli ortaggi
113 La vicinanza di alveari può migliorare l impollinazione ed aumentare le produzioni: gli orticoltori che allevano anche api sono favoriti
114 Se la temperatura scende sotto lo zero o sopra i 35 C i bombi non sopravvivono I bombi consentono rendere più uniforme e di migliorare la qualità della produzione agricola
115 Questi insetti poi non sono, in genere, aggressivi e reagiscono pungendo solo se vengono molestati
116 La puntura dei bombi è meno dolorosa di quella delle api, ma è necessario usare prudenza da parte di persone sensibili alle punture degli insetti
117 UN ALTRO OTTIMO IMPOLLINATORE: L OSMIA
118 Apoideo solitario, compie 1 generazione all anno La costruzione del nido avviene in primavera, mentre lo sviluppo da uovo ad adulto procede da primavera fino a tarda estate o nei primi periodi autunnali Gli individui della nuova generazione dell anno trascorrono l inverno allo stadio di pupa dentro un bozzolo A fine inverno-inizio primavera fuoriescono dai bozzoli prima i maschi poi le femmine
119 Le femmine, una volta accoppiatesi, cercano un sito idoneo per nidificare
120 Costruiscono i nidi entro cavità preesistenti, quali vecchi nidi di altri insetti o crepe nei muri I nidi sono costituiti da una serie di celle divise da setti di fango Ogni cella è costituita da una provvigione di polline e nettare su cui viene deposto un uovo
121 Durante l approvvigionamento del nido le femmine visitano oltre 100 fiori in ogni volo di bottinamento e circa per completare il rifornimento di 1 cella
122 Le specie attualmente allevate con successo per l impollinazione sono: Osmia cornuta e Osmia rufa in Europa, Osmia lignaria in America Settentrionale e Osmia cornifrons in Giappone In America esistono decine di imprese che commercializzano le osmie per l impollinazione del mandorlo in California e altri fruttiferi
123 IL MEGACHILE
124 Apoideo solitario originario del Mediterraneo e del Medio Oriente, compie 1-2 generazioni/anno E stato introdotto accidentalmente in Nord America negli Anni 30 e si è insediato in breve tempo nelle regioni aride del mid-west e del Canada
125 Le femmine costruiscono il loro nido in cavità o anfratti Tagliano pezzetti di foglie con le mandibole e li dispongono in fondo alla cavità Riempiono poi questa coppetta con nettare e polline fino a 2/3 e vi depongono un uovo, sigillando il tutto con 2-3 ulteriori pezzettini di foglie Successivamente costruiscono un altra celletta sopra
126 Si stima che ogni femmina può impollinare tanti fiori da produrre 0.1 kg di semi. La temperatura di attività ottimale varia dai C.
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