IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE"

Transcript

1

2 IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE

3 1.1 - STRUTTURA DA PROTEGGERE Si tratta di un Edificio di Culto, ovvero di una Chiesa costruita in muratura, in grado di ospitare la presenza di 100 e/o più persone durante le celebrazioni più solenni. Inoltre, si ritiene quale Danno Medio Conseguente ad una scarica atmosferica che si abbatta su di esso un EVENTO DI ENTITA' SIGNIFICATIVA di ordine " MEDIO ".Infatti, vengono considerate le seguenti perdite e/o pericoli : *) Non Trascurabile Contenuto Storico / Artistico *) Presenza nella struttura di Materiali Combustibili *) Sicurezza delle persone presenti nella struttura *) Distanza dal più vicino Distretto dei Vigili del Fuoco Pertanto, risulta giustificata la realizzazione di una opportuna protezione secondo le Norme Vigenti. Secondo la Norma C.E.I 81-1 Appendice G.2 terza edizione l'edificio di Culto viene classificato come : "STRUTTURA ORDINARIA DI TIPO " C " o equivalente." Inoltre, ai fini dell'applicazione della Norma le Strutture Ordinarie sono classificate in funzione del RISCHIO D'INCENDIO. Infatti, quest'ultimo viene valutato (nelle condizioni più gravose) calcolando il CARICO SPECIFICO D'INCENDIO. Il calcolo viene condotto esaminando le utilizzazioni dei locali e dei piani secondo le dichiarazioni del proprietario del fabbricato stesso. Nel caso specifico ci limiteremo per semplicità e per motivi cautelativi a considerare la nostra struttura a RISCHIO D'INCENDIO di tipo ELEVATO e quindi con un: CARICO SPECIFICO D'INCENDIO maggiore di 45 (kg/m 2 ). Ne consegue l'esigenza di effettuare una Valutazione del Rischio IMPIANTO DI PROTEZIONE - Funzione L'impianto di Protezione Lightning Protection Systems (LPS) è realizzato con l'intento di impedire, entro i limiti previsti dalla Norma Cei 81-1 che il fenomeno della fulminazione comporti un Rischio Inaccettabile. Pertanto, l'obiettivo è quello di ridurre il Rischio R al di sotto di un livello massimo tollerabile Ra: R Ra Per la Valutazione del Rischio, ricorreremo all'applicazione della Norma C.E.I prima ediz. Fasc. 2924, la quale si propone come obiettivo quello di valutare il Rischio R di una struttura dovuto ai fulmini diretti e indiretti e di consentire, una volta fissato un valore limite del Rischio Ra ( Norma Cei

4 81-1 tab. F.1) di scegliere le misure di protezione più appropriate per ciascuna struttura. Tuttavia, per Strutture Ordinarie di caratteristiche tipiche ( Norma C.E.I 81-1 Appendice G.2 ) è possibile adottare la procedura semplificata prevista nell appendice G della stessa norma. Tale procedura può portare alla scelta di LPS con livello di protezione più elevato di quello definibile con la Norma C.E.I Procedendo, dunque, secondo la Norma C.E.I Appendice G avremo : Parametri e Definizioni : Nd = Numero probabile di Fulmini che in un anno colpiscono direttamente il Volume da Proteggere Nt = Numero di Fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato Ad = Area di Raccolta (m 2 ) della Struttura Nd = Nt x Ad Ad = (C x A)10-6 A = Area di Raccolta (m 2 ) della Struttura Isolata Ovvero è l'area racchiusa tra la linea ottenuta dall'intersezione con la superficie del terreno considerato pianeggiante di una retta di pendenza 1/3 che tocca le parti superiori della struttura e ruoti intorno ad essa. C : Coefficiente Ambientale Nd = Nt x Ad = (C x A)10-6 ( fulmini / anno ) H2 3 h1 h1 3 h2 DETERMINAZIONE DEL COEFFICIENTE AMBIENTALE C Disposizione Relativa della Struttura C Struttura situata in un area con presenza prevalente di strutture di altezza uguale o maggiore 0,25 Struttura situata in un area con presenza prevalente di strutture di altezza più bassa 0,5 Struttura isolata : NON esistono altre Strutture o oggetti entro una distanza 3H dalla struttura 1 Struttura isolata sulla cima di una collina o di una montagna 2

5 1.3 - CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO Il Volume da Proteggere risiede in una zona le cui caratteristiche risultano le seguenti : -)Comune di... a cui corrisponde : Nt = 2,5 ( fulmini / anno ) -)L'allocazione della struttura è tale che al coefficiente ambientale corrisponde : C = 0,5 -)Terreno Argilloso con Resistività : ρ = 200 ( ohm m ) CALCOLO DELLA PROBABILITA' DI FULMINAZIONE La struttura è costituita da differenti corpi di fabbrica affiancati, ciascuno dei quali con una propria geometria per fornire all'intero complesso le necessarie funzioni e valenze architettoniche. Le differenti altezze costituiscono una particolarità importante nella definizione del calcolo di probabilità di fulminazione, che sarà condotto nel caso più sfavorevole. Consideriamo, quindi, a favore della sicurezza, l'altezza massima dell'edificio, ovvero quella corrispondente all'altezza del campanile: altezza campanile : hc = 16( m ) Il rettangolo che inscrive l'intera struttura, ha come dimensioni in pianta: larghezza : a = 18( m ) lunghezza : b = 20( m ) L'Area di Raccolta di una Struttura Parallelepipeda ISOLATA disposta su un terreno PIANEGGIANTE risulta: A = a x b + 6hc(a + b)+ 9 x 3,14 x (hc) 2 = 11242,56(m 2 ) Pertanto, l'area di Raccolta della Struttura è Ad = A x C = 5621,3(m 2 ) sicchè risulta : Nd = NtxAdx10-6 = 0, (fulmini/anno) VALUTAZIONE DEL RISCHIO ACCETTABILE La Norma CEI 81-1 definisce: Na = Frequenza Tollerabile di fulminazione; ovvero numero medio annuo massimo tollerabile di fulminazioni dirette che possono provocare danno alla struttura Nel caso specifico risulta: Struttura da proteggere: STRUTTURA ORDINARIA DI TIPO C Rischio di Incendio: ELEVATO risulta quindi:

6 Na = 0,01 (fulmini/anno) Dal confronto di Nd con Na avremo pertanto: Nd = 0,0141 > Na = 0,01 E necessario perciò realizzare sia l'impianto Base che quello Integrativo CATEGORIA DELL' IMPIANTO DI PROTEZIONE L'impianto di protezione deve essere realizzato in modo tale da avere un LIVELLO DI PROTEZIONE : P 100 x (1- Na/Nd) = 28,842 ( % ) secondo la Norma C.E.I il livello di protezione da adottare è quindi: Livello di Protezione Efficienza E (%) IMPIANTO DI PROTEZIONE Esso può essere del TIPO A MAGLIA NON DISTANZIATA DALL'EDIFICIO, per evidenti motivi architettonici e di opportunità realizzativa. Ebbene, in tal caso le dimensioni massime della magliatura e l'altezza massima del volume protetto saranno: ( Norma C.E.I. Art tab.3 ) Livello di Protezione Dmax (maglia) NON SUPERIORE (m) Altezza del Volume Protetto (m) La protezione si realizza allora con un Captatore a Maglia, appoggiato sulla superficie da proteggere, purchè soddisfi le seguenti condizioni : *) i captatori siano posizionati sulle linee di gronda del tetto, sulle sporgenze del tetto (es.: comignoli, abbaini, ecc...) e, se la pendenza del tetto è superiore a 10%, sulle linee di colmo del tetto *) le superfici laterali della struttura, al di sopra dell'altezza protetta, siano provviste di captatori *) la rete di captazione sia sistemata in modo che la corrente di fulmine incontri sempre almeno due percorsi metallici fino al dispersore

7 *) i captatori seguano, per quanto possibile, percorsi rettilinei. Inoltre, essendo il tipo di protezione realizzato a Maglia, il numero minimo di Calate da installare lungo il perimetro della struttura è pari a: n o Calate minime = PARAMETRI CARATTERISTICI DELL'IMPIANTO DI PROTEZIONE Nel nostro caso specifico, trattandosi di struttura ordinaria in base alla Norma CEI 81-1, essa indica come VALORI LIMITI di parametri oltre i quali si possono avere DANNI ALLA STRUTTURA quelli in tabella sotto riportata:

8 Categoria Impianto Livello di Protezione Impianto P% Minima Corrente di Fulmine Imin Massima Corrente di Fulmine Imax Pendenza Massima della Corrente (di/dt)max Carica Totale Associata al Fulmine Qtot Carica Impulsiva Associata al Fulmine Qimp Energia Specifica del Fulmine Esp Efficienza Captazione Ec Efficienza Dimens Ed (KA) (KA) (KA/us) (C) (C) (KJ/Ohm) ,85 0,95

9 ne risulta : Probabilità di NON intercettazione 1 Ec % Probabilità che un fulmine intercettato provochi danno 1 Ed % 15,0% 5,0% IMPIANTO DI PROTEZIONE BASE Esso è costituito da: *) ORGANI DI CAPTAZIONE *) ORGANI DI DISCESA *) DISPERSORE Analizziamoli separatamente. 1.9a - ORGANI DI CAPTAZIONE Innanzi tutto, si precisa che l'edificio in esame è realizzato con TETTO NON METALLICO, ma bensì con tegolame tradizionale. I Captatori sono costituiti da PIATTINA DI ACCIAIO ZINCATO 30 X 3(mm)e disposti: *) sulle linee di gronda del tetto e/o sulle sporgenze del tetto (es.: comignoli, abbaini, ecc...) e, se la pendenza del tetto è superiore a 10 %, sulle linee di colmo del tetto *) sulle superfici laterali della struttura e lì dove si supera l'altezza del volume protetto(vedi tab.cap.1.7) Altezza del Volume Protetto = 60(m) Inoltre, la rete di Captazione è disposta in modo che: *) nessun Corpo Metallico contenuto nella Struttura da proteggere sporga al di fuori del Volume protetto dai Captatori nelle strutture con rischio di esplosione *) il lato di magliatura della rete di captazione NON sia maggiore del valore : Dmax (maglia ) 20(m) *) la rete di captazione sia sistemata in modo che la corrente di fulmine incontri sempre almeno due percorsi metallici fino al dispersore

10 *) i captatori seguano, per quanto possibile, percorsi rettilinei. La bandella è appoggiata sulla copertura e fissata lungo il contorno; le sue dimensioni minime sono riportate nella tabella seguente : DIMENSIONI MINIME PER CAPTATORI E CALATE MATERIALE TIPO DI ELETTRODO Acciaio Zincato a caldo Alluminio in lega Rame NASTRO Spessore (mm) Sezione (mm 2 ) TONDINO o Conduttore Sezione (mm 2 ) massiccio CONDUTTORE CORDATO Sezione (mm 2 )

11 Categoria Valori dell'angolo di protezione ALFA in funzione dell'altezza del captatore al di sopra dell'area Impianto da proteggere per i diversi livelli di protezione Altezza del Captatore ( m )

12 Angolo di Protezione ALFA ( Livello di Protezione 1 Livello di Protezione 2 Livello di Protezione 3 Livello di Protezione Altezza del Captatore (m)

13 1.9b - ORGANI DI DISCESA Le calate, del tipo normale, sono costituite da : CORDE di ACCIAIO ZINCATO da 75 (mm 2 ). Aumentando il numero di Calate diminuisce la frazione di corrente di fulmine che le percorre. Questo è un bene, perché diminuisce anche la tensione indotta nei corpi metallici e il conseguente pericolo di Scariche Laterali; inoltre, se esse sono disposte anche in modo simmetrico, si ha una ulteriore riduzione del campo elettromagnetico all'interno del volume stesso con conseguente riduzione dei disturbi da essi prodotti. Le calate abbiano la minima lunghezza possibile e siano posizionate per quanto possibile vicino a ciascun angolo della struttura. I percorsi prescelti siano il più possibile distanti da porte e finestre e siano di tipo rettilineo; bisogna evitare in ogni caso la formazione di cappi. INTENSITA' DELLA CORRENTE DI FULMINE dove : If = (Z x I)/(n1 Z + Z1) ( KA ) Z è la resistenza di terra equivalente (ohm) del dispersore Z1 è la resistenza di terra equivalente (ohm)dei corpi metallici o delle linee esterne n1 è il numero totale dei corpi metallici e delle linee esterne (entranti nella struttura ) I è la corrente max di fulmine (KA) relativa al livello di protezione considerato. Resistività del Terreno ρ (ohm m) Z1 (ohm) Resistenza di Terra Equivalente Z (ohm) riferita ai livelli di protezione ne consegue che nel nostro caso: Z1 = 13 (ohm) Z = 6 (ohm) Pertanto, in relazione alla geometria dell'impianto di protezione si determina n1 : numero totale dei corpi metallici e delle linee esterne entranti nella struttura che nel nostro caso supporremo pari a : n1 = 10

14 sicchè : If = 8,22 ( KA ) 1.9c - DISPERSORE Il Dispersore dell'impianto sarà del tipo ad Anello Normale. Per individuare, tuttavia, la sua tipologia occorre valutare il valore di Re, Raggio del cerchio equivalente all'area Ae relativa alla superficie in pianta della chiesa, la categoria dell'impianto e il valore della dimensione minima L1 in funzione della resistività ρ del terreno. L'area della struttura risulta: quindi : Ae = a x b = 280 (m 2 ) Re = Ae / 3,14 = 9,44 (m) Inoltre, essendo la resistività del terreno ρ = 200 ( ohm m ) Categoria Impianto Lunghezza minima degli elementi del dispersore L1 (m) Resistività del terreno : ρ (ohm m)

15 90 Lunghezza minima degli elementi del dispersore L1 (m) Lunghezza minima L1 (m) Livello di Protezione 1 Livello di Protezione 2 Livello di Protezione 3 Livello di Protezione Resistività del terreno ρ (ohm m)

16

17 Pertanto, risulta : L1 = 5 ( m ) e quindi confrontando tale valore con Re si ottiene: Re > L1 si può adottare allora un DISPERSORE di TIPO ad ANELLO CHIUSO INTERRATO per almeno l'80 % della sua lunghezza. Il Dispersore è costituito da una corda di rame nuda da 50 (mm 2 ), interrata a 0,5 (m) di profondità. Il collegamento con le Calate, che sono di materiale diverso, è effettuato con morsetti di sezionamento in cassette incassate a parete a 0,5 (m) dal terreno per evitare fenomeni di corrosione. Il numero minimo dei picchetti è 2 (essendo due il numero minimo di calate per un sistema di protezione di tipo a Maglia come nel nostro caso). La lunghezza minima dei picchetti è : L = 0,5 L DISTANZE DI SICUREZZA Bisogna rispettare le " DISTANZE DI SICUREZZA " per : *) ORGANI DI CAPTAZIONE *) ORGANI DI DISCESA Analizziamoli separatamente : DISTANZE DI SICUREZZA PER GLI ORGANI DI CAPTAZIONE La Distanza di Sicurezza tra Captatore e Corpi Metallici presenti nella struttura da proteggere, al di sotto della quale occorre il Collegamento Equipotenziale, è valutata in relazione al tipo d impianto che nel nostro caso è : Categoria Impianto : 4 d > 0,07 ( D + (L-D)/ N ) D = la maggiore, tra le due dimensioni della maglia (per captatori a maglia ) L = la lunghezza dei conduttori della maglia compreso le calate. N = il numero dei conduttori della maglia DISTANZE DI SICUREZZA PER GLI ORGANI DI DISCESA La Corrente di Fulmine che passa nella Calata, e precisamente la sua pendenza massima (di/dt)max che rappresenta il Fronte d'onda della corrente stessa, permette la determinazione della DISTANZA di SICUREZZA delle calate dai corpi metallici (o dagli impianti elettrici ). La Norma CEI 81-1 specifica che: la DISTANZA DI SEPARAZIONE " d " tra le calate da un lato e i CORPI METALLICI e gli IMPIANTI INTERNI alla struttura da proteggere dall'altro lato, NON deve essere inferiore alla DISTANZA DI SICUREZZA " s " : d s

18 con : d = ( (Ki x Kc) / Km ) x L ( m ) dove : Ki : coefficiente che varia con l'ampiezza e Forma d'onda della Corrente di Fulmine e quindi con la Categoria dell'impianto di Protezione. km : coefficiente che dipende dalla natura del Dielettrico kc : coefficiente che tiene conto della Ripartizione della Corrente di Fulmine circolante su ogni calata ed, inoltre, della posizione geometrica delle calate e dei conduttori di interconnessione ad anello e del tipo di Captatore. L : è la distanza ( m ) lungo la Calata fra il punto in cui si intende Verificare la Distanza di separazione e la più vicina Connessione Equipotenziale fra le parti interessate Valori del Coefficiente Ki Livello di ki Protezione 1 0,1 2 0, ,05 4 0,05 Valori del Coefficiente Km Materiale km Isolante Aria Muratura 1 0,5 L'installazione di un maggior numero di calate, o la presenza di più anelli di interconnessione migliora la ripartizione della corrente e permette di ridurre la distanza di sicurezza PROVVEDIMENTI CONTRO LE TENSIONI DI CONTATTO E DI PASSO I provvedimenti contro la TENSIONE di CONTATTO consistono in: *) isolare la calata con una guaina o tubo di PVC minimo di 3 (mm) *) oppure impedire l'avvicinamento delle persone a meno di 20 (cm) dalla calata *) aumentare la resistività superficiale al di sopra dei limiti prefissati (vedi tabelle) asfaltando la zona interessata. Resistività superficiale del suolo al di sotto della quale occorrono provvedimento contro le tensioni di contatto DISPERSORE Resistività di TIPO Superficiale del suolo ρs (ohm m) A 1250 x Kc B 400 x Kc x Z - 250

19 CATEGORIA IMPIANTO Valori della resistenza equivalente di terra del dispersore Z (ohm) Resistività del terreno : ρ (ohm m) kc : coefficiente che tiene conto della Ripartizione della Corrente di Fulmine circolante su ogni calata ed, inoltre, della posizione geometrica delle calate e dei conduttori di interconnessione ad anello e del tipo di Captatore. Kc = 1/ 2n + 0,1\ + 0,2 3 cs / h x 6 cd / cs dove: n = è il numero di calate (n > 2) cs ; cd = sono le distanze (m) delle calate adiacenti a quella considerata h = è la distanza (m) tra due anelli di interconnessione delle calate. Sulle Calate, all'esterno della struttura, in particolari condizioni si dovrà rispettare la distanza di sicurezza per evitare tensioni di contatto a persone che transitano in prossimità di calate: d 0,2 L L d D 2,5 + 0,2 L Altezza persona 2,5 (m)

20 Se si considera a favore della sicurezza che tutta la corrente passi in un'unica calata, allora vale Kc = 1 DISPERSORE di TIPO B CATEGORIA IMPIANTO Resistività superficiale del suolo al di sotto della quale occorre adottare provvedimenti di protezione contro tensione di contatto in funzione del livello di protezione per Kc=0,3 Resistività del terreno ρ (ohm m) I provvedimenti contro la TENSIONE di PASSO consistono in: *) ostacolare la permanenza delle persone entro un raggio di 5 (m) di distanza dalla calata all'esterno della struttura *) oppure, installare una rete conduttrice interrata con dimensioni minime di 5 (m) di lato, posta all'interno e all'esterno per dispersore di tipo A e solo all'esterno per quello di tipo B *) oppure, aumentare la resistività superficiale al di sopra dei limiti prefissati (vedi tabelle) asfaltando la zona interessata ρs = 140 x Kc x Z

PROGETTO ESECUTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

PROGETTO ESECUTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI LOCALITA : ORBASSANO (TO) INDIRIZZO: Via Fratelli Rosselli 37 DESTINAZIONE D USO: Centro diurno per disabili PROGETTO ESECUTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI Data: marzo 2012 Il

Dettagli

R VRF. COMUNE DI ARZACHENA Provincia di Olbia Tempio. Realizzazione della Nuova Caserma dei Carabinieri

R VRF. COMUNE DI ARZACHENA Provincia di Olbia Tempio. Realizzazione della Nuova Caserma dei Carabinieri REPV BBLICA Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Lazio, l Abruzzo e la Sardegna Sede Coordinata di Cagliari ITA LI ANA COMUNE DI ARZACHENA

Dettagli

PROTEZIONE DELLE STRUTTURE CONTRO I FULMINI

PROTEZIONE DELLE STRUTTURE CONTRO I FULMINI PROTEZIONE DELLE STRUTTURE CONTRO I FULMINI NORMA CEI 81-1 (terza edizione Novembre 1995) APPENDICE F Scelta delle misure di protezione contro la fulminazione Il problema principale nella scelta delle

Dettagli

PROTEZIONE CONTRO I FULMINI (CEI 81-10) RELATORE: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI

PROTEZIONE CONTRO I FULMINI (CEI 81-10) RELATORE: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI (CEI 81-10) RELATORE: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI LE MODIFICHE INTRODOTTE DALLA VARIANTE V1 ALLA NORMA CEI 8I-10 Come noto, 81-10 è la classificazione CEI

Dettagli

eqs IMPIANTO DI TERRA

eqs IMPIANTO DI TERRA IMPIANTO DI TERRA DA = dispersore intenzionale DN = dispersore di fatto CT = conduttore di terra EQP = conduttore equipotenziale principale EQS = conduttore equipotenziale supplementare PE = conduttore

Dettagli

Elenco e situazione delle norme CEI 81 aggiornato 2014

Elenco e situazione delle norme CEI 81 aggiornato 2014 Elenco e situazione delle norme CEI 81 aggiornato 2014 30.01.2013 / 8028_I_1 Normativa per la protezione da fulminazione IEC CLC CEI (2010 2013) IEC 62305 II a edizione 12-2010 CLC EN 62305-1, -3 e -4

Dettagli

Novità nella norma per la protezione contro i fulmini, CEI EN 62305 (CEI 81-10): 2013 Parte 3: Danno materiale...

Novità nella norma per la protezione contro i fulmini, CEI EN 62305 (CEI 81-10): 2013 Parte 3: Danno materiale... Novità nella norma per la protezione contro i fulmini, CEI EN 62305 (CEI 81-10): 2013 Parte 3: Danno materiale... 25.01.2013 / 8026_I_1 CEI EN 62305-3 Capitolo 4 Impianto di protezione (LPS) 4.3 Continuità

Dettagli

9.5 Protezione contro i fulmini e le sovratensioni per impianti di distribuzione dei segnali televisivi, sonori e servizi interattivi

9.5 Protezione contro i fulmini e le sovratensioni per impianti di distribuzione dei segnali televisivi, sonori e servizi interattivi 9.5 Protezione contro i fulmini e le sovratensioni per impianti di distribuzione dei segnali televisivi, sonori e servizi interattivi Con le norme IEC 6078-:005, CEI EN 6078- :005-6 le quali corrispondono

Dettagli

L impianto di terra. 8.1 Elementi costitutivi l impianto di terra

L impianto di terra. 8.1 Elementi costitutivi l impianto di terra L impianto di terra è finalizzato al collegamento alla stessa terra di tutte le parti metalliche conduttrici e accessibili dell impianto elettrico (collegamento o messa a terra di protezione). La messa

Dettagli

Cause di danni. 2007 DEHN + SÖHNE / protected by ISO 16016. Seminario fotovoltaico

Cause di danni. 2007 DEHN + SÖHNE / protected by ISO 16016. Seminario fotovoltaico Cause di danni Seminario fotovoltaico Valori massimi della corrente da fulmine e dei corrispondenti livelli di protezione (LPL) Parametri Livello di protezione I II III-IV IV corrente impulsiva I (ka)

Dettagli

Direttiva. Concetti per l'alimentazione elettrica di impianti di antenne su tralicci dell'alta tensione. ESTI n. 243 Versione 0514 i.

Direttiva. Concetti per l'alimentazione elettrica di impianti di antenne su tralicci dell'alta tensione. ESTI n. 243 Versione 0514 i. Ispettorato federale degli impianti a corrente forte ESTI ESTI n. 243 Versione 0514 i Direttiva Concetti per l'alimentazione elettrica di impianti di antenne su tralicci dell'alta tensione Autore ESTI

Dettagli

STRUTTURA: Ponteggio metallico a telai prefabbricati. SINTESI DELLA VALUTAZIONE: Struttura AUTOPROTETTA

STRUTTURA: Ponteggio metallico a telai prefabbricati. SINTESI DELLA VALUTAZIONE: Struttura AUTOPROTETTA FULMINAZIONE RELAZIONE TECNICA SULLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI DELLE STRUTTURE METALLICHE ai sensi del D.Lgs. 81/08, artt. 29, 84 - DPR 462/01, art. 2 - norme CEI EN 62305 STRUTTURA: Ponteggio metallico

Dettagli

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: : GENERAL CONTRACTOR: INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO CAMPO BASE DORINA CBP7 RELAZIONE

Dettagli

E.R.S.U! COMUNE DI SASSARI

E.R.S.U! COMUNE DI SASSARI E.R.S.U! COMUNE DI SASSARI REGIONE SARDEGNA progetto RECUPERO FUNZIONALE ED ARCHITETTONICO DEGLI IMMOBILI DELLA EX FONDAZIONE! BRIGATA SASSARI FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DI NUOVA CASA DELLO STUDENTE

Dettagli

Muratura armata. Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14/01/2008)

Muratura armata. Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14/01/2008) Muratura armata Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14/01/2008) Circolare del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (Circolare n. 617 del

Dettagli

ONERI PER LA SICUREZZA COSTI PER LA SICUREZZA. Per. Ind. Stefano Cairoli Milano 03 Giugno 2015

ONERI PER LA SICUREZZA COSTI PER LA SICUREZZA. Per. Ind. Stefano Cairoli Milano 03 Giugno 2015 ONERI PER LA SICUREZZA COSTI PER LA SICUREZZA Per. Ind. Stefano Cairoli Milano 03 Giugno 2015 Stima dei costi per la sicurezza D.Lgs. 81/08 All. XV Ove è prevista la redazione del PSC, nei costi della

Dettagli

Scopi e funzione dell'impianto di terra. DIFFERENZIALE DI POTENZIALE. DISPERSIONE CORRENTI ANOMALE NEL SUOLO a 50 Hz (guasti) fulmine

Scopi e funzione dell'impianto di terra. DIFFERENZIALE DI POTENZIALE. DISPERSIONE CORRENTI ANOMALE NEL SUOLO a 50 Hz (guasti) fulmine 1 Scopi e funzione dell'impianto di terra. IMPIANTO DI TERRA DISPERSIONE CORRENTI ANOMALE NEL SUOLO a 50 Hz (guasti) fulmine DIFFERENZIALE DI POTENZIALE tra le masse ed il suolo tra due punti del suolo

Dettagli

Cabine Primarie. Università di Bologna Facoltà di Economia Corso CLEMST. Cabine Secondarie

Cabine Primarie. Università di Bologna Facoltà di Economia Corso CLEMST. Cabine Secondarie Cabine Primarie Università di Bologna Facoltà di Economia Corso CLEMST Cabine Secondarie Campo elettrico prodotto da una linea elettrica E costante nel tempo in quanto la tensione generalmente non varia

Dettagli

PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE PERCHE IL FULMINE?

PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE PERCHE IL FULMINE? PERCHE IL FULMINE? TENSIONE DI PASSO NORMA CEI 81 10/2 PER VERIFICARE SE UNA STRUTTURA DEVE ESSERE PROTETTA CONTRO GLI EFFETTI DELLE SCARICHE ATMOSFERICHE È NECESSARIO PROCEDERE ALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Dettagli

Impianti Elettrici Definizioni

Impianti Elettrici Definizioni FACOLTÁ DI INGEGNERIA UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA Impianti Elettrici Definizioni Prof. Roberto Mugavero tel/fax 06-72597320 e-mail mugavero@ing.uniroma2.it LA NORMATIVA VIGENTE NORMA CEI

Dettagli

L impianto in esame sarà alimentato mediante n. 1 fornitura di energia elettrica in bassa tensione 230 V.

L impianto in esame sarà alimentato mediante n. 1 fornitura di energia elettrica in bassa tensione 230 V. PREMESSA La presente relazione tecnica è relativa alla realizzazione dell impianto di pubblica illuminazione a servizio del PARCO DI MADONNA DEL COLLE di Stroncone (TR). DESCRIZIONE DELL IMPIANTO L impianto

Dettagli

INDICE. Premessa. Studio Geoelettrico. Misure di resistività. Interazioni Elettriche. Planimetrie e foto punti di rilievo.

INDICE. Premessa. Studio Geoelettrico. Misure di resistività. Interazioni Elettriche. Planimetrie e foto punti di rilievo. INDICE I II III IV V Premessa Studio Geoelettrico Misure di resistività Interazioni Elettriche Planimetrie e foto punti di rilievo I Premessa In relazione ai lavori in oggetto, è stato effettuato un sopralluogo

Dettagli

PROTEZIONE DEI CAVI DALLE SOVRACORRENTI

PROTEZIONE DEI CAVI DALLE SOVRACORRENTI PROTEZIONE DEI CAVI DALLE SOVRACORRENTI AL FINE DI EVITARE ECCESSIVI RISCALDAMENTI DEI CAVI GLI STESSI DEVONO ESSERE PROTETTI DALLE SOVRACORRENTI CORRENTI DI SOVRACCARICO SOVRACORRENTI CORRENTI DI CORTOCIRCUITO

Dettagli

DIMENSIONAMENTO CON LASTRE. SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio

DIMENSIONAMENTO CON LASTRE. SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio DIMENSIONAMENTO CON LASTRE SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio Dimensionamento con lastre SUPALUX EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio.

Dettagli

ISOL-CAR92 LINEA ISOLATA PER ALIMENTAZIONE ELETTRICA DI MEZZI MOBILI

ISOL-CAR92 LINEA ISOLATA PER ALIMENTAZIONE ELETTRICA DI MEZZI MOBILI LINEA ISOLATA PER ALIMENTAZIONE ELETTRICA DI MEZZI MOBILI 2 ISOL-CAR92 LINEA ISOLATA PER ALIMENTAZIONE ELETTRICA DI MEZZI MOBILI Caratteristiche e vantaggi La linea di contatto isolata ISOLCAR92 rappresenta

Dettagli

CONDUTTORI IN EQUILIBRIO ELETTROSTATICO

CONDUTTORI IN EQUILIBRIO ELETTROSTATICO CONDUTTORI IN EQUILIBRIO ELETTROSTATICO Un insieme di conduttori si dice in equilibrio elettrostatico quando: Non vi è movimento di carica elettrica nel sistema Non vi è variazione nel campo elettrico

Dettagli

26.03-ITA. Il metodo Victaulic per tubazioni per accomodare gli sfalsamenti

26.03-ITA. Il metodo Victaulic per tubazioni per accomodare gli sfalsamenti 2.03-ITA Sfalsature del tubo I giunti flessibili Victaulic offrono ai progettisti un metodo per assecondare le sfalsature dei tubi, dovute al disallineamento o all assestamento dell edificio. È possibile

Dettagli

Impianto Idrico-fognante Relazione specialistica e di calcolo

Impianto Idrico-fognante Relazione specialistica e di calcolo Impianto Idrico-fognante Relazione specialistica e di calcolo 1.0. IMPIANTO IDRICO 1.1. GENERALITA L impianto idrico al servizio dell edificio in progetto, provvederà all alimentazione dei seguenti servizi

Dettagli

Impianti di Protezione dalle Scariche Atmosferiche

Impianti di Protezione dalle Scariche Atmosferiche FACOLTÁ DI INGEGNERIA UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA Impianti di Protezione dalle Scariche Atmosferiche Prof. Roberto Mugavero tel/fax 06-72597320 e-mail mugavero@ing.uniroma2.it Scariche Atmosferiche

Dettagli

MONOBLOCCO M1-40 CARATTERISTICHE TECNICHE

MONOBLOCCO M1-40 CARATTERISTICHE TECNICHE MONOBLOCCO M1-40 CARATTERISTICHE TECNICHE Il monoblocco M1-40 è una unità prefabbricata che può essere utilizzata singolarmente, accoppiata con altre unità in modo da formare svariate soluzioni spaziali.

Dettagli

Esempio di calcolo della trasmittanza su infissi esistenti con foglio excel secondo il procedimento semplificato previsto dalla norma UNI 10077

Esempio di calcolo della trasmittanza su infissi esistenti con foglio excel secondo il procedimento semplificato previsto dalla norma UNI 10077 Esempio di calcolo della trasmittanza su infissi esistenti con foglio excel secondo il procedimento semplificato previsto dalla norma UNI 10077 1 Il progetto dell isolamento termico 2 L ISOLAMENTO DELLE

Dettagli

IMPIANTI DI PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE E SOVRATENSIONI

IMPIANTI DI PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE E SOVRATENSIONI IMPIANTI DI PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE E SOVRATENSIONI Sistema di alimentazione: ---------- Norme di riferimento: o Norma CEI 81-1 Protezione delle strutture contro i fulmini ; o Norma CEI 81-4

Dettagli

STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA. (D.Lgs 9 aprile 2008 n. 81, Art. 100 e Allegato XV)

STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA. (D.Lgs 9 aprile 2008 n. 81, Art. 100 e Allegato XV) ALLEGATO C Comune di ORTONA Provincia di CH STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA (D.Lgs 9 aprile 2008 n. 81, Art. 100 e Allegato XV) OGGETTO: PROGETTO 336 - IN03 - IN04 - LAVORI DI ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Dettagli

Impianto di scarico meteorico - Calcoli esecutivi

Impianto di scarico meteorico - Calcoli esecutivi 1. PREMESSA...2 2. RETI DI SCARICO ACQUE METEORICHE...3 2.1 Norme di riferimento...3 2.2 Portata di scorrimento di acque meteoriche...3 2.3 Intensità di precipitazione, r...3 2.4 Valutazione del coefficiente

Dettagli

-

- Sede: ITALFUM srl Via Che Guevara, 8 Zona Ind. Torrazzi - 41122 Modena Tel. 059 251659 - Fax 059 251762 www.italfum.it - info@italfum.it ASSOCIATA Sede Operativa: ITALFUM SERVICE srl Via Della Chimica,

Dettagli

Finalità della segregazione

Finalità della segregazione Segregazione dei quadri La segregazione o compartimentazione tra le diverse unità funzionali, serve per evitare di togliere tensione all intero quadro quando si deve intervenire su una parte dell apparecchiatura

Dettagli

Posa interrata delle tubazioni

Posa interrata delle tubazioni Posa interrata delle tubazioni Profondità di esecuzione I cavi per posa interrata devono sempre: essere dotati di guaina protettiva (doppio isolamento) protetti contro lo schiacciamento, quando si prevede

Dettagli

Descrizione del caso. Tipologia costruttiva. Contesto produttivo

Descrizione del caso. Tipologia costruttiva. Contesto produttivo Titolo del caso Tipologia costruttiva Contesto produttivo Parapetto Descrizione del caso Edilizia tradizionale, costruzione edificio residenziale multipiano. Allestimento di parapetto perimetrale all edificio

Dettagli

INDICE 1. INTERVENTI IN PROGETTO IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA... 1

INDICE 1. INTERVENTI IN PROGETTO IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA... 1 INDICE 1. INTERVENTI IN PROGETTO... 1 2. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA... 1 2.1. GENERALITÀ... 1 2.2. ALIMENTAZIONE, SISTEMA DI DISTRIBUZIONE E PROTEZIONI... 1 2.3. CONDUTTURE E CIRCUITI... 2 2.4.

Dettagli

Collettore complanare Collettore complanare con coibentazione preformata

Collettore complanare Collettore complanare con coibentazione preformata CALEFFI www.caleffi.com Collettore complanare Collettore complanare con coibentazione preformata 38537 Serie 356 Funzione I collettori complanari sono tipicamente utilizzati per la distribuzione del fluido

Dettagli

L illuminamento medio in esercizio risulta pari a 500 lux. Determinare :

L illuminamento medio in esercizio risulta pari a 500 lux. Determinare : 1)Un sala di lettura, di pianta rettangolare 10 x 5 metri, è illuminata con plafoniere dotate di due lampade fluorescenti tubolari, di potenza 36 W ciascuna e flusso luminoso 2800 lm. Le dimensioni dell

Dettagli

Appunti sullo sviluppo piano di figure solide

Appunti sullo sviluppo piano di figure solide Appunti sullo sviluppo piano di figure solide Indice 1. Cosa è un prisma 2. Prisma retto, parallelepipedo e cubo. 3. Sviluppo piano di un prisma 1. Cosa è un prisma Per effettuare lo sviluppo piano di

Dettagli

Protezione e sicurezza di un impianto

Protezione e sicurezza di un impianto Protezione e sicurezza di un impianto Partendo dalla normativa di riferimento il modulo presenta i dispositivi indispensabili alla protezione dell'impianto dalle fulminazioni sia di tipo diretto che indiretto.

Dettagli

TAVOLE PORTACONTATORI

TAVOLE PORTACONTATORI Art. 10943 TAVOLA PORTACONTATORI PER FORNITURE TRIFASI CON BASE PORTA T.A. MISURA SEMIDIRETTA A 3 SISTEMI Morsetti realizzati in ottone CW617N stampati a caldo e stagnati. Tavola per contatori di energia

Dettagli

Il calcolo delle cerchiature in c.a. per gli interventi locali

Il calcolo delle cerchiature in c.a. per gli interventi locali Il calcolo delle cerchiature in c.a. per gli interventi locali Adriano Castagnone Davide Cerroni Indice Descrizione dell'intervento... 3 Descrizione della struttura... 3 Descrizione del calcolo tramite

Dettagli

REGIONE VENETO ULSS n. 18 ROVIGO

REGIONE VENETO ULSS n. 18 ROVIGO REGIONE VENETO ULSS n. 18 ROVIGO Viale Tre Martiri, 89 45100 R O V I G O A47 - PROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE DI INQUADRAMENTO GEOTECNICO 1.0 PREMESSE Il progetto prevede la costruzione di un nuovo corpo

Dettagli

REN Solution ENgineering Excellence for RENewable ENergy

REN Solution ENgineering Excellence for RENewable ENergy REN Solution ENgineering Excellence for RENewable ENergy Divisione Energia di Mech S.r.l. Via Pasteur, 16 42100 Reggio Emilia - Italy Ph.+39 0522 332903 Ph.+39 0522 333957 Fax +39 0522 1710466 www.rensolution.com

Dettagli

QUALITA OTTICA E VISIVA DELLE VETRATE PER SERRAMENTI

QUALITA OTTICA E VISIVA DELLE VETRATE PER SERRAMENTI QUALITA OTTICA E VISIVA DELLE VETRATE PER SERRAMENTI Disciplinare per la definizione di standard reciprocamente riconosciuti per l accettazione e la validazione dei prodotti vetrari Milano, 1 7 marzo 201

Dettagli

I dissipatori di calore

I dissipatori di calore I dissipatori di calore rev. 1 del 22/06/2008 pagina 1/17 I dissipatori di calore IL progetto di un circuito elettronico spesso impone al progettista di valutare la necessità di prendere misure di prevenzione

Dettagli

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA Esercizio 1 Due cariche q 1 e q 2 sono sull asse x, una nell origine e l altra nel punto x = 1 m. Si trovi il campo elettrico

Dettagli

CEI EN 62305-3 CEI 81-10/3. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone

CEI EN 62305-3 CEI 81-10/3. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone CEI EN 62305-3 CEI 81-10/3 Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone 2007 DEHN + SÖHNE / protected by ISO 16016 Norme - Novità Linee guida per il progetto, la costruzione, la manutenzione

Dettagli

Il Metodo Cinematico lineare, comunemente anche detto Metodo della Corrivazione, si basa su alcune considerazioni:

Il Metodo Cinematico lineare, comunemente anche detto Metodo della Corrivazione, si basa su alcune considerazioni: Teoria del metodo Cinematico Il Metodo Cinematico lineare, comunemente anche detto Metodo della Corrivazione, si basa su alcune considerazioni: - gocce di pioggia cadute contemporaneamente in punti diversi

Dettagli

E+S. 4.1.1 Misura di protezione: interruzione automatica dell'alimentazione. Fig. 4.1.1.3.1.2.1 Collegamento equipotenziale di protezione.

E+S. 4.1.1 Misura di protezione: interruzione automatica dell'alimentazione. Fig. 4.1.1.3.1.2.1 Collegamento equipotenziale di protezione. Fig. 4.1.1.3.1.2.1 Collegamento equipotenziale di protezione Legenda 1 Linea di allacciamento 2 Conduttore di protezione per il collegamento alla sbarra principale di terra (conduttore di terra) 2.1 Dispersore

Dettagli

Nuovi apparecchi di protezione per impianti fotovoltaici. 2007 DEHN + SÖHNE / protected by ISO 16016

Nuovi apparecchi di protezione per impianti fotovoltaici. 2007 DEHN + SÖHNE / protected by ISO 16016 Nuovi apparecchi di protezione per impianti fotovoltaici Gradini nello sviluppo della protezione di inverter per sistemi fotovoltaici SPD Tipo 2 con U C 0,5 U OC STC e dispositivo di sezionamento termico

Dettagli

UNI EN 294 UNI EN 811 Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori

UNI EN 294 UNI EN 811 Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori UNI EN 294 UNI EN 811 Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori corso RSPP scuola 1 UNI EN 294 corso RSPP scuola 2 corso RSPP scuola 3 corso

Dettagli

VERIFICA SECONDO UNI EN 13374

VERIFICA SECONDO UNI EN 13374 Ferro-met SRL Via Medici 22/24/24a - 25080 Prevalle (BS) Tel. +39 030 6801973 Fax. +39 030 6801163 P.IVA - C.F. - C.C.I.A.A. BS: 01757240989 REA 349144 Cap. Soc. 300.000 Int. Vers. www.ferro-met.com info@ferro-met.com

Dettagli

Art. 72 Altezza dell'edificio

Art. 72 Altezza dell'edificio Comune di Padova Settore Edilizia Privata Settore Pianificazione Urbanistica Piano Regolatore Generale Nuovo Regolamento Edilizio Comunale (Approvato con Deliberazione del C.C. n. 41 del 05/06/2006) Specifiche

Dettagli

Le Tolleranze Geometriche

Le Tolleranze Geometriche Le Tolleranze Geometriche Ing. Alessandro Carandina A.A. 2014/2015 Disegno Tecnico Industriale per Ingegneria Meccanica 2 Tolleranze geometriche Le tolleranze geometriche consentono di controllare lo scostamento

Dettagli

Impianti di Protezione dalle scariche atmosferiche

Impianti di Protezione dalle scariche atmosferiche REGIONE CAMPANIA Il D.Lgs. 81/08 e la vigilanza negli ambienti di lavoro Impianti di Protezione dalle scariche atmosferiche Ing. Elvio Vitale Napoli Febbraio 2010 1 Impianti di Protezione contro i fulmini

Dettagli

QUOTATURA. Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni

QUOTATURA. Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni QUOTATURA Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni Il disegno di un oggetto è quindi completo se descrive

Dettagli

Guida alla fresatura 1/8

Guida alla fresatura 1/8 LAVORAZIONE CON FRESE A DISCO Guida alla fresatura 1/8 SCELTA DEL TIPO DI FRESA Troncatura ad esecuzione di cave. Larghezza della fresa: Standard: 5, 6, 8 e 10 mm Speciale: 5,0 12,4 mm Questo tipo di fresa

Dettagli

Rischio Chimico. Definizioni

Rischio Chimico. Definizioni Rischio Chimico Definizioni a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come

Dettagli

PRESSO-FLESSIONE RETTA

PRESSO-FLESSIONE RETTA PRESSO-FLESSIONE RETTA Consideriamo un elemento strutturale verticale (Pilastro) soggetto ad uno carico P eccentrico, cioè applicato nella sezione in un punto c (centro di pressione) che non corrisponde

Dettagli

ISOL CR REI 120 COPPELLE ISOL CR A PROTEZIONE TUBAZIONI

ISOL CR REI 120 COPPELLE ISOL CR A PROTEZIONE TUBAZIONI Nome commerciale Legante Descrizione Principali applicazioni SCHEDA TECNICA ISOL CR REI 120 COPPELLE ISOL CR A PROTEZIONE TUBAZIONI Le coppelle Mod. ISOL CR idonee per la protezione di condutture gas,

Dettagli

Riscaldatore industriale a infrarossi IR Per i locali con grandi volumi e soffitti alti

Riscaldatore industriale a infrarossi IR Per i locali con grandi volumi e soffitti alti 3 3000 6000 W Riscaldamento elettrico 3 modelli Riscaldatore industriale a infrarossi Per i locali con grandi volumi e soffitti alti Applicazioni è adatto al riscaldamento totale o supplementare di locali

Dettagli

Distonie normative nella progettazione del vetro strutturale

Distonie normative nella progettazione del vetro strutturale Distonie normative nella progettazione del vetro strutturale Laddove il progettista del vetro si scontra con il disordine di riferimenti normativi PhD - : progettista di vetro strutturale di Distonie normative

Dettagli

S016 Raccolta di Norme fondamentali per impianti elettrici

S016 Raccolta di Norme fondamentali per impianti elettrici 6578 CEI 0-2 0 120 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici 6366 CEI 0-10 0 110 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici 6613 CEI 0-11 0 75 Guida alla

Dettagli

TECNOLOGIA, DISEGNO E PROGETTAZIONE STRUMENTI DI MISURA

TECNOLOGIA, DISEGNO E PROGETTAZIONE STRUMENTI DI MISURA TECNOLOGIA, DISEGNO E PROGETTAZIONE STRUMENTI DI MISURA CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI TIPO DI IMPIEGO Strumenti da quadro Strumenti da laboratorio Strumenti portatili. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Elettronici

Dettagli

Problemi di massimo e minimo

Problemi di massimo e minimo Problemi di massimo e minimo 1. Da un quadrato di cartone di lato 9dm si vuole ricavare, ritagliando e ripiegando opportunamente i lembi, una scatola aperta, a base quadrata, di capacità massima. Determinare

Dettagli

Strategia Antincendio Controllo di Fumi e Calore

Strategia Antincendio Controllo di Fumi e Calore Strategia Antincendio Controllo di Fumi e Calore Strategia Antincendio Controllo di Fumi e Calore Premessa Livelli di prestazione Criteri per attribuire i Livelli di prestazione Soluzioni progettuali Smaltimento

Dettagli

Calcolo della deformazione a rottura di un tirante metallico

Calcolo della deformazione a rottura di un tirante metallico MICHELE VINCI Calcolo della deformazione a rottura di un tirante metallico Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Articolo 1 Marzo 014 Bibliografia: Michele Vinci Metodi di calcolo

Dettagli

min. 70 ARTICOLO 5222DX PREINSTALLAZIONE Possibilità di installazione con pannelli acrilici o ad incasso La vasca viene fornita completa di piedini e di telaio. La muratura perimetrale di una eventuale

Dettagli

Questionario per la valutazione del rischio per strutture secondo CEI EN /-3 (CEI 81-10/2/-3)

Questionario per la valutazione del rischio per strutture secondo CEI EN /-3 (CEI 81-10/2/-3) Dati dell'azienda, che copie la valutazione: Ditta: Elaboratore: CAP/ Località: Telefono: Fax: Cell.: e-ail: Dati dell'elaboratore, che inserisce i dati: Ditta: Elaboratore: CAP/ Località: Telefono: Fax:

Dettagli

Matematica - Sessione 2 / Produzione a.f.2015/2016 Esame di Diploma (IV Livello Europeo) Quarto Anno

Matematica - Sessione 2 / Produzione a.f.2015/2016 Esame di Diploma (IV Livello Europeo) Quarto Anno Id Corso Formazione Professionale Data.. Nome e Cognome Tipo Prova Domanda 1 Matematica - Sessione 2 / Produzione a.f.2015/2016 Esame di Diploma (IV Livello Europeo) Quarto Anno M010755 Una impresa edile

Dettagli

DAL D.P.R. 547/55. AL NUOVO DLgs 81/08

DAL D.P.R. 547/55. AL NUOVO DLgs 81/08 DAL D.P.R. 547/55 AL NUOVO DLgs 81/08 DLgs del 9 / 4 / 08 n. 81 TESTO UNICO SULLA SICUREZZA ART. 80. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO 1) Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i materiali,

Dettagli

L ACUSTICA (per il C.A.T.) 5G C.A.T. a.s Prof. Gianluigi Ferrario

L ACUSTICA (per il C.A.T.) 5G C.A.T. a.s Prof. Gianluigi Ferrario L ACUSTICA (per il C.A.T.) 5G C.A.T. a.s. 2015-16 Prof. Gianluigi Ferrario CALCOLO DEL LIVELLO DI RUMORE DA CALPESTIO Il livello di rumore da calpestio è un valore che ci consente di determinare la capacità

Dettagli

Collegamenti tra albero e mozzo

Collegamenti tra albero e mozzo Collegamenti tra albero e mozzo L albero è un corpo cilindrico a più gradini su cui sono calettati gli organi rotanti, da cui riceve o a cui trasmette il moto Supporti Gli elementi caratteristici degli

Dettagli

ATTACCHI E KIT DA INCASSO PER COLLETTORI SOLARI PIANI

ATTACCHI E KIT DA INCASSO PER COLLETTORI SOLARI PIANI ATTACCHI E KIT DA INCASSO PER Una vasta gamma di fissaggi permette il montaggio dei collettori su tetti di qualsiasi pendenza e con qualunque tipo di copertura. Tutti i fissaggi sono stati progettati in

Dettagli

2,+!!+ * RELAZIONE TECNICA

2,+!!+ * RELAZIONE TECNICA !"# $%&%' "##"()&%"*+" #!,+!*-"- $./0' *1#&%"!+*" # 2,+!!+ * $%30' -"!-()&%+-"! 2 4%3&03/%%56%0 $&%7' 11# &%+!+-+" RELAZIONE TECNICA OGGETTO: Progetto dei lavori di manutenzione straordinaria della copertura

Dettagli

Esempio di calcolo 1 Verifiche ai carichi verticali

Esempio di calcolo 1 Verifiche ai carichi verticali Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati Reggio Emilia 6 novembre 010 Esempio di calcolo 1 Verifiche ai carichi verticali Dott. Ing. icola GAMBETTI, Libero Professionista Si considera un edificio

Dettagli

AiM Infotech. Sensore velocità auto. Versione 1.02

AiM Infotech. Sensore velocità auto. Versione 1.02 AiM Infotech Sensore velocità auto Versione 1.02 Questo datasheet spiega come utilizzare il sensore velocità auto AiM. Il codice prodotto di questo sensore è: X05SNVS00 1 Introduzione Gli strumenti AiM

Dettagli

IMPIANTO ELETTRICO IN UN AMBIENTE INSTALLATO ALL APERTO

IMPIANTO ELETTRICO IN UN AMBIENTE INSTALLATO ALL APERTO IMPIANTO ELETTRICO IN UN AMBIENTE INSTALLATO ALL APERTO Sistema di alimentazione: TT, TN Norme di riferimento: o Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000

Dettagli

Seminario tecnico e corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza

Seminario tecnico e corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza febbraio 2015 pag. 65 Indice degli argomenti: 1. Ponteggi tubolari a. Utilizzo del ponteggio; 2. Aspetti da prendere in considerazione prima di montare un ponteggio a. Tipologia di intervento e struttura

Dettagli

Specifiche posizionamento accessori piscina 3,5 x 8 con scala romana

Specifiche posizionamento accessori piscina 3,5 x 8 con scala romana Specifiche posizionamento accessori piscina 3,5 x 8 con scala romana Vediamo in questo documento le misure per il posizionamento degli accessori su una 3,5 x 8 con scala romana, le misure del locale tecnico

Dettagli

Gli impianti Water Mist nella sicurezza antincendio

Gli impianti Water Mist nella sicurezza antincendio Gli impianti Water Mist nella sicurezza antincendio Intervento nell ambito del seminario tecnico Come evolve la sicurezza antincendio con la tecnologia Water Mist A cura di: arch. Fabio Jerman VV.F. Belluno

Dettagli

Ponti termici. Fabio Peron Università IUAV - Venezia. Punti critici da un punto di vista termico: i ponti termici

Ponti termici. Fabio Peron Università IUAV - Venezia. Punti critici da un punto di vista termico: i ponti termici Le azioni dell ambiente sull edificio: i ponti termici Corso di Laurea in Scienze dell Architettura Corso di Progettazione Ambientale Ponti termici Fabio Peron Università IUAV - Venezia Q s Q i2 m e Q

Dettagli

ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLE QUANTITÀ DI PIOGGIA PER EVENTI ESTREMI

ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLE QUANTITÀ DI PIOGGIA PER EVENTI ESTREMI Regione Toscana Autorità di Bacino del Reno PROCEDURE, METODI E DATI DI RIFERIMENTO DA ADOTTARE NELLA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI CONSORTILI INTERCOMUNALI ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE

Dettagli

ALLEGATO per IPOTESI di ACCORDO fra:

ALLEGATO per IPOTESI di ACCORDO fra: Progetto SICUREZZA E RISPARMIO ALLEGATO per IPOTESI di ACCORDO fra: CONSORZIO CEV, e GLOBAL POWER SERVICE S.P.A. (E.S.Co. controllata dal Consorzio CEV) PER LA SOSTITUZIONE DEI GENERATORI DI CALORE DELLA:

Dettagli

SOLUZIONI INNOVATIVE FINALIZZATE AL RISPARMIO ENERGETICO

SOLUZIONI INNOVATIVE FINALIZZATE AL RISPARMIO ENERGETICO SOLUZIONI INNOVATIVE FINALIZZATE AL RISPARMIO ENERGETICO Ventilazione Meccanica Controllata Puntuale con Recuperatore di calore Ventilazione Meccanica Controllata Puntuale con Recuperatore di calore La

Dettagli

SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI

SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI LIVELLI PRESTAZIONALI I livelli prestazionali dichiarati nelle schede sono stati attribuiti a ciascuna soluzione sulla base delle ricerche effettuate per i diversi

Dettagli

SENSORE PER LA MISURA DEL RUMORE (IL FONOMETRO)

SENSORE PER LA MISURA DEL RUMORE (IL FONOMETRO) SENSORE PER LA MISURA DEL RUMORE (IL FONOMETRO) Il fonometro è un dispositivo elettroacustico per la misura del livello di pressione sonora. La sua funzione principale p è quella di convertire un segnale

Dettagli

Serie CHGT CASSE DI VENTILAZIONE ELICOIDALI CON PALE REGOLABILI DA FERMO PER ESTRAZIONE FUMI 400 C/2H. Ventilatori elicoidali tubolari CHGT

Serie CHGT CASSE DI VENTILAZIONE ELICOIDALI CON PALE REGOLABILI DA FERMO PER ESTRAZIONE FUMI 400 C/2H. Ventilatori elicoidali tubolari CHGT CASSE DI VENTILAZIONE ELICOIDALI CON PALE REGOLABILI DA FERMO PER ESTRAZIONE FUMI 400 C/2H Serie CHGT omologazione secondo la norma EN12101-3 Casse di ventilazione elicoidali omologate per lavorare in

Dettagli

INDICE I CORTILI S.a.s. di Nucciotti L. & C.

INDICE I CORTILI S.a.s. di Nucciotti L. & C. INDICE 1. RELAZIONE TECNICA 3 1.1. OGGETTO 3 1.2. NORME TECNICHE E LEGGI 3 1.3. DATI DI PROGETTO 3 1.4. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 3 1.5. ASSISTENZE MURARIE 4 I CORTILI S.a.s. di Nucciotti L. & C. Castel

Dettagli

Informativa ai Comuni sui vincoli all edificabilità in prossimità di elettrodotti.

Informativa ai Comuni sui vincoli all edificabilità in prossimità di elettrodotti. Informativa ai Comuni sui vincoli all edificabilità in prossimità di elettrodotti. La pubblicazione del D. M. del 29/05/08 Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di

Dettagli

DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA ai sensi dell art. 7 comma 6 del D.M. 22 gennaio 2008 n.37

DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA ai sensi dell art. 7 comma 6 del D.M. 22 gennaio 2008 n.37 DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA ai sensi dell art. 7 comma 6 del D.M. 22 gennaio 2008 n.37 Il sottoscritto responsabile tecnico da oltre cinque anni dell impresa operante nel settore con sede in Via Comune

Dettagli

PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA Donnas : 15/12/2015 Relazione Tecnica di Progetto Impianto Elettrico Illuminazione Pubblica Progetto di riqualificazione energetica

Dettagli

INDICE 1. PREMESSA VERIFICA FUNZIONALITA SFIORATORE... 2

INDICE 1. PREMESSA VERIFICA FUNZIONALITA SFIORATORE... 2 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. VERIFICA FUNZIONALITA SFIORATORE... 2 2.1. Calcolo portata media nera giornaliera... 2 2.2. Calcolo portata limite... 3 2.3. Calcolo coefficiente di diluizione e verifica funzionalità

Dettagli

7/a COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA

7/a COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA 7/a Piazzale G. Marconi n 1 Giacciano con Baruchella (RO) STUDIO TECNICO CAPPELLARI GEOM. FRANCESCO Riviera Pace n. 141/1 Badia Polesine (Ro)

Dettagli

Corso di formazione ambientale Introduzione all utilizzo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli di campo elettromagnetico

Corso di formazione ambientale Introduzione all utilizzo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli di campo elettromagnetico Corso di formazione ambientale Introduzione all utilizzo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli di campo elettromagnetico Scopo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli

Dettagli

SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO

SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO ITALIANO 2016 SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO 30 anni DI GARANZIA CONTRO LA CORROSIONE SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO Ideali per l evacuazione dei fumi prodotti da impianti civili e industriali, i sistemi

Dettagli