ikse.irt IL TRIBUNALE DI L'AQUILA -t o 2 _ ^x Riunito in camera di consiglio nelle persone dei seguenti magistrati: dottor G. Cappa Presidente dottor

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Gina Bosco
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1 ikse.irt IL TRIBUNALE DI L'AQUILA -t o 2 _ ^x Riunito in camera di consiglio nelle persone dei seguenti magistrati: dottor G. Cappa Presidente dottor G. Romano Gargarella Giudice est. dottor C. Ciofani Giudice Vista la richiesta di riesame formulata dalla difesa di DOMENICI VITO contro l'ordinanza con cui in data il GI.p presso il Tribunale di PESCARA ha applicato la misura della custodia agli AADD nei confronti del suddetto; visti gli atti; a scioglimento della riserva presa in udienza, rileva quanto segue: il ricorso non merita accoglimento. Esaminiamo infatti i punti toccati dalla.difesa nella sua istanza di riesame. In primo luogo, si deve rilevare come nella sua istanza la difesa del Dornenici non contesti la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico del suo assistito, ma si limiti allo stato attuale a censurare la niaucanza di esigenze cautelari idonee a giustificare la misura in atto, In ogni caso, deve preliminarmente rilevarsi come dall'esame della ordinanza impugnata e degli atti processuali su cui la stessa si fonda allo stato attuale, ai fini del giudizio richiesto ai finii di cui all'art. 273 cpp, non possa sottacersi la presenza di tale quadro indiziario nella misura necessaria ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale. Il GIP infatti con estrema esaustivit4 elenca gli elementi indiziari a carico. del Domenici, facendo una completa elencazione degli atti attraverso il quale nella sua qualità di assessore della sanità alla regione Abruzzo costruì, unitamente al coindagato Masciarelli, un sistema volto poi alla commissione a fine di profitto di varie tipologie di reato contro la.p.a,, con

2 particolare riferimento ai reati di falso, muso d'ufficio, truffa, corruzione e concussione. In ordine poi agli episodi specifici posti in essere in attuazione di tale disegno criminoso, al Domenici é contestato. il reato di cui al capo 19 (cfr pag dell'ordinanza impugnata). in tali pagine, si dà atto degli accertamenti bancari che costituiscono riscontro alle dichiarazioni dell'angelini; deve inoltre rilevarsi come nella stessa ordinanza il GIP dia atta con chiarezza dei motivi in base ai quali debba riconoscersi allo stato attuale estrema attendibilità alla figura dell'angelini (cfr pagine da 310 a- 317, sia in ordine all'aspetto della sua attendibilità soggettiva che oggettiva, dando atto il GIP sia della coerenza logica del racconto dell'angelini, sia dei motivi. che lo avrebbero indotto a raccontare il vero, sia infine dei riscontri oggettivi di carattere documentale alle sue affermazioni. Passiamo ora all'esame delle censure contenute nell'istanza della difesa. In primo luogo, va affrontato il seguente rilievo della difesa, che se meritevole di accoglimento renderebbe inutile l'esame nel merito della presenza di esigenze cautelari: si assume la perdita di efficacia della misura, in quanto non sarebbe stata data comunicazione ai tribunale del riesame delle avvenute dimissioni del Presidente della regione. in realtà, tale elemento sembra riguardare la posizione del Presidente Del Turco, e non invece del Domenici, tanto piú sulla base del rilievo che il ricorrente rivestiva la. carica di consigliere di minoranza, per cui la sua posizione è allo stato indipendente da quella del Presidente. Né le dimissioni hanno portato ancora o a breve termine a nuove elezioni. In ogni caso, si deve rilevare come l'art co. cpp preveda che si debbano trasmettere gli elementi sopravvenuti, e non le semplici notizie, quali appunto quella relativa alla volontà di dimissioni. Ne risulta che alla

3 data di trasmis.sior e degli atti, il..9 lugl io 2008, le dimissioni del Presidente Del Turco (si ribadisce ^e emento neutro allo stato per la posizione del Domenici) fossero contenute nel fascicolo processuale del Pm. Simili considerazioni devono farsi in relazione alle dimissioni rese. dal Domenici stesso, per stessa ammissione del difensore non presenti nel fascicolo a disposizione del pm. Passando ora all'esame dell'esistenza o meno di esigenze di carattere cautelare,. si deve rilevare come la difesa basi la sua richiesta sia sul fattoche tra le condotte attribuite all'indagato odierno e passato oltre un triennio, sia che in ogni caso ad oggi ii Domenici ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di consigliere regionale. Esaminiamo di converso le. ragioni in base alle quali' il GIP ha ritenuto la sussistenza di esigenze cautelari tali da richiedere la applicazione della misura degli arresti domiciliari. Tali ragioni vengono individuate in quelle di cui all'ars 274 lettere a) e c) del codice di rito. In relazione alla lettera a), si deve rilevare Come in effetti alla luce della tipologie delle condotte poste in essere dagli indagati, e. dal Dòmenici stesso nella sua veste di promotore dell'associazione di cui' al n. i dell' incolpazione, vi.e il concreto pericolo di inquinamento probatbrio, potendo gli indagati, ed in particolare il ricorrente per la sua posizione di vertice, tuttora influire negativamente sulla raccolta del materiale probatorio, od avere contatti al fine dell'elaborazione di. versioni di comodo, tanto più alla luce dei contatti che taluni indagati tentavano di avere con appartenenti alla P G. procedente.o con altri organismi istituzionali.

4 In relazione Rida esigenza cautelare di cui alla lettera e), relativa al pericolo di commissione di reati o delle scassa specie o cornu-ntjue di notevole gravita, si deve concludere che nonostante le circostanze evidenziate dalla difesa (risalenza dei fatti nel tempa, intervenute dimissioni dalla carica), la pericolosità evidenziata dall'indagato in relazione ai fatti criminosi dallo stesso posti in essere evidenzino la necessità della misura allo stato in atti. Ricordiamo infatti che il Domenici risulta essere stato il promotore dell'associazione a delinquere di cui al punto 1), e che tale associazione, e quindi l'indagato in primis, per oltre un biennio, fino al cambio diamministrazione regionale, aveva svolto con continuità il suo programma criminoso. Né si deve trascurare come il Domenici, quando abbia agito in prima persona per ottenere direttamente dazioni di denaro nelle sue mani, lo abbia fatto in relazione alla rilevantissima somma di euro in una unica soluzione (cf- reato descritto al capo 19, già menzionato). Tali circostanze evidenziano una elevatissima pericolosità sociale; che anche à prescindere dalla attualità della carica di consigliere regionale può con estrema probabilità dar luogo alla commissione di ulteriori reati. da parte del Dornenici, per cui allo stato attuale si deve ritenere necessaria l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari ora in atto. Né misure minori sarebbero sufficienti ad ovviare a tali misure, non costituendo un deterrente sufficiente né alla reiterazione di ulteriori reati né soprattutto ad una attività di inquinamento probatorio. Il provvedimento impugnato va quindi confermato, con condanna alle spese.

5 t..f. F..^.. ^ } r FF Visto p arr 309 cpp Conferma l'ordinanza con cui in data il GIP presso il Tribunale di PEigSCARA ha applicato la 'r.nisura della custodia agli AADD nei confronti di DOMESTICI VITO; condanna lo stesso al pagamento delle spese processuali. Manda la cancelleria per le comunicazioni di competenza. ^ L'Aquila IL PRESID IL GIUDICE ESTENSORE TRIBUNA LE. D1 L'AQUILA ^r^li^acia "' ^ 08.,.a Il 2 3 L'^G. CANCÉLLIERE (Or. sfirbrlricrantcnolt1)

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