21 Marzo FABRIZIA PALTRINIERI Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale (RER) MILENA MICHIELLI Servizio Sistema Informativo Sanità

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1 21 Marzo 2014 FABRIZIA PALTRINIERI Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale (RER) MILENA MICHIELLI Servizio Sistema Informativo Sanità Sanità e Politiche sociali (RER)

2 Fotografia del sociale Obiettivo Tracciare un quadro del welfare regionale alla luce dei cambiamenti strutturali della società regionale dovuti alla crisi economica Metodologia di realizzazione del report, fonti e punti di vista Lavoro collettivo realizzato da colleghi di differenti Servizi regionali r e dell ASSR Lettura quantitativa a partire dalle molteplici banche dati esistenti, nazionali e regionali Parzialità nella lettura, report non ha pretesa di esaustività Annualità:: ultimo anno disponibile per ogni singolo flusso, confronto 2007 Target: tentativo di superamento, legati ai flussi esistenti,consapevolezza sapevolezza del limite di un analisi che settorializza individui e famiglie

3 La Struttura SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 1. QUADRO SOCIO-DEMOGRAFICO 1. Dinamica e struttura della popolazione 2. Le famiglie 3. Matrimoni misti e acquisizioni di cittadinanza 4. Livello di istruzione della popolazione 5. Conciliazione 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 1. Economia e imprese 2. Lavoro e pensioni 3. Impoverimento delle famiglie 4. L Edilizia L Residenziale Pubblica 5. La salute delle persone a confronto con la crisi SEZIONE B LA DOMANDA SOCIALE E LE RISPOSTE DEI SERVIZI 1. Le richieste agli sportelli sociali 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie 3. Le persone non autosufficienti 4. Adulti in difficoltà ed esclusione sociale 5. Immigrazione BOX di approfondimento su specifici fenomeni SEZIONE C - LE RISORSE DELLA COMUNITÀ SEZIONE D - LA SPESA SOCIALE E SOCIO-SANITARIA SANITARIA INTEGRATA SEZIONE E - LA FOTOGRAFIA DEL TERRITORIO REGIONALE

4 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 1. QUADRO SOCIO-DEMOGRAFICO 1. Dinamica e struttura della popolazione La crescita della popolazione in Emilia Romagna Al abitanti. Costantemente cresciuta, con una dinamica che si è accentuata nei primi anni 2000 grazie alla componente migratoria positiva Incremento dal 2001 più elevato in Emilia-Romagna (+9%) che in Italia (+6,4%)

5 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 1. QUADRO SOCIO-DEMOGRAFICO 1. Dinamica e struttura della popolazione Trend della Popolazione per Target Composizione della popolazione: 16% under 18 61% adulti % over Anziani ogni 100 Giovani (meno di 15 anni). In Italia sono 147 anziani Aumentano over 85 e over 75 e bambini sino ai 6 anni

6 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 1. QUADRO SOCIO-DEMOGRAFICO 2. Le famiglie 3; 20% 4; 14% Le famiglie cambiano... Aumenta il numero di famiglie (+6% dal 2007) 5; 4% 1; 32% mila nel 2011 Si riduce il numero medio di componenti (da 2,26 a 2,18) 2; 30% 32,1 32,1 Famiglie unipersonali e coppie con figli le tipologie più diffuse. Unipersonali: stabili gli anziani 65 + (43% ), aumentano gli adulti. Fam. Monogenitore stabili famiglia unipersonale 1,8 altre famiglie senza nucleo 24,4 coppia senza figli coppia con figli 7,7 1,9 monogenitori Famiglie con 2 o più nuclei

7 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 1. QUADRO SOCIO-DEMOGRAFICO 5. Conciliazione Tempo settimana dedicato lavoro domestico (pop anni) Gender gap Gender gap Donne dedicano più tempo degli uomini al lavoro di cura: 23 ore vs 6 Persone (15-64 anni) che si prendono cura di qualcuno Più di 1 milione 100 mila persone in ER si prende cura di qualcun altro. -Difficoltà a sostenere il carico del lavoro di cura all interno della propria famiglia: donne occupate con figli, sovraccariche per cura nipoti e genitori anziani. -Rete di parentela sempre più lunga e stretta: sempre meno persone per prendersi cura di persone portatrici di bisogno e per tempi più lunghi.

8 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 1. Economia Prodotto interno lordo, anni (Variazioni % anno rif. 2005) PIL in forte calo dal 2008 Si riprende nel 2010 poi cala nuovamente Esportazioni, Investimenti lordi, Consumi finali Calano molto le Esportazioni, gli Investimenti

9 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 1. Economia Valore aggiunto ai prezzi di base per settore. (Variazioni % anno rif. 2005) Crisi colpisce soprattutto costruzioni e industria (in ripresa dal d 2010) Tiene l agricoltura l

10 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 1. Imprese Addetti alle imprese per macrosettore di attività economica Sta mutando il sistema produttivo regionale, la de-industrializzazione lascia spazio alla terziarizzazione: il settore industriale in continua contrazione dal Dinamica delle imprese e dei relativi addetti per settore di attività economica Data la forte vocazione industriale (soprattutto manifatturiera) dell ER, la crisi impatta fortemente sulle province di Modena (imprese) e Ferrara (addetti)

11 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 1. Imprese Prestiti bancari alle imprese per dimensione (Variazioni %) Cala il credito bancario alle imprese sia per calo della domanda, che per politiche di offerta più restrittive Aumentano le difficoltà per le imprese a rimborsare i prestiti ottenuti 2,5% le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti (fine 2011) A dic 2011 i depositi bancari, che avevano mantenuto una dinamica positiva, diminuiscono dell 1,7%. I risparmi in conto corrente, registrano flessione del 3,6%.

12 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 2. Lavoro Occupati e disoccupati e Tasso di occupazione e disoccupazione (Valori in migliaia Valori %) Dal 2008 caduta dell occupazione Tasso nel 2012 : 67,6 Aumento della disoccupazione Tasso nel 2012 : 7,1% Tasso di occupazione femminile in ER (61,3% nel 2012) al di sopra della soglia fissata dal Consiglio Europeo di Lisbona

13 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 2. Lavoro Persone in cerca di occupazione per genere (Valori in migliaia) Dal 2008 al 2012 raddoppiano le persone in cerca di occupazione: + 85mila, passano da a A giugno 2013 sono , a dicembre

14 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 2. Lavoro Aumento vertiginoso delle ore di Cassa integrazione guadagni autorizzate in ER: da 8 milioni di ore nel 2008 a 92 milioni di ore nel Particolarmente colpite le province di Modena, Bologna, Reggio Emilia E Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate per tipo di intervento Stesso andamento per tutte e tre le tipologie di intervento che nel 2012 raggiungono: Ordinaria 18,8 mil di ore, Straordinaria 31,4 mil e Deroga con 42 mil di ore.

15 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 2. Lavoro Tasso di disoccupazione giovanile (classe di età anni) Dal 2008 forte aumento del tasso di disoccupazione anche per i giovani (17,4%), malgrado si posizionino molto meglio dei loro coetanei in altre parti del paese (25,2% in Italia). Forte impatto sulla mobilità sociale

16 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 2. Lavoro I NEET - Not in Education, Employment or Training Popolazione in età anni nén occupata, nén inserita in un percorso regolare di istruzione/formazione Fenomeno in crescita: oltre 94mila persone nel 2012 in ER, quasi il 16%. Il 23.9% in Italia Aumento regionale di +38mila unità fra il 2008 ed il 2012 con una crescita del 66,6%, il triplo di quanto registrato a livello nazionale, +21,1%.

17 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 3. Impoverimento delle famiglie - REDDITI Reddito familiare netto (esclusi i fitti imputati) E-R R al secondo posto dopo Trentino AA Reddito familiare netto: pari in media a euro, circa euro al mese MA la maggior parte delle famiglie dispone di redditi inferiori al valore medio Restano significative le disuguaglianze nella distribuzione dei redditi (Indice di Gini), nel 2010 in Emilia-Romagna l Indice l di Gini è pari a 0,285, seppur in diminuzione rispetto al 2007 (0,301) e più basso del dato nazionale (0,319)

18 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 3. Impoverimento delle famiglie - CONSUMI Spesa familiare mensile per alimentari e bevande e non alimentari (Valori medi in euro) Spesa per consumi delle famiglie si contrae, soprattutto per i consumi non alimentari Spesa media per consumi più alta della media nazionale Tasso di povertà relativa in ER pari al 5,1% Nel 2012 ER è la regione con tasso di povertà relativa più basso del paese (soglia di 990,88 euro di spesa per consumi per famiglia di due componenti)

19 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 3. Impoverimento delle famiglie Povertà,Indebitamento Indici di deprivazione e di grave deprivazione Aumenta l indice l di deprivazione 13% vivono in condizione di deprivazione, il 6% in condizioni di grave deprivazione Aumentano le famiglie indebitate (per acquisto di abitazioni o altri beni di consumo). In ER, dal 28,9% del 2007 al 30,5% del (più alto del val. nazionale=27,3%) Impossibilità ad affrontare almeno 4 tra i seguenti eventi : spese impreviste una settimana ferie l anno pasto proteico una volta ogni 2gg riscaldare abitazione arretrato bollette,affitto, mutuo Acquisto auto, lavatrice, telefono, tv Nel 2011 una famiglia su cinque ha fatto ricorso a forme di credito al consumo

20 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 3. Impoverimento delle famiglie - SFRATTI Procedure di sfratto in Emilia-Romagna e Italia E-R provvedimenti di sfratto emessi (morosità) richieste di esecuzione sfratti realmente eseguiti Nel 2012 crescono i provvedimenti di sfratto emessi e richieste di sfratto Italia Italia Lieve calo Sfratti eseguiti Ai primi Posti E-R e Toscana sfratti emessi ed eseguiti ogni famiglie

21 SEZIONE A - IL CONTESTO REGIONALE 2. QUADRO SOCIO-ECONOMICO ED EFFETTI DELLA CRISI 4. L Edilizia L Residenziale Pubblica (ERP) alloggi ERP 30 alloggi ERP ogni famiglie Alloggi ERP gestiti dalle ACER e Utenti Crescono gli Alloggi ERP (dal 2006) +954 abitazioni, pari al + 1,7% gli utenti 27 persone ogni ab. Crescono gli utenti (+5 mila persone, +6,2% dal 2006 al 2011) Bologna, Ferrara e Parma le province con maggior copertura 92,6% alloggi occupati, stabile quota fisiologia degli alloggi NON assegnati Aumentano giovani Si riducono gli anziani

22 La DOMANDA SOCIALE e le RISPOSTE dei SERVIZI

23 1. Le richieste agli sportelli sociali La rete degli Sportelli sociali rivolti ai cittadini e la domanda a sociale CONTATTI DOMANDE ESPRESSE PERSONE INTERESSATE % di Spesa pubblica sociale e socio-sanitaria sanitaria Spesa sociale dei Comuni e FRNA, Consuntivi 2012 Dati riferiti Anno 2012 Tasso di copertura: 26 distretti collegati al SI-IASS IASS regionale (69% pop. residente) A febbraio 2014: 34 i distretti collegati (91% pop. residente) 12,6 milioni di Spesa Pro-capite 2,8 euro per ab. 51,4 milioni di Spesa Pro-capite 11,5 euro per ab.

24 1. Le richieste agli sportelli sociali i CONTATTI Media di contatti mensili (soggetti che si sono rivolti agli Sportelli) Il 73% delle persone si rivolge direttamente agli Sportelli Il 60% sono i diretti interessati il 13% i familiari

25 1. Le richieste agli sportelli sociali Le PERSONE INTERESSATE Profilo delle persone interessate In prevalenza Donne Cittadine italiane età media 50 anni Tasso di accesso: 3 persone ogni 100 ab. si sono rivolte agli Sportelli Sociali Il 27,8% sono cittadini stranieri. Nel II sem. aumentano le richieste di cittadini italiani, stabili quelle di cittadini stranieri

26 1. Le richieste agli sportelli sociali Le DOMANDE ESPRESSE Famiglie, Anziani, Povertà-Disagio Adulti... I Target più frequenti (92% domande) Prime 10 domande registrate Domande espresse Totale % Freq. Cum. Fruizione di interventi di sostegno economico (buoni spesa, buoni pasto, contributi economici, integrazione rette, pagamento utenze, contributi affitto..) ,8 38,8 Supporto alla persona, famiglia e rete sociale (compreso supporto educativo, psicologico, formativo e servizio sociale professionale) Attività di sostegno e cura al domicilio (Assegno di cura, assistenza sanitaria, pasti, cura, igiene persona, telesoccorso, ecc.) ,5 65, ,4 71,7 Sostegno ad esigenze abitative (intermediazione abitativa, assegnazione alloggi...) ,1 77,8 Altro (comprese certificazioni ISE/ISEE) ,7 82,6 Servizi di supporto (mensa scolastica, Trasporto sociale, ecc.) ,6 87,2 Ospitalità in strutture residenziali ,3 90,5 Nidi/servizi integrativi prima infanzia ,1 92,6 Aggregazione/integrazione sociale, ludica e culturale ,5 94,1 Aiuto per inserimento lavorativo ,2 95,3 TOTALE Regione Emilia-Romagna Nelle prime 10 domande si concentra il 95% delle domande

27 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie I servizi educativi per la prima infanzia Tassi di copertura territoriale servizi educativi per la prima infanzia Comuni con Servizi: da 76,5% nel 2007 a 81,3% nel ,3% Raggiunto Obiettivo =33% del Consiglio europeo di Lisbona 2000 Indice Posti disponibili: 32 Posti ogni 100 bambini anni % di Spesa pubblica sociale e socio-sanitaria sanitaria Spesa Comuni e FRNA, Consuntivi ,3% Servizi educativi prima infanzia 202,3 milioni di Spesa Pro-capite 45 euro per ab. Pro-capite euro (per bambino 0-2) 0

28 Trend Servizi prima infanzia e Posti disponibili 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie I servizi educativi per la prima infanzia Aumentano sia i Servizi educativi che i Posti disponibili Servizi prima infanzia Posti disponibili Tipologia dei Servizi anni (Distribuzione % Servizi e Posti) 82,4% dei servizi sono Nidi d infanziad infanzia, il 17,6% sono Servizi integrativi 0 sperimentali (Centri bambini e genitori, Spazi Bambini, Servizi domiciliari ) Il 93% dei posti disponibili concentrato nei Nidi d infanziad

29 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie I servizi educativi per la prima infanzia % Nidi per titolarità del servizio (Nidi, Micronidi e Sezioni primavera) Aumentano i Nidi a titolarità PRIVATA (38,6%) Il Pubblico è cresciuto meno del Privato % Posti nei Nidi per titolarità del servizio Il 61,4% dei Nidi è di titolarità PUBBLICA Quasi il 75% dei Posti nei nidi è di titolarità PUBBLICA Aumentano i Posti nei Nidi a titolarità PRIVATA (25,4%)

30 Bambini iscritti nei servizi educativi Tipologie anno ed NIDI D'INFANZIA SPAZIO BAMBINI N. iscritti N. iscritti Var. % Var. % - 6,3-1,7-3,9 1,2-0,7 0,7-7,6-1,6 CENTRI BAMBINI N. frequent E GENITORI Var. % - -0,4-13,7-0,3-1,6 EDUCATRICE N. frequent DOMICILIARE Var. % ,0-6,4 Tutti i servizi N. iscritti educativi Var. % - 5,6 1,9 0,7 0,5 % bambini stranieri nei servizi e sulla pop % Posti nei Nidi per titolarità del servizio 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie I servizi educativi per la prima infanzia +0,5% gli iscritti ai servizi educativi, in particolare nei nidi d infanzia Aumento iscritti ai nidi privati Il 23% dei bambini residenti 0-20 è di cittadinanza straniera e rappresentano il 10% dei bambini iscritti Incremento negli ultimi due anni

31 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie I bambini e i ragazzi nelle scuole Bambini e ragazzi iscritti nelle SCUOLE per ordine di scuola Iscritti Tasso scolarità Aumento negli ultimi 5 anni degli iscritti: 92,7 99,6 104,2 94, % scuola primaria + 9% scuole sec. I grado +5,9% scuole sec. II grado Scuole dell'infanzia Scuola primaria 24,4% Scuola second. I grado Scuola second. II grado Aumento Bambini e ragazzi con cittadinanza non italiana: quasi il 16% nelle primaria e secondarie di I grado; Il 12% nelle secondarie di II grado

32 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Il ritardo scolastico Bambini e ragazzi in ritardo scolastico per ordine di scuola I ragazzi con ritardo scolastico crescono al progredire degli ordini di scuola: 3,5% scuola primaria; 11,6% sec. I grado; 26,3% sec. II grado Ragazzi con ritardo scolastico concentrati nella scuola sec. II grado (26,3%) Ampio divario tra ragazzi italiani e stranieri con due o più anni di ritardo: 27,7% cittadini non italiani contro il 4,9% degli italiani

33 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Alunni con disabilità Alunni con disabilità certificata (L.104/92) Incidenza più alta nella scuola sec. I grado 2,9% i ragazzi con disabilità certificata, in linea con l aumento della pop. in età scolare Incidenza invariata per ciascun ordine di scuola (2,2-2,3%) 2,3%) % di Spesa pubblica (Spesa Comuni e FRNA, Consuntivi 2012) 56,5 milioni di Spesa Pro-capite 13 euro per ab. Pro-capite 81 euro (su Pop. minorenne)

34 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Centri per le Famiglie 31 Centri per le Famiglie Sportelli regionali Informafamiglie&bambini Aumentano gli accessi agli Sportelli +62% negli ultimi 5 anni Interventi di sostegno alle competenze genitoriali : Counseling genitoriale/consulenza educativa e Mediazione familiare % di Spesa pubblica 5,9 milioni di Spesa Pro-capite 1,3 euro per ab. Counseling genitoriale/consulenza educativa N. colloqui Mediazione familiare

35 191 Consultori familiari 37 Spazi Giovani 18 Spazi per donne immigrate e loro bambini 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Consultori familiari prestazioni erogate nel ogni residenti Prestazioni erogate per Area di attività e tipo di Consultorio

36 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere Minori in carico Bambini e ragazzi in carico al servizio sociale al i bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali 8 ogni 100 minorenni In calo le nuove prese in carico unità,, pari a - 11,2% Aumenta la % di minori stranieri in carico da nel 2008 a nel 2011 (+26%) Il 46% 46% dei minori in carico % di Spesa pubblica (Spesa Comuni e FRNA, Consuntivi 2012) 12,9% Interventi rivolti a famiglie con minori in difficoltà 151,6 milioni di Spesa Pro-capite 34 euro per ab. Pro-capite 217 euro (su Pop. minorenne)

37 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere - Minori in carico Bambini e ragazzi in carico al servizio sociale per classe di età 28% ha un et età compresa tra i 6 e i 10 anni 22% ha tra anni 5% è maggiorenne % di bambini e ragazzi in carico per sesso e problematica prevalente Nel 62% dei casi le problematiche del nucleo familiare sono legate a situazioni di deprivazione economica

38 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere - I Provvedimenti Minori con Provvedimenti di tutela emessi dall Autorit Autorità giudiziaria minori con provvedimento di tutela emesso dall autorit autorità giudiziaria 2 minori ogni minori residenti 2,3% del totale minori in carico ai Servizi Sociali In lieve calo, erano nel 2011 Minori con Provvedimenti di affidamento al Servizio Sociale,, emesso dal Tribunale per i Minorenni A fine 2011 oltre i minori interessati da un provvedimento di affidamento al Servizio sociale 7,5 ogni minori residenti 9,7% del totale minori in carico ai SST

39 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere-vittime di violenza Bambini e ragazzi vittime di violenza o maltrattamento Nell 80% dei casi la violenza è di tipo intrafamiliare, da genitore o altro convivente Il contesto della violenza vittime di violenza o maltrattamento 2 minori ogni residenti minorenni 58% femmine 58% Tipo di violenza Violenza sessuale Maltrattamento fisico Violenza assistita Maltrattamento psicologico Prostituzione Trascuratezza grave Altro % 28,5 25,3 20,3 12,7 9,5 9,3 1,5

40 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere - I MSNA I Minori Stranieri Non Accompagnati, dati al 30 settembre 2013 (Rilevazione dati MLPS) Provincia Presenti % Presenti Irreperibili Totale Piacenza 40 8, Parma 28 5, Reggio Emilia 30 6, Modena 67 13, Bologna , Ferrara 10 2, Ravenna , Forlì- Cesena 52 10, Rimini 31 6, Totale MSNA Ravenna, Bologna, Modena, le province che ne accolgono di più In gran parte: Maschi (91%) e Adolescenti con più di 16 anni (81%)

41 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere-minori Fuori famiglia Bambini e ragazzi in carico in affido a tempo pieno e in comunità residenziale (senza la madre) Quasi i fuori famiglia 3,5 ogni mille residenti minorenni in in affidamento familiare in comunità quasi uguali Il fenomeno è in leggero calo. Nel 2008 erano 2.765, 4,1 per mille. In calo gli inserimenti in comunità,, affidamenti sostanziale stabilità % di Spesa pubblica sociale e socio-sanitaria sanitaria (Comuni + FRNA, Consuntivo 2012) 5,1% Affidamento familiare Comunità residenziali 1,1% 60 mil Comunità (13 euro per ab., 86 euro su pop. <18) 12,5 mil Affidamento fam. (3 euro per ab., 18 euro su pop. <18)

42 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere-minori Fuori famiglia Affidamenti in corso al per tipo di affidamento 11% 16% 54% 19% Eterofamiliare Consensuale Eterofamiliare Giudiziale Parentale Consensuale Parentale Giudiziale Aumentano gli affidi consensuali Diminuiscono gli affidi parentali Bambini e ragazzi in affido a tempo parziale Affidamenti part time attivi al si sono assestati nell ordine delle 350 unità l anno ( ). Il 95% sono consensuali.

43 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere-minori Fuori famiglia Inserimenti in comunità residenziale al 31.12, per tipologia di collocazione i bambini e ragazzi in comunità 2,6 ogni residenti minorenni Durata della permanenza Il 36% rimane in comunità oltre i due anni

44 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere - Le Comunità Comunità per minori e posti offerti 322 Comunità Posti offerti (+17% ultimi 5 anni) Utenti (+3,9% ) Minori (+6,2%) 142 tra 18 e 24 anni 70% tasso di utilizzo al Minori dimessi dalle comunità per motivo del termine dell accoglienza

45 2. I bambini, i ragazzi e le famiglie Le difficoltà del crescere - Le Comunità Indice copertura dei posti delle comunità per minori, per ambito distrettuale (Posti/Popolazione < 18 anni x 1.000) Posti offerti in Comunità per Minori Indice copertura regionale 3,7 ogni minorenni residenti Quadro è eterogeneo: In generale, l indice l di posti offerti risulta più elevato per gli ambiti distrettuali dei capoluoghi di provincia.

46 3. Le persone non autosufficienti La Rete dei Sevizi LA RETE STORICA, consolidata ed ampliata con il FRNA (avviato nel 2007) Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità (obiettivo prioritario RER) Servizi di assistenza residenziale socio-assistenziale e socio-sanitaria (ossatura pesante della rete) RETE di servizi innovativi, a più bassa soglia di intervento % di Spesa pubblica sociale e socio-sanitaria sanitaria (Comuni + FRNA, Consuntivo 2012) DISABILI ANZIANI DISABILI ANZIANI

47 circa Disabili con servizi socio-sanitari sanitari copertura enni 3. Le persone non autosufficienti La Rete dei Sevizi Le Persone Non autosufficienti assistite ADULTI Persone Adulte con disabilità o adulti con patologie invalidanti (spesso assimilabili all et età senile) al centro la persona ed i suoi bisogni circa Anziani over 75 con servizi socio-sanitari, sanitari, ANZIANI 25% pop. ultra75 Persone Anziane non Autosufficienti (per lo più con livelli medio-alti) 65% tra 45 e 64 anni (domiciliarità) Centri diurni 51% di 25-44enni Lieve differenza di genere a favore dei Maschi (media 55%) 88% over 75 In prevalenza donne (65-70%)

48 3. Le persone non autosufficienti Domiciliarità - Assistenza domiciliare Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità: ASSISTENZA DOMICILIARE Persone anziane assistite Calo degli utenti anziani (-532 rispetto al 2011, -3% 3%) meno ore di assistenza (-7% ore sostenute FRNA) Aumentano gli utenti disabili (+239 rispetto al 2011, +10%) Persone con disabilità assistite Calano dimissioni protette: utenti (-14% rispetto al 2011); -6% ore di assistenza Più persone con servizi accessori (pasti, trasporti): sono utenti (+9% rispetto al 2011), di cui 81% anziani e 19% disabili

49 3. Le persone non autosufficienti Domiciliarità - Assistenza domiciliare Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità: ASSISTENZA DOMICILIARE Tasso regionale di utilizzo del servizio (su pop. 75+) al 3% Ampio divario a livello distrettuale: tassi di copertura da 1,2% al 6% In prevalenza: Anziani NA grado medio-elevato; elevato; persone con disabilità fisica e plurima; 3% persone con patologia psichiatrica, tossicodipendenti/alcolisti, ed alcuni solo problemi economici, familiari e relazionali

50 3. Le persone non autosufficienti Domiciliarità - ADI Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità: ADI Persone assistite in ADI Tipologia di Interventi Domiciliari Aumento continuo e costante persone (2,3% della pop.) +7% ultimo anno Livelli di attività assistenziale

51 3. Le persone non autosufficienti Domiciliarità Assegno di cura Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità: Assegni di cura Persone che hanno usufruito dell assegno di cura Distribuzione % Anziani e Disabili con assegno di cura persone anziani (90,3%) e disabili (9,3%). Calano rispetto al 2011 (-18%) solo gli assegni di cura per anziani dal 2006 al 2012 Crescita continua delle persone con disabilità (9,7%)

52 3. Le persone non autosufficienti Domiciliarità Assegno di cura Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità: Assegni di cura Distribuzione % Anziani e Disabili con assegno di cura Livello assistenziale Tasso regionale di utilizzo del servizio (su pop. 75+) 2,7% Tassi di copertura per distretti da 1% a 6%, per alcuni calano le durate dei contratti a fronte di elevato indice di copertura: improprio turnover dei destinatari 68% anziani ad alta intensità (livello B) Per disabili distribuzione omogenea

53 3. Le persone non autosufficienti Interventi e servizi a sostegno domiciliarità Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità: I Centri Diurni e Centri socio-occupazionali Posti autorizzati strutture semiresidenziali rivolte ad anziani e persone disabili Centri diurni per anziani 0,6% Tasso di copertura Posti accreditati (su Pop. 75+) a fronte dello 0,8% Tasso di copertura Posti autorizzati Centri socio-riabilitativi diurni per disabili 0,9 Tasso di copertura Posti accreditati (su Pop anni) a fronte dello 1,1 del tasso di copertura Posti autorizzati Stabile l offerta di posti autorizzati in CD per anziani (+0,5%) Aumenta l offerta in strutture semiresidenziali rivolte a persone disabili, con +0,5% per i CSRD e +2,5% per i CSO 82% inserimenti di lunga permanenza, 10% accoglienze temporanee di sollievo

54 3. Le persone non autosufficienti Interventi e servizi a sostegno domiciliarità Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità: I Centri Diurni e percorsi socio-occupazionali Anziani accolti nell anno nei Centri diurni accreditati Anno Anziani nel 2012 hanno frequentato un CD accreditato (+6% rispetto 2011) Calano le giornate di frequenza (-18% rispetto 2011) Persone con disabilità accolte nell anno nei Centri socio-riabilitativi diurni accreditati le persone con disabilità accolte nei centri diurni socio- riabilitativi accreditati (-1,9% rispetto al 2011)

55 3. Le persone non autosufficienti La Rete dei Sevizi Servizi di assistenza residenziale socio-assistenziale e socio-sanitaria Posti autorizzati strutture residenziali rivolte ad anziani e persone disabili Incremento Posti offerti strutture residenziali per disabili, quasi +7% Tassi di copertura Posti accreditati ed autorizzati Anziani (pop. 75+) Trend stabile dei Posti offerti dalle strutture autorizzate residenziali per anziani 3% Ind. posti accreditati (CRA), 4% Ind. posti autorizzati (CRA), 5,6% Ind. posti autorizzati (tutte tipologie comprese Case di Riposo, Com. alloggio posti (28% posti complessivi)

56 3. Le persone non autosufficienti La Rete dei Sevizi Servizi di assistenza residenziale socio-assistenziale e socio-sanitaria Tassi di copertura Posti accreditati ed autorizzati Strutture per r disabili (pop anni) 0,4 Ind. posti accreditati (CSRR), 0,6 Ind. posti autorizzati (CSRR), 0,9 Ind. posti autorizzati (tutte tipologie compresi Gruppi App., Res. protette posti (51% posti complessivi) Assistenza residenziale in casa-residenza per anziani 373 Strutture accreditate (CRA) ospitano persone Aumentano ospiti (+7%) e giornate di accoglienza (+2%) rispetto al 2011 Si riducono inserimenti e giornate di accoglienza per le accoglienze temporanee

57 3. Le persone non autosufficienti La Rete dei Sevizi Le persone con demenza senile e loro familiari 58 Centri per le Demenze (5 in più rispetto 2011) 1 Centro ogni ab. Aumentano visite (+8,6%) e utenti presi in carico nell anno (15.133,( +8,7% rispetto al 2011) Le persone con gravissima disabilità acquisita persone con gravissima disabilità acquisita assistite dai servizi: il 75% è stato assistito a domicilio (ADI e assegno di cura). Stabili rispetto al 2011

58 4. Adulti in difficoltà ed esclusione sociale Trend Spesa per interventi e servizi sociali Area Povertà,, disagio adulti Aumenta la spesa Rappresenta il 4,8% del totale complessivo della spesa Distribuzione della spesa per Povertà e Disagio Adulti: 33% trasferimenti in denaro 26% accoglienza in strutture residenziali e centri diurni 16% attività di servizio sociale professionale 10% interventi e servizi educativi-assistenziali assistenziali per l inserimento l lavorativo

59 4. Adulti in difficoltà ed esclusione sociale Persone (adulti) ospitate in strutture socio-assistenziali, per tipologia di disagio Il 75% delle strutture per adulti sono centri residenziali di prima e seconda accoglienza 63 strutture (2011) capienza media posti Altre tipologie di presidio: appartamenti accoglienza temporanea per singoli o nuclei, appartamenti per donne madri e case della carità nel 2011 sono 59,, con una capienza media di 15 posti La metà degli ospiti presenti in struttura presenta problematiche di tipo familiare, relazionale, economiche e abitative

60 4. Adulti in difficoltà ed esclusione sociale Persone senza dimora (%) e servizi utilizzati almeno una volta nelln ell ultimo anno ( ) 11) N. persone incontrate presso i Centri di Ascolto Diocesani Nel corso del 2012 si sono rivolte ai Centri di Ascolto Caritas quasi persone con un aumento del 22% rispetto al 2011 e di quasi il 16 % rispetto al 2009

61 4. Adulti in difficoltà ed esclusione sociale Indice di sovraffollamento nelle carceri. Confronto Regione Emilia ia-romagna e Italia. Tasso di sovraffollamento al 144% le persone detenute dal 2010 si sta riducendo, pur restando elevato Stranieri negli Istituti penitenziari più del 50% 1/3 della popolazione carceraria è in attesa di giudizio Il 18% è in attesa del primo giudizio

62 5. Immigrazione Rallenta l incremento l delle persone straniere: dal 2009 la popolazione straniera continua a crescere ma con un incremento inferiore Nel 2012 rappresentano il 12.2% della popolazione regionale Gli indicatori regionali di integrazione sul fenomeno migratorio: evidenziano che tendenzialmente i comportamenti delle due sottopopolazioni (italiani e stranieri) stanno lentamente e gradualmente uniformandosi ndosi Nel periodo aumentano i titolari di permesso di soggiorno Aumentano i casi di ottenimento della cittadinanza italiana Aumentano i lavoratori stranieri in termini assoluti e %, ma aumenta anche il tasso di disoccupazione Aumentano gli alunni stranieri nelle scuole di ogni ordine e grado: sono il 14% del totale, circa la metà sono nati in Italia

63 5. Immigrazione Il tasso di promozione degli alunni stranieri si riduce con l aumento del grado di scuola Abbandoni scolastici in calo Aumentano gli stranieri iscritti al SSR con scelta del MMG attiva Calano i tesserini per stranieri temporaneamente residenti Aumentano gli accessi ai consultori Calo di oltre il 10% del tasso di abortività Quasi gli stranieri che dal 2009 hanno frequentato un corso di lingua italiana e formazione civica Quasi 600 gli insegnanti che hanno usufruito di un corso per insegnamento della lingua italiana

64 5. Immigrazione Rifugiati e Richiedenti asilo Nel 2012 sono i richiedenti asilo e rifugiati in ER 82% sono uomini Dal 2006 aumentati del 130% Permessi di soggiorno al

65 SEZIONE D - LA SPESA SOCIALE E SOCIO-SANITARIA SANITARIA INTEGRATA Spesa pubblica netta sociale e socio-sanitaria sanitaria (Spesa sociale dei Comuni e FRNA) Nel 2012: oltre 1 miliardo e 172 milioni di euro; 0,83% del Pil regionale; 263 euro per abitante in lieve calo, -1,4% rispetto al 2011 Si interrompe la lieve ma continua crescita della spesa sociale sostenuta dai Comuni registrata fino al 2010 (-2,1%) 748 milioni di euro,, pari allo 0,53% del Pil regionale 168 euro per abitante 7,127 miliardi nazionale,0,46% Pil nazionale

66 SEZIONE D - LA SPESA SOCIALE E SOCIO-SANITARIA SANITARIA INTEGRATA Famiglia e minori, anziani e persone con disabilità i destinatari del 90% della spesa sociale e socio-sanitaria sanitaria Distribuzione della spesa per area di utenza struttura stabile nel n tempo

67 SEZIONE D - LA SPESA SOCIALE E SOCIO-SANITARIA SANITARIA INTEGRATA Spesa pro-capite (per abitante) per interventi e servizi sociali dei Comuni Pro-capite per ab. più alto per Bologna e Modena (261 euro), Parma (250 euro) Spesa sociale dei Comuni per fonti di finanziamento Il 15% della spesa lorda (147 milioni) è a carico degli utenti La spesa netta è finanziata per l 85% con risorse proprie dei comuni

68 3.489 Associazioni di Promozione Organizzazioni Sociale di Volontariato 7,8 ogni 6,8 ogni 10 mila ab. 10 mila ab. 723 Cooperative Sociali 1,6 ogni 10 mila ab. TERZO SETTORE un settore in forte crescita negli ultimi dieci anni SEZIONE C - LE RISORSE DELLA COMUNITÀ Istituzioni non profit attive e risorse umane impiegate. Censimenti Istat Italia-RER ITALIA Var. % Istituzioni non profit ,0 N. di Volontari ,5 Addetti (dipendenti) ,4 EMILIA ROMAGNA 2011 Istituzioni non profit ni non profit E-R sul tot. Italia 8,3 N. di Volontari % Volontari E-R su Italia 9,0 Addetti (dipendenti) % Addetti in E-R su Italia 9,5 Volume di entrate stimato: 67 miliardi di euro pari al 4,3% del Pil (nel 2001 dai dati Istat erano 38 miliardi di euro, pari al 3,3% del Pil)

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