Save the Date. Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione. 6 Giugno 2017

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1 Save the Date Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione 6 Giugno 2017 Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A. V.le Maresciallo Pilsudski, 92 ROMA Rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni e del settore privato si confronteranno sul tema della valutazione del rischio riciclaggio e corruzione. Verranno inoltre presentati in anteprima alcuni risultati di un approfondita analisi sui titolari effettivi in Italia, e discusse alcune strategie per prevenire infiltrazione nell economia legale e corruzione in appalti pubblici.

2 Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione Roma, 6 Giugno 2017 Analisi e valutazione del rischio riciclaggio e corruzione Michele Riccardi michele.riccardi@unicatt.it Università Cattolica del Sacro Cuore Crime&tech s.r.l. info@crimetech.it

3 Joint Research Centre on Transnational Crime ( Università Cattolica Sacro Cuore Criminalità organizzata, riciclaggio di denaro, criminalità finanziaria Approccio: criminologia, statistica, economia, finanza, giurisprudenza, IT 100+ progetti di ricerca finanziati a livello nazionale e internazionale Nazioni Unite, Commissione UE, Min. Interno (PON Sicurezza), Min. Giustizia, MEF, UIF-Banca d Italia Spin-off company Transcrime Università Cattolica ( Fondato nel 2015 Modelli di rischio, indicatori, applicativi IT Rischio riciclaggio, rischio corruzione, rischio criminalità appropriativa Partnership con

4 Alcune delle ricerche di Transcrime in ambito riciclaggio, corruzione, infiltrazione CO IARM ( Commissione EU, MORE ( Commissione EU, DIGIWHIST ( Commissione EU, H2020 MONITOR, 2016 ( ARIEL ( Commissione EU, OCP ( Commissione EU, Gli investimenti delle Mafie ( Min. Interno PON Sicurezza, EBOCS ( Commissione EU BOWNET ( Commissione EU

5 Di cosa parliamo quando parliamo di rischio? RISCHIO PROBABILITÀ * IMPATTO Minacce Vulnerabilità Conseguenze 4

6 Valutare il rischio a livello macro e micro Macro Micro Valutare il rischio di, es: Aree geografiche Settori economici Tipologie di prodotti Valutare il rischio di, es: Persone fisiche Persone giuridiche Appalti

7 Un approccio olistico alla valutazione del rischio Riciclaggio Corruzione Strumenti comuni per valutare e prevenire diversi tipi di rischi? Credito Business continuity Reputazionale Politico

8 Un esempio: valutare il rischio riciclaggio Risk based approach pivot normativa AML (GAFI, Rec. 1) Nella UE Approccio a tre livelli (three layers approach): Sovranazionale (es. EU ML SNRA) Nazionale (es. ML NRA Italia 2015) Soggetti obbligati AML Per i soggetti obbligati: Indicatori e schemi di anomalia Fattori di rischio: «tipologia clientela, area geografica, settore di attività, prodotti e servizi offerti» (Decreto recepimento 4AMLD, art. 15) «procedure oggettive e verificate per l analisi e valutazione dei rischi» (Decreto recepimento 4AMLD, art. 15) «algoritmi predefiniti e procedure informatiche» (Provv. Banca d Italia, Aprile 2013)

9 Provvedimento Banca d Italia, Aprile 2013 Rischio cliente Area geografica interesse «assume rilievo la presenza nel territorio di fenomeni illeciti [ ] ad esempio grado di infiltrazione nella criminalità economica, i fenomeni di economia sommersa [ ]» «A tal fine, gli intermediari possono avvalersi di fonti pubbliche quali le relazioni di inaugurazione dell anno giudiziario, quelle della Direzione Nazionale Antimafia, quelle del Ministero dell Interno sull attività della Direzione Investigativa Antimafia e sull attività delle Forze di Polizia»

10 959 pagine

11 Un indicatore sintetico di rischio riciclaggio RISCHIO RICICLAGGIO MINACCE VULNERABILITA CRIMINE ORGANIZZATO MERCATI ILLECITI EVASIONE FISCALE / ECONOMIA SOMMERSA INTENSITA CONTANTE OPACITA STRUTTURA PROPRIETARIA ALTRE VULNERABILITA Omicidi stampo mafioso Ricavi narcotraffico Tax gap Cash-ratio Distanza BO Rimesse (%GDP) Denunce 416 bis Comuni sciolti per mafia Ricavi ITTP Ricavi contraffazione Lavoro irregolare Depositi bancari (% GDP) POS pro capite Esposizione azionisti Esposizione BO Nodi di transito Immobili seq./conf. Aziende seq./conf. Ricavi prostituzione Fonte: Progetto IARM (

12 Rischio riciclaggio nelle province italiane Le 5 componenti sono combinate in un unico indicatore di rischio Rank Provincia 1 Reggio C. 2 Vibo V. 3 Catanzaro 4 Crotone 5 Napoli 6 Imperia 7 Caserta 8 Agrigento 9 Palermo 10 Caltanissetta 11 Trapani 12 Prato 12 Fonte: Progetto IARM (

13 Rischio riciclaggio vs. Segnalazioni sospette Indicatore rischio ML Segnalazioni Operazioni Sospette (su numero di sportelli) Pearson s r = Fonte: Progetto IARM (

14 Crimine organizzato vs Intensità di contante Alti livelli cash, bassi livelli CO Alti livelli cash, alti livelli CO Alti livelli CO, bassi livelli cash 14

15 Rischio riciclaggio nei settori di attività economica Stesso approccio applicato a 77 divisioni ATECO Prime divisioni ATECO per rischio riciclaggio stimato: RANK Divisione ATECO Rev I 56 Food and beverage service activities 2 S 95 Repair of computers and personal and household goods 3 S 96 Other personal service activities (e.g. massage parlours, beauty centers) 4 N 79 Travel agency tour operator reservation service and related activities 5 R 92 Gambling and betting activities 6 R 90 Creative arts and entertainment activities (e.g. entertainment activities) 7 P 85 Education 8 A 03 Fishing and aquaculture 9 M 74 Other professional scientific and technical activities C 19 Manufacture of coke and refined petroleum products (e.g. cement 10 production) 11 R 93 Sports activities and amusement and recreation activities 12 M 73 Advertising and market research 13 N 81 Services to buildings and landscape activities 14 F 43 Specialised construction activities Fonte: Progetto IARM (

16 Focus: opacità della struttura proprietaria IARM Prima analisi dell opacità della struttura proprietaria in Italia, Paesi Bassi e UK Dati forniti da Bureau van Dijk Due dimensioni analizzate: 1. Complessità struttura proprietaria Distanza media tra azienda e titolari effettivi (BO) 2. Esposizione verso paesi off-shore e altre giurisdizioni a rischio Score di rischio medio delle giurisdizioni di origine/residenza Applicato a azionisti di primo livello Applicato a titolari effettivi (BO) 16

17 Complessità della struttura proprietaria BO distance media pesata per dimensioni azienda Prime 5 province per BO distance media Provincia BO distance Imperia 1.49 Catanzaro 1.45 Savona 1.40 Bolzano-Bozen 1.40 Milano 1.39 ITALIA 1.3 All estero: Paesi bassi 1.7 UK 1.6 Area UK BO distance 17 Fonte: Progetto IARM ( Channel Islands 3.70 Isle of Man 3.40 South Yorkshire 2.48 Greater Manchester 2.00

18 Complessità della struttura proprietaria: settori BO distance media per sezione ATECO in Italia 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 A - Agriculture B - Mining C - Manufacturing D - Energy E - Water & waste F - Construction G - Wholesale & retail H - Transport I - Hotels & bars J - ICT K - Finance L - Real estate M - Professional activities N - Support services O - Public Administration P - Education Q - Health & social work R - Entertainment S - Other services 1,18 1,48 1,63 1,22 1,56 1,41 1,35 1,35 1,43 1,19 1,46 1,38 1,12 1,22 1,25 1,22 2,15 2,44 2,35 18 Fonte: Progetto IARM (

19 Esposizione vs paesi off-shore e altri paesi a rischio Esposizione azionisti pesata per dimensioni azienda Esposizione BO pesata per dimensioni azienda 19 Fonte: Progetto IARM (

20 Esposizione vs paesi off-shore e altri paesi a rischio Esposizione azionisti Sezioni ATECO in Italia A - Agriculture B - Mining C - Manufacturing D - Energy E - Water & waste F - Construction G - Wholesale & retail H - Transport I - Hotels & bars J - ICT K - Finance L - Real estate M - Professional activities N - Support services O - Public Administration P - Education Q - Health & social work R - Entertainment S - Other services 0,0 3,4 0,0 0,1 0,2 1,1 1,0 4,0 9,0 9,0 14,7 9,4 13,4 11,4 21,9 22,3 27,5 49,4 78,6 20 Fonte: Progetto IARM (

21 Esposizione vs paesi off-shore e altri paesi a rischio quando pesato per le dimensioni medie dell azienda (per controllare la presenza di multinazionali) A - Agriculture B - Mining C - Manufacturing D - Energy E - Water & waste F - Construction G - Wholesale & retail H - Transport I - Hotels & bars J - ICT K - Finance L - Real estate M - Professional activities N - Support services O - Public Administration P - Education Q - Health & social work R - Entertainment S - Other services 11,7 5,1 18,0 6,7 20,4 1,9 51,7 39,9 27,5 38,5 31,6 46,8 43,5 34,3 38,8 60,7 66,6 66,7 84,8

22 Azionisti e BO stranieri: le nazionalità più frequenti Azionisti e BO stranieri in Italia - % su tot. Switzerland Germany United Kingdom United States France Luxembourg Netherlands Spain China Romania 0% 5% 10% 15% 20% 25% 3,9% 2,4% 0,6% 11,4% 13,0% 10,2% 9,5% 7,8% 7,6% 3,6% 4,9% 0,8% 4,0% 3,6% 4,9% 3,5% 4,4% 7,5% 15,8% 21,7% L «anomalia spagnola» Divisione ATECO % BO spagnoli su tot. R 92 Gambling and betting 86.6% E 36 Water & waste collection 85.7% C 18 Printing and reproduction of media 78.8% F 42 Civil Engineering 75.4% C 10 Manufacture of food products 74.0% D 35 Electricity, gas & air conditioning 71.6% R 93 Sports activities & amusement 58.4% N 81 Services to buildings and landscape activities 52.2% 22 Azionisti Titolari effettivi

23 Spin-off company di Università Cattolica Michele Riccardi c/o Università Cattolica del Sacro Cuore Largo Gemelli, Milan (Italy) Tel: / 3716 Fax: info@crimetech.it crimetech@pec.it

24 Incontro organizzato da Bureau van Dijk in collaborazione con Crime&tech Analisi, valutazione e gestione del rischio di riciclaggio e corruzione Roma 6 giugno 2017

25 Temi dell intervento La D.I.A.. Struttura e attribuzioni. Associazione mafiosa ed ipotesi di riciclaggio. Profili fenomenologici del riciclaggio. Lineamenti del sistema di prevenzione del riciclaggio. Analisi e approfondimento delle S.o.s.. Evoluzione del sistema di prevenzione del riciclaggio. 2

26 Legge 30 dicembre 1991, n. 410 D.lgs 6 settembre 2011, n. 159

27 La D.I.A.. Struttura e attribuzioni Dai compiti Contrasto alla forza economica finanziaria della criminalità organizzata aggressione agli ingenti patrimoni illecitamente accumulati Obiettivi strategici resistenza ad ogni tentativo di penetrazione nel tessuto economico ed imprenditoriale del paese. 5

28 L associazione mafiosa e le ipotesi di riciclaggio. Associazione di tipo mafioso 1/2 416 bis Cp Chiunque fa parte di un'associazione di tipo mafioso formata da tre o più persone, è punito con la reclusione da sette a dodici anni. Coloro che promuovono, dirigono o organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da nove a quattordici anni. L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.

29 Associazione di tipo mafioso 2/2 A G G R A V Se le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto, o il profitto di delitti, le pene stabilite nei commi precedenti sono aumentate da un terzo alla metà. Nei confronti del condannato è sempre obbligatoria la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, il profitto o che ne costituiscono l'impiego. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alla camorra, alla ndrangheta e alle altre associazioni, comunque localmente denominate, anche straniere, che valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso.

30 L associazione mafiosa e le ipotesi di riciclaggio. Art. 648 bis C.p. Riciclaggio Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro 5,000 a euro La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell esercizio di un attività professionale. La pena è diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni. Si applica l ultimo comma dell articolo

31 L associazione mafiosa e le ipotesi di riciclaggio. Art. 648 Ter C.p.. Impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 648 e 648 bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro a euro La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell'esercizio di un'attività professionale. La pena è diminuita nell'ipotesi di cui al secondo comma dell articolo 648. Si applica l'ultimo comma dell articolo

32 L associazione mafiosa e le ipotesi di riciclaggio. Art. 648 Ter.1. Autoriciclaggio (L n. 186) Si applica la pena della reclusione da due a otto anni e della multa da euro a euro a chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l'identificazione della loro provenienza delittuosa. Si applica la pena della reclusione da uno a quattro anni e della multa da euro a euro se il denaro, i beni o le altre utilità provengono dalla commissione di un delitto non colposo punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni. Si applicano comunque le pene previste dal primo comma se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da un delitto commesso con le condizioni o le finalità di cui all'articolo 7 del decreto legge 13 maggio 1991 n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991 n. 203, e successive modificazioni. Fuori dei casi di cui ai commi precedenti, non sono punibili le condotte per cui il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate alla mera utilizzazione o al godimento personale. La pena è aumentata quando i fatti sono commessi nell'esercizio di un'attività bancaria o finanziaria o di altra attività professionale. La pena è diminuita fino alla metà per chi si sia efficacemente adoperato per evitare che le condotte siano portate a conseguenze ulteriori o per assicurare le prove del reato e l'individuazione dei beni, del denaro e delle altre utilità provenienti dal delitto. Si applica l'ultimo comma dell articolo

33 fenomeno economico finanziario Profili fenomenologici del riciclaggio. illecito amministrativo RICICLAGGIO fattispecie penalmente rilevante 11

34 Profili fenomenologici del riciclaggio. Collocamento 1 Placement INTRODUZIONE DEI PROVENTI ILLECITI NEL MERCATO E LORO COLLOCAZIONE Intermediari finanziari Acquisti di beni 12

35 Profili fenomenologici del riciclaggio. Stratificazione 2 Layering Esecuzione di più operazioni finanziarie sottese a celare la ricostruzione dei relativi flussi di denaro 13

36 Profili fenomenologici del riciclaggio. Integrazione 3 Integration Il denaro riciclato viene immesso nel circuito legale sia per rifinanziare altre attività illegali sia per essere investito e quindi capitalizzato Bank 14

37 Profili fenomenologici del riciclaggio. Collocamento Stratificazione 1 2 Placement Layering Integrazione 3 Integration F a s i d i P r o c e s s o 15

38 Lineamenti del sistema di prevenzione del riciclaggio. Dir. 91/308/CEE del 10 /06 /1991 «prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività illecite» Legge 197 del 5 luglio 1991 «Provvedimenti urgenti per limitare l uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenire l utilizzazione del sistema finanziario a scopi di riciclaggio» 16

39 Legge 197 del 5 luglio 1991 strutturata sulla canalizzazione dei flussi finanziari presso gli intermediari abilitati e sulla previsione di obblighi di collaborazione passiva/attiva dei medesimi intermediari il divieto di trasferimento di contante e titoli al portatore per importi complessivamente superiori a lire venti milioni, se non eseguito per il tramite degli intermediari abilitati con apposite modalità; l obbligo degli intermediari abilitati d identificare i soggetti che eseguivano le operazioni e di effettuare la loro registrazione; l obbligo di segnalare ogni operazione che inducesse a ritenere che il denaro, i beni o le utilità oggetto delle operazioni potessero provenire da taluno dei reati indicati nell art. 648 bis C.p. l inoltro delle s o s al Questore del luogo dell operazione, il quale ne informava l Alto Commissario ed il Nucleo Speciale P V G di F per l esecuzione degli eventuali approfondimenti 17

40 Lineamenti del sistema di prevenzione del riciclaggio. Evoluzione normativa Modifiche riservatezza delle sos Funzioni di FIU all U.I.C. Riordino regime segnalazioni Estensione obblighi antiriciclaggio delle banche e intermediari finanziari ad altre attività D.Lgs n.153 del D.Lgs n.374 del D.L n.369 del D.Lgs n.56 del Istituzione del CSF Post estensione ai professionisti obblighi antiriciclaggio già operanti per banche e intermediari finanziari. 18

41 Lineamenti del sistema di prevenzione del riciclaggio. sistema nazionale antiriciclaggio Disciplina vigente D.Lgs nr giugno 2007 prevenzione contrasto e repressione del finanziamento del terrorismo Dir 2005/60/CE prevenzione dell uso del sistema finanziario a scopo riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo dir 2006/70/CE misure esecuz D.Lgs nr. 231 del 21 novembre

42 Nozione di riciclaggio più ampia art 648 bis Customer due diligence rafforzata verifica clientela D.Lgs 231 del ricorrenza del riciclaggio anche se le fattispecie presupposte si sono sviluppate in altro Stato membro Istituzione U.I.F. Limitazione uso contante e titoli portatore abbassamento soglia a 1000 Nuovi obblighi prevenzione money laudering Confisca per equivalente 648 ter 20

43 Canalizzazione dei flussi A N T I R I C I C L A G G I O Adeguata verifica Segnalazioni operazioni sospette 21

44 Analisi e approfondimento delle S.o.s.. Intermediari altri soggetti obbligati U. I. F. D.I.A Nucleo speciale Polizia Valutaria ApprofondimentI investigativi approfondimenti investigativi Iter delle segnalazioni per operazioni sospette 22

45 D.I.A Nucleo speciale Polizia Valutaria Segnalazioni attinenti la criminalità organizzata Segnalazioni attinenti la criminalità organizzata Centri / Sez operative Procuratore Nazionale Antimafia Iter delle segnalazioni per operazioni sospette Altri sviluppi amministrativi o di p.g Reparti 23

46 Unità di Informazione Finanziaria Protocolli d intesa D.I.A 5 aprile 2016 Nucleo speciale Polizia Valutaria Direzione Nazionale Antimafia Antiterrorismo 26 maggio

47 Analisi e approfondimento delle S.o.s.. EL.I.O.S. Fasi di processo S.o.s. Analisi puntuale Analisi massiva S.0.S. s.o.s soggetti p.f. n.p.f. operazioni 25

48 Flusso documentale delle segnalazioni Analisi massiva Analisi fenomenologica Analisi di rischio 26

49 organismo intergovernativo indipendente che sviluppa e promuove politiche finalizzate a proteggere il sistema finanziario globale contro il riciclaggio, il finanziamento del terrorismo e il finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa. Standard internazionali per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo e della proliferazione delle armi di distruzione di massa (agg. Febbraio 2012) Direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa alla prevenzione dell uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo e recante modifica delle direttive 2005/60/CE e 2006/70/CE) e l attuazione del regolamento (UE) 2015/847 del Parlamento Europeo e del Consiglio riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e che abroga il regolamento (CE) 1781/2006 Decreto legislativo Cons. dei Ministri del 24 maggio

50 Incontro organizzato da Bureau van Dijk in collaborazione con Crime&tech Analisi, valutazione e gestione del rischio di riciclaggio e corruzione Grazie per l attenzione Roma 6 giugno 2017 Reparto Investigazioni Preventive Ten.Col. G. di F. Antonio LIPPOLIS

51 Roma, martedì 6 giugno 2017 Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione I presidi adottati da CDP

52 Indice Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione Roma, martedì 6 giugno Il presidio antiriciclaggio in CDP 2 Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale 3 Q&A Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 2

53 Roma, martedì 6 giugno 2017 Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione 1. Il presidio antiriciclaggio in CDP

54 1. Il Presidio antiriciclaggio in CDP Premessa Roma, martedì 6 giugno 2017 Il rischio di riciclaggio è il rischio di coinvolgimento, anche inconsapevole, in fatti connessi con il riciclaggio di proventi illeciti o con il finanziamento del terrorismo. Il coinvolgimento del Gruppo CDP in fatti di tal natura potrebbe realizzarsi anche per effetto di attività illecite messe in atto dai soggetti terzi con i quali lo stesso intrattiene relazioni di qualunque scopo o natura, con rilevanti impatti dal punto di vista reputazionale e dell immagine. In tale contesto, assume particolare rilevanza l applicazione di procedure di verifica idonee al raggiungimento di una reale conoscenza delle controparti tramite l analisi dei profili soggettivi dei nominativi coinvolti, degli assetti societari, delle aree geografiche di riferimento, specie nei settori maggiormente esposti al rischio, quali ad esempio il settore degli appalti e dei finanziamenti pubblici, il settore immobiliare. Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 4

55 1. Il Presidio antiriciclaggio in CDP Cosa sono l Anti-riciclaggio e l Anti-terrorismo? Roma, martedì 6 giugno 2017 La normativa antiriciclaggio concerne la prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo. Presidio centrale della normativa antiriciclaggio è l obbligo di collaborazione attiva, che richiede agli intermediari finanziari di individuare e comunicare tempestivamente alla Unità di Informazione Finanziaria ( UIF ) - istituita presso la Banca d Italia - operazioni sospette di connessioni con il riciclaggio, con i c.d. reati presupposto, con il finanziamento del terrorismo. Il ruolo attribuito a CDP nell ambito della collaborazione attiva, così come delineato dalla stessa UIF in funzione delle peculiari caratteristiche della sua attività istituzionale, è quello di contribuire all individuazione delle operatività finanziarie sintomatiche di condotte corruttive e appropriative di fondi pubblici, quali condotte potenzialmente presupposto di riciclaggio. Al fine di offrire un contributo in linea con quanto atteso, CDP, sia a livello delle proprie strutture di linea (c.d. front office) che delle funzioni aziendali di controllo, si è dotata di procedure e strumenti per la qualificazione dei profili soggettivi e del contesto economico di riferimento delle operazioni oggetto di valutazione. Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 5

56 1. Il Presidio antiriciclaggio in CDP I soggetti coinvolti Roma, martedì 6 giugno 2017 Organo con funzioni di gestione: individua gli orientamenti strategici e le politiche di governo dei rischi connessi con il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo; delinea il sistema di controlli interni funzionale alla pronta rilevazione e alla gestione del rischio di riciclaggio. Collegio Sindacale: vigila sull osservanza della normativa e sulla completezza, funzionalità e adeguatezza dei controlli antiriciclaggio. Organismo di vigilanza di cui al d. lgs. 231/2001: contribuisce in via preventiva alla definizione del modello organizzativo atto a prevenire la commissione dei reati di riciclaggio. E inoltre tenuto a vigilare sull'osservanza delle norme antiriciclaggio. Internal Auditing: verifica in modo continuativo il grado di adeguatezza dell assetto organizzativo aziendale e la sua conformità rispetto alla disciplina di riferimento e vigila sulla funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni attraverso controlli sistematici, anche di tipo ispettivo (Controlli di III livello). Funzione Antiriciclaggio: è la funzione specificatamente deputata a prevenire e contrastare la realizzazione di operazioni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo (Controlli di II livello). Strutture di linea: conducono il processo di adeguata verifica della clientela curandone la conformità alla normativa interna (Controlli di I livello) e segnalando le eventuali criticità riscontrate. Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 6

57 1. Il Presidio antiriciclaggio in CDP Gestione integrata dei rischi Roma, martedì 6 giugno 2017 Le funzioni sono distinte. Sono chiaramente individuati e comunicati all interno dell azienda i compiti e le responsabilità delle due funzioni. Attesa la contiguità tra le attività che caratterizzano le due funzioni, specifica attenzione è posta nell articolazione dei flussi informativi tra le Funzioni compliance e antiriciclaggio, allo scopo di sviluppare le proprie metodologie di gestione del rischio in modo coerente. PRINCIPALI AREE DI COLLABORAZIONE Valutazione del Rischio Reputazionale connesso alle operazioni: gli elementi di valutazione di competenza antiriciclaggio (es. area geografica di interesse, procedimenti per riciclaggio, ecc.) e di competenza della compliance (es. conflitti di interesse, conformità allo Statuto, ecc.) sono considerati e valutati congiuntamente allo scopo di fornire agli organi deliberanti una valutazione unica e completa. Due Diligence delle controparti diverse dai clienti: valutazione dei profili soggettivi delle controparti che non rientrano nell ambito di applicazione della normativa antiriciclaggio (c.d. clienti). Ad esempio, vengono svolti controlli mensili ex post a campione sui profili soggettivi dei fornitori censiti nell Albo Fornitori aziendale ed a livello di Gruppo. Condivisione degli strumenti per lo svolgimento delle verifiche sulle controparti. Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 7

58 Roma, martedì 6 giugno 2017 Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale

59 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Premessa Roma, martedì 6 giugno 2017 RISCHIO REPUTAZIONALE Rischio attuale o prospettico di flessione degli utili, di perdita di valore economico o di pregiudizio al proprio ruolo istituzionale, derivante da una percezione negativa dell'immagine di CDP da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori, Autorità di Vigilanza o altri stakeholder. ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE Definizione ed implementazione di una metodologia che individua gli «indici di rischio» da considerare per la valutazione ex ante del Rischio Reputazionale, nonché gli indicatori di rischio da valutare per ciascuno degli indici stessi. I complessivi elementi di valutazione individuati sono utilizzati per la profilatura delle (potenziali) controparti in termini di rischio reputazionale. OBIETTIVO Valutazione ex ante del Rischio Reputazionale associato alle operazioni proposte dalle business unit RISULTATI ATTESI Tempestività nell individuazione di molteplici fattori di rischio di natura reputazionale Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 9

60 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Confronto con adempimenti AML/CFT Roma, martedì 6 giugno 2017 VALUTAZIONE EX ANTE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE Differenze Ante Delibera Conoscenza della potenziale controparte Opportunità Tempestiva individuazione di eventuali criticità connesse alla controparte Accentramento delle verifiche sulle controparti più complesse e monitoraggio delle criticità in capo alle Funzioni di Controllo ADEMPIMENTI ANTIRICICLAGGIO: Adeguata Verifica della Clientela Differenze Ante Stipula Raccolta dati (i.e. identificazione) della controparte, dell esecutore e del titolare effettivo Verifica affidabilità dati raccolti attraverso il confronto su fonti affidabili e indipendenti o mediante attestazione di soggetti terzi Opportunità Condivisione con le Business Unit di un piano di verifica anche in funzione delle criticità riscontrate in sede di valutazione ex ante Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 10

61 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Elementi per la valutazione Roma, martedì 6 giugno 2017 ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE (RR) 1. Rischio Paese (RP) 2. Rischio Controparte (RC) 3. Rischio Settore Economico (RSE) MISURAZIONE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE (RR) Il rischio reputazionale è espresso dalla media ponderata dei tre valori ottenuti dai relativi indici, in quanto una semplice media aritmetica dei tre indici potrebbe condurre a stime poco accurate o fuorvianti. RR = peso* RP + peso* RC + peso* RSE La distribuzione dei pesi subisce una variazione nel caso in cui l operatività oggetto di finanziamento sia svolta in Italia da controparti aventi sede legale in Italia. Ciò in quanto vi è una maggiore facilità a reperire informazioni ed una maggiore conoscenza (anche operativa) del quadro normativo - giuridico di riferimento, per cui si è attribuito un minor impatto alla componente di rischio paese e di conseguenza un peso maggiore alla controparte, lasciando immutata l incidenza del rischio settore. Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 11

62 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Roma, martedì 6 giugno 2017 Valutazione del Rischio Reputazionale SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE A supporto dell organo con poteri deliberativi è predisposta la Scheda di valutazione del rischio reputazionale con indicazione: i. degli elementi di rischio per ciascun indicatore; ii. delle eventuali azioni di mitigazione dei suddetti elementi di rischio da intraprendere. In funzione del rischio si attivano procedure di escalation. E previsto il monitoraggio periodico dei profili di rischio reputazionale delle controparti. Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 12

63 INDICATORI DI RISCHIO 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Valutazione del Rischio Reputazionale Roma, martedì 6 giugno 2017 INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE STEP 1 Ciascun indicatore viene misurato separatamente su di una scala da 0,0 a 10,0. STEP 2 Si procede al calcolo della media aritmetica dei valori dei singoli indicatori per ciascun indice di rischio. STEP 3 (Approccio WEAKEST-LINK) Per ciascun indice di rischio, si procede alla comparazione tra il valore medio degli indicatori e i valori dei singoli key indicator: i) se il valore di uno qualunque dei key indicator è superiore alla media in questione, l intero indice assumerà il valore del key indicator rivelatosi superiore alla media; ii) nel caso in cui i key indicator riportassero valori uguali o inferiori alla media degli indicatori, il valore finale dell indice di rischio sarà rappresentato dalla media dei valori di tutti gli indicatori (*) N.B. Sono stati identificati come «KEY» quegli indicatori che, sulla base dell esperienza maturata, possono maggiormente esporre CDP ad un rischio reputazionale INDICE DI RISCHIO PAESE PESI 1. Criminalità organizzata - 2. Ambientale - 3. Regolamentazione - 4. Sicurezza - 5. Etico - 6. Macroeconomico - 7. Corruzione - 8. Riciclaggio e Finanziamento del terrorismo KEY INDICATOR* 9. Fiscale e Trasparenza finanziaria KEY INDICATOR* 10. Misure Restrittive e Sanctions KEY INDICATOR* INDICE DI RISCHIO CONTROPARTE PESI 1. Azioni penali da parte di Organi Giudiziari KEY INDICATOR* 2. Composizione Assetto proprietario (Profilo soggettivo) KEY INDICATOR* 3. Comportamento tenuto (Profilo soggettivo) - 4. Complessità operativa (Profilo oggettivo) KEY INDICATOR* 5. Presenza di garanzie (Profilo oggettivo) - 6. Ipotesi di triangolazione (Profilo oggettivo) - 7. Misure restrittive e Sanctions KEY INDICATOR* 8. Liste interne soggetti attenzionati - 9. Sistema di controllo interno e prevenzione dei reati Conflitto di interesse e parti correlate Conteziosi civili e illeciti amministrativi - INDICE DI RISCHIO SETTORE ECONOMICO PESI 1. Ambientale - 2. Etico - 3. Corruzione KEY INDICATOR* 4. Riciclaggio e Finanziamento del terrorismo KEY INDICATOR* Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 13

64 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Rischio Paese: Riciclaggio Roma, martedì 6 giugno 2017 Classi Paesi a Rischio ALTO MEDIO-ALTO MEDIO-BASSO BASSO FONTE: FAFT/GAFI - MEF Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 14

65 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Rischio Paese: Corruzione Roma, martedì 6 giugno 2017 Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 15

66 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Rischio Controparte: Azioni penali da parte di organi giudiziari Roma, martedì 6 giugno 2017 BASSO (minimo) MEDIO/BASSO (controllato) MEDIO/BASSO (contenuto) MEDIO (significativo) Non risultano azioni penali da parte di Organi Giudiziari (es. indagini, procedimenti in corso o condanne) Risultano indagini in corso volte ad acquisire elementi di prova al fine di valutare l'esercizio o meno dell'azione penale nei confronti della Controparte o dei Soggetti ad essa collegati Risultano indagini in corso volte ad acquisire elementi di prova al fine di valutare l'emanazione di provvedimenti previsti dal codice antimafia Risulta il rinvio a giudizio o il decreto che dispone il giudizio in relazione a reati, tuttavia sussistono uno o più mitigants (es. soggetti coinvolti sono stati estromessi dalla governance societaria, sono state intraprese iniziative per eliminare il rischio di reiterazione del reato (a titolo esemplificativo l aggiornamento del modello 231/01) Sussiste un provvedimento di assoluzione ovvero provvedimento di annullamento nei confronti della Controparte o dei Soggetti ad essa collegati. Risulta il rinvio a giudizio o il decreto che dispone il giudizio Sono state disposte misure cautelari MEDIO/ALTO (sensibile) ALTO (estremo) Presenza di condanne non definitive Disposizione di misure cautelari Presenza di condanne definitive (sussistenza di sentenze di condanne da parte della Cassazione ovvero non più impugnabili ) Risultano provvedimenti previsti dal codice antimafia Risultano provvedimenti definitivi previsti dal codice antimafia La Controparte o i soggetti essa collegati sono stati oggetto di recidiva Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 16

67 2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale Rischio Controparte: Sistema di controllo interno e prevenzione dei reati Roma, martedì 6 giugno 2017 BASSO (minimo) La Controparte si è dotata di un sistema di controllo interno o di prevenzione dei reati allineato alle normative di settore o alle best practice di riferimento MEDIO/BASSO (controllato) La Controparte si è dotata di un Sistema di controllo interno non allineato alle normative di settore o alle best practice di riferimento in quanto non prevede presidi interni di controllo e prevenzione dei reati o non ha istituito funzioni indipendenti di controllo o non ha istituito un organismo di vigilanza o organismi affini previste dalle normative internazionali La Controparte si è dotata di presidi interni parzialmente conformi alle normative di settore o alle best practice di riferimento La Controparte applica, anche su base volontaria, le best practice e standard nazionali e internazionali di riferimento (es. raccomandazioni di organismi indipendenti) considerati rilevanti per l ambito di attività o è destinataria di valutazioni positive da parte di organismi valutatori indipendenti nazionali e internazionali (es. rating di legalità, Standart ethics index, etc) MEDIO (significativo) Il sistema di controllo interno o di prevenzione dei reati di cui si è dotata la Controparte è stato o è oggetto di indagine da parte delle competenti autorità MEDIO/ALTO (sensibile) ALTO (estremo) Il sistema di controllo o di prevenzione dei reati è stato oggetto di valutazioni negative da parte delle Autorità competenti, tuttavia sono state intraprese iniziative correttive anche al fine di eliminare il rischio di reiterazione (a titolo esemplificativo l aggiornamento del modello 231/01) La Controparte non si è dotata di alcun sistema di controllo interno o di prevenzione dei reati Il sistema di controllo o di prevenzione dei reati di cui si è dotata la Controparte è stato oggetto di valutazioni negative da parte delle Autorità competenti (es. Il Modello organizzativo è stato giudicato non idoneo alla prevenzione dei reati) e non sono state intraprese iniziative correttive anche al fine di eliminare il rischio di reiterazione. Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 17

68 Roma, martedì 6 giugno 2017 Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione 3. Q&A

69 GRAZIE Alessandra Amati Funzione Antiriciclaggio Tel Mobile Claudia Gargano Funzione Compliance Tel Mobile

70 Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione Roma, 6 Giugno 2017 Valutazione del rischio infiltrazione in azienda e appalti pubblici Martina Rotondi martina.rotondi@unicatt.it Università Cattolica del Sacro Cuore Crime&tech s.r.l. info@crimetech.it

71 Valutare il rischio a livello macro e micro Macro Micro Valutare il rischio di, es: Aree geografiche Settori economici Tipologie di prodotti Valutare il rischio di, es: Persone fisiche Persone giuridiche Appalti

72 & Crime&tech e BvD hanno sviluppato un sistema di valutazione del rischio infiltrazione e riciclaggio a livello aziendale Il sistema utilizza alcuni indicatori di rischio sviluppati da Crime&tech: IPM - Indice di presenza mafiosa (8000+ comuni, 110 province) OCI-T Infiltrazione CO nelle 110 province italiane OCI-S Infiltrazione CO nei settori economici (ATECO - 3-digit) ML-T ML-T Rischio riciclaggio nelle 110 province italiane ML-S ML-S Rischio riciclaggio nei settori economici (ATECO 2-digit) Alcuni sono già integrati nelle banche dati di Bureau van Dijk Altri possono essere integrati in base alle esigenze del cliente

73 OCI-T e OCI-S già integrati in AIDA OCI-T e OCI-S sono distribuiti anche attraverso la banca dati AIDA di Bureau van Dijk Ad ogni azienda è associato un valore per OCI-T e OCI-S

74 OCI-T e OCI-S già integrati in AIDA SOCIETA ALPHA SRL MRS ALIAS

75 2 dimensioni e 7 sotto-dimensioni di rischio Rischio paese Rischio territorio Rischio settore economico Rischio statico Rischio opacità struttura proprietaria, es. - complessità catena di controllo - N. giurisdizioni estere coinvolte - % titolari effettivi non identificati Rischio anagrafico, es. - % donne tra azionisti - classe anagrafica (es. <20 e >70 anni) Rischio relazionale Partecipazioni incrociate con imprese concorrenti nello stesso appalto Prossimità geografica (anomala) con imprese concorrenti nell appalto

76 Rischio paese e Rischio territorio Rischio paese rischio riciclaggio del paese di origine/sede legale: Utilizza alcuni indicatori frequenti in letteratura (es. FSS, TJN, etc) Valutano livello di aderenza a raccomandazioni FATF e requisiti trasparenza societaria Rischio territorio rischio a livello sub-nazionale IPM Indice di presenza mafiosa (8000+ comuni) OCI-T Indice di infiltrazione CO (110 province) ML-T Indice di rischio riciclaggio (110 province)

77 Un esempio: IPM

78 Rischio settore e Rischio anagrafico Rischio settore OCI-S indice di infiltrazione CO (NACE 3-digit) ML-S indice di rischio riciclaggio (NACE 2-digit) Rischio anagrafico Suggerisce il possibile rischio di uso di prestanome Età di azionisti, azionisti controllanti e titolari effettivi Genere di azionisti, azionisti controllanti e titolari effettivi Possibilità di integrare con ulteriori informazioni, es.: PEP/PIL Protesti e adverse news

79 Rischio opacità della struttura proprietaria Rischio opacità struttura proprietaria Complessità catena di controllo Numero di giurisdizioni coinvolte nella catena societaria Percentuale di titolari effettivi non identificati

80 Livelli della catena di controllo considerati Titolare effettivo (Beneficial owner) Azionista di controllo (Controlling shareholders) Impresa analizzata Partecipate (subsidiaries)

81 Un esempio: società XY Sede legale: Crotone (KR) Settore: D35.11 (Produzione di energia eolica) Struttura proprietaria: Azionisti: 5 aziende (1 italiana, 3 tedesche, 1 sanmarinese) Titolari effettivi: 4 stranieri Rischio Paese Rischio Territorio Rischio Settore Rischio Anagrafico Opacità Struttura Proprietaria Rischio Complessivo Azienda Molto basso Molto Alto Alto Non Appl. ALTO Azionisti Medio Molto Alto Alto Non Appl. ALTO Azionisti controllanti Basso Non Appl. Alto Non Appl. MEDIO Titolari effettivi (BO) Basso Non Appl. Non Appl. Basso MEDIO Alto Rischio Aggregato BASSO MOLTO ALTO ALTO BASSO ALTO ALTO

82 Rischio relazionale Utile, ad esempio, nel monitoraggio di gare ed appalti: Rischio infiltrazione Rischio irregolarità negli appalti Rischio collusione Considera i potenziali collegamenti tra imprese partecipanti in uno stesso appalto: Collegamenti tramite partecipazioni incrociate (dirette e indirette) Prossimità geografica «anomala» tra imprese partecipanti

83 Network: solo imprese partecipanti alla gara

84 Network: partecipanti, azionisti, titolari effettivi e partecipate

85 Network: partecipanti tra loro collegate

86 Risultati su un appalto Statistiche sintesi di rischio Scala 1 (molto basso) 5 (molto alto) Le dimensioni dei rischi statici sono state calcolate come media dei rischi statici delle aziende partecipanti all appalto Possibilità di filtrare appalti più a rischio Dimensione di rischio Valore medio rischio imprese appalto Classe di rischio Rischio paese 1.7 Basso Rischio territorio 4.7 Molto alto Rischio settore 4.3 Alto Rischio anagrafico 4.5 Alto Rischio statico 3.7 (ALTO) Opacità struttura proprietaria 3.0 Medio Rischio collegamenti per partecipazioni 3.8 Alto Rischio relazionale Rischio prossimità geografica 3.4 Medio 3.6 (ALTO)

87 Un nuovo approccio di rating aziendale Ampliare il concetto di rating: dal rating di rischio credito e ambientale ad altre tipologie di rischio: Infiltrazione CO Riciclaggio Corruzione Integrare con altre informazioni proprietarie e non, es: informazioni di bilancio e red-flags a livello contabile altri eventi societari (es. cessioni, trasferimenti, modifiche statutarie) fonti aperte (es. adverse news) altri archivi (es. dati catastali, anagrafe conti correnti, etc) dati su ribassi e offerte dati storici (es. partecipazioni ad altri appalti)

88 Spin-off company di Università Cattolica Martina Rotondi c/o Università Cattolica del Sacro Cuore Largo Gemelli, Milan (Italy) Tel: / 3716 Fax: info@crimetech.it crimetech@pec.it

89

90 L importanza della corretta valutazione della struttura societaria e del titolare effettivo Francesca Sibra Head of Compliance Solutions Bureau van Dijk Italy

91 Corretta Identificazione

92 L importanza dell analisi societaria e della corretta valutazione Rischio sanzionatorio Corretta Valutazione Struttura societaria Rischio reputazionale Rischio di continuità del Business

93 Valore della reputazione Rischio reputazionale «Più del 25% del valore di mercato di una società è indirettamente attribuibile alla sua reputazione» World Economic Forum

94 Sempre più oltre Società i confini italiane nazionali con AR estero

95 Strutture societarie

96 Strutture societarie e titolare effettivo Nascondere fondi di provenienza illecita Schemi di finanziamento al terrorismo Proventi legati a reati di corruzione Traffico di droga Transazioni di denaro sporco Tangenti a funzionari goverativi Acquisizione di attività per finalità legate al riciclaggio di denaro Evadere il regime sanzionatorio Regimi di sanzioni internazionali Sanzioni ONU - UE Treasury Office of Foreign Asset Controls (OFAC) Motivi fiscali Pratiche evasive ed elusive

97 Strutture societarie

98 Struttura societaria semplice

99 Struttura societaria complessa

100 Struttura societaria complessa

101 Struttura societaria complessa

102 L ownership database di Bureau van Dijk

103 L ownership database

104 Dal dato originale al dato standardizzato e confrontabile

105 Processi KYC e approccio basato sul rischio Titolare effettivo Struttura societaria Esponenti e manager Attività svolta Aree geografiche coinvolte PEP Liste terrorismo e bad news

106 Integrazione

107 Processi KYC: integrazione dati in sistemi terzi Titolare effettivo Struttura societaria Esponenti e manager Attività svolta Aree geografiche coinvolte Sistemi di Transaction Monitoring PEP Liste terrorismo Embargo Bad press Titolare effettivo Struttura societaria Esponenti e manager Attività svolta Aree geografiche coinvolte Sistemi di Analisi Visuale

108 Conclusioni

109 Conclusioni Beneficial Owner: Russian PEP Cayman Islands Registro titolare effettivo UK British Virgin Islands Bahamas Bahamas Bahamas Bahamas Cyprus Luxembourg Great Britain Italy: OCTO TELEMATICS S.P.A. Fonte: database ORBIS, Bureau van Dijk

110 Milano, via Zenale Roma, via Morgagni 30E marketing.italy@bvdinfo.com bvdinfo.com

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