1 - UNA PANORAMICA SULL ANTIRICICLAGGIO Il quadro normativo

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1 INDICE 1 - UNA PANORAMICA SULL ANTIRICICLAGGIO Il quadro normativo I principali strumenti di prevenzione del riciclaggio I destinatari degli obblighi La responsabilità amministrativa e personale Le Autorità di vigilanza

2 1 - UNA PANORAMICA SULL ANTIRICICLAGGIO 1.1. Il quadro normativo Per contrastare i fenomeni del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo vengono costantemente emanate disposizioni normative a livello internazionale, comunitario e nazionale che rappresentano la normativa primaria del settore. È bene ricordare che il quadro normativo a livello nazionale è arricchito dai regolamenti, dalle comunicazioni e dalle circolari interpretative adottate delle Autorità di vigilanza che costituiscono la normativa secondaria. Fonti internazionali Le 49 raccomandazioni del GAFI del febbraio 2012 (Gruppo d azione finanziaria internazionale contro il riciclaggio di capitali) pur non essendo obbligatorie dal punto di vista giuridico, hanno finito per imporsi sul piano internazionale. Esse definiscono le misure che un Paese deve adottare per combattere efficacemente il riciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo. La Banca Mondiale, l FMI e il Consiglio di Sicurezza dell ONU le hanno ufficialmente riconosciute come standard internazionali e circa 150 Paesi di tutto il mondo si sono impegnati a rispettarle. Vi sono 40 raccomandazioni sulla lotta contro il riciclaggio di denaro e 9 raccomandazioni speciali sulla lotta contro il finanziamento del terrorismo adottate in seguito agli attentati dell 11 settembre La materia è stata interamente rivista nel febbraio 2012, con l'adozione degli International Standards on Combating Money Laundering and the Financing of Terrorism & Proliferation, compendiati in nuove 40 Raccomandazioni. Fonti comunitarie La Direttiva 2005/60/CE del 26 ottobre 2005 del Parlamento europeo e del Consiglio (cd. Terza Direttiva) è relativa alla prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo. La Direttiva 2006/70/CE del 1 agosto 2006 reca misure di esecuzione della Direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la definizione di «persone politicamente esposte» e i criteri tecnici per le procedure semplificate di adeguata verifica della clientela e per l esenzione nel caso di un attività finanziaria esercitata in modo occasionale o su scala molto limitata. La Direttiva 2015/849/CE del 20 maggio 2015 (c.d. Quarta Direttiva) relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il Regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la Direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la Direttiva 2006/70/CE della Commissione; gli Stati membri dell UE dovranno conformarsi a tale direttiva entro il 26 giugno

3 Fonti nazionali Il Decreto legislativo 22 giugno 2007, n. 109 è relativo alle misure per prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo e l attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale. Il Decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 (da ultimo modificato dalla L. 28 dicembre 2015, n Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, c.d. Legge di Stabilità per il 2016) è l attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione e successive modificazioni e integrazioni. La Legge n. 186 del 15 dicembre 2014, recante disposizioni in materia di autoriciclaggio. Provvedimento Banca d Italia recante disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l utilizzo degli intermediari e degli altri soggetti che svolgono attività finanziaria a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo marzo Provvedimento Banca d Italia recante disposizioni attuative in materia di adeguata verifica della clientela aprile Provvedimento Banca d Italia recante disposizioni attuative per la tenuta dell archivio unico informatico e per le modalità semplificate di registrazione aprile Provvedimento Banca d Italia recante gli indicatori di anomalia per gli Intermediari agosto Schemi rappresentativi di comportamenti anomali UIF I principali strumenti di prevenzione del riciclaggio Le banche e gli operatori del mondo bancario-finanziario hanno il dovere di collaborare attivamente attraverso il rispetto di una serie di obblighi: Adeguata verifica della clientela Segnalazione delle operazioni sospette Conservazione dei documenti Controllo interno Valutazione e gestione del rischio Garanzia dell osservanza delle disposizioni pertinenti Comunicazione Limitazione all uso del contante e dei titoli al portatore 1.3. I destinatari degli obblighi 3

4 I destinatari, di tutti gli obblighi, sono gli intermediari finanziari. Invece i destinatari dei soli obblighi di adeguata verifica della clientela, di registrazione delle operazioni e dei rapporti e di segnalazione delle operazioni sospette sono gli altri soggetti esercenti attività finanziaria. Intermediari finanziari Sono intermediari finanziari ai sensi della disciplina antiriciclaggio: le banche; Poste Italiane S.p.A.; gli istituti di moneta elettronica; gli istituti di pagamento; le società di intermediazione mobiliare (SIM); le società di gestione del risparmio (SGR); le società di investimento a capitale variabile (SICAV); le imprese di assicurazione operanti in Italia nei rami vita; gli agenti di cambio; le società che svolgono il servizio di riscossione dei tributi; gli intermediari finanziari iscritti nell albo di cui all art. 106 del TUB; le società fiduciarie di cui all articolo 199, co. 2 del D.lgs. 24 febbraio 1998 n.58; le succursali insediate in Italia dei soggetti in precedenza indicati aventi sede legale in uno Stato estero; la Cassa depositi e prestiti S.p.A.. Rientrano altresì tra gli intermediari finanziari : le società fiduciarie di cui alla legge 23 novembre 1939, n (ad eccezione di quelle di cui all articolo 199 co. 2 del D.lgs. 24/2/1998 n. 58), i soggetti di cui all art. 111 del TUB (microcredito), i confidi (art. 112, del TUB) ed i soggetti che esercitano professionalmente l attività di cambiavalute. La Banca d Italia con provvedimento del 10 marzo 2011, in vigore dal 1 settembre 2011 ha emanato disposizioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni che gli intermediari bancari e finanziari devono adottare ai fini di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. In particolare gli intermediari, oltre all obbligo di dotarsi di una funzione antiriciclaggio nominando il relativo responsabile, sono chiamati, tra l altro, ad adottare ogni precauzione necessaria ad assicurare il rispetto delle disposizioni in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo da parte degli operatori che sono a diretto contatto con la clientela. Altri soggetti esercenti attività finanziaria Sono Altri soggetti esercenti attività finanziaria : i promotori finanziari iscritti nell apposito Albo; 4

5 gli agenti di assicurazione e mediatori di assicurazione e riassicurazione che operano nei rami vita; i mediatori creditizi iscritti nell elenco previsto dall art. 128-sexies, co. 2 del TUB; gli agenti in attività finanziaria iscritti nell elenco previsto dall art. 128-quater, co. 2 del TUB e gli agenti indicati nell art. 128-quater, co. 7 del TUB La responsabilità amministrativa e personale Quali sono le responsabilità che derivano dal mancato adempimento degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio? Innanzitutto è possibile distinguere tra una responsabilità di tipo amministrativo che grava sulla banca e sull intermediario ed una responsabilità personale dei singoli soggetti convolti nei processi finalizzati alla collaborazione attiva in ambito antiriciclaggio. Ai vertici della banca possono essere disposte sanzioni amministrative ai sensi del decreto legislativo 231 del 2001 relativo alla Responsabilità amministrativa degli enti. In generale comportamenti difformi rispetto alla disciplina possono generare in capo ai dipendenti responsabilità disciplinari e, nei casi più gravi, penali; a questo proposito si pensi ad esempio all operatore di sportello che ha un ruolo chiave nell attività di prevenzione in quanto interagisce direttamente con il cliente. Responsabilità amministrativa degli enti In materia di responsabilità amministrativa degli enti per i reati compiuti nell interesse o a vantaggio dei medesimi da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell ente o di una sua organizzazione dotata di autonomia finanziaria o funzionale e da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati, la disciplina antiriciclaggio prevede l inserimento tra i reati presupposto definiti dal D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 dei reati connessi al riciclaggio di denaro ( ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita art. 25-octies del D.lgs. n. 231/2001). Importante sottolineare che il giudice penale dovrà accertare, oltre agli elementi oggettivi e soggettivi suddetti, la colpevolezza dell ente. Tale condizione si identifica con una colpa da organizzazione, intesa come violazione di adeguate regole di diligenza autoimposte dall ente medesimo e volte a prevenire lo specifico rischio da reato Le Autorità di vigilanza Istituti che vigilano sul sistema antiriciclaggio: Ministero dell Economia e delle Finanze (MEF) 5

6 Il MEF è responsabile delle politiche di prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario ed economico per fini di riciclaggio dei proventi di attività criminose o di finanziamento del terrorismo. A tal fine, il MEF, da un lato, ha la funzione di curare i rapporti con gli organismi dell UE ed internazionali ai quali spetta il compito di stabilire le politiche e di definire gli standard in materia antiriciclaggio e antiterrorismo e, dall altro, ha il potere di disporre le sanzioni amministrative previste dal Decreto Legislativo n. 231 del Unità di Informazione Finanziaria (UIF) L UIF è una struttura istituita presso la Banca d Italia e dalla stessa disciplinata con regolamento che, in piena autonomia e indipendenza, effettua l analisi finanziaria delle operazioni sospette segnalate dai soggetti obbligati dalla legge e approfondisce ogni fatto che potrebbe essere correlato a riciclaggio o finanziamento del terrorismo. A tal fine, l UIF: - acquisisce ulteriori informazioni dai predetti soggetti, anche attraverso accertamenti ispettivi; - scambia informazioni con le autorità di vigilanza di settore, con l autorità giudiziaria, con altre autorità e forze di polizia competenti; - collabora con le Unità di Informazione Finanziaria estere. Banca d Italia, Consob e IVASS Banca d Italia, Consob e IVASS sono le autorità di vigilanza di settore che sovrintendono, secondo le rispettive competenze, al rispetto della disciplina antiriciclaggio da parte dei soggetti vigilati, verificando l adeguatezza degli assetti organizzativi e procedurali. Comitato di Sicurezza Finanziaria Il Comitato di Sicurezza Finanziaria, presieduto dal Direttore generale del Tesoro, è composto da rappresentanti del Ministero dell interno, del Ministero della giustizia, del Ministero affari esteri, della Banca d Italia, della Commissione nazionale per le società e la borsa, dell Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, dell Unità di Informazione Finanziaria, della Guardia di Finanza, della Direzione investigativa antimafia, dell Arma dei Carabinieri e della Direzione nazionale antimafia. Il CSF ha il compito di monitorare il funzionamento del sistema di prevenzione e di sanzioni del finanziamento del terrorismo e del riciclaggio. Il Comitato di sicurezza finanziaria si pone come punto di raccordo fra tutte le amministrazioni e gli enti operanti in questo settore ed è dotato di poteri particolarmente penetranti, come quello di acquisire informazioni già in possesso delle amministrazioni in esso rappresentate, anche in deroga al segreto d ufficio. Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza e la Direzione Investigativa Antimafia 6

7 Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza e la Direzione Investigativa Antimafia svolgono approfondimenti investigativi in merito alle segnalazioni delle operazioni sospette trasmesse dalla UIF. 7

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