Radioterapia Prof. F.Schillirò

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Radioterapia Prof. F.Schillirò"

Transcript

1 Lezione di Radioterapia Prof. F.Schillirò Seconda Università degli Studi di Napoli Definizione di Radioterapia: branca medica che utilizza le radiazioni ionizzanti a fini terapeutici Scaricato da 1

2 Radiazioni ionizzanti: o carica elettrica => Fotoni o radiazioni elettromagnetiche trasporto di energia senza trasporto di materia RAGGI X: *sono fotoni prodotti da un tubo Coolidge o da macchine acceleratrici (LINACS) bombardando con elettroni una lamina di tungsteno (effetto Bremsstrahlung ); * attraversano i corpi opachi alla luce visibile; * cedono ad essi parte della loro energia (mediante fenomeni di interazione) * impressionano le emulsioni fotografiche; * provocano il fenomeno della fluorescenza * alta e bassa energia ( < 6 MV; > 10 MV) x trattamento di focolai profondi => Particelle materiali e radiazioni corpuscolari radiazioni con trasporto di energia, di materia e/ o carica elettrica: protoni, neutroni, elettroni, mesoni (pioni) A] Fotoni Gamma: sono fotoni emessi da radioisotopi (Co 60 ; Cs 137 ; Ir 192 ; Ra 226 ) Stesse caratteristiche fisiche dei raggi X; Minore profondità B] Elettroni: particelle negative estratti per effetto termoelettronico accelerati ed indirizzati mediante campi elettromagnetici meno penetranti dei raggi X e gamma trattamento di focolai superficiali Scaricato da 2

3 RADIAZIONI IONIZZANTI DI INTERESSE TERAPEUTICO FOTONI o RAGGI X: alto potere penetrativo, trattamento di focolai tumorali profondi 4-6 MV oppure Fotoni Gamma della C0 60: Tumori sopradiaframmatici (minore spessore cutaneo) 9-10 MV o > : Tumori sottodiaframmatici (maggiore spessore cutaneo) ELETTRONI: basso potere penetrativo; rilasciano tutta la loro energia quando attraversano cute e sottocute; trattamento di focolai superficiali (es. tumori cutanei e cicatrici chirurgiche); disponiamo di un vasto range di energia elettronica: 5-21 MeV seconda dello spessore del focolaio superficiale da irradiare. FASI DELLE INTERAZIONI CON LA MATERIA DELLE R.I. Fisica emissione cessione trasferimento ed assorbimento di energia Biofisica fenomeni di ionizzazione ed eccitazione Fisico-chimica - azione diretta (con gli atomi) - azione indiretta (formazione di radicali liberi) Scaricato da 3

4 Chimica rottura di legami, polimerizzazioni, depolimerizzazioni Biochimica alterazioni molecolari Biochimico-biologica danni al DNA, RNA, citoplasma, inibizioni enzimatiche Biologica aberrazioni di varie componenti cellulari, alterazioni morfo- funzionali e metaboliche, lesioni del materiale genetico Fase biologica 1. Riparazione dei danni o 2. Blocco riproduttivo morte cellulare (ore, giorni, settimane) o 3. Mutazioni effetti ritardati (mesi, anni) Scaricato da 4

5 EFFETTO OSSIGENO L ossigeno interferisce sulla reazione chimica combinandosi facilmente con i radicali liberi L effetto è rilevante per le radiazioni a basso LET, mentre lo è meno per quelle ad alto LET Quando il trasferimento lineare di energia è alto predomina l azione diretta FRAZIONAMENTO DELLA DOSE Comporta l attenta valutazione di 5 parametri tra loro strettamente correlati 1. Dose globale 2. Dose per frazione 3. Rateo di dose 4. Intervallo di tempo tra le frazioni 5. Tempo globale di trattamento Scaricato da 5

6 Deve essere considerata inoltre la quantità di malattia da irradiare Focolaio sub clinico (residuo di malattia dopo intervento chirurgico e/o chemioterapico) la dose globale può essere ridotta Focolaio clinicamente o radiologicamente evidente, la dose globale deve essere più elevata poiché nei grossi focolai neoplastici le cellule possono trovarsi in ipoossigenazione PRINCIPALI TITOLI DI FRAZIONAMENTO Irradiazione protratta (tipica della curieterapia interstiziale ed endocutanea) Frazionamento normale Split Course caratterizzata da 2/3 cicli di Split Course caratterizzata da 2/3 cicli di radiazione con un unica frazione giornaliera per 5 gg/settimana alternati ad 1/2 intervalli di 2/4 settimane Scaricato da 6

7 Irradiazione ipofrazionata 1/5 frazioni nella settimana con dosi singole elevate (4/6 Gy) Irradiazione iperfrazionata frazionamento multiplo giornaliero con riduzione della dose per frazione ma con aumento della dose totale ottenuta senza prolungamento della durata complessiva del trattamento L iperfrazionamento viene realizzato con l impiego, i più frequentemente, t di due frazioni i distanziate di almeno 4/9 ore Irradiazione accelerata consiste nella riduzione della durata globale del trattamento tt t ottenuta t diminuendo i d l abituale l intervallo tra le singole frazioni ma lasciando invariata la dose per frazione Indicata nei tumori rapidamente proliferanti Scaricato da 7

8 RADIOSENSIBILITA DELLE CELLULE TUMORALI (RADIORESPONSIVITA ) Presenta notevoli variazioni tra le diverse linee cellulari A titolo orientativo può essere elencata la seguente scala di radioresponsività in ordine decrescente di alcuni principali tipi di tumore Scala di radioresponsività Neoplasie maligne del sistema emolinfopoietico Seminoma Carcinomi indifferenziati delle prime vie aereo digestive Basalioma cutaneo Scaricato da 8

9 Carcinoma spino cellulare (cute e mucosa) Adenocarcinoma (mammella, endometrio, apparato gastro enterico, ghiandole endocrine) Sarcomi dei tessuti molli Osteosarcomi Melanoma RADIOSENSIBILITA DELLE CELLULE NORMALI I danni iatrogeni conseguenti oltre alla a comparsa di tumori, possono essere classificati in effetti Lievi Sequele (danni relativamente modesti) Complicanze (danni che compromettono la salute del paziente) Scaricato da 9

10 RADIOCURABILITA Dipende da vari fattori Radiosensibilità propria del tumore Volume, vascolarizzazione Estensione locale Estensione a distanza (metastasi) Tolleranza dei tessuti sani irradiati Stato generale del paziente INDICE TERAPEUTICO E dato da dose tolleranza tessuti sani dose letale tumore La dose di tolleranza può essere minima se espone a rischio di complicanze non superiore al 5% entro 5 anni massima quando il rischio di complicanze dopo 5 anni è del 50% Scaricato da 10

11 MODALITA DI RADIOTERAPIA RADIOTERAPIA A FASCI ESTERNI Nella pratica clinica si impiegano fasci di fotoni X o Y o di radiazioni corpuscolate ß ROENTGENTERAPIA CONVENZIONALE Si basa sull utilizzo utilizzo di tubi radiogeni funzionanti con tensioni inferiori a 300 Kv Posti ad una distanza fuoco-pelle superiore a 50 cm non Varianti della roentgenterapia t Plesioterapia (distanza di pochi cm della sorgente dalla cute da irradiare, utilizzo di radiazioni molli) Mesoplesioroentgenterapia (a media distanza 15/30 cm fuoco-pelle) Scaricato da 11

12 RADIOTERAPIA CON RADIAZIONI AD ALTA ENERGIA 1. Radioterapia con fotoni γ - Telecobaltoterapia (utilizza il Cobalto 60) emette 1 particella ß di 0,31 MeV (che viene opportunamente schermata) e 2 fotoni γ rispettivamente di 1,17 e 1,33 MeV Trova un ottimo impiego nella cura di neoplasie poste a profondità non superiore a 10 cm 2. Terapia con acceleratore di elettroni - Betatrone (accelerazione di elettroni mediante campi magnetici) l emissione non è continua ma ad impulsi di brevissima durata Indicato per focolai superficiali o semiprofondi Scaricato da 12

13 - Acceleratori lineari LINAC- (accelerazione di elettroni da un campo elettrico alternato ad altissima frequenza con un tragitto rettilineo lungo l asse dell acceleratore l energia può variare dai 4 ai 6 MV dei piccoli acceleratori ai 6/15 MV di quelli medi e ai 15/30 MV di quelli grandi) Per un irradiazione selettiva di focolai superficiali e semiprofondi con notevole risparmio dei tessuti sottostanti Utilizzati soprattutto per il trattamento delle adenopatie metastatiche (a livello cervicale, sovraclaveare, ascellare ed inguinale) Scaricato da 13

14 ACCELERATORE LINEARE (LINAC) Il LINAC accelera gli elettroni, prodotti per effetto termoionico, secondo una traiettoria rettilinea, utilizzando il campo elettrico di un onda elettromagnetica ti prodotta da un apparato (Klystron o Magnetron). Gli elettroni vengono trasportati dalle onde elettromagnetiche come dei surf dalle onde del mare acquisendo via via energia cinetica sempre maggiore. Questi elettroni accelerati impattano contro una targhetta di platino o tungsteno a cui consegue produzione di fotoni X ad alta energia (effetto di Bremsstrahlung). Per ottenere la focalizzazione degli elettroni durante l accelerazione è applicato un campo magnetico assiale. Gli elettroni prodotti subiscono una prima collimazione da parte di un collimatore fisso (primario) e attraversano il monitor costituito da due camere di ionizzazione a piatti paralleli che coprono l intera superficie del fascio. Il monitor serve per controllare la simmetria del fascio, l intensità di dose e la dose integrata (unità monitor). Infine le dimensioni del fascio di fotoni X vengono regolate da un collimatore mobile mentre per gli elettroni viene aggiunto un collimatore supplementare per ridurne la diffusione. Il Linac per il suo funzionamento necessita di altre due apparecchiature sussidiarie: pompa aspirante: pratica il vuoto spinto nelle cavità; impianto di raffreddamento: circuito chiuso ad acqua tridistillata. Scaricato da 14

15 SCHEMA DI FUNZIONAMENTO DEL LINAC Gli elettroni emessi vengono guidati da microonde si impattano su un bersaglio generando raggi X che con opportuni collimatori vengono indirizzati sul paziente. Se si elimina il bersaglio gli elettroni, di varia energia a seconda dell accelerazione a cui sono stati sottoposti, raggiungono direttamente il paziente. SCHEMA DI LINAC (GE, SIEMENS) Scaricato da 15

16 SCHEMA DI LINAC (VARIAN) LINAC Movimento a 360 Supporto del gantry Gantry Lettino di trattamento Scaricato da 16

17 La Cobaltoterapia: differenze con i LINACS Contenitore di Uranio impoverito Schermatura in piombo Posizione della sorgente in attività Il Confronto tra Co60 e LINAC Cobaltoterapia LINAC Dose rate: 250 Gy/min. SAD 100 cm 350 Gy/min. SAD 80 cm Penombra presente Energia fissa: solo fotoni (gamma) 1.25 MeV Sostituzione della sorgente (ogni 4-5 anni circa) Dose rate: significativamente più alto delle unità di TCT Penombra quasi assente Energie variabili: fotoni (X) ed elettroni 4, 6, 10, 18, 25 MV due energie di fotoni e molteplici di elettroni sulla stessa macchina Manutenzione periodica Scaricato da 17

18 Treatment Planning Radioterapico L insieme delle procedure di preparazione e di impostazione per l esecuzione di un trattamento radioterapico E POSSIBILE IDENTIFICARE 3 PERCORSI DI TREATMENT PLANNING RADIOTERAPICO: A) Percorso semplice 1^ Simulazione (per campi singoli di elettroni o fotoni; campi contrapposti); Calcolo di dose con calcolo dei tempi di esposizione Esecuzione della Terapia B) Percorso complesso 1^ Simulazione ( campi contrapposti e campi multipli) TAC di centratura con ricostruzione del volume bersaglio geometrico Piano di trattamento (Fisica Sanitaria-Tecnici di Radioterapia) 2^ Simulazione o di verifica che il piano sia corretto; tatuaggi definitivi Esecuzione della terapia con indicazione di eventuale sagomatura dei campi C) La moderna Radioterapia Conformazionale tridimensionale (3D) Richiedono dispositivi tecnici di elevato livello; si riferiscono alla cosiddetta radioterapia conformazionale e prevedono metodi evoluti per la valutazione della distribuzione della dose: Identificazione dei volumi Definizione della posizione del paziente con immobilizzazione dello stesso TAC, RMN, Simul TAC per la ricostruzione in tidimensionale (3D) dei volumi di interesse Ricostruzione 3 D (tridimensionale) dei volumi di interesse in tutte le scansioni Sagomatura con schermi personalizzati o con collimatori multilamellari Piano di trattamento 3D o 2D EVOLUTO Simulazione di verifica o DRR (radiografia ricostruita in digitale attraverso la TAC) Tatuaggi definitivi, preparazione delle protezioni Calcolo di dose con valutazione dei tempi di esposizione Esecuzione della terapia radiante Scaricato da 18

19 Linac / CT IGRT (: Radioterapia Guidata dalle Immagini) ASSOCIAZIONI TERAPEUTICHE RADIOTERAPIA E CHIRURGIA R.T. complementare combinata con la chirurgia R.T. neoadiuvante pre operatoria Scaricato da 19

20 R.T. pre- e post- operatoria adottata per le neoplasie del retto e della vescica IORT RADIOTERAPIA E CHEMIOTERAPIA CHEMIOTERAPIA E CHIRURGIA RADIOTERAPISTA Identifica la posizione ione e la profondità del volume bersaglio Identifica gli organi di rispetto Scaricato da 20

21 Volume bersaglio: è il volume corporeo che si intende irradiare a scopo terapeutico Si distingue in: Volume-tumore o volume neoplastico: comprende strettamente la neoplasia clinicamente conosciuta Volume a rischio: comprende tessuti ed organi clinicamente indenni dalla neoplasia, ma che occorre irradiare perché, in base alla conoscenza della storia naturale di quel tipo di neoplasia, presentano un rischio più o meno elevato di interessamento Sceglie le modalità e la tecnica di irradiazione Determina la dose totale e la dose bersaglio giornaliera Sceglie tra i diversi i piani i di cura forniti dal fisico quello a suo avviso ottimale Scaricato da 21

22 FISICO Elabora su indicazione del Radioterapista: Le curve isodose La dose al build-up La dose al volume bersaglio La dose agli organi di rispetto Il tempo di esposizione Dose bersaglio: è la dose somministrata al volume bersaglio. Al fine di avere le maggiori probabilità di guarigione, occorre che tutto il volume bersaglio riceva almeno una certa dose. In termini di isodose, la curva che racchiude tutto il volume bersaglio Curva di isodose: è la linea che unisce tutti i punti che assorbono la stessa dose. Le curve di isodose standard si riferiscono a valori percentuali. Si dà il valore 100 ai punti che assorbono il massimo della dose, e di 90, 80, 70 ai punti che assorbono rispettivamente il 90%, 80%, 70% Scaricato da 22

23 BUILD-UP L assorbimento massimo di energia non è in superficie ma a livelli di profondità variabili in rapporto all energia del fotone incidente Organo critico: organo (o tessuto) che, pur essendo clinicamente sano, si trova nella situazione di ricevere una dose vicina o superiore al suo limite di tolleranza (e quindi al rischio di subire danni clinicamente rilevanti) Organi critici in rapporto al volume irradiato Capo-collo: midollo spinale, retina, mucosa orale, gh. salivari, mandibola Torace-mammella: midollo spinale, linfatici ascellari, plesso brachiale, pericardio, polmoni Addome superiore: midollo spinale, fegato, reni Pelvi: vescica, retto, ossa Scaricato da 23

Produzione di un fascio di raggi x

Produzione di un fascio di raggi x Produzione di un fascio di raggi x WWW.SLIDETUBE.IT Un fascio di elettroni penetra nella materia, dando origine a: produzione di elettroni secondari (raggi delta) emissione X caratteristica bremsstrahlung

Dettagli

RADIOTERAPIA. Cenni_RXT_Ing.Biomed (BAFPGDPI)

RADIOTERAPIA. Cenni_RXT_Ing.Biomed (BAFPGDPI) RADIOTERAPIA Discipina medica che si occupa dell impiego terapeutico di radiazioni ionizzanti Radiazioni ionizzanti utilizzate raggi gamma e X ad alta energia elettroni (raggi beta) particelle pesanti

Dettagli

Radioterapia. 4. Fase chimica, in cui si verificano rottura di legami, polimerizzazioni e depolimerizzazioni delle biomolecole

Radioterapia. 4. Fase chimica, in cui si verificano rottura di legami, polimerizzazioni e depolimerizzazioni delle biomolecole Radioterapia Branca medica che fa uso di radiazioni ionizzanti, elettromagnetiche e corpuscolari, a scopo terapeutico. Le prime, sono rappresentate da raggi X e radiazioni gamma. Le seconde, da fasci di

Dettagli

APPARECCHIATURE IN RADIOTERAPIA

APPARECCHIATURE IN RADIOTERAPIA APPARECCHIATURE IN RADIOTERAPIA TERMINOLOGIA Definizione di Radioterapia: branca medico-terapeutica che utilizza le radiazioni ionizzanti a fini terapeutici: tumori maligni, tumori benigni (angiomi e adenomi

Dettagli

DECADIMENTO RADIOATTIVO

DECADIMENTO RADIOATTIVO DECADIMENTO RADIOATTIVO Emissione di una o più particelle da parte di un nucleo. Tutti i decadimenti (tranne il decad. γ) cambiano Z e/o N del nucleo. Radionuclidi = Nuclidi radioattivi presenti in natura:

Dettagli

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm].

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio9: un fotone gamma sparisce formando una coppia

Dettagli

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm].

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio9: un fotone gamma sparisce formando una coppia

Dettagli

Radiazioni ionizzanti

Radiazioni ionizzanti Radiazioni ionizzanti Qualunque radiazione in grado di provocare fenomeni di ionizzazione. Radiazione: trasferimento di energia attraverso lo spazio. Ionizzazione: fenomeno per il quale, da un atomo stabile

Dettagli

Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti

Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti Generalità Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti Con il termine radiazione si descrivono fenomeni molto diversi fra loro: Emissione di luce da una lampada Emissione di calore da una fiamma Particelle elementari

Dettagli

Principi generali di Radioterapia Oncologica

Principi generali di Radioterapia Oncologica Principi generali di Radioterapia Oncologica Storia naturale di un tumore Fase in situ Fase di invasività locale Fase di disseminazione metastasi linfonodali regionali metastasi ematogene Tempi evolutivi

Dettagli

Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione

Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione Radiazioni Radiazioniionizzanti ionizzanti Il termine radiazione viene abitualmente usato per descrivere fenomeni apparentemente assai diversi tra loro,

Dettagli

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA Fisica Sanitaria Interazione di raggi X con la materia (diffusione, effetto compton, fotoelettrico, produzione di coppie, fotodisintegrazione). Spessore emivalente, decivalente. Interazione delle particelle

Dettagli

Annunzio Chieti Corso di Laurea in TSRM

Annunzio Chieti Corso di Laurea in TSRM Università G. D AnnunzioD Annunzio Chieti Corso di Laurea in TSRM Apparecchiature di Radioterapia: IL SIMULATORE Dr. Domenico Genovesi Chieti, 14 Marzo 2006 Simulatore Apparecchio radiologico dotato di:

Dettagli

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X A.A.

Dettagli

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1 RADIOTERAPIA 14.01.11 M. Ruspa 1 Con il termine RADIOTERAPIA si intende l uso di radiazioni ionizzanti altamente energetiche (fotoni X o gamma, elettroni, protoni) nel trattamento dei tumori. La radiazione

Dettagli

Avanzamento tecnologico della moderna radioterapia

Avanzamento tecnologico della moderna radioterapia Avanzamento tecnologico della moderna radioterapia cosa è cambiato e quali i vantaggi Luca Cionini Avanzamenti in Oncologia Corso di aggiornamento per i medici di famiglia 10 marzo 2012 Avanzamento tecnologico

Dettagli

LA PRODUZIONE DEI RAGGI X

LA PRODUZIONE DEI RAGGI X UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia LA PRODUZIONE DEI RAGGI X A.A. 2015-2016 Tecniche di Radiodiagnostica

Dettagli

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 2 livello secondo EN 473

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 2 livello secondo EN 473 Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 2 livello secondo EN 473 0 0 0 Parte 1 - Principi del controllo radiografico 1.1 - Scopo e limitazioni del metodo di controllo radiografico

Dettagli

prima di andare al CNAO Centro Nazionale di ADROTERAPIA ONCOLOGICA

prima di andare al CNAO Centro Nazionale di ADROTERAPIA ONCOLOGICA prima di andare al CNAO Centro Nazionale di ADROTERAPIA ONCOLOGICA Cosa sono gli adroni? Come penetrano nel corpo? Perché si può curare un tumore con gli adroni? Cosa si sta costruendo a Pavia? Come funzionerà?

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA - SPETTRO ELETTROMAGNETICO - RADIAZIONI TERMICHE: MICROONDE E INFRAROSSI - RADIAZIONI IONIZZANTI: ULTRAVIOLETTI, X E GAMMA RADIAZIONE

Dettagli

Uomo, ambiente e radiazioni

Uomo, ambiente e radiazioni Uomo, ambiente e radiazioni Natura delle radiazioni 76 Le radiazioni di cui si tratta parlando di tecnologia nucleare sono le radiazioni ionizzanti Natura delle radiazioni Cosa sono le radiazioni ionizzanti?

Dettagli

CIED e Radioterapia. Mara Severgnini, Fisica Medica A.O.U. Ospedali Riuniti di Trieste

CIED e Radioterapia. Mara Severgnini, Fisica Medica A.O.U. Ospedali Riuniti di Trieste CIED e Radioterapia Mara Severgnini, Fisica Medica A.O.U. Ospedali Riuniti di Trieste Dispositivi Cardiaci Impiantabili e radioterapia Pacemaker Defibrillatori Le radiazioni provocano danni: distruzione

Dettagli

La Radioterapia nel tumore del polmone

La Radioterapia nel tumore del polmone La Radioterapia nel tumore del polmone Maurizio Bertodatto Ospedale Civile di Ivrea S.C. di Radioterapia 12 ottobre 2016 Cosa è la Radioterapia? La Radioterapia è una terapia che prevede l uso di radiazioni

Dettagli

Cenni di fisica moderna

Cenni di fisica moderna Cenni di fisica moderna 1 fisica e salute la fisica delle radiazioni è molto utilizzata in campo medico esistono applicazioni delle radiazioni non ionizzanti nella terapia e nella diagnosi (laser per applicazioni

Dettagli

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 1 livello

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 1 livello Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 1 livello 0 0 0 1)- Sorveglianza del personale a Dispositivi di sorveglianza in dotazione b Lettura di dosimetri tascabili c Registrazione

Dettagli

La simulazione rappresenta il momento decisionale

La simulazione rappresenta il momento decisionale 1) Visita di consulenza 2) Preparazione al trattamento 3) Seduta radioterapica Simulazione autonoma Disegno dei campi Valutazione dosimetrica Seduta radioterapica La simulazione rappresenta il momento

Dettagli

MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL FEGATO PROTOCOLLO OPERATIVO

MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL FEGATO PROTOCOLLO OPERATIVO MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL FEGATO PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per struttura di ricovero o area di residenza: proporzione di morti a trenta giorni dall intervento

Dettagli

Anche se non se ne rendeva ancora conto, il Professore aveva scoperto la nascita di una nuova scienza: la Radiologia. INTRODUZIONE

Anche se non se ne rendeva ancora conto, il Professore aveva scoperto la nascita di una nuova scienza: la Radiologia. INTRODUZIONE INTRODUZIONE ALL ALBA DI UNA NUOVA ERA Anche se non se ne rendeva ancora conto, il Professore aveva scoperto la nascita di una nuova scienza: la Radiologia. I Raggi Roentgen nella Storia. Fu la sera di

Dettagli

RIAMMISSIONE A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DELLA PROSTATA PROTOCOLLO OPERATIVO

RIAMMISSIONE A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DELLA PROSTATA PROTOCOLLO OPERATIVO RIAMMISSIONE A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DELLA PROSTATA PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per struttura di ricovero o area di residenza: proporzione di riammissioni ospedaliere

Dettagli

Laboratorio di Fisica Biomedica

Laboratorio di Fisica Biomedica Laboratorio di Fisica Biomedica Fasci di raggi X Argomenti trattati Tecniche di rivelazione dei raggi X Qualita dell immagine radiografica Radiografia con fasci quasi monocromatici Radiografia con mezzi

Dettagli

Linee guida per il planning nel carcinoma del polmone. Radiotherapy and Oncology 71 (2004)

Linee guida per il planning nel carcinoma del polmone. Radiotherapy and Oncology 71 (2004) Linee guida per il planning nel carcinoma del polmone Radiotherapy and Oncology 71 (2004) 139-146 Linee guida per il planning nel carcinoma del polmone Posizionamento del paziente Acquisizione delle immagini

Dettagli

Lezione 25 Radiazioni Ionizzanti. Rivelatori di Particelle 1

Lezione 25 Radiazioni Ionizzanti. Rivelatori di Particelle 1 Radiazioni Ionizzanti Rivelatori di Particelle 1 Diagnostica con radiazioni ionizzanti Diagnostica: Radiografia Tac Medicina nucleare (SPECT e PET) Rivelatori di Particelle 2 Diagnostica La diagnostica

Dettagli

Foto stroboscopica di una palla lasciata cadere da ferma (palla rossa) nello stesso istante in cui un altra (palla gialla) è sparata orizzontalmente

Foto stroboscopica di una palla lasciata cadere da ferma (palla rossa) nello stesso istante in cui un altra (palla gialla) è sparata orizzontalmente Il sistema cardiocircolatorio Foto stroboscopica di una palla lasciata cadere da ferma (palla rossa) nello stesso istante in cui un altra (palla gialla) è sparata orizzontalmente verso destra. Come si

Dettagli

MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL RENE PROTOCOLLO OPERATIVO

MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL RENE PROTOCOLLO OPERATIVO MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL RENE PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per struttura di ricovero o area di residenza: proporzione di morti a trenta giorni dall intervento

Dettagli

Decadimento a. E tipico dei radioisotopi con Z > 82 (Pb), nei quali il rapporto tra il numero dei neutroni e quello dei protoni è troppo basso.

Decadimento a. E tipico dei radioisotopi con Z > 82 (Pb), nei quali il rapporto tra il numero dei neutroni e quello dei protoni è troppo basso. Decadimento a Nel decadimento vengono emesse particelle formate da 2 protoni e 2 neutroni ( = nuclei di 4He) aventi velocità molto elevate (5-7% della velocità della luce) E tipico dei radioisotopi con

Dettagli

CARCINOMA DEL POLMONE NON A PICCOLE CELLULE ( NSCLC )

CARCINOMA DEL POLMONE NON A PICCOLE CELLULE ( NSCLC ) IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL CANCRO DEL POLMONE Dott.ssa Sofia Meregalli S.C. RADIOTERAPIA ED ONCOLOGIA - A.O. SAN GERARDO- MONZA Introduzione La radioterapia (RT) è uno delle modalità di trattamento

Dettagli

L unità di misura della dose nel S.I. è il Gray

L unità di misura della dose nel S.I. è il Gray LA LA DOSE DOSE DA DA RADIAZIONE Le radiazioni (particelle, raggi gamma ) quando interagiscono con un mezzo cedono (tutta o parte) della loro energia al mezzo stesso. Si definisce allora la dose assorbita

Dettagli

Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini

Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Apparecchiature radiologiche per analisi industriali e ricerca Le apparecchiature a raggi X utilizzate nell industria utilizzano

Dettagli

1/9/2005 A.Di Bartolomeo Master in Verifiche di Qualità in Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Radioterapia.

1/9/2005 A.Di Bartolomeo Master in Verifiche di Qualità in Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Radioterapia. Raggi X Introduzione ai raggi X Atomi (cenni) Radiazione elettromagnetica Generazione e spettri di raggi X Circuiti per la produzione di raggi X Tubi radiogeni Interazione di raggi X con la materia Controllo

Dettagli

Apparecchiature per la radioterapia. Tubo radiogeno Cobalto 60 Betatrone Acceleratore lineare

Apparecchiature per la radioterapia. Tubo radiogeno Cobalto 60 Betatrone Acceleratore lineare Apparecchiature per la radioterapia Tubo radiogeno Cobalto 60 Betatrone Acceleratore lineare 1 Tubo radiogeno 99% dell energia va in calore, raffreddamento: bersaglio di W (alto punto di fusione) In radioterapia

Dettagli

II SESSIONE: TERAPIA DELLA MALATTIA IN FASE PRECOCE LA RADIOTERAPIA COMPLEMENTARE ALESSANDRO GAVA RADIOTERAPIA ONCOLOGICA TREVISO

II SESSIONE: TERAPIA DELLA MALATTIA IN FASE PRECOCE LA RADIOTERAPIA COMPLEMENTARE ALESSANDRO GAVA RADIOTERAPIA ONCOLOGICA TREVISO II SESSIONE: TERAPIA DELLA MALATTIA IN FASE PRECOCE LA RADIOTERAPIA COMPLEMENTARE ALESSANDRO GAVA RADIOTERAPIA ONCOLOGICA TREVISO RUOLO RADIOTERAPIA INDICAZIONI ALLA RADIOTERAPIA RADIOTERAPIA DOPO CHIRURGIA

Dettagli

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni Esperto Qualificato LNF - INFN Interazioni delle particelle indirettamente ionizzanti con la materia Le particelle indirettamente ionizzanti, principalmente

Dettagli

Emissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg.

Emissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg. Reazioni nucleari Un nucleo instabile può raggiungere una nuova condizione di stabilità attraverso una serie di decadimenti con emissione di particelle α, β, γ o di frammenti nucleari (fissione). Emissione

Dettagli

Linear No-Threshold Hypothesis (LNT)

Linear No-Threshold Hypothesis (LNT) Il concetto di dose La Dosimetria Una delle discipline scientifiche che supporta la legge è la dosimetria, cioè la misura delle grandezze che consentono di calcolare il danno biologico dovuto all esposizione

Dettagli

Domande relative alla specializzazione in: Radioterapia

Domande relative alla specializzazione in: Radioterapia Domande relative alla specializzazione in: Radioterapia Domanda #1 (codice domanda: n.611) : Rispetto a un tessuto ipossico, in un tessuto molto ossigenato gli effetti dannosi delle radiazioni sono: A:

Dettagli

O.R.I.A. OSSERVATORIO RICERCA E INNOVAZIONE AZIENDALE. Reggio Emilia 4 giugno 2008

O.R.I.A. OSSERVATORIO RICERCA E INNOVAZIONE AZIENDALE. Reggio Emilia 4 giugno 2008 O.R.I.A. OSSERVATORIO RICERCA E INNOVAZIONE AZIENDALE Reggio Emilia 4 giugno 2008 Protocollo I.R.M.A. Innovazione in Radioterapia Mammaria CARCINOMA DELLA MAMMELLA A BASSO RISCHIO DI RECIDIVA LOCALE: IRRADIAZIONE

Dettagli

Introduzione. Introduzione

Introduzione. Introduzione Introduzione Introduzione La radioterapia è un metodo di cura che prevede l uso di radiazioni altamente energetiche per il trattamento di pazienti portatori di malattie neoplastiche,sia come terapia esclusiva

Dettagli

E SE LA MATERIA ATTRAVERSATA E TESSUTO VIVENTE?

E SE LA MATERIA ATTRAVERSATA E TESSUTO VIVENTE? E SE LA MATERIA ATTRAVERSATA E TESSUTO VIVENTE? 25.01.11 M. Ruspa 1 Cosa succede ad un organismo biologico quando viene colpito da una radiazione? DANNO BIOLOGICO 1. Danno FISICO 2. Danno CHIMICO 25.01.11

Dettagli

Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile

Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile Perché utilizzare gli elettroni come radiazione: - si possono produrre facilmente (fotoemissione, emissione termoionica, elettroni

Dettagli

CELLULE E RADIAZIONI

CELLULE E RADIAZIONI Stage H CELLULE E RADIAZIONI Tutor: Roberto Cherubini, Viviana De Nadal Relatori: Giulia Bonello, Luca Calciolari, Linda Giora, Marco Pinamonti 1 Scopo dell esperienza Studiare la sopravvivenza delle cellule

Dettagli

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Un po di storia Lo studio delle radiazioni ionizzanti come materia di interesse nasce nel novembre del 1895 ad opera del fisico tedesco Wilhelm

Dettagli

II Università degli Studi di Napoli D.U. F. Magrassi A. Lanzara Sez. Scientifica di Diagnostica per Immagini. Salvatore Cappabianca

II Università degli Studi di Napoli D.U. F. Magrassi A. Lanzara Sez. Scientifica di Diagnostica per Immagini. Salvatore Cappabianca II Università degli Studi di Napoli D.U. F. Magrassi A. Lanzara Sez. Scientifica di Diagnostica per Immagini Salvatore Cappabianca PRINCIPI DI RADIOTERAPIA ONCOLOGICA La radioterapia oncologica consta

Dettagli

Il Set-Up in Radioterapia: Tecniche di Radioterapia Romano Trippolini

Il Set-Up in Radioterapia: Tecniche di Radioterapia Romano Trippolini Il Set-Up in Radioterapia: Errori e Metodi Tecniche di Radioterapia Romano Trippolini Definizione Serie di fasi nella preparazione del piano di trattamento radioterapico, e analisi degli errori. Fase di

Dettagli

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI CASA DI CURA PRIVATA SANATRIX

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI CASA DI CURA PRIVATA SANATRIX DIAGNOSTICA PER IMMAGINI CASA DI CURA PRIVATA SANATRIX DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Il servizio di Diagnostica per Immagini di Clinica Sanatrix si avvale di apparecchiature che, utilizzando varie forme di

Dettagli

Schema di un tubo a raggi X

Schema di un tubo a raggi X Raggi X 1 Schema di un tubo a raggi X I raggi X sono prodotti quando una sostanza è bombardata da elettroni ad alta velocità. I componenti fondamentali di un tubo a raggi X sono: a) ampolla di vetro a

Dettagli

Biologia dei tumori. corso di base sulla registrazione dei tumori princìpi e metodi

Biologia dei tumori. corso di base sulla registrazione dei tumori princìpi e metodi Associazione Italiana Registri Tumori Registro Tumori di Reggio-Emilia corso di base sulla registrazione dei tumori princìpi e metodi Reggio Emilia, 3 dicembre 2007 Biologia dei tumori Stefano Ferretti

Dettagli

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

Gli acceleratori e i rivelatori di particelle

Gli acceleratori e i rivelatori di particelle Gli acceleratori e i rivelatori di particelle Come studiare le proprietà dei NUCLEI? Facendoli collidere tra loro!!!! Informazioni: Dimensioni e struttura del nucleo Forze nucleari Meccanismi di reazione

Dettagli

Caso Clinico COLONNA. Dr. Luigia Chirico Dr. Marco Italiani S.C. Radioterapia Oncologica Azienda Ospedaliera S. Maria Terni

Caso Clinico COLONNA. Dr. Luigia Chirico Dr. Marco Italiani S.C. Radioterapia Oncologica Azienda Ospedaliera S. Maria Terni Caso Clinico COLONNA Dr. Luigia Chirico Dr. Marco Italiani S.C. Radioterapia Oncologica Azienda Ospedaliera S. Maria Terni Caso Clinico P.E. Anni 62 Settembre 2012: Surreno-nefrectomia sinistra per neoplasia

Dettagli

Acceleratori di particelle uso clinico

Acceleratori di particelle uso clinico Acceleratori di particelle uso clinico Bernardino Ascione Rossella Avitabile U. O. C. Fisica Sanitaria Azienda ULSS 12 Veneziana Scopi della Radioterapia intento radicale con l obiettivo di distruggere

Dettagli

Le radiazioni in medicina. Dott.ssa Rossella Vidimari Fisico dirigente di I livello Struttura Complessa di Fisica Sanitaria A. O. U.

Le radiazioni in medicina. Dott.ssa Rossella Vidimari Fisico dirigente di I livello Struttura Complessa di Fisica Sanitaria A. O. U. Le radiazioni in medicina Dott.ssa Rossella Vidimari Fisico dirigente di I livello Struttura Complessa di Fisica Sanitaria A. O. U. di Trieste Fisica Nucleare Fisica delle Particelle Elementari Astrofisica

Dettagli

Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA

Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA Esame relativo al corso Principi alla base della formazione dell'immagine diagnostica

Dettagli

CLASSI DI PRIORITÀ CLINICA PER L ESECUZIONE DEL TRATTAMENTO RADIOTERAPICO

CLASSI DI PRIORITÀ CLINICA PER L ESECUZIONE DEL TRATTAMENTO RADIOTERAPICO giunta regionale Allegato A al Decreto n. 0018 del 13 GIU 2016 pag. 1/6 CLASSI DI PRIORITÀ CLINICA PER L ESECUZIONE DEL TRATTAMENTO RADIOTERAPICO L'erogazione di trattamenti radioterapici in regime di

Dettagli

Che cos è la Radioterapia. Branca della medicina che si avvale delle radiazioni ionizzanti a fini terapeutici.

Che cos è la Radioterapia. Branca della medicina che si avvale delle radiazioni ionizzanti a fini terapeutici. Che cos è la Radioterapia Branca della medicina che si avvale delle radiazioni ionizzanti a fini terapeutici. Un po di storia La nascita della radioterapia, è stata resa possibile da tre scoperte fondamentali

Dettagli

SPECT (Gamma Camera)

SPECT (Gamma Camera) SPECT-PET Nella tomografia a raggi-x si usa la misura del coefficiente di attenuazione del tessuti per dedurre informazioni diagnostiche sul paziente. La tomografia ad emissione d altra parte utilizza

Dettagli

SPETTROSCOPIA UV-VIS LEZIONE 9

SPETTROSCOPIA UV-VIS LEZIONE 9 SPETTROSCOPIA UV-VIS LEZIONE 9 RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA La radiazione elettromagnetica è la propagazione nello spazio e nel tempo dell energia elettromagnetica tramite onde e corpuscoli. natura ondulatoria:

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Corso di formazione per i Rappresentanti del Lavoratori per la sicurezza eireferentiperlaprevenzione e sicurezza dei dipartimenti SICUREZZA AMBIENTE IENE IG SERVIZI INTEGRATI

Dettagli

MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO ISOLATO PER TUMORE MALIGNO DEL RETTO PROTOCOLLO OPERATIVO

MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO ISOLATO PER TUMORE MALIGNO DEL RETTO PROTOCOLLO OPERATIVO MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO ISOLATO PER TUMORE MALIGNO DEL RETTO PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per struttura di ricovero o area di residenza: proporzione di morti a trenta giorni dall

Dettagli

TECNICHE RADIOCHIMICHE

TECNICHE RADIOCHIMICHE TECNICHE RADIOCHIMICHE L ATOMO - Un atomo e costituito da un nucleo carico positivamente, circondato da una nuvola di elettroni carichi negativamente. - I nuclei atomici sono costituiti da due particelle:

Dettagli

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA Laurea in LOGOPEDIA corso integrato FISICA - disciplina FISICA MEDICA RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA PETTRO ELETTROMAGNETICO ADIAZIONI TERMICHE: MICROONDE E INFRAROSSI ADIAZIONI IONIZZANTI: ULTRAVIOLETTI,

Dettagli

Effetti statistici (o stocastici)

Effetti statistici (o stocastici) Effetti statistici (o stocastici) Effetti statistici o stocastici Sono quelli per i quali la valutazione della correlazione tra dose fisica ed effetto può essere effettuata solo con mezzi statistici (stima

Dettagli

STRATEGIE COMPORTAMENTALI IMMEDIATE DELL INFERMIERE

STRATEGIE COMPORTAMENTALI IMMEDIATE DELL INFERMIERE STRATEGIE COMPORTAMENTALI IMMEDIATE DELL INFERMIERE Obiettivo: essere riferimento per il paziente dall inizio al termine del ciclo di radioterapia Adottare interventi adeguati per contenere il problema

Dettagli

DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA D =!E AREA CONTROLLATA. energia assorbita nell'unità di massa

DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA D =!E AREA CONTROLLATA. energia assorbita nell'unità di massa DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA AREA CONTROLLATA D =!E!m energia assorbita nell'unità di massa 2 UNITA' DI MISURA dose assorbita D =!E!m dimensioni [D] =

Dettagli

Corso integrato di Metodologia Medico-scientifica II Fisica ed Epistemologia

Corso integrato di Metodologia Medico-scientifica II Fisica ed Epistemologia Corso integrato di Metodologia Medico-scientifica II Fisica ed Epistemologia FIS07 Fisica [5.5 CFU] Prof. Sofia CANDELORO Dr. Giulio CARACCIOLO BIO09 Biofisica [0.5 CFU] Prof. Alfredo COLOSIMO Codifica

Dettagli

Una raccolta di immagini che si possono definire ormai storiche, tratte da un lavoro presentato nel 2005 da Eliseo Fant, CTSRM presso l Ospedale di

Una raccolta di immagini che si possono definire ormai storiche, tratte da un lavoro presentato nel 2005 da Eliseo Fant, CTSRM presso l Ospedale di Una raccolta di immagini che si possono definire ormai storiche, tratte da un lavoro presentato nel 2005 da Eliseo Fant, CTSRM presso l Ospedale di Belluno SEDE DEL CORSO DI AGGIORNAMENTO OSPEDALE S. MARTINO

Dettagli

.. per quali Nemici principalmente VECCHIE TERAPIE COSA SI INTENDE PER TECNOLOGIE? IL PAZIENTE ONCOLOGICO E LE NUOVE TECNOLOGIE

.. per quali Nemici principalmente VECCHIE TERAPIE COSA SI INTENDE PER TECNOLOGIE? IL PAZIENTE ONCOLOGICO E LE NUOVE TECNOLOGIE COSA SI INTENDE PER TECNOLOGIE? IL PAZIENTE ONCOLOGICO E LE NUOVE TECNOLOGIE Dr. Alberto Ravaioli U.O. Oncologia ed Onco-Ematologia Rimini A) Tecniche diagnostiche (?) B) Farmaci (?) C) Tecnologia per

Dettagli

Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute. 1a parte

Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute. 1a parte Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute Cristiana Peroni Dipartimento di Fisica Sperimentale dell Universita di Torine e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare 1a parte 4/11/2005 C.Peroni 1 Che cosa

Dettagli

LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA

LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA Da Studente a RSPP Progetto sperimentale per gli Istituti superiori per Geometri della Provincia di Modena Il rischio da radiazioni ionizzanti Modulo A Lezione

Dettagli

RADIOBIOLOGIA CELLULE, RADIAZIONI E STUDI DEGLI EFFETTI BIOLOGICI INDOTTI DALLE RADIAZIONI IONIZZANTI

RADIOBIOLOGIA CELLULE, RADIAZIONI E STUDI DEGLI EFFETTI BIOLOGICI INDOTTI DALLE RADIAZIONI IONIZZANTI RADIOBIOLOGIA CELLULE, RADIAZIONI E STUDI DEGLI EFFETTI BIOLOGICI INDOTTI DALLE RADIAZIONI IONIZZANTI Maria Pachera Andrea Reffo Eugenio Saletta Kawarpreet Singh Tutor: R. Cherubini, V. De Nadal LNL 26

Dettagli

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 10 Radioattività... 2 L atomo... 3 Emissione di raggi x... 4 Decadimenti nucleari. 6 Il decadimento alfa.... 7 Il decadimento beta... 8 Il decadimento gamma...... 9 Interazione dei fotoni

Dettagli

04/05/2009 DEFINIZIONE DI RADIAZIONI. Corso di Igiene. Igiene delle radiazioni ionizzanti e non

04/05/2009 DEFINIZIONE DI RADIAZIONI. Corso di Igiene. Igiene delle radiazioni ionizzanti e non UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Corso di Igiene Igiene delle radiazioni ionizzanti e non Prof. P. Cavallo 1 DEFINIZIONE DI RADIAZIONI In fisica: particolare forma di energia, o di materia corpuscolare,

Dettagli

LEZIONE 4 INTERAZIONE DEI RAGGI X E GAMMA CON LA MATERIA

LEZIONE 4 INTERAZIONE DEI RAGGI X E GAMMA CON LA MATERIA LZION 4 INTRAZION DI RAGGI X GAMMA CON LA MATRIA I raggi X hanno generalmente energie comprese fra i 5 KeV e i 500 kev. Interagendo con la materia i raggi X (interazione primaria) producono elettroni secondari

Dettagli

Radiazioni e medicina. Radioterapia. Dott. Vittorino Milan

Radiazioni e medicina. Radioterapia. Dott. Vittorino Milan Radiazioni e medicina Radioterapia Dott. Vittorino Milan Uso delle radiazioni ionizzanti in medicina Diagnosi Terapia Sterilizzazione RAGGI X Difficilmente una singola scoperta ha potuto modificare l

Dettagli

INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA. Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in:

INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA. Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in: INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in: DIRETTAMENTE IONIZZANTI INDIRETTAMENTE IONIZZANTI Le radiazioni

Dettagli

Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medica, per immagini e radioterapia INSEGNAMENTO/CORSO INTEGRATO Medicina Nucleare

Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medica, per immagini e radioterapia INSEGNAMENTO/CORSO INTEGRATO Medicina Nucleare FACOLTÀ MEDICINA E CHIRURGIA ANNO ACCADEMICO 0/05 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE) Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medica, per immagini e radioterapia INSEGNAMENTO/CORSO INTEGRATO Medicina

Dettagli

Università degli Studi di Torino Facoltà di Medicina e Chirurgia

Università degli Studi di Torino Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Torino Facoltà di Medicina e Chirurgia RUOLO DELLA RISONANZA MAGNETICA DI PERFUSIONE E DI DIFFUSIONE NELLA VALUTAZIONE PRECOCE DELLA RISPOSTA AL TRATTAMENTO RADIOCHIRURGICO DELLE

Dettagli

RADIAZIONI IONIZZANTI

RADIAZIONI IONIZZANTI Liceo Scientifico Statale R.L. Satriani di Petilia Policastro (KR) Progetto Nazionale SeT progetto nazionale per l educazione scientifica e tecnologica - Annualità 2004 Monitoriamo l ambiente del Parco

Dettagli

Theory Italiano (Italy)

Theory Italiano (Italy) Q3-1 Large Hadron Collider (10 punti) Prima di iniziare questo problema, leggi le istruzioni generali nella busta a parte. In questo problema è discussa la fisica dell acceleratore di particelle del CERN

Dettagli

Programma di addestramento raccomandato per l esame Radiografico (RT) di 2 livello secondo UNI EN ISO 9712

Programma di addestramento raccomandato per l esame Radiografico (RT) di 2 livello secondo UNI EN ISO 9712 SETTORE PROVE NON DISTRUTTIVE Programma di addestramento raccomandato per l esame Radiografico (RT) di 2 livello secondo UNI EN ISO 9712 Cod. PRT120 Durata 120 ore totali suddivise in 80 h in aula (incluso

Dettagli

Medicina Nucleare sistematica: Terapia Radiometabolica

Medicina Nucleare sistematica: Terapia Radiometabolica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Corso Integrato di Diagnostica per Immagini e Radioprotezione (A.A. 2016-17) Diagnostica per Immagini e Radioterapia

Dettagli

Effetti biologici NIR

Effetti biologici NIR Effetti biologici NIR NIR Origine Lunghezza d onda Frequenza Effetti Biologici UVC Lampade UV germicide 100 nm - 280 nm 1075 THz - 3000 THz Eritema cutaneo, iperpigmentazione; Fotocheratite UVB Lampade

Dettagli

Partial breast irradiation: la IORT il punto di vista del chirurgo

Partial breast irradiation: la IORT il punto di vista del chirurgo Facoltà di Medicina e Chirurgia Clinica Chirurgica Centro Trapianti Fegato-Rene-Pancreas Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare Direttore: F.

Dettagli

Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore

Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore Marco Chianelli, MD, PhD Unità Operativa di Endocrinologia Ospedale Regina Apostolorum, Albano Roma II WORKSHOP

Dettagli

Indagine conoscitiva a cura del gruppo di studio AIRO GI. ci siamo anche noi.. le vie biliari

Indagine conoscitiva a cura del gruppo di studio AIRO GI. ci siamo anche noi.. le vie biliari Indagine conoscitiva a cura del gruppo di studio AIRO GI. ci siamo anche noi.. le vie biliari Le neoplasie delle vie biliari sono rare e rappresentano il 3-4% circa delle neoplasie dell apparato gastroenterico.

Dettagli

LE RADIAZIONI IONIZZANTI

LE RADIAZIONI IONIZZANTI LE RADIAZIONI IONIZZANTI Generalità Le radiazioni ionizzanti sono, per definizione, onde elettromagnetiche e particelle capaci di causare, direttamente o indirettamente, la ionizzazione degli atomi e delle

Dettagli

Componenti essenziali delle unità di teleradioterapia

Componenti essenziali delle unità di teleradioterapia Componenti essenziali delle unità di teleradioterapia il bunker spaziosità microclima ottimale sistema di accesso aspetto gradevole la sala di comando tavolo di comando monitor interfono gli spogliatoi

Dettagli

La Radioattività. da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale

La Radioattività. da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale La Radioattività da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale Isotopi: Nuclei diversi del medesimo elemento chimico Vi sono elementi con atomi che, a parità di numero di protoni,

Dettagli

UNIVERSITA G. D ANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI ACCELERATORE LINEARE

UNIVERSITA G. D ANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI ACCELERATORE LINEARE UNIVERSITA G. D ANNUNZIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E DELLE BIOIMMAGINI ACCELERATORE LINEARE TIPI DI RADIAZIONI IONIZZANTI Elettromagnetiche: raggi X raggi γ Corpuscolate: elettroni protoni neutroni

Dettagli

ADENOCARCINOMA DEL RETTO

ADENOCARCINOMA DEL RETTO ADENOCARCINOMA DEL RETTO GASTOENTEROLOGO- PATOLOGO CHIRURGO-RADIOLOGO- PATOLOGO GIOG ONCOLOGO-PATOLOGO- RADIOLOGO RADIOTERAPISTA 1. esame endoscopico richiesto dal Curante e/o per screening programmato.

Dettagli

Produzione dei raggi X

Produzione dei raggi X I RAGGI X Produzione dei raggi X Tubo a raggi X Emissione per frenamento Emissione per transizione Spettro di emissione pag.1 Lunghezza d onda, frequenza, energia (fm) λ (m) 10 14 RAGGI GAMMA ν 10 12 (Å)

Dettagli