Aedes albopictus e prevenzione del rischio sanitario: il controllo del vettore è strategico
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- Daniella Bernasconi
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1 Aedes albopictus e prevenzione del rischio sanitario: il controllo del vettore è strategico Paola Angelini Serv. Sanità pubblica - Regione Emilia-Romagna
2 Il suo arrivo in Italia Originaria del Sudest Asiatico è stata segnalata per la prima volta in Italia nel 1990 nel porto di Genova, in un carico copertoni usati provenienti dagli USA In Emilia-Romagna la 1a segnalazione è del 1994 Oggi ha colonizzato tutta l Italia e si sta rapidamente diffondendo in Europa Aedes albopictus Attuale distribuzione: aggiornato a gennaio 2011
3 Quale approccio al problema Al suo primo insediamento sono state date risposte disorganizzate da parte di alcuni Comuni con scarsa efficacia e molta confusione. SOTTOVALUTAZIONE Successivamente si è cominciato ad affrontare il problema con la diffusione della pratica di distribuzione larvicidi. DISOMOGENEITA tra Comuni Al 2007 EPIDEMIA di Chikungunya in Romagna
4 Un Piano Regionale per dare nuove risposte al problema Governo strategico a livello centrale Autonomia a livello locale
5 Allegati: Disciplinare tecnico Ordinanza tipo
6 Allegati: Piano 2009 Linee guida adulticidi
7 Allegati: Protocollo di verifica corretta gestione del monitoraggio Delibera n. 2135/2011
8 Obiettivi generali del Piano Regionale 1. Individuazione precoce dei casi di malattia con misure di controllo per impedire la trasmissione del virus dalla persona alle zanzare e da queste a un altra persona 2. Sorveglianza entomologica e lotta alla zanzara tigre, per ridurne al minimo la densità di popolazione
9 Le azioni VIGILANZA SORVEGLIANZA FORMAZIONE (medici, entomologi, tecnici della prevenzione, assistenti sanitari, ) Sanitaria Entomologica LOTTA
10 Controllo della zanzara tigre e sorveglianza entomologica MONITORAGGIO: Sistema di sorveglianza regionale con ovitrappole LOTTA: Interventi di controllo della proliferazione di zanzara tigre tramite larvicidi, adulticidi in caso di epidemia
11 Intervenire localmente Pianificare globalmente N totale ovitrappole=2703 (Anno 2012)
12 Quali informazioni può fornire il monitoraggio di Aedes albopictus con ovitrappole? Stima della densità del vettore, del rischio epidemiologico, del livello di disagio La serie storica dei dati consente una valutazione oggettiva delle campagne di lotta
13 A cosa NON serve il monitoraggio di Aedes albopictus con ovitrappole? a indirizzare azioni di lotta specifiche attorno alle ovitrappole con dati più elevati alla verifica di qualità della disinfestazione
14 AUSL RER N. OVITRAP.LE 2012 N COMUNI MONITORATI 2012 Bologna Bologna Nord Bologna Sud Imola 74 3 Cesena Forlì Ferrara Modena Piacenza Parma Ravenna Reggio-Emilia Rimini TOTALE MONITORAGGIO Comuni monitorati (Comuni totali RER: 352) Oltre ettari di aree urbanizzate monitorate distanza tra le ovitrappole m ovitrappole georeferenziate Periodo: 20 settimane (21/05 08/10/2012) 10 raccolte quindicinali
15
16 Anno 2012 Fine luglio
17 Il progetto di ricerca sugli indici di rischio epidemiologico: Sampling 1
18 Numero soglia di uova raccolte con le ovitrappole in funzione del tasso di accrescimento della malattia R0 6 Virus CHIK mutato 5 4 R Nuova/trappola/14gg R0<1 Rischio assente R0=2 Rischio basso R0=3 Rischio alto R0=4 Rischio elevato R0=5 Rischio molto elevato
19 MAPPE RISCHIO CHIKV 2010 (SETT ) Anno 2012
20 Numero medio di uova /ovitrappola/mag.-ott Media Media±ES N.uova/trap/14gg Percentuale di Comuni con un Tasso di accrescimento della malattia teorico (Chikungunya ceppo mutato e no CHIK_M e CHIK e Dengue ceppo DENII) calcolato in base al numero medio di uova R 0 >3 % Comuni con R0>3 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% PC PR RE MO. BO FE FC RN RA CHIK_M DENGUE II CHIK Settimane di attivazione
21 Monitoraggio con ovitrappole PUNTI DI FORZA Bassi costi di gestione Dati continui per tutta la stagione di sviluppo Fornisce informazioni utili nella stima del rischio epidemico di virus quali Chikungunya e Dengue Strumento fondamentale per le Amministrazioni Locali per valutare oggettivamente l efficacia complessiva delle strategie di prevenzione e lotta adottate CRITICITÀ Le modalità di gestione in campo del monitoraggio possono influenzare in modo determinante i risultati. La correttezza e la standardizzazione delle procedure sono fondamentali per avere dati attendibili. Attenzione al rispetto dei turni di raccolta
22 Interventi di lotta La lotta alla Zanzara Tigre vede coinvolti la Regione, il Servizio sanitario regionale e i Comuni a) Misure ordinarie nelle aree dove è presente la Zanzara Tigre b) Misure straordinarie con protocollo per la disinfestazione nelle aree attorno ai casi di sospetta malattia
23 Lotta alla Zanzara Tigre Attenzione alle strategie poco appropriate per evitare la schiusa delle uova si può inserire dei fili di rame o una monetina da 1, 2 o 5 cent nei sottovasi delle piante
24 Misure ordinarie (linee guida regionali) Trattamenti larvicidi delle caditoie stradali Trattamenti adulticidi in caso di infestazioni particolarmente intense e/o in siti sensibili, con parere preliminare del Dipartimento di Sanità pubblica Informazione e coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle aree private
25 Potenziali focolai Studio del 2009 BIDONI; 274 SECCHI; 910 SOTTOVASI; TELI PLASTICI; 249 Altro; 4097 COPERTONI; 673 VASCHE; 70 CONTENITORI < 1L; 816 TOMBINI; 6874 CONTENITORI 1<>10 L; 852 CONTENITORI >10 L; 253
26 Focolai più produttivi Studio del 2009 SECCHI; 421 CONTENITORI 1<>10 L; 372 BIDONI; 1224 SOTTOVASI; 305 TELI PLASTICI; 3 Altro; 733 COPERTONI; 25 VASCHE; 70 CONTENITORI < 1L; 94 TOMBINI; 5523 CONTENITORI >10 L; 236
27 Siti a rischio di infestazione nelle aree pubbliche: 20-30% Studio del 2005 nella proprietà privata: 70-80% La lotta alla zanzara tigre non può avere esiti positivi senza un attivo coinvolgimento della popolazione
28 Adozione di specifica ordinanza sindacale rivolta a tutti i cittadini orto e florovivaismo depositi, piazzali di attività industriali rottamai, depositi di pneumatici cantieri edili Imola, 16 Aprile 2008
29 Campagna comunicativa
30 Progetto di formazione scolastica Lotta alla zanzara tigre anni scolastici circa classi IV a e V a elementare oltre studenti
31 Protocollo per la disinfestazione attorno ai casi sospetti o accertati Trattamento larvicida nelle tombinature Adulticidi, larvicidi e rimozione dei focolai in aree private (porta-porta) Trattamenti adulticidi in un raggio di 100 m intorno a ogni caso sospetto singolo in un raggio di 300 m intorno a ogni cluster di casi
32 26 aprile 2012
33 Rischiamo di importare altre specie? Caratteri morfologici differenziali tra adulti di Aedes aegypti e Ae. albopictus Dati: R. Romi 2005
34 I 12 anni piu caldi: 1998,2005,2003,2002,2004,2006, 2001,1997,1995,1999,1990,2000
35 CONCLUSIONI Il piano regionale ha l ambizione di essere: omogeneo in tutta la regione multiprofessionale dinamico ma soprattutto EFFICACE importante NON ABBASSARE LA GUARDIA
36 GRAZIE PER L ATTENZIONE DA PARTE DEL GRUPPO REGIONALE PER LA LOTTA ALLA ZANZARA TIGRE
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