Il Protocollo di Kyoto e le foreste italiane: l inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio (INFC)

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1 Il Protocollo di Kyoto e le foreste italiane: l inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio (INFC) Pompei Corpo forestale dello Stato - INFC

2 Gli Inventari forestali sono strumenti utilizzati per quantificare su base statistica il patrimonio boschivo. Producono stime dell entità e della distribuzione delle risorse forestali, per un determinato ambito territoriale e con prefissati livelli di incertezza. Forniscono la misura dei cambiamenti delle risorse forestali attraverso l osservazione di indicatori del loro stato e delle cause di modifica. Pompei

3 INFC: IL DISEGNO DI CAMPIONAMENTO IFNI 1985 INFC 2005 Pompei

4 IL DISEGNO DI CAMPIONAMENTO FASE 1 Classificazione dell uso uso-copertura del suolo ~ 301,000 punti di campionamento FASE 2 Classificazione delle aree forestali e rilievo attributi qualitativi 30,000 punti di campionamento FASE 3 Rilievi quantitativi 6,865 punti di campionamento Pompei

5 IL DOMINIO INVENTARIALE "Foreste" e "Altre terre boscate" " come definite da FAO FRA 2000 Boschi densi e aperti Aree temporan. prive di soprassuolo Impianti di arboricoltura da legno Vivai forestali FORESTE Boschi giovani Boschi da seme Arbusteti Boschi bassi ALTRE TERRE BOSCATE Boschi radi Boscaglie - copertura arborea> 10% - area > 0.5 ha - larghezza > 20 m - altezza potenziale > 5 m Pompei

6 Inventario Forestale Nazionale Italiano 1985 Superficie forestale nazionale ha (ES%= 0,9) Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio Superficie forestale totale Definizione FRA2000 (ettari) Superficie territoriale Fonte ISTAT, 2002 (ettari) 34,7% ES (%) Pompei

7 ettari Superficie forestale totale ES (%) ettari (83,7%) (16,3%) Bosco ES (%) 0,4 Boschi alti Impianti di arboricoltura da legno Aree temporaneamente prive di soprassuolo Altre terre boscate ES (%) 1,3 Boschi bassi Boschi radi Boscaglie Arbusteti Aree boscate inaccessibili o non classificate

8 INFC - Schema di classificazione adottato SUPERFICIE Superficie Forestale FORESTALE totale TOTALE Bosco Macrocategorie inventariali Categorie inventariali Copertura, altezza attuale ed a maturità in situ. Altre Terre boscate Boschi alti Impianti di di arboricoltura da da legno Aree temp. prive di di soprassuolo Boschi bassi Boschi radi Boscaglie Arbusteti Aree boscate inaccess. o non classificate Categorie forestali Unità di tipo fisionomico (specie prevalente) 7 Sottocategorie forestali 16 Unità fisionomiche omogenee (comp. floristica e/o aree geogr. e/o cond. ambientali)

9 Categorie e sottocategorie forestali Boschi alti Larici-cembreto Pineta di pino nero a erica e orniello 1 - Boschi di larice e cembro Lariceto in fustaia chiusa Larici isolati nella brughiera subalpina Altre formazioni di larice e cembro Pecceta subalpina 5- Pinete di pino nero, laricio e loricato Pineta di pino nero a citiso e ginestra Pineta di pino laricio (Pinus laricio) Pineta di pino loricato (Pinus leucodermis) 2 - Boschi di abete rosso 3 - Boschi di abete bianco Pecceta montana Altre formazioni con prevalenza di abete rosso Abetina e abeti-faggeta a mirtillo e Majanthemum Abetina a Cardamine Abetina a Campanula Altre formazioni di abete bianco 6 - Pinete di pini mediterranei 7 -Altri boschi di conifere, pure o miste Altre formazioni di pino nero e laricio Pinete di Pinus pinaster Pinete di Pinus pinea Pinete di Pinus halepensis Formazioni a cipresso Altre formazioni di conifere 4 -Boschidipino silvestre e montano Pineta di pino silvestre a erica Pineta di pino silvestre a carice oppure astragali Pineta di pino silvestre a farnia e molinia Pineta di pino silvestre a roverella e citiso a foglie sessili Pineta di pino montano Altre formazioni a pino silvestre e montano 8- Faggete Faggete mesofile Faggete acidofile a Luzula Faggete termofile a Cephalanthera Faggete a agrifoglio, felci e campanula Altre formazioni di faggio

10 9 - Querceti a rovere, roverella e farnia 10 - Cerrete, boschi di farnetto, fragno, vallonea 11 - Castagneti 12 - Ostrieti, carpineti 13 - Boschi igrofili Categorie e sottocategorie forestali Boschi di rovere Boschi di roverella Boschi di farnia Altre formazioni di rovere, roverella o farnia Cerrete di pianura Cerrete collinari e montane Boschi di farnetto Boschi di fragno e nuclei di vallonea Altre formazioni di cerro, farnetto, fragno, vallonea Castagneti da legno Castagneti da frutto, selve castanili Boschi di carpino nero e orniello Boscaglia di carpino orientale Boschi di carpino bianco Boschi a frassino ossifillo e olmo Boschi a ontano bianco Boschi a ontano nero Pioppeti naturali Saliceti riparali Plataneti Altre formazioni forestali in ambienti umidi 14 - Altri boschi caducifogli 15 Leccete 16 - Sugherete 17 - Altri boschi di latifoglie sempreverdi Acero-tilieti di monte e boschi di frassino e altre specie Acereti appenninici Boschi di ontano napoletano Boscaglie di Cercis Betuleti, boschi montani pionieri Robinieti e ailanteti Boschi alti Altre formazioni caducifoglie Lecceta termofila costiera Bosco misto di leccio e orniello Lecceta rupicola Boscaglia di leccio Sugherete mediterranee Pascolo arborato a sughera Boscaglie termomediterranee Boschi sempreverdi di ambienti umidi

11 Categorie e sottocategorie forestali Impianti di arboricoltura da legno Pioppeti artificiali Piantagioni di altre latifoglie Piantagioni di conifere Pioppeti artificiali Piantagioni di latifoglie Piantagioni di eucalipti Piantagioni di conifere indigene Piantagioni di Pseudotsuga menziesii Piantagioni di Pinus radiata Altre piantagioni di conifere esotiche Arbusteti subalpini Arbusteti di clima temperato Macchia, arbusteti mediterranei Arbusteti Mughete Altri arbusteti subalpini di aghifoglie Brughiera subalpina Formazione ad ontano verde Saliceti alpini Pruneti e corileti Altri arbusteti di clima temperato Arbusteti a ginestra (Spartium junceum) Arbusteti a ginestra dell Etna (Genista aetnensis) Altre formazioni di ginestre Arbusteti a ginepro Formazione a ginepri sul litorale Macchia a lentisco Macchia litorale Cisteti Altri arbusteti sempreverdi

12 Categorie Inventariali Superficie forestale nazionale ettari Boschi alti Impianti di arboricoltura da legno Aree temporaneamente prive di soprassuolo Bosco (83,7%) ES (%) 0, Boschi alti ha BOSCO ha Boschi alti Impianti Aree temporaneamente prive di soprassuolo

13 Categorie Inventariali Superficie forestale nazionale ettari Altre terre boscate ES (%) 1,3 (16,3 %) Boschi bassi Boschi radi Boscaglie Arbusteti Aree boscate inaccessibili o non classificate Arbusteti ha Boschi bassi Boschi radi Boscaglie Arbusteti Aree boscate inaccessibili o non classificate

14 Estensione della superficie forestale in Italia per distretti territoriali Distretti territoriali Superficie forestale (Bosco + Altre terre boscate) Superficie territoriale (Fonte ISTAT, 2002) Coefficiente di boscosità (ettari) ES (%) (ettari) (%) Sardegna , ,4 Toscana , ,1 Piemonte , ,0 Lombardia , ,9 Calabria , ,6 Emilia Romagna , ,5 Lazio , ,2 Veneto , ,3 Campania , ,8 Abruzzo , ,6 Trentino , ,7 Umbria , ,2 Liguria , ,2 Alto Adige , ,3 Friuli V.G , ,5 Basilicata , ,7 Sicilia , ,2 Marche , ,8 Puglia , ,2 Molise , ,5 Valle d Aosta , ,5 Italia , ,7

15 ha Superficie forestale totale nei vari distretti territoriali ha ha ha Sardegna Toscana Piemonte Lombardia Calabria Emilia Romagna Lazio Veneto Campania Abruzzo Trentino Umbria Liguria Alto Adige Friuli V.G. Basilicata Sicilia Marche Puglia Molise Valle d Aosta Errore campionario E.S. (%) 0,1

16 Superficie forestale totale, territoriale e coefficiente di boscosità nei vari distretti territoriali 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Superfici (ha) Sardegna Toscana Piemonte Lombardia Calabria Emilia Romagna Lazio Veneto Campania Abruzzo Trentino Umbria Liguria Alto Adige Friuli V.G. Basilicata Sicilia Marche Puglia Molise Valle d Aosta Coefficiente di boscosità (%) Sardegna 50,4 % Calabria 40,6% Trentino 65,7 % Campania 32,8 % Liguria 69,2% Puglia 9,2 % Basilicata 35,7% Superficie forestale totale Superficie territoriale Coefficiente di boscosità

17 Superficie boschi alti, territoriale e coefficiente di boscosità nei vari distretti territoriali 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20, ,0 0 0,0 Superfici (ha) Toscana Piemonte Lombardia Emilia Romagna Sardegna Lazio Calabria Veneto Abruzzo Campania Trentino Umbria Liguria Alto Adige Friuli V.G. Marche Basilicata Sicilia Puglia Molise Valle d Aosta Coefficiente di boscosità (%) Sardegna 22,8% Calabria 30,4% Trentino 60,1% Campania 28,0% Liguria 61,9% Basilicata 25,8% Puglia 7,4% Superficie boschi alti Superficie territoriale Coefficiente di boscosità

18 I Boschi alti sono stati classificati in 17 unità di tipo fisionomico Boschi di larice e cembro Boschi di abete rosso Boschi di abete bianco Pinete di pino silvestre e montano Pinete di pino nero, laricio e loricato Pinete di pini mediterranei Altri boschi di conifere, pure o miste Faggete Boschi a rovere, roverella e farnia Cerrete, boschi di farnetto, fragno, vallonea Castagneti Ostrieti, carpineti Boschi igrofili Altri boschi caducifogli Leccete Sugherete Altri boschi di latifoglie sempreverdi Pompei

19 Estensione in Italia delle 17 categorie forestali dell INFC (Boschi alti) Categoria forestale Boschi alti ES (%) Boschi a rovere, roverella e farnia ,8 Faggete ,8 Cerrete, boschi di farnetto, fragno, vallonea ,7 Altri boschi caducifogli ,8 Ostrieti, carpineti Castagneti ,1 Leccete ,3 Boschi di abete rosso ,2 Boschi di larice e cembro Pinete di pino nero, laricio e loricato ,9 Boschi igrofili Pinete di pini mediterranei Sugherete ,5 Pinete di pino silvestre e montano ,9 Altri boschi di latifoglie sempreverdi ,6 Boschi di abete bianco ,4 Altri boschi di conifere, pure o miste ,7 TOTALE ,4

20 Superficie forestale nazionale ettari Categorie Inventariali Boschi bassi Boschi radi Boscaglie Arbusteti Aree boscate inaccessibili o non classificate Distribuzione (%) delle categorie inventariali di altre terre boscate 100,0 Distribuzione (%) 50,0 7,3 8,6 2,8 58,0 % 23,3 0,0 Boschi bassi Boschi radi Boscaglie Arbusteti Aree boscate inaccessibili o non classificate Pompei

21 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 Distribuzione (%) degli arbusteti, distinti nelle 3 Categorie dell INFC, nei vari distretti territoriali Sardegna Calabria Puglia Campania Basilicata Sicilia Lazio Liguria Toscana Molise Marche Veneto Abruzzo Alto Adige Trentino Valle d Aosta Friuli V.G. Lombardia Piemonte Emilia Romagna Umbria Italia Arbusteti subalpini Arbusteti di clima temperato Macchia,arbusteti mediterranei

22 I Boschi italiani risultano essere costituiti per circa il 68% da popolamenti a prevalenza di latifoglie e per il 13% da boschi puri di conifere. La composizione per conifere e latifoglie 10 % 9% 13 % 68 % ha ha Puro di conifere Puro di latifoglie Misto di conifere e latifoglie Superficie non classificata per il grado di mescolanza Composizione dei boschi di Valle d'aosta, Trentino e Alto Adige La predominanza dei boschi di latifoglie è comune a tutto il panorama regionale italiano, ad eccezione di alcuni contesti alpini (Valle d Aosta, Trentino e Alto Adige) 14% 14% 8% Puro di conifere Puro di latifoglie Misto di conifere e latifoglie Superficie non classificata per il grado di mescolanza 65% Pompei

23 Ripartizione dei boschi per grado di mescolanza del soprassuolo Toscana ha Lombardia ha Lazio ha Alto Adige ha Calabria ha Piemonte Valle d Aosta Lombardia Alto Adige Trentino Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Puro di conifere Puro di latifoglie Misto di conifere e latifoglie Superficie non classificata per il grado di mescolanza

24 In quasi tutti i distretti territoriali la classe di mescolanza più rappresentata occupa più del 50% dei Boschi, ad eccezione del Veneto dove i boschi di latifoglie prevalgono con il 46% del totale. Ripartizione dei boschi per grado di mescolanza del soprassuolo 100,0 90,0 80,0 Alto Adige 80,6 % Molise 89,2% 70,0 60,0 50,0 50% 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Piemonte Valle d Aosta Lombardia Alto Adige Trentino Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Puro di conifere Puro di latifoglie Misto di conifere e latifoglie Superficie non classificata per il grado di mescolanza

25 La composizione per conifere e latifoglie Anche per gli Impianti di arboricoltura da legno i dati evidenziano la prevalenza delle latifoglie: 84% della superficie è occupata da specie di latifoglie coltivate in purezza. Composizione percentuale impianti arboricoltura da legno 5% 3% 8% Puro di conifere Puro di latifoglie Misto di conifere e latifoglie Superficie non classificata per il grado di mescolanza 84%

26 ESTENSIONE E COMPOSIZIONE DEI BOSCHI ITALIANI Le categorie inventariali e forestali La composizione per conifere e latifoglie ASPETTI AMMINISTRATIVI E GESTIONALI La proprietà La pianificazione forestale I vincoli e le aree protette La disponibilità al prelievo legnoso L accessibilità delle aree forestali CARATTERI DEI SOPRASSUOLI FORESTALI La copertura delle chiome Il tipo colturale e lo stadio evolutivo L origine dei soprassuoli Lo stato di salute I margini del bosco La struttura orizzontale ATTRIBUTI RILEVATI DALL INFC CARATTERI STAZIONALI La quota La pendenza L esposizione La giacitura L accidentalità I fenomeni di dissesto MICROHABITAT E INFRASTRUTTURE I microhabitat Le infrastrutture Pompei

27 ASPETTI AMMINISTRATIVI E GESTIONALI I risultati ottenuti sono relativi ai seguenti aspetti: proprietà; pianificazione forestale; vincoli e aree protette; disponibilità al prelievo legnoso; accessibilità alle aree forestali. Date le particolari caratteristiche degli attributi elencati, ad eccezione del grado di accessibilità, queste informazioni sono state per lo più reperite prima dei rilievi in campo, utilizzando fonti informative varie come documenti catastali, cartografie, archivi GIS, interviste al personale forestale locale. Per la classificazione si è fatto esclusivo riferimento alla posizione del punto di campionamento (punto C), senza fare ricorso ad aree di osservazione di dimensioni prefissate. Pompei

28 Proprietà Riferita alla particella catastale nella quale ricade il punto di campionamento Dati derivati da: documenti catastali (archivi del Sistema Informativo della Montagna) interviste due distinti livelli gerarchici

29 Proprietà

30 Proprietà Ripartizione della superficie forestale totale per tipo di proprietà 4,1% 32,4% 63,5% Proprietà privata Proprietà pubblica Non classificata per il carattere della proprietà Complessivamente il 63.5% della superficie forestale (Bosco e Altre terre boscate) risulta di proprietà privata, il 32.4% è di proprietà pubblica, mentre il 4% della superficie non è stata classificata per tale carattere. Pompei

31 Pianificazione forestale Nella rilevazione inventariale sono state considerate sia la pianificazione forestale nella sua accezione classica: piani di assestamento o piani aziendali sia i documenti pianificatori che interessano normalmente aree più estese delle singole proprietà aziendali e anche usi del suolo diversi, che riportano indirizzi generali di gestione delle superfici forestali (pianificazione di orientamento): regolamentazione derivante da Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale (PMPF) presenza di pianificazione di orientamento (piani sovraziendali o interaziendali, di riordino, piani di parco) presenza di pianificazione di dettaglio (piani aziendali o di assestamento forestale) assenza di strumenti di indirizzo della gestione forestale Pompei

32 Pianificazione forestale L 86.6% della superficie forestale nazionale (Bosco e Altre terre boscate) è regolamentata da almeno una tra le tre forme di pianificazione considerate. Superficie forestale nazionale: stato della pianificazione forestale 9,3% 4,1% 86,6% ha Pianificazione presente Pianificazione assente Superficie non classificata per lo stato della pianificazione forestale Pompei

33 Se si considera soltanto la macrocategoria Bosco, tale aliquota arriva a superare il 93% a livello nazionale Macrocategoria BOSCO: stato della pianificazione forestale 6,4% 0,3% 93,3% Pianificazione presente Pianificazione assente Superficie non classificata per lo stato della pianificazione forestale Pompei

34 Stato della pianificazione forestale nei vari distretti territoriali categoria Boschi Alti in alcune regioni, come la Toscana, la Liguria e la Basilicata, per i BOSCHI ALTI sfiora addirittura il 100%. Negli Impianti di arboricoltura da legno, invece, la presenza di pianificazione interessa solo il 43.5% della loro superficie. 100,0 87% 80,0 58,8% 93,4% 60,0 40,0 20,0 0,0 Piemonte Valle d Aosta Lombardia Alto Adige Pianificazione presente Pianificazione assente Trentino Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia

35 VINCOLI: vincolo idrogeologico Interessa gran parte della superficie forestale totale del Paese (l 80,9%), e riguarda soprattutto la macrocategoria del Bosco, dove è presente sull 87.1% della superficie, mentre per le Altre terre boscate interessa soltanto il 49.2% della superficie. Macrocategoria SUPERFICIE BOSCO: FORESTALE ripartizione NAZIONALE: percentuale ripartizione in base al in vincolo base idrogeologico al vincolo idrogeologico ha ha 15,0% 12,6% 4,1% 0,3% ha ha Superficie con vincolo idrogeologico Superficie con vincolo idrogeologico Superficie senza vincolo idrogeologico Superficie senza vincolo idrogeologico Superficie Superficie non non classificata classificata per presenza per presenza del vincolo del idrogeologico vincolo idrogeologico 87,1% 80,9%

36 vincolo idrogeologico 100,0 95 % 51 % 80,0 80 % 60,0 40,0 20,0 0,0 Piemonte Valle d Aosta Lombardia Alto Adige Trentino Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Superficie con vincolo idrogeologico Superficie senza vincolo idrogeologico Superficie non classificata per presenza del vincolo idrogeologico A livello di distretti territoriali, la percentuale di superficie di Bosco vincolata si mantiene sempre superiore all 80%, con valori molto alti, oltre il 95%, in corrispondenza di alcuni distretti del Nord e Centro Italia (Trentino, Alto Adige, Veneto, Umbria, Toscana). Fa eccezione la Sardegna, dove soltanto il 51% della superficie del Bosco è sottoposta a vincolo idrogeologico.

37 vincolo naturalistico Il vincolo naturalistico da aree protette (*) riguarda il 27.5% della superficie forestale nazionale, pari a ha. Superficie forestale nazionale ripartita per presenza di vincoli naturalistici 4,1% 27,5% 68,4% Con vincoli di tipo naturalistico Senza vincoli di tipo naturalistico Superficie non classificata per presenza di vincoli di tipo naturalistico (*) L.394/1991; Dir.92/43/Cee Habitat (SIC); Dir. 79/409/Cee Uccelli (ZPS); DPR 448/1976 Esecuzione Convenzione di Ramsar Pompei

38 Impiego delle risorse per la realizzazione dell INFC Fase 1 Fase 2 50 Fotointerpreti 300 rilevatori 110 squadre Sulle 21 postazioni informatiche fornite dal progetto e poste presso le sedi del Corpo Forestale dello Stato ed i Corpo Forestali Regionali per la fotointerpretazione di punti di sondaggio e l assegnazione alle varie classi di uso e copertura del suolo Con Kit strumentali forniti dal progetto per la: localizzazione al suolo dei punti di campionamento e loro materializzazione, verifica della classificazione dell uso del suolo di Fase 1 classificazione del tipo di vegetazione sulla base della specie prevalente raccolta e archiviazione in campo di informazioni qualitative Fase rilevatori 86 squadre Con Kit strumentali forniti dal progetto per raggiungere le 6865 aree di saggio, sostituire il picchetto con il cippo permanente, raccolta e archiviazione in campo di informazioni quantitative su fitomassa epigea, accrescimento, legno morto di grandi dimensioni, presenza ed entità di danni, gestione

39 Una struttura gerarchica territoriale con 21 referenti territoriali 15 Responsabili CFS in ogni Regione a Statuto Ordinario 6 Responsabili nei CFR delle Regioni a Statuto Speciale e Province Autonome Assistenza alle squadre durante i rilievi in campo sull intero territorio nazionale distinta in * Assistenza tecnico-forestale * Assistenza strumentale Controllo scientifico-progettuale presso CRA-I.S.A.F.A. sull intero territorio nazionale Coordinamento logistico-operativo nazionale a cura del Corpo Forestale dello Stato sull intero territorio a stretto contatto con CRA - ISAFA

40 Corpo Forestale dello Stato Fase Fase Fase CFR Regioni a S.S. e Province Autonome Totale punti di sondaggio

41 Stime PROVVISORIE sul contenuto in carbonio fissato dalla parte epigea delle foreste italiane circa 486 Mt di Carbonio Distretto territoriale Carbonio per ettaro (Mg ha -1 ) Superficie forestale (ha) (Bosco + Altre Terre Boscate) Piemonte Valle d Aosta Lombardia Alto Adige Trentino Veneto Friuli V.G Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Pompei

42 Foreste e cambiamenti climatici: Accordi internazionali e loro applicazione in Italia Pompei

43 L Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), nel suo primo report nel 1990, evidenziò il rischio di un riscaldamento globale con effetti sul clima a causa delle emissioni antropogeniche di gas serra. Alla fine del 1990 l Europa si pose l obiettivo di stabilizzare le emissioni di CO 2 e chiese agli stati membri di assumere misure per la protezione dell ambiente e incrementare l efficienza energetica. Pompei

44 La convenzione sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change - UNFCCC) è stata approvata e ratificata durante il summit di Rio de Janeiro nel 1992, ponendo come primo obiettivo la stabilizzazione della concentrazione dei gas serra in atmosfera. La convenzione, ratificata dall Italia nel 1994, richiede ai paese aderenti la sottomissione di un Inventario nazionale dei gas serra, poi sottoposto ad un dettagliato processo di review. Pompei

45 Il Protocollo di Kyoto (1997) è lo strumento operativo della Convenzione UNFCCC. Stabilisce obiettivi di riduzione delle emissioni per i paesi industrializzati e paesi con economie in transizione (paesi Annex B ). In Italia il Protocollo di Kyoto è stato ratificato con la legge 120 del 2002 ed è entrato in vigore il 16 febbraio Per l Italia è prevista una riduzione del 6,5% delle emissioni dei gas serra (GHG) in confronto al livello del 1990 per il primo periodo d impegno ( ). Pompei

46 Il Protocollo di Kyoto prevede, in base a quanto stabilito negli art. 3.3, 3.4 e successivi accordi negoziali, l impiego di sinks (pozzi) di carbonio per la riduzione del bilancio netto nazionale delle emissioni di gas serra. Art. 3.3: le emissioni e gli assorbimenti di CO 2 ed altri gas serra risultanti dalla costituzione di nuove foreste (afforestation, reforestation) e dalla conversione delle foreste in altre forme d uso del suolo (deforestazione), effettuati dopo il 1990, devono essere contabilizzati nei bilanci nazionali delle emissioni e degli assorbimenti di gas serra. Pompei

47 Art. 3.4: è possibile contabilizzare emissioni ed assorbimenti di gas serra relativi alle attività addizionali, purché abbiano avuto luogo dal 1990 e siano state intenzionalmente causate dall uomo. Gli accordi di Marrakesh fissano, relativamente al periodo , le attività LULUCF di cui all articolo 3.4: gestione forestale gestione dei prati e pascoli gestione dei suoli agrari Rivegetazione Ogni paese può liberamente includere nei propri bilanci (ma anche non includere) una o più delle quattro attività dell art. 3.4 sopra menzionate, e conseguentemente contabilizzare le variazioni degli stock di carbonio ad esse legate. Pompei

48 Il 31 dicembre 2006, l Italia ha comunicato al segretariato dell UNFCCC le decisioni in merito alle attività addizionali previste dall articolo 3.4 del Protocollo di Kyoto che possono essere utilizzate, quali sinks di carbonio, per l adempimento degli impegni di riduzione della quantità netta nazionale di emissioni. L Italia ha eletto come attività addizionale la sola gestione forestale (forest management); nell applicazione del Protocollo di Kyoto, per il primo periodo d impegno, sono da considerare aree soggette a gestione forestale tutte le superfici del territorio nazionale, non soggette ad attività di afforestazione, riforestazione o deforestazione. Pompei

49 I crediti di carbonio generati dalle aree soggette a gestione forestale vanno conteggiati come variazione, tra il 2008 ed il 2012, degli stock di carbonio relativi ai diversi serbatoi e delle emissioni nette dei gas serra non-co 2. L Italia può certificare ed emettere crediti di carbonio per una quantità pari al valore numerico assegnatole per il primo periodo di impegno. Inizialmente è stato assegnato il valore pari a 10.2 Mt di CO 2 per anno. Pompei

50 Considerando il valore all attualità della tonnellata di Carbonio (quotazione in borsa) pari a circa 15 Euro, il valore dei 10 Mt di CO 2 della gestione forestale ai fini del PK per i 5 anni ( ) è pari circa a milioni di euro A quanto sopra potrebbe essere aggiunto il valore della riforestazione naturale che attualmente è valutato intorno ai 15 Mt di CO 2 annue Nel primo periodo di impegno ( ) non è previsto un ritorno economico diretto verso i proprietari forestali ne pubblici ne privati. Pompei

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