Domande e risposte sull euro e l Unione economica e monetaria europea

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1 Domande e risposte sull euro e l Unione economica e monetaria europea Commissione europea È consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali, a condizione che venga citata la fonte.

2 1 L euro : la nuova moneta per l Europa 1.1 Aspetti generali 1.2 Banconote e monete 2 Il passaggio all euro 2.1 Aspetti generali 2.2 Moneta a corso legale Valute nazionali ECU 2.3 Conversioni di valuta 2.4 Determinazione del prezzo 2.5 Preparativi 3 L euro e le vostre finanze 3.1 Trasferimenti e pagamenti 3.2 Cambio di valuta e tassi di cambio 3.3 Contratti 3.4 Entrate e risparmi 3.5 Crediti e prestiti 3.6 Contabilità 3.7 E consigliabile...? 4 L euro nella nostra società 4.1 L euro e i consumatori 4.2 L euro e le donne 4.3 L euro e la terza età 4.4 L euro e i bambini 4.5 L euro e i disabili 5 UEM - Unione economica e monetaria 5.1 Aspetti generali 5.2 Le decisioni sull UEM 5.3 Storia e sviluppo dell UEM 5.4 La partecipazione all UEM Condizioni di partecipazione Condizioni particolari riguardanti determinati Stati membri 5.5 Stati membri dell UE non ancora partecipanti (pre-in) 5.6 Alternative e ostacoli 6 UEM - Istituzioni, procedure, politiche 6.1 Istituzioni 6.2 Procedure Retrocessione Sanzioni 6.3 Politica monetaria e economica nell UEM Disposizioni per la politica monetaria Strumenti 7 UEM - Effetti 7.1 Effetti generali 7.2 Effetti sulla politica generale 7.3 Effetti sulle istituzioni pubbliche 7.4 Effetti sulla politica economica e finanziaria Aspetti generali della politica monetaria Stabilità della valuta e dei prezzi nell UE Occupazione Competitività Economia mondiale Zone valutarie

3 7.5 Effetti sulle imprese Piccole e medie imprese (PMI) Grandi imprese 7.6 Effetti sulle banche 7.7 Effetti sui lavoratori autonomi 7.8 Effetti su dipendenti e sindacati 7.9 Effetti sui consumatori 7.10 Effetti su cultura e identità 7.11 Effetti su cittadini e gruppi della società civile 7.12 Effetti sull UEM stessa 8 L euro e l UEM : ulteriori sviluppi

4 3 L euro e le vostre finanze Quali sono le principali caratteristiche dello stato giuridico dell euro? Lo stato giuridico dell euro è stato definito da due regolamenti del Consiglio (n. 1103/97 del 17 giugno 1997 e n. 974/98 del 3 maggio 1998), i quali : - attribuiscono il nome "euro" alla moneta unica, al posto del generico "ecu" utilizzato nel trattato sull Unione europea, e il nome "centesimo" alle sue 100 unità divisionali ; - fissano la data del 1 gennaio 1999 per l adozione dell euro da parte degli Stati membri partecipanti, stabilendo che le monete nazionali resteranno unità divisionali dell euro fino al 1 gennaio 2002 ; - consentono l uso dell euro come strumento per i pagamenti su conti bancari negli Stati membri partecipanti durante il periodo di transizione dal 1 gennaio 1999 al 1 gennaio L importo può essere versato dal debitore indifferentemente in unità euro o nell unità monetaria in questione sul conto del creditore e, ove necessario, essere convertito al tasso di conversione stabilito ; - fissano la scadenza del 1 gennaio 2002 per l introduzione delle banconote e monete in euro, consentendo alle banconote e monete nazionali di mantenere il corso legale per un massimo di sei mesi a decorrere da tale data ; - stabiliscono la data del 1 gennaio 1999 per la sostituzione dell ecu con l euro, al tasso di 1 euro per 1 ecu ; - confermano il principio generale della continuità dei contratti originariamente denominati in ecu o in moneta nazionale ; - istituiscono talune regole di arrotondamento, ad esempio indicando che i tassi di conversione tra l euro e le valute partecipanti si compongono al massimo di sei cifre ; - richiedono misure adeguate contro la contraffazione di banconote e monete metalliche. 3.1 Trasferimenti e pagamenti Cos è TARGET? TARGET, acronimo di "Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer" (Trasferimento espresso transeuropeo automatizzato dei pagamenti lordi in tempo reale), è un sistema di pagamento elettronico che rappresenta uno strumento essenziale per la gestione della politica monetaria da parte della Banca centrale europea. Permette il trasferimento internazionale di fondi tra banche in tempo reale e consente di gestire i pagamenti - soprattutto sul mercato monetario - nell area dell euro a costi bassi, con un alto livello di sicurezza e tempi di trattamento brevissimi. TARGET contribuirà inoltre all istituzione di sistemi di pagamento validi ed efficienti nel mercato unico. 3.2 Cambio di valuta e tassi di cambio Come viene stabilito il tasso di cambio fra l euro e le valute degli Stati membri che non aderiscono all unione monetaria? Le monete che non aderiscono all unione monetaria non hanno tassi di cambio fissi né con le valute partecipanti, né con l euro. Potranno, tuttavia, aderire a un nuovo meccanismo di cambio che definirà le loro parità centrali rispetto all euro all interno di una banda di oscillazione del 15%. [Per ulteriori informazioni sul nuovo meccanismo di cambio si veda la risposta tecnica]. Risposta tecnica Le divise che non aderiscono all unione economica e monetaria (UEM) non hanno tassi di cambio fissi né con le valute partecipanti, né con l euro. Potranno, tuttavia, aderire a un nuovo meccanismo di cambio (ERM2), istituito mediante risoluzione dal Consiglio europeo di Amsterdam del giugno Dal 1 gennaio 1999, tale meccanismo vincola all euro le monete di due Stati membri non

5 partecipanti (Danimarca e Grecia) per prepararli ad una successiva adozione dell euro, imponendo al tempo stesso una disciplina dei cambi a livello europeo. Il nuovo meccanismo di cambio, a partecipazione facoltativa, ha sostituito quello precedente. Per la valuta di ogni Stato membro non appartenente all area dell euro che aderisce al meccanismo viene definita una parità centrale rispetto all euro. Grazie all adozione di politiche orientate alla stabilità, tali parità si collocano al centro della gestione economica di questi Stati. È prevista una banda di oscillazione standard relativamente ampia di +/- 15% rispetto alle parità centrali, anche se non sono escluse bande più strette. La Danimarca, ad esempio, ha adottato un margine di oscillazione di +/- 2,25%. Se una parità centrale dovesse rivelarsi insostenibile, si possono operare riallineamenti monetari. 3.3 Contratti Cosa succede ai contratti assicurativi con l introduzione dell euro? Il regolamento (CE) n. 1103/97 del Consiglio, del 17 giugno 1997, assicura la continuità di tutti i contratti assicurativi e di altro tipo, previa sostituzione degli importi denominati in unità monetarie nazionali con gli equivalenti in euro, calcolati usando i relativi tassi di conversione fissi, adottati il 1 gennaio Ai sensi del regolamento, l introduzione dell euro non dà a nessuna parte il diritto di modificare unilateralmente un contratto. La conversione in euro avverrà automaticamente il 1 gennaio 2002, a meno che entrambe le parti non decidano di effettuarla prima. 3.4 Entrate e risparmi Quali sono gli effetti dell euro su salari e stipendi? Il passaggio all euro non ha avuto alcuna ripercussione sul valore di salari e stipendi. Durante il periodo di transizione (1 gennaio dicembre 2001), questi continuano ad essere pagati in moneta nazionale, salvo accordi diversi tra datori di lavoro e dipendenti. Dal 1 gennaio 2002, saranno invece corrisposti in euro. Dopo la conversione al tasso stabilito, cambierà soltanto il valore nominale e non il potere d acquisto di salari e stipendi. L euro non renderà nessuno più ricco o più povero. Quali sono gli effetti dell euro sulle pensioni? Il passaggio all euro non ha avuto alcuna ripercussione sul valore e sulle condizioni delle pensioni. Durante il periodo di transizione (1 gennaio dicembre 2001), queste ultime continuano a essere erogate in valuta nazionale, salvi i casi in cui viene fatta esplicita richiesta di un pagamento in euro. Lo stesso vale per i versamenti agli enti previdenziali o ai fondi pensionistici, a meno che non siano stati presi accordi per un pagamento in euro o stilati nuovi contratti denominati in euro. I trattamenti pensionistici verranno erogati in euro dal 1 gennaio 2002, salvi i casi in cui il beneficiario abbia concordato con l ente erogatore di farsi pagare in euro già ad una data precedente. Dopo la conversione al tasso stabilito, cambierà soltanto il valore nominale e non il potere d acquisto della pensione o del capitale. L euro non renderà nessuno più ricco o più povero. Quali sono gli effetti dell euro sui depositi bancari? Tutti i conti bancari dei paesi che partecipano all unione monetaria verranno convertiti automaticamente in euro il 1 gennaio I cittadini potranno, tuttavia, decidere di effettuare il passaggio anche prima di tale data. Esponenti del mondo bancario hanno affermato che il passaggio all euro non comporterà alcun addebito per i titolari di conti bancari. Quali sono gli effetti dell euro sui risparmi delle famiglie? Il passaggio all euro non ha avuto alcun effetto sul valore dei risparmi privati e sulle relative disposizioni contrattuali. Con la conversione al tasso stabilito, cambierà soltanto il valore nominale e non il potere d acquisto dei risparmi. L euro non renderà nessuno più ricco o più povero.

6 Quali sono gli effetti dell euro sui buoni fruttiferi? Nessuno. Cambia soltanto il valore nominale e non il valore reale dei buoni. Il 1 gennaio 2002, quando entreranno in circolazione le banconote e monete metalliche in euro, i buoni fruttiferi saranno convertiti automaticamente in euro al tasso di conversione fissato il 1 gennaio Quali sono gli effetti dell euro sui titoli di Stato acquistati in precedenza? I titoli di Stato oggi in circolazione sono stati molto probabilmente ridenominati in euro il 1 gennaio 1999, senza comportare alcuna variazione di valore o di altre caratteristiche, come tassi d interesse o scadenza. A partire da tale data sono stati automaticamente emessi e negoziati in euro. Fino al 1 gennaio 2002 sarà ancora possibile acquistare e vendere titoli di Stato denominati in valuta nazionale sulla base dei relativi tassi irrevocabili di conversione con l euro. Risposta tecnica Dal 1 gennaio 1999 i nuovi titoli di Stato dei paesi partecipanti vengono emessi in euro. Tutti gli Stati membri hanno inoltre annunciato che avrebbero ridenominato le obbligazioni in circolazione all inizio del 1999 o al momento di entrare nella terza fase dell UEM. In genere, la ridenominazione riguarda le obbligazioni e i titoli dematerializzati e il debito pubblico negoziabile. Gli Stati membri usano metodi di ridenominazione molto simili, applicando i tassi di conversione fissati in via definitiva, senza con ciò alterare le altre condizioni dell emissione (interessi, data di scadenza, ecc.). Per tutti gli Stati membri, ad eccezione di Italia, Austria e Svezia, la ridenominazione è avvenuta a livello di singole partecipazioni (per singola partecipazione si intende un gruppo di obbligazioni appartenenti alla stessa emissione e detenute da uno stesso soggetto). Il possessore può essere un investitore privato oppure un intermediario finanziario che tiene i titoli per conto proprio o per conto terzi. Per i tre Stati membri suddetti, la ridenominazione è avvenuta sulla base dei singoli titoli. Il valore nominale dell obbligazione ridenominata viene espresso in centesimi in tutti gli Stati membri, ad eccezione della Francia e dei Paesi Bassi, dove è espresso in euro interi. Gli emittenti non sovrani non hanno l obbligo di effettuare la ridenominazione, ma se decidono di farlo, sono per lo più incoraggiati ad usare il metodo scelto dal rispettivo governo nazionale. Per chi possiede azioni e quote di fondi d investimento che cosa cambierà con l euro? Il passaggio all euro non avrà alcun effetto sul valore delle azioni e delle quote di fondi di investimento. Con la conversione - che sarà effettuata al tasso ufficiale - cambierà soltanto il valore nominale e non il potere d acquisto del portafoglio finanziario dei privati. Alcuni enti creditizi e mercati finanziari offriranno dei servizi in euro già dal 1999 ; ciò significa che determinate azioni e fondi di investimento potranno essere negoziati in euro già prima del Inoltre, le società saranno libere di convertire in euro il proprio capitale sociale e pagare in euro i dividendi prima del Per i possessori di titoli tutto questo non avrà alcuna conseguenza, poiché saranno le banche a convertire eventuali pagamenti in euro nelle valute nazionali e viceversa. Nel periodo transitorio, chi possiede titoli incasserà cedole e dividendi nella valuta in cui è gestito il suo conto (euro o moneta nazionale). Quali sono gli effetti dell euro sui conti in ecu? Il 1 gennaio 1999 l ecu ha cessato di esistere e ogni riferimento all ecu è stato sostituito da un riferimento all euro al tasso di 1 euro per 1 ecu. I conti in ecu sono quindi diventati automaticamente conti in euro. Tutte le altre condizioni sono rimaste invariate. Al momento del passaggio definitivo all euro sarà necessario dichiarare le proprie disponibilità in lire? Non vi sarà alcun obbligo supplementare di dichiarare i propri crediti o disponibilità in valuta nazionale per poterli convertire in euro. Ogni cittadino avrà il diritto di cambiare liberamente in euro,

7 senza procedure particolari, le proprie banconote in lire. Ovviamente resterà in vigore la legislazione attuale in materia di riciclaggio dei fondi provenienti da attività illecite. 3.5 Crediti e prestiti Quali sono gli effetti dell euro sui prestiti contratti in precedenza? L introduzione dell euro non ha alcun effetto sul valore o sul costo dei prestiti contratti in precedenza, né consentirà di modificare o risolvere unilateralmente eventuali obbligazioni contrattuali stipulate dalle parti. Durante il periodo di transizione ( ), gli interessi sui prestiti non rimborsati continueranno ad essere pagati in moneta nazionale, salvi i casi in cui, su accordo di entrambe le parti, si decida di effettuare il passaggio all euro al tasso di conversione stabilito. La ridenominazione dei prestiti in euro sarà in ogni caso automatica dal 1 gennaio Quali sono gli effetti dell euro sui mutui ipotecari? L introduzione dell euro non ha alcun effetto sul valore o sul costo dei mutui ipotecari che, come tutti i contratti, non potranno essere modificati o risolti unilateralmente a causa della moneta unica. Le ipoteche che vanno a scadenza dopo il 2001 verranno convertite automaticamente in euro il 1 gennaio 2002 al tasso di conversione stabilito. Durante il periodo transitorio ( ) i rimborsi possono continuare a essere effettuati nella valuta nazionale, a meno che entrambe le parti decidano di passare all euro. Quali sono gli effetti dell euro sui debiti? L introduzione dell euro non ha alcun effetto sull entità dei debiti in essere o sul costo del rimborso, né consente di modificare o risolvere unilateralmente eventuali obbligazioni contrattuali stipulate dalle parti. Durante il periodo di transizione ( ), il rimborso dei debiti continuerà ad avvenire in moneta nazionale, salvi i casi in cui, su accordo di entrambe le parti, si decida di effettuare il passaggio all euro al tasso di conversione stabilito. La ridenominazione dei debiti in euro sarà in ogni caso automatica dal 1 gennaio Contabilità (Le domande-risposte corrispondenti a questa sezione non sono ancora disponibili) 3.7 E consigliabile...? (Le domande-risposte corrispondenti a questa sezione non sono ancora disponibili)

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