AZIONE N 3 SCHEDA D INTERVENTO NUOVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE FOGNARIO
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- Mirella Sarti
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1 AZIONE N 3 SCHEDA D INTERVENTO NUOVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE FOGNARIO IN COMUNE DI VILLANOVA D ASTI, STRADA PER CELLARENGO A SERVIZIO DELL ABITATO, IN SOSTITUZIONE DI ALTRO OBSOLETO a) QUADRO CONOSCITIVO a 1) Breve descrizione dell intervento: L opera consiste nella realizzazione di un impianto di depurazione per il trattamento dei reflui di origine civile scaricati dall abitato di Villanova d Asti, e dallo stabilimento industriale UTIL Industries. Il concentrico in questione è attualmente servito da un impianto di depurazione attivo dagli anni 70, per il quale si era inizialmente, pensato di provvedere ad un adeguamento tecnico funzionale. Durante il processo preprogettuale, tuttavia, si è riscontrata l antieconomicità dell intervento che sarebbe risultato più costoso di una completa rimozione e sostituzione del depuratore attuale. Si è pertanto prevista la realizzazione di un nuovo impianto, dimensionalmente equivalente a quello attuale, ma di concezione tecnicamente moderna. Tale impianto sarà realizzato nei pressi di quello esistente, in territorio di Villanova d Asti, lungo la Strada di Cellarengo. Rispetto alla struttura attuale, tuttavia, si prevede uno scivolamento a valle di alcune centinaia di metri, in posizione prossima al Rio Robeirano, sì da scongiurare che eventuali emissioni odorose raggiungano le prime abitazioni della periferia, come adesso purtroppo accade. a 2) Rapporti instaurati sul territorio con altri soggetti pubblici o privati (sinergie): La realizzazione dell opera è prevista tutta a carico dell Acquedotto Consorziale della Piana, soggetto al quale competerà l effettiva gestione e manutenzione del nuovo impianto, così com è ora responsabile di quello esistente. a 3) Risultati ed effetti attesi: L impianto di depurazione esistente presenta lacune funzionali legate essenzialmente alla vetustà ed alla difficoltà di gestione di alcune tecnologie adottate nel processo depurativo. Attualmente l impianto non è in grado di
2 garantire i limiti di emissione previsti dalla tab. 1 dell all. 5 del D. Lgs n. 152/99. Dall intervento ci si attende, in primo luogo, di far sì che gli scarichi dell abitato di Villanova d Asti rientrino nei parametri previsti dal citato Decreto Legislativo. In seconda battuta, inoltre, ci si attende una riqualificazione dell area residenziale nelle immediate vicinanze dell attuale impianto di depurazione, attualmente penalizzata da emissioni odorose che, seppur non pericolose, costituiscono un indubbio ostacolo alla piena godibilità del luogo. Le amministrazioni del Pianalto intendono puntare fortemente sulla qualità dell ambiente quale elemento di eccellenza nell attrazione di residenti, turisti ed operatori economici sul territorio. Lo sviluppo sostenibile è una priorità assoluta e, per addivenire ad un simile modello di crescita, non si può prescindere dalla messa in sicurezza degli scarichi. La realizzazione del nuovo depuratore di Villanova d Asti, in sostituzione di quello non più consono alle esigenze ed alle normative attuali, rientra pertanto nel più vasto piano di tutela ambientale del Pianalto. a 4) Soggetto attuatore dell intervento / erogatore del servizio: Il soggetto attuatore dell intervento è l Acquedotto Consorziale della Piana, gestore della rete fognaria di Villanova d Asti e del depuratore attualmente in funzione. a 5) Modalità di gestione: La gestione competerà in tutto all Acquedotto consorziale della Piana, come già avviene per l impianto esistente. L Acquedotto ritiene che, grazie al nuovo impianto, potrà beneficiare di notevoli economie gestionali, grazie alla maggior efficienza dello stesso. b) FATTIBILITA TECNICA b 1) Scelte tecniche di base: Per meglio chiarire quanto di seguito, si faccia riferimento alle tavole fuori testo n SOLUZIONE PROGETTUALE ADOTTATA. La soluzione adottata prevede la realizzazione di un nuovo impianto, ubicato nelle campagne a sud di Villanova, al quale verranno convogliate le acque reflue provenienti dall abitato. Lo schema del processo depurativo proposto è del tipo a fanghi attivi, con ricircolo dei fanghi alla vasca di ossidazione. Tale configurazione impiantistica è in grado di conseguire il rispetto dei limiti tabellari previsti dalla vigente normativa, nello specifico rappresentata dalla Tabella n. 1 e n. 3 dell All. 5 al D. Lgs. 152/1 999 e 258/2000.
3 Le fasi di trattamento previste, risultano essere le seguenti: LINEA ACQUE: Stazione di sollevamento e grigliatura grossolana; Stazione di grigliatura fine; Stazione di dissabbiatura; Stazione di ossidazione; Stazioni di sedimentazione secondaria; Stazione di disinfezione del liquame a mezzo di ipoclorito; Stazione di filtrazione finale delle acque. LINEA FANGHI: Digestione aerobica Condizionamento e Disidratazione Letti di essiccamento di emergenza CRITERI PROGETTUALI PER RIDURRE IL RISCHIO DA INONDABILITÀ DELL AREA. Poiché l area d intervento, come risulta dalla Relazione Geologico-Tecnica eseguita dal Geol. M. Massobrio, è potenzialmente inondabile dal rio Robeirano per eventi di tipo eccezionale, ai fini della riduzione del rischio è stato previsto l adeguamento alla Direttiva per la riduzione del rischio idraulico degli impianti di trattamento delle acque reflue ubicati nelle fasce fluviali A e B, in adempimento a quanto disposto agli artt. 19 bis e 38 bis delle Norme di attuazione del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico. Gli interventi di salvaguardia saranno effettuati a protezione degli impianti elettrici e delle apparecchiature elettromeccaniche delle opere in progetto, in modo da diminuire la vulnerabilità dell impianto di depurazione nei confronti dell evento di piena. In particolare saranno posizionati ad una quota superiore all evento di piena (stimato in modo molto cautelativo alla quota di circa un metro superiore al livello attuale dell area) i quadri elettrici e gli interruttori di tutte le installazioni, in modo che le apparecchiature ivi presenti siano protette. Le apparecchiature del locale quadri elettrici sono posizionate in modo facilmente accessibile anche durante un evento di piena. Si interverrà anche sulle opere civili aumentando il franco delle strutture in cls in modo da diminuire la possibilità che siano interessati dall onda di piena e siano, una volta cessato l evento, facilmente riattivabili. Si prevede inoltre di dotare lo scarico dell impianto di una valvola antiriflusso e di una paratoia di sezionamento dell impianto per proteggerlo da eventuali aumenti di livello del Rio, non strettamente legati a fenomeni eccezionali di inondazione. DATI DI PROGETTO L impianto di depurazione in progetto è quindi al servizio del centro abitato di Villanova. La popolazione del centro abitato risulta essere sostanzialmente stabile, per cui si confermano in unità i dati di abitanti equivalenti
4 (residenti stanziali e residenti fluttuanti). Il valore di dotazione idrica è pari a 250 pro-capite al giorno. I dati a base di progetto per l impianto di depurazione di nuova costruzione saranno quelli riportati nella tabella seguente: I valori di concentrazione dei liquami in arrivo all impianto esistente risultano in qualche caso meno inquinanti di quelli previsti come dati di progetto: si ritiene più cautelativo in ogni caso far riferimento alla tabella sopra riportata perché i dati disponibili sono insufficienti a caratterizzare in modo attendibile gli scarichi relativi alla potenzialità complessiva di progetto. CARATTERISTICHE DELL EFFLUENTE E RECAPITO FINALE Gli scarichi dell impianto di Villanova d Asti devono rispettare i limiti di emissione per gli impianti di acque reflue urbane previsti dalla tabella 1- Allegato 5 della legge 152/99.
5 TAB. 1: Limiti di emissione per gli impianti di acque reflue (allegato 5 tab. 1 DLgs 152/99). (*) ai sensi dell art. 31 comma 6, la percentuale di riduzione del BOD5 non deve essere inferiore a 40. Per i solidi sospesi la concentrazione non deve superare i 70 mg/l e la percentuale di abbattimento non deve essere inferiore al 70%. È comunque richiesta la nitrificazione del refluo (azoto ammoniacale inferiore al 30% dell azoto totale). Per i parametri inquinanti legati al fosforo ed azoto, i limiti per lo scarico in acque superficiali sono definiti dalla Tab. 3 - allegato 5 tab. 2 DLgs 152/99, che viene di seguito riportata. TAB. 3: Valori limiti di emissione in acque superficiali (allegato 5 tab. 2 DLgs 152/99). DESCRIZIONE DELL INTERVENTO IN PROGETTO. Descrizione del collettore: Il nuovo impianto di depurazione sarà collegato alla rete fognaria di Villanova per mezzo di un nuovo collettore. Tale nuovo tratto fognario avrà inizio in corrispondenza del vecchio impianto, di cui si è prevista la demolizione, e congiungerà, attraversando da nord a sud i terreni compresi tra la strada Comunale di Cellarengo e la Strada Provinciale da San Paolo Solbrito a Villanova, la rete fognaria esistente con la zona prevista per l installazione del nuovo impianto, ubicata a ridosso del Rio Robeirano. La canalizzazione sarà realizzata con tubi in P.V.C. diam. est. 630 mm, tipo SN2, conformi alla norma TINI-EN , completamente rinfiancati e calottati in getto di cls magro. Essa avrà uno sviluppo totale di circa 1013 metri. Lungo la tubazione è stata prevista la posa di 17 pozzetti d ispezione. Descrizione dell impianto: La soluzione di progetto non prevede l allacciamento della zona industriale al nuovo depuratore: dovranno quindi essere realizzati l impianto di strada Valminier e quello in prossimità della stazione ferroviaria, che serviranno, rispettivamente, la zona industriale e le frazioni a nord della stazione ferroviaria. Si prevede che nell impianto saranno trattati i fanghi provenienti dall impianto di Buttigliera, che possono presentarsi in modo non sufficientemente stabilizzati e quindi sono convogliati direttamente alla digestione aerobica.
6 È prevista inoltre una stazione di trattamento bottini al fine di offrire la possibilità di smaltimento agli autospurghi che convogliano i fanghi provenienti dalle fosse Imhoff installate presso gli insediamenti non allacciabili presenti sul territorio. Come già descritto in precedenza, l impianto in progetto sarà di tipo fisico biologico, corredato da una serie di trattamenti meccanici preliminari (grigliatura, dissabbiatura disoleatura) e da un trattamento secondario costituito da un processo biologico con successiva sedimentazione. La stabilizzazione dei fanghi è ottenuta mediante digestione aerobica. Seguendo la filosofia di una progettazione strettamente legata alle future necessità di gestione e manutenzione, si è scelto nel progetto di dividere le linee di trattamento più importanti in due sezioni parallele, che permettono, in caso di manutenzioni e/o avarie in una linea, d avere in ogni caso una sezione in funzione; questo per garantire in qualsiasi caso una depurazione biologica dei liquami in ingresso. Il processo adottato si articola nelle sezioni sottoriportate. LINEA ACQUE: Grigliatura grossolana Sollevamento iniziale Grigliatura fine Dissabbiatura Ossidazione a fanghi attivi Sedimentazione secondaria Filtrazione finale Disinfezione del liquame Misura di portata n. 1 linea n. 2 linee n. 1 linea n. 2 linee n. 2 linee n. 1 linea n. 1 linea LINEA FANGHI: Preispessimento dinamico Digestione aerobica primaria Disidratazione meccanica n. 1 linea n. 1 linea OPERE COMPLEMENTARI: Palazzina servizi. Edificio compressori aria. Recinzione con cancello carrabile. Strada asfaltata RECAPITO FINALE: Rio Robeirano (recapito finale Torrente Banna). a) Grigliatura grossolana e sollevamento iniziale: L arrivo della canalizzazione sarà a circa 4 m sotto il piano campagna, per cui sarà necessario sollevare i liquami in arrivo: prima del sollevamento è prevista una griglia grossolana che provvede ad eliminare, dal liquame in ingresso, i materiali grossolani con dimensioni superiori a 30 mm.
7 b) Misura della portata in ingresso e campionamento delle acque inquinate: Per la misura della portata sarà installato, presso le tubazioni di sollevamento delle pompe elettrosommergibili, un sistema di misurazione di tipo elettromagnético, dotato di indicatore analogico locale e registratore totalizzatore della portata. Sarà installato anche un campionatore automatico così come previsto dalla normativa vigente. c) Grigliatura: Successivamente sono poste in parallelo due griglie di tipo fine, con le seguenti caratteristiche: Griglia piana automatica a nastro continuo. Griglia fine manuale. d) Dissabbiatura disoleatura: Questa sezione è costituita da un bacino aeratd di sezione circolare. L acqua entra nella vasca di dissabbiatura in modo tangenziale: tale flusso favorisce la caduta delle particelle di sabbia sul fondo vasca. il tempo di permanenza della sospensione nella vasca è di norma superiore a 30 secondi. L estrazione della sabbia avviene tramite un air-lift ed è inviata ad un separatore meccanico, da cui la sabbia lavata è avviata in discarica. Nell anello laterale alla zona dissabbiatura si ottiene la separazione degli oli e dei grassi per flottazione e l allontanamento dei gas di fermentazione eventualmente prodottisi, dannosi alla fase biologica, mediante sfibramento a mezzo di paratoia. e) Comparto biologico: Le vasche di aerazione per il trattamento biologico a fanghi attivi sono previste di tipo aperto, a forma rettangolare. Per l immissione dell ossigeno, all interno della vasca aerobica, si utilizza il sistema di aerazione ad aria insuffiata; l aria inimessa dai compressori nelle tubazioni di adduzione è dispersa dai piattelli diffusori del tipo a bolle fmi. Per realizzare la compressione dell aria si utilizzano compressori volumetrici a lobi, asserviti ad un sistema in continuo di rilevamento della percentuale di ossigeno disciolto presente nelle vasche in modo da variare la portata di aria in base alla domanda. f) Sedimentazione secondaria: Questo comparto è costituito da due vasche circolari; i fanghi depositati sul fondo del bacino sono trascinati dalla lama di fondo del carroponte verso le trainogge di raccolta, ed avviati alla digestione aerobica, previo preliminare ispessimento dinamico. L acqua depurata è avviata verso la filtrazione finale e successiva vasca di clorazione. g) Filtrazione su tela: Questo sistema di filtrazione, sviluppato negli ultimi anni, ha dimostrato buone caratteristiche di efficacia, affidabilità ed economicità gestionale.
8 La filtrazione su tela occupa una posizione intermedia tra i microstacci, che esplicano una filtrazione superficiale pura, ed il filtro a sabbia, che presenta un effetto filtrante stratificato. Relativamente ai rendimenti, con i filtri a tela si ottengono risultati analoghi ai filtri a sabbia, con una maggiore elasticità operativa e senza gli inconvenienti tipici dei filtri rapidi (crescita di biomassa, intasamenti dovuti ad elevati tenori di SS in arrivo, consumi energetici e necessità di una linea di riserva) oltre alla ridotta perdita di carico e a costi contenuti di installazione. In funzione della composizione che la caratterizza, la residua presenza di sostanze sospese nelle acque di scarico dopo il trattamento secondario, dovuta in parte a certi composti in soluzione e in parte a sostanze colloidali e solidi in sospensione, può avere un impatto negativo sui valori che vengono richiesti per lo scarico finale. Nei processi di finissaggio di liquami predepurati le tele filtranti utilizzate hanno una dimensione massima di passaggio libero da 20 p.m fmo a 75 J.tm. La porosità del tessuto agotrattato, cioè la parte libera di passaggio, anamonta a 85-90% del volume totale. Lo spessore del tessuto si dimostra vantaggioso in considerazione della bassa resistenza alla deformazione delle sostanze sospese, per cui le particelle che superano il primo strato filtrante esterno a seguito della deformazione vengono trattenute all interno della tela filtrante. I filtri a tela sono progettati come filtri a tamburo, o - nel caso dei successivi sviluppi come filtri a disco rivestiti con una tela filtrante. 11 tamburo o i dischi vengono completamente sommersi. L acqua da trattare, attraversa la tela per essere convogliata allo scarico attraverso l albero cavo ed il tubo di risalita. h) Vasca di clorazione: Di sezione rettangolare provvista di setti che allungano il percorso; essa è asservita ad un sistema automati di dosaggio d ipoclorito. i) Misura della portata e campionatore acque depurate in uscita: Per la misura della portata sarà installato, presso il canale d uscita, un sistema di misurazione della portata ad ultrasuoni, dotato di indicatore analogico locale e registratore totalizzatore della portata. Sarà installato anche un campionatore automatico così come previsto dalla normativa vigente. l) Ispessimento dinamico: I fanghi provenienti dai decantatori secondari sono pompati alla sezione di ispessimento dinamico. Scopo dell ispessimento è l addensamento del fango la cui concentrazione dei solidi viene incrementata dal 0,5-1% al 5-6%. Con l ispessimento dinamico non sono applicate le regole dell ispessimento a gravità perché nel dinamico il fango è condizionato con polielettrolita. Una buona flocculazione crea dei fiocchi di grandi dimensioni; filtrando l acqua con il fango, su tela, si riescono ad ottenere delle portate molto elevate e dei fanghi ispessiti al 5-8%. m) Digestione aerobica: 11 fango proveniente dall ispessitore è sottoposto ad un processo di digestione in presenza di aria. Per l immissione dell ossigeno, all interno della vasca
9 aerobica, si utilizza il sistema di aerazione ad aria insufflata; l aria immessa dai compressori nelle tubazioni di adduzione è dispersa dai piattelli diffusori del tipo a bolle fini. E previsto anche in questa sezione il trattamento dei fanghi provenienti dall impianto di depurazione di Buttigliera che subiscono in loco una fase di trattamento di digestione aerobica ma non sono disidratati. n) Disidratazione meccanica: I fanghi provenienti dalla digestione aerobica sono sottoposti ad una disidratazione meccanica. L operazione di disidratazione consiste in una spremitura del fango tra due teli, permeabili, che scorrono avvolgendosi in sincronismo attorno a dei rulli. Il fango (al quale è addizionato del polielettrolita), subisce un energica compressione che provoca l eliminazione di parte dell acqua (che filtra attraverso il telo inferiore) e quindi la disidratazione del pannello sino al raggiungimento di una percentuale in secco che varia dal 22% al 25%. Il fango (palabile) immesso in cassoni scarrabili è avviato ad una discarica autorizzata. o) Essiccamento naturale (emergenza): In parallelo alla disidratazione meccanica saranno previsti n. 2 letti, d essiccamento in grado di consentire la disidratazione dei fanghi per l eventuale fuori servizio della filtropressa a nastri. p) Stazione trattamento bottini: I reflui provenienti da fosse biologiche (bottini) od impianti industriali, asportati tramite autobotti, prima di essere scaricati nell impianto di depurazione, devono subire un pretrattamento: tale trattamento deve essere in grado di eliminare i solidi ed eventualmente le sabbie presenti evitando in tal modo sovraccarichi ed alterazioni di funzionamento dell impianto. E prevista l installazione, in prossimità della stazione di sollevamento iniziale, di un impianto di trattamento bottini costituito essenzialmente da una griglia a coclea compattatrice per la separazione dei solidi sospesi. L impianto di trattamento di tale frazione è costituito da una fase di grigliatura e da una successiva fase di compattazione del materiale, che porta alla formazione di due fasi ben distinte: Fase liquida che viene inviata in testa all impianto, nella stazione di sollevamento liquami. Fase solida, in cui il materiale grigliato e compattato che la costituisce è scaricato in apposito cassone e destinato allo smaltimento in discarica. STRADA D ACCESSO ALL IMPIANTO Il nuovo impianto di depurazione sarà collegato alla viabilità esistente per mezzo di una nuova strada d accesso che verrà realizzata parallelamente al Rio Robeirano. La strada d accesso partirà dalla 5.C. Cellarengo Villanova ed avrà una lunghezza di 45 metri circa. Si eseguirà uno scotico del terreno agrario per una profondità di 20 cm ed una larghezza di circa 7,90 metri. Prima di procedere alla realizzazione del rilevato, lo scavo verrà rivestito con geotessile 300 g/in
10 Il rilevato stradale sarà realizzato con materiali aggregati riciclati provenienti da demolizioni edilizie, ed avrà uno spessore variabile come risulta dal profilo stradale riportato negli elaborati grafici. Dopo aver eseguito la spruzzatura dell emulsione cationica d ancoraggio nella misura di 1Kg per ogni m si stenderà con vibrofinitrice la copertura in conglomerato bituminoso. Lo strato di binder avrà uno spessore finito di 8 cm (dopo rullatura) ed una larghezza totale di 6.50 metri, carreggiata e banchine comprese. Alle due carreggiate verrà data una pendenza del 2% in direzione delle banchine, per consentire l allontanamento delle acque meteoriche. Il rilevato stradale così realizzato sarà rinfiancato su entrambi i lati con il terreno agrario precedentemente asportato. Nei pressi del cancello d ingresso, al di sotto della strada d accesso all impianto, verrà posata una tubazione in c.a. turbocentrifugato diam. Interno 400 mm, completata da pozzetto di raccolta ubicato sul lato della strada rivolto verso le campagne. La tubazione sarà posata con la generatrice superiore al livello del piano campagna esistente ed avrà una pendenza di posa del 2%. b 2) Planimetria e cartografia dell area interessata: Si rimanda alle tavole fuori testo n 3.1 e 3.2, nonché allo schema URB e relativi allegati, più avanti al punto c 1. b 3) Elenco catastale delle aree e degli immobili oggetto del programma: Nominativo o denominazione Lisa Marco Comune di VILLANOVA D ASTI (AT) Foglio 48 Particella 106 Subalterno Luogo o Data di Sede Nascita Codice fiscale Titolarità Quota Valfenera (AT) 7/6/1948 LSIMRC48H07L574Y Proprietà 1000/1000
11 b 4) Stima parametrica dei costi di realizzazione: opere edili ,90 scavi e demolizioni ,00 fornitura e posa sollevamento iniziale ,00 fornitura e posa stacciatura ,00 fornitura e posa nitrificazione ,90 fornitura e posa denitrificazione ,60 fornitura e posa sedimentazione finale fornitura e posa ricircolo fanghi e nitrati , ,00 fornitura e posa disinfezione 4.062,60 fornitura e posa estrazione schiume 4.773,00 fornitura e posa estrazione fanghi di supero fornitura e posa disidratazione fanghi fornitura e posa sollevamento di sentina 7.326, , ,00 fornitura e posa quadro elettrico ,00 fornitura e posa opere accessorie ,00 fornitura e posa impianto elettrico ,00 TOTALE ,00 lavori ,00 sicurezza ,00 iva 20% ,00 tot lavori ,00 somme a disposizione imprevisti ,20 spese tecniche ,00 cnpaia 1.224,00 iva 20% ,80 TOTALE ,00 b 5) Costi di acquisizione delle aree e / o degli immobili, con assenso dei propiretari: Le aree su cui sorgerà il depuratore sono attualmente di proprietà privata e pertanto le aree dovranno essere espropriate. I costi di esproprio complessivi sono di circa euro 6 * 4800 mq = mq
12 b 6) Eventuali costi aggiuntivi a carico del comune: È prevista la sistemazione dell accesso all area. Tale percorso attualmente consiste in una strada campestre totalmente inadeguata al transito dei mezzi di cantiere e, a lavori ultimati, dei mezzi privati appartenenti al personale e delle autocisterne per lo spurgo delle fosse. Le opere in questione competeranno al Comune di Villanova d Asti. b 7) Problematiche connesse: Non si riscontrano particolari problematiche che richiedano approfondimenti progettuali specifici. L area prevista per l intervento è isolata dall abitato e dalle attività produttive, sicché non si prevedono interferenze con le stesse né in corso di realizzazione né durante l attività dell impianto.
13 c) COMPATIBILITA URBANISTICA, AMBIENTALE E PAESAGGISTICA c 1) Compatibilità urbanistica, schema URB: PISL: PROGRAMMA INTEGRATO PER LO SVILUPPO DELL AREA INDUSTRIALE DEL PIANALTO ASTIGIANO Azione N.: 4 Depuratore concentrico, Comune di Villanova d Asti Comune: VILLANOVA D ASTI (AT) PIANALTO ASTIGIANO COMPATIBILITÁ URBANISTICA L intervento è assoggettato alle seguenti disposizioni generali, urbanistiche ed edilizie, vigenti od operanti in salvaguardia: Variante Parziale N.5 al Piano Regolatore Generale. Approvata con D.C.C. n.31 del 29/09/2005 Area urbanistica in cui è compreso l'intervento : 1) Area Produttiva Agricola: 3A Allegati: Documentazione fotografica Estratti cartografici del PRG con individuazione dell area interessata dall intervento Estratti delle Norme Tecniche di Attuazione Prescrizioni derivanti da altri piani o programmi: NO Prescrizioni derivanti da regolamenti comunali: NO Vincoli e altre prescrizioni normative: SI Per la quasi totalità della superficie compreso in fascia di rispetto del corso d acqua Rio Robeirano L intervento è: NON CONFORME alle disposizioni generali, urbanistiche ed edilizie, vigenti od operanti in salvaguardia
14 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA ALLEGATO 1
15 ESTRATTO P.R.G.C. VIGENTE VARIANTE PARZIALE N.5 D.C.C. n. 31 del 29/09/2005 ALLEGATO 2
16 NORME DI ATTUAZIONE VARIANTE PARZIALE N.5 D.C.C. n. 31 del 29/09/2005 ALLEGATO 3
17
18 c 2) Impatto ambientale; descrizione sintetica: L impianto sarà localizzato in un area agricola, presso il Rio Robeirano, nel quale confluiranno le acque depurate. Il maggior impatto sull ambiente del Pianalto sarà, pertanto, da individuare nella sottrazione di terreno coltivabile che la costruzione del nuovo impianto comporterà. Sono da valutarsi con attenzione, inoltre, eventuali emissioni pericolose nell ambiente circostante ed i potenziali danni collaterali dovuti all attività degli addetti. Consumo di territorio: Si ritiene la perdita di terreni ltivi un danno notevole al territorio ed all agricoltura del Pianalto. Tale danno, tuttavia, è un congruo prezzo da pagare per la messa in sicurezza degli scarichi fognari di Villanova d Asti. Procrastinare la sostituzione del depuratore potrebbe, sul medio periodo, portare ad un collasso del sistema con potenziali danni per l ambiente e per il comparto agricolo stesso. Si fa presente che la realizzazione del depuratore è, essa stessa, una misura di compensazione ambientale all impatto che lo sviluppo edilizio e produttivo del Pianalto potrebbe avere sul territorio. Emissioni inquinanti: La realizzazione del depuratore ha il fine di evitare l inquinamento dell ambiente e, in particolare, delle acque superficiali del Pianalto Astigiano. L impianto sarà realizzato secondo i più moderni standard tecnologici e sarà dotato di tutto il personale qualificato necessario al corretto e sicuro funzionamento. Rispetto all impianto esistente, di concezione superata, quello in progetto non sarà soggetto ad emissioni odorose, salvo in caso di malfunzionamento che, in ogni modo, sarà per quanto possibile accuratamente evitato. La distanza dall abitato e dal costruito rispetta tutte le distanze di legge. Pur essendo collocato in area esondabile, l impianto sarà concepito in maniera tale da poter far fronte anche ad un emergenza in tal senso, senza rischi per l ambiente. Danni collaterali: Ad impianto in attività non si prevedono incrementi di traffico veicolare tali da costituire un rischio per l ambiente circostante. c 3) Inserimento paesaggistico; descrizione sintetica: Pur essendo agricola, l area dove si inserirà il nuovo depuratore non è completamente sgombra. A non molta distanza sorgono fabbricati agricoli di recentissima realizzazione ed abitazioni civili. Si prevede, pertanto, che l impatto sul paesaggio, pur rilevante, non sarà devastante. Come misure compensative si prevede un attenta progettazione ed utilizzo delle aree verdi. In particolare si prevede la piantumazione degli spazi liberi attorno all impianto con essenze d alto fusto. Quest ultimo intervento, si capisce, compatibilmente con le esigenze tecniche del nuovo depuratore. c 4) Documentazione fotografica del sito: Si veda lo schema URB e relativi allegati al punto c 1.
19 d) SOSTENIBILITA FINANZIARIA d 1) Stima dei costi di gestione e / o erogazione del servizio (per interventi pubblici): In questo paragrafo si presentano le ipotesi di massima riguardanti le entrate ed i costi di gestione del depuratore. COSTI gestione Personale (quota ore) Manutenzione ordinaria /mese Quota manutenzione straordinaria/mese 700 Totale costi mensili TOTALE COSTI ANNUI d 2) Eventuali tariffe per gli utenti: La tariffa per gli utenti sarà determinata dal C.d.A. dell Acquedotto Consorziale della Piana. Tale valutazione sarà effettuata considerando i costi di tutte le strutture in gestione e quindi ripartita sulle singole utenze proporzionalmente all entità del consumo idrico. d 3) Attestazione del coinvolgimento di soggetti attuatori privati: Si rimanda alla documentazione allegata. d 4) Sostenibilità dei costi a carico dell amministrazione locale: Data la natura e la tipologia del servizio che offrirà il depuratore, i costi di gestione saranno coperti dagli utenti attraverso il pagamento dell utenza fornitura idrica. I costi risulteranno, pertanto, assolutamente sostenibili per l amministrazione, in quanto pari a zero. Il costo di costruzione sarà sostenuto interamente dall Acquedotto Consorziale della Piana, il quale provvederà con mezzi propri, quindi senza aggravio per le Amministrazioni locali. Si fa presente che l attuale depuratore, di vecchia costruzione ed arcaica concezione, ha costi d uso e manutenzione che, attualmente, si aggirano sui /mese, per un totale di /anno. Poiché, come risulta da quanto al punto d 2, l impianto in progetto avrà costi di gestione pari a /anno, con un risparmio complessivo di /anno, gli amministratori dell Acquedotto Consorziale della Piana ritengono ragionevole ipotizzare un rifinanziamento dell opera tramite le economie ottenute.
20 e) PROCEDURE e 1) Idoneità dell area d intervento e disponibilità delle aree e / o degli immobili: Le aree oggetto di intervento al momento non risultano disponibili in quanto di proprietà privata. Sulle medesime a seguito di specifica variante urbanistica dovrà essere apposto il vincolo espropriativo. e 2) Descrizione puntuale dei passaggi procedurali che s intendono attuare per ottenere il nulla osta e stima dei tempi previsti: stanziamento delle somme a bilancio selezione pubblica per conferimento dell incarico di progettazione predisposizione progetto preliminare con contestuale adozione di variante urbanistica trasmissione della delibera di adozione alla Regione Piemonte per l approvazione della variante approvazione progetto preliminare predisposizione progetto definitivo approvazione progetto definitivo predisposizione progetto esecutivo approvazione progetto esecutivo predisposizione bando di appalto gara aggiudicazione inizio lavori durata lavori 180 giorni fine lavori collaudo avvio esercizio
21 e 3) Cronoprogramma d intervento: Avvio procedura gennaio 2007 FASI GIORNI MESI selezione professionisti progetto preliminare pregetto definitvo progetto esecutivo gara aggiudicazione inizio lavori FINE LAVORI ULTIMAZIONE FINITURE E COLLAUDI Conclusione maggio 2009
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