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1 NORME DI REDAZIONE EDIZIONI POLIPRESS 1. FORMATO DEL MATERIALE Tutto il materiale necessario per l edizione di un testo Polipress deve essere consegnato in formato digitale. 1 Il contenuto dovrà essere raccolto in cartelle e sottocartelle, all interno di un CD, secondo il seguente schema: 0 libro 0 interno 0 testo libro 0 immagini 0 titoli e didascalie img 0 file foto e figure 0 tabelle 0 titoli e didascalie tab 0 file tabelle 0 copertina 0 testi 0 fotografie Contenuto cartella interno : cartella testo libro : files di word, contenenti tutto il testo del libro, nominati in modo riconoscibile e preceduti da un prefisso numerico (vedi es.1) Es. 1 01_frontespizio.doc 02_indicegenerale.doc 03_introduzione e/o prefazione.doc 04_capitolo 1.doc 05_sintesicap1.doc 06_capitolo 2.doc 07_sintesicap2.doc 08_capitolo n.doc 09_sintesicapn.doc 10_appendice.doc 11_bibliografia.doc 12_indice.doc cartella immagini : - sottocartella titoli e didascalie img : files di word, numerati 1 Sono possibili deroghe a questo principio in accordo con la segreteria editoriale di Polipress (Es. foto da scansire). Piazza Leonardo da Vinci, MIlano P. IVA Tel Fax polipress@polimi.it Web 1

2 progressivamente, uno per immagine, con titolo e didascalia della relativa figura (vedi Es. 2); Es. 2: img_1.doc img_2.doc img_n.doc - sottocartella file foto e figure : un file per immagine, numerati progressivamente in formato jpg o tif, risoluzione maggiore o uguale a 300 dpi alle dimensioni di stampa (vedi Es. 3); Es. 3: img_1.jpg img_2.jpg img_n.jpg - (dove necessaria) sottocartella formule, una per capitolo: un file per formula, numerati progressivamente secondo i richiami presenti nel testo, in formato pdf o latex; Es. 3: f_1.pdf f_2.pdf f_n.pdf cartella tabelle : - sottocartella titoli e didascalie tab : files di word, numerati progressivamente, uno per tabella, con titolo e didascalia della relativa figura (vedi Es. 4); Es. 4: tab_1.doc tab_2.doc tab_n.doc - sottocartella file tabelle : un file di excell per tabella, numerati progressivamente, nello stesso modo del file di word ad esso correlato (vedi Es. 5); Es. 5: tab_1.xls tab_2.xls tab_n.xls N.B: tutte le immagini, le tabelle e i grafici devono contenere titolo e didascalia e avere un rimando nel testo in modo da poterli collocare facilmente al suo interno nella posizione voluta. Es. 6:... Vi sono molteplici architetture che possono essere utilizzate per implementare le funzioni di accesso al DBMS (figura 4). [di seguito verrà posizionata l immagine] Si tenga conto che alla presenza nel testo di un rimando ad un elemento di quelli sopra citati, si provvederà al suo inserimento al capoverso successivo, compatibilmente con le esigenze di impaginazione. 2

3 Contenuto cartella copertina : cartella testo : contiene n. 3 file di word; presentazione.doc : breve riassunto dei temi trattati nel testo, motivi della pubblicazione, presentazione del libro ecc. Per la redazione di questo documento è necessario attenersi strettamente alle indicazioni contenute nel manuale per la redazione della pubblicazione (max 870 battute compresi gli spazi tra una parola e l altra). curriculum.doc : estratto del curriculum dell autore o degli autori, limitato alle esperienze più significative in campo professionale. Per la redazione di questo documento è necessario attenersi strettamente alle indicazioni contenute nel manuale per la redazione della pubblicazione (max 1200 battute compresi gli spazi tra una parola e l altra). autoretitolo.doc : contiene il titolo completo che si vuole dare al libro, compreso di eventuale sottotitolo, e il/i nome/i degli autori per esteso. Nel definire il titolo del testo si tenga conto che per l inserimento di questo sulla costa del volume il nome/i dell autore/i non potrà superare le 45 batture compresi gli spazi tra una parola e l altra e il titolo dovrà essere composto max da 80 battute sempre comprese gli spazi tra una riga el altra. cartella immagini : con autore.jpg : foto dell autore da mettere in quarta di copertina; dimensioni di stampa cm 4,00 x 4,20, risoluzione maggiore o uguale a 300 dpi alle dimensioni di stampa. copertina.jpg : immagine da inserire sulla prima di copertina dimensioni 12,0 cm x 10,0 cm, risoluzione maggiore o uguale a 300 dpi alle dimensioni di stampa. 3

4 2. NORME EDITORIALI FORMATTAZIONE DEI DOCUMENTI ORIGINALI: Scopo delle norme di formattazione Le indicazioni qui fornite per la preparazione dei testi originali hanno un duplice scopo: - consentono di prevedere, prima dell impaginazione vera e propria, le dimensioni del libro stampato in funzione di un maggiore controllo sulla tempistica; - contribuiscono a un alto livello di coerenza e di correttezza dell opera finita. Struttura e indice: La struttura di ogni volume potrà articolarsi in: - capitoli; - paragrafi; - sottoparagrafi; La presenza di suddivisioni inferiori al sottoparagrafi è ammessa solo se strettamente indispensabile. Ognuna di tali articolazioni dovrà essere adeguatamente titolata (per esempio, al titolo di capitolo non potrà seguire testo non titolato). Per ogni paragrafo è indispensabile fornire una breve sintesi di massimo 300 battute, da posizionare nella colonna di servizio; come già anticipato nella modalità di consegna del materiale, per questa bisognerà fornire un file a parte. (Es. 3: sintesicap1.doc). L apparato iconografico potrà essere composto di: - figure; - tabelle; Entrambe dovranno essere dotate di didascalie titolate, ed eventualmente commentate secondo le norme specifiche riportate in seguito. L autore è tenuto a verificare la struttura della propria opera redigendone l indice e consegnandolo insieme al testo originale. Testo Per la stesura del testo si consiglia di utilizzare un foglio di word con le seguenti impostazioni, in modo che una cartella completa contenga lo stesso numero di battute della pagina impaginata. Di seguito è riportato il numero di battute presente nelle diverse tipologie di pagine: - pagina con titolo di capitolo: 1800 battute - pagina piena: 2565 battute - pagina con immagine: 1100 battute Documento Word: Font: Adobe Garamond Punti: 11 regular Interlinea: singola Allineamento: giustificato a sinistra Margini: superiore: 3 cm inferiore: 3 cm destro: 2,5 cm sinistro: 2,5 cm 4

5 Elenchi Nel testo possono essere inseriti elenchi di due tipi: - precedute da un puntino nero; - precedute da lettera minuscola o numero arabo, seguiti da un punto. Se sono introdotti da :, ogni item inizia con la lettera minuscola ed è concluso da ; eccetto l ultimo, che si chiude con un punto. Titoli I titoli si differenziano dal testo solo perchè in neretto (evitare di scriverli tutti in maiuscolo). Devono essere numerati i titoli di capitolo, paragrafo e sottoparagrafo. La numerazione è progressiva in cifre arabe. Il titolo di capitolo deve essere contenuto al massimo in 85 battute 2 (Es. 1). Un titolo eccessivamente lungo ne renderebbe difficoltoso l inserimento come titolo corrente nelle pagine del testo. Es. 1: 1 Metodologie e modelli per il progetto Il numero di paragrafo deve essere preceduto da quello di capitolo. Il numero di sottoparagrafo deve essere preceduto da numero di capitolo e numero di paragrafo. I titoli di livello inferiore vanno in corsivo e non sono numerati (Es. 2). Es. 2: 6.1 Introduzione alla progettazione -titolo paragrafo Il ciclo di vita dei sistemi informativi -titolo sottoparagrafo- Hardware e software per la comunicazione -livelli inferiori- Teoremi, corollari e formule Teoremi, corollari e formule, quando sono richiamati nel testo, devono essere scritti su riga a sé (cioè proceduti e seguiti da un a capo ) e numerati. Il numero progressivo e preceduto dal numero di capitolo, va indicato fra parentesi tonde e allineato a destra della formula. Es. 3: y = mx + q (1.3) Figure e tabelle Figure e tabelle dovranno essere dotate di: - titolo numerato ( in Trebuchet bold corpo 10); - didascalia (in Trebuchet regular corpo 8, al massimo 80 battute); - quando necessario, una breve descrizione (in Trebuchet regular corpo 7, al massimo di 200 battute). La numerazione è a doppia cifra araba: la prima si riferisce al capitolo, la seconda riservata alla numerazione progressiva e ricomincia da 1 a ogni nuovo capitolo. Es. 4: Figura 1.2 -titolo numerato- La citttà diffusa. -didascalia- In questa foto aerea appare evidente che... -ddescrizion- Nelle tabelle i dati numerici da confrontare vanno presentati sempre con lo stesso numero di cifre significative. 2 Nelle indicazioni sul numero di battute si intendono sempre comprese gli spazi tra una parola e l altra. 5

6 Copertina: Il titolo della pubblicazione deve essere lungo al massimo 80 battute. 2 Il sottotitolo, dove presente, deve essere lungo al massimo 70 battute. Per la quarta di copertina occorre che l autore fornisca: Presentazione: max 870 battute; Curriculum: max 1300 battute. REDAZIONE DEL TESTO: Punteggiatura Non si usa mai il punto alla fine di titoli di parti, di capitoli, paragrafi su riga propria. Parentesi La parentesi di apertura non è mai preceduta da virgola, quella di chiusura può essere seguita da un qualsiasi segno di punteggiatura. Il punto fermo andrà all interno della parentesi se questa contiene una frase autonoma rispetto al testo, andrà invece all esterno quando conclude un periodo cominciato prima della parentesi. Le parentesi quadre si usano ogni volta che si introduce nel testo una aggiunta, una spiegazione, un riferimento, una traduzione e qualora venga ricostruita per congettura una parte di un teso citato. Es. giungev[ano] i primi viaggiat[ori]. Le parentesi quadre vengono inoltre utilizzate per segnalare un taglio o una lacuna nel testo, inserendo tra parentesi il simbolo dei puntini di sospensione [ ]. Puntini di sospensione Sono sempre e solo tre e si inseriscono con l apposito carattere unico e non inserendo tre punti fermi consecutivi.... Come ogni segno di punteggiatura vanno staccati dalla parola che segue, ma attaccati alla parola che li precede. Es. stavamo dicendo Dopo i tre puntini si prosegue con la lettera minuscola a meno che non incominci un nuovo periodo. Incisi Gli incisi di testo si aprono e chiudono con il trattino medio e non con il trattino breve -. Nel caso in cui l inciso concluda una frase il trattino di chiusura dell inciso va omesso, e bisogna inserire solo il punto fermo. Es. discorso inciso. e non discorso inciso. Abbreviazioni All interno del testo le abbreviazioni vanno usate il meno possibile: si preferisce che le parole siano scritte per esteso. Fanno eccezione la parola eccetera (ecc.) e le espressioni avanti Cristo (a.c.) e dopo Cristo (d.c.). Non si abbreviano: introduzione, prefazione, a cura di, nota, figura, tabella, tavola, capitolo, paragrafo, circa, illustrazione, sezione. Nelle note e nelle bibliografie si fa invece uso di abbreviazioni. Seguono le più usate: 6

7 articolo/i = art./artt. autori vari = AA. VV. capitolo/i = cap./capp. citato/i = cit./citt. come sopra = c.s. confronta = cfr. eccetera = ecc. (Si ricorda che prima di ecc. non è necessaria la virgola) edizione/i = ed./edd. edizione italiana = ed. it. fascicolo/i = fasc./fascc. ibidem = ibid. libro/i = l./ll. nota dell autore = [n.d.a] nota del curatore = [n.d.cur.] numero/i = n./nn. opera citata = op. cit. (in corsivo perché l abbreviazione sostituisce il titolo di un opera) pagina = p./pp. per esempio = Per Es. (usare l espressione per esempio e non ad esempio) seguente/i = s./ss. (es. pagina 107 e seguenti = p. 107 ss.) serie = s. sezione/i = sez./sezz. sic = sic traduzione italiana = trad. it. volume/i = vol./voll. Rimandi all interno del testo I rimandi non devono mai riferirsi a numeri di pagina: si può invece rimandare a sezioni del testo (capitoli, paragrafi, sottoparagrafi), alle illustrazioni, alle tabelle, alle equazioni e/o formule, alle appendici e agli esempi, che sono opportunamente numerati. I rimandi, eventualmente anche quelli fra parentesi, vanno effettuati riportando per esteso e con iniziale maiuscola il riferimento del rimando con il capitolo di riferimento seguito dal numero progressivo identificativo dell elemento in oggetto. Es. Figura 3:... come mostrato in Figura 1.3 Norme grammaticali Accenti Si usa l accento grave sulle parole: - è (verbo essere); - cioè; - caffè; - tè; - piè. Si usa l accento acuto sulle parole: - perché; - poiché; - né; - affinché; 7

8 - sé - benché - finché. Si usa l accento sui monosillabi: - dì (quando vuol dire giorno); - lì, là (quando sono avverbi); - dà (indicativo presente, terza persona di dare ); - sì (quando è affermazione); - sé (quando non precede stesso ); - né (negazione). Non si usa l accento sui monosillabii fa (verbo fare ) e do (verbo dare ). Le lettere maiuscole vanno accentate, è sbagliato usare l apostrofo. Es. È e non E. D eufonica La d eufonica va usata soltanto: per evitare l incontro di due vocali uguali per evitare l incontro di più di tre vocali. Es. «Entrai ed accesi la luce». In tutti gli altri casi la d eufonica va eliminata. Va sempre evitato l uso di od. Nel caso in cui si verifica l incontro di due vocali uguali, ma la seconda è seguita da una dentale (t o d), si può omettere la consonante eufonica. Es. Lipsia e Edimburgo. Alla forma «ad esempio» va sempre preferita la forma «per esempio». Apostrofi L apostrofo deve essere usato per operare l elisione della vocale finale di articoli, preposizioni articolate e aggettivi, quando la parola che segue incomincia per vocale producendo una cacofonia. Es. l arena, sant uomo. L apostrofo si usa anche per indicare l elisione della vocale finale in alcune forme imperative. Es. fa = fai, va = vai. Non si apostrofa mai tal e qual. L apostrofo indica la caduta di una lettera o di una sillaba e si deve usare nei seguenti casi: - di (quando è imperativo del verbo dire ); - da (quando sta per dai ); - po (quando sta per poco ); - mo (qunando sta per modo ); - fa (quando sta per fai ); - to (quando sta per tieni ); - va (quando sta per vai ). Si usa l apostrofo solo davanti a siglie che iniziano per vocale (ES. l AIDRO, il MIT). Si usa l apostrofo nelle date in sostituzione del millennio e del secolo ( 64); l apostrofo non deve essere girato. Evitare due apostrofi di seguito. Es. i mondiali dell 82 e non i mondiali dell 82. 8

9 Maiuscoletto Va usato: - per scrivere numeri romani, sia nel testo che nella bibliografia; - per scrivere le sigle (AIDRO, ONU, ecc). Maiuscolo Si preferisce usare il maiuscolo il meno possibile. Va usato nei casi che seguono. I nomi, i cognomi, i soprannomi, gli pseudonimi, le dinastie. Es. Lorenzo il Magnifico, Giovanna la Pazza, gli Sforza. I nomi propri di stati, regni, enti, istituzioni, organizzazioni e partiti, che avranno l iniziale maiuscola solo della prima parola. Es. Partito comunista italiano, Banca di credito cooperativo, Facoltà di economia dell Università cattolica del sacro cuore di Milano. Stato, Regione, Comune vanno maiuscole solo quando si tratta delle istituzioni. Es. «la Regione Lombardia ha stabilito che», «i rapporti tra Stato e Chiesa» Epoche, periodi storici, avvenimenti di grande importanza storica. Es. Medioevo, Rinascimento, Risorgimento, Illuminismo, Resistenza, Decadentismo, Rivoluzione francese. Le denominazioni di scuole, associazioni, istituzioni ecc. vanno scritte generalmente rispettando la dicitura ufficiale. Es. l Università degli Studi di Milano, l Istituto Europeo di Oncologia. Termini geografici che indicano regioni particolari. Es. il Mezzogiorno, le civiltà dell Occidente, il Medio Oriente, i paesi dell Est. Nomi geografici. Nel caso di nomi composti il nome comune avrà l iniziale minuscola, il nome proprio maiuscola. Es. il mar Adriatico, il monte Bianco, la val Trompia. Nomi di documenti ufficiali. Es. la Carta del lavoro, la Costituzione americana. I titoli professionali, civili, onorifici, religiosi e nobiliari si scrivono con l iniziale minuscola. Santo e Santa si scrivono maiuscolo solo quando sono parte del nome di una chiesa e di tiponomi. Es. Sant Apollinare in Classe, la vita di san Bernardo. Nel discorso diretto, dopo i due punti e aperte le virgolette si usa l iniziale maiuscola. Es.... e disse: «Questo progetto non funziona.» Le denominazioni di unità didattiche, di corsi universitari ecc. vanno in maiuscolo, ma l aggettivo o i termini seguenti il primo vogliono la minuscola. Es. il corso di Acustica applicata, il corso di laurea in Scienza dei materiali. Minuscolo Vanno sempre in minuscolo le seguenti parole: Nomi di popoli antichi e moderni. Es. i fenici, gli spagnoli, gli italiani. Titoli nobiliari, accademici, di rispetto, qualifiche funzionali. Es. conte, dottore, preside, rettore, monsignore, vescovo, onorevole, ministro, prefetto, sindaco, questore. Il nome comune di palazzi, teatri, vie, piazze. Es. palazzo Madama, teatro alla Scala, via Garibaldi, piazza del Duomo. 9

10 Indicazioni geografiche come nord, sud, ovest, est, oriente, occidente. Nomi di organismi al plurale. Es. le camere di commercio della Lombardia, i consorzi agrari campani. Corsivo Vanno sempre scritti in corsivo: Titoli di libri, opere d arte, di film, titoli di articoli di quotidiani e periodici, ecc. Espressioni o vocaboli stranieri non entrati nell uso comune. La parola vedi (usata come rimando ad altre parti del testo). Il corsivo serve inoltre a dare particolare risalto ad una parola, ma è bene limitarne l uso. Essendo il corsivo un modo per dare maggiore attenzione alle parole, non è necessario aggiungere virgolette di nessun tipo alle parole in corsivo. Citazioni Le citazioni di lunghezza superiore alle cinque righe vanno composte in un corpo minore del testo, non tra virgolette, rientrate, separate con uno spazio dal testo che le precede e le segue. Scrivere le citazioni in carattere tondo. Racchiudere sempre le citazioni fra virgolette basse (). Racchiudere tra parentesi quadre le eventuali note dell autore all interno della citazione. Scrivere l eventuale riferimento al testo citato tra parentesi tonde dopo la chiusura della citazione. Es. «Citazione [nota dell autore], citazione» (Par. XXX 1-30). Note Le note vanno a piè di pagina, numerate progressivamente ricominciando da 1 a ogni capitolo. Non si spazia fra una nota e l altra. Alla fine di ogni nota si mette il punto. Numero di nota: Il rimando alle note, all interno del testo, va effettuato per mezzo di un numero a esponente da collocarsi dopo la punteggiatura; Es: La Fondazione della metafisica dei costumi è il risultato di una mediazione protrattasi per dodici anni, 1 Citando un opera in nota, si forniranno i dati bibliografici completi solo per il primo rimando, mentre per i successivi si procederà come nei seguenti esempi: a) Kuhn H., op. cit., p. 32 (se nel volume è citata una sola opera dello stesso autore); b) Lovejoy A.O., La grande catena..., cit., p. 4 (nel caso in cui all interno del volume siano citate più opere dello stesso autore). c) Ivi, p. 4. Da usarsi quando si rimanda all opera citata nella nota precedente, ma a un diverso numero di pagina. d) Ibid. Da usarsi quando si rimanda all opera e alla pagina (o alle pagine) citate nella nota precedente. Indicazioni bibliografiche Le indicazioni bibliografiche devono essere sempre complete dei seguenti dati, nell ordine: 10

11 Cognome dell autore e iniziale del nome, Titolo dell opera (in corsivo), Editore, Luogo e data di edizione, eventuale numero dei volumi di cui è composta l opera; pagine o altro a cui si fa riferimento. Es. Billanovich G., Dal medioevo all umanesimo, CUSL, Milano 2001 Braudel F., L identité de la France, Flammarion, Paris 1986, 3 voll. Mantovani S. (a c. di), La ricerca sul campo in educazione, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, Milano Dei libri che hanno più edizioni si riporta, di norma, l anno dell ultima edizione, seguito eventualmente dall indicazione relativa alla prima edizione del volume. Es. Mannoni O., Freud, Laterza, Bari 1974 (1ª ed. 1968). Per le opere in lingua straniera, laddove è possibile si fornirà il titolo originale completo di tutte le indicazioni bibliografiche, eventualmente seguito dalle indicazioni relative alla traduzione italiana del volume. Dei libri citati in edizione originale non vanno mai tradotti il luogo di edizione o eventuali altre informazioni. Es. Lovejoy A.O., The great chain of being, Harvard University Press, Cambridge 1936, trad. it. La grande catena dell essere, Feltrinelli, Milano 1981 Laddove non sarà possibile fornire i dati completi dell edizione originale di un volume citato in traduzione italiana, si fornirà l indicazione relativa al luogo e/o alla data della prima edizione del volume, inserendoli tra parentesi quadre, come nei seguenti esempi: Lovejoy A.O., La grande catena dell essere, Feltrinelli, Milano 1981 [Cambridge 1936] Russell B., La filosofia di Leibniz, Newton Compton, Roma 1972 [1900] N.B.: Nel caso in cui l autore abbia doppio nome, le due iniziali vanno indicate senza lo spazio separatore. Es. Lovejoy A.O. ecc... e non Lovejoy A. O. Per la compilazione della bibliografia i titoli si ordinano alfabeticamente secondo l iniziale del cognome dell autore. Quando gli autori sono piú di tre non si riportano tutti, ma solo il primo, seguito da et al. Nel caso di opera collettiva, si riporta il nome del curatore, seguito da a cura di o ed ecc. tra parentesi. Nel caso non sia indicato il curatore, non si usa AA.VV., ma semplicemente il titolo: per l ordinamento alfabetico vale il primo sostantivo che vi compare. L edizione, dalla seconda in poi, si segnala con un numero arabo a esponente, dopo la data. Articoli da riviste o quotidiani Le indicazioni bibliografiche di articoli devono essere sempre complete dei seguenti dati, nell ordine: Cognome dell autore e iniziale del nome, Titolo articolo (in corsivo), in «Nome della pubblicazione» Data Es. Jacoviello A., A Mosca sognano le calze di seta, in «La Repubblica», 5 maggio

12 Parti e capitoli di libri In questo caso le indicazioni bibliografiche devono essere sempre complete dei seguenti dati, nell ordine: Cognome dell autore e iniziale del nome, Titolo della parte o del capitolo (in corsivo), Titolo dell opera completa (in corsivo), Editore, Luogo e data di edizione, in numero del volume dell estratto, pagina iniziale della parte o del capitolo. Es. Monterosso R., Musica, in Enciclopedia Dantesca, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1971, vol. III, p Date Le date vanno scritte per esteso; le date doppie si possono abbreviare, sostituendo con un trattino il millennio e il secolo della seconda. Es Sono da privilegiare le seguenti forme: il XX secolo, e non il ventesimo secolo; il Quattrocento, il Settecento (con l iniziale maiuscola) e non il 400, il 700. Per date che indicano anni di particolare importanza si ammette la forma abbreviata. Es. il 48, nel 68. Le date complete di giorno, mese, anno si scrivono come segue: il 7 aprile 1980, dal 1º maggio al 30 giugno Nel caso della forma: anni cinquanta, anni sessanta ecc. si usa la minuscola per esteso e non anni 40 o anni Quaranta. Sigle e acronimi Le sigle devono sempre comparire senza punti tra le lettere e, la prima volta in cui sono citate, seguite dalla dicitura per esteso e l eventuale traduzione tra parentesi. Non si dà la dicitura per esteso delle sigle di uso comune, come USA, NATO, ONU, RAI, UE ecc. Termini stranieri I nomi stranieri di enti, organizzazioni ecc. di norma non vanno tradotti. Se ne darà la traduzione tra parentesi quadre qualora sia indispensabile per la comprensione del testo. Vanno scritti in tondo e senza virgolette. Le parole straniere vanno in corsivo quando non sono entrate nell uso comune della lingua italiana. In questo caso vanno declinate. In tutti gli altri casi mantengono il tondo e non vengono declinate. Es. «Abbiamo visto due film», «Amo molto gli sport». Titoli di opere straniere Quando un libro in lingua straniera è noto, se ne dà solo la traduzione in lingua italiana. Per opere meno note occorre verificare l esistenza o meno di un edizione italiana: se esiste, la si dà dopo il titolo originale, in corsivo (vedi Bibliografia); se invece non esiste, si può comunque decidere di dare la traduzione italiana del titolo, fra parentesi, in tondo. 12

13 Trattini brevi Vanno usati il meno possibile, tranne nei casi im cui siano effettivamente necessari. Es. autostrada Milano-Venezia, nord-est, italo-americano. Non si usano mai con la preposizione latina ex (ex presidente). I prefissi vice, capo, neo, filo, anti ecc. fanno corpo unico con la parola che segue. Valute All interno del discorso le valute vanno indicate per esteso, dopo il valore scritto in parola. Es. un milione di dollari, una moneta da due euro. Nelle bibliografie delle recensioni è necessaria l abbreviazione tramite simbolo, che deve seguire il numero. Es. Finito infinito, letture di filosofia, AA. VV., Pagina, Bari 2003, pp. 104, 6,00 Virgolette Le virgolette basse (caporali) si usano nei seguenti casi: Discorso diretto; Citazioni; Titoli giornai e riviste; Le virgolette alte si usano nei seguenti casi: Parole di uso comune a cui si vuole dare particolare enfasi (è bene limitarne l uso). Es. i poveri statunitensi possiedono soltanto un automobile a testa. Parole o espressioni nuove della lingua italiana che si vogliono evidenziare. Es. un trentenne modaiolo. Quando si fa uso di una parola prescindendo dal suo significato. Es. con il termine natura ci si può riferire a varie realtà. Nelle citazioni di titoli di quotidiani, periodici, riviste, oppure di capitoli, sezioni di paragrafi di un libro. Es. come indicato nel paragrafo La Germania assassinata della Storia dell età moderna di Guarracino. Se è necessario fare uso di virgolette alte all interno di un discorso già tra virgolette, si useranno quelle alte. Es. nel capitolo «Dalla catastrofe nazista alla controversia Fischer». Il segno di punteggiatura di chiusura del discorso tra virgolette va fuori dalle virgolette. Es. Disse: «Ho fame». Numeri Si scrivono in lettere: - i secoli, i decenni; - le grandi cifre approssimative; Es. due miliardi - le piccole cifre in brevi elenchi Es. due giorni due notti Si scrivono in numeri arabi: - le date escluso il mese e le date del primo del mese ; Es. il 15 aprile, il primo di agosto - le date comprese di giorno mese e anno nelle indicazioni legali ecc; giorno, 13

14 mese vanno sono separati da una sbarra slash ; è comunque preferibile la dicitura per esteso, con il mese scritto in lettere; Es. il 15 aprile, il primo di agosto - tutte le cifre accompagnate da unità di misura; - i numeri negli elenchi; Es. la biblioteca contiene 12 libri di fisica, 3 di matematica... - le ore, con una virgola che separa le ore dai minuti, tranne che per indicare la singola ora; Es. alle 12,30 parte il treno, le 4,00 del mattino, l una di notte, ho impiegato un ora per arrivare al lavoro - i numeri di capitolo e di paragrafo nei rimandi all interno del testo. Si scrivono in numero romano: - i secoli; - i numeri di tomo e volume di edizione; - i numeri che seguono i nomi di re. Quando le cifre indicano un periodo storico particolare vanno scritte con l iniziale maiuscola. Es. il Settecento. Qualora i numeri vadano indicati in cifre, li si scrive con uno spazio breve di separazione ogni tre cifre. Es , , I numeri romani vanno scritti senza caratteri a esponente. Es. il IV secolo d.c. Notazione matematico scientifica I simboli delle grandezze scalari vanno composti in corsivo chiaro, sia nel testo che nelle formule. I simboli delle grandezze vettoriali o complesse vanno in tondo neretto. I simboli devono sempre essere definiti, alla prima ricorrenza, in casi di ambiguità o quando reintrodotti dopo molte pagine. Es. ohm, ampere, volt Le notazioni delle funzioni vanno composte in tondo; Es. y = cosx É da evitare l uso di notazioni improprie per indicare le comuni operazioni di moltiplicazione, elevamento a potenza ecc. Es. a*b anziché ab Per i numeri decimali e per l indicazone delle migliaia è consentita la notazione europea in cui i decimali sono indicati con virgole. Le migliaia saranno separate, come già detto precedentemente, con uno spazio breve. Non si dividono a fine riga i numeri delle loro unità di misura. Unità di misura Le unità di misura compaiono scritte con il simbolo relativo quando sono state espresse in cifre. Il simbolo di unità va scritto minuscolo e in tondo, senza punto finale e deve seguire il numero. Es. 210 mm, 50 km/h, 90 kg. Quando invece le grandezze sono espresse in parola, le unità di misura devono essere scritte per esteso. Es. il record nei cento metri, pesa quasi un quintale. Di seguito sono riportae le tabelle di riferimento, secondo la norma UNi del Sistema Internazionale di Unità, a cui riferirsi per la complilazione dei testi scientifici. 14

15 Unità SI secondo CNR-UNI Grandezze fondamentali, supplementari e relative unità 15

16 Grandezze derivate e relative unità 16

17 Grandezze derivate di più comune impiego 17

18 Multipli e sottomultipli decimali Uso delle unità SI e dei loro mulitpli e sottomultipli 18

19 Tabelle di conversione Angolo piano Forza Pressione e tensione 19

20 Energia, lavoro, quantità di calore Potenza 20

21 3. CONVENZIONI PER LA CORREZIONE DELLE BOZZE Di seguito sono riportate alcune indicazioni che regolano la correzione delle bozze di stampa da applicare a qualsiasi testo (la norma UNI aggiornata a cui fanno riferimento è la ). È fondamentale innanzitutto che l autore utilizzi un colore diverso da quello del testo e da quello usato da eventuali correttori (preferibilmente si utilizza il rosso). Le correzioni non vanno mai inserite nelle righe del testo, ma ai margini, segnalate con adeguati segni di riporto. (vedi tabella allegata). Questi devono essere tali da non confondersi con le lettere dell alfabeto di composizione del documento. I segni di riporto eseguiti nel testo devono essere ripetuti a margine in corrispondenza della riga interessata facendoli seguire dalla correzione. Nel caso vi siano più correzioni da apportare alla stessa riga o in righe vicine occorre variare il segno di riporto e mantenere nel margine lo stesso ordine di successione del testo. Di seguito sono riportati i segni e le notazioni per il cambiamento di carattere, alcuni segni di riporto ed esempi di segni di correzione. CAMBIAMENTO DI CARATTERE carattere segno notazione carattere segno notazione minuscolo MAIUSCOLO Minuscolo con iniziale maiuscola (dove indicato) corsivo tondo chiaro MAIUSCOLETTO neretto MAIUSCOLETTO con iniziale maiuscola (dove indicato) SEGNI DI RIPORTO 21

22 SEGNI DI CORREZIONE unire eliminando tutto lo spazio (diverso dal segno di avvicinare); sopprimere un carattere, dei caratteri o delle parole intere; sopprimere e riunire (in corpo di parola); avvicinare tra sinistra e destra (diminuire lo spazio tra due caratteri, due parole, due linee, due periodi, due paragrafi); avvicinare tra alto e basso (diminuire lo spazio tra due caratteri, due parole, due linee, due periodi, due paragrafi); distanziare tra alto e basso (diminuire lo spazio tra due caratteri, due parole, due linee, due periodi, due paragrafi); distanziare tra sinistra e destra (diminuire lo spazio tra due caratteri, due parole, due linee, due periodi, due paragrafi); (segnato a sinistra) eliminare una rientranza o parte di essa (segnato a destra) far rientrare il testo; (segnato a sinistra) far rientrare il testo (segnato a destra) eliminare una rientranza o parte di essa; portare a capo creando in nuovo paragrafo; (segnato a sinistra) all inizio di ogni riga, eseguire il capoverso; all interno di riga, portare alla riga successiva; (segnato a destra) alla fine di riga, spostare a sinistra; all interno di riga, portare alla riga precedente; scambiare di posto due o più lettere o parole nella medisima riga; apice; pedice; dubbio; indica che non si deve apportare alcuna correzione nonostante che si sia segnata la parola nel testo. 22

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