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1 Rischio Stress

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3 INDICE 4 Misure di prevenzione e protezione 5 Misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione 8 Allegato II accordo europeo dell 8 ottobre Note

4 Redazione Progetto Ulisse Piazza Silvagni, S. Giovanni in M. (RN) Tel Fax

5 stress possono essere raggruppati in tre classi: - Manifestazioni di alterazione della salute personale - Alterazioni del comportamento - Manifestazioni di problemi organizzativi Il termine stress è utilizzato per indicare uno stato che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psichiche e sociali, ed è conseguenza del fatto che le persone non si sentono in grado di portare a termine il lavoro che viene loro richiesto e atteso. Lo stress da lavoro correlato è considerato, sia a livello nazionale che internazionale, un problema sia dai lavoratori che da parte del datore di lavoro. Lo stress non è considerato una vera e propria malattia, ma una esposizione prolungata allo stress può ridurre l efficienza sul lavoro e causare problemi di salute, anche gravi. Lo stress potenzialmente può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualsiasi lavoratore, a prescindere dalla tipologia e dalle dimensioni dell azienda. Lo scopo dell introduzione di rischio stress all interno del D.Lgs. 81/08 è quello di sensibilizzare sia i datori di lavoro che i lavoratori ed i loro rappresentanti sui sintomi che possono indicare l insorgenza di problemi di stress da lavoro. I sintomi dell insorgenza di problemi di Per manifestazioni di alterazione della salute di intende un vasto elenco di sindromi psicosomatiche le quali portano a patologie ricorrenti quali: - Disturbi dell alimentazione (bulimia, anoressia) - Disturbi gastroenterici (ulcera e colite) - Disturbi cardiocircolatori (ipertensione, ischemia) - Disturbi respiratori (asma bronchiale) - Disturbi locomotori Le alterazioni del comportamento riguardano soprattutto patologie quali: - Tabagismo - Alcolismo - Consumo di droghe stupefacenti - Dipendenza da farmaci - Irritabilità Lo stress crea anche manifestazioni di problemi organizzativi quali: - Assenteismo - Conflittualità - Bassa qualità del lavoro Ogni individuo è in grado di reagire alle pressioni a cui è sottoposto in modo differente. Se la persona è in grado di reagire allo stress in breve tempo, prova l esperienza dello stress positivo che si accompagna ad emozioni positive e ad un senso di fiducia in se stessa. Quando invece, nonostante ripetuti tentativi di risposta alla variabilità ambientale, l individuo non riesce a raggiungere un equilibrio accettabile, egli cade all interno 3

6 dell esperienza di stress negativo che può essere accompagnata da emozioni negative e sentimenti di incapacità. Per cercare di distinguere le cause prevalenti dello stress negativo, dovuto a cause lavorative, è necessario disporre di strumenti di indagine validi ed affidabili dal punto di vista psicometrico, che mettano in grado il valutatore di riconoscere gli atteggiamenti degli individui all interno dell ambiente lavorativo. L individuazione di un problema di stress da lavoro, può avvenire attraverso un analisi dei fattori quali l organizzazione dei processi di lavoro, (pianificazione dell orario di lavoro, grado di autonomia del lavoratore, grado di coincidenza tra le esigenze imposte e le reali capacità e conoscenze del lavoratore stesso ), le condizioni e l ambiente di lavoro (rumore, calore, esposizione a sostanze pericolose ), la comunicazione ed i fattori soggettivi (quali pressioni emotive e sociali, percezioni di una mancanza d aiuto ). Se si riesce ad identificare il problema di stress da lavoro, è necessario agire per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo. Non esiste, e sarebbe utopistico stilare una lista esaustiva ed oggettiva dei potenziali indicatori di stress che si manifestano nel lavoratore. Esistono, però, degli strumenti quantitativi e qualitativi per indagare tali fattori. focus group ) puntano alla conoscenza più profonda dei processi di attribuzione di significato cognitivo ed emotivo che, le persone attuano per valutare gli eventi che accadono. Essi richiedono una preparazione specialistica profonda da parte del ricercatore; d altro canto, consentono di raccogliere dati più facilmente interpretabili. La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare spetta al datore di lavoro; tale mansione però, non comprende necessariamente che sia il datore di lavoro stesso a dover stabilire misure che, da solo, potrebbe non essere in grado di individuare. Per questo è necessario che, si avvalga di un aiuto per superare le lacune ed affrontare il problema da una prospettiva diversa. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Il dovere dei datori di lavoro a tutelare la sicurezza dei lavoratori, si estende anche ai problemi generati dallo stress da lavoro. Tutti i lavoratori, inoltre, hanno il dovere di rispettare la globalità delle misure di protezione, decise dal datore di lavoro. I problemi associati allo stress, possono essere affrontati durante l analisi della valutazione di tutti i rischi; I metodi quantitativi (ad es. il questionario) puntano alla rappresentatività statistica dei dati rilevati; sono apparentemente più facili da usare ma hanno il grande difetto di rendere impersonale il problema; inoltre, tale metodo può creare dei fraintendimenti a causa del diverso grado di interpretazione delle domande, da parte del costruttore del questionario e del rispondente. I metodi qualitativi (come interviste, 4

7 conseguentemente a ciò, è utile programmare una politica aziendale specifica. Prevenire, eliminare, ridurre i problemi di stress da lavoro Si possono introdurre misure specifiche per ciascun fattore di stress individuato, oppure le misure, possono rientrare nel quadro di una politica anti-stress integrata che sia contemporaneamente valutabile e preventiva. Laddove l azienda al suo interno, non possa sopperire a competenze sufficienti alle conformità legislative italiane ed europee, può ricorrere ad un aiuto esterno. Una volta definite le misure anti-stress, esse dovranno essere riesaminate regolarmente al fine di valutarne l efficacia e stabilire se, col passare del tempo, siano ancora appropriate o necessarie. Tali misure possono comprendere: - Misure di gestione e comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali, ed il ruolo e la mansione specifica di ogni lavoratore; è necessaria, la presenza di un adeguato sostegno da parte della direzione, ai singoli individui e ai team di progetto, in modo da portare responsabilità e controllo sul lavoro, migliorare l organizzazione, i processi e l ambiente di lavoro. - Formazione dei dirigenti e dei lavoratori al fine di migliorare la loro consapevolezza e comprensione nei con fronti dei problemi causati dallo stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarli. - Informazione e consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alle legislazioni nazionali ed internazionali. Quest ultimo punto, quindi la consultazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti, è fondamentale in quanto può essere utile ad acquisire informazioni sui pericoli, non rilevabili altrimenti tramite il documento di valutazione dei rischi. Nel caso del rischio stress, la consultazione può fornire informazioni, sugli indizi degli effetti sulla salute e sul comportamento sul lavoro non considerati dal valutatore fino a quel momento. Inoltre la consultazione, può servire per poter individuare misure di cambiamento organizzativo, in una gamma di direzioni e di possibilità più ampia di quella che potrebbe presentarsi al datore di lavoro, in ragione delle sue credenze e dei suoi valori sul modello ideale di organizzazione del lavoro collettivo. MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Lo stress da lavoro, affligge alcuni milioni di italiani: numeri così alti indicano l inizio di una pandemia che può spesso causare disturbi fisici e psicologici. Il lavoro, è sempre stato una delle principali fonti di stress, al giorno d oggi esso è diventata la causa predominante. 5

8 Lo stato di ansia perenne e malessere diffuso che, più comunemente, chiamiamo stress viene innescato da fattori quali precariato, crisi, paura di perdere il proprio posto di lavoro e cattivi rapporti con capi o colleghi. Come accennato precedentemente, lo stress crea una situazione fisica e psicologica che inficia anche i rapporti personali. Di stress da lavoro soffre circa il 41% dei lavoratori italiani, che è ben al di sopra della media europea del 22% e superiore perfino a paesi in cui lo stress è molto al di sopra del livello europeo, quali Gran Bretagna, Francia o Germania. Lo stress, oltre ad essere indiscutibilmente un problema sociale, ha anche un risvolto economico, in quanto è una delle maggiori cause di assenteismo sul lavoro, con la conseguente perdita di giorni lavorativi e con un sensibile calo della produttività. Anche nel settore IT questo problema è molto comune, in quanto il carico di stress sulle spalle dei lavoratori è causato principalmente dai rigidi tempi di consegna e da un ambiente non sempre stimolante. Tale problema non è da sottovalutare: infatti il decreto 106/09, correttivo del Testo Unico, tiene conto del cosiddetto stress da lavoro-correlato incaricando la Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro di elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro correlato (art. 6 comma 8). L articolo 28 di tale decreto, inoltre, prevede l introduzione dello stress da lavoro-correlato all interno della documentazione per la valutazione dei rischi, secondo i contenuti dell accordo europeo dell 8 ottobre 2004 (vedi ALLEGATO II). Si vadano ora ad analizzare quali sono le categorie di lavoratori più stressati. In prima posizione tra le categorie più colpite da stress si trovano i professionisti (40% del totale) seguiti dai tecnici (35%) e dai manager (32%). Come accennato sopra, lo stress da lavoro-correlato ha un risvolto economico oltre che sociale; infatti le cifre fornite dall Agenzia per la salute e sicurezza sul lavoro suggeriscono che le vittime dello stress da lavoro-correlato in Europa sarebbero all incirca 40 milioni di lavoratori che presentano disturbi cardiovascolari, gastrointestinali, affaticamenti e depressioni. I costi totali per la comunità si sono stimati in circa 20 miliardi di euro. Una ricerca condotta da George Griffin, professore di medicina interna alla Saint Louis University, elenca sette cattive abitudini che mettono costantemente a rischio la salute dei lavoratori. 6

9 Ecco quali sono le cattive abitudini da evitare: 1. INCAPACITA DI RILASSARSI: è necessario tenere a mente che un po di stress aiuta a tenere alti i livelli di adrenalina e di motivazione, mentre il troppo stress può essere alla base di moltissimi disturbi quali mal di testa, ipertensione, insonnia o disturbi cardiovascolari (nella peggiore delle ipotesi). 2. ALIMENTAZIONE SBILANCIATA: è buona abitudine rinunciare al pasto veloce (molto spesso gli stacanovisti tendono a mangiare poco e in fretta) a favore di un pasto regolare, seguendo una dieta bilanciata e ricca di carboidrati, proteine e vitamine. 3. DORMIRE POCO: per non ricorrere a problemi quali vuoti di memoria, o cali di concentrazione è necessario dormire un quantitativo di almeno 8 ore per notte. 4. VITA SEDENTARIA: il corpo umano non è progettato per restare seduto otto ore di fila alla scrivania. E importante anche solo una camminata di 30 minuti al giorno per non rinunciare all esercizio fisico e alla salute. E da tenere a mente anche che la salute del cervello è strettamente legata alla salute del corpo quindi, se ci si prende cura del corpo, in automatico ne gioverà anche la mente (dall antica locuzione di Giovenale: mens sana in corpore sano) 5. ANDARE AL LAVORO SE MALATI: è meglio evitare di andare al lavoro in presenza di malattia per due ragioni: la prima è quella che se ci si prende cura della malattia con le adeguate cure ed accertamenti medici essa avrà un periodo di decorrenza minore; la seconda è che, se la malattia è infettiva, si può mettere a rischio la buona salute di chi lavora nel nostro stesso ambiente. 6. BERE TROPPI ALCOLICI: Sembra che chi lavora troppo beva anche troppo, con conseguenze problematiche soprattutto nei casi in cui non ci si sottoponga a controlli medici. 7. POCO TEMPO PER LA VITA PRIVATA: lo stacanovista deve cercare di inserire all interno dei suoi numerosi impegni anche il tempo per l incontro con amici e familiari. Se le amicizie e le relazioni vengono trascurate, si possono rovinare i rapporti con la fatale conseguenza di ritrovarsi soli. Si veda ora l aspetto scientifico delle conseguenze dello stress quali alcool, fumo e droghe. I responsabili dell aumento dell uso di queste sostanze sembrerebbero degli ormoni detti glucorticoidi, prodotti dalle ghiandole adrenergiche (cioè le ghiandole che producono adrenalina), a loro volta attivate dallo stress. Quando questo aumenta gli ormoni glucocordicoidi si risvegliano creando ed aumentando la dipendenza da droghe. Ancora, però non esistono prove conclusive che confermino questa ipotesi. 7

10 allegato II accordo europeo dell 8 ottobre 2004 ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004) Accordo siglato da CES - sindacato Europeo; UNICE- confindustria euro pea ; UEAPME - associazione europea artigianato e PMI; CEEP - associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale Bruxelles 8 ottobre Introduzione Lo stress da lavoro è considerato, a livello internazionale, europeo e nazionale, un problema sia dai datori di lavoro che dai lavoratori. Avendo individuato l esigenza di un azione comune, specifica in relazione a questo problema e anticipando una consultazione sullo stress da parte della Commissione, le parti sociali europee hanno inserito questo tema nel programma di lavoro del dialogo sociale Lo stress, potenzialmente, può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a prescindere dalla dimensione dell azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro. In pratica non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati. Considerare il problema dello stress sul lavoro, può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme. Nel considerare lo stress da lavoro è essenziale tener conto delle diversità che caratterizzano i lavoratori. 2. Oggetto Lo scopo dell accordo è migliorare la consapevolezza, e la comprensione dello stress da lavoro da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, attirando la loro attenzione sui sintomi che possono indicare l insorgenza di problemi di stress da lavoro. L obiettivo di questo accordo, è di offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori un modello che consenta di individuare e di prevenire o gestire i problemi di stress da lavoro. 8

11 Il suo scopo, non è quello di colpevolizzare (far vergognare) l individuo rispetto allo stress. Riconoscendo che la sopraffazione e la violenza sul lavoro sono fattori stressogeni potenziali ma che il programma di lavoro delle parti sociali europee prevede la possibilità di una contrattazione specifica su questi problemi, il presente accordo non riguarda né la violenza sul lavoro, né la soppraffazione sul lavoro, né lo stress post-traumatico. 3. Descrizione dello stress e dello stress da lavoro Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. L individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, e queste possono essere considerate positive (per lo sviluppo dell individuo stesso ndt), ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse possono reagire in modo diverso a situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili. Lo stress non è una malattia, ma una esposizione prolungata allo stress può ridurre l efficienza sul lavoro e causare problemi di salute. Lo stress, indotto da fattori esterni all ambiente di lavoro può condurre, a cambiamenti nel comportamento e ridurre l efficienza sul lavoro. Tutte le manifestazioni di stress sul lavoro, non vanno considerate causate dal lavoro stesso. Lo stress da lavoro, può essere causato da vari fattori quali il contenuto e l organizzazione del lavoro, l ambiente di lavoro, una comunicazione povera, ecc. 4. Individuazione dei problemi di stress da lavoro Data la complessità del fenomeno stress, questo accordo non intende fornire una lista esaustiva dei potenziali indicatori di stress. Tuttavia, un alto assenteismo o un elevata rotazione del personale, conflitti interpersonali o lamentele frequenti da parte dei lavoratori sono alcuni dei sintomi che possono rivelare la presenza di stress da lavoro. L individuazione, di un problema di stress da lavoro può avvenire, attraverso un analisi di fattori quali l organizzazione, e i processi di lavoro (pianificazione dell orario di lavoro, grado di autonomia, grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità/conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro, ecc.), le condizioni e l ambiente di lavoro (esposizione ad un compor tamen to illecito, al rumore, al calore, a sostanze pericolose, ecc.), la comunicazione (incertezza circa le aspettative riguardo al lavoro, prospettive di occupazione, un futuro cambiamento, ecc.) e i fattori soggettivi ( pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di una mancanza di aiuto, ecc.). 9

12 Se il problema di stress da lavoro è identificato, bisogna agire per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo. La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare spetta al datore di lavoro. Queste misure, saranno attuate con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti. 5. Responsabilità dei datori di lavoro e dei lavoratori In base alla direttiva quadro 89/391 (quella che ha originato la ndt), tutti i datori di lavoro sono obbligati per legge a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo dovere riguarda anche i problemi di stress da lavoro in quanto costituiscono un rischio per la salute e la sicurezza. 6. Prevenire, eliminare o ridurre i pro blemi di stress da lavoro Per prevenire, eliminare o ridurre questi problemi si può ricorrere a varie misure. Queste misure possono essere collettive, individuali o tutte e due insieme. Si possono introdurre misure specifiche per ciascun fattore di stress individuato oppure le misure possono rientrare nel quadro di una politica anti-stress integrata che sia contemporaneamente preventiva e valutabile. Dove l azienda non può disporre al suo interno di competenze sufficienti, può ricorrere a competenze esterne in con formità alle leggi europee e nazionali, ai contratti collettivi e alle prassi. Una volta definite, le misure anti-stress dovrebbero essere riesaminate regolarmente per valutarne l efficacia e stabilire se utilizzano in modo ottimale le risorse disponibili e se sono ancora appropriate o necessarie. Queste misure possono comprendere ad esempio: - misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di ciascun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai singoli in dividui e ai team di lavoro, di portare a coerenza, responsabilità e controllo sul lavoro, di migliorare l organizzazione, i processi, le condizioni e l ambiente di lavoro; Tutti i lavoratori, hanno il dovere generale di rispettare le misure di protezione decise dal datore di lavoro. I problemi associati allo stress, possono essere affrontati nel quadro del processo di valutazione di tutti rischi, programmando una politica aziendale specifica in materia di stress e/o attra verso misure specifiche mirate per ogni fattore di stress individuato. 10

13 - la formazione dei dirigenti, e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento; - l informazione, e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi. 7. Attuazione e controllo nel tempo In base all art. 139 del Trattato questo accordo-quadro europeo volontario impegna i membri dell UNICE/UEAPME, del CEEP e della CES (e del Comitato di Collegamento EUROCADRES/CEC) ad implementarlo in accordo con le procedure e le pratiche proprie delle parti sociali nei vari Stati membri e nei paesi dell Area Economica Europea. I firmatari invitano anche le loro organizzazioni affiliate nei paesi candidati ad attuare questo accordo. della firma. In caso di domande in merito al contenuto dell accordo, le organizzazioni affiliate interessate possono rivolgersi congiuntamente o separatamente ai firmatari che risponderanno loro congiuntamente o separatamente. Nell attuare questo accordo, i membri delle organizzazioni firmatarie evitino di imporre oneri inutili alle PMI. L attuazione di questo accordo, non costituisce un valido motivo per ridurre il livello generale di protezione concesso ai lavoratori nell ambito di questo accordo. Questo accordo, non pregiudica il diritto delle partner sociali di concludere, ai livelli adeguati, incluso il livello europeo, accordi che adattino e/o completino questo accordo in modo da prendere in considerazione le esigenze specifiche delle parti sociali interessate. L implementazione di questo accordo,sarà effettuata entro tre anni dalla data della sua firma. Le organizzazioni affiliate, notificheranno l applicazione dell accordo al Comitato del dialogo sociale. Nel corso dei primi tre anni successivi alla firma dell accordo il Comitato del dialogo sociale predisporrà una tabella annuale riassuntiva del la situazione relativa all implementazio ne dell accordo. Nel corso del quarto anno, il Comitato redigerà un rapporto completo sulle azioni intraprese ai fini dell attuazione dell accordo. I firmatari, valuteranno e riesamineranno l accordo in qualunque momento su richiesta di uno di loro una volta trascorsi cinque anni dalla data 11

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