Piano della performance. dell Agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente della Lombardia. per gli anni 2014-2016



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Piano della performance dell Agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente della Lombardia per gli anni 2014-2016 ai sensi dell art. 10 del D.Lgs. n.150/2009 1

Presentazione del Piano Il Piano Triennale delle Performance è lo strumento per valutare le prestazioni dell Agenzia, ed è predisposto in attuazione di quanto disposto dall articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, anche al fine di migliorare la trasparenza dell'attività dell'agenzia, per attivare una nuova responsabilità e permettere l ottenimento di migliori risultati a favore dei beneficiari dei servizi. Con questo documento ARPA definisce l aggiornamento del Piano 2014: esso è infatti un documento a scorrimento che, partendo da quello predisposto per l anno precedente, lo aggiorna alla luce dei documenti di programmazione e di organizzazione che nel frattempo sono stati adottati. Nel Piano confluiscono pertanto tutte le informazioni che il cittadino già fruisce, con modalità diverse, dal sito dell Agenzia a partire dalla identità della stessa, dagli atti programmatici (Piano triennale 2014-2016, Programma delle attività 2014). L approccio seguito è di tipo incrementale, caratteristico degli strumenti di gestione: viene introdotto in modo graduale e migliorativo, al fine di rendere partecipe la comunità di riferimento degli obiettivi dell Agenzia, garantendo trasparenza e intelligibilità verso i suoi interlocutori: le istituzioni, le imprese, le associazioni, i lavoratori, i singoli cittadini e tutti i portatori d interesse rilevanti, nella consapevolezza della necessità di esplicitare e condividere con questi tutta l azione dell Agenzia. 2

Indice del Piano 1 Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni... 4 1.1 Presentazione dell Agenzia... 4 2 Identità... 5 2.1 L Agenzia in cifre... 5 2.2 Mandato istituzionale e Missione... 6 3 Analisi del contesto esterno ed interno... 8 3.1 Elementi del contesto esterno... 8 3.2 Analisi del contesto interno... 13 4 Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi... 20 5 Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo di gestione delle performance... 22 3

1 Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni 1.1 Presentazione dell Agenzia ARPA Lombardia è un ente tecnico-scientifico di diritto pubblico, dotato di autonomia amministrativa, organizzativa, tecnica e contabile che svolge attività, servizi e funzioni volte a migliorare le scelte di politica ambientale degli enti territoriali di riferimento (Regione ed Enti Locali). Informa la cittadinanza sullo stato dell ambiente e ne promuove la sensibilizzazione. Promuove inoltre la tutela dell ambiente anche mediante forme innovative di coinvolgimento attivo del sistema produttivo e favorisce la semplificazione amministrativa. ARPA Lombardia è istituita con la L.R. 16/99, modificata dalla L.R. 14/2010. Nella tabella seguente vengono sintetizzati alcuni punti della normativa di riferimento. ARPA Lombardia: normativa di riferimento Legge 61/94 (Convers D.L. Legge Regionale 16/99 Legge Regionale 4/2002 Legge Regionale 14/2010 496/93) Disposizio ni urgenti sulla riorganizzazione dei controlli amb.li Istituzione dell Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Attuazione programmazione regionale e modifica di disposizioni legislative" Interventi di razionalizzazione sul sistema regionale Istituzione dell Agenzia Nazionale per l Ambiente (ANPA oggi ISPRA) Delega alle regioni del compito di istituire agenzie regionali per l ambiente (senza oneri aggiuntivi per il sistema pubblico) Organizzazione delle agenzie regionali in settori tecnici, dipartimenti provinciali e servizi territoriali Costituzione di ARPA Lombardia e definizione degli organi di governo: CdA, Presidente e Collegio dei revisori Individuazione delle attività ARPA: supporto tecnico scientifico, prevenzione e controllo ambientale, gestione informazione, educazione e formazione ambientali; promozione ricerca e innovazione, ulteriori attività di tutela ambientale Organizzazione delle sezioni territoriali in dipartimenti provinciali o sub-provinciali Trasferimento delle competenze in materia di tariffario dalla Giunta Regionale al CdA ARPA Ridefinizione delle competenze del CdA, del Presidente e del DG, tra le quali la nomina del DG ad opera del Cda (in precedenza, del Presidente) Modifica delle modalità di retribuzione del Collegio dei Revisori, ora stabilite dalla Giunta Regionale (prima: in base al D.lgs 77/1995) Trasformazione del DG in Organo di governo e conferimento della rappresentanza legale ARPA Nomina del CdA ad opera della Giunta Regionale; Approvazione del CdA del piano pluriennale su proposta del DG, (e non più del Presidente) e del bilancio di esercizio su proposta del Presidente (in precedenza, del DG) Possibilità di articolare le attività e i servizi su base sovra-provinciale ferme restando le strutture provinciali 4

Da ultimo, la L.R. 19 del 24 dicembre 2013 ha fornito alle precisazioni in ordine al sistema di finanziamento dell Agenzia (più precisamente all art. 12 della legge citata, che ha inserito l art. 24 bis alla L.R. 16/1999). 2 Identità 2.1 L Agenzia in cifre Qui di seguito sono riportati i dati di sintesi per i bilanci consuntivi 2011 e 2012: 2012 2011 corrente investimenti totale corrente investimenti totale stanziamento finale 86.781.446,71 424.250,00 87.205.696,71 88.112.183,96 467.917,04 88.580.101,00 accertato 87.759.798,04 6.002.304,00 93.762.102,04 89.322.441,47 467.917,04 89.790.358,51 maggiori accertamenti 978.351,33 5.578.054,00 6.556.405,33 1.210.257,51 0,00 1.210.257,51 Mediamente oltre i quattro quinti delle entrate correnti dell Agenzia, deriva dai trasferimenti annui provenienti dalla Regione, mentre le entrate proprie si attestano a meno di un quinto del totale. 2012 2011 corrente investimenti totale corrente investimenti totale stanziamento finale 84.616.655,75 20.310.928,70 104.927.584,45 87.262.324,35 13.765.952,62 101.028.276,97 impegnato 77.462.831,08 3.486.792,50 80.949.623,58 81.846.444,83 11.876.618,11 93.723.062,94 economie di spesa 7.153.824,67 16.824.136,20 23.977.960,87 5.415.879,52 1.889.334,51 7.305.214,03 capacità di impegno 91,55% 17,17% 77,15% 93,79% 86,28% 92,77% Il costo del personale ha inciso per circa i tre quarti del totale delle spese correnti. 5

2.2 Mandato istituzionale e Missione ARPA Lombardia attua la propria mission ispirandosi ai principi di competenza tecnico-scientifica, autonomia gestionale, multireferenzialità verso le istituzioni, le imprese, i cittadini. Tre aspetti tra loro peraltro fortemente integrati e sinergici. La competenza tecnico-scientifica è la componente distintiva dell Agenzia, l aspetto caratterizzante la sua mission che la differenzia dagli Enti amministrativi. La presenza di un alta professionalità tecnico-scientifica sul territorio consente di fornire supporto alle decisioni assunte dalle istituzioni di riferimento, contribuendo a migliorarne la qualità e l efficacia. Tali competenze vengono aggiornate tramite un confronto continuo con il mondo della ricerca nazionale e internazionale. La multireferenzialità nasce dalla trasversalità e dalla complessità delle problematiche ambientali e dall esigenza, per la natura stessa dell attività svolta, di porsi in relazione con i molteplici soggetti appartenenti al contesto esterno di riferimento, ponendo in essere meccanismi di integrazione, collaborazione o comunicazione. L Agenzia pone le proprie competenze al servizio di tutti i livelli istituzionali (amministrazione ed enti pubblici di ricerca), del sistema industriale e dei cittadini. L Agenzia ha sviluppato sempre più la collaborazione e la sussidiarietà, secondo la linea strategica del fare rete promuovendo azioni per l ambiente attraverso accordi con soggetti esterni pubblici e privati, istituzionali e non, con lo scopo di creare una vasta rete regionale, nazionale ed internazionale di controllo, conoscenza e partnership per la migliore protezione dell ambiente nel suo complesso e per uno sviluppo durevole e sostenibile. ARPA Lombardia ha pertanto maturato e realizzato sinergie con gli altri attori del sistema ambientale, tra cui: gli Enti regionali, nell ambito del Sistema regionale (tra gli altri, Eupolis, ERSAF, Ilspa, LIspa) per partnership tecnico/scientifiche e per programmi di lavoro comune, ma anche per soluzioni condivise di tipo logistico/organizzativo (mobility management, soluzioni di ICT, formazione) il mondo scientifico e della ricerca (Ispra, Università, ENEA, UNI, UNICHIM, ) gli Enti Sanitari (in particolare i Dipartimenti di prevenzione della ASL) 6

le Autorità (l Autorità Giudiziaria, NOE dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato) le Associazioni di categoria, le Associazioni ambientaliste, le Associazioni dei consumatori, per la individuazione di forme di confronto, interlocuzione permanenti e strutturate L autonomia operativa e gestionale di ARPA Lombardia costituisce la garanzia per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione della scientificità degli apporti e dell attività dell ARPA fondata su metodologie scientifiche e su criteri di trasparenza pubblica. L indipendenza operativa dell Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente, garantita anche dalla L. 61/94 costituisce elemento essenziale, caratteristico dell azione dell ARPA e sinergico con gli altri elementi costitutivi sopra individuati. In sintesi competono all ARPA Lombardia: il supporto tecnico-scientifico alle istituzioni, il controllo e monitoraggio ambientale, la gestione dell informazione ambientale, la promozione della ricerca e diffusione dell innovazione, la promozione dell educazione e della formazione ambientale. Le competenze riguardano le materie seguenti: fisica dell atmosfera applicata all inquinamento atmosferico, meteorologia; radioprotezione per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti; 7

rumore, vibrazioni e microclima; modellistica ambientale e qualità dell aria; biologia ambientale; monitoraggi del territorio, geologia, valutazioni ambientali e strumenti per lo sviluppo sostenibile; emissioni atmosferiche industriali, controllo sulle certificazioni energetiche; acque, superficiali e di falda, scarichi industriali; funzionamento degli impianti di depurazione; suoli e bonifiche, rifiuti industriali e relativo smaltimento; rischio chimico e tecnologico. 3 Analisi del contesto esterno ed interno 3.1 Elementi del contesto esterno Il territorio lombardo è caratterizzato da una fortissima complessità, di cui si fornirà -a titolo esemplificativo- solo pochi, semplici dati; questi sono estratti liberamente dal Rapporto sullo Stato dell Ambiente che ARPA Lombardia periodicamente redige e pubblica sul proprio sito web. Si rimanda pertanto a quest ultimo documento per eventuali approfondimenti. Con poco meno di 10 milioni di abitanti, la Lombardia è il più popoloso degli ambiti territoriali di competenza di tutte le Agenzie per l ambiente italiane. Essa è altresì caratterizzata da un elevata pressione abitativa, seconda solo alla Campania. 8

Con un reddito lordo standard per azienda quasi quattro volte quello nazionale, il sistema agricolo Lombardo è tra i più rilevanti a livello italiano. 9

L agricoltura lombarda è caratterizzata da un metodo di coltivazione intensivo cui è associato un significativo uso di fertilizzanti e di altri prodotti fitosanitari, con conseguente impatto sull ambiente. 10

Il territorio lombardo accoglie più del 15% delle imprese italiane, contribuisce a produrre circa un quinto del reddito nazionale e vanta un sistema produttivo solido e strutturato. In Lombardia si trovano oltre un quarto degli impianti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) e degli stabilimenti sottoposti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) del Paese. 11

La complessità del territorio lombardo può essere evinta anche dalla varietà di eventi calamitosi con cui si deve confrontare (idrogeologici, frane, valanghe, ). 12

Per definire e, quindi, analizzare il contesto esterno specifico nel quale opera l Agenzia, appare opportuno evidenziare quali siano i principali soggetti che hanno rapporti con l Agenzia. Il principale stakeholder di ARPA è la Regione Lombardia che si avvale di ARPA per le politiche ambientali. 3.2 Analisi del contesto interno L organizzazione dell Agenzia è sviluppata secondo la LR 16/99 s.m.i. e secondo il regolamento organizzativo. Sono organi dell ARPA: Presidente; Consiglio di amministrazione; 13

Direttore Generale; Collegio dei revisori. Il Consiglio di amministrazione dell ARPA è composto da cinque membri, tra cui il Presidente, e dura in carica cinque anni; l attuale CdA è stato nominato dalla Giunta Regionale in data 27/6/2013. Compete al Consiglio di amministrazione verificare: a) su posta del Presidente: il bilancio di previsione, le relative variazioni, il conto consuntivo, nonché il bilancio di esercizio di cui all articolo 2423 del codice civile; b) su proposta del Direttore generale: approvare il piano pluriennale di attività, in coerenza con gli atti di programmazione regionale; i regolamenti di organizzazione e di contabilità; il tariffario per le prestazioni rese a soggetti privati; il programma di lavoro annuale sulla base del piano pluriennale di attività. 1. Compete al Presidente: a) convocare e presiedere il Consiglio di amministrazione e stabilire l ordine del giorno delle sedute; b) verificare l attuazione del piano pluriennale di attività approvato dal Consiglio di amministrazione; c) presentare al Consiglio di amministrazione, entro il 30 aprile di ogni anno, una relazione sullo stato di avanzamento del piano pluriennale; d) nominare, su proposta del Direttore generale, il vice direttore; e) proporre al Consiglio di amministrazione l approvazione del bilancio di previsione, delle relative variazioni, nonché del conto consuntivo e del bilancio di esercizio Il Direttore Generale viene nominato dal CdA su proposta del Presidente; l attuale Direttore è stato nominato in data 12/7/2013. Egli assicura l attuazione degli indirizzi programmatici regionali e il raccordo con la Giunta regionale; cura il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Regione secondo principi di efficacia, efficienza ed economicità; garantisce il controllo di gestione e la 14

verifica della qualità dei servizi prestati dall ARPA. In particolare spettano al Direttore Generale: a) la rappresentanza legale dell Agenzia; b) la predisposizione dei regolamenti di organizzazione e di contabilità, nonché del piano pluriennale di attività e del programma di lavoro annuale; c) la predisposizione del bilancio di previsione, delle relative variazioni, nonché del conto consuntivo e del bilancio di esercizio; d) l adozione dei provvedimenti in materia di personale; e) la promozione e il coordinamento dei rapporti dell Agenzia con enti ed istituzioni esterne; f) l assunzione di tutti gli ulteriori atti necessari alla gestione delle attività dell Agenzia, compresa la nomina dei direttori di settore e di dipartimento. Inoltre: Provvede al coordinamento delle strutture centrali e periferiche dell ARPA. Il Collegio dei Revisori è nominato dal Consiglio regionale, che ne indica il Presidente. E composto da tre revisori contabili, dura in carica 5 anni ed esercita le verifiche periodiche di bilancio e di cassa. Il Collegio predispone inoltre la relazione esplicativa al bilancio di previsione e la relazione sull andamento della gestione riferita al conto consuntivo. Il Presidente del Collegio dei revisori comunica i risultati della attività del collegio medesimo al Consiglio di amministrazione. La struttura organizzativa di ARPA Lombardia prevede una struttura centrale articolata in tre direzioni centrali (Operazioni, Amministrativa e Tecnico-Scientifica) e quattro settori tematico-funzionali ed una struttura periferica articolata in dipartimenti. E prevista inoltre la istituzione di servizi territoriali, quali articolazioni operative dei dipartimenti. Le funzioni della struttura organizzativa sono: funzioni accentrate con compiti di: indirizzo e coordinamento tecnico scientifico; supporto al DG nella programmazione delle attività e monitoraggio e reportistica su attività territoriale; svolgimento di attività operativa laddove previsto da disposizione organizzative interne (laboratori, monitoraggio della qualità dell aria, radioprotezione, controllo delle emissioni, meteorologia, ) ovvero previsto da accordi convezionali funzioni provinciali decentrate (Dipartimenti) con compiti di: definizione e realizzazione strategie territoriali; realizzazione attività sul campo (esempio controlli, ispezioni, ); supporto tecnico agli Enti locali; definizione delle priorità e programmazione attività territoriali 15

Al 31 dicembre 2012 il numero complessivo dei dipendenti era pari a 1020, di cui 183 unità (17,9%) aventi qualifica dirigenziale; della restante parte (837 unità) quasi i tre quarti sono tecnici aventi elevata professionalità (chimici, biologi, fisici, ingegneri, ): ciò a testimonianza dell elevato grado di professionalità raggiunto. Categorie C 15% Bs 2% B 6% A 1% DIRIGENTI 18% D 47% Ds 11% Nei grafici che seguono è riportata la distribuzione del personale in base a taluni parametri: per tipologia di laurea, per inquadramento e genere, per fascia di età e genere. 16

Tipologie di lauree 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 CHIMICA INGEGNERIA FISICA BIOLOGIA SCIENZE GEOLOGICHE SCIENZE AMBIENTALI SCIENZE NATURALI ECONOMIA E COMMERCIO ARCHITETTURA SCIENZE POLITICHE TOSSICOLOGIA AMBIENTALE SCIENZE AGRARIE ALTRE 17

Distribuzione età personale 250 200 n unità 150 100 maschi femmine 50 0 <14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 >65 classi d'età Il personale è assegnato alla struttura centrale (meno di 200 unità, con compiti prevalentemente di indirizzo, coordinamento e controllo) ovvero ai dipartimenti provinciali, ai quali compete l attività operativa; il principale dipartimento è Milano, con circa 230 risorse, mentre si riscontrano numerose strutture territoriali comprese tra i 50 e i 70 dipendenti. Di seguito si riporta l attuale organigramma delle strutture apicali dell Agenzia. 18

[Digitare una citazione tratta dal documento o il sunto di un punto di interesse. È possibile collocare la casella di testo in qualsiasi punto del documento. Utilizzare la scheda Strumenti disegno per cambiare la formattazione della citazione.] 19

4 Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi Nel chiaro intento dell Agenzia di orientare l attività ordinaria secondo le attività strategiche il quadro di riferimento è il Piano pluriennale 2014-2016 che s inserisce nel più ampio contesto della programmazione regionale. Il documento di riferimento è il PRS Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura - che viene annualmente aggiornato dal DSA Documento Strategico Annuale. Il DSA, oltre ad aggiornare il Programma regionale, indica gli indirizzi di riferimento per lo sviluppo della pianificazione dell attività di Enti dipendenti e Società. L Agenzia, nell aggiornamento dei suoi strumenti di programmazione, recepisce tali linee di indirizzo e individua le priorità strategiche di intervento in tre step successivi: 1. Verifica dello stato di attuazione del Piano pluriennale: con questa fase s identificano le aree di criticità oggetto di necessaria ricalibrazione degli obiettivi. 2. Calibrazione dei target nell eventuale variazione del Piano o individuazione di possibili nuovi obiettivi Tale fase non può prescindere da uno stretto raccordo con il bilancio pluriennale 2014-2016 che è contestualmente approvato dal Consiglio di Amministrazione dell Agenzia e che completa il quadro degli strumenti di programmazione tecnico finanziaria pluriennale. 3. Analisi degli impatti e ipotesi delle azioni organizzative Il piano pluriennale 2014-2016 consolida le tradizionali quattro Aree di intervento strategico. 20

Le quattro macro aree di intervento strategico: Dalle quattro macro aree strategiche sono stati sviluppati i temi prioritari considerati come obiettivi strategici nell arco di valenza del piano e individuato l elenco degli obiettivi operativi. Questi, a loro volta, danno origine al sistema degli obiettivi, che interessa in primis la dirigenza apicale, e a seguire la dirigenza subordinata ed il personale del comparto. Tra gli obiettivi che assumo maggiore rilievo per lo sviluppo dell Agenzia si ricordano: la razionalizzazione delle sedi laboratoristiche, la razionalizzazione delle sedi territoriali creando sinergie con gli altri uffici del sistema regionale, il miglioramento degli strumenti gestionali ed ICT, lo sviluppo di funzioni sovradipartimentali. Accanto a questi, con l attuale legislatura hanno assunto rilievo strategico lo sviluppo di accordi e sinergie con le regioni e le Agenzie per l ambiente limitrofe, secondo un ottica macroregionale. 21

Il predetto percorso, che raccorda le macro-aree, contenute nella pianificazione strategica del CdA, con le azioni concrete in capo alle singole strutture, avviene concretamente attraverso l albero della performance. L albero della performance è allegato al presente Piano, e rappresenta in modo chiaro il collegamento tra gli obiettivi previsti dai documenti di programmazione approvati dal CdA ed i singoli obiettivi di struttura (direzioni ed unità organizzative). Gli obiettivi di struttura vengono monitorati attraverso specifici indicatori, aventi due nature alternative: - indicatori quantitativi (tipici dei dipartimenti, ma anche di alcune funzioni della sede centrale), che vengono misurati attraverso strumenti standardizzati di reportistica (implementazione di banche dati); - indicatori di programma, tipici dell attività di indirizzo e controllo della sede, che vengono misurati in base all avanzamento della programmazione operativa rispetto a quanto inizialmente pianificato. Detti indicatori sono esplicitati nella scheda A con cui vengono assegnati gli obiettivi ai direttori ed ai dirigenti responsabili di unità organizzativa. In questo modo viene conciliato ed allineato l intero ciclo di programmazione che, partendo dalla visione e dalla strategia espressi nei documenti approvati dal Consiglio di Amministrazione (Piano pluriennale, Programma annuale), si traduce in azioni reali per tutti i livelli dell organizzazione, il cui grado di raggiungimento viene concretamente misurato. 5 Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo di gestione delle performance Il processo per la definizione di questo piano ha avuto inizio alla fine del mese di ottobre con incontri dedicati organizzati tra la direzione generale e la dirigenza apicale dell'agenzia, con modalità sia collegiale che individuale. Tali incontri finalizzati alla descrizione dei processi, flussi e attività e a avviare la definizione degli obiettivi operativi. Infine il Nucleo di Valutazione ha condiviso il metodo di lavoro, gli obiettivi, gli indicatori e i target. 22

Nella logica della valutazione partecipata, nel corso di appositi incontri, gli esiti del monitoraggio di periodo vengono approfonditi per appurare le cause degli eventuali scostamenti e per apportare se del caso- gli interventi correttivi necessari. È infatti previsto che ci siano, nel corso di vigenza del presente Piano, momenti intermedi di analisi ed eventuale rimodulazione del sistema e del Piano, in funzione delle esigenze e delle criticità sopravvenute. Il processo per il recepimento del D. Lgs. n.150/2009 e delle Delibere CiVIT attuative relative al Piano della Performance, così come definito all interno di questo documento, si inserisce nell ambito di un più generale percorso già da tempo intrapreso dall Agenzia. Nella tabella di seguito si descrivono le fasi del processo che sono state avviate dall Agenzia ai fini dell elaborazione del Piano della Performance. FASE 1 Avvio ciclo di performance Fasi Input Attori Destinatari output -Analisi processi di lavoro-attività -documenti regionali regionali di programmazione, Piano triennale -DG -Nucleo di Valutazione -Coordinamento centrale (DOP, DAM, DTS, DS, DDP) -Dirigenti apicali -Responsabili unità organizzative - definizione obiettivi strategici - programma annuale di dettaglio Inizio Fine ott 2013 FASE 2 Declinazione degli obiettivi strategici in obiettivi operativi FASE 3 Redazione Piano Definizione sistema per la rilevazione dei dati e articolazione albero delle performance Programma annuale 2014 approvato dal CdA (del. N. V/4 del 29/10/2013) Conferma o variazione Piano degli obiettivi operativi, Piani annuali, indicatori -NdV -Dirigenza apicale -Dirigenza apicale -RUO - Definizione degli Obiettivi Operativi con indicatori e target - Condivisione e definizione degli obiettivi operativi, target e indicatori con le UO assegnate -Raccolta delle schede -Elaborazione dei dati -Incontri di condivisione La UO RICEA cura la pubblicazione sul sito web dell Agenzia dei documenti previsti dalla normativa di riferimento dic 2013 gen 2014 gen 2014 23

FASE 4 Monitoraggio e revisione Piano alla luce modifiche intervenienti FASE 5 Valutazione annuale FASE 6 Rendicontazione FASE 7 Assicurazione della trasparenza ex riforma Brunetta Elaborazione dati e informazioni (monitoraggio periodico o su bisogni specifici e misurazione e valutazione annuale) Schede di valutazione, rilevazione perfomance organizzativa Rendicontazione attività annuale Pubblicazione sul sito web della documentazione -DG -Dirigenza apicale -DG -NdV -Dirigenza apicale -RUO -Sede centrale -NdV -DG -Comunicazione -NdV Tutto il personale Tutto il personale Tutto il personale -Tutto il personale -Stakeholder -Cittadinanza Il DG con il supporto della DOP si confronta con la Dirigenza apicale sul grado di raggiungimento degli obiettivi e sui relativi scostamenti rispetto al programmato I RUO si confrontano con i dirigenti a loro afferenti e con il personale Il NdV con il supporto della DOP/DAM viene informato e supporta il processo -Raccolta delle schede -Incontri di condivisione -Elaborazione dei dati La DOP redige la relazione annuale sulla performance Il DG approva la relazione annuale sulla performance. La UO RICEA cura la pubblicazione sul sito web dell Agenzia dei documenti previsti dalla normativa di riferimento 2014 gen 2015 giu 2015 giu 2015 24

n. Obiettivo come da Programma 2014 approvato dal CdA pag. A DOP B DAM C DTS D APC E LAB F MA G TRN H BG I BS L CO M CR N LC O LO P MN Q MI R MB S PV T SO U VA DG IA DG RICEA DG LDA 1 completamento della mappatura delle competenze del personale 10 B DAM 2 Centro Regionale di Radioprotezione: proseguimento delle attività avviate nel corso del 2013 di razionalizzazione delle attività della rete di monitoraggio della radioattività Ambientale, di definizione e omogeneizzazione delle modalità di intervento di ARPA sul tema delle radiazioni ionizzanti, di monitoraggio di siti contaminati e di sviluppo delle competenze tecnico scientifiche in questo campo 12 F MA 3 Centro Regionale Monitoraggio Qualità dell Aria: nel corso del 2014, completamento della riorganizzazione operativa della gestione del Centro; in particolare, conclusione della revisione del sistema di trasmissione di dati 12 4.4 4 progettazione e realizzazione di modalità di gestione sovradipartimentale per il monitoraggio delle acque, in particolare: campionamento e analisi degli elementi chimici e biologici (con priorità per l analisi delle diatomee dei corsi d acqua) misura delle portate dei corsi d acqua Centro di riferimento Laghi 12 3.1 H BG I BS L CO M CR N LC O LO P MN Q MI R MB S PV T SO U VA 5 6 7 8 progettazione e realizzazione di modalità di gestione sovradipartimentale per le attività nel campo delle Emissioni in Atmosfera, in cui concentrare le risorse specializzate, con le seguenti finalità: gestione con ottica regionale, anche tramite specifiche forme di organizzazione e di pianificazione, delle attività di livello sovra dipartimentale; gestione unitaria delle risorse, a fini di efficienza, efficacia ed economicità dell azione certezza dell individuazione delle migliori professionalità ARPA per la gestione dei casi più complessi accesso agevolato dei Dipartimenti a stime e valutazioni specializzate consolidamento dei rapporti con le STER ai fini di migliorare la capacità di programmazione e pianificazione di ARPA, e al fine della semplificazione dei procedimenti amministrativi avvio di tavolo in ambito macroregionale per la valutazione di una possibile integrazione relativamente al monitoraggio della qualità dell aria, in particolare sviluppando forme di comunicazione congiunta ed integrata dei dati rilevati, tavoli di inter confronto sulle procedure di manutenzione, validazione e assicurazione di qualità avvio di tavolo in ambito macroregionale per la valutazione di una possibile integrazione relativamente all'inventario delle emissioni, con l estensione delle attività di collaborazione già previste dalla convenzione INEMARTE in particolare in riferimento alle attività di armonizzazione delle metodologie di stima utilizzate per la redazione degli inventari regionali 12 5.4 H BG I BS L CO M CR N LC O LO P MN Q MI R MB S PV T SO U VA 13 A DOP 13 1.2 13 F MA 9 10 11 12 13 14 15 16 avvio di tavolo in ambito macroregionale per la valutazione di una possibile integrazione relativamente alla valutazione delle modellistiche sullo stato della qualità dell aria e sull analisi di scenari emissivi sull intero bacino padano 13 1.2 avvio di tavolo in ambito macroregionale per la valutazione di una possibile integrazione relativamente al monitoraggio delle acque, in particolare omogeneizzazione e razionalizzazione del monitoraggio di fiumi e laghi interregionali, avvio di attività di interconfronto tra le Agenzie territorialmente competenti 14 1.3 avvio di collaborazione con le regioni/enti limitrofi per interscambio informativo finalizzato alla previsione di fenomeni nevosi e la valutazione del rischio di formazione delle valanghe lungo l arco alpino 14 1.1 avvio di collaborazione con le regioni/enti limitrofi per interscambio informativo sui dati di portata dell'area del bacino del Po avvio di collaborazione con le regioni/enti limitrofi per scambio di best practice in materia di monitoraggio idrografico 14 2.1 14 2.1 avvio di collaborazione con le regioni/enti limitrofi per scambio di best practice in materia di monitoraggio meteorologico e controllo di qualità dei dati meteorologici rilevati nel bacino padano, anche a fini climatologici 14 1.2 avvio di collaborazione con le regioni/enti limitrofi per acquisizione e condivisione di modelli di previsione meteorologica da parte delle regioni confinanti 14 1.2 prosecuzione dell'attuazione del Piano di Riordino delle Sedi in conformità agli indirizzi regionali di integrazione logistica a livello territoriale di ARPA con le STER e con altri soggetti del SIREG, avvalendosi dell expertise di IL SpA 14 3.2 17 acquisizione degli arredi tecnici e delle attrezzature per le sedi laboratoristiche di Milano e Brescia 15 E LAB 18 implementazione del Sistema di gestione integrata (ERP) e del Progetto Dematerializzazione 15 4.2 miglioramento del sistema di Bilancio direzionale, con ulteriore definizione della finalità di spesa per area di intervento e 19 per struttura, tenendo anche conto dei nuovi indirizzi nazionali in tema di contabilità finanziaria (consolidamento della 15 B DAM sperimentazione 2013) 20 applicazione della contabilità analitica per centri di costo/ricavo di tipo industriale: sviluppo reportistica dati di costo e di ricavo delle diverse strutture dell'agenzia 15 3.3 21 applicazioni di modelli di imputazione dei costi basati sul cd. activity based costing, in coerenza con gli approcci in via di sviluppo sul Tavolo Nazionale di coordinamento ISPRA/ARPA/APPA per lo sviluppo di un sistema di finanziamento delle 15 B DAM Agenzie basato su livelli di prestazione attesi e costi standard 22 implementazione e consolidamento dell esistente sistema di indicatori al fine di monitorare lo stato di avanzamento lavori relativo all'attuazione dei piani operativi dei Dipartimenti e dei Settori. 16 4.1 allineamento della contabilità analitica per centri di costo di secondo livello (UO) al nuovo modello organizzativo e 23 completamento del flusso costo/ricavi mediante definizione di indicatori per la corretta attribuzione dei costi ai fini del concorso nella valutazione dell'efficienza 16 B DAM 24 individuazione delle migliori prassi e modalità standardizzate di valutazione delle attività erogate in relazione alle risorse assegnate al fine della misurazione dell'indice di utilizzazione delle risorse, con particolare riferimento alla dotazione delle risorse umane e delle risorse strumentali (attrezzature scientifiche, etc.) 16 B DAM 25 26 27 28 definizione di uno specifico sistema di rilevazione dell'andamento delle attività "a progetto" e ricognizione, con cadenza periodica dell'indice di realizzazione delle attività convenzionali 16 A DOP SSPC Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli: selezione mirata delle aziende da controllare per ottenere una lista che consenta di massimizzare gli sforzi dell Agenzia, agendo sulle Aziende ad elevato rischio e ottimizzando 17 27 3.1 2.1 4.1 l impiego delle risorse dell Agenzia formazione per l applicazione dell IQM (indice di Qualità Morfologica) e dell indice di qualità dell habitat (Caravaggio) per i siti di riferimento in vista delle campagne di misura 20 C DTS F MA sviluppo della Scuola per l Ambiente in collaborazione con Eupolis, portando a regime i corsi rivolti ai funzionari pubblici e con possibile ampliamento delle attività verso le Imprese, le loro associazioni di categoria ed i professionisti 21 3.3 DG RICEA 29 internal auditing: consolidamento ed aggiornamento dell analisi dei rischi 21 DG IA 30 internal auditing: consulenza al management nella definizione ed implementazione di nuove misure organizzative e gestionali 21 DG IA 31 internal auditing: aggiornamento ed approvazione del Piano e vigilanza sul suo funzionamento e la sua applicazione 21 DG IA

n. Obiettivo come da Programma 2014 approvato dal CdA pag. A DOP B DAM C DTS D APC E LAB F MA G TRN H BG I BS L CO M CR N LC O LO P MN Q MI R MB S PV T SO U VA DG IA DG RICEA DG LDA 32 internal auditing: svolgimento di attività di formazione del personale negli ambiti e per le funzioni previsti dalla L. 190/2012 21 3.2 DG IA 33 internal auditing: monitoraggio sul rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti e dei pagamenti 21 DG IA 34 predisposizione di un canale YouTube per dare adeguato risalto al materiale video prodotto dall Agenzia (cfr. video previsione meteo, materiale formativo e di educazione ambientale, ) 22 DG RICEA 35 sottoscrizione di un Protocollo di Intesa tra ARPA Lombardia e l Ufficio Scolastico Regionale per l attuazione di un programma di formazione ed educazione 22 43 C DTS DG RICEA 36 sviluppo della nuova release informatizzata del Rapporto sullo Stato dell Ambiente 22 3.4 DG RICEA 37 riorganizzazione del sistema di gestione delle relazioni con il pubblico mediante: ridefinizione della rete dei referenti URP: front office (primo e secondo livello centralino) e back office 23 DG RICEA indagine di Customer Satisfaction 38 progetto laboratori: prosecuzione della standardizzazione documentale delle sedi laboratoristiche 24 E LAB 39 progetto laboratori: studio di fattibilità e le indagini di mercato per un nuovo sistema informativo evoluto dedicato alla gestione laboratoristica, integrato con le banche dati di agenzia 24 2.1 40 progetto laboratori: chiusura di ulteriori sedi laboratoristiche, secondo programmazione correlata alle effettive evidenze di possibilità tecnica a procedere 24 E LAB 41 progetto laboratori: adeguamento, nel transitorio, di aspetti critici di tipo impiantistico e logistico rilevanti per le UU.OO. Laboratorio di Milano e Brescia, con priorità per i sistemi di aspirazione ( cappe ), e per la ricollocazione strumentazione 24 E LAB da sedi in chiusura 42 progetto laboratori: perfezionamento/adeguamento delle attività di trasporto campioni alle necessità riorganizzative, da modulare in base agli sviluppi progettuali; lo strumento operativo sarà costituito da una nuova procedura di gara per 24 3.1 affidamento del servizio 43 progetto laboratori: acquisizione per Milano e Brescia delle apparecchiature necessarie all update tecnologico e/o a garantire l espansione dei pacchetti analitici di nuove sostanze, in particolare per le matrici acquose dei monitoraggi e per le matrici correlate alla contaminazione atmosferica, secondo il piano annuale degli investimenti 24 2.2 44 progetto laboratori: inserimento del laboratorio di Brescia e delle sedi di Juvara e Monza della UO Laboratorio di Milano nel sistema di accreditamento Multisito, con progressivo incremento del numero di prove accreditate ed estensione del requisito di accreditamento alle strutture di laboratorio che a tendere costituiranno i due poli operativi di area ovest ed 24 2.3 est 45 sperimentazione, in ambito lombardo ed inter agenziale, di sistemi di misura on field dedicati alle acque, al fine di valutare la potenzialità delle indagini speditive di campo nell ambito dei monitoraggi e dei controlli rispetto al criterio 24 1.1 1.1 costi/benefici supporto specialistico per attività istituzionali particolarmente significative (aree EXPO) e per attività progettuali specifiche ad alta rilevanza, quali il progetto CAFFARO (progetto di interesse regionale e di valenza nazionale, relativo a 46 fasi diversificate di rivalutazione di aree storiche e caratterizzazione analitica di nuove aree o matrici) ed il progetto 24 5.3 4.3 Plumes (progetto regionale, in collaborazione con le province, sui pennacchi di contaminazione delle acque di falda, attraverso indagini analitiche e/o idrogeologiche) 47 benchmarking su esperienze relative a modalità, anche innovative, per il conseguimento di maggiori volumi analitici e/o riduzione delle tempistiche di refertazione 25 E LAB 48 supporto a Regione Lombardia per la revisione entro il 2014 del PTUA (Piano di Tutela delle Acque) 25 F MA 49 studio sulle aree carsiche nei settori della fascia prealpina e su alcune aree delle Alpi e dell Oltrepò Pavese per valutare le relazioni tra i sistemi carsici e le strutture geologiche stimarne la potenzialità della risorsa idrica contenuta, e valutarne la 26 F MA vulnerabilità alla propagazione di inquinanti 50 studio dei valori di fondo per le sostanze di origine naturale le cui concentrazioni di fondo naturale sono superiori ai limiti di legge e definizione di un piano di monitoraggio specifico 26 F MA 51 attività in tema di acque superficiali": revisione dei corpi idrici fortemente modificati in relazione al nuovo D.M. in fase di emanazione supporto alla Regione per l individuazione dei criteri per la definizione del Massimo e del Buon Potenziale Ecologico (MEP e GEP) tipizzazione corsi d acqua artificiali applicazione dell Indice di qualità idro morfologica fiumi e laghi monitoraggio fauna ittica (protocollo d intesa con le Province) messa a regime attività misure di portata nei fiumi formazione e mantenimento della qualifica degli operatori per il monitoraggio biologico 26 3.2 H BG I BS L CO M CR N LC O LO P MN Q MI R MB S PV T SO U VA 52 stima dell impatto sul sistema dei controlli ambientale dell applicazione della direttiva IED, della revisione delle normative IPPC, dell introduzione dell AUA (Autorizzazione Unica Ambientale), delle nuovo norme in materia di terre e rocce da 38 4.1/2/3 scavo 53 educazione ambientale: affiancamento ed elaborazione di eventuali mini siti /integrazioni per il nuovo portale di ARPA 43 DG RICEA 54 attività formativa a favore di EELL e SUAP per facilitare l implementazione dell AUA sul territorio lombardo 43 3.1 5.2 55 sviluppo della modellistica di agrometeorologia anche in previsione dell'evento Expo2015 19p 3.2 intensificazione dell attività dell ufficio stampa attraverso diversi strumenti quali un notiziario on line con apposita 56 sezione sul portale istituzionale di ARPA Lombardia e l utilizzo di social network e new media, per una diffusione più 35p DG RICEA capillare delle notizie e comunicati 58 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Supporto alle decisioni di Policy 28 C DTS 59 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Gestione delle emergenze e degli eventi calamitosi 29 G TRN 60 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Supporto al governo del territorio ed alla realizzazione delle grandi opere 30 A DOP 61 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Evento EXPO 2015 30 A DOP Q MI 62 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Biodiversità 31 A DOP F MA 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 63 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Qualità dell aria 32 F MA 64 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Acque 33 55 56 F MA 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 3.1 65 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Servizio Idrografico 33 G TRN 66 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Monitoraggio e gestione delle emergenze ambientali derivanti da rischi naturali 34 G TRN 67 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Meteoclimatologia 34 G TRN 68 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Nivometeorologia 35 G TRN 69 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Monitoraggio geologico 36 G TRN 70 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Agenti fisici Campi elettromagnetici 36 F MA 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 71 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Agenti fisici Radiazioni ionizzanti 37 53 F MA 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 72 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Agenti fisici Rumore 37 F MA 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 73 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Attività produttive Attuazione dei controlli IPPC 38 51 D APC 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 74 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Attività produttive Aziende a rischio di incidente rilevante 38 51 D APC 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 75 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Emissioni in atmosfera da attività produttive 38 52 D APC 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 76 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Bonifica dei siti contaminati 39 52 D APC I BS P MN Q MI R MB S PV 77 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Acque di scarico 39 52 D APC E LAB 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 78 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Rifiuti 40 53 D APC 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 79 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Semplificazione 40 D APC

n. Obiettivo come da Programma 2014 approvato dal CdA pag. A DOP B DAM C DTS D APC E LAB F MA G TRN H BG I BS L CO M CR N LC O LO P MN Q MI R MB S PV T SO U VA DG IA DG RICEA DG LDA 80 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Valutazione di Impatto Ambientale 40 55 A DOP 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 81 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Sviluppo sostenibile ed energia 40 C DTS 82 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Acque 41 F MA 83 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Servizio Idrografico 41 G TRN 84 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Meteoclimatologia 41 G TRN 85 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Qualità dell aria 42 F MA 86 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Sviluppo sostenibile ed energia 42 C DTS 87 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Educazione ambientale 42 DG RICEA 88 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Monitoraggio geologico 43 G TRN 89 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Monitoraggio e gestione delle emergenze ambientali e rischi ambientali 43 G TRN 90 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Rifiuti 43 D APC 91 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Supporto all attuazione dell AUA, AIA, IED 43 A DOP C DTS D APC 92 ATTIVITA' CONVENZIONALI CON RL Inquinamento dei suoli 43 D APC I BS 93 ATTIVITA' IN CORSO DI PROGETTAZIONE CON RL Bonifiche dei siti contaminati 44 D APC 94 ATTIVITA' IN CORSO DI PROGETTAZIONE CON RL Risorse naturali e biodiversità 44 F MA 95 ATTIVITA' IN CORSO DI PROGETTAZIONE CON RL Attività produttive 44 D APC 96 ATTIVITA' IN CORSO DI PROGETTAZIONE CON RL Servizio Idrografico 45 G TRN 97 ATTIVITA' IN CORSO DI PROGETTAZIONE CON RL Meteorologia 45 G TRN 98 ATTIVITA' IN CORSO DI PROGETTAZIONE CON RL Nivometeorologia 45 G TRN 99 ATTIVITA' IN CORSO DI PROGETTAZIONE CON RL Monitoraggio geologico 46 G TRN 100 ALTRE ATTIVITA' Qualità dell aria 46 F MA 101 ALTRE ATTIVITA' Meteorologia 46 G TRN 102 ALTRE ATTIVITA' Nivometeorologia 46 G TRN 103 ALTRE ATTIVITA' Collaborazione con ÉUPOLIS LOMBARDIA 47 C DTS DG RICEA 104 ALTRE ATTIVITA' Collaborazione con ISPRA e con le altre Agenzie regionale e delle Province autonome 47 A DOP C DTS D APC E LAB F MA G TRN 105 ALTRE ATTIVITA' Progetti internazionali 48 C DTS D APC F MA DG RICEA 106 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Depuratori 51 D APC 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 107 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Scarichi in CIS 52 D APC 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 108 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Aziende SCIA 52 D APC 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 109 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Grandi cantieri e altre attività a rischio 53 D APC 4.1 4.1 4.1 4.1 4.1 4.1 4.1 4.1 4.1 4.1 4.1 4.1 110 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Agenti fisici Radiazioni non ionizzanti 54 F MA 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 111 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Inquinamento acustico 54 F MA 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 112 ATTIVITA' ISTITUZIONALI Monitoraggio grandi opere 54 A DOP 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 113 ATTIVITA' ISTITUZIONALI VAS 54 A DOP 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 3.2 114 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Bergamo 59 1.1 115 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Brescia 59 1.1 116 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Como 60 1.1 117 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Cremona 60 1.1 118 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Lecco 61 1.1 119 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Lodi 62 1.1 120 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Mantova 62 1.1 121 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Milano 63 1.1 122 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Monza e Brianza 64 1.1 123 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Pavia 64 1.1 124 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Sondrio 65 1.1 125 OBIETTIVI STRATEGICI TERRITORIALI Varese 66 1.1

AVVERTENZA PER LA LETTURA La colonna Obiettivo come da programma 2014 approvato dal CdA individua uno specifico obiettivo contenuto nel Programma annuale di lavoro anno 2014 approvato dal Consiglio di Amministrazione di ARPA Lombardia con deliberazione n. V/4 del 29/10/2013. La colonna pag. rimanda alla pagina del Programma in cui l obiettivo è citato. Le colonne successive individuano le strutture apicali e le UUOO di staff al DG: per ogni obiettivo è identificata (almeno) una struttura a cui lo stesso obiettivo è primariamente affidato. Nell eventualità che nella casella sia inserito un numero ( x.y ), significa che quell obiettivo è affidato personalmente al direttore della struttura apicale (più precisamente, al punto x.y della sua scheda A ). Nell eventualità che nella casella sia inserita una sigla, significa che quell obiettivo è in carico alla struttura corrispondente, e che il responsabile della stessa è tenuto ad individuare (almeno) un responsabile interno per il conseguimento dell obiettivo. Gli indicatori sono esplicitati nelle schede A in corrispondenza di ciascun obiettivo dei direttori e dei dirigenti. Le abbreviazioni vanno lette come segue: A DOP: Direzione Operazioni B DAM: Direzione Amministrativa C DTS: Direzione Tecnico Scientifica D APC: Settore Attività Produttive e Controlli E LAB: Settore Laboratori F MA: Settore Monitoraggi Ambientali G TRN: Settore Tutela dai Rischi Naturai H BG: Dipartimento Provinciale di Bergamo I BS: Dipartimento Provinciale di Brescia L CO: Dipartimento Provinciale di Como M CR: Dipartimento Provinciale di Cremona N LC: Dipartimento Provinciale di Lecco O LO: Dipartimento Provinciale di Lodi P MN: Dipartimento Provinciale di Mantova Q MI: Dipartimento Provinciale di Milano R MB: Dipartimento Provinciale di Monza e Brianza S PV: Dipartimento Provinciale di Pavia T SO: Dipartimento Provinciale di Sondrio U VA: Dipartimento Provinciale di Varese DG IA: staff del DG UO Internal Auditing DG RICEA: staff del DG UO Relazioni Internazionali, Comunicazione ed Educazione Ambientale DG LDA: staff del DG UO Legislazione e Diritto Ambientale