Italiano Lingua 2: lingua di contatto,



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D Glossario taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture A CURA D ROBERTO CNCOTTA E FRANCESCA ROMANA SAURO L anno scolastico in corso è stato contraddistinto anche dalle tematiche relative alla presenza di alunni con cittadinanza non italiana: la conferenza stampa con cui il Ministro Fioroni ha anticipato la pubblicazione di un ampio studio 1 sulla presenza, in forte espansione, dei figli dell immigrazione nelle nostre aule ha avuto un grande impatto nel mondo della scuola. Del problema si occupa da diversi anni la Direzione generale per il Personale della Scuola, che, tra i vari compiti, ha quello di individuare strategie di formazione del personale docente per aiutarli a fronteggiare fenomeni nuovi che richiedono strumenti innovativi e competenze supplementari. La DG per il Personale della Scuola, e in particolare l ufficio V diretto da Anna Rosa Cicala, da anni si occupa del problema della formazione dei docenti di e in taliano Lingua 2. L adeguamento della formazione dei docenti rispetto a questo fenomeno d impatto rilevante (basti pensare che nel giro di soli dieci anni si è passati da circa 50.000 alunni stranieri a 430.000 dell anno scolastico 2005-2006), non può riguardare soltanto gli insegnanti di area linguistica (e quindi di taliano Lingua 2) ma anche i docenti delle altre materie che devono fare i conti con il proprio specifico disciplinare e contemporaneamente con l uso veicolare di un italiano, percepito come lingua seconda dagli studenti stranieri (docenti in taliano Lingua 2). A tale scopo è stata messa a punto l Azione taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture articolata in due corsi in e-learning integrato; il primo di 80 ore destinato agli insegnanti di tutte le discipline; il secondo di 130 ore destinato ai docenti di area linguistica. La formazione dei docenti: lingua e intercultura Appare evidente che gli insegnanti di taliano Lingua 2, quindi i docenti di area linguistica, necessitano di una specifica preparazione linguistica e glottodidattica per favorire anche negli allievi alloglotti una competenza linguistica a tutto campo, che promuova gli aspetti comunicativi, funzionali e metalinguistici. Gli insegnanti di tutte le discipline, d altronde, sono chiamati a governare in un ottica interdisciplinare e di costante interazione con i docenti di discipline linguistiche il complesso processo di inserimento degli allievi non italiani. Ciò può avvenire mediante un approccio interculturale nella didattica della propria disciplina, tenendo conto dei diversi contesti cul-

GLOSSARO taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture R D 57 turali di provenienza, del grado di scolarità, degli stili di apprendimento. Un approccio di tale tipo, inoltre, favorisce anche l apprendimento dell taliano Lingua 2, con particolare riferimento all acquisizione dei rispettivi linguaggi settoriali di ciascuna disciplina. La complessità del problema dell acquisizione di una seconda lingua non può essere, quindi, ridotto al conseguimento di una mera alfabetizzazione di base degli allievi alloglotti. È noto infatti che, sia nella prassi didattica sia nel campo della ricerca, si è imposta una visione in chiave comunicativa del problema della competenza linguistica degli allievi alloglotti. L approccio didattico deve tener conto anche dell uso, da parte degli immigrati, di un interlingua caratterizzata dalla presenza di lingua di provenienza, italiano standard, italiano regionale, dialetti, nonché commistioni tra linguaggi (verbale e non verbale). Non vanno trascurate, quindi, le dimensioni affettiva e motivazionale: l taliano Lingua 2 non è, per gli alunni stranieri, la lingua degli affetti e della casa, né l equivalente tout court della lingua straniera appresa a scuola. È piuttosto la lingua delle scale, dell autobus, del cortile, della televisione, del campetto di calcio, dei corridoi di scuola e, infine, dell aula. bambini e i ragazzi sono motivati ad apprendere prima la lingua del quotidiano, della vita, delle relazioni, e poi quella dei saperi, delle discipline, dei compiti. Ciò rappresenta una grande occasione per il mondo scolastico: l apprendimento della lingua italiana, per questi alunni, coincide con l autentico soddisfacimento di bisogni reali e concreti. Non vanno peraltro dimenticate le difficoltà intrinseche: il fatto stesso che conoscere la lingua nel Paese in cui si vive significa muoversi liberamente nell ambiente di appartenenza; ha come rovescio della medaglia che la mancata padronanza linguistica può facilmente ingenerare processi di esclusione, emarginazione, disagio psicologico, ecc. Non va neppure dimenticato un altro elemento di complessità: molti studenti stranieri possono essere bilingue, conoscendo già il francese o l inglese, secondo il Paese di provenienza. L italiano si configura spesso come terza lingua da apprendere nella duplice dimensione di BCS (Between Basic nterpersonal Communicative Skills) e CALP (Cognitive Academic Language Proficiency), secondo la definizione introdotta da Cummins. Non a caso gli studiosi del problema distinguono tra l apprendimento linguistico per immersione in cui gli allievi continuano a sviluppare competenze in lingua madre e apprendimento linguistico per sommersione, in cui gli alunni, almeno a livello di per-

R D 58 GLOSSARO taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture Deve realizzarsi un circolo virtuoso tra basi teoriche, riflessione metodologicodidattica e ricerca didattica corso scolastico, abbandonano la lingua madre e sono catapultati in una realtà linguistica altra. La scuola militante, d altro canto, ha recepito l urgenza e l importanza della questione, attivando percorsi di apprendimento fortemente contestualizzati nel quotidiano, che consentono e facilitano lo scambio tra le realtà linguistiche ed extralinguistiche. L osmosi tra le esperienze degli studenti stranieri con quelle degli studenti italiani è sottolineata dalla scelta dell Amministrazione scolastica italiana di evitare scuole-ghetto e di costituire classi miste, in cui convivano alunni italiani e alunni stranieri, anche con cittadinanze diverse. È a questa scuola che si rivolge l Azione taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture, nata dalla collaborazione della Direzione generale per il Personale della Scuola con 21 Università 2 e con gli Uffici Scolastici Regionali, favorendo lo scambio tra Amministrazione, mondo accademico e scuola. L impegno della DG per il Personale della Scuola L Azione taliano L2 prende le mosse da lontano: già nel 1999 il Coordinamento per la formazione degli insegnanti aveva avviato una collaborazione sul tema con università che avevano sperimentato a livello regionale modelli di formazione elaborati in autonomia. Dal monitoraggio condotto sull esperienza dalla Direzione generale per la Formazione e l Aggiornamento del Personale della Scuola, sono emersi i punti-chiave, confermati anche in un seminario tenuto a Fiuggi nel 2002, della strategia da adottare ai fini di un adeguata formazione dei docenti chiamati ad affrontare i temi dell inserimento linguistico degli alunni con cittadinanza non italiana. Tali punti irrinunciabili sono: la necessità di operare una formazione mirata ai docenti di tutte le discipline che operano in classi plurilingue; l opportunità di fornire ai docenti solide basi teoriche di linguistica, glottodidattica, pedagogia interculturale; la consapevolezza che deve realizzarsi un circolo virtuoso tra basi teoriche, riflessione metodologico-didattica e ricerca didattica. La ricaduta di questa formazione sugli alunni deve far sì che i docenti impegnati in classi plurilingue favoriscano in tutti i loro studenti italiani e non competenze linguistiche diversificate e complesse, che spazino dagli usi funzionali e comunicativi della lingua alla capacità di riflessione metalinguistica. Va da sé, quindi, che la formazione teorica in discipline linguistiche e interculturali richiesta a un docente che opera in classi multietniche, multiculturali e plurilingue, viene vista come il bacino di riferimento e la risorsa insostituibile cui gli stessi docenti fanno ricorso, per offrire risposte concrete e scientificamente fondate ai bisogni reali che i loro studenti manifestano nella quotidiana interazione in classe. Questi principi, che sono alla base dell Azione taliano L2 della DG per il

GLOSSARO taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture R D 59 Personale della Scuola, sono coerenti con elementi di grande attualità, quali l adeguamento delle strategie professionali dei docenti agli obiettivi di Lisbona e ai risultati delle indagini internazionali. noltre, l Azione è conforme alle direttive dell Unione Europea e ai progetti del Consiglio d Europa relativi a lingua di scolarizzazione, lingua di educazione, educazione linguistica attraverso il curricolo (LAC), senza peraltro trascurare la sperimentazione del modello di e-learning integrato. L Azione taliano Lingua 2 : un modello di formazione corsi pilota dell Azione taliano Lingua 2 sono partiti su base regionale nell a.s. 2004-2005, attraverso la costituzione e la collaborazione dei seguenti soggetti: il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) 4, con compiti di consulenza, progettazione, monitoraggio e valutazione scientifica del modello di formazione; le Commissioni Tecniche Paritetiche (CTP), istituite presso gli Uffici Scolastici Regionali, allo scopo di individuare scuole, reti di scuole, docenti da coinvolgere nella formazione, organizzare i corsi stessi, monitorarli e valutarli in un ottica di sistema; i Comitati Tecnici Universitari (CTU), con lo scopo di modulare i corsi rispetto alle specifiche esigenze del territorio di riferimento, operare interventi di didattica in presenza, valutare i materiali didattici prodotti dai corsisti, monitorare e valutare l esperienza. materiali dei due corsi di formazione sono stati elaborati da docenti delle 21 Università coinvolte, in sinergia con il CTS, e hanno costituito il nucleo della formazione. Tali materiali sono stati inseriti in una piattaforma interattiva gestita, mediante apposita convenzione, dal Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell Università Ca Foscari di Venezia, sotto la guida del prof. Paolo Balboni. n tutte le regioni è stato attivato un corso di primo livello, mentre i corsi di secondo livello sono partiti nelle regioni che avevano già attivato corsi sperimentali nel biennio 2000-2002. corsi di 80 ore, strutturati in otto moduli di 10 ore ciascuno, hanno previsto 40 ore on line e 40 ore in presenza (di queste, 8 ore sono state di docenza universitaria e 72 di docenza tutoriale); i corsi di 130 ore, invece, strutturati in tredici moduli di 10 ore ciascuno, hanno previsto 65 ore on line e 65 ore in presenza (di queste, 13 ore sono state di docenza universitaria e 117 di docenza tutoriale). noltre, entrambi i corsi hanno previsto un ulteriore modulo in autoapprendimento. Due principi fondanti hanno ispirato entrambe le tipologie di corso: l equilibrio tra la parte in presenza e parte on line e la centralità della funzione tutoriale. Se da un lato, infatti, la docenza universitaria ha garantito ai corsisti la necessaria consulenza su eventuali dubbi teorici, è stato soprattutto grazie all impegno dei docenti con funzione tutoriale che i corsisti hanno potuto trovare il sostegno per armonizzare teoria e prassi, per calare nella pratica didattica gli stimoli ricevuti di volta in volta dallo studio e dalla discussione dei moduli, per cercare risposte ai propri bisogni professionali all interno della struttura scientifica messa a loro disposizione. L Azione è conforme alle direttive dell Unione Europea e ai progetti del Consiglio d Europa Uno sguardo all interno dei corsi dell Azione taliano Lingua 2 Un elemento da mettere in evidenza è la sostanziale simmetria tra i due corsi, che hanno beneficiato di un organizzazione parallela, senza però che venissero meno le reciproche differenze. Entrambi i segmenti formativi sono articolati secondo le seguenti aree: pedagogia interculturale; linguistica generale; linguistica italiana; didattica delle lingue. due corsi, d altro canto, sono stati declinati per rispondere a scopi ed esigenze diverse tra loro, ma costantemente finalizzati ad aumentare la qualità dei docenti impegnati in classi plurilingue. l profilo del docente con funzione tutoriale Docente in servizio Docente impegnato in esperienze di innovazione, sperimentazione e ricerca Docente formato presso Università, Centri di ricerca, Associazioni qualificate Docente impegnato su progetti mirati Docente competente in tutoring mediante qualificate esperienze di formazione e competenze comunicativo-relazionali e nella gestione delle dinamiche di gruppo

R D 60 GLOSSARO taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture l corso di 80 ore La ricerca-azione La pedagogia interculturale La comunicazione interculturale Approcci didattici interculturali: area storico-geografica area espressiva area linguistica area scientifica nterazione in classe e gestione della dinamica di gruppi multilingue e multiculturali La tipologia linguistica La testualità: selezione, gestione e semplificazione dei testi Aspetti tipologici della lingua italiana Aspetti tipologici della lingua italiana: implicazioni glottodidattiche l corso di primo livello (80 ore), che non prevede prove di verifica finale, ha l obiettivo di sensibilizzare i docenti di tutte le discipline, nonché di fornire loro adeguati strumenti scientifici. l corso di secondo livello (130 ore), rivolto a docenti di area linguistica che avevano già frequentato i corsi attivati nel biennio sperimentale, è stato concepito con un impianto più specialistico, prefiggendosi lo scopo di richiamare e/o fornire le basi teoriche, non disgiunte dalla prassi didattica, che dovrebbero essere patrimonio comune di tutti i docenti di discipline linguistiche. Si è ritenuto opportuno far completare questo corso con adeguate prove di verifica. A questo proposito, la prof.ssa Carla Marello, docente di Didattica dell italiano come lingua straniera dell Università di Torino, ha raccolto e commentato tutte le prove finali di verifica dei corsi di 130 ore, da cui si ricava la ricchezza e la varietà di testi proposti. n definitiva, i due corsi hanno rappresentato lo sforzo sinergico di più soggetti per mettere a punto un sillabo completo, scientificamente fondato, nonché costantemente calato nella pratica didattica per gli insegnanti che operano in classi plurilingue. La costituzione del sillabo non ha rappresentato però un elemento di rigidità. A seguito di indicazioni pervenute dallo svolgimento dei corsi pilota, confermate anche dalle indicazioni emerse dal rigoroso monitoraggio condotto dal Dipartimento di Linguistica dell Università Roma Tre e coordinato dalla prof.ssa Annarita Puglielli, sono state apportate delle modifiche al sillabo, consistenti nello spostamento di moduli dal corso di 130 a quello di 80 ore. n particolare, per il corso di 80 ore sono stati inseriti i moduli Tipologia linguistica, riflessione sulle lingue e loro comparazione e Procedure didattiche: attività di classe, quest ultimo in autoapprendimento. Ciascuno dei moduli che costituiscono il sillabo dei due corsi è caratterizzato da: rigoroso impianto scientifico; interattività e ipertestualità; esemplificazioni didattiche; apparato sito-bibliografico. l corso di 130 ore ntroduzione: concetti base di linguistica generale Lineamenti di grammatica (dal suono al significato); il lessico Varietà, registri, usi dell italiano; multilinguismo e bilinguismo Lineamenti di linguistica del testo; testo e testi Tipologia linguistica, riflessione sulle lingue e loro comparazione Applicazioni didattiche della riflessione tipologica La piattaforma: una community interattiva La piattaforma, gestita dal Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell Università Ca Foscari di Venezia, in regime di convenzione con il MP, è stata realizzata per essere uno spazio comune, messo a disposizione dei soggetti che hanno erogato la formazione e dei docenti che ne hanno usufruito. A tale scopo sono state progettate un area comune, in cui trovano spazio i moduli che compongono l ossatura del pacchetto formativo, ma anche link utili, documenti, ecc., e aree riservate funzionali ai diversi aspetti della formazione. Ciascun gruppo regionale, ad esempio, ha avuto a disposizione uno spazio riservato ai forum di discussione relativi ai diversi moduli che compongono il pacchetto formativo, nell ambito dei quali hanno trovato spazio anche le proposte di percorsi didattici e di buone pratiche. Ancora una volta, in queste aree, centrale è stato il ruolo dei docenti con funzione tutoriale, che hanno lanciato le discussioni, le hanno coordi- Linguistica acquisizionale; analisi delle interlingue; errore linguistico ed errore comunicativo; modalità di correzione Basi psicologiche e cognitive del linguaggio Competenza linguistica e comunicativa; aspetti della pragmatica; atti linguistici Quadro Europeo di Riferimento; abilità linguistiche di base e integrate Approcci e metodi glottodidattici La programmazione delle attività Procedure didattiche: attività di classe Analisi e produzione di materiali didattici; tecnologie glottodidattiche

GLOSSARO taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture R D 61 nate, le hanno ricondotte ad una logica omogenea e coerente. A tali docenti è stata riservata un area di discussione relativa ai problemi che andavano via via affrontando nella gestione della loro funzione tutoriale, spazio denominato sala insegnanti. risultati del monitoraggio mostrano che i corsisti hanno particolarmente apprezzato l uso della piattaforma come ambiente di scambio e di apprendimento, come confermano i circa 30.000 messaggi e le 3.000 discussioni, che hanno visto iscritti oltre 1.400 utenti. risultati del monitoraggio mostrano che i corsisti hanno particolarmente apprezzato l uso della piattaforma come ambiente di scambio e di apprendimento Lavori in corso e prospettive Attualmente è in corso sotto la direzione dell Ufficio V della DG per il Personale della Scuola e la supervisione del CTS un operazione di implementazione dei moduli, mediante materiali di presentazione, esercitazioni, percorsi didattici e buone pratiche (a testimonianza anche dei lavori prodotti nei ruppi regionali), nonché aggiornamento di sitobibliografie, in modo da diffondere nelle scuole tutti i materiali e metterli a disposizione dei docenti. Si auspica che l esperienza maturata e i materiali realizzati nell ambito dell Azione taliano Lingua 2: lingua di contatto, lingua di culture, costituiscano una risorsa preziosa per il miglioramento della qualità della professione docente, e soprattutto siano funzionali al successo scolastico degli studenti con cittadinanza non italiana, nel rispetto della dimensione interculturale. 1 Alunni con cittadinanza non italiana. Presenze, esiti e confronti in Europa. Anno scolastico 2005-2006, a cura della Direzione generale per lo Studente, della Direzione generale per i Sistemi nformativi, della Direzione generale Studi e Programmazione del Ministero della Pubblica struzione, Roma, dicembre 2006. 2 Le 21 università coinvolte nel progetto sono: Bari, Bicocca di Milano, Bologna, Cagliari, Calabria, Cattolica di Milano, Chieti, Federico di Napoli, Firenze, Foggia, Genova, Lecce, Macerata, stituto Universitario Orientale di Napoli, Palermo, Università per stranieri di Perugia, Roma Tre, Università per stranieri di Siena, Torino, Trieste e Ca Foscari di Venezia. 3 È doveroso segnalare l impegno profuso nella nascita e nello sviluppo dell Azione da parte di Carmen Dell Ascenza e Anna Rosa Guerriero, docenti utilizzate fino all a.s. 2004-2005. Questa presentazione è largamente debitrice verso i loro contributi. 4 l CTS dell Azione taliano L2 è così composto: prof. Paolo E. Balboni (ordinario di Didattica delle lingue moderne presso il Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell Università Ca Foscari di Venezia); prof.ssa Bona Cambiaghi (ordinario di Glottodidattica presso la Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere dell Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano); prof. Pasquale Guaragnella (ordinario di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell Università di Bari); prof.ssa Carla Marello (ordinario di Didattica delle lingue moderne presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell Università di Torino); prof.ssa Annarita Puglielli (ordinario di Glottologia e linguistica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell Università di Roma Tre); prof. Cosimo Scaglioso (ordinario di Pedagogia generale e sociale presso la Facoltà di Lingua e Cultura taliana dell Università per stranieri di Siena); prof.ssa Gianna Miola (Dirigente dell Ufficio Politiche dell istruzione, dell educazione e della formazione dell USR Veneto); prof. Giuseppe annazzi (Dirigente Scolastico dell PSCCT Teresa Confalonieri di Roma); prof.ssa Anna Piperno (spettrice della DG per gli Ordinamenti Scolastici del MP); prof.ssa Carmen Dell Ascenza (docente di Lettere già utilizzata presso l ufficio V della Direzione generale per il Personale della Scuola del MP); prof.ssa Anna Rosa Guerriero, (docente di Lettere già utilizzata presso l ufficio V della Direzione generale per il Personale della Scuola); prof. Roberto Cincotta (docente di Lingua e Civiltà Francese utilizzato presso l ufficio V della Direzione generale per il Personale della Scuola del MP); prof.ssa Francesca R. Sauro (docente di Materie Letterarie e Latino utilizzata presso l ufficio V della Direzione generale per il Personale della Scuola del MP).