Progetto di formazione per la realizzazione di opere provvisionali:



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Progetto di formazione per la realizzazione di opere provvisionali: linee guida configurate a seguito della esperienza di lavoro del puntellamento della chiesa di San Sebastiano a Castel Boglione, anche con l esecuzione di lavori temporanei in quota Riferimenti storici Progetto delle opere: rilievo, valutazione delle condizioni di dissesto, determinazione delle forze di sollecitazione, fattibilità con intervento vvf, stima dell impegno e dei costi Organizzazione dell intervento: individuazione dei rischi, criticità, misure di sicurezza Realizzazione: verifica stato dell opera, verifica materiali, verifica capacità operativa, logistica, direttore dei lavori, responsabile sicurezza, collaudo. addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 1

Localizzazione Nel comune di Castel Boglione, nei pressi dell incrocio di località Gianola della strada statale del Turchino n 456, sulla strada provinciale n 45 dove la strada provinciale ultimata la salita si incrocia con la strada comunale che riporta anch essa con una scorciatoia alla stessa strada statale in direzione di Castel Rocchero, alla sinistra in un appezzamento di terreno che sovrasta l inizio della discesa verso Castel Boglione, con un piccolo spiazzo verso monte e di fronte all ingresso della cappella addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 2

Individuata a Catasto nel foglio n 8 di Castel Boglione alla particella n 248 poi tagliata dal tracciato a minor pendenza della strada comunale verso la località Dietro il Monte e Castel Rocchero La posizione che probabilmente era stata scelta perché dominante il crocevia, con un area di rispetto circostante sufficiente a contenere la popolazione nei momenti di incontro, si è rivelata la causa principale dell attuale dissesto e il nuovo tracciato più confortevole della strada comunale ha ridotto e indebolito l area su cui grava la chiesa. Oggi l acqua piovana che naturalmente scende dalla strada comunale va a lambire la parete retrostante dell edificio e poi svolta seguendo la pendenza lungo la strada provinciale e continua a scolare lungo la parete laterale. Ad aggravare lo stato delle fondazioni è stato ancora l abbassamento del livello della strada provinciale realizzato per ridurre la pendenza del dosso al culmine della salita, senza operare la necessaria protezione del terreno di appoggio della chiesa a filo strada che si è trovato esposto e facilmente soggetto a sfaldamento. addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 3

Storia Poche informazioni sulla chiesa campestre si ritrovano sulla pubblicazione di Aldo di Ricaldone Castel Vero Castel Boglione XX secoli di Storia Nel libro si riporta il censimento custodito nell archivio della curia di Acqui redatto dal sacerdote Giovanni Battista Gaino parroco di Castel Vero (antico nome di Castel Boglione). Nello stesso fascicolo con la data successiva del 1679, 16 agosto si elenca la nota et lista delle chiese rette in suddetto loco tra le quali si richiama la cappella di San Sebastiano, chiesa campestre, haverà di reddito per gli quartari di grano che pagano per il Bindello, detto però grano è incerto: due sacchi di grano l anno. La citazione testimonia l esistenza cella cappella campestre prima del 1679. Per quali tutte le chiese si lamenta l elemosina incerta, a indicare la generale poca disponibilità a contribuire al reddito ecclesiastico, per altre chiese si definisce anche la struttura quasi derelitta, non per questa che evidentemente era in buone condizioni. Giacomo Giacinto Salettata il dinamico Segretario di Stato del Ducato di Monferrato, autore, è noto, dell'opera "Decretorum Montisferrati antiquiorum et novorum collectio" edita nel 1675, redasse anche dodici volumi manoscritti che con il titolo generico di "Descrizione storica del Ducato di Monferrato", contiene la storia dei singoli centri demici e dei loro castelli, tra quali ovviamente Castel Vero, custoditi presso l'archivio di Stato di Torino. II Saletta nella sua precisa descrizione del territorio in esame elenca tutto quanto è utile per l'interesse del lettore così da proporci un quadro, sia pure di modeste dimensioni, ma tuttavia di grande valore per Castel Vero. Trattasi di documento inedito che completa la conoscenza della località sotto i suoi vari aspetti feudali, agricoli, ecclesiastici. A proposito delle chiese esistenti indica: - La chiesa parrocchiale di Castel Vero è sotto il vocabolo di Santa Maria d'antignano in titolo di Arcipretura. addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 4

Quella dei Disciplinanti è sotto il nome di San Spirito. La chiesa di Santa Maria è dappresso al cimitero et in campagna si trova la cappella di San Sebastiano. - Non è il finagio di Castel Vero molto abbondante di formento et altre vettovaglie né fieni, bensì di vini, castagne e boschi. La Religione delli signori Cavalieri di Malta vi possede in commenda una massaria con la chiesa denominata di San Martino. San Sebastiano Martire sec. V Il nome di Sebastiano deriva dal greco sebastòs che vuol dire il venerabile, nome quanto mai adatto per il santo più rappresentato nella storia dell arte, insieme a San Girolamo. Le fonti primarie della sua storia sono la Legenda Aurea ed in particolare la Passio Sancti Sebastiani del V secolo: Sebastiano visse nel III secolo d.c. e fu capitano delle guardie dell Imperatore Diocleziano. Già dal VII secolo fu considerato protettore dalle epidemie ed in particolare dalla peste, infatti a lui si attribuiva la fine di una peste diffusasi a Roma. L origine di tali credenze popolari va ricercata in una rilettura delle fonti, che vedono Sebastiano sopravvivere al martirio delle frecce, mezzo con il quale si credeva che Dio inviasse le epidemie, come punizione, sulla terra; il Santo che vi sopravvisse ne fu così ritenuto immune. Proprio del VII secolo è il mosaico all interno della Basilica di S. Pietro in Vincoli a Roma, in cui il santo è rappresentato come un vecchio barbuto e vestito con la tunica. Dalle rappresentazioni del vecchio si giunge poi a quelle più comuni di giovane che tiene in mano arco e frecce, come nell affresco absidale di S. Giorgio al Velabro, a Roma, dipinto da Pietro Cavallini (XIV sec.) o nella tela di Raffaello all Accademia Carrara di Bergamo addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 5

Progetto delle opere: per descrivere in linea di massima l ipotesi progettuale è stato compilato il modello di scheda sottoriportato che illustra al Sindaco e alla Soprintendenza lo schema di intervento previsto per la realizzazione dell opera provvisionale addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 6

la seconda pagina del modello riporta dettagli operativi per la realizzazione dell intervento in condizioni di sicurezza addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 7

La curia vescovile di Acqui ha prodotto i disegni sottoriportati che rappresentano in modo indicativo l edificio addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 8

Al fine di determinare con maggior dettaglio le caratteristiche delle sollecitazioni e derivare le misure dei materiali da predisporre per l opera è stato effettuato un rilievo di maggior particolarità riportato nel disegno seguente: addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 9

Dal Manuale tecnico - pratico per la costruzione di semplici Opere Provvisionali, Catene con Tiranti, si ricavano schemi di calcolo sulle capacità di un tirante di sollecitare la muratura per contrastare sollecitazioni orizzontali: esempi costruttivi addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 10

esempi di calcolo per il profilo a C addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 11

esempi di calcolo per il profilo angolare addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 12

barre filettate per ancoraggi e casseforme addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 13

barre filettate per ancoraggi e casseforme addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 14

Dal Manuale tecnico - pratico per la costruzione di semplici Opere Provvisionali, Angolari e Barre d Acciaio, si ricavano schemi di calcolo sulle capacità di un tirante di sollecitare la muratura per contrastare sollecitazioni orizzontali: esempi costruttivi addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 15

esempi di calcolo per le piastre a base quadrata e circolare addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 16

Per il dimensionamento dei carichi ed a supporto delle determinazioni progettuali è stata effettuata la valutazione sulle masse dell edificio: analisi dei carichi propri dell'edificio n largh lung alt mc kg/mc kg dn/mc dn muratura in mattoni pieni pareti post/ant 2 0,54 5,03 4,23 22,98 lat. 2 0,54 5,38 4,23 24,58 47,56 1700 80.847 base post/ant 2 0,72 5,03 0,5 3,62 lat. 2 0,72 5,38 0,5 3,87 7,50 1700 12.742 fondazione post/ant 2 0,72 5,03 0,4 2,90 lat. 2 0,72 5,38 0,4 3,10 6,00 1700 10.193 timpano muratura in pietra 61,05 103.782 2 0,54 5,52 1,47 4,38 2200 9.640 mq dn/mq soletta tavelle con putrella 3,76 5,38 10 20,23 60 1.214 tetto con tegole 5,38 5,52 29,70 150 4.455 totale dn 119.091 peso porzione di taglio parete di fondo 11,49 1700 19.532 tratta laterale 1 m 2 9,14 1700 15.533 timpano 2,19 2200 4.820 parte soletta 1m 3,76 60 226 parte tetto 1m 5,38 150 807 totale dn 40.917 superfici di taglio mq cm2 pareti 2 0,54 4,23 4,57 base 2 0,72 0,5 0,72 fondazione 2 0,72 0,4 0,58 5,86 58.644 addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 17

Il dissesto in atto è soprattutto conseguente a un cedimento di fondazione e potrà essere rimediato in modo conclusivo rimovendo le cause del deterioramento per il dilavamento dell acqua piovana e assicurando nuovamente la stabilità alla base dell edificio con una rinnovata superficie di appoggio alle fondazioni sui bordi della strada comunale e provinciale. L intervento più modesto che poteva essere realizzato in tempi brevi come opera provvisionale in attesa dell intervento definitivo si limita all applicazione di contrasti capaci di fermare il ribaltamento in atto e di evitare l ulteriore taglio delle murature portanti. Allo scopo sono state proposte le seguenti soluzioni, come da dimensionamento e posizionamento meglio descritto nelle successive schede, che condivise dalla competente Soprintendenza, in accordo con la Curia Vescovile proprietaria della chiesa e con il Sindaco, sono state concretizzate durante il corso teorico-pratico di addestramento per i Vigili del Fuoco del Piemonte e della Valle d Aosta che si è svolto il 13 14 settembre 2004 in Asti e il 15-16 e 17 settembre 2004 nel cantiere di Castel Boglione. addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 18

Si propongono le soluzioni progettuali già indicate nella scheda del progetto di massima come da dimensionamento e posizionamento di seguito descritto più dettagliatamente: addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 19

schema di dettaglio del concatenamento dei nodi dei tiranti: addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 20

L analisi dei carichi, la valutazione delle condizioni di dissesto in atto e delle prevedibili evoluzioni, la tipologia dell edificio sottoposto a vincolo della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, la capacità operativa delle maestranze VVF, la disponibilità di materiali sul mercato locale, la necessità di mantenere limitati gli oneri, l efficacia e reversibilità dei provvedimenti, hanno motivato le scelte progettuali. Il progetto ha compreso una ricerca di mercato con relativa analisi dei costi come riportato nella successiva tabella.. addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 21

I rischi Stabilità dell edificio dissesto a causa di un cedimento di fondazione che ha determinato la rotazione verso l esterno della parete posteriore, una significativa lesione con apertura della volta e modesti danni alla copertura. Localizzazione del sito posizione isolata su un crocevia tra la strada comunale e la strada provinciale con traffico importante tra Asti ed Acqui; addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 22

Tipologia e modalità realizzative delle opere provvisionali puntellamento della muratura in mattoni impiegando tavole, travi in legno e catene metalliche Metodi di lavoro esecuzione di lavori di preparazione a piè d opera, di costruzione al piano terra e di lavori temporanei in quota addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 23

Prospetto dei fattori di rischio e delle principali criticità: rischio fasi di intervento principali criticità Stabilità dell edificio avvicinamento all edificio mancata conoscenza delle condizioni dell edificio caduta di elementi in equilibrio instabile aggravamento delle cause di dissesto lavori nei pressi dell edificio sollecitazioni meccaniche trasmesse all edificio modifica dello stato preesistente lavori sull edificio coinvolgimento in dissesti in atto variazioni dell equilibrio delle sollecitazioni in atto Localizzazione del sito trasferimento traffico stradale, pericoli nel trasporto Tipologia e modalità realizzative delle opere provvisionali Metodi di lavoro posizionamento e movimentazione delimitazione del cantiere organizzazione del deposito di cantiere definizione aree di lavoro posizionamento dei mezzi d opera movimentazione dei materiali posizionamento e fissaggio degli elementi lavori in quota lavori di preparazione a piè d opera lavori sull edificio lavori temporanei in quota dei materiali intralcio al traffico automobilistico, pericolo di investimento, mezzi di sollevamento limitazione viabile, controllo degli accessi segnaletica del cantiere, percorsi nelle movimentazioni, depositi materiali di risulta pericoli reciproci nelle varie lavorazioni, esecuzione di lavori in posizioni non ergonomiche sicurezza rispetto alle particolarità dell edificio sistemi di sollevamento e trasporto, urto e caduta di elementi trattenuta per il fissaggio individuazione sistemi di protezione collettivi o individuali dalla caduta utilizzo di attrezzature per taglio, piegatura, saldatura, etc utilizzo attrezzatura manuale, D.P. collettiva e individuale utilizzo attrezzatura manuale,addestramento e qualificazione, disponibilità e utilizzo D.P.I individuali. addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 24

Infortuni più frequenti: danni dorso lombari dovuti alla movimentazione dei carichi, caduta di carichi, contatti con macchine in movimento, schiacciamento delle dita della mano o del piede, taglio della mano, dell avambraccio, degli arti inferiori, ustioni per contatto con parti calde, caduta dall alto. Misure di sicurezza: Pericoli Riduzione del rischio Norma prevalente di riferimento Localizzazione e organizzazione del cantiere: In funzione della localizzazione del attenzione al coinvolgimento nel traffico cantiere: - punti di accesso ai luoghi di lavoro a quote diverse rispetto alle aree perimetrali, dislivello in diminuzione di circa 2 metri dal fronte chiesa verso la strada provinciale; - spazi sufficientemente ampi per la localizzazione dei depositi di materiali e predisposizione di aree di lavoro, scarsi per il posteggio degli automezzi; stradale dispositivo di protezione collettiva contro le cadute definizione delle aree di cantiere e dei depositi e delle aree di sosta a servizio ma esterne al cantiere 547/55 164/66 626/94 493,494/96 164/66 493,494/96 quote di lavoro: in funzione dei piani di lavoro: - al piano terra per la preparazione degli elementi da montare in quota - sulle pareti e sul tetto dell edificio con puntellamenti e catene da posizionare fino all estremità delle pareti che raggiungono altezze di 6 8 m circa provinciale; attenzione al rischio di caduta dall alto definizione degli spazi in funzione della tipologia delle lavorazioni, della movimentazione dei materiali della ergonomicità delle postazioni di lavoro richiamo all applicazione delle techiche specifiche per il lavoro su scale, autoscale, snorkel e tecniche SAF secondo i vari livelli di specializzazione 494/96 626/94 626/94 tipologie di lavoro: in funzione delle tipologie di attenzione ai pericoli conseguenti allo 547/55 addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 25

lavoro: svolgimento delle varie mansioni - capomastro: verifica dell eseguibile, controllo delle quote di progetto, accertamento sufficienza materiali e attrezzature, adeguamento del progetto; - carpentiere in legno: posizionamento delle travi in legno a supporto delle pareti; - muratore: foratura delle pareti in mattoni per il passaggio delle aste metalliche; - fabbro: preparazione delle chiavi metalliche; - meccanico: montaggio delle catene; - collaudatore: verifica dell efficacia del costruito; conseguenti all impiego dei mezzi attenzione ai pericoli connessi all impiego operativi: di autoscala, autogrù, snorkel, act; conseguenti all impiego delle attrezzature: conseguenti all impiego dei materiali: attenzione ai pericoli connessi all utilizzo di attrezzature per taglio, saldatura, modellazione, connessione; attenzione ai pericoli per la movimentazione dei carichi, per la natura dei manufatti, per la instabilità durante la costruzione. 494/96 547/55 459/66 494/96 547/55 459/66 494/96 547/55 Allegati: 1. DPR 27 aprile 1955 n 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro 2. DPR 7 gennaio 1956 n 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni 3. DPR 24 luglio 1966 n 459 Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE,91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine. 4. DM 22 maggio 1992 n 466 Regolamento recante il riconoscimento di efficacia di un sistema individuale per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici. Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale 5. D.leg. 4 dicembre 1992 n 475 Attuazione della direttiva 89/686/CE, in materia di riavvicinamento della legislazione degli stati membri relativa ai dispositivi di protezione individuale (questo decreto riporta i requisiti essenziali di sicurezza dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e le procedure per l'apposizione del marchio di conformità CE). addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 26

6. D.leg. 19 settembre 1994 n 626 Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 2001/45/CE e 99/92/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro 7. D.leg. 14 agosto 1996 n 493 Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro 8. D.leg. 14 agosto 1996 n 494 Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili 9. D.leg. 2 gennaio 1997 n 10 Attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CE relative ai dispositivi di protezione individuale 10. DM 2 maggio 2001 Criteri per l'individuazione e l'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI). 11. DM 13 febbraio 2003 Ministero attività produttive Terzo elenco riepilogativo di norme armonizzate concernente l'attuazione della direttiva n. 89/686/CEE relativa ai dispositivi di protezione individuale. 12. DPR 3 luglio 2003 Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell'articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n. 109. 13. D.leg. 8 luglio 2003 n 235 Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori 14. Direttiva 2001/45/CE del 27 giugno 2001 che modifica la direttiva 89/655/CEE del Consiglio relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (seconda direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) 15. UNI EN 1263-1:2003 Reti di sicurezza - Requisiti di sicurezza, metodi di prova 16. UNI EN 1263-2:2003 Reti di sicurezza - Requisiti di sicurezza per i limiti di posizionamento 17. UNI EN 795:2002 Protezione contro le cadute dall'alto - Dispositivi di ancoraggio - Requisiti e prove addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 27

18. UNI HD 1004:1993 Torri mobili da lavoro (ponteggi mobili) costituite da elementi prefabbricati. Materiali, componenti, dimensioni, carichi di progetto e requisiti di sicurezza 19. LINEA GUIDA per l esecuzione di lavori temporanei in quota con l impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi ( settembre 2003) addestramento operativo a Castel Boglione, chiesa San Sebastiano, 13-17 settembre 2004, pag 28