Accade all UE. n 268. s u l l e a t t i v i t à d e l l e I s t i t u z i o n i C o m u n i t a r i e



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Accade all UE n 268 B o l l e t t i n o d i n f o r m a z i o n e s u l l e a t t i v i t à d e l l e I s t i t u z i o n i C o m u n i t a r i e settimana dal 29 giugno al 3 luglio 2015 r e s o c o n t o d e l l a s e t t i m a n a d a l 22 a l 26 g i u g n o 2 0 1 5

L Editoriale Entro venerdì la Commissione renderà nota la sua prima valutazione sul disegno di legge di stabilità italiano, ma ci si aspetta anche un intervento, per una volta, sui conti tedeschi che fa già molto rumore a Berlino. Del giudizio di Bruxelles sul testo del governo Letta sono già uscite alcune anticipazioni sulla stampa che parlano forse in modo eccessivamente ottimistico - di un parere "sostanzialmente positivo" sulla manovra, a condizione che si mantengano la traiettoria e i saldi di quanto mandato a Bruxelles, cioè del testo varato da Letta e Saccomanni. Naturalmente, in mezzo, ci sono i tremila e passa emendamenti ed è chiaro quindi che l esercizio è estremamente difficile perché dall Europa verrà un monito a chiudere la partita a saldi invariati, mentre non è certo che questa sia la linea delle forze politiche, specie nella fase convulsa che stiamo vivendo. Molto probabilmente, la Commissione metterà in rilievo l impegno del governo a tenere la barra del limite del 3% sul quale si è già espressa la scorsa settimana e farà capire che solo rispettando scrupolosamente le tabelle di marcia annunciate (cioè un deficit nel 2014 al 2,7%) può aprirsi concretamente la possibilità di attivare i meccanismi di flessibilità previsti dal sistema di governance europeo che ci consentirebbe di scorporare somme (due o tre miliardi per esempio) per investimenti senza intaccare i limiti stabiliti. E questo senza dubbio lo scenario al quale pensa Letta quando chiede che il suo governo sia giudicato "a fine 2014". Vedremo nelle prossime due/tre settimane se questo scenario sarà R i e n n e v a p l u s Dopo questo travagliato fine settimana e un Consiglio europeo non meno convulso, si ha come l impressione che si sia rotto qualcosa che sarà molto difficile recuperare. Si è rotta innanzitutto la convinzione che i Capi di Stato e di Governo, una volta tutti insieme, erano sempre in grado di comporre quello a cui le burocrazie e gli stessi Ministri di settore non riuscivano a venire a capo. E che insomma c era sempre un ultimo ricorso che tutto appianava e tutto risolveva. Così non è stato nel caso greco, e anche sull immigrazione l accordo a minima è stato raggiunto dopo un diverbio di varie ore in cui, per dirla eufemisticamente, sono volati stracci che lasceranno tracce durature fra Tusk e Juncker, fra Tusk e Federica Mogherini, fra paesi dell'est e baltici e Matteo Renzi eccetera. Ma quello che si è rotto in modo ancora più traumatico, forse, è l idea stessa di un Europa comunità di destino ; a trattare del caso greco è stato più un Consiglio d Amministrazione impegnato a fare calcoli sul dare/avere a e rimproverare, anche legittimamente, al Governo greco ritardi e lacune, ma senza quella sufficiente visione politica necessaria per evitare lo scenario drammatico attuale. Per quanto riguarda la Grecia, oggi, tutto può ancora succedere: può accadere, ad esempio, che il referendum del 5 luglio sconfessi gli appelli del Governo e accetti il piano di ristrutturazione chiesto da Bruxelles. O può accadere davvero lo scenario più estremo, e cioè l uscita della Grecia non tanto e non solo dalla zona euro, ma dall Unione europea, il che porterebbe conseguenze a catena facilmente immaginabili. Non a caso la Merkel, presa fra due fuochi, quello dei falchi del suo partito e non solo, e dal suo ruolo di madre nobile dell Europa, afferma che se fallisce l euro fallisce l Europa. E naturalmente la questione greca monopolizzerà l'attenzione tutta la settimana, anche se sono molteplici gli altri dossier di attualità, dall'immigrazione al TTIP o all'avvio, il 1 luglio, del semestre di presidenza lussemburghese. Ma, appunto, il caso greco investe il problema del fine ultimo della costruzione europea: l Europa è un bene comune o un fardello da sopportare, per alcuni, e semplice cassa dalla quale ritirare dividendi, per altri? 2

L Editoriale Entro venerdì la Commissione renderà nota la sua prima valutazione sul disegno di legge di stabilità italiano, ma ci si aspetta anche un intervento, per una volta, sui conti tedeschi che fa già molto rumore a Berlino. Del giudizio di Bruxelles sul testo del governo Letta sono già uscite alcune anticipazioni sulla stampa che parlano forse in modo eccessivamente ottimistico - di un parere "sostanzialmente positivo" sulla manovra, a condizione che si mantengano la traiettoria e i saldi di quanto mandato a Bruxelles, cioè del testo varato da Letta e Saccomanni. Naturalmente, in mezzo, ci sono i tremila e passa emendamenti ed è chiaro quindi che l esercizio è estremamente difficile perché dall Europa verrà un monito a chiudere la partita a saldi invariati, mentre non è certo che questa sia la linea delle forze politiche, specie nella fase convulsa che stiamo vivendo. Molto probabilmente, la Commissione metterà in rilievo l impegno del governo a tenere la barra del limite del 3% sul quale si è già espressa la scorsa settimana e farà capire che solo rispettando scrupolosamente le tabelle di marcia annunciate (cioè un deficit nel 2014 al 2,7%) può aprirsi concretamente la possibilità di attivare i meccanismi di flessibilità previsti dal sistema di governance europeo che ci consentirebbe di scorporare somme (due o tre miliardi per esempio) per investimenti senza intaccare i limiti stabiliti. E questo senza dubbio lo scenario al quale pensa Letta quando chiede che il suo governo sia Questa è la vera posta in gioco che il caso greco e tutte le sue implicazioni hanno fatto esplodere. Oportet ut scandala eveniant dice del resto il Vangelo, passo particolarmente adatto alla fase decisiva che si apre. G i a n f r a n c o D e l l A l b a 3

settimana 29 giugno 3 luglio novembre L a S e t t i m a n a In una settimana cruciale per le sorti della Grecia nell Euro, gli eventi ufficiali delle istituzioni europee non sono poi molti. Al Parlamento europeo si riuniranno i gruppi politici, per preparare la plenaria di Strasburgo (il piatto forte sarà la Direttiva sui diritti degli azionisti, alla quale si potrebbe aggiungere, forse, il TTIP) ed alcune commissioni parlamentari. Tra queste, segnaliamo la commissione INTA, che deciderà appunto di inviare di nuovo in plenaria gli emendamenti che non erano stati votati in giugno, e la commissione TAXE, dove interverranno il Presidente Juncker e il Commissario Moscovici per parlare del Piano d azione per un equa tassazione delle imprese. In Consiglio, la settimana vedrà l avvicendarsi tra la Presidenza lettone e quella lussemburghese, che inizierà mercoledì 1 luglio, per concludersi a fine 2015. Infine, lunedì si svolgerà il summit UE-Cina, al quale parteciperà anche il Primo Ministro cinese Li Keqiang, nel quarantesimo anniversario dell inizio delle relazioni EU Cina. Per scaricare la dichiarazione finale del Summit, cliccare qui. M a t t e o B o r s a n i 4

settimana 29 giugno 3 luglio novembre 1. A C C ADE IN PARLAM E N TO R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I T u r i s m o e t r a s p o r t i C o m m i s s i o n e s p e c i a l e a c c o r d i f i s c a l i 2. A C C ADE IN CO N SIGLIO P r e s i d e n z a l u s s e m b u r g h e s e d e l C o n s i g l i o d e l l U E 3. R I UNIONI ED EVENTI 1 7 v e r t i c e b i l a t e r a l e t r a l U E e l a R e p u b b l i c a P o p o l a r e C i n e s e S E M I N A R I O H O R I Z O N 2 0 2 0 : L A M A N I F A T T U R A A V A N Z A T A N E L L A P R O G R A M M A Z I O N E 2 0 1 6-2 0 1 7 4. B ANDI E FINANZIAM ENTI P r o g r a m m i e b a n d i Resoconto della settimana dal 22 al 26 giugno 2015 5

1. A C C ADE IN PARLAM E N TO R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I T U R I S M O E T R A S P O R T I Il 29 giugno si riunirà la commissione per i Trasporti e il Turismo. Tra i punti in agenda si segnalano, in particolare: lo scambio di opinioni con la DG COMP sugli aiuti pubblici alle infrastrutture di trasporto; il resoconto sui triloghi (quarto pacchetto ferroviario). Per maggiori informazioni: Maria Cristina Scarfia (mc.scarfia@confindustria.eu) [Torna su] C O M M I S S I O N E S P E C I A L E A C C O R D I F I S C A L I Giovedì 2 luglio la commissione per gli Accordi fiscali (TAXE), in una seduta comune con la commissione per i Problemi economici e monetari (ECON), terrà uno scambio di opinioni con il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e con Pierre Moscovici Commissario responsabile per gli affari economici e finanziari e la fiscalità, il quale presenterà il Piano d azione per un equa tassazione delle imprese. Per maggiori informazioni: Pietro Mambriani (p.mambriani@confindustria.eu) [Torna su] 6

2. A C C ADE IN CONSIGLIO P R E S I D E N Z A L U S S E M B U R G H E S E D E L C O N S I G L I O D E L L U E Il 1 luglio la presidenza del Consiglio dell UE passerà dalla Lettonia al Lussemburgo che la deterrà fino al 31 dicembre 2015. Secondo il programma di lavoro della nuova presidenza, l operato lussemburghese sarà caratterizzato da un approccio aperto fondato su: ascolto dei cittadini, supporto all attività di impresa e cooperazione con i partner e le istituzioni. Per maggiori informazioni: Matteo Carlo Borsani (m.borsani@confindustria.eu) [Torna su] 7

3. R I UNIONI ED EVENTI 17 V E R T I C E B I L A T E R A L E T R A L U E E L A R E P U B B L I C A P O P O L A R E C I N E S E Il giorno 29 giugno si è tenuto a Bruxelles il 17 vertice bilaterale tra l unione Europea e la repubblica Popolare Cinese. Per l occasione erano presenti il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, e il Primo ministro cinese Li Keqiang, che hanno celebrato il 40 anniversario delle relazioni diplomatiche Ue-Cina, riconoscendo i significativi passi avanti compiuti dall Ue e dalla Cina sul piano dei loro rapporti politici, economici, sociali, ambientali e culturali.in questo contesto l UE e la Cina hanno rilasciato una Dichiarazione congiunta e hanno tenuto una conferenza a margine del summit. Hanno preso parte all incontro Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Comune, nonché attuale Vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per l occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, Cecilia Malmstrom, Commissario Ue responsabile per il commercio, e Carlos Moedas, Commissario Ue responsabile per la ricerca, la scienza e l innovazione. Il Presidente della Commissione Europea Juncker e il Vicepresidente Katainen sono inoltre intervenuti in occasione del Summit Ue-Cina sulla Business a margine del vertice. Durante il vertice, i leader di entrambe le parti hanno ribadito il loro impegno volto a rafforzare la cooperazione in merito alla protezione e all'applicazione della proprietà intellettuale (PI). E stato sottolineato l impegno profuso dall'ue e dalla Cina nel facilitare gli scambi tra i due blocchi, grazie ad un nuovo accordo doganale. Nella dichiarazione congiunta le due parti si sono dette altresì desiderose di raggiungere tutte le misure tecniche necessarie al conseguimento di un accordo di riconoscimento reciproco previsto per novembre 2015, che consentirà agli operatori europei e cinesi di godere di costi più bassi, procedure semplificate e di una maggiore prevedibilità nelle loro attività. L'UE e la Cina hanno inoltre concordato sulla necessità di intensificare la loro cooperazione per combattere il cambiamento climatico. Nella dichiarazione UE-Cina sul cambiamento climatico entrambe le parti si impegnano a cooperare per lo sviluppo di un economia a basse emissioni di carbonio. Per maggiori informazioni: Carlo Pirrone (c.pirrone@confindustria.eu) [Torna su] 8

S E M I N A R I O HO R I Z O N 2 0 2 0 : LA M A N I F A T T U R A A V A N Z A T A N E L L A P R O G R A M M A Z I O N E 2 0 1 6-2 0 1 7 Dal 1 gennaio 2014 è operativo Horizon 2020, il nuovo programma di finanziamento europeo nel settore della R&I. Dopo la prima tornata di bandi pubblicati nel corso del biennio 2014/2015, nel mese di settembre 2015 la Commissione europea pubblicherà il programma di lavoro 2016/2017 di Horizon 2020 che identifica le priorità ed i temi che saranno oggetto dei futuri bandi e inviti a presentare proposte. Il bilancio totale per tale biennio sarà, come per quello precedente, pari a 15 Md di. Lo sforzo di ridurre la complessità delle regole di partecipazione, semplificando e rendendo meno onerose le procedure di accesso, insieme alla volontà di promuovere un approccio più orientato sull innovazione industriale hanno reso il programma particolarmente appetibile per il mondo delle imprese e posto le basi per una loro più ampia partecipazione ai finanziamenti europei in materia di R&I. Con l elevato numero di proposte sottoposte in risposta al primo round di bandi, l Italia figura tra i paesi che dimostrano un forte interesse nei confronti delle opportunità che discendono da Horizon 2020. Con Horizon 2020 l Unione europea si prefigge infatti l obiettivo di potenziare la base tecnologica e scientifica europea, supportando l'innovazione industriale a tutti i livelli, dalla ricerca di base alla commercializzazione dei risultati della ricerca. Un ruolo fondamentale è attribuito alle tecnologie industriali, considerate come un fattore chiave per promuovere prodotti e processi innovativi e per rispondere alle grandi sfide sociali cui l Europa è confrontata Il sostegno alla manifattura avanzata come strumento di competitività e modernizzazione della base industriale europea costituisce pertanto una delle grandi priorità di Horizon 2020 e rappresenta un filo conduttore che si declina trasversalmente all interno del programma, tanto nel pilastro Leadership in Enabling and Industrial Technologies quanto in quello Societal Challenges. In questo contesto, l'obiettivo generale del seminario è quello di fornire al Sistema associativo di Confindustria e a tutti coloro che fossero interessati, un anticipazione utile ad orientarsi in vista dei prossimi bandi di gara che riguarderanno il tema della manifattura avanzata. 9

La prima parte del seminario sarà dedicata ad un analisi dei risultati della partecipazione alla prima tornata di bandi di Horizon 2020, delle esperienze fatte e delle lezioni che ne possono essere tratte anche in termini dei possibili aggiustamenti necessari, con uno sguardo generale alle future priorità che saranno supportate dal programma. I lavori proseguiranno con un intervento sulla politica europea sulle Key Enabling Technologies e sulle iniziative UE tese a promuovere le tecnologie abilitanti a vantaggio della competitività dell industria manifatturiera. Nella seconda parte della mattina e nel corso del pomeriggio si procederà con una panoramica dei singoli programmi di lavoro relativi ai due pilastri LEIT e Sfide Sociali, mettendo in evidenza gli ambiti di intervento espressamente dedicati alla manifattura avanzata. Infine, i lavori si concluderanno con un intervento volto ad illustrare le iniziative sul fronte nazionale a supporto della manifattura intelligente con una panoramica sui recenti bandi pubblicati dal MISE per grandi progetti nel settore dell industria sostenibile, sulle attività del Cluster tecnologico Fabbrica intelligente e sulla partecipazione italiana alla futura Knowledge and Innovation Community che sarà lanciata nel 2016 dall EIT sull tema dell advanced manufacturing. Per maggiori informazioni:segretariato Confindustria (delegazione@confindustria.eu) [Torna su] 10

4. B ANDI E FINANZIAM ENTI P R O G R A M M I E B A N D I H O R I Z O N 2020 E U R O S T A R S II Segnaliamo che la Commissione europea ha pubblicato il bando 2015 del Programma Eurostars II nell ambito di Horizon 2020, che intende supportare progetti collaborativi di Piccole e Medie Imprese e loro partners che sviluppano prodotti, processi e servizi innovativi pronti per l immissione sul mercato. Il programma Eurostars, attualmente sostenuto dai 34 paesi che partecipano a EUREKA e dall Unione europea, dispone di una dotazione finanziaria complessiva di 1,1 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, di cui 287 milioni di euro messi a disposizione dalla Commissione europea e 861 milioni di euro dagli Stati membri che, come l Italia, aderiscono al programma. Il bando 2015 del programma Eurostars, caratterizzato da un approccio bottom-up, prevede il finanziamento di azioni destinate ad interventi di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, includendo progetti afferenti a qualsiasi area tematica (ad esclusione delle applicazioni militari), purché ci sia un forte orientamento al mercato. La durata massima dei progetti è di 36 mesi, mentre il periodo massimo previsto entro il quale il prodotto deve essere introdotto sul mercato non può superare i 24 mesi successivi al completamento del progetto. Possono partecipare al programma PMI innovative, università, enti/organismi di ricerca (pubblici o privati) e grandi imprese. Essendo un programma co-finanziato dalla Commissione europea e da Fondi nazionali, i costi ammissibili e l importo dei finanziamenti dipendono dai Paesi coinvolti nel progetto. 11

In particolare per l Italia, come indicato dal seguente grafico, il bando segue linee di cofinanziamento differenti per le diverse tipologie di organizzazione: Tipo di organizzazione % costi eleggibili Finanziamento massimo Ulteriori informazioni Piccole imprese Ricerca Industriale: 40% Sviluppo sperimentale: 30% 1.000.000,00 euro È possibile un prestito aggiuntivo alla sovvenzione su richiesta Medie imprese Ricerca industriale: 30% Sviluppo sperimentale: 20% 1.000.000,00 euro È possibile un prestito aggiuntivo alla sovvenzione su richiesta Grandi imprese Ricerca industriale: 20% Sviluppo sperimentale: 10% 1.000.000,00 euro È possibile un prestito aggiuntivo alla sovvenzione su richiesta Università Ricerca industriale: 50% Sviluppo sperimentale: 25% 1.000.000,00 euro Organizzazioni di ricerca Altri Prestiti aggiuntivi alla sovvenzione destinati ai richiesti solo per imprese o tutte le organizzazioni private Ricerca industriale: 50% Sviluppo sperimentale 25% 1.000.000,00 euro 1.000.000,00 euro 1.500.000,00 euro 12

La scadenza per la presentazione delle domande di finanziamento è prevista per il 17 settembre 2015. Per ulteriori informazioni sui bandi si rimanda al sito del programma Eurostars. Per maggiori informazioni: Leonardo Pinna (l.pinna@confindustria.eu) e Ilaria Giannico (i.giannico@confindustria.eu) [Torna su] H O R I Z O N 2020 - B IO- B A S E D I N D U S T I E S J O I N T U N D E R T A K I N G Segnaliamo che la Bio-based Industies Joint Undertaking (BBI JU) ha pubblicato l elenco provvisorio dei topics e degli stanziamenti di bilancio della seconda call del 2015, nell ambito del programma Horizon 2020. In particolare, il bando 2015 prevede una dotazione finanziaria complessiva di 106 milioni di euro suddivisi in tre tipi di azioni: Innovation Actions : 60 milioni di euro ripartiti su 7 topics; Research and Innovation Actions : 40 milioni di euro ripartiti su 10 topics; Coordination and Support Actions": 6 milioni di euro ripartiti su 4 topics. L'obiettivo generale del partenariato pubblico-privato per le industrie bio-based è quello di sostenere la transizione verso un economia più efficiente e a basse emissioni di carbonio, rafforzando al contempo la crescita economica e l'occupazione, in particolare nelle zone rurali, attraverso lo sviluppo di bio-industrie sostenibili e competitive nel territorio europeo. Per ulteriori informazioni sui bandi si rimanda al sito ufficiale della BBI dove è possibile scaricare l elenco provvisorio in versione originale. oltre che alla pagina dedicata nell area riservata del sito web della Delegazione di Confindustria. Per maggiori informazioni: Leonardo Pinna (l.pinna@confindustria.eu) e Ilaria Giannico (i.giannico@confindustria.eu) [Torna su] 13

Resoconto della settimana dal 22 al 26 giugno 14

settimana dal 22 al 26 giugno ovembre 1. A C C ADE IN PARLAM E N TO M I N I P L E N A R I A D I B R U X E L L E S F o n d o e u r o p e o s u g l i i n v e s t i m e n t i o s t a t e g i c i ( F E I S ) R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I P r o b l e m i e c o n o m i c i e m o n e t a r i I n d u s t r i a, R i c e r c a e d E n e r g i a M e r c a t o i n t e r n o e P r o t e z i o n e d e i c o n s u m a t o r i 2. A C C ADE IN CONSIGLIO E s i t i d e l C o n s i g l i o E u r o p e o C o n s i g l i o A m b i e n t e N o t a d i a g g i o r n a m e n t o s u l l a G r e c i a 15

1. A C C ADE IN PARLAM E N TO M I N I P L E N A R I A D I B R U X E L L E S F O N D O E U R O P E O S U G L I I N V E S T I M E N T I O S T A T E G I C I ( F E I S ) Durante la mini plenaria del 24 giugno, il Parlamento europeo ha approvato le regole sul Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS) con 464 voti a favore, 131 contrari e 19 astensioni. Rispetto alla proposta della Commissione, le modifiche apportate da Parlamento europeo e Consiglio hanno introdotto importanti novità, permettendo il superamento di alcune criticità individuate da Confindustria. In particolare: è stato ridotto l ammontare di risorse da sottrarre ai programmi Horizon 2020 e CEF (Connecting Europe Facility) per la costituzione della garanzia, garantendo comunque la certezza delle risorse messe a disposizione; la garanzia del FEIS potrà essere utilizzata solo a supporto di progetti addizionali, ossia ad «operazioni che affrontino fallimenti di mercato o situazioni di investimento sub-ottimale» e che non potrebbero essere condotte senza il ricorso alla garanzia del FEIS; in tema di governance, l Investment Committee (ossia l organo incaricato di bollinare tra i progetti selezionati da BEI quelli aventi le caratteristiche per ottenere la garanzia del FEIS) sarà composto da 8 (e non più 6) esperti indipendenti, che dovranno avere competenze non solo nel campo della finanza di progetto, ma anche settoriali (anche nel campo delle PMI) e di micro e macro economia; sarà possibile la concessione diretta della garanzia anche a piattaforme di investimento e a banche di sviluppo nazionali, previa approvazione dell Investment Committee; per quanto riguarda il Portale per i progetti di investimento europei, che sarà creato dalla Commissione in collaborazione con la BEI al fine di permettere ai potenziali investitori di valutare i singoli progetti di investimento, è stato chiarito che questo avrà principalmente il compito di garantire un adeguato livello di visibilità ai progetti così da permettere scelte di investimento più consapevoli da parte dei finanziatori. L inserimento all interno del portale delle 16

schede riassuntive riguardanti i progetti sarà subordinato al pagamento di una fee da parte dei promotori; verrà creato una European Investment Advisory Hub (EIAH), gestita dalla BEI in partnership con la Commissione, con il compito di fornire assistenza tecnica sia ai promotori dei progetti (siano essi soggetti pubblici o privati) sia ad entità pubbliche regionali e locali. I promotori dei progetti potranno rivolgersi all EIAH nelle fasi di strutturazione dei progetti, per ottenere consulenza sull uso di strumenti finanziari innovativi, per la predisposizione di parternship pubbblicoprivate e per ottenere consulenza sui temi della legislazione europea. L attività fornita dall Hub dovrebbe favorire in particolare le PMI, permettendo loro di accedere ai servizi offerti a prezzi scontati. In particolare il prezzo pagato dalle PMI non dovrebbe superare un terzo del costo dell assistenza tecnica loro erogata; la Commissione fornirà un attività di guida che assicuri il coordinamento, la complementarietà e le sinergie tra le diverse forme di finanziamento fornite dall Unione (si pensi ai Fondi Strutturali) per cofinanziare progetti che hanno accesso alla garanzia del FEIS; le Investment Guidelines, che saranno inserite all interno di un documento posto in allegato alla proposta di regolamento, conterranno una chiara indicazione delle controparti e dei progetti che potranno accedere alla garanzia del FEIS così come degli strumenti finanziari sostenibili dalla garanzia. Le linee guida indicano come soggetti eleggibili: le PMI (sotto i 250 dipendenti) e MidCaps( sotto i 3000 dipendenti); le Banche di sviluppo nazionali o altri intermediari finanziari, i Fondi che investano in azioni o in strumenti di debito al pari di ogni altro schema di investimento collettivo, le Piattaforme di investimento dedicate, le Entità pubbliche (territoriali e non, esclusi gli Stati Membri) e aziende di ogni dimensione, incluse le aziende per progetto, i veicoli speciali costituiti dalle banche e le utilities. Stando alle linee guida, ed a meno di casi eccezionali, la garanzia non sarà in ogni caso concessa per operazioni di rifinanziamento. Essa potrà però essere concessa per supportare in modo diretto o indiretto il finanziamento di nuovi progetti nel campo delle infrastrutture, degli investimenti greenfield (riguardanti la creazione di nuovi asset) e in quelli brownfield (riguardanti la modernizzazione di asset già esistenti). Come anticipato, la garanzia sarà posta inoltre a sostegno di strumenti finanziari di varia natura emessi da soggetti quali banche di sviluppo nazionali, piattaforme di investimento e fondi. 17

Tra gli strumenti indicati nelle linee guida si ricordano: prestiti, garanzie e controgaranzie, tranche di debito mezzanino e subordinato, strumenti del mercato dei capitali quali partecipazioni azionarie o semi-azionarie e strumenti di rafforzamento del credito. Inoltre, e con riferimento alla necessità di evitare il rischio di concentrazione settoriale degli investimenti, lo Steering board renderà pubblici dei limiti riguardanti i livelli massimi di concentrazione degli investimenti per settore, con la possibilità di modificarli dopo una consultazione con l IC e comunque motivando la scelta sia al Parlamento che al Consiglio. Con riferimento al tema della concentrazione geografica, le linee guida prevedono che il FEIS alimenti investimenti in tutti e 28 gli Stati membri, stabilendo un limite massimo di investimenti per Stato Membro. A seguito dell approvazione da parte del Consiglio con procedura scritta (25 giugno), il Regolamento del Piano Juncker entrerà in vigore all'inizio del mese di luglio e il Fondo dovrebbe essere pienamente operativo entro settembre. Per maggiori informazioni: Viviana Padelli (v.padelli@confindustria.eu) [Torna su] R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I P R O B L E M I E C O N O M I C I E M O N E T A R I Giovedì 25 giugno si è riunita la commissione per i Problemi economici e monetari (ECON). La seduta si è aperta con un audizione con Danièle Nouy, presidente del consiglio di vigilanza della BCE, la quale si è soffermata sulla situazione delle banche europee e sulle eventuali evoluzioni del sistema finanziario a seguito degli sviluppi della questione greca. Per quanto riguarda lo stato di salute del sistema bancario europeo, il Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE ha notato come le banche del continente, a causa della crescita debole e dei bassi tassi d interesse trovino difficoltà a ritrovare i livelli di profittabilità dei periodi pre-crisi. In questo scenario il contemporaneo rispetto di requisiti più stringenti in termini di capitale non permette alle banche di erogare adeguati livelli di credito all economia reale. Sul rapporto tra banche nazionali e BCE, la Nouy,ha sottolineato come alle banche nazionali spettino compiti di vigilanza in tema di antiriciclaggio e di protezione dei consumatori mentre la BCE è responsabile per il corretto funzionamento tanto del Meccanismo Unico di Supervisione quanto del processo di Vigilanza e supervisione. Durante il suo intervento, la Nouy ha inoltre aggiunto che è necessaria, da parte degli 18

Stati membri, una trasposizione senza ulteriori ritardi della Direttiva BRRD, così da eliminare le divergenze in termini di approccci regolatori ad oggi esistenti. Sul tema Grecia, il Presidente del consiglio di vigilanza della BCE ha ribadito a più riprese che l organismo da lei presieduto non ha nulla a che vedere con la politica monetaria condotta dalla BCE dal momento che il principale compito è quello di monitorare la liquidità e la solvibilità delle banche. La Nouy ha inoltre aggiunto che, da un punto di vista di vigilanza prudenziale, le banche greche hanno subito il trattamento di tutte le banche europee. Infine, sugli eventuali contraccolpi di un collasso del settore bancario greco sul sistema spagnolo e su quello portoghese, il Presidente ha affermato che le riforme recentemente implementate sia in Spagna che in Portogallo allontanano il rischio di subire gli effetti secondari della crisi greca per le banche della penisola iberica. Per maggiori informazioni: Viviana Padelli (v.padelli@confindustria.eu) [Torna su] I N D U S T R I A, R I C E R C A E D E N E R G I A Martedì 24 giugno il Commissario per il Mercato Interno, l industria, l imprenditoria e le PMI, Elżbieta Bieńkowska, ha presentato alla commissione ITRE del Parlamento europeo la sua visione sul futuro della politica industriale europea ed indicato le azioni che la Commissione intende promuovere per la realizzazione di una strategia a supporto di un nuovo sviluppo industriale. In apertura del suo intervento, la Bieńkowska ha indicato come la caduta della produzione, il gap di competitività e di investimenti in innovazione e la perdita dei posti di lavoro rappresentino alcune tra le principali sfide che l industria europea deve affrontare e rendano necessaria l adozione di un approccio aperto ed integrato nei confronti della politica industriale. Per questa ragione, la Commissaria ha innanzitutto ribadito che la promozione della competitività dell industria europea sarà al cuore dell agenda politica della Commissione ed occuperà un posto centrale nella sua azione futura. L obiettivo di fondo che la Commissione intende perseguire, in continuità con il lavoro svolto negli anni passati, sarà pertanto una migliore integrazione della dimensione competitività industriale nelle singole politiche europee, attraverso un approccio olistico e orizzontale finalizzato all effettivo mainstreaming delle esigenze specifiche dell industria, nell ottica di favorire crescita e creazione di posti di lavoro. 19

La Commissaria ha quindi sottolineato che la Commissione ha già incorporato una forte dimensione industriale in tutte le principali iniziative politiche previste nel primo anno di lavoro della nuova Commissione, in particolare: il Piano per gli investimenti, la Strategia per il mercato interno, la Strategia per il mercato unico digitale, l Unione dell Energia, il Piano sull economia circolare, la Capital Markets Union. Nell ambito di tali iniziative, una serie di azioni concrete saranno intraprese per rafforzare la competitività industriale lungo tre grandi assi di intervento: Promuovere la competitività delle imprese europee a livello globale, rimuovendo le barriere ancora esistenti alla circolazione di beni e servizi attraverso il completamento del Mercato Unico ed assicurando la piena integrazione delle imprese europee nelle catene del valore globali, conditiosine-qua-non per competere in un mercato sempre più globalizzato e per mantenere una posizione di leadership nei settori a più alto valore aggiunto. Incoraggiare la modernizzazione dell industria, intervenendo a sostegno della digitalizzazione e dello sviluppo di tecnologie capaci di spostare in avanti la frontiera dell innovazione e promuovendo politiche energetiche e climatiche favorevoli alla competitività dell industria. Migliorare il contesto normativo attraverso la better regulation agenda, incoraggiando un ambiente più favorevole alle imprese e che sostenga, invece che disincentivare, l attività imprenditoriale. L approccio presentato ai deputati della commissione ITRE nel corso del audizione è stato ugualmente illustrato in una lunga lettera che la commissaria Bienkowska ha indirizzato ai ministri dell industria del Consiglio Competitività. Cliccando qui si potrà accedere al discorso pronunciato dalla Commissaria. Per maggiori informazioni: Gaia Della Rocca (g.dellarocca@confindustria.eu) [Torna su] 20

M E R C A T O I N T E R N O E P R O T E Z I O N E D E I C O N S U M A T O R I T E M P O R I S E R V A T O A L C O N T R O L L O L E G I S L A T I V O : A T T U A Z I O N E D E L L A D I R E T T I V A P E R L A L O T T A A I R I T A R D I D I P A G A M E N T O N E L L E T R A N S A Z I O N I C O M M E R C I A L I, C O N L A P A R T E C I P A Z I O N E D E L L A DG G R O W Il 23 giugno, la commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo ha incontrato Kristin Schreiber, Direttore del programma COSME della DG GROW per discutere dello stato d attuazione della direttiva per la lotta ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Secondo la presentazione della Commissione, la Direttiva contiene quattro disposizioni fondamentali per cui è importante una piena attuazione. Queste sono l armonizzazione del periodo di pagamento da autorità pubbliche a aziende, la libertà contrattuale nelle transazioni commerciali, il diritto automatico a un interesse nel caso di ritardo di pagamento, e infine, l interesse irrinunciabile dovuto in caso di ritardi, superiore almeno dell 8% al tasso indicato dalla BCE. L intervento del Direttore Schreiber ha sottolineato l importanza del provvedimento per evitare che il mancato rispetto delle scadenze si ripercuota sulla liquidità delle aziende, soprattutto sulle piccole e medie imprese (PMI). Al momento, tutti gli stati membri hanno notificato il recepimento della Direttiva, tuttavia ci sono all attivo tre procedure di infrazione per Italia, Spagne e Grecia, paesi in cui le norme che hanno recepito la Direttiva non sono adeguatamente applicate. Il Direttore Schreiber ha annunciato che la DG GROW richiederà uno studio per la valutazione dei primi risultati della Direttiva in tutti gli Stati membri a livello transsettoriale e che tale ricerca sarà presentata entro marzo 2016. Tra gli interventi in aula, i deputati hanno rimarcato l importanza di una corretta attuazione della Direttiva per la ripresa delle aziende e in particolare delle PMI, chiedendo alla Commissione più informazioni rispetto allo studio d impatto annunciato e una maggiore azione di informazione per le imprese nei territori degli stati membri. Infine, il Direttore, rispondendo all On. Gebhart (S&D, Germania) ha puntualizzato che la Direttiva si applica anche alle istituzioni europee, ma al momento non ci sono dati concreti che ne misurino la performance. Per maggiori informazioni: Matteo Carlo Borsani (m.borsani@confindustria.eu) [Torna su] S T R A T E G I A P E R I L M E R C A T O U N I C O D I G I T A L E I N E U R O P A 21

Lo scorso 23 giugno, si è riunita la commissione parlamentare IMCO per uno scambio di opinioni con i rappresentanti della DG Connect e della DG Grow, sulla Comunicazione della Commissione Strategia per il mercato unico digitale in Europa. I rappresentanti della Commissione europea, nel loro discorso introduttivo, hanno voluto evidenziare come questa Strategia rappresenti una delle priorità dell agenda programmatica del Presidente Junker. Si tratta di una strategia che hanno definito «pragmatica e ambiziosa, la cui realizzazione necessiterà di un dialogo costante tra Parlamento e Commissione in tutte le fasi di valutazione dei provvedimenti e nel rispetto della tempistica prevista (16 provvedimenti, 3 pilastri, 18 mesi). Nel dibattito con i rappresentanti dei diversi gruppi parlamentari, l On. Gebhardt (S&D, Germania) ha accolto con favore il lavoro della Commissione europea ma ha posto l attenzione su due aspetti: 1. Come la Commissione intende regolamentare il settore dell e-commerce, nella tutela delle PMI e dei consumatori, per evitare una disparità normativa tra commercio online e off-line e i casi in cui questi due mondi si sovrappongono; 2. La definizione esatta di geo-blocking ingiustificato. L On. Juvin (PPE, Francia) ha espresso alcune preoccupazioni riguardo due aspetti del testo: 1. La creazione di un economia digitale deve essere concepita come un evoluzione dell economia tradizionale e non come la creazione di un economia ex novo; 2. Deve essere garantito un certo equilibrio tra accesso e tutela dei diritti di autore, proteggendo la creatività europea e la territorialità dei diritti d autore. A suo avviso, l azione della Commissione su questo tema appare vaga e sfavorevole in primis agli stessi detentori dei diritti. L On. Viky Ford (ECR, Gran Bretagna), Presidente dalla commissione IMCO, ha avanzato numerose osservazioni. Innanzitutto, la necessità di legiferare in questo ambito per garantire i vantaggi derivanti dalla rivoluzione digitale, concentrandosi in particolare sugli ostacoli al commercio e sulle modalità per favorire le imprese e i consumatori. In qualità di relatrice ombra, l On. Ford ha poi sollecitato la Commissione a pensare a provvedimenti specifici per la tutela dei consumatori, tra cui la consegna dei pacchi, il geo-blocking e la tutela dei diritti d autore. Da sottolineare, inoltre, il fatto che il gruppo non intende allinearsi con la previsione di licenze paneuropee. L On. Ford ha poi posto l accento sulla necessità di valutare l impatto che l IVA ha avuto sulle microaziende e sulle PMI, agendo per ridurre la burocrazia ma, anche in questo caso, non affidandosi a standard paneuropei. In ultimo, le osservazioni si sono concentrate sull evoluzione delle economie ombra, sulla necessità di tutelare maggiormente la sicurezza dei minori e sull importanza di garantire una normativa europea in materia di tutela dei dati personali che sia il più trasparente e condivisa possibile, e che tenga conto delle posizioni di tutte le parti in causa. 22

L On. Kallas (ALDE, Estonia) relatrice della commissione ITRE, ha auspicato che le due commissioni possano collaborare sul tema del Mercato unico digitale. Gli elementi centrali delle sue osservazioni riguardano: il rafforzamento della fiducia di consumatori e imprese nella vendita online transfrontaliera (attraverso l introduzione di regole uniformi a livello europeo), la corretta applicazione delle normative che saranno adottate da parte degli SM e l ammodernamento della legislazione in materia di diritti d autore (allineandosi a quanto sostenuto dall On. Juvin del PPE). L On. Reda (Verdi, Germania), in qualità di relatrice per la revisione della Direttiva sulla società dell informazione, ha evidenziato il problema del funzionamento del Mercato unico digitale e dell attuale legislazione in materia di diritti d autore. Gli elementi centrali del suo intervento riguardano la necessità di conciliare la tutela non solo dei diritti d autore, ma anche la tutela dei diritti dei consumatori, attraverso una riduzione della burocrazia per le imprese e una semplificazione dell accesso ai contenuti online da parte degli utenti. Inoltre, l On. Reda ha sollecitato la Commissione ad adottare un ampia nozione di Mercato unico digitale - non solo declinata in termini di transizione commerciali - e a spiegare la contraddizione a suo avviso esistente nella definizione di piattaforme neutre e responsabili allo stesso tempo. Per maggiori informazioni: Cinzia Guido (c.guido@confindustria.eu) [Torna su] 23

2. A C C ADE IN CONSIGLIO E S I T I D E L C O N S I G L I O E U R O P E O C O N S I G L I O E U R O P E O D E L 25 E 26 G I U G N O 2 0 1 5 Il Vertice dei Capi di Stato e di Governo che si è tenuto il 25 e 26 giugno, è stato caratterizzato da un sostanziale ridimensionamento delle ambizioni della vigilia, coltivate in particolare dal Presidente della Commissione, Jean Claude Juncker. Quest ultimo, infatti, dopo aver dovuto accantonare la proposta di un meccanismo di redistribuzione dei migranti sulla base di quote obbligatorie, si è visto rinviare al mittente il Rapporto dei cinque Presidenti sul rafforzamento dell Unione economica e monetaria, mentre anche sulla crisi greca il fatto che non si sia raggiunto un accordo a livello di Consiglio europeo, con la mediazione della Commissione, non è un segnale positivo. La tensione fra Stati membri sul tema dell immigrazione, unita alla pressante attualità della crisi greca, ha infatti azzerato l interesse dei Capi di Stato e di Governo (con la sola eccezione di Matteo Renzi) per un Rapporto che sembra essere stato ritenuto inopportuno ed intempestivo, e ha fatto sì che anche la discussione sul referendum in Gran Bretagna promossa da Cameron diventasse una parentesi distensiva senza contraddittorio in attesa di riparlarne nel mese di dicembre. I M M I G R A Z I O N E Il Consiglio europeo ha discusso a lungo, e anche in modo insolitamente duro, l Agenda europea sulla migrazione - Pacchetto Migrazione - presentata dalla Commissione europea lo scorso 27 maggio. Dopo oltre sei ore di negoziato, sul tema della redistribuzione/relocation di 40 mila asilanti (di cui 24 mila già presenti in Italia e 16 mila già presenti in Grecia) in tutti gli Stati membri, le Conclusioni del Consiglio europeo hanno, di fatto, accolto le indicazioni contenute nel Piano Juncker riguardo al numero dei candidati alla redistribuzione, ma con profonde differenze di metodologia rispetto a quelle proposte inizialmente dalla Commissione, per l opposizione soprattutto dei paesi dell Est. Dal punto di vista politico, il risultato ha così una doppia lettura: da una parte, il fatto che il Consiglio (che delibera per consenso, quindi di fatto all unanimità), abbia dato l assenso (con l esclusione del Regno Unito) ad un meccanismo di redistribuzione significa che tutti gli Stati membri dovranno in qualche modo farsi carico della 24

responsabilità di tale redistribuzione. Occorrerà presentare un Piano entro il 31 luglio. Nei prossimi giorni, toccherà agli ambasciatori e ai ministri degli Interni lavorare per individuare le soluzioni più sostenibili. Dall altra, i Governi hanno lanciato un segnale chiaro alla Commissione, che in questo ha perso la partita di muoversi nel solco dei Trattati vigenti, di cui si poneva a garante: le politiche migratorie e d asilo devono restare saldamente nelle mani degli Stati membri. Si tratta indubbiamente di un arretramento ulteriore del metodo comunitario, a vantaggio del metodo intergovernativo. Inoltre, le Conclusioni precisano che si tratta di una misura emergenziale ed eccezionale, e ciò sembra rendere più difficile, almeno nel prossimo futuro, l adozione di un meccanismo permanente, che consenta di superare lo schema imposto dal Sistema di Dublino sull Asilo, mentre è stata adottato il principio di affiancare alle autorità nazionali dei paesi frontline personale e forze di polizia europei per assicurarsi che tutti gli immigrati e richiedenti asilo vengano registrati nel paese di accoglienza. Il Consiglio ha inoltre confermato la stretta a livello europeo sull obbligo dei rimpatri, che potrebbe portare, dal punto di vista pratico, a ulteriori difficoltà politiche per il governo italiano. Per maggiori informazioni: Maria Cristina Scarfia (mc.scarfia@confindustria.eu) [Torna su] S I C U R E Z Z A E D I F E S A Il Consiglio europeo ha ratificato la decisione di prorogare per ulteriori sei mesi (fino al 31 gennaio 2016) le sanzioni economiche imposte nei confronti della Russia, assunta il 22 giugno dai Ministri degli Esteri dei 28 Paesi UE. La decisione fa seguito all accordo politico sancito durante il Consiglio europeo del marzo 2015, quando i leader europei decisero di collegare la durata di tali sanzioni alla completa attuazione dell accordo di Minsk, prevista entro il 31 dicembre 2015. Le misure, che sono state imposte nel luglio 2014 e rafforzate nel settembre dello stesso anno, colpiscono gli scambi con la Russia nei settori dell'energia, finanziario, della difesa e dei beni a duplice uso. La decisione, accolta furiosamente dal Cremlino, ha avuto come prevedibile effetto la decisione di estendere fino all agosto 2016 le misure ritorsive introdotte già da tempo dalla Russia, ivi incluso l embargo su vari prodotti europei, a partire dall'agroalimentare. 25

C R E S C I T A, O C C U P A Z I O N E E C O M P E T I T I V I T A In ambito economico, i Capi di Stato e di Governo hanno preso nota del raggiungimento dell accordo sul Regolamento relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), auspicandone una rapida implementazione. In questo senso il FEIS, il cui Regolamento istitutivo dovrebbe essere pienamente operativo a partire da settembre. Inoltre, il Consiglio ha approvato le Raccomandazioni specifiche per Paese presentate dalla Commissione lo scorso 13 maggio. Anche se all Italia è stato concesso di ridurre il deficit strutturale di solo lo 0,1% del Pil in virtù degli sforzi portati avanti sul fronte delle riforme, è indubbio che il Paese rimanga un sorvegliato speciale a causa di squilibri eccessivi sul fronte del debito e della debolezza della competitività esterna che la rendono oggetto di un monitoraggio specifico. Inoltre, è bene ricordare che le raccomandazioni approvate non tengono conto dei probabili effetti sul bilancio della sentenza n. 70/2015 della Corte costituzionale in merito all art 24 del decreto legge 201/2011, ossia della norma che faceva scattare il blocco della perequazione per le pensioni di importo superiore a tre volte il minimo INPS. Oltre ai temi strettamente economici, il Consiglio europeo ha confermato quanto ci si aspettava in merito al Mercato Unico Digitale, assicurando un primo importante sostegno politico alla Strategia della Commissione presentata il 6 maggio scorso come una priorità assoluta dell Unione europea. Da tempo la Commissione insisteva per porre il tema in agenda, così da "incassare" un primo ufficiale via libera dagli Stati membri, evitando di ripetere la debacle delle precedenti proposte (ad es. "Continente Connesso" ), spesso bloccate per assenza di accordo proprio in sede di Consiglio. Il Consiglio europeo si è concentrato soprattutto sulla necessità di affrontare le frammentazioni di mercato e di creare le infrastrutture di supporto necessarie ad agevolare la digitalizzazione dell industria. Su quest'ultimo aspetto, in linea con quanto auspicato da Confindustria, il Consiglio europeo ha inoltre ribadito l'importanza di accompagnare tutte le imprese di tutti i settori e dimensioni (comprese PMI e start up) nella transizione al digitale. Sono funzionali alla realizzazione di un mercato unico digitale le proposte di Regolamento sul Mercato Unico delle telecomunicazioni e sulla protezione dei dati personali, per le quali i Capi di Stato e di Governo hanno chiesto una rapida adozione; in particolare, il pacchetto sulla protezione dei dati dovrà essere adottato entro la fine di quest'anno. Il Consiglio europeo ha inoltre convenuto sulla necessità di rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione di beni e servizi venduti on-line, di eliminare la discriminazione 26

ingiustificata per motivi di localizzazione geografica (cd. Pratica del geoblocking), di facilitare l'accesso transfrontaliero al materiale on-line protetto da diritto d'autore e di sostenere e le industrie creative nel contesto digitale. Infine, il Consiglio europeo ha chiesto un'accelerazione nella definizione di un piano europeo per gli standard ICT e di valutare (ancor prima di intervenire dal punto di vista legislativo) il ruolo delle piattaforme e degli intermediari on-line. C O N S I G L I O A M B I E N T E Per maggiori informazioni: Viviana Padelli (v.padelli@confindustria.eu) [Torna su] E S I T I D E L C O N S I G L I O A M B I E N T E Lo scorso 15 giugno, si è tenuto il Consiglio UE dell Ambiente. Tra gli argomenti in agenda, la direttiva NEC, i preparativi per la Conferenza di Parigi sul Clima, la riserva di stabilità di mercato ETS e il piano di investimenti sul clima. La direttiva NEC sulla riduzione delle emissioni nazionali di alcuni inquinanti atmosferici, è parte del Programma aria pulita per l Europa. I Ministri hanno sottolineato l importanza di fissare obiettivi realisticamente raggiungibili. Alcuni hanno insistito in particolare sulla necessità di abbassare i limiti di alcune sostanze inquinanti, chiedendo una maggiore flessibilità per gli obiettivi di lungo periodo. data l incertezza sui futuri sviluppi della situazione economica e del progresso tecnologico. I Ministri hanno espresso preoccupazione per quanto riguarda gli impatti di questa direttiva su alcuni settori (specialmente il settore agricolo). Infine, alcuni Ministri hanno accolto positivamente la proposta di escludere il metano dal campo di applicazione di questa direttiva. L esito del dibattito contribuirà alla preparazione della posizione del Consiglio in vista del futuro negoziato con il PE. La Commissione ENVI voterà la relazione il 15 e 16 luglio, mentre il voto in plenaria avrà luogo già il prossimo settembre 2015. Il Consiglio ha poi discusso i preparativi per la Conferenza sul cambiamento climatico che avrà luogo a Parigi il prossimo dicembre (COP21), anche alla luce dei risultati dei recenti incontri internazionali sul cambiamento climatico di Ginevra e Bonn. L obiettivo della Conferenza di Parigi è di adottare un trattato giuridicamente vincolante che possa essere implementato a partire dal 2020, preferibilmente nella forma di un nuovo protocollo che verrà applicato a tutti e che assicurerà l incremento della temperatura globale al di sotto dei 2 C relativi ai livelli pre-industriali. 27

Il dibattito ha posto l accento su alcuni elementi che dovranno caratterizzare questo accordo: la necessità di accelerare la velocità dei negoziati, rafforzare la diplomazia climatica al livello più alto e predisporre il testo finale prima di Parigi; Il cambiamento climatico dovrebbe rappresentare la priorità strategica degli incontri internazionali (anche a livello di G7 e G20); L accordo dovrà essere legalmente vincolante e assicurare la massima partecipazione; Dovrà confermare e rinforzare i principi e gli obiettivi della Conferenza ONU riguardante la Convenzione quadro sul cambiamento climatico, in particolare l obiettivo del 2 C; I finanziamenti per il clima dovrebbero promuovere investimenti indirizzati all abbassamento delle emissioni inquinanti, alle politiche e ai programmi per contrastare i cambiamenti climatici ; Meccanismi di monitoraggio e verifica per gli impegni presi con una revisione ogni 5 anni; L adozione dei National Determined Contributions dovrà tenere in considerazione le specifiche circostanze di tutti i Paesi; Dovrebbero essere rafforzati lo sviluppo e il trasferimento tecnologico, il capacity building e la trasparenza. Il dibattito del Consiglio contribuirà alle conclusioni che verranno adottate al Consiglio Ambiente del 18 settembre 2015, come posizione ufficiale dell UE in vista della Conferenza di Parigi. Riguardo la riserva di stabilità del mercato nell ETS, il Consiglio ha preso nota della informazioni fornite dalla Presidenza circa lo stato di avanzamento dell adozione della decisione UE. Il 26 maggio, la commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato il testo di compromesso del Consiglio, il voto della plenaria è fissato per i primi di luglio e il Consiglio adotterà formalmente la decisione probabilmente a metà settembre. Infine, riguardo al piano di investimenti, la Commissione ha informato i Ministri della possibilità di fondi per progetti riguardanti l ambiente, i quali diventeranno disponibili una volta che l EFSI (European Found for Strategic Investments) sarà operativo. L obiettivo è quello di diffondere la conoscenza di questi strumenti di finanziamento presso gli stakeholder e di promuovere la presentazione di progetti con i requisiti previsti dall EFSI. Per maggiori informazioni: Barbara Mariani (b.mariani@confindustria.eu) [Torna su] 28