Cattedrale 1976-1991. Vieste (Foggia) Consolidamento di una colonna della navata. Pianta della chiesa con indicazione delle varie fasi costruttive.



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Cattedrale 1976-1991 Vieste (Foggia) Consolidamento di una colonna della navata. Introduzione Il centro storico di Vieste, la città più orientale del Gargano, è situato sul dosso roccioso che domina l abitato; nel centro storico sorge la Cattedrale, che, a causa della particolare inclinazione del banco roccioso su cui è fondata e delle varie modifiche subìte nel corso della sua esistenza, ha sempre presentato gravi problemi statici, tanto che a partire dal 1976 la Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Puglia intervenne con tre successivi interventi di consolidamento e restauro. La prima fase di lavori si protrasse fino al 1980, mentre le altre due si conclusero, rispettivamente, nel 1986 e nel 1991. Per le delicate opere di consolidamento l impresa si avvalse della consulenza degli ingegneri Sisto Mastrodicasa, Franco Calzuola e Maurizio Di Stefano. La storia La Cattedrale, costruita nella seconda metà del secolo XI, è a pianta basilicale romanica a tre navate con due file di colonne e tre absidi: nel 1177, quando accolse il Papa Alessandro III, non aveva ancora le cappelle laterali. Il terremoto del 1223, le devastazioni operate dei Veneziani nel 1240 e la sua stessa precarietà statica resero necessari i lavori di consolidamento intrapresi da Federico II, consistenti nella costruzione delle cappelle, nella ridu- Pianta della chiesa con indicazione delle varie fasi costruttive. 120 Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. - Interventi di cantiere

Facciata laterale del complesso dopo i lavori di restauro. zione dell altezza della navata centrale e nella sostituzione delle capriate laterali con volte a crociera: questa configurazione è rimasta quasi inalterata fino a oggi, nonostante gli incendi provocati dalle incursioni saracene del 1480 e del 1554. Il disastroso terremoto del 1646 causò il crollo della facciata e di parte del campanile, poi ricostruito nelle sue forme tardo barocche, mentre la facciata fu rifatta alla meglio da maestranze locali, per cui della costruzione originaria rimane il corpo centrale della facciata a settentrione, ove si apre il ricco portale sormontato da un arco con motivi ornamentali a foglia. Le capriate della navata centrale La navata prima (a sinistra) e dopo (a destra) i lavori di restauro. Interventi di cantiere - Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. 121

Lavori di seconda fase con struttura in ferro per lo smontaggio delle colonne (a sinistra) e puntellatura degli archi (a destra). furono coperte nel XVIII secolo da un soffitto ligneo dipinto di stile barocco napoletano. Scheda del progetto Ente finanziatore Ente appaltante Soprintendenti Progetti Direzioni dei lavori Cassa per il Mezzogiorno Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Puglia Bari Arch. Renato Chiurazzi Arch. Corrado Bucci Morichi Arch. Riccardo Mola Arch. Gian Marco Jacobitti Arch. Angelo Ambrosi Ing. Gianbattista De Tommasi Arch. Angelo Ambrosi Ing. Gianbattista De Tommasi L intervento Con il primo intervento si attuò il consolidamento generalizzato delle murature con iniezioni di cemento e cuciture armate sia della chiesa che della base del campanile. 122 Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. - Interventi di cantiere

Successivamente si procedette con tirantini antiespulsivi al consolidamento delle colonne in pietra, sollecitate oltre misura dai carichi sovrastanti e dai movimenti di rotazione Dall alto in basso, sequenza di sinistra: taglio della colonna; spostamento; la muratura privata del sostegno e tracciamento del carotaggio. Dall alto in basso, sequenza di destra: carotaggio della colonna; foro esito del carotaggio; carota con resti di perni di un precedente restauro; introduzione dell anima d acciaio; ricollocazione in sito della colonna e ripristino della continuità strutturale con il sovrastante muro. Interventi di cantiere - Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. 123

delle fondazioni. Per alcune colonne, ove il degrado della pietra e le espulsioni dovute ai carichi eccessivi avevano ridotto la sezione resistente, si procedette al ripristino delle sezioni stesse mediante inserti di speciale malta di cemento Emaco, debitamente armati e collegati al nucleo lapideo. Inoltre, per quanto riguarda l interno, una volta demolito il vecchio e incongruo pavimento furono effettuati degli scavi a mano che riportarono alla luce antiche sepolture e le basi originarie delle colonne, prima occultate dal pavimento stesso. Non potendo abbassare la quota del nuovo pavimento, realizzato in cotto, furono lasciate delle «asole» intorno alle colonne così da permettere la vista delle basi stesse. Ulteriori lavori riguardarono la revisione delle coperture e il rinforzo del cassettonato ligneo, le cui tele furono distaccate, restaurate fuori opera e poi rimontate nel loro sito. A conclusione dell intervento furono eseguiti il restauro delle cortine murarie esterne e il rifacimento dell impianto elettrico. Con i lavori descritti era stata raggiunta la perfetta agibilità della Cattedrale anche se i problemi statici non si potevano considerare completamente risolti. Come già accennato nell Introduzione, il piano di posa dell edificio seguiva l andamento inclinato del banco roccioso di fondazione e questo faceva sì che le colonne e le murature, specialmente della parte sinistra, subissero sollecitazioni anomale. A ciò si sovrapponevano gli effetti deleteri delle aperture (praticate nel corso del tempo lungo la muraglia esterna della navata sinistra allo scopo di ricavarne alcune cappelle), che avevano squilibrato la struttura e aggiunto un ulteriore carico sulla fondazione. Il secondo ciclo di lavori fu avviato nel 1986 per porre Lavori di terza fase con struttura metallica inserita nella muratura della navata (al centro) e armatura del betoncino delle pareti (sotto). Armatura del solaio ricostruito della terrazza (a destra). 124 Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. - Interventi di cantiere

rimedio a tale situazione. Si iniziò, pertanto, con il consolidamento murario di alcuni locali ipogei delle cappelle di sinistra e della Sacrestia, e con l esecuzione di lunghe tirantature metalliche per la cucitura del banco roccioso di fondazione: ma l intervento più importante, e impegnativo, fu senz altro il consolidamento di una parte delle colonne, quelle di sinistra, secondo il progetto messo a punto dall ingegnere Gianbattista De Tommasi con la consulenza del collega Sisto Mastrodicasa. Con una fitta puntellatura tubolare le colonne stesse vennero sgravate dai carichi verticali e poi spinte fuori dal loro sito con l ausilio di una imbracatura metallica munita di ruote e atta a conservare l inclinazione assunta nel tempo dalle colonne stesse, dopo averle liberate con tagli alla base e al disopra del capitello. Furono quindi eseguite delle perforazioni assiali lungo tutto il fusto, in numero di quattro e del diametro di 20 centimetri, in modo da creare gli alloggiamenti - questi, invece, perfettamente verticali - in cui infilare le strutture in acciaio, costituite da profilati a doppio T saldati fra loro, che sostituissero la pietra nel còmpito di sostegno dei carichi sovrastanti. Le colonne vennero quindi rimesse al loro posto, poggianti su plinti in calcestruzzo armato, nel frattempo gettati negli scavi praticati sotto le basi in pietra, senza che ne risultassero tracce dall esterno. A completamento vennero ricostruite le murature di collegamento per lo scarico degli archi, debitamente armate con tondini di acciaio inox. Naturalmente le operazioni vennero eseguite su una colonna per volta e non prima che la precedente fosse stata rimessa in situ e ricollegata agli archi sovrastanti. Ulteriori lavori hanno riguardato il consolidamento delle volte sulla navata sinistra e il rifacimento del sovrastante solaio della terrazza, con struttura metallica indipendente allo scopo di diminuire i carichi gravanti sul colonnato. Con il rimontaggio dei capitelli si è proceduto al rifacimento di cornici a stucco sopra i capitelli stessi e di ornamenti, pure a stucco, sull intradosso degli archi, realizzati con calchi ricavati dalle sagome originarie esistenti. Nella terza fase di lavori, svoltisi dal 1988 al 1991, l intervento descritto fu esteso anche alle colonne della navata destra e fu eseguito un ulteriore consolidamento dei muri esterni della navata di sinistra con betoncino armato cucito alle pareti e con struttura metallica di rinforzo inserita nella muratura e con tirantature trasversali e longitudinali per l incatenatura dei muri. Vennero anche rifatti solai e pavimenti sulle terrazze e eseguiti ulteriori restauri di stucchi e intonaci interni alle navate. Interventi di cantiere - Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. 125