Aspetti di Sicurezza nella gestione dei gas medicinali nelle strutture ospedaliere



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FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO "SAN MATTEO" PAVIA Struttura Prevenzione Protezione e Sicurezza Antinfortunistica Gas medicinali e gli impianti di distribuzione Ancona, 28 giugno 2007 Aspetti di Sicurezza nella gestione dei gas medicinali nelle strutture ospedaliere Dr. Pierantonio Marchese RSPP - Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia 1

L Ossigeno e la nostra vita L Ossigeno è essenziale per la respirazione e quindi per il mantenimento delle funzioni vitali La concentrazione standard di Ossigeno presente nell aria è il 21 % 2

L Ossigeno e la nostra vita Possiamo respirare in un atmosfera sovraossigena con il 50-60% di ossigeno per diverse ore sotto controllo medico (ossigeno-terapia) 3

L Ossigeno e la nostra vita...ma è molto pericoloso se non si conoscono i rischi dovuti alla sovraossigenazione ovvero alle atmosfere arricchite in ossigeno! 4

Atmosfere sotto-ossigenate 3 SETTIMANE SENZA CIBO 3 GIORNI SENZA BERE 3 MINUTI SENZA RESPIRARE 2 RESPIRI SENZA OSSIGENO METTONO A RISCHIO LA VITA 5

La sicurezza nell utilizzo dei gas medicinali riguarda: Il paziente Il personale dell azienda (tecnici e sanitari) Il personale addetto alla manutenzione I visitatori (parenti, ecc.) 6

L utilizzo dei gas in ambito ospedaliero I gas, elencati nella Pharmacopeia Europea: -Ossigeno FU - Azoto Protossido FU - Anidride Carbonica FU -Azoto FU - Monossido d'azoto FU -Aria Medicinale FU -Aria Sintetica FU - Elio FU Tali gas possono essere combinati in miscele per soddisfare specifiche esigenze ed applicazioni (miscele respiratorie/terapeutiche e miscele per impiego diagnostico) 7

Principali rischi nell utilizzo dei gas in ambito ospedaliero: Potere comburente Scambio di prodotto Dispositivi di erogazione Interruzione erogazione gas Pericolo di asfissia Gestione dei depositi 8

Potere comburente 9

L ossigeno è un gas comburente Non è infiammabile ma supporta la combustione la maggior parte dei materiali brucia vivacemente o da luogo a esplosioni a contatto con l ossigeno! I rischi di incendo potenziale aumentano all aumentare della concentrazione di ossigeno A concentrazioni superiori al 23 % in aria, la situazione diventa potenzialmente molto pericolosa. L autista di questo van ha fumato in atmosfera arricchita in ossigeno. Il veicolo ha preso fuoco molto velocemente 10

Condizioni necessarie per un incendio Per generare un incendio o una esplosione occorrono tre elementi: Materiale Combustibile Ossigeno (comburente) Sorgente di ignizione Materiale combustibile Sorgente di ignizione Ossigeno Quando manca uno dei 3 elementi l incendio non può accadere! 11

Materiali combustibili 12

Sorgenti di ignizione 13

Scambio di di prodotto 14

Attenzione all utilizzo improprio dei gas medicinali Non utilizzare ossigeno in sostituzione dell aria per : Strumenti chirurgici Gonfiare gomme e pneumatici Pulire macchinari o vestiti 15

Difetto dispositivi di di erogazione 16

NON USARE MAI olii e grassi per lubrificare attrezzature a contatto con ossigeno! Le attrezzature devono essere trattate prima di essere utilizzate con ossigeno attraverso metodi di pulizia validati E necessario controllare che I materiali e le sostanze che si vogliono utilizzare siano compatibili con l Ossigeno. 17

Cosa evitare Interruzione erogazione gas 18

Pericolo di di asfissia In In ambienti dove si si utilizza azoto le perdite portano ad un rischio di arricchimento dell atmosfera le connessioni, le flange e i raccordi sono fonte di perdite. la ventilazione insufficiente incrementa il rischio è necessario fare un test di ricerca della perdite per ogni connessione 19

Punto fisso di scarico: Pad.11 Fisiatria Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo - Pavia PUNTI DI SCARICO FISSI E MOBILI AZOTO E OSSIGENO Punto mobile di scarico azoto: Pad.14 Ematologia Punto mobile di scarico azoto: Pad.11 Fisiatria Punto mobile di scarico azoto: Pad.05 Dermatologia Punto mobile di scarico azoto: Pad.30 Malattie Infettive Punto mobile di scarico azoto: Pad.07 Ostetricia/Ginecologia Punto mobile di scarico azoto: Pad.32 Reparti Speciali Punto mobile di scarico azoto: Pad.31 Pediatria Punto mobile di scarico azoto: Pad.02 e 03 Chirurgie e Medicine Serbatoi fissi di ossigeno e azoto: presso area Fisiatria/Centralino 20

Esempio di di intervento di di miglioramento Il punto precedentemente utilizzato per lo scarico azoto presso il padiglione Ostetricia, non risultava idoneo all operazione, in quanto situato nella zona di accesso al Padiglione, dove il passaggio di utenti è costante e continuativo. 21

Esempio di di intervento di di miglioramento E stato attuato lo spostamento presso un uscita laterale, posta sul lato sinistro dell attuale area di scarico. Tale punto viene contrassegnato da cartello di Divieto di sosta e delimitazione area scarico merci con segnaletica orizzontale. 22

Esempio di di intervento di di miglioramento Il punto precedentemente utilizzato presso il padiglione Reparti Speciali non risultava idoneo all'operazione in quanto situato nell'area di transito ambulanze e in area dove il passaggio di utenti e personale è particolarmente intenso. 23

Esempio di di intervento di di miglioramento Viene attuato lo spostamento nella parte laterale del Padiglione, vietando in prossimità della rampa di accesso ai sotterranei, con apposito cartello di "Divieto di Sosta" e opportuna segnaletica orizzontale zebrata, lo stazionamento di autovetture, le quali impedirebbero all'automezzo l'accesso alla zona di scarico individuata nella sottostante area del Padiglione. 24

Gestione dei depositi bombole e movimentazione manuale e meccanica dei carichi 25

1 Ingresso / Direzione 2 Chirurgie 3 Medicine 4 Odontoiatria 5 Dermatologia / Servizio Medico Competente 6 Oculistica 7 Ostetricia / Ginecologia 8 Radiologia / Otorino 8/B Risonanza Magnetica 9 Radioterapia Oncologica 10 Cardiologia / Dir. Scientifica 11 Fisiatria 12 Immunoematologia e trasfusionale 13 Farmacologia 14 Ematologia 15 Chiesa 16 Centralino / Anatomia Patologica 17 Camera Mortuaria 18 Economato / Struttura Prevenzione Protezione e Sicurezza Antinfortunistica 19 Servizi Tecnici 23 Clinica Intra Moenia 27 Forlanini 29 Ortopedia 30 Malattie Infettive 31 Pediatria 32 Reparti Speciali 33 Poliambulatorio / Senologia 35 Scuola Inf. Professionali 36 Nuova Cucina / Mensa 42 Torre AIDS Principali depositi di gas medicinale Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo - Pavia PLANIMETRIA GENERALE 26

Indicazioni di di massima Magazzino gas medicinali: Deposito coperto, al riparo da sole e temperature elevate (sopra 50 C) Evitare i luoghi umidi 27

Indicazioni di di massima Il personale: le regole da seguire Magazzino gas medicinali: Recipienti ancorati o protetti da cadute Adeguata ventilazione del locale Evitare concomitanza di ossigeno con oggetti o sostanze infiammabili Separare i recipienti vuoti da quelli pieni Rispetto segnaletica e procedure di sicurezza 28

Uso dei recipienti: Indicazioni di di massima Il personale: le regole da seguire Segnalare immediatamente le anomalie riscontrate Assicurare il recipiente, proteggendolo da urti e cadute Verificare il contenuto (etichetta, colorazione) 29

I gas medicinali (nomenclatura Farmacopea Ufficiale) Vecchia colorazione OSSIGENO 0 2 Ogiva BIANCO Corpo VERDE AZOTO PROTOSSIDO CARBONIO DIOSSIDO (Anidride Carbonica) N 2 0 C0 2 Ogiva BLU Corpo VERDE Ogiva GRIGIO Nuova colorazione Ogiva e corpo BIANCO Ogiva BLU Corpo BIANCO Ogiva GRIGIO Corpo BIANCO Colorazione distintiva delle bombole di di gas medicinali AZOTO N 2 Ogiva NERO Ogiva NERO Corpo BIANCO ARIA MEDICALE - Ogiva BIANCO + NERO Ogiva BIANCO + NERO Corpo BIANCO ARIA SINTETICA 0 2 tra il 20 e il 25% Ogiva BIANCO + NERO Ogiva BIANCO + NERO Corpo BIANCO O2 + N2 O 2 < 20% Ogiva e corpo ALLUMINIO Ogiva VERDE BRILLANTE Corpo BIANCO O2 + N2 O 2 > 23,5% Ogiva e corpo ALLUMINIO Ogiva BLU CHIARO Corpo BIANCO O2 + N2O - Ogiva e corpo ALLUMINIO Ogiva BIANCO + BLU Corpo BIANCO O2 + CO2 - Ogiva e corpo ALLUMINIO Ogiva BIANCO + GRIGIO Corpo BIANCO 30

I fattori determinanti per la sicurezza nell utilizzo dei gas medicinali PREMESSA: aspetto determinante ricopre la progettazione, l installazione e la manutenzione degli aspetti impiantistici, che devono comunque, oltre agli specifici richiami delle norme di comparto, rispondere alle prescrizioni previste dall art. 6 del D.Lgs. 626/94 ss.mm.ii. che riguarda: obblighi dei progettisti, dei fabbricanti, dei fornitori e degli installatori 31

I fattori determinanti per la sicurezza nell utilizzo dei gas medicinali Informazione, consapevolezza, formazione e specializzazione degli operatori dedicati Verifica periodica dell apprendimento con esercitazioni pratiche 32

I fattori determinanti per la sicurezza nell utilizzo dei gas medicinali Predisposizione di un piano di formazione che preveda appuntamenti programmati atti a coinvolgere tutte le diverse figure professionali, che entrano in maniera diversa in contatto con il Gas Medicinale 33

I fattori determinanti per la sicurezza nell utilizzo dei gas medicinali Individuazione degli operatori ai quali rivolgere interventi formativi, in modo che ciascuno riceva una formazione mirata ed adeguata alle proprie mansioni, competenza e responsabilità. Utilizzo gas medicinali consentito solo a personale autorizzato a tale azione. 34

Realizzazione di manuali specifici per l utilizzo di gas medicinali connessi alla realtà ospedaliera 35

Principali contenuti Premessa Le presenti indicazioni hanno esclusivamente carattere informativo e non sostituiscono le norme e disposizioni emanate dagli organi istituzionali pubblici, alle quali occorre in ogni caso fare riferimento per la loro validità di carattere generale. Lo scopo di queste raccomandazioni è di richiamare l attenzione sul fatto che la sovraossigenazione, possibile conseguenza dell impiego di ossigeno, e la sottoossigenazione, che può derivare dall impiego di altri gas, quali ad esempio l azoto, l argon, l anidride carbonica, possono dare luogo a pericoli se non si osservano delle semplici precauzioni. 36

Principali contenuti 1.Raccomandazioni su: sottoossigenazione e sovraossigenazione 2.Precauzioni e consigli per un uso sicuro del protossido di azoto N 2 O 3.Precauzioni e consigli per un uso sicuro dell ossigeno 4.Precauzioni e consigli per un uso sicuro dei recipienti in pressione 5.Precauzioni e consigli per l uso di gas criogenici liquefatti 37

Principali contenuti 1.Prevenzione degli incidenti che possono essere provocati dall impiego di gas inerti 2.Precauzioni e consigli per un impiego sicuro dell anidride carbonica 3.Precauzioni e consigli per un impiego sicuro dell acetilene 4.La nuova colorazione distintiva delle bombole dei gas medicinali ed industriali 38

Altri strumenti informativi/formativi 39

Rischi lavorativi 40

41

Tale rischio è comune all'interno dell'istituto in quanto la maggioranza delle Strutture ed Unità Operative sono dotate di gas medicinali e tecnici in impianti di distribuzione oppure in bombole. Si indica con il termine bombola quel recipiente destinato a contenere gas tecnici o medicinali (gas compressi, liquefatti e disciolti), costruito in un unico pezzo senza saldatura longitudinale e di capacità compresa fra 0,5 e 50 litri. 42

Sulle bombole devono essere obbligatoriamente apposte le seguenti indicazioni che non devono essere rimosse o alterate dall'operatore: nome o sigla della ditta costruttrice; numero d'ordine di fabbricazione, numero matricola recipiente; nome del gas che il recipiente è destinato a contenere; valore della pressione di carica, seguito dalla pressione di prova, per i gas compressi e l'acetilene disciolto; valore del peso di carica, seguito dal valore della pressione di prova per i gas liquefatti; capacità del recipiente, in litri; tara del recipiente, in chilogrammi. 43

Tutte le bombole destinate al trasporto di gas e miscele per uso medicale o terapeutico, di qualunque capacità, devono essere munite di valvole con attacchi (raccordi particolari (diametro, senso della filettatura, spine e fori predeterminati per ogni singolo tipo di gas), al fine di impedire lo scambio involontario con bombole contenenti altri gruppi di gas. 44

Principali rischi Pericolo di scoppio Le bombole possono diventare recipienti con pericolo di scoppio quando vengono sottoposte a riscaldamento eccessivo (compreso l'irraggiamento solare), oppure quando vengono lambite da fiamme. Questo pericolo è indipendente dal gas contenuto. Altro pericolo non meno importante è la rottura o la fessurazione della valvola di erogazione per urti o cadute accidentali. 45

Principali rischi Pericolo di asfissia Tutti i gas (escluso aria ed ossigeno) sono asfissianti. In ambienti lavorativi, per sicurezza, la concentrazione di ossigeno non deve essere inferiore al 20% 46

Protocolli di sicurezza Lo stoccaggio dei gas compressi contenuti in bombole deve avvenire in luoghi aventi rigorosamente le seguenti caratteristiche: locale appositamente destinato allo scopo; identificato e segnalato con idonei cartelli (ad esempio: "deposito bombole"); destinato ad esclusivo stoccaggio delle bombole e di nessun altro prodotto o materiale; non sotterraneo; fresco, asciutto e ben aerato; con esclusione del pericolo di incendio dall'esterno; recante segnalazioni appropriate che specifichino la natura del pericolo dei gas. 47

Protocolli di sicurezza I criteri per lo stoccaggio all'interno dei locali sono i seguenti: le bombole piene e quelle vuote devono essere mantenute separate fra di loro; sulle bombole vuote deve essere apposto un cartello/etichetta che ne denunci lo stato; l'accesso alle zone di stoccaggio deve essere limitato esclusivamente al personale autorizzato; nelle zone di stoccaggio delle bombole di gas infiammabili devono essere installati, in maniera ben visibile e tenuti sempre in efficienza, i mezzi di estinzione appropriati; 48

Protocolli di sicurezza I criteri per lo stoccaggio all'interno dei locali sono i seguenti: tutte le bombole devono essere mantenute in posizione verticale ed adeguatamente ancorate a muro o ad idoneo carrello; le bombole piene e quelle vuote devono essere conservate con rubinetto chiuso e dotate del relativo cappellotto di protezione; nelle zone di stoccaggio di bombole di gas infiammabili è vietato fumare, usare fiamme libere e produrre scintille: questi divieti devono essere segnalati con appositi cartelli. 49

Protocolli di sicurezza I criteri per la movimentazione di bombole e recipienti sono i seguenti: Indossare sempre indumenti protettivi adeguati (Dispositivi di Protezione Individuale (DPI); movimentare le bombole solo se munite di cappellotto di protezione avvitato; non usare il cappellotto come punto di presa per trascinare la bombola; la movimentazione deve essere effettuata tramite appositi carrelli dotati di catena di fissaggio; non utilizzare carrelli o cestelli difettosi e segnalare i guasti rilevati. 50

Altri strumenti informativi/formativi 51

Altri strumenti informativi/formativi 52

Disposizioni di sicurezza il divieto di rimuovere, modificare o manomettere in alcun modo i dispositivi di sicurezza e/o le protezioni installate su impianti e/o macchine presenti nei luoghi di lavoro; il divieto di accedere, senza specifica autorizzazione della Direzione Sanitaria e/o del Servizio afferente, alle zone lavorative anzidette, se non di propria competenza; il divieto di compiere, di propria iniziativa, manovre ed operazioni che non siano di propria competenza e che possono perciò compromettere anche la sicurezza di altre persone (es. dipendenti della Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo di Pavia ed Universitari, degenti, visitatori, studenti, specializzandi ecc.); l obbligo di rispettare scrupolosamente i cartelli di norme o ammonitori adottati dalla Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo di Pavia e la segnaletica di sicurezza installata in conformità con il D.Lgs. 493/96; 53

Disposizioni di sicurezza il divieto di occultare o rimuovere la sopra citata segnaletica di sicurezza; il divieto di compiere lavori di saldatura, usare fiamme libere o fumare nei luoghi con pericolo d incendio e/o scoppio e/o esplosione ed in tutti gli altri luoghi ove vige apposito divieto; l obbligo di mettere in sicurezza l area nonché le proprie attrezzature e/o impianti prima di abbandonare il luogo di lavoro; l obbligo di segnalare immediatamente alla Direzione Sanitaria e/o al Servizio afferente eventuali deficienze di dispositivi di sicurezza e/o l esistenza di condizioni di pericolo (adoperandosi direttamente, in caso di urgenza e nell ambito delle proprie competenze e possibilità, per l eliminazione di dette deficienze e pericoli); 54

Disposizioni di sicurezza l obbligo, in caso di evento anomalo (emergenza dovuta a incendio, crollo ecc.), di avvisare immediatamente il personale dipendente e/o il posto di comando interno (numeri telefonici: 2040 2050 dalla linea interna dell Istituto; 118 da tutti i telefoni, anche cellulari privati) e/o enti di soccorso esterni, comunicando eventuali informazioni utili per la gestione dell emergenza, che riguardino attrezzature, impianti, luoghi di propria competenza interessati dall evento; il divieto di apportare modifiche di qualsiasi genere a macchine ed impianti senza la preventiva autorizzazione della Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo di Pavia; il divieto di trasportare con propri mezzi all interno della proprietà della Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo di Pavia, prodotti e/o materiali che possono comportare rischi di incendio e/o scoppio e/o esplosione; 55

Attenzione ai pazienti creativi 56

Attenzione ai visitatori distratti 57

Attenzione ai ritocchi 58