Chi inizia a praticare l atletica leggera si trova ad affrontare allenamenti e probabilmente gare. Inoltre si confronterà con questo mondo sportivo con giornali, riviste, siti, televisione, ecc. Anche discorrendo con colleghi atleti si utilizzeranno termini tecnici. A volte accade però di non conoscerne il significato autentico. Allora abbiamo cercato di offrire un elenco di alcuni dei più comuni, in modo tale che la pratica atletica divenga ancor più formativa. ACIDO LATTICO Acido organico, CH3 CH(OH)COOH, che è un metabolita dell acido lattico, risultante dall incompleta scissione del glucosio. L acido lattico si dissocia rapidamente in idrogeno e ioni lattato 1. È il prodotto che viene a formarsi nell organismo, quando viene impiegato il glucosio come carburante muscolare in assenza di ossigeno. L acido lattico si trova nel sangue in quantità non rilevante anche in condizioni di riposo. Durante impegni di una certa intensità, esso si accumula nelle fibre muscolari, passa dalle cellule al sangue e, se si supera la soglia anaerobica, a un valore di 4 mmol/l di lattacidemia, la sua concentrazione si accresce. Durante le corse di resistenza è conveniente non superare la soglia anaerobica in modo che, non accumulandosi acido lattico, lo sforzo possa essere protratto a lungo, poiché viene ritardata l insorgenza della fatica. La crisi da acido lattico si verifica qualora si accumula acido lattico nei muscoli, e non si riesce a smaltirlo a causa di partenze troppo veloci o brusche variazioni di velocità. AEROBICA, POTENZA, MASSIMA (MPA, VO2 max) È la massima quantità di ossigeno che un soggetto può assumere attraverso l atmosfera, trasportare e utilizzare nei tessuti. Quantitativamente è equivalente alla massima quantità di ossigeno che un soggetto può utilizzare nell unità di tempo durante un impegno fisico a intensità crescente e che coinvolge grandi gruppi muscolari. Generalmente viene espressa come VO2 max, il massimo volume di ossigeno che può essere consumato per minuto (l/m), o come volume di ossigeno per minuto relativamente al peso 1 Cfr. M. KENT (ed.), Lattico, acido, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, Roma 1996 1, 298. 1
corporeo. La determinazione del massimo consumo di ossigeno viene generalmente effettuata in laboratorio su atleti che svolgono lavori crescenti su un tappeto rotante o al cicloergometro. I valori medi di MPA sono tra 36 e 44 ml (kg/min) nei maschi di venti anni d età, e tra 32 e 38 ml (kg/min) nelle donne di venti anni d età, mentre gli atleti degli sport di resistenza, generalmente hanno una MPA dell ordine del 15-20% o maggiore, imputabile ai mutamenti a livello del sistema di trasporto cardiopolmonare e della biochimica tessutale 2. ALATTACIDO, DEBITO D OSSIGENO Parte dell ossigeno impiegato per sintetizzare e quindi ripristinare le scorte di fosfageno nel muscolo al termine del lavoro, la maggior parte della quale viene pagata nei primi minuti successivi all esercizio. Ha un valore intorno ai 2,3 l e un tempo di emireazione attorno ai 30 3. ANIDRIDE CARBONICA È il gas incolore presente nell atmosfera quale prodotto dell ossidazione di carbonio e di composti a base di carbonio. Essa possiede una densità superiore all aria. È il prodotto di rifiuto della respirazione aerobica dell intero organismo. Viene trasportata sino ai polmoni per essere eliminata mediante il sistema venoso e come bicarbonato 4. La concentrazione di anidride carbonica rappresenta il principale stimolo alla respirazione. Il 60-80% dell anidride carbonica viene trasportata nel plasma come ioni-bicarbonato, formati partendo dall acido carbonico mediante l azione dell anidrasi carbonica, mentre una piccola quantità viene trasferita sotto forma di carbamino-composti. ANTAGONISTA È un muscolo che viene a opporsi all azione oppure che viene a invertire l azione di appoggio. ATP (ADENOSINTRIFOSFATO) Composto organico complesso, contenente adenina, ribosio e tre gruppi fosfato, che si forma aggiungendo un gruppo fosfato all adenosindifosfato (ADP). Esso rappresenta una fonte energetica immediatamente disponibile attraverso la scomposizione dei cibi. L ATP viene immagazzinato nelle cellule, in special modo in quelle muscolari, ed è l unica forma di deposito di energia la quale può essere direttamente utilizzata dalla cellula per le sue funzioni. La scorta di ATP presente nell organismo umano, può provvedere ai bisogni dell organismo stesso solamente per pochi secondi e perciò dev essere continuamente utilizzata. 2 Cfr. ID., Aerobica, potenza, massima, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 15. 3 Cfr. ID., Alattacido, debito di ossigeno, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 19. 4 Cfr. ID., Anidride carbonica, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 36. 2
ATTRITO È la forza che produce resistenza al movimento relativo tra superfici in contatto, e si forma quando un corpo si sposta o tende a muoversi lungo la superficie d appoggio. BASALE, CONSUMO METABOLICO, METABOLISMO DI BASE, BMR È la stima minimale del metabolismo di un soggetto a una temperatura corporea differente da quella della digestione o dell assorbimento di cibi. Si calcola su un soggetto a riposo, dopo almeno 8 ore di sonno e dopo 12 ore dall assunzione dell ultimo pasto, ed è espresso in unità di tempo. È relativamente costante per ciascun soggetto, ma presenta un ampia variabilità interindividuale. influenzato da: a) età; b) taglia corporea; c) massa muscolare; d) sesso. Il BMR negli adulti và da 1 200 a 1 800 kcal per 24 ore. BILANCIO TERMICO Condizione che si ottiene quando il calore immagazzinato da un corpo è uguale a quello perduto. Nell uomo il calore si può immagazzinare attraverso il metabolismo e dall ambiente. Il calore contenuto in un corpo è il prodotto della sua massa, della sua temperatura e della sua capacità termica specifica. CALORIA (Cal) Unità di lavoro e di energia. Una caloria è la quantità di calore richiesta per innalzare di 1 C la temperatura di 1 g di acqua 5. CAPILLARIZZAZIONE L aumento del numero di capillari in una parte del corpo, che permette un maggior assorbimento di sostanze nutritive dal sangue e un miglior smaltimento delle sostanze tossiche. Attraverso un allenamento di resistenza si verifica una migliore capillarizzazione del muscolo cardiaco e del muscolo scheletrico 6. CARBOIDRATI Composti organici formati da carbonio, idrogeno e ossigeno, caratterizzati dalla formula chimica Cx (H2O)y. I carboidrati sono elementi fondamentali per la nutrizione dell uomo e fornitori di energia. Essi si dividono in: a) complessi, ossia a lunghe catene di glucosio, come gli amidi di cereali, tuberi, verdure; b) semplici, formati da uno o pochi monosaccaridi, come il saccarosio, lo zucchero da cucina, il fruttosio. Ciascun grammo di carboidrato contiene circa 4 kcal di energia. CARDIACA, FREQUENZA (FC) Numero di battiti cardiaci per minuto, rilevabili in posizione seduta, in posizione supina, nella stazione eretta rapidamente raggiunta e dopo essere stati 1 in piedi 7. 5 Cfr. ID., Caloria, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 87. 6 Cfr. ID., Capillarizzazione, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 91. 7 Cfr. ID., Cardiaca, frequenza (FC), in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 93. 3
CARDIACO, VOLUME MINUTO La quantità di sangue pompata dal cuore in 1 8. CARICO DI LAVORO L ammontare complessivo di lavoro svolto in un determinato periodo di tempo. È il prodotto dell intensità dell allenamento per la sua durata. CHILOGRAMMO Unità di misura di base del SI (Sistema Internazionale), definita come la massa del prototipo internazionale di chilogrammo: un particolare cilindro, di una lega di platinoiridio, conservato all Ufficio Internazionale di Pesi e Misure di Sévres, Parigi. Un chilogrammo equivale a 2,2 pound. CHILOMETRO Da chilo- + metro. Unità di misura delle lunghezze, pari a 1 000 m (simbolo km). CORSA Attività muscolare ciclica durante la quale il corpo partecipa all avanzamento grazie alla spinta determinante degli arti inferiori; è finalizzata al rapido avanzamento del corpo nello spazio. Le fasi che caratterizzano la corsa sono: 1) fase di appoggio; 2) fase di caricamento; 3) fase di spinta. In atletica leggera le corse si dividono in: a) corse di velocità (100 m, 200 m, 400 m); b) corse ad ostacoli (100 hs, 110 hs, 400 hs); c) corse di resistenza, che a loro volta si suddividono in: mezzofondo veloce (800 m, 1 500 m); mezzofondo prolungato (3 000 m, 3 000 m siepi, 5 000 m, 10 000 m); fondo (42,95 km, ultramaratona). CPK (CREATINFOSFOKINASI) Enzima muscolare, il quale catalizza la scomposizione della fosfocreatina, liberando energia e fosfato inorganico utilizzati per produrre ATP nel sistema fosfageno 9. La concentrazione di CPK è maggiore nelle fibre rapide e di tipo II. CRAMPO MUSCOLARE È uno spasmo muscolare spontaneo, che si accompagna a dolore intenso. Sovente è causato da un eccessiva perdita di sali minerali attraverso il sudore o da un brusco raffreddamento o eccessivo riscaldamento della muscolatura in esercizio. 8 Cfr. ID., Cardiaco, volume minuto, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza delle sport, 96. 9 Cfr. ID., Creatinfosfochinasi ; Creatinchinasi, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 150. 4
DEBITO D OSSIGENO È la quantità di ossigeno, che dev essere fornita all organismo a conclusione di un esercizio fisico al fine di compensare il consumo contratto durante il lavoro. Il debito d ossigeno consta di due componenti: a) rapida, per la ricostituzione della fosfocreatina (CP), composto chimico immagazzinato nel muscolo, ossia debito alattacido; b) lenta, dipendente dallo smaltimento di acido lattico dal sangue, chiamato debito lattacido. DIETA È l insieme degli alimenti e quindi delle singole sostanze che li compongono, che l uomo assume quotidianamente, per ricavarne energie e sostenere tutti i processi vitali. DINAMOMETRO Strumento usato allo scopo di misurare la forza di torsione o la forza sviluppata da un muscolo 10. DOPING Somministrazione o uso di sostanze estranee all organismo o uso di procedure anormali o sostanze fisiologiche in quantità abnormi, effettuate da parte di atleti allo scopo di conseguire un miglioramento prestativo, considerato però sleale, innaturale, artificiale. Il CIO ha prodotto un elenco di sostanze proibite, che viene utilizzato da tutte le discipline sportive nel corso dei Giochi Olimpici. Ogni singolo sport ha una propria lista, che può differire da quella del CIO. ELETTROCARDIOGRAMMA (ECG) È la registrazione grafica dei cambiamenti elettrici che si compiono nel muscolo cardiaco durante un battito. È il metodo di indagine della funzione cardiaca più usato. EMOGLOBINA È la sostanza proteica complessa coniugata di dimensioni notevoli, formata da quattro catene polipeptidiche, aventi un gruppo prostetico, eme, contenente ferro, il quale si combina con l ossigeno. Mediante l emoglobina avviene il trasporto dell ossigeno dai polmoni ai tessuti. ENDURANCE, FORZA DI Forza ricavata dalla formula: forza = massa x accelerazione, ove entrambe le componenti non sono prevalenti. Essa ha lo stesso significato di forza resistente. ERITROPOIETINA Proteina prodotta dal sangue per opera di un enzima rilasciato dai reni in risposta allo stimolo dell ipossia (condizione di inadeguato apporto di ossigeno ai tessuti). L eritropoietina fa parte dell elenco delle sostanze proibite dal CIO, quali sostanze dopanti. ESERCIZIO Attività fisiche e movimenti umani nei quali si impiegano grandi gruppi muscolari. L esercizio fisico comprende: danza, callisthenics, nuoto, jogging, corsa e altre attività. FIBRA MUSCOLARE Ogni singola cellula muscolare, principale componente dei muscoli scheletrici. Ogni muscolo è composto da un numero di fibre variabile tra 10 000 e 450 000. In funzione della minore o maggiore velocità di contrazione si hanno: 10 Cfr. ID., Dinamometro, ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 170. 5
a) fibre bianche o veloci o di tipo I, presenti in quantità più consistente nei velocisti e nei saltatori; b) fibre rosse o lente o di tipo II, presenti maggiormente negli sciatori fondisti, nei corridori resistenti, nei maratoneti. FLESSIBILITÀ L ambito di movimento di un articolazione, che è influenzata dalla natura della struttura articolare, dalle condizioni dei legamenti e dell estensibilità muscolare. Un atleta che si sottopone a molti esercizi di flessibilità, a scapito dell allenamento della forza, può vedere ridotta la propria stabilità articolare 11. FORZA Come sinonimo di forza muscolare, è la capacità di applicare forza e di vincere una resistenza. È elemento fondamentale nella prestazione fisica e comprende modalità di espressione: forza assoluta, forza dinamica, forza elastica, forza esplosiva, forza isometrica, forza relativa, forza specifica. FORZA DEL MUSCOLO La forza espressa mediante la contrazione muscolare in funzione del tipo, del numero, della grandezza delle fibre muscolari, del livello di allungamento muscolare, dagli elementi elastici in serie. La forza muscolare può essere misurata mediante speciali dinamometri. FRATTURA Rottura ossea causata dall applicazione di una forza eccessiva. Esistono diversi tipi di frattura: a) frattura comminuta (l osso danneggiato è frammentato in molti pezzi); b) frattura composta (o aperta quando le estremità rotte di un osso protendono attraverso i tessuti molli e la pelle); c) frattura da compressione; d) frattura infossata; e) frattura a legno verde (quando l osso non si rompe completamente, come avviene in un ramoscello verde); f) frattura semplice (in cui l osso si rompe senza penetrare la pelle, in maniera pulita ); g) frattura spiroide (rottura angolare, che avviene quando all osso viene applicata una torsione eccessiva). FRUTTOSIO Carboidrato semplice, monosaccaride che si trova nella frutta dolce e nel miele, a volte aggiunto alle bevande come dolcificante, più facilmente assorbito del glucosio e rapidamente convertibile in grasso. Non determina brusche variazioni della glicemia e del livello di insulina nel sangue, quindi è ideale per chi fa molta vita attiva, come gli sportivi. 11 Cfr. ID., Flessibilità, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 224. 6
GLICEMIA Livello di glucosio nel sangue, il cui valore medio nei soggetti normali è di 80-100 mg per 100 ml di sangue. In caso di diminuzione, entrano in azione le scorte del fegato. È importante che la glicemia si mantenga a un livello costante durante una prestazione sportiva, per non creare diminuzione di rendimento. GLICOGENO (AMIDO ANIMALE) Polisaccaride. Il glicogeno epatico costituisce il principale accumulo di carboidrati di tutto l organismo. Esso è formato da numerose molecole di glucosio legate assieme da legami 1-4 alfa glucosidici e da catene ramificate collegate tra loro mediante legami 1-6 alfa glucosidici. È la forma nella quale i carboidrati assunti attraverso la nutrizione vengono trasformati e depositati come carboidrati complessi nei muscoli e nel fegato, divenendo riserve di energia. È un importante fonte di energia per i muscoli impegnati nel lavoro 12. GLICOGENO MUSCOLARE Scorta muscolare del polisaccaride glicogeno, il quale non determina la concentrazione di glicogeno nel sangue, ma viene utilizzato solamente nel muscolo in cui è accumulato. Durante un esercizio pesante e prolungato, esso costituisce un combustibile metabolico di importanza notevole. Una persona in genere ha circa 1,5 g di glicogeno per 100 g di tessuto muscolare fresco, cioè combustibile sufficiente per circa 1h20 di attività fisica. GLUCOSIO Zucchero monosaccaride, che costituisce la più importante forma di carboidrato utilizzato dal corpo umano, combustibile primario per il cervello, per i globuli rossi e per i muscoli. Il livello ematico di glucosio dev essere mantenuto costante, poiché viene convertito nel fegato in glicogeno oppure in grasso. È presente in molti frutti. GRASSO Lipide estraibile mediante un idoneo solvente. I grassi costituiscono uno dei nutrienti di base e la fonte energetica più concentrata di energia dell organismo. Un grammo di grasso produce circa 9 kcal di energia per un costo di ossigeno di 2,03 l, ossia 0,255 di ossigeno x kcal -1. Il grasso viene metabolizzato principalmente durante esercizi di bassa intensità e di lunga durata. La moderna medicina ritiene che i grassi non debbano essere presenti in quantità maggiore del 35% nell assunzione calorica totale dell essere umano, anche nei soggetti che praticano intensa attività sportiva. GRASSO CORPOREO Misura della quantità di grassi nel corpo umano, espressa generalmente come percentuale del peso corporeo totale, rilevabile attraverso metodi quali: a) misurazione delle pliche cutanee; b) risonanza magnetica nucleare; c) tomografia assiale computerizzata (TAC); 12 Cfr. ID., Glicogeno (amido animale), in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 244-245. 7
d) ultrasuoni. In un maschio adulto medio, la percentuale di grasso corporeo è in genere compresa tra il 15 e il 17%. Nella donna intorno al 25%. Negli sportivi tendenzialmente è più bassa, ed è stimata a partire dalla densità corporea, utilizzando l equazione di Siri: percentuale di grasso = (495/densità corporea) 450. Il grasso corporeo assoluto è dato dal peso complessivo del grasso nel corpo umano, ed è il prodotto della percentuale di grasso corporeo per il peso corporeo complessivo. INDICE PONDERALE Indice della taglia e della morfologia corporea. È dato dall altezza divisa per la radice cubica del peso corporeo 13. INTENSITÀ DI ALLENAMENTO 1) Il livello di impegno di allenamento nell unità di tempo, in contrapposizione al volume di allenamento. L intensità di allenamento per ottenere i massimi benefici, si ricava con: a) il metodo dell acido lattico; b) il metodo della frequenza cardiaca mirata (THR); c) il metodo della ventilazione/minuto. 2) Il carico di lavoro totale di allenamento 14. ISOCINETICO, DINAMOMETRO Struttura per valutare la forza di torsione delle contrazioni muscolari isocinetiche a differenti velocità sino al limite del dinamometro 15. JOGGING Tecnica di allenamento senza fine competitivo che include corsa continua, lenta e rilassata, in modo che il soggetto sia in grado di conversare comodamente. Non richiede abilità particolari e può essere svolto ovunque. KILOCALORIA (kcal) La quantità di calore necessario per innalzare di 1 C la temperatura di 1 l di acqua. Le modificazioni energetiche associate con le reazioni biochimiche sono sovente riportate in kilocalorie, sebbene l unità di misura del SI è il joule. Talvolta, il termine caloria, che si usa per descrivere il contenuto energetico dei cibi, equivale in realtà alla kilocalorie; 1 kilocaloria equivale a 1 000 calorie 16. 13 Cfr. ID., Indice ponderale, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 269. 14 Cfr. ID., Intensità di allenamento, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 277. 15 Cfr. ID., Isocinetico, dinamometro, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 290. 16 Cfr. ID., Kilocaloria, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 294. 8
LABORATORIO, TEST DI La misura di una funzione fisiologica svolta in ambiente controllato, e che impiega protocolli e apparecchiature che simulano uno sport o un attività 17. LATTACIDA, SOGLIA Intensità di esercizio in cui inizia a crescere il livello di lattato nel sangue. I sistemi per individuare tale intensità si basano sulla specificazione di una certa concentrazione di lattato nel sangue, generalmente compresa tra 2 e 4 ml 1-1, e sulla rappresentazione grafica dell apparizione di una crescita esponenziale della concentrazione del lattato. La soglia lattacida è utile per individuare una determinata intensità di esercizio, al di sotto della quale la resistenza costituisce principalmente una funzione dell apporto di combustibile, della temperatura corporea e altro, e al di sopra della quale al contrario, si verifica una notevole riduzione della resistenza, collegata con probabilità con squilibri metabolici quali l acidosi. Un adeguato sistema di allenamento può permettere allo sportivo di ritardare l accumulo di lattato, sino al conseguimento di più elevate intensità di esercizio. LATTACIDO, DEBITO D OSSIGENO La parte di ossigeno impiegata per rimuovere dal sangue l acido lattico, che si accumula in seguito all esercizio fisico. Il massimo valore del debito d ossigeno lattacido è tra 5 e 10 l. La maggior parte dell acido lattico viene avviata nel sistema aerobico, riconvertita in acido piruvico, e alla fine metabolizzata in anidride carbonica e acqua, mentre una quantità meno considerevole viene espulsa con le urine e con il sudore; una piccola parte contribuisce alla costruzione proteica, un altra è convertita nel fegato o nei muscoli in glucosio e glicogeno 18. LATTATO È un prodotto della dissociazione di acido lattico che ha luogo nel sangue, il cui livello ematico nell uomo è in genere di 1-2 ml per litro di sangue negli esercizi di intensità bassa, fino ad arrivare a 25 ml -1 durante un esercizio di intensità elevata. La concentrazione di lattato ematico viene usata come misura biochimica di capacità anaerobica e di capacità aerobica. I valori normali vanno da 0,7 a 1,8 mmo/l 19. STEFANO SEVERONI 17 Cfr. ID., Laboratorio, test di, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 296. 18 Cfr. ID., Lattacido, debito d ossigeno, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 297. 19 Cfr. ID., Lattato, in ID., Dizionario scientifico Oxford di medicina e scienza dello sport, 297. 9