Riforma della scuola: l Italia si mobilita



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Riforma della scuola: l Italia si mobilita Rapporto 27 Ottobre 2008

NOTA METODOLOGICA Il sondaggio è stato realizzata da Demos & Pi ed è curato da Ilvo Diamanti, insieme a Fabio Bordignon e Natascia Porcellato. La rilevazione è stata condotta, nei giorni 21-23 ottobre 2008, da Demetra (metodo CATI supervisione di Giovanni Pace). Il campione, di 1024 persone, è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 15 anni. Riferimenti per le serie storiche: Marzo 2004, sondaggio Demos-Eurisko per la Repubblica (base: 1051 casi); Settembre 2007, Sondaggio Demos & Pi per Coop (base: 1300 casi) Pubblicato su La Repubblica, 27.10.2008 Documentazione completa su www.agcom.it 2

SORPRESA: PIACE ANCORA LA SCUOLA PUBBLICA di Ilvo Diamanti Ciò che sorprende maggiormente, nell indagine condotta da Demos nei giorni scorsi, è il grado di consenso per la scuola pubblica: ampio e perfino in crescita rispetto a un anno fa. Nonostante l ondata di discredito che - da anni e tanto più in questi tempi - sta sommergendo le istituzioni scolastiche. Ma soprattutto quei maledetti professori Pretendono di insegnare in una società che non sopporta i maestri - figuriamoci i professori. Nonostante l ondata di risentimento contro tutto ciò che è pubblico e statale. Scuola compresa. Perché oggi lo Stato è rivalutato, ma come barelliere della finanza ammalata; come pronto soccorso del mercato ferito. Nonostante il conseguente calo dei fondi pubblici, che si ripete da anni, con ogni governo, di ogni colore. Perché, per risparmiare, si riducono le spese improduttive. Come vengono ritenute, evidentemente, quelle sostenute per la scuola, la formazione e la ricerca. Nonostante il contributo offerto dal sistema scolastico stesso al proprio discredito. Per le resistenze opposte dagli insegnanti ai progetti di riforma volti a valutarne il rendimento e a premiarne il merito. Per le degenerazioni del reclutamento universitario, i concorsi pilotati a favore di amici e parenti fino al terzo grado. Nonostante le interferenze dei genitori, pronti a chiedere rigore e autorità ai professori. Pronti a difendere i propri figli contro i professori (lo ammettono 7 italiani su 10). Nonostante tutto questo, la scuola, i maestri, i professori del sistema pubblico godono ancora di stima e considerazione fra i cittadini. In particolare: a) il 60% e oltre degli italiani si dice soddisfatto (molto o moltissimo) della scuola pubblica di ogni ordine e tipo. E, nel caso delle scuole elementari, il gradimento sfiora il 70% degli intervistati, senza grandi differenze di età, genere, ceto; ma neppure di orientamento politico. b) Parallelamente, il 64% dei cittadini manifesta (molta o moltissima) fiducia negli insegnanti della scuola pubblica. Penalizzati, secondo il 40% degli intervistati, da stipendi troppo bassi. In entrambi i casi scuola pubblica e insegnanti il giudizio appare migliorato rispetto a un anno fa. In evidente contrasto con la rappresentazione dominante, al cui centro campeggiano l insegnante fannullone e incapace, la scuola inefficiente e sprecona. Argomenti politici e mediatici di successo, che fra i cittadini non sembrano, tuttavia, 3

attecchire. La scuola e gli insegnanti godono, al contrario, di buona reputazione. E non per ideologia o per pregiudizio politico. Fra gli intervistati, infatti, appare ampia la consapevolezza dei problemi che la affliggono. Il distacco nei confronti del mercato del lavoro, la violenza, l incapacità di ridurre le diseguaglianze, la preparazione inadeguata degli insegnanti. Ancora: lo scarso rilievo attribuito al merito, sia per gli studenti che per i loro insegnanti. Infine, anzi, in testa a tutto: la penosa penuria di risorse. I provvedimenti della ministra Mariastella Gelmini, peraltro, non sono catalogati attraverso pre-giudizi generalizzati. Vengono, invece, valutati in modo distinto, caso per caso. Una larghissima maggioranza degli intervistati si dice favorevole: al ritorno del voto in condotta, dei grembiulini, degli esami di riparazione. Novità antiche che piacciono perché propongono soluzioni semplici a problemi complessi. Evocano la tradizione e la nostalgia per curare i mali odierni. Si rivolgono, in particolare, alla domanda d ordine e di autorità, che oggi appare diffusa. Il giudizio, però, cambia sensibilmente quando entrano in gioco temi che richiamano l organizzazione didattica e il modello educativo. In primo luogo: il ritorno del maestro unico alle elementari. Un provvedimento che divide gli italiani. Non piace, anzi, a una maggioranza, per quanto non larghissima. Mentre è nettissimo, plebiscitario il dissenso verso la chiusura degli istituti con meno di 50 studenti (in un Paese di piccoli paesi, come il nostro, si tratta di una diffusa reazione di autodifesa). Ma anche verso la scelta di differenziare (per quanto transitoriamente) le classi per gli studenti stranieri e italiani. Perché, al di là del merito, il provvedimento sembra dettato da preoccupazioni di consenso più che di inserimento. Mentre fra gli italiani, anche i più insicuri, è ampia la convinzione che famiglia e scuola siano i principali canali di integrazione (e di controllo sociale). Semmai, appare più ideologica la base del consenso per le politiche del governo, che ottengono il massimo grado di sostegno fra le persone più lontane dalla scuola, per esperienza personale e familiare: gli anziani, le famiglie dove non vi sono né studenti né docenti. Al contrario, le resistenze crescono nelle famiglie dove vi sono insegnanti o studenti. Ma soprattutto nei confronti dei provvedimenti meno popolari: maestro unico e classi differenziate per stranieri. Ciò suggerisce che l opposizione alle politiche della scuola, elaborate dalla ministra Gelmini, sia dettata, in buona misura, dall esperienza delle famiglie e delle persone. Da ciò un giudizio complessivamente negativo nei confronti della riforma, ma anche verso l azione della ministra. Rimandate entrambe, non bocciate senza appello. In altri termini: gran parte degli italiani è d accordo sulla necessità di riformare la scuola. Tuttavia, alla fine sul 4

giudizio dei cittadini e degli utenti gli aspetti concreti pesano assai più di quelli simbolici. E il ritorno dei grembiulini e del voto in condotta non giustificano, agli occhi dei più, il taglio dei finanziamenti, il maestro unico, le classi dedicate per gli stranieri. C è difficoltà a immaginare la possibilità di curare la scuola amputandone gli organi vitali. Riducendo ancora risorse ritenute oggi largamente inadeguate. Ciò spiega il consenso largamente maggioritario a sostegno delle proteste contro la riforma, che da qualche settimana agitano le scuole e affollano le piazze. Coinvolgendo, insieme, studenti, professori e genitori. A differenza del mitico Sessantotto, evocato spesso, a sproposito, in questi giorni - per colpa dell anniversario (40 anni) e per pigrizia analitica. In quel tempo gli studenti contestavano il passato che ingombrava, pesantemente, la società, la cultura, le istituzioni. Zavorrava le loro aspettative di vita e di lavoro. Per cui manifestavano e protestavano contro la società adulta. Contro i professori e i loro stessi genitori. Oggi, al contrario, il malessere degli studenti nasce dal furto del futuro, di cui sono vittime. La loro rivolta generazionale incrocia la protesta professionale dei professori e la solidarietà dei genitori, a cui li lega un rapporto di reciproca dipendenza, divenuto sempre più stretto, negli ultimi anni. Da ciò un problema rilevante per i giovani, i figli e gli studenti. Magari sconfiggeranno la Gelmini. Ma come riusciranno a liberarsi davvero con la complicità degli adulti, il permesso dei genitori, e il consenso dei professori? 5

RIFORMA DELLA SCUOLA: L ITALIA SI MOBILITA di Fabio Bordignon C è un filo rosso che unisce studenti, famiglie e insegnanti, che tiene insieme l aula e la piazza. E un fronte compatto, quello rilevato dal sondaggio Demos per La Repubblica, formato innanzitutto da chi vive quotidianamente la scuola, e si sente in dovere di difenderla. L istruzione pubblica è un bene provvisto ancora di ampia considerazione, in Italia. Per questo motivo, il tema mantiene un potenziale di mobilitazione elevatissimo, e al nucleo delle persone che scelgono di attivarsi, in prima persona, si affianca una base sociale molto ampia. La protesta va tollerata, secondo gli italiani, anche quando assume le forme più radicali. Per rendersene conto, basta analizzare i giudizi sull occupazione delle università. Solo una persona su quattro approva l utilizzo della polizia, ventilato in questi giorni, mentre una componente analoga e speculare lo ritiene giusto: nel mezzo, quasi la metà della popolazione, che, pur ritenendo sbagliato occupare, opta comunque per la linea morbida. Del resto, sul tema della scuola e sugli interventi di cui si dibatte in queste settimane, il dissenso coinvolge una frazione molto elevata della popolazione. Il 47% degli intervistati è contrario al pacchetto proposto dal ministro Gelmini. Nonostante l approvazione verso alcuni singoli interventi. Con una motivazione che sopravanza tutte le altre: la convinzione, diffusa, che il progetto sia orientato esclusivamente da ragioni di bilancio, dalla volontà di fare cassa, sottraendo risorse agli istituti statali. In un mondo, come quello dell istruzione pubblica, dove la mancanza di fondi viene indicata (non da oggi) come prima emergenza. Questo clima d opinione, oltre ad avere un significato inevitabilmente politico gli accenti più critici riguardano, non a caso, gli elettori dell opposizione -, vede in prima fila proprio i protagonisti della scuola: studenti e insegnanti. Ma attorno ad essi si saldano le rispettive famiglie, formando un fronte di opposizione molto ampio. A prendere parte attiva nelle manifestazioni protesta è una componente limitata della popolazione generale: il 6%, che però raggiunge il 22% fra i 15 e i 24 anni. Ma, se a questa minoranza attiva aggiungiamo l opposizione latente - il movimento d opinione che non si traduce in una effettiva discesa in campo -, il sostegno alla mobilitazione studentesca assume proporzioni maggioritarie. Quasi il 50% degli intervistati, infatti, pur non partecipando direttamente a scioperi, cortei, assemblee e 6

occupazioni, è solidale con i manifestanti. Fra questi, è molto significativo il peso di chi è coinvolto dal sistema scolastico, anche solo attraverso i proprio familiari. 7

LA FIDUCIA NEGLI INSEGNANTI Mi potrebbe dire quanta fiducia prova nei confronti (valori percentuali, considerando i non rispondenti, di quanti provano moltissima o molta fiducia) 64.4 67.3 ott-08 set-07 mar-04 58.2 35.6 33.6 34.3 Degli insegnanti delle scuole pubbliche Degli insegnanti delle scuole private IN BASE ALL ORIENTAMENTO POLITICO Valori percentuali, considerando i non rispondenti, di quanti provano moltissima o molta fiducia in base all orientamento politico Partito Democratico Italia dei Valori Popolo della Libertà Lega Nord Sinistra Arcobaleno Udc Altro,Incerti, reticenti TUTTI Degli insegnanti delle scuole pubbliche Degli insegnanti delle scuole private 69.8 57.4 66.9 56.4 80.9 56.1 55.1 64.5 64.4 29.7 20.9 44.1 37.9 10.6 46.9 41.8 35.9 35.6 8

LA SODDISFAZIONE PER LA SCUOLA Per quanto è a sua conoscenza, quanto si ritiene soddisfatto dei seguenti servizi? (valori percentuali di quanti si dichiarano Moltissimo o Molto soddisfatti, non considerando quanti non si esprimono) Ottobre 2008 Settembre 2007 Marzo 2004 Scuole elementari pubbliche 69.3 66.8 71.0 Scuole elementari private 47.0 41.5 45.5 Scuole medie pubbliche 61.4 57.6 69.0 Scuole medie private 39.4 36.1 43.7 Scuole superiori pubbliche 62.4 54.7 66.0 Scuole superiori private 39.7 34.4 37.6 Università 59.4 55.2 66.0 9

I PROBLEMI DELLA SCUOLA Qual è, secondo lei, il principale problema della scuola italiana? (valori percentuali tra parentesi lo scarto rispetto a marzo 2004) La mancanza di fondi, risorse per la didattica 18.8 (-5.8) Lo scarso collegamento con il mondo del lavoro 17.8 (-3.6) La violenza negli istituti 14.0 (+6.4) La mancanza di sostegni economici per le famiglie / gli studenti più poveri 13.0 (-1.4) La scarsa qualità degli insegnanti 12.6 (+0.7) L inadeguatezza / arretratezza dei programmi 6.0 (-4.8) Nessuno di questi / Altri 3.9 (+2.2) Tutti 12.0 (+9.6) Non sa / Non risponde 2.0 (-3.1) 10

OPINIONI SULLA SCUOLA Ora le illustrerò alcune opinioni su temi molto attuali. Mi può dire quanto si sente d accordo con le seguenti affermazioni? (valori percentuali di quanti si dichiarano moltissimo o molto d accordo) Oggi rispetto al passato i genitori difendono troppo i figli di fronte ai professori 70.5 Nella scuola italiana gli studenti migliori hanno la possibilità di distinguersi 49.2 Bisogna ridurre il peso dello stato nella gestione dell istruzione e lasciare più spazio alle scuole private 11.0 IL FATTORE PROFESSIONALE Valori percentuali di quanti si dichiarano moltissimo o molto d accordo in base alla categoria socio-professionale Oggi rispetto al passato i genitori difendono troppo i figli di fronte ai professori Nella scuola italiana gli studenti migliori hanno la possibilità di distinguersi Bisogna ridurre il peso dello stato nella gestione dell istruzione e lasciare più spazio alle scuole private Operaio Tecnico, impiegato, funzionario, dirigente Insegnante Libero professionista Lavoratore autonomo 69.9 67.1 89.8 83.0 84.5 61.8 64.3 73.2 76.4 70.5 58.7 44.1 41.9 27.7 48.0 44.0 55.1 40.5 51.4 49.2 11.2 7.7 2.0 23.2 15.4 5.7 8.9 1.4 17.5 11.0 Studente Casalinga Disoccupato Pensionato TUTTI 11

GLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI Secondo lei, in Italia, gli stipendi degli insegnanti (valori percentuali tra parentesi lo scarto rispetto a marzo 2004) troppo bassi 39.9 (+4.1) Non sa / Non risponde 14.2 (-3.9) troppo alti 4.8 (-0.6) più o meno adeguati 41.0 (+0.3) 12

PIU DISCIPLINA (PER TUTTI) Mi può dire se lei è favorevole o contrario a ciascuna delle seguenti riforme nel settore della scuola. Lei è favorevole o contrario (valori percentuali di quanti si dichiarano favorevoli) Voto di condotta 91.7 Che sia possibile avviare procedimenti disciplinari più veloci contro professori assenteisti o poco produttivi 88.5 L esame di riparazione a settembre 77.7 L uso obbligatorio del grembiule 64.5 Il maestro unico 45.9 Chiudere gli istituti con meno di 50 alunni 21.9 Le classi separate per gli studenti italiani e stranieri 20.3 13

QUANDO IN FAMIGLIA C E UNO STUDENTE O UN INSEGNANTE Valori percentuali Tra quanti hanno in famiglia Studenti Insegnanti Tutti Favorevoli alla riforma Gelmini 34.8 21.5 38.5 Favorevoli ai provvedimenti Il maestro unico 38.8 33.9 45.9 Le classi separate per gli studenti italiani e stranieri 17.6 13.8 20.3 Rispetto alle proteste Ha partecipato 10.5 13.4 5.7 Non ha partecipato, ma è d accordo 52.0 54.1 49.4 Non ha partecipato e non è d accordo 33.4 26.5 38.4 Ritiene giusta l occupazione delle università 34.1 27.7 26.7 14

LA RIFORMA GELMINI: FAVOREVOLI O CONTRARI? In questi giorni si è molto discusso sulle riforme per la scuola previste dal governo e dal Ministro Gelmini. In generale, lei si direbbe favorevole o contrario a queste riforme? (valori percentuali) Favorevole 38.5 Contrario 47.2 Non sa / Non risponde 14.3 L OBIETTIVO DELLA RIFORMA Secondo lei qual è l obbiettivo principale del governo e del Ministro Gelmini rispetto alla scuola? (valori percentuali in base al giudizio della riforma) Rispetto alla riforma Gelmini si dichiara Favorevole Contrario Non sa / Non risponde Ottobre 2008 Tagliare i costi, per motivi di bilancio 15.5 54.8 20.2 34.7 Ridurre gli sprechi 41.7 15.3 23.0 26.6 Migliorare la qualità 40.1 24.0 33.4 31.5 Non sa / Non risponde 2.7 5.9 23.4 7.2 Totale 100.0 100.0 100.0 100.0 15

IL PROFILO DEI FAVOREVOLI ALLA RIFORMA GELMINI 15-24 anni 22.7 Classe d'età 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni 65 anni e più 35.8 40.3 36.9 45.0 45.3 Operaio 27.8 Tecnico, impiegato, funzionario, dirigente 37.8 Insegnante 19.8 Categoria socioprofessionale Libero professionista Lavoratore autonomo 56.1 69.6 Studente 18.3 Casalinga Disoccupato Pensionato 42.6 40.1 44.7 Partito Democratico Italia dei Valori 10.9 17.8 Popolo della Libertà 58.6 Orientamento politico Lega Nord Sinistra Arcobaleno 16.2 67.5 Udc Altro 52.1 57.0 Incerti, reticenti FAVOREVOLI RIFORMA GELMINI 35.8 38.5 16

IL GIUDIZIO SULLE PROTESTE Come avrà saputo, in questi giorni ci sono state delle proteste e degli scioperi contro la riforma del Ministro Gelmini. Lei (valori percentuali) Non ha partecipato, ma è d accordo con la protesta 49.4 Non ha partecipato e non è d accordo con quanti protestano 38.4 Ha partecipato alle proteste 5.7 Non sa / Non risponde 6.5 17

GIUDIZIO SULLE PROTESTE - IL FATTORE ETA Come avrà saputo, in questi giorni ci sono state delle proteste e degli scioperi contro la riforma del Ministro Gelmini. Lei (valori percentuali in base alla classe d età) Ha partecipato alle proteste Non ha partecipato, ma è d accordo con la protesta Non ha partecipato e non è d accordo con quanti protestano 60.7 53.3 53.6 49.4 51.5 51.4 49.4 38.4 37.8 41.0 38.9 35.9 22.8 30.6 21.5 5.6 5.7 3.4 1.7 3.4 1.0 15-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni 65 anni e più 18

SGOMBERARE LA PROTESTA? In questi giorni gli studenti occupano le università per protesta. Secondo lei (valori percentuali) E sbagliato occupare, ma va tollerato 48.1 E giusto occupare le università 26.7 E inaccettabile occupare e va impedito anche con la polizia 25.3 TRA QUANTI VOTEREBBERO PER PD PdL TUTTI E giusto occupare le università 46.1 11.5 26.7 E sbagliato occupare, ma va tollerato 47.6 44.3 48.1 E inaccettabile occupare e va impedito anche con la polizia 6.3 44.2 25.3 Totale 100.0 100.0 100.0 19