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Transcript:

Occupazione femminile e maschile nelle aziende dell Industria Turistica (EBIT) Francesca Dota Ricercatrice IRES 23 giugno 2009

Target e metodologia di indagine Le aziende con oltre 50 dipendenti dell Industria Turistica afferenti ad EBIT: 26 aziende rispetto alle 37 contattate (tasso di risposta pari a circa il 70%) prevalenza aziende settore alberghiero Somministrazione questionario strutturato sulla situazione del personale maschile e femminile 2

Strumenti di indagine Riferimenti per la costruzione del questionario: Normativa nazionale in materia di Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro, Legge n. 125/1991 e di predisposizione di strumenti di conoscenza mirati alla promozione dell attuazione delle pari opportunità da parte di tutti i soggetti attori nel mercato del lavoro, D.Lsg. n. 196/2000 L art. 9 della L. 125/ 91 (ora art. 46 d.lgs. 198/ 06 "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246 ) prevede per le aziende pubbliche e private, con oltre cento dipendenti, l obbligo di redigere, con cadenza biennale, un rapporto riguardante la situazione del proprio personale maschile e femminile, inviandolo poi alla Consigliera di parità e alle rappresentanze sindacali aziendali 3

Ambiti di approfondimento e obiettivi di indagine Riferimento temporale indagine: biennio 2006-2007 Sezioni tematiche del questionario: informazioni generali sull azienda occupazione maschile e femminile nel biennio considerato livelli di inquadramento contrattuale tipologie contrattuali, part-time ed aspettativa (con particolare attenzione ai congedi parentali) mobilità aziendale formazione retribuzioni Approfondimento relativo alla componente femminile in relazione a: le più recenti tipologie contrattuali (apprendisti, contratti di inserimento, contratti a progetto, etc.) maternità e ricorso ai congedi parentali tipologia attività di formazione 4

Le aziende del campione: il profilo 5

Le aziende del campione: il profilo L occupazione complessiva si distribuisce per lo più al Nord Ovest (46% complessiva), in linea con la maggior concentrazione di aziende nel territorio (50% del campione) Le aziende di maggiori dimensioni sono al Nord-Est (677 occupati in media) 6

Occupazione per territorio e genere Composizione percentuale dell'occupazione per genere ed area geografica di appartenenza dell'azienda (2007) totale 47,2 52,8 Sud ed Isole 64,3 35,7 Centro 45,1 54,9 Nord-Est 46,0 54,0 Nord-Ovest 48,9 51,1 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Uomini Donne 7

Occupazione complessiva 2006-2007 Se si considera l occupazione complessiva tra il 2006 e il 2007: lieve flessione occupazione complessiva (-0,5%) ( possibile indicatore predittivo della crisi) è cresciuta l occupazione maschile (+3,9%) ed è diminuita quella femminile (-4,2%) è aumentata l occupazione nel settore dei servizi turistici (+2%) mentre si è registrato un calo nel settore alberghiero (-1,8%) 8

Occupazione maschile e femminile per settore Nel campione di indagine, la presenza femminile è più marcata nelle attività di servizio turistico (59,3% di donne nel 2007 e 62,7% nel 2006) rispetto al comparto alberghiero, dove si è rilevata una sostanziale equidistribuzione tra maschi e femmine (49,6% di donne nel 2007 e 50,6% nel 2006) Complessivamente, tra le aziende socie di Ebit il tasso di donne occupate negli alberghi (45,8%) e nelle catene alberghiere (50,4%) è inferiore a quello registrato nei comparti dei tour operator (67,8%) e delle agenzie di viaggi ( 63,9%) (EBIT, Turismo, Prospettive & Governance - Proposte per uno sviluppo competitivo del Sistema Italia, 2008) Composizione percentuale per genere degli occupati per tipologia di attività dell'azienda 2007 Uomini Donne Totale Alberghiera 50,4 49,6 100,0 Servizi per il turismo (agenzie viaggi e parchi divertimento) 40,7 59,3 100,0 totale 47,2 52,8 100,0 2006 Uomini Donne Totale Alberghiera 49,4 50,6 100,0 Servizi per il turismo (agenzie viaggi e parchi divertimento) 37,3 62,7 100,0 totale 45,5 54,5 100,0 9

Il sex typing professionale Anche in un comparto dove è maggiore la componente femminile si rileva il classico sex typing per gruppi professionali Distribuzione percentuale per categoria professionale e genere (anno 2007) 2,7 0,4 1,4 100% 13,3 4,8 8,8 90% 80% 26,3 54,6 41,2 70% 60% 50% 40% 57,7 40,3 48,5 30% 20% 10% 0% Uomini 07 Donne 07 Totale Operai ed apprendisti Impiegati Quadri Dirigenti 10

Il sex typing professionale Le donne sono per lo più impiegate e gli uomini operai 100 Composizione percentuale di genere per livelli di inserimento professionale 90 14,1 28,6 80 43,7 70 69,9 60 50 40 85,9 71,4 30 56,3 20 30,1 10 0 Dirigenti Quadri Impiegati Operai ed apprendisti Uomini 07 Donne 07 11

Donne nelle professioni (2006-2007) Un timido segnale di miglioramento: le donne inserite in ruoli strategici del management (dirigenti e quadri) sono aumentate complessivamente di poco più di un punto percentuale passando dal 25,4% al 26,6% 12

Mobilità in entrata e in uscita e promozioni Elevato turn-over soprattutto ai livelli medio-bassi della gerarchia professionale Le donne, a differenza degli uomini, fanno registrare saldi negativi tra entrate e uscite in particolar modo tra impiegate e operaie Le promozioni interessano prevalentemente gli uomini (56,4%) Uomini occupati entrati ed usciti fra il 2006 ed il 2007 Uomini 07 Entrati Usciti Uomini 06 Saldo 2007-2006 Dirigenti 118 1 6 123-5 Quadri 588 23 56 621-33 Impiegati 1.160 115 78 1.123 37 Operai ed apprendisti 2.548 1.388 1.250 2.410 138 totale 4.414 1.527 1.390 4.277 137 Donne occupate entrate ed uscite fra il 2006 ed il 2007 Donne 07 Entrate Uscite Donne 06 Saldo 2007-2006 Dirigenti 19 2 0 17 2 Quadri 236 0 1 237-1 Impiegati 2.697 230 367 2.834-137 Operai ed apprendisti 1.971 120 193 2.044-73 totale 4.923 352 561 5.132-209 13

Tipologie contrattuali Le donne con contratto a termine sono il 64% degli occupati rispetto al 48% degli uomini Gli uomini invece sono inseriti in percorsi di lavoro più stabili: il 50,6% ha un contratto a tempo indeterminato rispetto al 33,4% delle donne Tra le donne, le part-timers sono il 41,6% circa, mentre tra gli uomini poco più del 3% ricorre al part-time La formula di part-time prevalente è quella orizzontale (il 70,8% delle parttimers) Le donne sommano alla temporaneità dei contratti di lavoro il lavoro part-time, condizioni che precludono le opportunità di carriera Uomini 07 Donne 07 Totale 07 Contratto a tempo indeterminato 50,6 33,4 41,5 -di cui a part-time 2,6 27,3 13,1 Contratto a tempo determinato 48,1 64,3 56,7 -di cui a part-time 3,9 50,9 32,1 Contratto di inserimento 0,3 1,5 0,9 Contratto di apprendistato 1,0 0,8 0,9 Totale dipendenti 100,0 100,0 100,0 -di cui a part-time 3,2 41,8 23,6 Totale dipendenti 4.414 4.944 9.358 14

Tipologie contrattuali 18 16 17 14 12 10 8 6 4 8 7 2 4 0 Donne a progetto Donne interinale Uomini a progetto Uomini interinale 15

Tipologie contrattuali e professioni A parità di qualifica professionale le donne hanno più probabilità di lavorare con contratti a termine: Dipendenti a tempo indeterminato Dipendenti a tempo determinato 16

Lo scenario nazionale L occupazione femminile è cresciuta molto di più di quella maschile. L impiego part-time, in particolare, ha registrato l incremento maggiore (ad esso è imputabile più del 50% della nuova occupazione femminile), tanto che oggi più di una donna occupata su quattro svolge un lavoro a tempo parziale. (Istat, media 2007=26,5%) Tra le famiglie bireddito con figli sotto i 15 anni nel 49% dei casi la donna lavora part-time (IRES, 2007) Gli orari di lavoro part-time si riducono 17

Ore di lavoro settimanali in regime di part-time medie annuali (1995-2006) 40 35 medie an nnuali 30 25 20 15 10 5 0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Unione Europea a 15 Italia Fonte: EuroStat 18

Quota dipendenti a tempo determinato su totalità dipendenti per classi di età (anni 1997-2007) maschi 40 38,4 40,3 30 25,2 27,1 30,1 29,8 29,1 30,9 31,5 33,1 35 % 20 11,3 11,8 12,3 12,2 12,8 11,6 11,3 11,6 12,5 13,7 14,2 10 5,2 5,4 6 6,7 6,9 6,9 7 6,9 7,4 7,7 7,5 0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 Fonte: ISTAT

Quota dipendenti a tempo determinato su totalità dipendenti per classi di età (anni 1997-2007) femmine 44,9 45,4 40 33,2 35,2 34,4 33,6 35,2 36,1 36,7 39,9 30,5 30 % 20 10 17,9 17,8 18,3 17 16,6 17 16,8 17,6 16 11,9 11,5 11,5 11,6 11,8 12,2 12,4 10,6 9,2 20,6 20,7 13,1 13,7 0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 Fonte: ISTAT

Il nuovo mercato del lavoro Un numero crescente di persone deve affrontare condizioni di instabilità occupazionale che si protraggono nel tempo, attraversando fasi di sottoccupazione e disoccupazione. Tra le donne la precarietà è più diffusa e assume caratteri peculiari: le donne con occupazioni instabili sono relativamente più adulte; impieghi marginali, contratti di breve durata, impegni orari limitati e imposti, minori opportunità di transizione verso occupazioni stabili (intrappolamento) uscita dal mercato: quasi il 10% delle occupate con contratti a termine di età 15-54 anni lascia l anno successivo il mercato del lavoro, principalmente per dedicarsi alla cura della casa e/o della famiglia È possibile che in un settore fortemente femminilizzato come quello del Turismo si riproducano tali modelli di partecipazione femminile al mercato del lavoro 21

Le retribuzioni La retribuzione media annua (stima livelli retributivi al netto della contribuzione) 13.560 14.590 Le donne sistematicamente hanno livelli retributivi più bassi: su queste differenze pesano le scelte orarie e i diversi livelli di inquadramento La retribuzione media mensile netta è lievemente più bassa di quella di un dipendente a termine a tempo pieno che è pari a 1.026 (Istat, 2009) Più elevato lo svantaggio economico per le donne del settore, se si considera che la maggior parte lavora, oltre che con contratti a termine, a tempo parziale 22

La regolazione del mercato del lavoro L atipicità-flessibilità del contratto non garantisce la conciliazione, rende marginale il lavoro femminile e deprime il tasso di occupazione e di natalità nazionale. Non rappresenta un superamento del modello del breadwinner poiché produce nuove forme di segregazione e disuguaglianze Le differenze di genere nelle opportunità di lavoro e di guadagno rafforzano la tradizionale divisione del lavoro nella famiglia Marginalità e discontinuità, insieme al basso reddito, spingono molte donne fuori dal mercato del lavoro 23

La formazione Nel 2007 solo il 33,4% delle aziende ha dichiarato di aver organizzato attività di formazione per i dipendenti La partecipazione alle attività di formazione è per lo più femminile (67%) 100 Composizione percentuale per genere e categoria professionale dei partecipanti alla formazione aziendale 90 80 70 52,7 70,5 66,6 66,1 67,0 60 81,1 50 40 30 20 47,3 29,5 33,4 33,9 33,0 10 18,9 0 Dirigenti Quadri Impiegati Operai Apprendisti Totale 24 Uomini Donne

La formazione Inserimento professionale e titoli di studio si riflettono nelle differenti scelte formative di uomini e donne Tipologia di formazione rivolta al personale per genere Uomini Donne Riqualificazione 10,1 8,4 Aggiornamento professionale 13,3 22,4 Formazione obbligatoria 43,2 35,9 Formazione sulle pari opportunità 1,2 5,4 Formazione orientativa 1,6 1,5 Sviluppo di competenze trasversali 0,7 0,9 Formazione per il reinserimento professionale 29,9 25,5 Totale 100,0 100,0 25

Maternità e conciliazione Al momento dell indagine l 8% degli occupati (749 dipendenti) era in aspettativa per maternità o congedo parentale Il 97% era costituito da donne Prevale il modello di congedo oltre 6 mesi (66,3%) 26

Maternità e conciliazione In Italia le donne che si sono ritirate dal lavoro dopo la nascita del primo figlio sono l 8,5% del totale e quelle che hanno lasciato il lavoro dopo la nascita degli altri figli sono il 4,6% (Indagine Uso del tempo, 2002-2003 - Istat, 2008) 27

Gli ostacoli della partecipazione delle donne al mercato del lavoro VINCOLI STRUTTURALI ABITUDINI FAMILIARI La domanda di lavoro: livello e qualità I servizi Sociali (infanzia e anziani) I tempi e i modi dell organizzazione del lavoro La cultura della condivisione 28

Qualità del lavoro e fertilità La natalità è più alta della media nazionale - e/o crescente nelle regioni dove è maggiore l occupazione femminile. In quelle stesse regioni l offerta di servizi alle famiglie è relativamente migliore per quantità e qualità Occupazione femminile, natalità e servizi all infanzia (stime ISTAT 2006) natalità in aumento stabile in calo sopra la media sotto la media % 80 70 60 50 40 30 20 10 in calo ma ancora sopra la media 0 Emilia Romagna Trentino Alto Adige Valle d'aosta Lombardia Veneto Toscana Friuli Venezia Giulia Piemonte Liguria Marche Umbria Lazio T. O. femminile (15-64 aa) Abruzzo Sardegna Molise Basilicata Calabria Sicilia Puglia Posti in asilo pubblico (x100 bambini 0-2 aa) - anno 2001 Campania 29

La conciliazione: un problema delle donne Il rimescolamento dei ruoli di genere nella famiglia sta avvenendo secondo modalità fortemente asimmetriche: il contributo maschile alla cura, nonostante qualche tiepido miglioramento, è ancora modesto: il 77,7% del tempo dedicato dalle coppie al lavoro familiare, casalingo o di cura è svolto dalle donne; ben il 77,1% del tempo complessivo di lavoro degli uomini è dedicato al lavoro retribuito e appena il 23% al lavoro familiare. La presenza maschile nel lavoro di cura, dunque, avanza con la lentezza del ricambio generazionale (Bimbi, 1995): ancora oggi il carico della riproduzione pesa fondamentalmente sulle donne, tanto più ove si considerino le inadeguatezze del nostro assetto di welfare. 30 Fonte: Istat, 2008 Indagine Uso del tempo 2002-2003

La parità: un problema di qualità della vita e del lavoro, un problema di tutti - uomini e donne - da risolvere con diversi strumenti evitare rischi di arretramento incentivare lo sviluppo economico del paese e creare buona occupazione sostenere i servizi pubblici di assistenza all infanzia e agli anziani stimolare la contrattazione di buone pratiche di organizzazione del lavoro family friendly favorire il diffondersi di una cultura della condivisione tra uomini e donne all interno della famiglia: l effetto cumulativo delle prassi trasforma la società 31