Prot. SUMAI 07/Seg/2013 Benevento, 06/02/2013 PROPOSTA PER LA FORMULAZIONE DEGLI OBIETTIVI PER LA SPECIALISTICA AMBULATORIALE PER L ANNO 2013



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Prot. SUMAI 07/Seg/2013 Benevento, 06/02/2013 PROPOSTA PER LA FORMULAZIONE DEGLI OBIETTIVI PER LA SPECIALISTICA AMBULATORIALE PER L ANNO 2013 Implementazione delle priorità per le visite specialistiche e per gli accertamenti diagnostico strumentali in conformità al Programma Attuativo Aziendale di Governo Liste di Attesa ai sensi della D.G.R.C. n. 271 del 12 giugno 2012 SUMAI Segretario Prov.le dott. Maurizio Iazeolla CISL Medici Rappr. d Area dott. Massimino Liguori Sindacato Medici Italiani Rappr. d Area dott. Antonio Luciano UIL FPL - Aderenti Federazione Medici (UMUS) Segretario Prov.le Dott. Luigi Iadicicco 1

PREMESSA I PUNTI FISSATI DAL PNGLA E DAL PRGLA Il Nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa per il triennio 2010-2012 (PNGLA) documento denominato Sistema CUP - Linee Guida Nazionali di cui all Accordo Stato- Regioni del 29-04-2010, ha come obiettivo la promozione della capacità del SSN di intercettare il reale bisogno di salute, di ridurre l inappropriatezza e di rendere compatibile la domanda con la garanzia dei LEA. A tal fine, ad integrazione degli interventi già previsti nei provvedimenti adottati dal Piano Nazionale Tempi di Attesa 2006-2008, sono stati individuati nuovi strumenti e modalità di collaborazione tra tutti gli attori del sistema, sia quelli operanti sul versante prescrittivo, sia quelli di tutela del cittadino per una concreta presa in carico dei pazienti fin dal processo di definizione o approfondimento diagnostico da parte degli specialisti e delle strutture, prevedendo anche modelli di gestione integrata dell'assistenza per pazienti cronici nell'ambito delle cure primarie (Chronic Care Model), attraverso l'attuazione e gestione programmata dei protocolli diagnostici. Viene riconosciuto, inoltre, che il governo delle liste di attesa è fortemente connesso ad altri processi che, sia a livello centrale che periferico, si ripercuotono decisamente sulle modalità organizzative del rapporto domanda-offerta, rispetto a cui deve essere perseguita una necessaria coerenza di sistema. Pertanto, il PNGLA prevede che, nella ridefinizione delle modalità operative, le Regioni adottino criteri per garantire l'omogeneità tra quanto indicato nel PNGLA e: le altre iniziative in corso finalizzate all'informatizzazione del ciclo prescrizione-prenotazione - referto, con particolare attenzione alle classi di priorità, fino alla digitalizzazione dei documenti stessi; gli obiettivi dei contratti e degli accordi collettivi nazionali, sia per quanto attiene le modalità prescrittive che per l'attività libero professionale intramuraria (ALPI); gli indirizzi definiti in materia di accreditamento istituzionale e per la stipula dei contratti con gli erogatori, in particolare per quanto riguarda la gestione trasparente e programmata del volume e della tipologia delle prestazioni oggetto degli accordi. Il Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (PRGLA) 2010-2012 (DGR n. 271 del 12.06.2012 pubblicato in BURC n. 65 del 8 Ottobre 2012) si propone di condividere un percorso per il governo delle liste di attesa finalizzato a garantire un appropriato accesso dei cittadini ai servizi sanitari e da realizzare con l'applicazione di rigorosi criteri di appropriatezza, del rispetto delle classi di priorità e della trasparenza del sistema a tutti i livelli. Pertanto, ferme restando le strategie definite con il Piano Regionale di cui alla D.G.R.C. n.170/07, si è reso necessario integrare lo stesso, sia inserendo alcuni elementi innovativi che puntualizzando alcune azioni già intraprese. La Regione Campania, per garantire un approccio strategico al problema delle liste di attesa ed un ricorso appropriato alle attività del SSN, applica nelle prescrizioni l uso sistematico ed obbligatorio delle classi di priorità, la presenza del quesito diagnostico e la corretta identificazione delle prime visite e dei controlli. CLASSI DI PRIORITA Le classi di priorità devono essere applicate a tutte le prestazioni ambulatoriali, diagnostico strumentali e di ricovero erogate dal SSN. Pertanto, si rende obbligatoria da parte dei medici prescrittori la biffatura del campo della ricetta del SSN recante le classi di priorità, limitatamente alle prescrizioni delle prime visite specialistiche e delle prime prestazioni diagnostiche/terapeutiche e riabilitative. 2

All indicazione della classe di priorità in sede prescrittiva corrisponde una diversa tempistica di prenotazione della prestazione e uno specifico sistema di monitoraggio in merito sui prescrittori da parte delle Aziende Sanitarie. La classe P rappresenta una categoria residuale rispetto alle altre, pertanto deve essere erogata nell arco temporale di 180 giorni. Inoltre, nel caso in cui il medico non provveda all indicazione della classe di priorità per le prescrizioni di prime visite e prime prestazioni diagnostiche/terapeutiche la prenotazione sarà effettuata con riferimento alla classe P, fermo restando l obbligo del prescrittore di applicare con rigore le indicazioni cliniche espresse nei provvedimenti normativi di riferimento. CLASSI DI PRIORITA DELLE PRESTAZIONI AMBULATORIALI Il tempo di attesa correlato con la classe di priorità prescritta deve essere calcolato a partire dalla data di prenotazione della prestazione. La classificazione delle classi di priorità per tutte la prestazioni ambulatoriali garantite dal SSN, in conformità a quanto previsto nell Accordo Stato Regioni dell 11 luglio 2002 e nel PNGLA 2010-2012 è articolata come di seguito: U (Urgente), da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; B (Breve), da eseguire entro 10 giorni; D (Differibile), da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; P (Programmata), da eseguire entro un arco temporale massimo di 180 giorni. I criteri che sottendono l individuazione delle suddette classi di priorità, si riportano qui di seguito: Classe U prestazione la cui indifferibile esecuzione debba essere riferita a condizioni di particolare gravità clinica; Classe B prestazione la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco temporale breve la prognosi a breve del paziente o influenza marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità; Classe D prestazione la cui tempestiva esecuzione non influenza significativamente la prognosi a breve ma è richiesta sulla base della presenza di dolore o di disfunzione disabilità; Classe P prestazione che può essere programmata in un maggiore arco di tempo in quanto non influenza la prognosi, il dolore, la disfunzione, la disabilità. Il medico che fa la prescrizione è tenuto a fornire al cittadino tutte le informazioni utili riguardo la inclusione nelle classi di priorità, ai fini della espressione del consenso informato e consapevole. Nell ambito della verifica del rispetto dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali sono prese in considerazione esclusivamente le prime visite e le prime prestazioni diagnostiche / terapeutiche / riabilitative, ovvero quelle che presentano il primo contatto del paziente con il sistema relativamente al problema di salute posto, mentre sono escluse tutte le prestazioni di controllo e le prestazioni di screening. La scelta dell utente nei confronti di uno specifico specialista ambulatoriale o di altra struttura presso cui non vi sia disponibilità entro il tempo massimo definito in rapporto alla priorità richiesta comporta la decadenza al diritto alla garanzia del tempo massimo di attesa. 3

APPOSIZIONE DEL QUESITO DIAGNOSTICO SULLA PRESCRIZIONE PER LE PRESTAZIONI DI SPECIALISTICA AMBULATORIALE In esecuzione a quanto previsto dal PNGLA 2010-2012, al fine di attivare percorsi di gestione dell appropriatezza prescrittiva, il medico prescrittore è obbligato ad apporre il quesito diagnostico su tutte le prescrizioni di prestazioni ambulatoriali, comprese le analisi di laboratorio. INDICAZIONE DELLE PRIME VISITE E DEI CONTROLLI SULLE PRESCRIZIONI DI SPECIALISTICA AMBULATORIALE. Le prestazioni di specialistica ambulatoriale garantite dal SSN devono obbligatoriamente riportare nelle procedure di prenotazione l indicazione di prima visita e controllo. La differenziazione, infatti, tra una prima visita specialistica e visita successiva o controllo, ha un impatto significativo sia sulla gestione delle liste di attesa che sul il monitoraggio dei tempi di attesa, effettuato solo sulle prime visite. La prima visita è quella in cui il problema del paziente è affrontato per la prima volta ed in cui viene formulato un preciso quesito diagnostico, accompagnato dalla esplicita dizione di primo accesso. Per accessi successivi devono intendersi quelli che, a fronte di un inquadramento diagnostico già concluso e di un piano terapeutico già impostato, sono finalizzati a seguire, su indicazione del medico prescrittore, l'evoluzione della patologia o l'insorgenza di complicanze. Per quanto attiene alle prestazioni esenti per malattie croniche, la Circolare del Ministero della salute del 13 dicembre 2001 ha precisato che Per i soggetti esenti le visite necessarie a monitorare la malattia devono intendersi quali visite di controllo identificate dal codice 89.01, ovvero il codice utilizzato per le visite brevi o di controllo. Nella stessa Circolare si precisa che l assistito ha diritto alle visite specialistiche di controllo necessarie al monitoraggio della malattia e delle sue complicanze e alla prevenzione degli ulteriori aggravamenti, anche se accede per la prima volta ad una struttura e/o ad una disciplina specialistica diversa da quella di riferimento per la diagnosi della malattia esente. Ciò va interpretato nel senso che tutte le visite attinenti, direttamente od indirettamente, alla malattia per la quale vi è l esenzione, sono da considerarsi come controllo anche nel caso in cui si renda necessario svolgere nuove visite specialistiche per verificare l insorgenza o l evoluzione di complicanze derivate dalla patologia principale. Diverso è, invece, il caso in cui le visite non sono pertinenti alla patologia prevista per l esenzione, poiché la Circolare precisa Qualora l assistito debba effettuare una visita non riferita alla malattia esente o alle sue complicanze è tenuto a partecipare al costo della prestazione secondo le disposizioni vigenti. Quindi sono definiti primi accessi: le prestazioni specialistiche richieste come tali, la cui erogazione non risulti essere stata effettuata nei 12 mesi precedenti. Sono, invece, accessi successivi: le prestazioni specialistiche (anche se richieste come visite e prestazioni diagnostico terapeutiche di primo accesso) che risultino essere state erogate nei 12 mesi precedenti; le prestazioni di controllo richieste come tali, incluse quelle necessarie al monitoraggio di una malattia cronica e delle sue complicanze e alla prevenzione degli ulteriori aggravamenti, anche se il soggetto accede per la prima volta ad una struttura e/o ad una disciplina specialistica diversa da quella di riferimento per la malattia esente. Infine, le prestazioni di controllo post-ricovero eseguite nell ambulatorio divisionale entro 30 giorni dalla dimissione da reparti per acuti sono gratuite, poiché la remunerazione delle stesse rientra nella tariffa del DRG attribuito. TEMPI MASSIMI REGIONALI PER LE PRESTAZIONI DI CUI AL PUNTO 3.1 DEL PIANO NAZIONALE DI GOVERNO DEI TEMPI DI ATTESA 2010-2012 Le prestazioni per le quali secondo il PNGLA vanno fissati, garantiti e monitorati i tempi massimi di attesa comprendono: A) 43 prestazioni ambulatoriali, di cui 14 visite specialistiche e 29 4

prestazioni di diagnostica strumentale; B) 15 in regime di ricovero, di cui 5 erogate in regime di ricovero diurno e 10 in regime di ricovero ordinario. A) PRESTAZIONI AMBULATORIALI (Tavola sinottica di cui all Allegato A) VISITE SPECIALISTICHE 1. Visita cardiologica (89.7 08) 2. Visita chirurgica vascolare (89.7 14) 3. Visita endocrinologica (89.7 19) 4. Visita neurologica (89.13 32) 5. Visita oculistica (95.02 34) 6. Visita ortopedica (89.7 36) 7. Visita ginecologica (89.26 37) 8. Visita otorinolaringoiatria (89.7 38) 9. Visita urologia (89.7 43) 10. Visita dermatologica (89.7 52) 11. Visita fisiatrica (89.7 56) 12. Visita gastroenterologica (89.7 58) 13. Visita oncologica (89.7 64) 14. Visita pneumologica (89. 7 68) PRESTAZIONI STRUMENTALI 15. Mammografia (87.37.1-87.37.2) 16. TC senza e con contrasto Torace (87.41-87.41.1) 17. TC senza e con contrasto Addome superiore (88.01.2-88.01.1) 18. TC senza e con contrasto Addome inferiore (88.01.4-88.01.3) 19. TC senza e con contrasto Addome completo (88.01.6-88.01.5) 20. TC senza e con contrasto Capo (87.03-87.03.1) 21. TC senza e con contrasto Rachide e speco vertebrale )88.38.2-88.38.1) 22. TC senza e con contrasto Bacino (88.38.5) 23. RMN Cervello e tronco encefalico (88.91.1-88.91.2) 24. RMN Pelvi, prostata e vescica (88.95.4-88.95.5) 25. RMN Muscoloscheletrica (88.94.1-88.94.2) 26. RMN Colonna vertebrale (88.93-88.93.1) 27. Ecografia Capo e collo (88.71.4) 28. Ecocolordoppler cardiaca (88.72.3) 29. Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (88.73.5) 30. Ecocolordoppler dei vasi periferici (88.77.2) 31. Ecografia Addome (88.74.1-88.75.1 88.76.1) 32. Ecografia Mammella )88.73.1-88.73.2) 33. Ecografia Ostetrica-Ginecologica (88.78 88.78.2) ALTRI ESAMI SPECIALISTICI 34. Colonscopia (45.23-45.25-45.42) 35. Sigmoidoscopia con endoscopio flessibile (45.24) 36. Esofagogastroduodenoscopia (45.13-45.16) 37. Elettrocardiogramma (89.52) 5

38. Elettrocardiogramma dinamico (Holter) (89.50) 39. Elettrocardiogramma da sforzo (89.41-89.43) 40. Audiometria (95.41.1) 41. Spirometria (89.37.1-89.37.2) 42. Fondo Oculare (95.09.1) 43. Elettromiografia (93.08.1) I tempi di attesa fissati per le sopraindicate prestazioni sono quelli di cui all Accordo dell 11 luglio 2002 e dal PNGLA 2010-2012, indicati al punto 3.1 del Piano Regionale. Tali tempi, oggetto di monitoraggio, devono essere garantiti al 90% degli utenti che ne fanno richiesta presso le strutture erogatrici indicate nel Programma Attuativo Aziendale (PAA). Le Aziende Sanitarie Locali, infatti, individuano gli ambiti territoriali (aziendali, distrettuali o sub distrettuali) in cui i tempi massimi di attesa sono garantiti e le strutture che in detti ambiti garantiscono il rispetto dei tempi massimi. L elenco di tali strutture deve essere comunicato ai cittadini nelle modalità individuate nel PAA ed in accordo a quanto indicato nel paragrafo 7.1. Pertanto, le ASL possono indirizzarsi, nei propri programmi attuativi, verso due opzioni organizzative: a) individuare specifiche strutture, ove assicurare, per le prestazioni di cui all elenco sopra riportato, i tempi previsti, secondo la classe di priorità assegnata, al 90% degli utenti; b) distribuire la domanda relativa alle prestazioni dell elenco presso tutti gli erogatori dell A. S. con la garanzia dello standard di cui al punto precedente. Nel primo caso, le ASL, nel rispetto dei differenti ruoli, trasmettono anche alle Aziende Ospedaliere, AA.OO.UU. e IRCCS di riferimento territoriale l elenco delle specifiche strutture individuate. La ricerca della prima disponibilità avviene per le AA.OO. AA.OO.UU e IRCCS tramite CUReP. Nel secondo caso le ASL, per assicurare il diritto al tempo massimo per le prestazioni di cui al punto 3.1 del PNGLA, ricercano la prima disponibilità nell ambito del CUP Aziendale. Mentre le AA.OO., AA.OO.UU., I.R.C.C.S, eseguono la ricerca, tramite CUReP, nell ambito territoriale aziendale di appartenenza. A tal fine, occorre distinguere: - Prestazioni di base caratterizzate da un ampia domanda e da bassa complessità, da erogare presso strutture di ambito distrettuale o sub-distrettuale; - Prestazioni caratterizzate da medio alta complessità e/o più bassa domanda, da garantire presso strutture erogatrici individuate in ambito territoriale sovradistrettuale aziendale ovvero in strutture assistenziali di più elevata complessità. Si ribadisce, comunque, quanto previsto dal PRCTA di cui alla D.G.R.C. 170/2007 che, in merito al rapporto tra Ospedale e Territorio dispone : In Regione Campania, viene perseguito un modello nel quale il territorio sia sempre più il luogo dove il cittadino trova strutture in grado di risolvere i propri problemi, così da ricorrere alla struttura ospedaliera solo per selezionate necessità. Il territorio deve sempre più rappresentare il primo accesso del cittadino alle cure. La ASL Benevento ha recepito il PNGLA ed il PRGLA mediante la Deliberazione n. 283 del 21.09.2012 Programma Attuativo Aziendale di Governo Liste di Attesa ai sensi della D.G.R.C. n. 271 del 12 giugno 2012. PROPOSTA Già negli ultimi tre anni le OO.SS. degli Specialisti Ambulatoriali (SA) (SUMAI Assoprof, CISL Medici, UIL FPL e SMI) hanno presentato progetti di implementazione di strategie atte al contenimento ed all abbattimento delle liste d attesa così come previsto dalle delibere aziendali n. 6

170/2007, n.1/2010 (Documento Programmatico Aziendale anno 2010), n. 241 del 30/12/2010 e dal documento di rilevazione delle criticità emergenti dagli obbiettivi fissati dall Azienda per l anno 2012. Per l anno 2013 l implementazione delle priorità appare ormai non più differibile avendo la ASL recepito con la Deliberazione 283/2012 il PNGLA ed il PRGLA. La presente proposta finalizzata alla determinazione degli obbiettivi aziendali che coinvolgano la Specialistica Ambulatoriale per l anno 2013 si basa dunque sulla effettiva e concreta applicazione delle priorità, di concerto con le pertinenti articolazioni aziendali, i MMG / PLS e gli Specialisti Ambulatoriali. Come già suggerito nel 2009 in ottemperanza al programma attuativo aziendale DGRC 170/2007, la proposta prevede i seguenti punti nodali: 1. Aggiornamento del software già disponibile agli sportelli integrando le funzionalità del CUP esistente con la gestione delle classi di priorità, in base alle esigenze normative. 2. Presentazione di modifiche delle singole agende di prenotazione di ciascun Specialista Ambulatoriale in modo da prevedere appositi spazi e tempi per ciascuna priorità in relazione alle diverse tipologie di prestazioni erogabili. 3. Corso di formazione ECM rivolto sia agli Specialisti Ambulatoriali sia ai MMG / PLS sui criteri di utilizzo delle priorità. Relativamente al punto 1.: la circolare Protocollo generale n. 141273 del 03/10/2009 a firma del dott. Gianni Beatrice, Dirigente Responsabile U.O.C. CED cita testualmente: Tra gli obiettivi programmatici aziendali 2009 era stato già previsto, tra l'altro, a carico delle U.O. Assistenza Sanitaria e del CED, l'attuazione delle priorità di prenotazioni previste dal punto 6 del PAACTA,di cui alla Delibera 26 del 22.01.2009, attraverso adeguamenti e correttivi del sistema unico per le prenotazioni CUP. Per attuare il punto 6, naturalmente, è stato necessario, procedere all'aggiornamento software già disponibile agli sportelli, integrando le funzionalità del CUP esistente con la gestione delle classi di priorità, in base alle esigenze normative. Sono stati modificati il 'MODULO delle SEDUTE' che contiene indicazioni sulle le classi di prenotazione, ed' il modulo 'MENU' delle PRESTAZIONI'. Pertanto il sistema CUP aziendale è già stato predisposto ad accogliere le priorità. Si ritiene solo parzialmente condivisibile quanto successivamente previsto nella medesima circolare: Se sono presenti tempi espressi in minuti attribuiti alle classi 'U B', devono essere indicati anche i seguenti due parametri: 'H' che indica quante ORE prima il tempo nello seduta, riservato alla classe urgente, può ritenersi 'liberato' e, quindi, reso disponibile al sistema per altra classe di priorità (B D P). 'G' che indica quanti GIORNI prima, il tempo nello seduta, riservato alla classe breve, può ritenersi 'liberato' e, quindi, reso disponibile al sistema per altra classe di priorità (D P). Infatti la classe U, proprio in quanto urgente, deve ritenersi prenotabile fino ad immediatamente prima dell orario della disponibilità predisposta in agenda; se così non fosse le 72 ore previste dalla normativa si ridurrebbero a 72 H, vanificando parte del tempo disponibile per la prestazione con carattere d urgenza. Pertanto si ritiene che il parametro H debba essere pari a 0 (72 0 = 72): H(U) = U (U 0) = 72 (72 0) = ore 0 7

In sede di prima applicazione del sistema delle priorità si ritiene utile circoscrivere la prescrivibilità la parte del MMG e la prenotabilità delle prestazioni U alla sola area cardiovascolare (prestazioni di area cardiologica e endocrinologica / diabetologica). Viceversa, per le classi B e D, si ritiene che il parametro G possa essere mantenuto, B fino a 72 ore prima della data prevista per la prestazione, D fino a 10 giorni prima della data prevista per la prestazione. Pertanto gli intervalli in cui il tempo della seduta può ritenersi liberato e quindi resi disponibili al sistema per la classe di priorità immediatamente inferiore sono: G(B) = B (B U) = 10 (10 3) = giorni 3 G(D) = D (D B) = 30 (30 10) = giorni 10 (per le visite) G(D) = D (D B) = 60 (60 10) = giorni 50 (per gli accertamenti diagnostici). Relativamente al punto 2.: affinché la struttura sia usabile è necessario procedere anche all'aggiornamento delle agende di disponibilità e delle relative sedute. Già nel 2009, in ottemperanza al PAACTA, la maggior parte degli Specialisti avevano presentato proposte di modifica delle proprie agende di prenotazione con previsione di appositi spazi per le priorità. Tale presentazione dovrà ora essere ripetuta per adeguarsi alle novità previste dal PRGLA. Ciascuno Specialista, basandosi sulla propria casistica e sulla propria esperienza personale, per ciascuna tipologia di prestazione erogata e ritenuta suscettibile di essere sottoposta a priorità, deciderà quanti e quali intervalli di tempo riserverà settimanalmente o mensilmente alle diverse tipologie. Il tempo previsto per le operazioni di cui ai punti 1. e 2. Può essere fissato al 31/03/2013. Relativamente al punto 3.: L implementazione delle priorità richiede una perfetta comprensione e padronanza dei criteri previsti dalla normativa dei PNGLA e PRGLA. Pertanto deve essere previsto un corso accreditato ECM della durata di 40 ore, rivolto alle figure dei prescrittori (MMG, PLS, SA). La fase formativa deve prevedere incontri con: operatori del CUP; personale diverso dagli operatori di sportello; dirigenti medici, specialisti ambulatoriali, PLS e MMG. Gli argomenti da trattare riguardano: la compilazione della ricetta; le modalità di prenotazione (classi U-B-D-P); modalità di gestione delle agende; come affrontare le criticità (priorità non erogabili nei tempi previsti). Titolo del Corso: Governare (gestire) i tempi di attesa e le priorità in Sanità. Obiettivi del Corso: La domanda di prestazioni sanitarie è sempre crescente, in Italia come in altri Paesi. Il Corso ha l obiettivo di evidenziare esperienze innovative nel panorama nazionale che stanno cercando di governare l incremento della domanda mediante un coinvolgimento partecipativo e progressivo delle cure primarie, degli specialisti ambulatoriali ed ospedalieri. Il corso inoltre sarà occasione di dibattito sull integrazione di modelli per priorità clinica e l approccio che si svilupperà sarà di tipo multidisciplinare e vedrà coinvolte tutte le figure professionali che intervengono sulla gestione dei processi organizzativi. 8

Temi da trattare: 1. Istruzioni per la compilazione e l impiego della ricetta del SSN; 2. Sistema di prenotazione per priorità e razionalizzazione delle liste di attesa: un sistema innovativo in Sanità; 3. Riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari territoriali; 4. Riorganizzazione e ristrutturazione delle cure primarie; 5. Tempestività ed Appropriatezza; 6. Accessibilità: componente della qualità delle cure; 7. Appropriatezza della domanda; 8. Appropriatezza prescrittiva; 9. Appropriatezza prescrittiva nell anziano; 10. Ticket e gestione dei tempi di attesa per il governo della domanda; 11. Come gestire una domanda in crescita con risorse finite; 12. Gestione delle liste di attesa per prestazioni specialistiche; 13. Priorità clinica e diffusione nazionale dei modelli di priorità; 14. Implementazione, diffusione e monitoraggio dei modelli di gestione delle priorità; 15. Percorsi clinico assistenziali/diagnostici/riabilitativi, profili di assistenza profili di cura; 16. Ruolo dei PDTA nell'attuazione dei percorsi assistenziali dei pazienti cronici; 17. Ruolo del MMG; 18. Ruolo dello specialista; 19. Modello RAO (raggruppamenti di attesa omogenei) sistema di accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali. Il tempo previsto per le operazioni di cui al punto 3. può essere fissato al 30/06/2013. La messa a regime del sistema delle priorità dunque potrà prevedere per gli SA: Obiettivo: Implementazione delle priorità per le visite specialistiche e per gli accertamenti diagnostico strumentali in conformità al Programma Attuativo Aziendale di Governo Liste di Attesa ai sensi della D.G.R.C. n. 271 del 12 giugno 2012. Indicatore di risultato: rimodulazione delle agende specialistiche di prenotazione mediante inserimento delle priorità / soddisfazione di prenotazioni richieste dai MMG / PLS con indicazione di priorità. Valore atteso: 100% delle priorità richieste. Valore minimo accettabile: 100% delle priorità richieste. Dopo la fase sperimentale che durerà per tutto il 2013, all inizio dell anno successivo si potrà rivalutare ove necessario, per ciascuno Specialista e per ciascuna tipologia di prestazione, la modulazione delle agende adattandole alle esigenze eventualmente emerse. Le OO.SS. della Medicina Specialistica Ambulatoriale CISL Medici SMI SUMAI Assoprof UIL FPL 9