Le relazioni tra pari
Al di fuori della famiglia Oltre ai genitori, altre persone influenzano lo sviluppo del bambino (in modo diretto o indiretto). I bambini passano Sviluppo cognitivo molto tempo con i pari Rendimento scolastico (es. si (microsistema) apprende meglio in un contesto amichevole) Sviluppo affettivo ed emotivo (es. stare bene con gli altri aiuta nella gestione delle emozioni) Comportamento (es. prosocialità) Importanza della scuola anche per il benessere sociale
Socializzazione dei genitori e socializzazione con i pari: Modalità e acquisizioni diverse per il bambino: Relazioni verticali vs. orizzontali Interazione con i pari: la leadership Risoluzione dei conflitti La condivisione Gestione di ostilità Bullismo
Come i genitori influenzano la relazione tra pari? In modo diretto In modo indiretto (sicurezza dell attaccamento; stile educativo) Personalità dei genitori Tecniche educative Tratti di personalità del bambino Caratteristiche del gruppo dei pari
L importanza dei pari Scuola come ISTITUZIONE organizzato da regole e relazioni. I bambini apprendono dai coetanei e condividono una cultura comune - Comprensione di regole - Capacità di leadership - Competizione - Soluzione dei conflitti - Cooperazione e condivisione - Abitudini comuni e valori condivisi - Formazione delle opinioni (es. classi ponte, che impediscono ai bambini stranieri di apprendere la cultura (e la lingua) italiana e di inserirsi. Difficoltà ad interagire con i bambini proprio perché il loro mondo ha regole e caratteristiche proprie)
Aspetto sociale della scuola, nelle routine, importanza di: Condivisione Piacere di fare le cose insieme Mettere in comune le esperienze Conflitto (Opposizione) Discussione, contrapposizione di punti di vista Protezione dello spazio di interazione da disturbi esterni Pacificazione Si desidera quando il conflitto raggiunge livelli elevati Diversi modi: es. stretta di mano o ritornello; verbalizzazioni; strategie più sofisticate
Relazioni Relazioni ORIZZONTALI cioè con persone che si trovano allo stesso livello di potere sociale rispetto a conoscenze, comportamenti, capacità. Relazioni simmetriche che forniscono informazioni su: ruoli, collaborazione, cooperazione, competizione, regole sociali, valori, etc. Relazioni VERTICALI sono legami con persone adulte, asimmetriche, che forniscono cura, conoscenze, protezione.
Carattere Conoscenza del partner Circostanze Cultura Fattori di influenza Età: stadio di sviluppo, abilità sociali per interagire Atteggiamento dei genitori
L amicizia nella prima infanzia Anche i bambini piccoli stabiliscono legami stabili, selettivi e reciproci Creazione di legami affiliativi caratterizzati da affettività, prossimità fisica, attenzione e interesse per l altro L amicizia nasce soprattutto da un bisogno di vicinanza e di rassicurazione emotiva (tanto più in assenza dell adulto)
L amicizia nell età prescolare e scolare Età prescolare Relazioni più stabili e più frequenti rispetto alla prima infanzia. Preferenza sessuale I bambini cominciano a distinguere, nel gruppo, gli amici dagli altri compagni. Gli amici vengono definiti con le caratteristiche fisiche e sono i compagni di gioco, i vicini Età scolare Ingresso a scuola: maggior numero di amici, migliore qualità Importanza a gusti in comune, attività insieme, caratteristiche psicologiche dell amico. L amico è definito in base ai valori, al piacere della compagnia reciproca.
L amicizia nell adolescenza Cooperazione e aiuto psicologico L amicizia diventa solida e duratura, caratterizzata da intimità e fiducia reciproca Ricerca attiva di compatibilità psicologica Affetto profondo e stabilità nel tempo Base per una relazione di coppia
Le influenze sullo sviluppo sociale I rapporti con i pari e le amicizie promuovono i comportamenti prosociali (conforto, aiuto, condivisione ) promuovono l autostima e l accettazione aiutano a costruire un identità permettono lo sviluppo delle norme e dei valori sociali Contribuiscono alla costruzione della cultura dei pari
Le influenze sullo sviluppo intellettuale I rapporti con i pari e le amicizie facilitano la collaborazione costituiscono un ambiente per apprendere dal confronto di idee diverse e promuovono lo sviluppo di diverse abilità (matematiche, musicali, fisiche): Contesto di problem solving bambino bambino: condivisione di interesse (anziché autorità come tra adulto-bambino)
Fattori di rischio e protezione caratteristiche individuali: bassa intelligenza, basso ragionamento morale, insuccesso scolastico fattori relazionali clima familiare freddo e/o incoerente, non democratico, non responsabilizzante. Mancanza di monitoraggio e controllo. Importanza di conoscere la vita dei figli scuola: numerosità delle classi, regole troppo rigide, insegnamento scadente. Importanza di buone relazioni con gli insegnanti gruppi antisociali di coetanei variabili socioculturali: livello socioeconomico, etnia, sottocultura
Conflitti familiari, disciplina incoerente Rifiuto dei pari Problemi di condotta Ingresso in gruppi antisociali Insuccesso scolastico Delinquenza come identità alternativa
Lo status sociometrico E il grado di accettazione in un gruppo. Si misura con le tecniche sociometriche
Lo status sociometrico E il grado di accettazione in un gruppo. Visibilità nel gruppo, numerose scelte La popolarità necessita di capacità socio-cognitive, emotive (come amicizia), ma anche leadership, autostima, senso dell umorismo
Alta correlazione tra popolarità e amicizia Ma è possibile avere amici e non essere popolari, o viceversa Buon legame di amicizia = fattore protettivo Anche i bambini rifiutati possono avere amici Mancanza di amici + rifiuto = maggiore rischio (vittimizzazione, condotta, solitudine, problemi scolastici, aggressività) Aggressività legata, spesso, al rifiuto da parte dei pari. Circolo vizioso del rifiuto che impedisce ai B di apprendere abilità sociali, e che invece rinforza l aggressività che produrrà rifiuto.
Le condizioni sociometriche Bambini popolari Bambini rifiutati Bambini trascurati Bambini controversi Bambini nella media
Bambini popolari Estroversi Leader Socievoli, facili a fare amicizia Cooperativi e collaborativi Disposizione a condividere Allegri e ben disposti Attraenti Con buone capacità scolastiche e sportive
Bambini rifiutati Aggressivi e antisociali Turbolenti e iperattivi Poco collaborativi, non condividono Comportamento inadeguato Poco capaci nelle interazioni Approcci sbagliati verso il gruppo Alcuni bambini vengono rifiutati perché aggressivi, altri perché si isolano e sono inibiti
Bambini trascurati Timidi, insicuri Attività solitarie Evitano le situazioni diadiche e si confondono nel gruppo Fuggono le situazioni coinvolgenti o aggressive
Cosa causa cosa? I bambini vengono apprezzati, rifiutati o trascurati perché possiedono determinate caratteristiche? O le loro caratteristiche dipendono dal fatto di essere apprezzati, rifiutati o trascurati? Si forma un circolo vizioso: Caratteristiche Comportamento Rinforzo Reazione dei compagni
Stabilità Bambini popolari: abilità cognitive e sociali Bambini trascurati: bassa stabilità (cambio gruppo) Bambini rifiutati aggressivi: stabilità e rischio di sviluppare problemi di esteriorizzazione Bambini rifiutati non aggressivi: stabilità e rischio di sviluppare problemi di interiorizzazione Es. bambini gregari (o trascurati) in un nuovo gruppo non potevano più affidarsi ai loro compagni per ideare attività e dovevano quindi prendere l iniziativa, diventando più attivi e partecipi Es. i bambini leader potrebbero avere difficoltà a inserirsi: non hanno i loro compagni che li appoggiano (ma comunque buone competenze)
Variabilità dovuta anche a: Genere es. rifiuto nelle femmine: 1. meno grave; 2. associato ad ansia e non ad aggressività Per le femmine è più grave la perdita dell amicizia diadica Età: aggressività prevalente dopo gli 8 anni Contesto e clima (es. classi tranquille o aggressive) Capacità di adattamento e resilienza (soglia)
Il ritiro sociale (Rubin, dagli anni 70) Ritiro sociale attivo: Ritiro sociale attivo: Comportamenti chiassosi e turbolenti Giochi immaturi (ripetitivi, sensomotori, rumorosi), in disparte Immaturità, basso gradimento da parte dei compagni Aggressività, rifiuto Difficoltà relazionali, ma problemi di condotta solo per le femmine
Ritiro sociale reticente Inibizione e timidezza Difficoltà a inserirsi nel gruppo Gioco solitario, ruolo di spettatore Più accettato nelle femmine Ritiro sociale di tristezza (Harrist et al., 1997) Bambini sembrano infelici, depressi, immaturi Difficoltà nei rapporti sociali Rifiutati e poi ignorati
Ritiro sociale passivo Attività di esplorazione e costruzione Orientamento verso gli oggetti Tranquillità Preferenza per il gioco solitario, ma non c è difficoltà a iniziare un interazione Competenza sociale: bambini apprezzati, comunicativi (es. durante i pasti), competenza emotiva, capacità di coping Capaci di stare sia da soli che con gli altri
Quindi Competenza sociale ed emotiva = capacità di stare da soli e capacità di stare con gli altri Capacità di alternare giochi solitari e giochi sociali Chi è capace di stare con gli altri è anche capace (e sereno) di stare da solo (es. bambini passivi). Chi ha difficoltà con gli altri, ha difficoltà anche a stare da solo (es. attivi o reticenti)
Il comportamento solitario non è necessariamente collegato alla mancanza di socialità Il gioco solitario può essere un modo positivo e costruttivo di stare in disparte Può assumere valenza negativa a causa dei modelli culturali Ruolo della cultura (o sottocultura) nel determinare ciò che è giusto (es. timidezza ritenuta positiva in culture collettivistiche)
Le interazioni cambiano Frequenza Intensità Infanzia Complessità Adolescenza Intimità Coesione