La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete



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La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete Dinamiche occupazionali Il modello veneto è conosciuto come esempio di connubio vincente tra territorio e piccola impresa. Crescita e benessere economico sono stati elementi caratterizzanti la regione nell arco degli ultimi decenni. La piccola impresa è stata la forza motrice, e, alla prova dei fatti, di fronte all attuale crisi economica, bisogna chiedersi quale sviluppo caratterizzerà la nostra regione. Nei capitoli che seguiranno si analizzerà la piccola impresa in termini occupazionali ed economici. L analisi si svilupperà attraverso un confronto con quanto avvenuto negli anni precedenti. Per fornire una migliore visione di ciò che sta accadendo nel sistema Veneto, i dati relativi alla piccola impresa verranno letti alla luce delle informazioni disponibili nelle Rilevazioni Continue delle Forze Lavoro Istat, inerenti alla situazione generale della regione. Ci si focalizzerà in particolare sul confronto nell arco del 2009 e rispetto alla situazione del 2008, e si forniranno previsioni per il breve termine (I semestre 2010). Come si vedrà, l attuale situazione economica ha generato performance economiche decisamente negative per le piccole imprese; tale flessione si è quindi riversata anche sul mercato occupazionale, in alcuni casi con impatto negativo più marcato rispetto a quanto registrato a livello regionale. Le variazioni occupazionali verificatesi nella piccola impresa fanno riferimento al personale dipendente (a tempo indeterminato, a tempo determinato, con contratti di apprendistato, interinali, Cfl) e ai collaboratori (nella cui definizione rientrano i collaboratori occasionali a progetto). Rimangono esclusi dall analisi i lavoratori autonomi, i titolari, i soci e i collaboratori familiari. Che la piccola impresa sia soggetta storicamente a dinamiche occupazionali meno volatili, anche se più negative, rispetto alla totalità del Veneto è chiaro dal grafico sotto riportato. Nel 2009 si è assistito ad un peggio- 9

OSSERVATORIO SULLA OCCUPAZIONE ramento dell occupazione più incisivo per le piccole aziende (-2,9% per la prima parte dell anno, -1,7% per la seconda) in confronto a tutto il Veneto dove le flessioni sono state rispettivamente del -2,0% e del -1,4%. Per il primo semestre del 2010 gli imprenditori prevedono un ulteriore calo del livello occupazionale, per quanto di entità minore. Dinamica semestrale dell occupazione in Veneto (confronto Veneto piccola impresa e Veneto totale)* *In Veneto piccola impresa le variazioni fanno riferimento ai dipendenti e ai collaboratori, in Veneto totale solo ai dipendenti Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat (Rcfl) e interviste Aes La negatività riscontratasi nel 2008 ed accentuatasi nel 2009 si sviluppa in tutti i settori considerati: i servizi, alle persone e alle imprese, l edilizia e la produzione hanno risentito in maniera evidente della crisi, mostrando una dinamica analoga in prospettiva temporale, con un secondo semestre che mostra flessioni meno incisive. Per quanto concerne la piccola impresa veneta, nel primo semestre 2009 l edilizia e la produzione hanno fatto segnare le flessioni più marcate (rispettivamente -3,5% e -3,3%). Il valore negativo del primo settore viene però superato dal dato relativo al sistema totale Veneto in cui, nello stesso periodo, la variazione è stata addirittura del -16,6%. Comparando poi i dati relativi al secondo semestre, ne risulta una minore volatilità dell occupazione della piccola impresa, con un effetto crisi che sembra spalmarsi su un periodo più lungo, ma meno accentuato, di quanto accade per l edilizia veneta nella sua totalità. Più in linea con la situazione generale sono i dati occupazionali delle piccole aziende della produzione, per le quali si è 10

La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete registrata una flessione del -3,3% per il primo semestre, e del -2,1% per il secondo. Nel settore dei servizi il mondo delle piccole aziende ha registrato valori più negativi per chi offre servizi alle imprese (-2,0% primo semestre e -0,7% secondo semestre) piuttosto che alle persone, settore nel quale le variazioni sono state del -0,5% in entrambi i periodi. Nella prima parte del 2010 è ipotizzata una perdita di posti di lavoro per ciascuno dei settori in considerazione, eccezion fatta per i servizi alle imprese. Di positivo c è solamente la minore flessione in raffronto al 2009 (-1,0%), che sembrerebbe indicare un esaurimento dell effetto crisi e della coda occupazionale. Controcorrente sembra invece svilupparsi il mercato dei servizi alle imprese che per la prima parte del 2010 si prevede perderà il 2% dei suoi occupati dipendenti, a fronte di una diminuzione dello 0,7% relativa alla fine del 2009. Il quadro provinciale mostra una ulteriore eterogeneità in termini occupazionali. Padova mostra una costante diminuzione semestrale di poco inferiore al -1% (-0,9% e -0,6%, I e II semestre 2009), che si ripeterà anche per la prima parte del 2010 (-0,8%). La provincia di Treviso sembra essere quella che più ha subito la flessione occupazionale, per il primo semestre 2010 realizzerà nuovamente il -2,8% della seconda parte del 2009, minore comunque del -5,6% del primo semestre 2009. Venezia, dopo che nel 2009 sembrava aver tenuto subirà una forte flessione nel 2010 (-4,1%), contrariamente a quanto succederà a Verona, che dopo due semestri estremamente negativi (-4,0% e -3,4%) conoscerà finalmente un momento di stabilità, se non di leggero aumento. Analogo comportamento avranno le piccole imprese vicentine, che nella prima parte del 2010 vedranno crescere lievemente l occupazione, +0,4%. La presenza femminile nelle piccole imprese venete segue dinamiche diverse da quelle precedentemente descritte, e da quelle di tutto il sistema Veneto. Le lavoratrici della piccola impresa pur risentendo della crisi, -2,2% e -1,4% per i due semestri del 2009, hanno subito una flessione occupazionale minore degli uomini, -2,9% e -1,7% sono le variazioni per gli occupati a prescindere dal sesso, e minore delle lavoratrici delle altre realtà del Veneto, i dati Istat sull occupazione femminile per tutto il sistema Veneto indicano su base semestrale -2,8% e -2,0%. Ne risulterebbe che la piccola impresa ha protetto in maniera maggiore il proprio capitale umano femminile. L analisi settoriale racconta che il ri- 11

OSSERVATORIO SULLA OCCUPAZIONE sultato deriva da una stabilità dei livelli occupazionali femminili nella realtà dell edilizia, dove l occupazione femminile è poco sviluppata, mentre nel settore dei servizi, in particolare alle persone, la flessione si allinea ai livelli del mondo maschile. Le piccole imprese di produzione sembrano aver contenuto maggiormente la riduzione di personale femminile rispetto a quanto è successo nel settore in generale, -4,5% e -2,6% nel primo caso e -8,3% e -11,5% nel secondo, per il primo e secondo semestre 2009. Variazione % degli occupati per settore economico primo e secondo semestre 2009 e previsioni primo semestre 2010 (confronto Veneto piccola impresa e Veneto totale)* *In Veneto piccola impresa le variazioni fanno riferimento ai dipendenti e ai collaboratori, in Veneto totale solo ai dipendenti Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat (Rcfl ) e interviste Aes 12

La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete Variazione % degli occupati per provincia primo e secondo semestre 2009 e previsioni primo semestre 2010 13

OSSERVATORIO SULLA OCCUPAZIONE Variazione % degli occupati donne per settore economico primo e secondo semestre 2009 (confronto Veneto piccola impresa e Veneto totale)* *In Veneto piccola impresa le variazioni fanno riferimento ai dipendenti e ai collaboratori, in Veneto totale solo ai dipendenti Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat (Rcfl ) e interviste Aes Flussi in entrata e in uscita Per incrementare l informazione sulla dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete è necessaria un analisi delle uscite di personale 1, e delle assunzioni che hanno interessato le aziende del campione nei due semestri del 2009. Dinamica generale Il perpetrarsi della crisi ha avuto forti effetti sulla struttura organizzativoproduttiva del Veneto, in primo luogo sui flussi in entrata ed in uscita. Le 1 Per uscite di personale si intende le dinamiche relative ai licenziamenti, alle dimissioni, ai pensionamenti e alla decorrenza dei termini contrattuali. 14

La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete dinamiche di assunzione e di uscita del personale sono, per le piccole imprese venete, molto simili e mostrano un trend comune. La percentuale delle imprese che hanno assunto personale è passata dal 25,6% del II semestre 2004 al 9,1% dell analogo periodo del 2009. Il trend è chiaramente negativo e nonostante si sia registrata una stabilità nel 2009 intorno al 9%, per il primo periodo del 2010, la percentuale è prevista scendere al 5,7%. Le uscite di personale dalle imprese hanno interessato il 15,8% delle piccole imprese nel primo semestre ed il 14,3% nel secondo semestre 2009, percentuale che scenderà al 7,0% nel primo semestre 2010. Le dinamiche di uscita sono estremamente simili a quelle di entrata. La stessa struttura dei picchi è prova di una forte connessione fra i due indicatori, a dimostrazione di uno stallo occupazionale. Per tutto il periodo considerato, escluse le previsioni per il 2010, la percentuale delle imprese che hanno assunto personale è stata 2,9 punti percentuali minore di quella delle imprese cha hanno visto ridursi il personale. In tempi recenti il differenziale è aumentato, -6,6 per il I semestre 2009 e -5,2 per il II semestre. I dati mostrano che nonostante il sistema piccola impresa veneta sia caratterizzato da un differenziale persistente, dettato quindi da particolari dinamiche del mercato del lavoro, lo stato di crisi ha aumentato questo valore, aggravando la situazione occupazionale. 15

OSSERVATORIO SULLA OCCUPAZIONE Incidenza % delle aziende che hanno assunto dal 2004 al 2009 e previsioni per il primo semestre 2010 Incidenza % delle aziende in cui ci sono state uscite di personale dal 2004 al 2009 e previsioni per il primo semestre 2010 16

La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete Per settore La divisione a livello settoriale aiuta a definire e comprendere meglio quali imprese abbiano assunto e quali abbiano registrato uscite di lavoratori. L edilizia sembra essere stata il settore che ha registrato i maggiori flussi d entrata e d uscita. In precedenza si era osservato come questo settore abbia più che gli altri conosciuto una flessione nel numero dei suoi lavoratori. Nei due semestri del 2009 le piccole imprese edili che hanno assunto sono state il 13,2% e il 12,2%, i valori più alti tra tutti i settori, a fronte di uscite pari al 17,0% e al 18,6% nei medesimi periodi. Per la prima parte del 2010 si prevede che il numero delle imprese del settore che assumeranno scenderà al 5,1%, mentre quelle che vedranno ridursi il personale scenderà al 7,9%. Il limitato differenziale fra le entrate ed uscite e l ampia diminuzione degli occupati indicano che la diminuzione degli occupati ha origine maggiormente da volumi di uscita di grossa entità per alcune piccole imprese, non controbilanciati da adeguati flussi d entrata, implicando situazioni di criticità per una parte delle piccole imprese edili. Il settore mostra comunque una più alta mobilità in entrata ed uscita dei lavoratori. Anche il settore della produzione era stato evidenziato come soggetto ad una forte flessione del numero di occupati (-3,3% e -2,1%, I e II semestre 2009). Le aziende che hanno assunto nel 2009 sono state il 6,5% per entrambi i semestri, quelle che hanno visto ridursi il personale sono state il 19,9% e il 14,4% per il primo ed il secondo semestre. I valori indicano una diffusa tendenza all allontanamento di personale e le nuove assunzioni non riescono a rimpiazzare le uscite. Le imprese di servizi, quelli alle persone in particolare, presentano simili incidenze di imprese che assumono e che perdono personale. Per il futuro entrambi i flussi si ridurranno in tutto il comparto servizi. L analisi dei flussi in entrata e in uscita non è in grado di distinguere elementi ciclici al suo interno quali il pensionamento. Per ovviare a questo problema si presentano di seguito i tassi di assunzione e di licenziamento previsti nel 2010. Con il primo si intende il rapporto fra il numero degli addetti che verranno assunti nella prima parte del 2010 e il numero del personale presente nel secondo semestre 2009. Con il secondo invece si intende il rapporto fra le uscite di personale (al netto dei pensionamenti) 17

OSSERVATORIO SULLA OCCUPAZIONE previste nel primo semestre 2010 e il numero complessivo degli occupati nella seconda parte del 2009. Il grafico è di per sé eloquente, il tasso di licenziamento sarà superiore al tasso di assunzione, 1,9% contro 1,6%. La differenza maggiore sarà per l edilizia (2,1% vs 1,4%), mentre il settore dei servizi alle imprese registrerà più di tutti sia assunzioni che licenziamenti (2,4% vs 2,1%). Il settore dei servizi alle persone conoscerà un aumento netto nel numero dei suoi addetti, la differenza fra i tassi sarà infatti di 0,5 punti in favore del tasso d assunzione. Stabile sarà il flusso di lavoratori nel settore produttivo. Incidenza % delle aziende che hanno assunto nel 2009 e prevedono di assumere nel primo semestre 2010 per settore economico I sem 09 II sem 09 I sem 10 Edilizia 13,2% 12,2% 5,1% Produzione 6,5% 6,5% 6,2% Servizi alle imprese 9,0% 8,5% 7,3% Servizi alle persone 5,9% 8,1% 3,7% Totale 9,2% 9,1% 5,7% Incidenza % delle aziende in cui ci sono state uscite di personale nel 2009 e che prevedono uscite nel primo semestre 2010 per settore economico I sem 09 II sem 09 I sem 10 Edilizia 17,0% 18,6% 7,9% Produzione 19,9% 14,1% 7,0% Servizi alle imprese 14,1% 11,9% 6,7% Servizi alle persone 6,7% 8,1% 5,2% Totale 15,8% 14,3% 7,0% 18

La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete Tasso di assunzione e di allontanamento previsti nel primo semestre 2010 per settore economico Per provincia Dalla ripartizione provinciale dei dati inerenti alle assunzioni emerge come le imprese del padovano e del trevigiano siano state le più attive nell assunzione di personale, soprattutto le piccole imprese che in queste zone hanno assunto oltre l 11% superando anche il 12%. Per il futuro si prevede però che le imprese della provincia di Padova continueranno ad assumere più di quelle del trevigiano (7,2% vs 4,9%). Tra le altre province venete Verona sembra avere analoghi flussi per entrambi i semestri (11,0%). Anche Venezia mostra questo comportamento, nonostante il valore scenda all 8,1%. Valori più alti si sono registrati per Belluno, mentre per Vicenza e Rovigo le percentuali d imprese che hanno assunto si sono mantenute sotto la media veneta per tutto il 2009. Per quanto riguarda la prima parte del 2010 la percentuale di imprese che assumerà sarà più uniforme per tutte le province, con il massimo a Padova (7,2%) e il minimo a Belluno (2,7%). 19

OSSERVATORIO SULLA OCCUPAZIONE Per quanto riguarda i flussi in uscita, si nota come Treviso sia la provincia che maggiormente ha conosciuto questa dinamica: circa un quarto delle piccole imprese del trevigiano ha registrato allontanamenti di personale. Le imprese di Venezia, Rovigo e Belluno hanno invece visto allontanarsi meno lavoratori, l incidenza delle imprese che hanno perso addetti si è sempre mantenuta sotto il 9%. Verona e Padova hanno invece avuto tassi d incidenza alti, tra il 15% e il 22%. Per il futuro sembra che siano le imprese veneziane quelle che maggiormente vedranno diminuire il numero degli addetti, seguite dalle trevigiane, 11,8% e 9,8%. Incidenza % delle aziende che hanno assunto nel 2009 e prevedono di assumere nel primo semestre 2010 per provincia I sem 09 II sem 09 I sem 10 Belluno 10,8% 8,1% 2,7% Padova 12,8% 11,1% 7,2% Rovigo 0,0% 3,9% 5,9% Treviso 11,0% 12,2% 4,9% Venezia 8,1% 8,1% 4,9% Verona 11,0% 11,0% 6,1% Vicenza 5,5% 5,0% 5,6% Veneto 9,2% 9,1% 5,7% Incidenza % delle aziende in cui ci sono state uscite di personale nel 2009 e che prevedono uscite nel primo semestre 2010 per provincia I sem 09 II sem 09 I sem 10 Belluno 5,4% 8,1% 6,3% Padova 16,7% 16,1% 5,7% Rovigo 7,8% 5,9% 0,0% Treviso 25,6% 22,6% 9,8% Venezia 8,1% 4,9% 11,8% Verona 19,5% 21,3% 5,3% Vicenza 12,2% 8,9% 7,1% Veneto 15,8% 14,3% 7,0% 20

La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete Occupazione femminile Un particolare approfondimento viene dedicato alla componente femminile dell occupazione, rappresentando questa una realtà di particolare importanza, soprattutto se si considerano gli obiettivi di Lisbona. Nel corso del secondo semestre 2009 la percentuale di imprese che hanno assunto personale femminile si è limitata al 26,8% di tutte le aziende attive nell assunzione di personale, in netta diminuzione rispetto al 29,1% indicato nella precedente edizione del 2008. Come facilmente immaginabile la ripartizione settoriale indica comportamenti diversi. Se il basso valore dell edilizia (15,8%) era ipotizzabile, si trova invece che nei servizi alle imprese la quota si limita al 13,3%, non solo ben più bassa del 72,7% del settore dei servizi alle persone, ma anche minore del 33,3% della produzione. La percentuale delle imprese che hanno assunto personale femminile, sul totale delle imprese intervistate, è stata solo del 2,4%. I dati precedenti vanno confrontati con gli analoghi valori delle uscite di personale femminile. La percentuale delle piccole realtà imprenditoriali, attive nel mercato del lavoro, che hanno visto ridursi personale femminile è per il Veneto simile all omologa delle assunzioni (25,6% e 26,8%). I servizi alle imprese, settore nel quale avevamo visto una minore percentuale di aziende che hanno assunto donne, vedono comunque una maggiore incidenza della riduzione del personale femminile. Ne risulta un effetto nettamente negativo per le donne. In generale la porzione delle società che hanno visto allontanarsi lavoratrici è stata maggiore dell analogo dato per le assunzioni, 3,7% contro il 2,4%. 21

OSSERVATORIO SULLA OCCUPAZIONE Incidenza % delle aziende che hanno assunto donne nel secondo semestre 2009 rispetto alle imprese che hanno assunto e alle imprese totali Incidenza % delle aziende che dichiarano uscite di personale femminile nel secondo semestre 2009 rispetto alle imprese che hanno dichiarato uscite di personale e alle imprese totali 22

La dinamica occupazionale nelle piccole imprese venete Motivazioni Spostando l analisi sul perché gli operatori sperimentino entrate e uscite di personale e sulle motivazioni che porteranno ad aumenti o riduzioni di personale, si trova che il licenziamento da parte dell azienda è stato all origine del 33,6% delle interruzioni dei rapporti di lavoro. Interessante notare come la decorrenza dei termini contrattuali ha aumentato la sua rilevanza passando dal 5,4% del 2008, pubblicato nell edizione precedente, al più recente 10,1%. Anche le motivazioni per cui si assumerà nel primo semestre sono cambiate. Nel 2008 l esigenza di nuove figure professionali era alla base del 19,7% delle intenzioni di assunzione, per il primo semestre 2009 il dato si limita al 12,7%. L incremento della capacità produttiva è all origine delle intenzioni di assunzione, 72,7%. Tra i motivi che spingono a non assumere nuovo personale spiccano il fatto che non se ne avverte la necessità e le difficoltà per il futuro, che insieme spiegano il 90,5% delle intenzioni di non assunzione. Da sottolineare che il costo del lavoro non è più un grande problema (nella precedente rilevazione la percentuale raggiungeva il 20,9%, ora si ferma al 7,5%) così come non lo è la difficoltà di reperire manodopera qualificata, passata dal 12,2% del 2009 all attuale 2,0% delle intenzioni per la prima parte del 2010. Le incidenze di queste due risposte indicano un forte aumento della domanda di lavoro, che si tramuta sia in una maggiore disponibilità di lavoro qualificato sia in una diminuzione del potere contrattuale dei soggetti in cerca di occupazione. Motivi per le uscite di personale verificatesi nel 2009 Dimissioni da parte del lavoratore 48,7% Licenziamento da parte dell'azienda 33,6% Decorrenza dei termini contrattuali 10,1% Pensionamento 7,6% 100,0% 23

OSSERVATORIO SULLA OCCUPAZIONE Motivi per cui si intende assumere nuovo personale nel 2010 Incremento della capacità produttiva 72,7% Sostituzione di personale 14,5% Esigenza di nuove figure professionali 12,7% 100,0% Motivi per cui non si intende assumere nuovo personale nel 2010 Non si avverte la necessità 63,7% Difficoltà e incertezza nel futuro 26,8% Alto costo del lavoro 7,5% Difficoltà di reperire manodopera adeguata 2,0% 100,0% 24