Convegno Il sitema vitivinicolo pugliese fra ricerca della qualità e riforma dei regolamenti comunitari Locorotondo 14 luglio 2006 Selezione clonale e sanitaria: strumento per il recupero e la valorizzazione dei vitigni locali Vito Savino Facoltà di Agraria Università degli Studi di Bari
Selezione clonale e sanitaria La selezione sanitaria e clonale consiste nella individuazione, nell ambito di uno stesso vitigno piante, possibilmente esenti da alterazioni di probabile origine virale, in possesso dei caratteri oggetto di selezione, ed eventuale risanamento.
Dati sulla diffusione di alcuni virus della VITE 83 93 97 100 58 94
Arricciamento
Accartocciamento fogliare
Legno Riccio
Università degli Studi di Bari Dip. di Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata Istituto di Virologia Vegetale, CNR sez. di Bari Centro Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura B. Caramia
1 st WORKSHOP OF PRODUCTION AND DELIVERY OF CERTIFIED PLANT MATERIAL IN LEBANON
Selezione clonale e sanitaria In vigneti commerciali Test ELISA sui cloni selezionati Collezione in campo dei cloni selezionati Risanamento Candidati cloni infetti Coltura di apici meristematici In Vitro e/o Termoterapia Test ELISA e/o PCR dopo il Risanamento Candidati cloni esenti Campo di allevamento degli apici risanati per la produzione di legno e gemme Omologazione e Registrazione Inserimento nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite Conservazione per la Premoltiplicazione: Materiale Prebase per campi di Premoltiplicazione Premoltiplicazione in vivo o in Vitro (per portinnesti): Materiale Base Campi di piante Madri Materiale certificato Saggio biologico con indicatori erbacei (x succo) e legnosi (x innesto) Osservazioni in campo di confronto o Omologazione (identità varietale, caratteristiche agronomiche ed enologiche) Vivai Barbatelle Certificate (Virus-Controllato) Fonte primaria (screen house) Agricoltori Vigneti Commerciali
FASI DELLA SELEZIONE CLONALE E SANITARIA 1. Identificazione delle competenze 2. Scelta delle varietà 3. Definizione dei criteri di selezione 4.Individuazione delle aree da sottoporre a selezione 5. Individuazione degli impianti 6. Identificazione degli ecotipi 7. Rilievi periodici 8. Elaborazione dati 9. Individuazione dei candidati cloni 10. Conservazione del germoplasma selezionato 11. Accertamento dello stato sanitario 12. Eventuale risanamento 13. Fonte primaria 13. Omologazione (Campi di confronto) 14. Registrazione
Istituto Agronomico Mediterraneo- Valenzano (BA) Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata (DPPMA) Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali CNR - Istituto di Virologia Vegetale-sezione di Bari Istituzioni Scientifiche Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura Basile Caramia Locorotondo Cantina Cooperativa Sociale Dolce Morso (CCSDM Consorzio Produttori Vini e Mosti Rossi soc. coop. a.r.l. (CPVMR) Cantina Cooperativa Sociale Dolce Morso Consorzio Produttori Vini e Mosti Rossi soc. coop. a.r.l. Regione Puglia Enti finanziatori Camera di Commercio della Provincia di Taranto
Individuazione degli impianti La selezione deve essere effettuata nei migliori impiantii viticoli per singola area omogenea, in possesso dei parametri oggetto di selezione. Pertanto, preliminarmente bisogna individuare gli impianti migliori sulla base di dati da acquisire presso diverse fonti.
Identificazione dei candidati cloni (1 selezione) IN QUALE PERIODO DELL ANNO DEVE ESSERE EFFETTUATA LA SELEZIONE DELLE PIANTE? L identificazione degli ecotipi deve essere effettuata in concomitanza con la massima espressione della PRODUTTIVITA
PRINCIPALI PARAMETRI DA UTILIZZARE NELLA SELEZIONE DEI CANDIDATI CLONI Aspetto generale Possesso dei parametri di selezione Assenza di sintomi da virus ed agenti virus-simili
Rilievi periodici RILIEVI FITOSANITARI (VIROLOGICI) I rilievi virologici devono essere eseguiti per più anni ed in concomitanza con i periodi di massima espressione sintomatologica delle singole malattie.
RILIEVI FITOSANITARI (VIROLOGICI) I rilievi virologici devono essere eseguiti per più anni ed in concomitanza con i periodi di massima espressione sintomatologica delle singole malattie.
Rilievi periodici RILIEVI FITOSANITARI (VIROLOGICI) Il numero e l epoca può variare da specie a specie ed in relazione ai virus ed agli agenti virus-simili presenti nell area oggetto di selezione Alla ripresa vegetativa Nei mesi primaverili In estate In autunno
Rilievi periodici Foglie Frutti Germogli Tralci Tronco
Rilievi agronomici
ELABORAZIONE DEI DATI Individuazione dei candidati cloni
Elaborazione dei dati per individuazione candidati cloni
NORME TECNICHE PER LA REALIZZAZIONE DI UN CAMPO DI CONSERVAZIONE Deve essere ubicato in aree dichiarate indenni da organismi patogeni da quarantena trasmissibili mediante vettori alati e terricoli L impianto deve avvenire su terreni che rispondano ai normali requisiti di idoneità agronomica L impianto deve essere localizzato in zone isolate o posto a distanze opportune da altri vigneti I campi devono essere isolati dall afflusso di acque superficiali Le piante devono essere allevate franche di piede o innestate su portainnesti VIRUS-ESENTI Ogni pianta deve essere conservata in numero minimo di tre esemplari Le piante devono essere costantemente protette da attacchi parassitari
Accertamento dello stato sanitario dei candidati cloni Tutti i candidati cloni selezionati devono essere saggiati singolarmente per la verifica dell esenza dai virus e dagli agenti virus-simili che si intendono certificare.
BIOLOGICO: Trasmissione meccanica e FASI DELLA SELEZIONE CLONALE E SANITARIA STEPS OF THE CLONAL AND SANITARY SELECTION Indexaggio SIEROLOGICO : Elisa, ISEM MOLECOLARE: RT-PCR,IBRIDAZIONI, dsrna MCROSCOPIA ELETTRONICA
IN BASE AL RISULTATO (selezione sanitaria): ACCESSIONE SANA ACCESSIONE INFETTA RISANAMENTO SAGGIO mirato COSTITUZIONE DELLA FONTE PRIMARIA
Risanamento Coltura in vitro di apici meristematici Microinnesto Termoterapia
Risanamento Risanamento Termoterapia Coltura in in vitro di di apici meristematici
COSA DEVE INTENDERSI PER FONTE PRIMARIA Per FONTE PRIMARIA deve intendersi una PIANTA CAPOSTIPITE ottenuta mediante selezione clonale (se necessaria) e sanitaria (eventualmente risanata), saggiata per l esenza da virus ed agenti virus-simili e sottoposta a controlli per la corrispondenza varietale o clonale.
FONTE PRIMARIA Deve essere allevata in condizioni di completo isolamento (screen-house) sotto la responsabilità del COSTITUTORE
Nuovo Protocollo Tecnico di Selezione Clonale D.M. 6 febbraio 2001 Indicazione delle caratteristiche di base per le quali viene effettuata la selezione clonale (scelta delle piante madri dei presunti cloni in base a dette caratteristiche). Minimo 1 vigneto di moltiplicazione con almeno 20 ceppi per biotipo su un solo portinnesto. Rilievi ed analisi sui presunti cloni per almeno 3 anni. Analisi enologiche per vitigni a bacca rossa: Profilo degli antociani della buccia Profilo degli acidi idrossicinnaminici legati all acido tartarico della buccia e della polpa Profilo dei flavonoli della buccia Indici di antociani totali a maturazione Curve di maturazione degli zuccheri, degli acidi fissi, dell acidità titolabile e del ph Microvinificazione per almeno 2 annate con analisi chimiche e sensoriali
Campo di omologazione uva da tavola
CAMPO DI omologazione DI CANDIDATI CLONI
REGISTRAZIONE La registrazione è il riconoscimento del clone da parte dell organo certificante cioè l organismo che ha la responsabilità del Servizio di CERTIFICAZIONE (Ministero per le Politiche Agricole e Forestali)
Esempio di scheda per la richiesta di registrazione
Esempio del Decreto di riconoscimenato
Situazione pugliese
Zone DOC 25 Zone IGT 6 VINI DOC 128 (67 Rossi, 31 Bianchi, 21 Rosati, 9 Spumanti)
Regione Puglia POP Puglia 1994/99 Misura 4.1.3 Selezione clonale e sanitaria di vitigni ad uva da vino, da tavola e dei portinnesti Centro Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura Basile Caramia Università degli Studi di Bari Istituto di Virologia Vegetale CNR Sezione di Bari Istituto Agronomico Mediterraneo
CRSA Basile Caramia Università degli Studi di Bari Facoltà di Agraria Istituto di Virologia Vegetale, CNR Sezione di Bari Innovazione nella Tecnica Enologica, Caratterizzazione e Miglioramento Sanitario del Vitigno Primitivo per la Valorizzazione delle Produzioni Enologiche Tipiche in Provincia di Taranto 2002-2004 Cantina Cooperativa Sociale Dolce Morso Camera di Commercio Di Taranto Consorzio Produttori Vini e Mosti Rossi soc. coop. a.r.l.
Centro Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura Basile Caramia Università degli Studi di Bari Istituto di Virologia Vegetale CNR Sezione di Bari Istituto Agronomico Mediterraneo Selezione clonale e sanitaria di vitigni ad uva da vino, da tavola e dei portinnesti Regione Puglia
CONSERVAZIONE DEL GERMOPLASMA Oltre 2160 accessioni di 364 varietà ad uva da vino, tavola e portinnesti selezionate in 783 aziende e conservate in 9 campi di presso il CRSA di Locorotondo. In particolare riguardo a 70 vitigni autoctoni ad uva da vino, sottoposti a selezione nell ambito di specifici progetti regionali finanziati dalle Regioni Puglia, Abruzzo, Calabria e Marche, sono conservate 1525 accessioni che, rappresentando fedelmente la biodiversità e la variabilità intravarietale presente nei diversi ambienti di coltivazione, rendono la collezione unica nel suo genere.
RISANAMENTO Oltre 4500 piante-apice ottenute dal risanamento di 417 diversi candidati cloni ad uva da vino e da tavola ed attualmente allevate in un apposito campo condotto dal CRSA in agro di Crispiano
OMOLOGAZIONE CLONI OMOLOGATI 20 cloni omologati di 7 vitigni ad uva da vino e 11 di altrettante varietà portinnesto Candidati CLONI di prossima omologazione 21 candidati cloni pronti per l omologazione (10 ad uva da vino di 7 varietà e 11 ad uva da tavola) Candidati Cloni in campo di confronto 6 campi di confronto per l omologazione con: 42 candidati cloni di 16 vitigni ad uva da vino 28 candidati cloni di 14 varietà ad uva da tavola 17 candidati cloni di 6 varietà portinnesto. In particolare per 54 candidati cloni nella campagna 2003 saranno completati i rilievi produttivo-ampelografici, le microvinificazioni e le analisi enologiche richieste per l omologazione.
CONSERVAZIONE PER LA PREMOLTIPLICAZIONE Il centro di Conservazione delle fonti primarie per la premoltiplicazione ha sede presso le screenhouse dell Azienda Didattico Sperimentale Martucci dell Università di Bari a Valenzano. Le strutture ospitano attualmente 31 cloni omologati delle regioni Puglia e Abruzzo. Dal prossimo anno ospiteranno altri cloni della regione Marche. PREMOLTIPLICAZIONE Avvio, presso il Nucleo Regionale del CRSA, della premoltiplicazione in campo in circa 6 nuovi ettari presso Cannole (LE). Nei nuovi campi fin dal 2002 è sato possibile produrre piante di categoria base da fornire ai vivaisti.premoltiplicazione in vitro a Locorotondo limitata fino al 2003 a 10 cloni di portinnesti, ma in corso di ampliamento a 11 cloni ad uva da vino di origine abruzzese.
Situazione attuale del miglioramento sanitario per l ottenimento di cloni omologati 417 Cloni omologati Candidati cloni di prossima omologazione C.C. in campo omologazione C.C. risanati 87 21 31
Fonti Primarie Conservazione per la Premoltiplicazione: Materiale Prebase per campi di Premoltiplicazione CRSA Premoltiplicazione in vivo di portinnesti, vitigni da vino (Cannole LE) e vitigni da tavola (Massafra TA). Produzione di Materiale Base per i vivaisti CRSA sez. operativa Locorotondo Premoltiplicazione in vitro di portinnesti Produzione di Materiale Base per i vivaisti Campi di piante Madri per produrre gemme e marze (VIVAISTI SINGOLI O ASSOCIATI) Agricoltori Impianto di Vigneti Commerciali con piante Certificate
SISTEMA DI CERTIFICAZIONE CONSERVAZIONE PER LA PREMOLTIPLICAZIONE VALENZANO Az. Sperimentale P. Martucci PREMOLTIPLICAZIONE Portainnesti in vitro Locorotondo Sez. Operativa Ferragnano PREMOLTIPLICAZIONE Uva da tavola Massafra Sez. Operativa Amendolecchia PREMOLTIPLICAZIONE Uva da vino Cannole Sez. Operativa Torcito
CONCLUSIONI Il miglioramento qualitativo delle produzioni vitivinicole è un percorso lungo e impegnativo che richiede: a) regole certe e rispettate da tutti; b) interventi programmati e non occasionali o clientelari; c) la partecipazione attiva di tutte le figure della filiera vitivinicola; d) il coinvolgimento diretto, tecnico e finanziario, delle imprese del comparto; e)la disponibilità in tempo reale di dati ed informazioni: OSSERVATORIO cioè un tavolo di figure realmente interessate ed attivamente impegnate nella gestione e nello studio di segmenti della filiera vitivicola; f).
CONCLUSIONI PERTANTO E NECESSARIO: UN IMPEGNO REALE E NON LE SOLITE DICHIARAZIONI DI BUONE INTENZIONI CHE SI TRADUCONO QUASI SEMPRE IN FALSE PROMESSE UNA PROGRAMMAZIONE SERIA FRUTTO DI UNA REALE CONCERTAZIONE
CONCLUSIONI SITUAZIONE IN PUGLIA Atti concreti esempi di Progetti in corso: Selezione clonale e sanitaria di vitigni ad uva da vino, da tavola e dei portinnesti (Regione Puglia); Innovazione nella Tecnica Enologica, Caratterizzazione e Miglioramento Sanitario del Vitigno Primitivo per la Valorizzazione delle Produzioni Enologiche Tipiche in Provincia di Taranto 2002-2004 (Camera di Commercio di Taranto); Recupero di vitigni autoctoni per la valorizzazione di produzioni enologiche di nicchia della Provincia di Bari (Provincia di Bari).
CONCLUSIONI SITUAZIONE IN PUGLIA Atti concreti Concertazione: Comitato di concertazione e valorizzazione del patrimonio vivaistico regionale; Comitato Consultivo Vitinicolo Regionale.
CONCLUSIONI SITUAZIONE IN PUGLIA Promesse Nuovi Progetti: Recupero e valorizzazione della viticoltura nel comprensorio dei trulli (Comuni, Province, Camere di Commercio ed Operatori); Miglioramento della qualità della produzione e delle capacità di mercato del vivaismo viticolo pugliese (Comune di Otranto, Provincia di Lecce, Camera di Commercio di Lecce, Coldiretti e Vivaisti).
CONCLUSIONI In definitiva si percespiscono alcuni segnali incoraggianti ma è NECESSARIA una maggiore concretezza per trasformare i buoni propositi in RISULTATI
Convegno Il sitema vitivinicolo pugliese fra ricerca della qualità e riforma dei regolamenti comunitari Locorotondo 14 luglio 2006 SI RINGRAZIA PER L ATTENZIONE