Gli italiani e la vista La salute degli occhi al terzo posto dopo fitness e diete. La vista è un bene prezioso, inestimabile. Nella società dell immagine e della vetrinizzazione di cui parlano i sociologi, ancora di più. Eppure, non pare che gli italiani ne siano consapevoli e, soprattutto, particolarmente attenti a proteggerla. Vi è stata, nel nostro paese, una crescente presa di coscienza sull importanza della salute e della forma fisica per garantire alta qualità della vita. Basta vedere il numero degli iscritti alle palestre, dei praticanti di aerobica, degli sportivi dilettanti, di coloro che di primo mattino fanno jogging. Addirittura, alcuni parlano di corpo packaging per sottolineare il valore degli aspetti estetici nelle relazioni sociali. Questo vasto movimento culturale e sociale non sembra avere coinvolto gli occhi e la vista, come dimostra una ricerca condotta da Ipsos Health per Transitions Optical, leader 104 P.O. Professional Optometry Novembre 2007
mondiale nelle lenti fotocromatiche. La ricerca internazionale, condotta in fasi successive, ognuna delle quali affronta tematiche specifiche, ha coinvolto in questa tornata 4 paesi europei, Germania, Italia, Portogallo, Spagna. In ciascuno di essi è stato intervistato telefonicamente un campione di almeno 1000 persone, di età superiore ai 18 anni, segmentato per sesso, età, professione, presenza di bambini in famiglia. Vediamo i risultati in dettaglio, riconfermando anche alcune indicazioni emerse dalla prima fase della ricerca che possono utilmente inquadrare il rapporto fra gli italiani e la vista. In Italia, circa il 48% della popolazione, cioè 5 italiani su 10, indossa occhiali o lenti a contatto, un dato rilevante anche se il 41% degli intervistati segnala di non avere alcun disturbo visivo. Quelli che li evidenziano mettono al primo posto la miopia (31%) seguita dall astigmatismo (14%) e, al terzo posto, dalla presbiopia (9%). La prima parte della ricerca (resa pubblica nel maggio 2007) faceva emergere anche le scarse preoccupazioni per l effetto dei raggi solari sugli occhi (espressa solo dal 9% degli intervistati, a fronte di un 51% che esprimeva timore per i possibili danni causati alla pelle). Conseguentemente, la ricerca evidenziava che ben il 16% degli intervistati non ricorreva ad alcun tipo di protezione o accorgimento per difendere gli occhi durante l esposizione al sole, dimostrando in questo modo una mal riposta fiducia nel sole amico che invece, come si sa, può fare molti danni alla pelle e ancora di più agli occhi. Inoltre, un preoccupante 37% aveva espresso la convinzione - ahimè molto errata - che i danni agli occhi siano reversibili. Ricerca - Fase 2 (ottobre 2007) Protezione degli occhi: solo al 3 posto Prima vengono il fitness e l attenzione al peso. Infatti, solo il 39% degli italiani (36% uomini e 42% donne) ritiene che mantenere efficiente la vista sia una delle due azioni più importanti per prendersi cura della propria salute. La percentuale scende al 17% se questo si riferisce alla singola azione più importante, ampiamente dietro a fitness e weight che registrano, rispettivamente, una percentuale del 57% e del 49% (se Novembre 2007 P.O. Professional Optometry 105
Profilo del campione rappresentativo considerati come singola azione, del 40% e del 23%). È di scarsa consolazione sapere che la visione viene prima della cura dei denti (24%), dell udito (10%), della pelle (6%) perché la ricerca sembra spaccare in due la preoccupazione degli italiani per la loro salute, distinguendo fra aree ritenute veramente prioritarie (come fitness e peso) e aree di fatto sottovalutate come quella appena indicata. Si può dire che l attenzione per la vista si colloca in una via di mezzo tra le molto importanti e le pochissimo importanti, facendo comunque emergere una situazione preoccupante di scarsa informazione e di scarsa sensibilità al problema. Nell analisi emerge anche una sorprendente maggiore attenzione degli uomini verso la forma fisica e il peso corporeo (49%), mentre le donne sembrano più consapevoli del problema della vista (42%). Scarsa informazione e qualche pregiudizio È sorprendente la persistenza di alcuni pregiudizi riguardo la vista nella mente degli italiani. Per esempio, l ignoranza di 7 italiani su 10 rispetto al fatto che ben l 80% della quantità di raggi UVA che riceviamo nel corso di una intera vita avvenga prima dei 18 anni o il fatto che ben il 62% degli italiani ritenga che gli occhi scuri abbiano meno 106 P.O. Professional Optometry Novembre 2007
problemi di esposizione alla luce! A puro titolo di curiosità si può aggiungere che ben il 20% dei nostri concittadini pensa che gli occhiali da sole possano danneggiare la vista, dato che verosimilmente ha a che fare con molti prodotti di basso costo, privi di marchi di garanzia, acquistati per strada, sulle bancarelle o sulla spiaggia. Un comportamento d acquisto che va contrastato, nell interesse dei consumatori e della loro salute. In generale, emerge una sostanziale disinformazione con percentuali piuttosto elevate di non so. Un problema poco sentito: l affaticamento degli occhi Più di 1/3 degli italiani (il 37%) risponde che i suo occhi si affaticano spesso, mentre solo il 27% dichiara di non avere mai avuto problemi in questo senso. Malgrado ciò, solo il 9% ha preso in considerazione specifiche lenti protettive che limitino questo aspetto e solo il 6% dei portatori di occhiali le adotta abitualmente. I criteri di scelta degli occhiali sembrano essere, soprattutto, leggerezza e design (rispettivamente 26% e 24%). Su questo tema alcune fasce specifiche di intervistati, per esempio manager e professionisti, indicano molto spesso per il 13% e spesso per il 22%; indicazioni non dissimili anche da parte degli impiegati che segnalano molto spesso nella misura del 7% e spesso per il 17%. L impressione generale che se ne ricava è che l affaticamento degli occhi non sia ritenuto un problema patologico quanto, piuttosto, un fenomeno naturale che viene affrontato in modo generico con un po di riposo. Su questo fronte va ricordato che le lenti fotocromatiche rappresentano una delle soluzioni di uso quotidiano più efficaci, svolgendo una costante azione protettiva sia quando sono indossate in interni che in esterni. La scelta di lenti e occhiali: consumatori poco informati Dalla ricerca risulta che il 49% degli intervistati indossa abitualmente occhiali, lenti a contatto o ambedue. Parlando di lenti, però, il 26% non sa di quali lenti siano dotati i suoi occhiali, il 23% è consapevole di un trattamento antiriflesso, il 10% del fatto che le lenti siano di plastica e solo il 6% che si tratta di lenti fotocromatiche. I benefici maggiormente ricercati nelle lenti sono la leggerezza, espressa dal 47%, l antiriflesso (32%) e l infrangibilità (19%). Ma il 18% desidera lenti che riducano l affaticamento oculare, il 15% lenti che blocchino il 100% dei dannosi raggi UV e il 12% lenti che riducano l effetto del riverbero. Anche rispetto a questi problemi, le lenti fotocromatiche rappresentano una soluzione globale perché bloccano il 100% dei raggi UV, proteggono dal riverbero fastidioso e riducono sensibilmente l affaticamento oculare. Nella segmentazione fra uomini e donne, la leggerezza delle lenti risulta importante per ambedue mentre per gli uomini sembra più importante l antiriflesso e per le donne l infrangibilità. La leggerezza è comunque la caratteristica oggettiva più determinante per la scelta complessiva degli occhiali (montatura + lente) e viene indicata dal 26% degli intervistati; nella scelta di un paio di occhiali hanno un peso rilevante anche i consigli degli esperti (oftalmologo (39%) o ottico/optometrista (26%). Gli altri criteri che orientano alla scelta sono il design (24%) che conta più del prezzo (19%), mentre l infrangibilità scende al 13%. La suddivisione per età conferma questo quadro, anche se con qualche variazione per i giovani e i giovani adulti. Da notare che per gli acquirenti da 18 a 34 anni il consiglio dell oftalmologo pesa per il 41% (35% per i consumatori da 35 a 54 anni). Importanti anche le raccomandazioni dell ottico/optometrista, segnalate dal 22% degli acquirenti da 18 a 34 anni e dal 27% nella fascia di età superiore. La moda come ragione di scelta C è una notevole differenza nella scelta di lenti e occhiali. Le prime sono il supporto tecnologico e funzionale, mentre l occhiale è il complesso del Novembre 2007 P.O. Professional Optometry 107
prodotto (montatura + lente). La montatura, in particolare, deve avere alcune caratteristiche (prima fra queste la leggerezza) ma è molto legata al design e di norma viene scelta con il supporto dell ottico/optometrista. La moda sembra essere una spinta che orienta prevalentemente alla scelta della montatura e non, in linea generale, degli occhiali nel loro complesso. Da qui, la necessità di informare costantemente i consumatori e di sensibilizzarli anche sugli aspetti maggiormente legati a protezione e salute della vista, come l adozione di lenti adeguate alle esigenze e agli stili di vita individuali. Si fa poco per proteggere i bambini Per quanto concerne i bambini, la maggior parte dei genitori (66%) dichiara di proteggere i loro occhi (il 49% nella fascia di età 5-8 anni; il 52% nella fascia 9-13 anni). Solo 1/3 di loro però, con bambini sotto i 5 anni (33%), dichiara di proteggere la vista dei più piccoli con occhiali da sole e solo il 3% con lenti specifiche. Ancora, solo l 11% dei genitori con bambini fino a 13 anni li dota di lenti che si scuriscono alla luce del sole e bloccano i raggi UV; analoga percentuale nella medesima fascia di età per quanto concerne occhiali con lenti trasparenti che assicurano protezione contro gli UV. Il 17% dei genitori - infine - non adotta alcuna misura per proteggere la vista dei figli. In realtà sembra che fino a che sono piccoli - cioè più o meno fino ai 13 anni - la migliore protezione contro i raggi UVA sia considerata il cappello!! La percentuale per l adozione di questo rimedio è maggioritaria fino all età sopraindicata ma in modo inversamente proporzionale all età: è infatti del 67% per i bambini fino a 5 anni, scende al 60% per quelli da 5 a 8 anni e al 52% per la fascia di età dai 9 ai 13, perdendo completamente di importanza nelle fasce di età superiori. In queste fasce acquistano invece posizioni significative gli occhiali da sole (58% nella fascia di età compresa fra 14 e 17 anni e 53% oltre i 18 anni). A questo punto si tratta però di un acquisto autonomo e presumibilmente più orientato al look. Più informazione, più cultura della prevenzione e della protezione Come già emerso nella Fase 1, la ricerca condotta da IPSOS per Transitions Optical ha evidenziato un attenzione abbastanza superficiale del pubblico italiano nei confronti dei problemi legati alla vista, una inadeguata adozione di misure per proteggerla e, ancora di più, una endemica carenza di informazioni e di cultura del benessere visivo. Questo suona come un invito pressante all industria, alle associazioni del settore e ai professionisti della vista - oculisti e ottici-optometristi prima di tutti - a rafforzare l impegno verso una maggiore informazione, sensibilizzazione ed educazione del pubblico su temi così cruciali per la vita di tutti. 108 P.O. Professional Optometry Novembre 2007