RAPPORTO ANNUALE SINTETICO SULLA NATIMORTALITA

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RAPPORTO ANNUALE SINTETICO SULLA NATIMORTALITA Anno 2016 Dipartimento di Governance Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa Trento agosto 2017

A cura di Mariangela Pedron Riccardo Pertile Silvano Piffer Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa - Dipartimento di Governance APSS Trento

Definizione Per nato morto s'intende, secondo la definizione dell OMS, qualsiasi feto espulso morto dall utero dopo almeno 180 giorni di gestazione e di peso uguale o superiore a 500 grammi. Nella legislazione vigente in Italia la differenza tra «aborto» e «nato morto» è posta a 25 +5 settimane di età gestazionale; un prodotto del concepimento senza vitalità espulso fino a 180 giorni di età gestazionale è considerato aborto, dal 181 giorno è considerato nato morto (Baronciani 2008) Nel 2015 i nati morti nel mondo sono stati 2,6 milioni, circa 7200 ogni giorno, la metà dei quali durante il parto. La riduzione del tasso globale di natimortalità dal 2000 al 2015 non tiene il passo con la riduzione del tasso di mortalità infantile e di mortalità materna. Sebbene il 98% di questi decessi si verifichino nei Paesi a basso e medio reddito, anche nei Paesi ad alto reddito la natimortalità non può essere considerata un problema del passato. L Italia ha registrato nel 2015 un tasso di natimortalità aggiustato a 28 o più settimane di età gestazionale pari a 3,3/1000 nascite (tasso di riduzione assoluta su base annua dell 1,1% rispetto al 2000), collocandosi fra i Paesi con un tasso medio-basso 1 Casistica provinciale anno 2016 Dal flusso informativo del Certificato d Assistenza al Parto (CedAP) i nati complessivi nel 2016 sono stati 4.416; negli ospedali trentini sono nati 4.289 bambini a cuu si aggiungono 34 nati a domicilio, 14 parti precipitosi avvenuti al di fuori di una struttura ospedaliera e i 79 nati presso l ospedale di Feltre da madri residenti in Provincia di Trento. I nati da donne residenti sono 4.205, di cui 4.196 nati vivi. Nel 2016 in provincia di Trento, i nati morti con almeno 25 +5 settimane di età gestazionale sono stati 9. Tutti i casi si sono riscontrati nella fase pre-travaglio e a tutti i genitori e in particolare alle madri è stato consigliato un supporto psicologico Il tasso di natimortalità, calcolato come rapporto dei nati morti sui nati vivi e morti, risulta pari 2,0/mille nati (4,3 2015; 2,8 2014, 3,1 nel 2013; 2,6 nel 2012; 1,8 nel 2011 e 3,8 nel 2010; vedi Fig 1)). In Italia nel 2014 il tasso di natimortalità è stato 2,7. (CeDAP Analisi dell evento nascita Anno 2014) http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubblicazioni_2585_allegato.pdf consultato il 12/07/2017) Fig. 1 Provincia di Trento. Tasso di natimortalità/1.000. Trend temporale 2008-2016 5,0 4,0 3,8 4,3 3,0 2,0 3 3 2,1 1,8 2,6 3,1 2,8 2,0 1,0 0,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1 Ilaria Lega, Alice Maraschini e Serena Donati reparto Salute della donna e dell'età evolutiva, Cnesps Iss http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/stillbirthseriesthelancet.asp

Distribuzione per istituto Presso l ospedale S. Chiara di Trento si sono verificati 6 casi di natimorti, il rimanente è ripartito nei punti nascita di Rovereto (1) e Cles (2). Si riscontra un eccesso, statisticamente significativo (p<0,001), presso il punto nascita di Cles. Va tenuto sempre conto della relativa consistenza della casistica, sia dei nati morti che dei nati. Caratteristiche fetali (confronto con i nati vivi) I 9 casi presentano le seguenti caratteristiche alla nascita: Parametri Range del peso alla nascita Peso medio alla nascita Peso mediano alla nascita Valori 825-3.050g 2059g 1740g Proporzione di basso peso (<2.500g) 55,5% Proporzione di peso molto basso (<1500g) 22,0% Proporzione pretermine (<37 settimane complete di gestazione) 66,7% La proporzione di nati morti con basso peso (<1500 e <2500 g) è in eccesso rispetto alla casistica di nati vivi: si registrano percentuali pari a 22,2% vs 0,9% (<1500 g) e 55,5% vs 7,2% (<2500 g); le differenze tra nati morti e nati vivi per i basso peso sono statisticamente significative (p-value del Test esatto di Fisher <0,0001). Le differenze sono altamente significative (p-value del Test esatto di Fisher <0,0001) anche per quanto riguarda i nati pretermine: la casistica dei nati morti con età gestazionale minore di 37 settimane è pari al 66,7%, mentre tra i nati vivi la proporzione è pari al 7,5%. Caratteristiche materne (confronto con i nati vivi) Parametri Valori Cittadinanza Italiane 7 Straniere 2 Età media 32,7 anni Range di età 24 43 anni Proporzione > 35 anni 33% Numero medio visite ostetriche e range 4,9 (1-7) Proporzione < 3 visite ostetriche 11% (1/9) Numero medio ecografie e range 3,7 (2-8) Proporzione < 3 ecografie 11% (1/9) Per quanto riguarda le caratteristiche materne, nel 2016 non emergono differenze tra la casistica dei nati morti e quella dei nati vivi, sia rispetto all età media (32,7 vs 31,9) sia rispetto alla media del numero delle visite ostetriche effettuate (4,9 vs 5,9) e al numero medio di ecografie (3,7 vs 4,2). Anche la cittadinanza non

risulta statisticamente significativa (p-value > 0,05): 22,2% di madri straniere tra i nati morti, rispetto ad un 26,7% tra i nati vivi. Confrontando il decorso della gravidanza tra le madri dei nati morti e nati vivi, per l anno 2016 non si registrano differenze nella proporzione di patologie in gravidanza (p-value > 0,05). Sempre riguardo alle caratteristiche materne, è stato analizzato il BMI (Body Mass Index) all inizio della gravidanza: 6 madri erano normopeso (valori tra 19 e 24), 1 era sottopeso (al di sotto di 19), 1 sovrappeso (tra 25 e 30)e infine 1 obesa (sopra i 30). La distribuzione delle diverse classi di peso tra madri di nati morti e madri di nati vivi non presenta differenze statisticamente significative. Classi di peso Madri nati morti Madri nati vivi sottopeso (al di sotto di 19) 11,1% 9,5% medio o normopeso (tra 19 e 24), 66,7% 68,9% sovrappeso (tra 25 e 30) 11,1% 15,4% obesità (sopra i 30) 11,1% 6,2% Nella casistica dei nati morti, nessuna madre ha fumato durante la gravidanza, mentre la percentuale di madri fumatrici tra i nati vivi è pari al 6,1% (differenza non statisticamente significativa p-value > 0,05). In nessun caso, il concepimento è stato realizzato con tecniche di procreazione medicalmente assistita. Le cause/condizioni patologiche materne e fetali Le cause e le condizioni patologiche sono state analizzate sulla base dei dati raccolti tramite la finestra specifica presente nel Cedap, integrata con i dati derivanti dal SIO e dai Referti autoptici. Per una più completa rappresentazione della patologia materna si è tenuto anche conto dei precedenti ostetrici delle madri. Le cause/condizioni patologiche fetali e materne sono state rappresentate in modo combinato utilizzando la classificazione ReCoDe (Classification system according to relevant condition at death) che sembra consentire una maggiore rappresentatività dei dati materni e fetali lasciando una limitata quota di casi non classificati/non spiegati. Nell applicare il Sistema ReCoDe ai casi dell anno 2016, sono state attribuite più condizioni patologiche a ciascun caso, distribuite nei diversi gruppi e si sono calcolate le percentuali in riferimento alle patologie riscontrate (totale 18), rispetto al numero dei nati-morti (9), analizzando anche le diagnosi riportate nei referti autoptici.

Recode Classification: Criteri Fig.2 Provincia di Trento. Classificazione ReCoDe delle cause di natimortalità. Anno 2016 liquido amniotico 0% madre 22% feto 17% utero 0% cordone ombelicale 17% Placentaa 44% Conclusioni La natimortalità in provincia di Trento nel 2016 si colloca sui livelli di minima registrati nell ultimo decennio. Il fenomeno oscilla da un anno all altro, non superando mai il livello delle 2 deviazionii standard rispetto al valore medio del periodo (2,8 ). Le condizioni neonatali di rischio nei casi (basso peso/prematurità) sono fortemente rappresentate rispetto ai nati vivi. Non emergono associazioni con specifiche caratteristichee materne, non risultano differenze in relazione allaa cittadinanza o agli esami di monitoraggio della gravidanza. Le patologie materne e della placenta occorrono in 2/3 dei casi. Servizio di Epidemiologia Clinica e Valutativaa - APSS Rapporto Natimortalità Anno 2016