Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)



Documenti analoghi
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

CARTA DI INTENTI DELLA RETE ITALIANA DEI SISTEMI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO UMANO ~ LA COOPERAZIONE

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA

PROTOCOLLO DI RELAZIONI SINDACALI TRA CGIL CISL UIL Piemonte ANCI Piemonte - LEGA DELLE AUTONOMIE LOCALI Piemonte

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

La Cooperazione allo Sviluppo: il contributo della Regione Sardegna

Programma di Export Temporary Management

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

PIANO DEGLI INTERVENTI

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato)

HOW CLUSTERS CONTRIBUTE TO THE SMART SPECIALIZATION STRATEGIES

Protocollo d Intesa. tra

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

Banca Dati e Network dei Ricercatori e dei Progetti

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

POLITICA DI COESIONE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca;

Articolo 1 Composizione

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

PROGRAMMA TRIENNALE DEGLI INTERVENTI DI COOPERAZIONE DECENTRATA ALLO SVILUPPO E SOLIDARIETÁ INTERNAZIONALE

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

PROTOCOLLO D INTESA TRA DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA E CONFINDUSTRIA

Gi obiettivi del progetto, già richiamati nel testo della convenzione, sono riportati di seguito in forma sintetica:

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE

Banca Dati e Network dei Ricercatori e dei Progetti

Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DI SVILUPPO E DI COESIONE SERVIZIO PER LE POLITICHE DEI FONDI STRUTTURALI COMUNITARI

Milano, 9 novembre Vincenzo Saturni

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA

LA RETE DEGLI URP DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

sul tema ricerca scientifica e innovazione tecnoloe:ica tra

PROTOCOLLO D INTESA. tra

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL

NUOVI APPROCCI PROFESSIONALI E INTEGRAZIONE (in relazione ai temi della Gestione della Fragilità e del Sostegno alla famiglia) Lucio Belloi

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE

REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO. COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA

Alla presenza del Presidente della Regione Puglia, dott. Raffaele Fitto, viene sottoscritto il seguente : Protocollo d Intesa

Unioncamere Calabria - Lamezia Terme - 2 aprile L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione

REGIONE PUGLIA PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E LA PROVINCIA DI FOGGIA FINALIZZATO ALLO SVILUPPO TERRITORIALE PROVINCIALE

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE

Programma di Sviluppo Rurale Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

La costituzione degli Istituti Tecnici Superiori e la riorganizzazione del sistema dell IFTS

Sviluppo di comunità

Foto di Luca Eula. Bando. Anno 2012

GLI IMMIGRATI IN PROVINCIA DI CREMONA Contesto, azioni, progetti

LA COMPLESSITA COME FORZA MOTRICE DELLA SCUOLA

PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE

La politica di sviluppo rurale e il PSR della Lombardia

Programmazione triennale 2010/2012

Allegato B alla deliberazione della Giunta della Comunità n. dd TIROCINI FORMATIVI ESTIVI

PRESENTAZIONE PROGETTO

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS)

Allegato alla DGR n. del

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO PIANO DI ATTUAZIONE

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi

SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015

L Istituto, in armonia con le attività e finalità del CNR di cui all art.2 del DL del :

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

P.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini.

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

SISTAR - SISTEMA STATISTICO REGIONALE: programmazione e divulgazione dell informazione statistica

Le best practices di Trend dalla governance al progetto. Quale futuro nella nuova programmazione europea?

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Bando per progetti innovativi di ricerca-azione o formazione proposti da reti di istituzioni scolastiche e formative del Trentino

Avvio della programmazione

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE DI INIZIATIVA POPOLARE DELLA CISL PUGLIA SICUREZZA QUALITÀ E BENESSERE LAVORATIVO

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Promozione della salute

Protocollo d intesa tra. Associazione Culturale Pediatri (ACP) Federazione Italiana per il Superamento dell Handicap (FISH)

Programma operativo Italia - Malta Cooperazione transfrontaliera

Versione modificata ed integrata con deliberazione 5 aprile 2013, 138/2013/A

Regolamento di organizzazione delle strutture amministrative dell Università degli Studi di Teramo

Transcript:

Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso e della gestione delle risorse idriche ed energetiche Premesso: che nel 2010 il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, indicava nel proprio Programma di Governo il tema dell internazionalizzazione della Toscana come uno degli obiettivi fondamentali della legislatura, legando il trasferimento delle eccellenze pubbliche e private regionali alla possibilità di continuare a sviluppare relazioni fondate su una cultura civica e su un economia dei diritti, consentendo alla Regione di svolgere un ruolo attivo nella soluzione di problemi globali; che il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) 2011-2015, al capitolo Politiche delle attività internazionali, indica la definizione di una politica di internazionalizzazione coerente ed efficace tramite la creazione di un quadro regionale unitario e coordinato che metta assieme i vari aspetti della cooperazione internazionale con le politiche di promozione economica e di internazionalizzazione, e ciò dovrà essere realizzato attraverso il nuovo Piano Integrato delle Attività Internazionali previsto dalla L. R. 26/2009; a tal fine, fra gli indirizzi di legislatura vi è il miglioramento della qualità della partecipazione dei soggetti privati nella definizione di politiche e piani di sviluppo condivisi; che la Regione Toscana ha posto come obiettivo della propria programmazione pluriennale in materia di cooperazione internazionale, il rafforzamento dei processi di partecipazione dei soggetti toscani che operano in questo ambito; che la Regione Toscana realizza da anni progetti di cooperazione decentrata e territoriale in collaborazione con gli attori del proprio territorio, puntando a valorizzare le esperienze più significative in una dimensione di partenariato capace di consolidare i legami tra gli attori locali;

che il Piano integrato della attività internazionali individua tra le priorità tematiche il sostegno all'accesso e alla gestione della risorsa idrica; che l obiettivo generale 1 dello stesso Piano Integrato delle attività internazionali si propone di sostenere, in un quadro di azioni integrate e sinergiche tra i diversi ambiti delle attività internazionali, lo sviluppo di un Sistema Toscano delle Attività Internazionali, inclusivo e fondato sui principi dell internazionalizzazione responsabile, della coerenza fra le politiche regionali settoriali a rilevanza esterna, e su quelli del rispetto delle politiche europee per l aiuto esterno, la prossimità e la coesione 2014-2020,degli Obiettivi del Millennio, delle dichiarazioni di Parigi e di Accra sull aiuto pubblico allo sviluppo, dei principi dell OMS per le politiche di cooperazione sanitaria ; che W.E.R.F. Onlus persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, nel settore della natura e dell ambiente, della tutela dei diritti civili, nonché della ricerca scientifica di particolare interesse sociale e promuove interventi di cooperazione, attività di ricerca e di formazione sul tema del diritto di accesso all acqua e dell uso sostenibile di tale risorsa. che W.E.R.F. Onlus promuove e gestisce progetti di cooperazione in ambito idrico e più in generale nella materia dei servizi di pubblica utilità, accedendo ai fondi nazionali, europei e internazionali; Considerato: che W.E.R.F. Onlus e la Regione Toscana individuano nella reciproca collaborazione un canale privilegiato di azione che consente, in un quadro normativo definito, di rafforzare e strutturare il loro apporto alla definizione e successiva gestione delle diverse azioni progettuali; che le azioni di cooperazione internazionale e territoriale costituiscono una forma positiva di internazionalizzazione del sistema regionale, contribuendo a promuoverne i valori, le buone prassi, le opportunità e la competitività che, per le caratteristiche specifiche del sistema regionale toscano, sono fra loro fortemente radicate nell'intero territorio regionale. Tutto ciò premesso e considerato: la Regione Toscana e W.E.R.F. Onlus, di qui in avanti denominate le parti, convengono quanto segue:

Art. 1 Finalità Finalità del presente atto è il consolidamento e lo sviluppo della collaborazione nel settore della cooperazione internazionale e territoriale, anche attraverso la definizione di iniziative comuni che permettano una sempre maggiore armonizzazione ed integrazione delle rispettive azioni, l'individuazione comune di priorità geografiche e tematiche, nell ambito di quelle già individuate con il Piano Integrato delle attività internazionali, con riferimento particolare al supporto e alla gestione della risorsa idrica; Art. 2 Oggetto Le parti stabiliscono di collaborare per il perseguimento delle finalità di cui all art. 1 intervenendo in comune attraverso: lo sviluppo di azioni congiunte di livello internazionale per il sostegno all'accesso e alla gestione delle risorse idriche ed energetiche come strumento di potenziamento dell autonomia delle autorità locali e di sviluppo delle comunità dei paesi partner, attraverso l individuazione delle risorse da utilizzare per la realizzazione di tali azioni e la stesura di programmi e progetti; l integrazione delle azioni di cooperazione internazionale condotte dalle parti con il sistema degli enti locali toscani, in una prospettiva di convergenza delle iniziative che consenta di raggiungere un adeguata capacità d'impatto sui problemi affrontati, con particolare riferimento alle iniziative di sostegno allo sviluppo economico locale ed al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni partner; la partecipazione congiunta a bandi internazionali aventi per oggetti attività relative alle risorse idriche ed energetiche Art. 3 Modalità operative La collaborazione tra le parti firmatarie del presente protocollo viene realizzata attraverso la definizione di un programma di lavoro, le cui azioni e risorse saranno definite dal documento di attuazione annuale del Piano integrato delle attività internazionali. Il programma di lavoro dovrà essere coerente con le previsioni del Piano integrato delle attività internazionali 2012/2015, adottato con DCR n. 26 del 4/4/2012, e l'assegnazione delle risorse dovrà avvenire in base alle procedure di evidenza pubblica. Il programma di lavoro conterrà:

dettaglio degli ambiti tematici e territoriali sui quali attivare ex novo o rafforzare forme di collaborazione ed integrazione e possibili ipotesi di modellizzazione/valorizzazione delle eccellenze nell ambito della gestione dei servizi pubblici; modalità e tempistica per uno scambio di informazioni quanto più puntuali e aggiornate possibili sulle rispettive iniziative di cooperazione; previsione, attraverso la valorizzazione dei patrimoni e delle risorse mobilitabili, la costituzione di forme alternative e aggiuntive di finanziamento delle iniziative di cooperazione, facendo forza su esperienze straniere e italiane, che permetta al sistema regionale di cooperazione di agire con maggiore dinamicità e migliore efficacia. Art. 4 Gruppo di lavoro Ai fini dell attuazione di quanto richiamato nei capitoli precedenti, si concorda di istituire un gruppo di lavoro congiunto al quale parteciperanno: per la Regione Toscana, la Direzione Generale Presidenza e il Gruppo dei Referenti delle Attività Internazionali; per W.E.R.F. Onlus,... Art. 5 Monitoraggio e verifica La Regione Toscana assicurerà il monitoraggio delle azioni derivanti dall applicazione del presente protocollo d intesa con la programmazione regionale in materia di cooperazione internazionale verificando la coerenza con gli obiettivi indicati, ed il rispetto della metodologia di lavoro specificata. Art. 6 Durata Il presente protocollo avrà durata fino alla permanenza in vigore del Piano integrato delle attività internazionali 2012/2015 Firenze, Per la Regione Toscana Per Water Right and Energy Foundation

Presidente Enrico Rossi Presidente Mauro Perini