PER UN BARILE DI PETROLIO... UN SACCO DI DOLLARI



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Direttore: Paolo Landi - Direttore Responsabile: Francesco Guzzardi - Amministrazione: Adiconsum, Via G. M. Lancisi 25, 00161 Roma - Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L 46/2004) art.1, comma 2, DCB Roma - REDAZIONE: Luisa Fabiano, Maria Giovanna Baldon, GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Claudia Galli A ruota libera... PER UN BARILE DI PETROLIO... UN SACCO DI DOLLARI La strada senza ritorno dell impennata dei prezzi Ieri mi sono trovata di fronte ad una decisione difficile: concedermi una bella cenetta o erogare un modesto rifornimento di benzina alla mia auto? Che esagerazione, direte voi! Che fame vi rispondo io Perché sì, alla fine, valutando pro e contro, mi è sembrato più vantaggioso rimpinguare il serbatoio ormai asciutto della macchina: se non altro per poter andare al lavoro, accompagnare i bambini a scuola, fare un po' di commissioni, dare il mio contributo all'inquinamento del pianeta, rischiare una multa, l'investimento di un pedone, un'ulcera da stress e un tamponamento al semaforo Insomma, per quanto è arrivato a costare il carburante (e il gasolio ormai lo tallona da vicino), è diventata tutta una questione di priorità : meglio il parrucchiere o il pieno dell'auto, meglio una cena decorosa o il pieno dell'auto, meglio il cinema o un po' di benzina nel serbatoio? ma vi pare possibile che quasi quasi ci tocchi rinunciare ad una vita normale pur di assistere al meraviglioso prodigio di vedere la nostra auto camminare? Quali che siano le motivazioni, più o meno comprensibili, di questo aumento vertiginoso del prezzo del carburante, aleggiano e restano nell'aria altri interrogativi irrisolti che ci riguardano personalmente: abbiamo davvero sempre bisogno dell'automobile per spostarci in città? Non è proprio possibile rinunciarvi qualche volta e preferire i mezzi pubblici? E poi, suvvia, quali mai potrebbero essere le temibili conseguenze di una bella pedalata in bicicletta? Un bel risparmio di denaro, un corpo un po' più tonico, un attimo di tregua all'inquinamento ambientale, un mezzo veloce con cui evitare il traffico cittadino E non parlatemi dei contro, perché tutti li conosciamo! Cominciamo a riflettere sui pro, compriamo una bella mascherina antismog, un casco protettivo e un paio di mollette da bucato, inforchiamo la nostra due ruote e volete scommettere chi arriva prima in ufficio domattina? L O C a storia infinita degli aumenti Occhio ai prezzi alla pompa del carburante! La posizione di Adiconsum Andamento in Italia del costo della benzina e del gasolio (2001-2005) ltre le Alpi Prezzi europei della benzina e del gasolio arburanti alternativi Macchine a olio di colza: leggenda metropolitana? Le continue oscillazioni dei prezzi del carburante, sempre verso l'alto, rendono l'oro nero sempre più prezioso, arricchendo ulteriormente le compagnie petrolifere e svuotando le tasche dei consumatori. Ma come scegliere il distributore più conveniente? Per niente facile, a volte non è esposto neanche il prezzo all'entrata dell'area di servizio! Forse bisogna optare per i distributori privati che riescono ad avere prezzi più vantaggiosi perché hanno meno intermediari, le aree adibite alla distribuzione " più spartane" e non investono in pubblicità? Ma occhio alle offerte perché (speriamo siano pochi) può accadere che al carburante venga addizionata acqua (non mancano segnalazioni a riguardo!). Quindi? Via ai bio-carburanti? Affascinante, economica e "pulita" la parola, ma non è così semplice come sembra fare questa scelta. Andare in bici o a piedi? Quando possibile perché no? Fa bene anche alla salute se non si considerano i gas di scarico e tutte le sostanze che inquinano l'aria, quando esistono piste ciclabili e non bisogna fare lo slalom tra i motorini ed i parcheggi selvaggi, spesso causa di cadute e scivoloni davvero "rovinosi". Volete saperne di più? Allora, buona lettura!

La a storia infinita degli aumenti OCCHIO AI PREZZI ALLA POMPA DEL CARBURANTE! Credito e Risparmio dell'adiconsum, utilizzando i dati del Ministero delle Attività Produttive, del Sole24ore e delle varie compagnie petrolifere, quindi dati ufficiali, ha effettuato L'Osservatorio la rilevazione dei prezzi del petrolio, benzina verde e diesel dal 1 gennaio 1999 per quanto riguarda l'italia, per i Paesi dell'unione Europea dal 1 gennaio 2001 (cioè da quando sono stati pubblicati sul sito del MAP). Cercheremo di illustrare una parte dei risultati di questa indagine (vista la mole di dati) in modo chiaro anche per i profani, utilizzando un linguaggio semplice e meno tabelle possibili, delineando la posizione della nostra associazione e le proposte in merito. Facendo un raffronto dei prezzi di benzina e gasolio a partire dal 1 ottobre 2004 al 1 settembre 2005 tra 9 compagnie petrolifere (TAMOIL, AGIP,TOTAL, ERG, SHELL, API, Q8, ESSO, IP) gli aumenti in percentuale rilevati sono stati i seguenti: 3

La a storia infinita degli aumenti L'aumento in percentuale più elevato per la benzina con servizio è stato quello della ERG (10,21%), per la benzina senza servizio sempre quello della ERG (10,40%), come per il gasolio con servizio (17,32%) e per il gasolio senza servizio (17,69%). Dal 1 gennaio 2003 al 1 gennaio 2005 il prezzo più basso per la benzina con servizio è stato quello dell'agip (1,043 euro/l), per la benzina senza servizio quello della TAMOIL (1,020 euro/l), per il gasolio con servizio troviamo la TAMOIL (0,882 euro/l) e per il gasolio senza servizio la ERG (0,862 euro/l). IL FAI DA TE Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento del fai da te (il carburante "non servito") ma il prezzo, che dovrebbe essere sostanzialmente più basso rispetto al "servito", è di poco più economico inoltre, nei festivi e di notte spesso capita che abbia il prezzo del "servito". Necessario sarebbe un impegno da parte delle compagnie petrolifere a favorire lo sviluppo del self-service con una sua riduzione consistente no-stop. 4

La a storia infinita degli aumenti OSSERVAZIONI Da gennaio 2003 ad aprile 2005 si è osservato un decremento del gasolio per riscaldamento (-1,68) ed un incremento del gasolio per motori (+ 4,78%). La ragione è da ricercare nell'aumento dell'acquisto di macchine diesel che ha portato conseguentemente ad aumenti per il gasolio maggiori rispetto a quelli relativi alla benzina. Questa speculazione rischia di causare un aumento a catena dei prezzi dei beni di largo consumo: per esempio in agricoltura perché le macchine agricole sono alimentate a gasolio e nel costo dei trasporti in generale. Gli aumenti del carburante alla pompa sono stati rapidissimi; lentissime invece le diminuzioni in seguito all'abbassamento dei costi del petrolio per i "giochi" sulle scorte delle compagnie petrolifere. I prezzi alla pompa della benzina secondo il Ministero delle Attività produttive sono più bassi di quelli adottati dai principali distributori. Un esempio? Da marzo 2004 a marzo del 2005 per il MAP la benzina è arrivata a costare 1,158 euro/l, il gasolio a 1,047 e il gasolio da riscaldamento 1,012; alla stessa data Agip, Esso, Fina IP, Shell avevano per la benzina un prezzo che arrivava fino 1,201 euro/l e 1,088 per il gasolio. Nello stesso periodo l'erario ha aumentato i suoi guadagni (accise+iva) del 5%, portando il prelievo fiscale sulla benzina al 65% e quello sul gasolio al 56% con un conseguente considerevole guadagno per le casse statali, perché anche se le accise sono fisse non lo è l'iva, pertanto, aumentando il prezzo del carburante in proporzione è aumentato il prelievo fiscale. Questa è la ragione del totale disinteresse dello Stato alle continue e crescenti oscillazioni dei prezzi del carburante. LO SAPEVI CHE In Italia solo i distributori privati o delle compagnie petrolifere possono vendere benzina, non la grande distribuzione ed anche se nel 2003 è stato aperto a Verona un distributore a marchio Auchan - Gruppo Rinascente purtroppo iniziative simili stentano a decollare. In altri Paesi europei, come la Francia per esempio, è possibile acquistare il carburante anche al supermercato: questo "ampliamento" della possibilità di vendita crea più concorrenza con un vantaggio notevole per "le tasche" dei consumatori. 5

La a storia infinita degli aumenti CURIOSITÀ In una riunione tenuta il 4 novembre 2004 l'antitrust ha segnalato come ostacolo alla concorrenza nell'attività di distribuzione di carburanti in Italia le normative vigenti che, con vincoli all'incremento dell'orario massimo di servizio, le prescrizioni che definiscono i bacini di utenza, le distanze minime obbligatorie tra impianti e superfici minime di riferimento per le attività commerciali, non fanno che predeterminare il numero massimo di operatori, creando di fatto un ostacolo all'apertura di nuovi punti vendita, scoraggiando l'accesso di operatori intenzionati ad adottare una strategia di riduzione dei prezzi. LA POSIZIONE DI ADICONSUM Per evitare che le forti oscillazioni delle quotazioni del greggio incidano sui prezzi l'adiconsum ha chiesto più volte: alle compagnie di aggiornare i prezzi alla pompa non quotidianamente, ma a scadenza periodica (per es. ogni 3 mesi) per evitare la costante prassi di aumenti rapidissimi e di diminuzioni molto, ma molto lente; al Governo di: ridurre la fiscalità per fare in modo che i prezzi tornino a quelli di un anno fa (ciò significherebbe una riduzione del prezzo alla pompa di 6 centesimi circa), introdurre un meccanismo di price cap che, eliminando i picchi di prezzo, riduca gli effetti della volatilità dei prezzi e le speculazioni, verificare gli aumenti del prezzo di vendita, considerato che il petrolio viene comprato con anticipi di mesi rispetto alla distribuzione, mentre gli aumenti si scaricano immediatamente sui prezzi alla pompa; alle compagnie di favorire il self service con una sostanziale riduzione del prezzo rispetto al "servito", mantenendo il prezzo scontato anche quando la pompa è chiusa (nei giorni festivi e di notte); all'autorità per l'energia di monitorare e rendere pubblici i prezzi dei carburanti per evidenziare le eventuali speculazioni. 6

La a storia infinita degli aumenti ANDAMENTO IN ITALIA DEL COSTODELLA BENZINA E DEL GASOLIO (2001-2005) Dai dati ufficiali in nostro possesso, da gennaio 2001 a gennaio 2005, sia per la benzina che per il gasolio si è avuto un picco del prezzo nel 2003, nel 2004 una leggera flessione mentre nel 2005 nuovamente aumenti. I prezzi più bassi nel lasso di tempo considerato per entrambi i tipi di carburante si sono registrati nel 2002. In particolare: il prezzo del gasolio a gennaio 2003 risulta più basso di gennaio 2001 per poi subire una leggera flessione nel 2004 e un'impennata nel 2005 arrivando a superare l'euro a litro; dopo una flessione che porta nel 2002 il prezzo della benzina/l sotto un euro/l, nel 2003 segue un ulteriore rialzo per poi superare nel 2005 l'euro a litro. RICORDATE CHE... 7

Oltre le Alpi PREZZI EUROPEI DELLA BENZINA E DEL GASOLIO Come si potrà osservare dai grafici elaborati dal nostro Osservatorio Credito e Risparmio (dicembre 2001/maggio 2005), per quanto riguarda il gasolio il prezzo più alto in Germania è stato registrato alla fine di marzo 2003 (0,975 euro/l) e a novembre 2004 (1,050 euro/l), per la Francia sempre alla fine di marzo 2003 (0,925 euro/l), a novembre 2004 (1,00 euro/l) e ad aprile 2005 (1,025 euro/l), per la Gran Bretagna ad agosto 2002 (1,250 euro/l), maggio 2004 (1,270 euro/l) e aprile 2005 (1,325 euro/l), per la Spagna a marzo 2003 (0,775 euro/l), novembre 2004 (0,850 euro/l) e aprile 2005 (1,070 euro/l) e per l'italia a marzo 2003 (0,950 euro/l) e maggio 2005 (1,125 euro/l). Per la benzina il prezzo più alto in Germania è stato registrato a febbraio 2003 (1,150 euro/l) e a ottobre 2004 (1,225 euro/l), per la Francia sempre a febbraio 2003 (1,100 euro/l), a maggio 2004 (1,125 euro/l) e ad aprile 2005 (1,175 euro/l), per la Gran Bretagna ad aprile 2002 (1,225 euro/l) e a maggio 2004 (1,250 euro/l), per la Spagna a maggio 2004 (0,925 euro/l), a ottobre 2004 (0,950 euro/l) e a maggio 2005 (0,975 euro/l), per l'italia a febbraio 2003 (1,100 euro/l), a novembre 2004 (1,175 euro/l) e ad aprile 2005 (1,255 euro/l). 8

Oltre le Alpi

Carburanti alternativi MACCHINE A OLIO DI COLZA: LEGGENDA METROPOLITANA? No, non è una leggenda! Da un recente studio (anno accademico 2004/2005) condotto dal Dipartimento di Chimica dell'università di Siena i biocarburanti*, in particolare il biodiesel risulta essere una valida alternativa ai normali carburanti non solo perché più economico ma anche perché: non contribuisce all'effetto serra poiché restituisce all'aria la quantità di anidride carbonica utilizzata da colza, soia e girasole durante la loro crescita; non produce il biossido di zolfo, altamente inquinante, in quanto non contiene zolfo; rispetto al gasolio diminuisce la fumosità dei gas di scarico emessi dai motori a diesel e dagli impianti di riscaldamento (-70%); non presenta pericoli durante il trasporto e lo stoccaggio (per es. autocombustione); Ma quali sono le ragioni del mancato successo dell'utilizzo di questi carburanti alternativi più economici e "salutari" per l'ambiente? Il costo troppo basso e più conveniente dei biocarburanti che sottrarrebbe il monopolio del mercato dei carburanti alla lobby delle società petrolifere, il fatto che non sono adatti (i bioc.) a tutti i tipi di motori, ma più di tutto che sono illegali, infatti la legge sulle accise stabilisce che: "Qualsiasi prodotto venga usato come carburante o come additivo deve essere soggetto a tassazione", pertanto chi usa il carburante fai da te rischia multe di svariate migliaia di euro. La speranza è che il via libera dato dal Consiglio dei Ministri al provvedimento che adotta nel nostro ordinamento la direttiva 2003/30 sul ricorso e l'utilizzo dei carburanti liquidi o gassosi ricavati dalla biomassa e di altri carburanti "rinnovabili" nei trasporti (settore in continua espansione), possa realizzare l'obiettivo di contribuire in maniera concreta ed efficace alla riduzione delle emissioni di gas serra. previene le incrostazioni al motore per un superiore potere detergente; le emissioni di ossido di carbonio sono molto basse rispetto al gasolio. *I biocarburanti sono prodotti derivanti dalla biomassa proveniente da prodotti agricoli, forestali, da residui e rifiuti dell'industria silvicola e agroalimentare, che possono essere utilizzati non solo per produrre calore e energia elettrica, ma anche per autotrazione, miscelandoli con combustibili fossili o, in alcuni casi, puri. Due sono i tipi di biocombustibili più importanti: gli olii vegetali come colza, girasole, soia e palma o l'alcool etilico ricavato da canna da zucchero, mais, sorgo zuccherino e frumento. 10