Quadro culturale finlandese Prima di parlare di quanto è stato teorizzato e prodotto da per quanto riguarda il design, è necessario spendere due parole su quello che,è stato l ambiente culturale in cui è nato e vissuto. In Finlandia, che per lungo tempo non fu una nazione ma un territorio appartenente a diversi Stati confinanti, nell Ottocento, si inizia a sentire l esigenza di recuperare il patrimonio culturale della tradizione popolare e dei costumi antichi. Questo recupero parte dalla raccolta di Eias Lönnrot (antropologo dilettante) dell Epopea del Kalevala : 50 canti epici che narrano degli antichi popoli che abitavano la Karelia. Da qui ha inizio una forte spinta nazionalista di recupero della propria identità che dà origine ad una rinascita culturale molto sentita e caratterizzerà lo spirito finlandese dei primi del Novecento. Molti intellettuali appoggiarono e condivisero questi ideali: possiamo ricordare, ad esempio, il pittore secessionista Akseli Gallen-Kallela, il musicista Jean Sibelius e l architettodesigner secessionista Eliel Saarinen. In questo quadro culturale si inserisce anche il pensiero di Alvar Aalto. L impiego del legno La razionalità è perlopiù applicabile a poche caratteristiche degli oggetti, ma non in tutte (), entrato in contatto negli anni Venti del Novecento con le idee di standardizzazione sviluppate al Bauhaus, che conosce, inizia a criticarle. E anche in contatto con Laszlo Moholy-Nagy del quale legge Von material zu Architektur ; da questo libro Aalto riprende e rielabora a suo modo, tenendo presente una sorta di progettazione vitalistica (che poi darà origine a quella che è stata definita architettura organica) il concetto di biologico affermando che: in questo libro la parola <<biologico>> è da intendere, generalmente, come la legge della vita che garantisce un organico sviluppo e continua indicando il biologico puro e semplice come guida. ritiene che la standardizzazione industriale abbia interrotto la linea evolutiva dello sviluppo del progetto per creare una linea di prodotti simili per tutti ed in ogni luogo, abbia interrotto il forte legame tra il progetto e l habitat nel quale ha avuto sviluppo (quindi tra uomo e ambiente in cui vive) e abbia creato una noiosa uniformità della forma che ha distrutto il significato mitico, 1
psicologico ed affettivo che ogni oggetto assume per chi ne fa uso. Secondo la standardizzazione tecnologica, che porta a stabilità delle forme e crea problemi di disagio emotivo, non è l unica standardizzazione possibile; anche la natura può offrire una standardizzazione producendo però una continua variabilità nelle forme. Da queste riflessioni prende spunto per elaborare una sua teoria, alla quale arriva attraverso diverse analisi, tra cui quella della storia culturale finnica. Egli inizia così a studiare la cultura pratica progettuale dei popoli del nord e i materiali di cui da sempre essi si sono serviti per costruire gli utensili; pone molta attenzione sul rapporto tra uomo e natura e studia con attenzione le forme naturali, in particolare la conformazione territoriale della sua nazione, giungendo a sostenere che la natura ovunque applica una struttura di contorno affiancandola, poi, ad un tamponamento. Spunto alle sue idee è offertogli anche dalla filosofia vitalistica (c è un elemento misterioso biologico che spinge l essere umano verso determinati obiettivi per ottenere determinate cose, questo elemento - che però rimane indefinito - determina anche le forme) sviluppata da Yrjö Hirn che sostiene che in ogni campo non possa essere attuata un analisi solamente quantitativa, perché in ogni cosa vi è qualcosa che va oltre la quantità, qualcosa di qualitativo. Il passaggio da questo momento di teorizzazione alla sua messa in pratica avviene in seguito alle riflessioni fatte analizzando la qualità della produzione di mobili in legno fatta da van de Velde, che sognò di fondere il legno, e studiando le sedie in tubolare metallico piegato di Marcel Bruer. Aalto ritiene che il metallo non sia un materiale adeguato alla produzione di mobile che entrano in contatto con il corpo umano perché questo ha dei bisogni emozionali che, poiché è un materiale che con conducibilità termica e che non offre buone sensazioni al tatto, il metallo trascura. Non è opportuno che l oggetto d uso venga visto come conseguenza di analisi di caratteristiche soltanto razionali, la razionalità è perlopiù applicabile a poche caratteristiche degli oggetti, ma non in tutte, l oggetto d uso ha bisogno di qualche caratteristica razionale ma non solo di queste, deve offrire anche emozionalità a chi ne usufruisce. Studia la produzione di oggetti dei lapponi e si rende conto che nei loro semplici oggetti d uso queste popolazioni delle foreste avevano un accurata attenzione all uomo, alla mano che deve usarli, e questa stessa cura è presente già nelle forme che la natura offre. Dalla constatazione che caratteristica indispensabile negli oggetti debba essere il tenere conto dei bisogni emozionali dell uomo, anche l emozionalità, infatti, e la sensazione tattile vanno tenute presente in fase di progetto, anch esse vanno progettate, Aalto giunge alla conclusione che il materiale più opportuno da impiegare sia il legno. Il legno, infatti, ha affinità con l uomo grazie alla sua limitata conducibilità termica e alla buona sensazione tattile che offre. E chiaro come non abbia fatto ritorno all impiego del legno per semplice nostalgia delle tradizioni ma in seguito a determinate riflessioni. Inizia quindi la sua vasta produzione di sedie, sgabelli e poltrone in legno. Tale produzione 2
si afferma anche grazie alla fondazione, nel 1931, a Turku, dell Artek, azienda che si occuperà, appunto, della produzione di tutti gli oggetti progettati da Aalto. Caratteristica di tutti questi oggetti è la particolare forma della struttura lignea. Infatti, con l aiuto dell ebanista Otto Korhonen, inizia ad fare degli esperimenti sulla lavorazione del legno, cercando di capire quale sia la struttura che lo compone e come possa essere smontata per ottenere nuove forme. Aalto fa ricorso all impiego del legno di betulla caratterizzato da una struttura interna in lunghe fibre affiancate (come fossero tanti tondini affiancati e raggruppati insieme); questo tipo di legno offre, quindi, la possibilità di essere smontato nelle singole fibre lungo le venature. Esperimenti di laboratorio, La lavorazione del legno,creandone sottili listelli da ricomporre metodi di piegatura insieme, consente la piegatura in ogni direzione. 1933 1954 Dopo avere effettuato quest operazione, Aalto orienta nuovamente le fibre a seconda delle forme che vuole ottenere per le strutture dei suoi mobili e le fissa con dei collanti in modo definitivo, ottenendo delle forme a X, Y e Z e quella che egli chiama piegatura a ginocchio avente forma di ventaglio. Piegatura a ginocchio Sgabello A tre piedi con collegamento a ventaglio del piede al piano. 1954 3
E interessante sottolineare il fatto che la teorizzazione di trova le prime applicazioni nel design e solo successivamente nell architettura. Indubbiamente va tenuto in conto come tutti gli arredi da lui progettati siano pensati in relazione alle architetture che li conterranno (come ad esempio la poltrona studiata per il Sanatorio di Paimio). Possibilità di impilaggio di sgabelli e elementi di tavoli 1929-1935 Scheletro di sgabello in legno laminato Con rivestimento di tela intrecciata o imbottito (1947) Poltrona-divano Aino e Sedile e pattini laminati Poltrona Paimio Aino a Poltrona studiata per l'ospedale psichiatrico di Paimio; compensato curvato 1934 4
Carrello-servomuto Modello 98 per l'ospedale psichiatrico di Paimio 1935 La luce La ricerca di emozionalità da trasmettere a chi usufruisce di un certo oggetto non viene limitata ad nel solo campo degli oggetti d arredo quali sedie e poltrone ma anche in altri campi e quindi ad altri materiali. Si avvicina all impiego di materiali metallici per quanto riguarda la produzione di lampade. Infatti egli ritiene che, in generale, il problema dell emozionalità sia da attuare a tutto ciò che riguarda la visione; rientra quindi a tutti gli effetti in quest analisi la luce artificiale. A seconda degli ambienti che si necessita illuminare si può avere bisogno di luce calda o fredda, di riflessione od assorbimento della luce, c è quindi bisogno di studiare la riflessione degli apparati illuminanti sia dal punto di vista illuminotecnica che da quello estetico. La forma delle lampade è importante: è giusto andare contro l applicazione, alle fonti elettriche, di forme storicista adattandole alla nuova tecnologia, ma non basta eliminare la decorazione perché anche la forma incide sul modo di riflettere la luce. fa ricorso agli studi matematici su rifrazione e riflettanza della luce, per dare all occhio umano un maggiore comfort, fatti dal danese Poul Henningsen, aggiungendovi lo studio degli effetti emozionali che i diversi materiali metallici possono suscitare. L ottone, per esempio, offre una luce calda molto simile a quella delle candele mentre l alluminio laccato ne riflette una più fredda. Così come per gli arredi, anche i suoi progetti di lampade sono pensati di volta in volta in relazione agli ambienti in cui dovranno essere collocate a seconda delle mansioni che vi verranno svolte: diverse devono essere le lampade da cucina da quelle da salotto o da quelle per una biblioteca. Anche la struttura delle lampade varia, ed è molto complessa, a seconda dell ambiente in cui queste andranno poste. 5
Alcuni esempi di lampade progettate da, Oggetto e ambiente come unità. Naturalità e artificio come realtà : La forma della costruzione empirica 1951-52 La lavorazione stessa conferisce ai mobili la loro qualità decorativa 1952-56 Corpi smaterializzati 1956-58 6
Design organico La grande importanza che dà alla conformazione naturale dei luoghi in cui un individuo vive può ben trasparire dai suoi studi sulla cartografia territoriale finlandese da cui emerge bene quello che egli considera il concetto di struttura e tamponamento, riportato, ad esempio, nei vasi studiati per l hotel Savoy. Punto focale della progettazione di è, quindi, lo studio delle condizioni ambientali in cui l uomo agisce, lo studio e la volontà di ottenere condizioni ambientali ed emozionali ideali per la vita umana. Proprio per questo voler tenere sempre ben presente il rapporto con l ambiente circostante il suo metodo, anche in campo architettonico, è detto organico. Foto panoramica Acqua, terra, ampi spazi del paesaggio scandinavo (Fonte: lezione sul design scandinavo, Prof. Rocco Antonucci) Vaso Savoy Aino e Disegnato per il ristorante Savoy 1937 7
SCHEMA RIASSUNTIVO 1816 Carl Ludwig Engel l Epopea del Kalevala Eias Lönnrot 50 canti epici della Camelia con descrizione della Pohjola (misteriosa provincia del nord) La descrizione di questo paesaggio mitico ispirò: Akseli Gallen-Kallela Jean Sibelius Eliel Saarinen In questo recupero delle tradizioni popolari si colloca anche!898-1976 Riguardo la standardizzazione sostiene che: Tecnologia Standardizzazione Stabilità Natura Standardizzazione Variabilità Standardizzazione flessibile La sua teorizzazione sul design parte da alcune riflessioni: Cultura pratica della foresta Studio conformazione della natura Linea di contorno-labirinto Struttura e tamponamento Lettura di Von material zu architektur di Moholy-Nagy: la parola biologico Filosofia vitalistica di Yrjö Hirn Van de Velde sognò di fondere il legno 8
Studio sulle sedie di Marcel Breuer Studi sul trattamento della luce Fatti da Poul Henningsen E arriva a sostenere l importanza dei bisogni emozionali il legno ben li soddisfa perché: ha affinità con la natura dell uomo ha limitata conducibilità termica offre una buona sensazione tattile Con l aiuto di Otto Korhonen effettua esperimenti sul legno 1931 apre l Artek (azienda che produrrà tutti i mobili di Aalto) 1933 Elaborazione dell orientamento delle fibre del legno a X, Y, Z forma del ginocchio piegato 9