Evidence Based Phisyotherapy. La presa in carico del paziente con frattura di femore e/o protesi d anca.



Documenti analoghi
Le verifiche di qualità. Antonino Salvia

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

Ft. dott. G. Belgiovine Case Manager geriatrico

Il nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

I percorsi assistenziali nel post-acuto: la riabilitazione

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA

Servizi per gli anziani

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e Innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica

Sessione 4.1 Riabilitazione e continuità assistenziale

RELAZIONE TRA DELIRIUM E STATO FUNZIONALE DOPO INTERVENTO PER FRATTURA DI FEMORE

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto

Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014

REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE A FAVORE DI PAZIENTI ESTERNI

La gestione della frattura di femore in RSA La gestione della frattura di femore in RSA

Screening della fragilità nell anziano mediante questionario postale: lo studio INTER-FRAIL

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Il Paziente e la famiglia nella dimissione protetta Bologna A. Zagari 1

Cosa intendiamo per fragilità

Legnago (VR) Concorso Aziendale Qualità 2008

Medicina di iniziativa per il paziente esperto

Il progetto riabilitativo nel paziente anziano fragile fratturato Pasquale Rifino Fisioterapista (Cassino)

Evidence Based Phisyotherapy. La presa in carico del paziente in terapia intensiva pediatrica

Il Corso di Laurea in Infermieristica

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza. O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia

Il delirium II/II. Firenze 1 dicembre Corso Multiprofessionale di Nursing

DAL CASE MANAGER AL CARE MANAGER. Infermiera care manager in medicina interna Derossi Valentina

ANALISI RILEVAZIONE PUNTEGGIO AGED

Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO

Le ricerche di epidemiologia clinica nell anziano. C. Destro, S. Maggi CNR Sezione Invecchiamento, Padova

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

Dalla rianimazione al domicilio. SERVIZIO ANESTESIA RIANIMAZIONE MEDICINA IPERBARICA P.O. MARINO Paolo Castaldi Fabiana Matta

Conferenza Stampa. Cure intermedie: attivi 6 posti. all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno

ASL - Uffici di Piano - Valle Imagna/Villa d Almè - Valle Brembana. Progetto: BADANTI, VERSO UN ASSISTENZA FAMILIARE QUALIFICATA

Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano

I bisogni della cittadinanza, le risposte di assistenza infermieristica.

Il contributo dei Centri di servizi per anziani a supporto della domiciliarità: alcune esperienze a livello locale

GNOCCHI» IL PROGETTO E LE MODALITÀ DI MISURAZIONE DEI

Relatore: Silvano Casazza Coautori: S. Marson, G. Cassavia, O. Manzi Affiliazione: CARD Lombardia

Aphasia United Raccomandazioni di Best Practice per l'afasia Introduzione

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

INRCA ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO DIREZIONE SCIENTIFICA EVENTO FORMATIVO

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre Tiziana Sabetta

6 a Conferenza Nazionale GIMBE Verso un approccio di sistema alla Clinical Governance

La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO

PROGETTO SPERIMENTALE «ERICA» Programmi di Educazione, Riabilitazione, Integrata, Comunitaria Adattata

PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO

Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia

SCLEROSI MULTIPLA: il volto quotidiano della malattia. Monza, 9 aprile 2014

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica

La Psicologia in Lombardia: cornice normativa, attività e prospettive. G. De Isabella, U. Mazza, R. Telleschi

Dott.ssa MG Bonavina DIRETTORE GENERALE

Il management dei servizi ADI: l esperienza dei Distretti

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Casa Laner

L infermiere casemanager

L ATTIVITÀ MOTORIA NEL SOGGETTO ANZIANO CON LIMITATA FUNZIONE

Fisioterapista Laura Caravelli scrf Moncalieri Direttore dott Gaffuri Andrea

IL PROGETTO PERSONALIZZATO: dalla proposizione alla verifica

ASP Azienda di Servizi alla Persona Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia V.le Matteotti, Pavia. Carta dei Servizi

La RSA come modello di cura intermedia

Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici Associazione di Promozione Sociale

Il training fisico nel paziente scompensato

Misura vs. Valutazione. Valutazione quantitativa dell attività motoria. Misura

Evidence Based Physiotherapy. La presa in carico del paziente degente con gravi malattie infettive (HIV/AIDS)

WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione

SINTESI DELLA RELAZIONE AL SIR 2007

Comune di Grado Provincia di Gorizia

AUSL 7 di Siena - Casa Famiglia Cetona. Le Cure Intermedie. Siena

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali

Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus

IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA

PROFILO FORMATIVO ASA (Ausiliario Socio Assistenziale) Delibera 7693 del 24/07/ Introduzione del Profilo e ambiti di attività.

Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro

AZIENDA USL VDA LA DIMISSIONE PROTETTA IN VDA: UN MODELLO DI INTEGRAZIONE TERRITORIO-OSPEDALE DIREZIONE STRATEGICA AREA TERRITORIALE DISTRETTUALE

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio.

A PROPOSITO DI TERAPIA OCCUPAZIONALE

GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

S. Bonifacio, 13 dicembre 2013 Le cure palliative nelle strutture protette Dr. Roberto Borin Azienda ULSS 20 - VERONA

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara Dipartimento Medico

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015

L infermiere case manager e l accoglienza del paziente in sala

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica

Area Governo Clinico La presa in carico fisioterapica dell Utente con Frattura di Femore

L innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche

CURRICULUM VITAE. Attività di affiancamento nel tirocinio degli studenti a partire dall a.a

Il team riabilitativo. 1

Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso

Transcript:

Regione Emilia Romagna AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI BOLOGNA Policlinico S. Orsola-Malpighi DIREZIONE DEL SERVIZIO INFERMIERISTICO, TECNICO E RIABILITATIVO Centro Studi EBN Area Governo Clinico Evidence Based Phisyotherapy La presa in carico del paziente con frattura di femore e/o protesi d anca. Ricercatore EBN Simona Brini Gruppo di lavoro Laura Balbi Moreno Balboni Brunella Brighi Franca Capatti Carlo Capponcelli Manuela Mezzetti Laura Montali Cinzia Russillo 2007

La presa in carico del paziente con frattura di femore e/o protesi d anca ** Brini S.; * Balbi L.; * Balboni M.; * Brighi B.; * Capatti F.; * Capponcelli C.; * Mezzetti M.; * Montali L.; * Russillo C. ** Fisioterapista-Ricercatore EBN, * Fisioterapista Introduzione Il programma riabilitativo coinvolge il paziente dall immediato postoperatorio alla dimissione. A questo proposito la letteratura raccomanda che la presa in carico avvenga il più precocemente possibile, entro 24 48 ore dal giorno dell intervento 1 2 che è definito giorno 0. E dimostrato che una precoce valutazione da parte del Team interprofessionale, di cui il fisioterapista è parte integrante, consente la formulazione di una baseline del progetto preliminare di riabilitazione e di facilitare la riabilitazione e la dimissione del paziente 3 4 5. (SIGN - Livello di evidenza 2+) Elementi predittivi dell esito della riabilitazione sono lo stato mentale, la mobilità e la funzionalità del paziente prima dell infortunio che possono essere utilizzati come parametri per valutare il tipo di programma riabilitativo da impostare e individuare le potenzialità da sfruttare 6 7 8 9. (SIGN - Livello di evidenza 2++) Attualmente non è stata ancora identificata una scala di valutazione da utilizzare durante la degenza postoperatoria ma l Index of Independence in Activities of Daily Living di Katz (Index of ADL o Katz Index) 10 fornisce uno strumento di misura dell indipendenza funzionale nelle attività di base della vita quotidiana ideato per valutare la prognosi e l efficacia del trattamento nei soggetti anziani e nei malati cronici (in origine quelli affetti da stroke, frattura femore o artrite reumatoide) ospedalizzati e ambulatoriali. L indice di Katz valuta la capacità di compiere sei attività, che consentono il soddisfacimento di bisogni fisiologici e di sicurezza fondamentali per la persona e la cui compromissione determina uno stato di dipendenza funzionale. Il risultato ha valore predittivo per l ospedalizzazione, la durata della degenza ospedaliera, la necessità di assistenza domiciliare, di ammissione in RSA e la mortalità. 1 Scottish Intercollegiate Guideline Network (SIGN-2002 n 56): Prevention and Management of hip fracture in older People. A national clinical guideline. 2 Best Practice Evidence Based Guideline. (2003) Acute management and immediate Rehabilitation after Hip Fracture amongst people aged 65 years and over. New Zealand Guidelines Group. 3 Parker MJ, Pryor GA, Myles JW. (1991): Early discharge after hip fracture. Prospective 3-year study of 645 patients. Acta Orthop Scand; 62: 563-6 4 O'Cathain A. (1994): Evaluation of a Hospital at Home scheme for the early discharge of patients with fractured neck of femur. J Pub Health Med; 16: 205-10 5 Scottish Intercollegiate Guideline Network. (SIGN-2002 n 56): Op.Cit. Section 9: Rehabilitation and discharge 6 Ensberg M, Paletta J, Galecki AT, Dacko CL, Fries BE. (1993): Identifying elderly patients for early discharge after hospitalisation for hip fracture. J Gerontol A Biol Sci Med Sci; 48: 187-95 7 Goldstein F, Strasser D, Woodard J, Roberts VJ. (1997): Functional outcome of cognitively impaired hip fracture patients on a geriatric rehabilitation unit. J Am Geriatr Soc; 45: 35-42 8 Pryor GA, Williams DR. (1989): Rehabilitation after hip fractures. Home and hospital management compared. J Bone Joint Surg Br; 71: 471-4 9 Heruti RJ, Lusky A, Barell V, Ohry A, Adunsky A. (1999): Cognitive status at admission: does it affect the rehabilitation outcome of elderly patients with hip fracture? Arch Phys Med Rehabil; 80: 432-6. 10 Katz S, Ford AB, Moskowitz RW, et al. (1963): Studies of illness in the aged. The Index of ADL: a standardized measure of biological and psychosocial function. JAMA; 185:914-919

Il programma riabilitativo, rivolto al paziente operato per frattura di femore, deve svilupparsi tenendo in debito conto la molteplicità di problemi che spesso contraddistinguono la persona anziana che subisce questo tipo di trauma. Inizialmente l enfasi maggiore va posta sul ripristino della deambulazione e dell attività della vita quotidiana (ADL) come ad esempio i trasferimenti, la possibilità di vestirsi e di occuparsi della propria igiene personale. L equilibrio e le abilità deambulatorie sono elementi predittivi per la valutazione dell indipendenza funzionale alla quale il programma riabilitativo tende 11 12. (SIGN - Livello d evidenza 2++). L obiettivo è quello di permettere al paziente il rientro al proprio domicilio nelle migliori condizioni di sicurezza e d indipendenza compatibilmente con le limitazioni temporanee legate al tipo d intervento chirurgico subito, alle indicazioni di carico e all utilizzo d ausili. Il programma riabilitativo che preveda esercizi che aumentano la resistenza fisica ed amplificano la funzionalità è sufficientemente efficace per migliorare la forma fisica e le prestazioni dell anziano che ha subito la frattura del femore. Inoltre un addestramento con queste caratteristiche permette di prevenire ulteriori cadute e relative conseguenze negative 13. La precocità dell intervento riabilitativo, trova indicazione 14 per contrastare i rischi correlati all intervento chirurgico e all immobilizzazione di pazienti anziani, come le piaghe da decubito e la Trombosi Venosa Profonda 15, ed inoltre per contenere le complicazioni polmonari 16. In questa fase è importante considerare tutti quegli elementi preesistenti che possono influenzare lo sviluppo e l esito del programma riabilitativo 17 come ad esempio le patologie concomitanti, i deficit della deambulazione e dell equilibrio, le diminuite capacità visive e motorie, il deterioramento cognitivo 18. Va sottolineato che le capacità cognitive e collaborative del paziente possono influire in modo determinate sul programma riabilitativo 19. A questi elementi se ne aggiungono altri che sono legati alla fase postchirurgica e sono le condizioni di salute generali, il tipo di frattura subita e conseguentemente il tipo di intervento a cui a stato sottoposto. La collaborazione tra tutti i membri del team mulidisciplinare è un valido aiuto sia per la gestione clinica del paziente anziano, che per una facilitazione del processo riabilitativo. L unione di intenti tende ad ottenere una precoce indipendenza funzionale, la riduzione dell allettamento, la formulazione di un intervento personalizzato e una riduzione di future ospedalizzazioni, 20 21 22 23 24 25 26 considerando anche la possibilità di organizzare un adeguata assistenza domiciliare 11 Ensberg M, Paletta J, Galecki AT, Dacko CL, Fries BE. (1993): Identifying elderly patients for early discharge after hospitalisation for hip fracture. J Gerontol A Biol Sci Med Sci; 48: 187-95. 12 Fox KM, Hawkes WG, Hebel JR, Felsenthal G, Clark M, Zimmerman SI, et al. (1998): Mobility after hip fracture predicts health outcomes. J Am Geriatr Soc; 46: 169-73 13 Hauer K, Rost B, Rutschle K et al. (2001): Exercise training for rehabilitation and secondary prevention of falls in geriatric patients with a history of injurious falls. J Am Geriatric Soc; 49: 10-20 14 Scottish Intercollegiate Guideline Network. (SIGN-2002 n 56): Op.Cit. Section 8 Early postoperative management. 8.4 Early mobilisation 24 15 Antonelli Incalzi R, Gemma A, Capparella O, Terranova L, Sanguinetti C, Carbonin PU. (1993): Post-operative electrolyte imbalance: its incidence and prognostic implications for elderly orthopaedic patients. Age Ageing; 22: 325-31 16 McKenzie PJ. In: Loach AB (Editor). Orthopaedic Anaesthesia. London: Edward Arnold, 1994: 159-67. 17 Scottish Intercollegiate Guideline Network. (SIGN-2002 n 56): Op.Cit. Section 9.1 Early assessment 18 Heruti RJ, Lusky A, Barell V, Ohry A, Adunsky A. Cognitive status at admission: does it affect the rehabilitation outcome of elderly patients with hip fracture? Arch Phys Med Rehabil 1999; 80: 432-6. 19 Fox KM, Hawkes WG, Hebel JR, Felsenthal G, Clark M, Zimmerman SI, et al. (1998): Mobility after hip fracture predicts health outcomes. J Am Geriatr Soc; 46: 169-73. 20 Cameron ID, Lyle DM, Quine S. (1993): Accelerated rehabilitation after proximal femoral fracture: a randomised controlled trial. Disabil Rehabil; 15: 29-34 21 Farnworth MG, Kenny P, Shiell A. (1994): The costs and effects of early discharge in the management of fractured hip. Age and Ageing; 23: 190-4. 22 Tierney AJ, Vallis J. (1999): Multidisciplinary teamworking in the care of elderly patients with hip fracture. J Interprofessional Care; 13: 41-52

Per il fisioterapista la collaborazione con il Team interprofessionale è importante per determinare quanto sia il carico corporeo che può sopportare l arto operato e per effettuare una scelta più mirata dell ausilio appropriato per la deambulazione. I pazienti che prolungano la loro ospedalizzazione presso le unità geriatriche possono continuare l iter riabilitativo al fine di ottimizzare le loro performance in tempi che sono più consoni alla complessità di questo tipo di paziente 27. Obiettivi della riabilitazione sono quelli di contrastare tutti i rischi legati all allettamento; mirare ad una rapida verticalizzazione e al recupero dell autonomia nei passaggi posturali rispettando una logica successione. Attraverso la mobilizzazione ed esercizi semplici e mirati si deve tendere a mantenere e ripristinare l articolarità e il trofismo preesistente. Gli spostamenti e la deambulazione devono avvenire in sicurezza e con gli ausili adeguati. Il tutto deve essere finalizzato a ripristinare al più presto le ADL del paziente 23 Hempsall VJ, Robertson DR, Campbell MJ, Briggs RS. (1990): Orthopaedic geriatric care: is it effective? A prospective population-based comparison of outcome in fractured neck of femur. J R Coll Physicians Lond; 24: 47-50. 24 Gilchrist WJ, Newman RJ, Hamblen DL, Williams BO. (1988): Prospective randomised study of an orthopaedic geriatric inpatient service. BMJ; 297: 1116-8 25 Galvard H, Samuelsson SM. (1995): Orthopaedic or geriatric rehabilitation of hip fracture patients: a prospective, randomised, clinically controlled study in Malmo, Sweden. Aging; 7: 11-6. 26 Currie CT. Resource implication of a pilot scheme of early supported discharge for elderly trauma patients. Final Report to the Health Services and Public Health Research Committee, SOHHD 1994. 27 Klaus Hauer, Norbert Specht, Matthias Schuler, Peter Bartsch, Peter Oster. (2002): Intensive physical training in geriatric patients after severe falls and hip surgery. British Geriatrics Society. 31: 49-57

POPOLAZIONE PERIODO DI TRATTAMENTO DURATA MEDIA DELLA SESSIONE FREQUENZA DELLE SESSIONI SCALA DI VALUTAZIONE UTILIZZATA Pianificazione dell intervento riabilitativo fisioterapico Paziente anziano che abbia subito un intervento chirurgico a seguito della frattura del femore Dall immediato postoperatorio alla dimissione 30 minuti Una o due sessioni al giorno Sei giorni la settimana Katz Index (o Index of ADL - Index of Independence in Activities of Daily Living di Katz) 28 INDICATORI - DI PROCESSO: adesione ai profilo di intervento (in tutte le sue parti)>80% - DI ESITO: miglioramento significativa del grado di indipendenza raggiunta dal paziente nello spostamento dal letto e dalla sedia (con o senza strumenti di sostegno) come indicato dall item del Katz Index 28 Katz S, Ford AB, Moskowitz RW, et al. (1963): Studies of illness in the aged. The Index of ADL: a standardized measure of biological and psychosocial function. JAMA; 185:914-919

1 GIORNO - Apertura della cartella riabilitativa - Presa in carico valutativa (raccolta dati dalla cartella clinica; valutazione del paziente) - Presa in carico riabilitativa: impostazione del programma di trattamento; cura della postura al letto; mobilizzazione passiva, attiva assistita; postura seduta a letto 2 GIORNO E GIORNI SUCCESSIVI - Rivalutazione (nel caso in cui le mutate condizioni cliniche non permettano il proseguimento graduale del programma pianificato) - Attività riabilitative per ripristinare 29,30 la deambulazione, e le l attività della vita quotidiana (ADL), relative a resistenza fisica, trofismo muscolare 31, verticalizzazione, recupero dell autonomia nei passaggi posturali DIMISSIONE - Valutazione dei risultati finali - Verifica degli obiettivi raggiunti - Chiusura cartella riabilitativa 29 Ensberg M, Paletta J, Galecki AT, Dacko CL, Fries BE. (1993). Op.Cit. 30 Fox KM, Hawkes WG, Hebel JR, Felsenthal G, Clark M, Zimmerman SI, et al. (1998).Op.Cit 31 Hauer K, Rost B, Rutschle K et al. (2001). Op.Cit

Bibliografia 1. Antonelli Incalzi R, Gemma A, Capparella O, Terranova L, Sanguinetti C, Carbonin PU. (1993): Post-operative electrolyte imbalance: its incidence and prognostic implications for elderly orthopaedic patients. Age Ageing; 22: 325-31 2. Best Practice Evidence Based Guideline. 2003 Acute management and immediate Rehabilitation after Hip Fracture amongst people aged 65 years and over. New Zealand Guidelines Group. 3. Cameron ID, Lyle DM, Quine S. (1993): Accelerated rehabilitation after proximal femoral fracture: a randomised controlled trial. Disabil Rehabil; 15: 29-34 4. Currie CT. Resource implication of a pilot scheme of early supported discharge for elderly trauma patients. Final Report to the Health Services and Public Health Research Committee, SOHHD 1994. 5. Ensberg M, Paletta J, Galecki AT, Dacko CL, Fries BE. (1993): Identifying elderly patients for early discharge after hospitalisation for hip fracture. J Gerontol A Biol Sci Med Sci; 48: 187-95 6. Farnworth MG, Kenny P, Shiell A. (1994): The costs and effects of early discharge in the management of fractured hip. Age and Ageing; 23: 190-4. 7. Fox KM, Hawkes WG, Hebel JR, Felsenthal G, Clark M, Zimmerman SI, et al. (1998): Mobility after hip fracture predicts health outcomes. J Am Geriatr Soc; 46: 169-73 8. Galvard H, Samuelsson SM. (1995): Orthopaedic or geriatric rehabilitation of hip fracture patients: a prospective, randomised, clinically controlled study in Malmo, Sweden. Aging; 7: 11-6. 9. Gilchrist WJ, Newman RJ, Hamblen DL, Williams BO. (1988): Prospective randomised study of an orthopaedic geriatric inpatient service. BMJ; 297: 1116-8 10. Goldstein F, Strasser D, Woodard J, Roberts VJ. (1997): Functional outcome of cognitively impaired hip fracture patients on a geriatric rehabilitation unit. J Am Geriatr Soc; 45: 35-42 11. Hauer K, Rost B, Rutschle K et al. (2001): Exercise training for rehabilitation and secondary prevention of falls in geriatric patients with a history of injurious falls. J Am Geriatric Soc; 49: 10-20 12. Hempsall VJ, Robertson DR, Campbell MJ, Briggs RS. (1990): Orthopaedic geriatric care: is it effective? A prospective population-based comparison of outcome in fractured neck of femur. J R Coll Physicians Lond; 24: 47-50. 13. Heruti RJ, Lusky A, Barell V, Ohry A, Adunsky A. (1999): Cognitive status at admission: does it affect the rehabilitation outcome of elderly patients with hip fracture? Arch Phys Med Rehabil; 80: 432-6. 14. Katz S, Ford AB, Moskowitz RW, et al. (1963): Studies of illness in the aged. The Index of ADL: a standardized measure of biological and psychosocial function. JAMA; 185:914-919 15. Klaus Hauer, Norbert Specht, Matthias Schuler, Peter Bartsch, Peter Oster. (2002): Intensive physical training in geriatric patients after severe falls and hip surgery. British Geriatrics Society. 31: 49-57 16. McKenzie PJ. In: Loach AB (Editor). Orthopaedic Anaesthesia. London: Edward Arnold, 1994: 159-67. 17. O'Cathain A. (1994): Evaluation of a Hospital at Home scheme for the early discharge of patients with fractured neck of femur. J Pub Health Med; 16: 205-10 18. Parker MJ, Pryor GA, Myles JW. (1991): Early discharge after hip fracture. Prospective 3-year study of 645 patients. Acta Orthop Scand; 62: 563-6 19. Pryor GA, Williams DR. (1989): Rehabilitation after hip fractures. Home and hospital management compared. J Bone Joint Surg Br; 71: 471-4 20. Scottish Intercollegiate Guideline Network (SIGN-2002 n 56): Prevention and Management of hip fracture in older People. A national clinical guideline. 21. Tierney AJ, Vallis J. (1999): Multidisciplinary teamworking in the care of elderly patients with hip fracture. J Interprofessional Care; 13: 41-52