Opzioni Americane: un aprroccio numerico mediante il calcolo di Malliavin

Documenti analoghi
Analisi Stocastica Programma del corso 2009/10

Analisi Stocastica Programma del corso 2008/09

Metodi e Modelli dei Mercati Finanziari

Convergenza di martingale - La convergenza in L p, p > 1 equivale alla limitatezza in L p : disuguaglianza per submg non negative; disuguaglianza di

Probabilità e Finanza

Probabilità e Finanza

Prima prova in itenere di Istituzioni di Probabilità

Istituzioni di Probabilità Laurea magistrale in Matematica a.a. 2013/14 Registro delle lezioni

Istituzioni di Probabilità Laurea magistrale in Matematica prova scritta del 22/7/2013

I Appello di Processi Stocastici Cognome: Laurea Magistrale in Matematica 2014/15 Nome: 23 Giugno

Probabilità e Finanza

Indice. Notazioni generali... 1

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013

1 Successioni di funzioni

8. Completamento di uno spazio di misura.

Esistenza ed unicità per equazioni differenziali

DISUGUAGLIANZA PUNTUALE DI DOOB

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI

Moto Browniano Geometrico multidimensionale

1-Forme Differenziali

11. Misure con segno.

Metodi Stocastici per la Finanza

Esame di Calcolo delle Probabilità del 11 dicembre 2007 (Corso di Laurea Triennale in Matematica, Università degli Studi di Padova).

Esercizi di Calcolo delle Probabilità

X (o equivalentemente rispetto a X n ) è la

Geometria 3 primo semestre a.a

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a

()Probablità, Statistica e Processi Stocastici

Le derivate parziali

Istituzioni di Probabilità Laurea magistrale in Matematica 16 Febbraio 2015

ELEMENTI DI LOGICA MATEMATICA LEZIONE VII

Corsi di Laurea Magistrale in Matematica, A.A Calcolo stocastico e applicazioni (Docente: Bertini) Esercizi settimanali

p(ϕ) = a 0 Id + a 1 ϕ + + a n ϕ n,

7.9 Il caso vincolato: vincoli di disuguaglianza

Rango di una matrice e teorema di Rouché-Capelli

Zero-coupon bond e tassi di interesse a breve termine

Istituzioni di Probabilità Laurea magistrale in Matematica a.a. 2012/13 Registro delle lezioni

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61

Elementi di analisi matematica e complementi di calcolo delle probabilita T

Note sulle Catene di Markov

Campi conservativi. Riccarda Rossi. Università di Brescia. Analisi Matematica B

CORSO DI GEOMETRIA DETERMINANTE A.A. 2018/2019 PROF. VALENTINA BEORCHIA

Le condizioni di Karush-Kuhn-Tucker

Proposizione 2 Il polinomio minimo di t corrisponde all annullatore minimale di M V.

Integrali Curvilinei

Il Teorema di Mountain-Pass

1. Funzioni implicite

0.1 Spazi Euclidei in generale

Spazi vettoriali euclidei.

0.1 Arco di curva regolare

SERIE NUMERICHE FAUSTO FERRARI

i) la somma e il prodotto godano delle proprietà associativa, commutativa e distributiva;

CP410: Esame 2, 3 febbraio 2015

La formula di Taylor per funzioni di più variabili

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Si noti che questa definizione dice esattamente che

Equazioni differenziali e teoria della misura

Il teorema di Lagrange e la formula di Taylor

20. Prodotto di spazi di misura. I teoremi di Tonelli e di Fubini.

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI

Cognome Nome Matricola. Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Somma Voto finale

Note sull algoritmo di Gauss

Analisi di Fourier e alcune equazioni della fisica matematica 1. TERZA LEZIONE Serie di funzioni Serie di potenze

Massimo limite e minimo limite di una funzione

5.3 Alcune classi di funzioni integrabili

ANALISI MATEMATICA 3. esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011

Elementi di analisi matematica e complementi di calcolo delle probabilita T

Il teorema di dualità forte

ANALISI 1 1 SEDICESIMA - DICIASETTESIMA LEZIONE Serie

Generalizzazioni del Teorema di Weierstrass

(2) se A A, allora A c A; (3) se {A n } A, allora +

Modelli probabilistici per la finanza

3. Successioni di insiemi.

Misure e loro proprietà (appunti per il corso di Complementi di Analisi Matematica per Fisici, a.a )

Disuguaglianza di Cramér-Rao

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE

1 Serie temporali. 1.1 Processi MA

Spazi Vettoriali ed Applicazioni Lineari

4 Funzioni continue. Geometria I 27. Cfr: Sernesi vol II, cap I, 4 [1].

Diario Complementi di Probabilità a.a. 2017/2018

Capitolo 5 Campi finiti

Funzioni condizionatamente definite positive

LEZIONE 12. v = α 1 v α n v n =

Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof. Fabio Perroni. 5. Rango

2.6 Calcolo degli equilibri di Nash

non solo otteniamo il valore cercato per la validità della (1.4), ma anche che tale valore non dipende da

Appunti sui Codici di Reed Muller. Giovanni Barbarino

Dimostrazione. Indichiamo con α e β (finiti o infiniti) gli estremi dell intervallo I. Poniamo

VETTORI DI VARIABILI ALEATORIE

CP410: Esame 2, 30 gennaio Testo e soluzione

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria. Curve nello spazio Gennaio Lunghezza d arco

Topologia, continuità, limiti in R n

Introduzione informale all integrale stocastico secondo Ito.

NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Esercizi su equazioni differenziali stocastiche e teorema di Girsanov (con soluzioni)

14. Confronto tra l integrale di Lebesgue e l integrale di Riemann.

Esercizi del Corso di Istituzioni di Analisi Superiore, I modulo

()Probablità, Statistica e Processi Stocastici

Transcript:

Università degli Studi di Pisa Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Matematica Tesi di Laurea Specialistica 29 Opzioni Americane: un aprroccio numerico mediante il calcolo di Malliavin Candidato Roberto Pacella Relatore prof. Maurizio Pratelli Università di Pisa Controrelatore prof. Giorgio Letta Università di Pisa Anno Accademico 28 29

Indice 1 Modelli a tempi discreti 5 1.1 Formalismo e prime definizioni................. 5 1.2 Martingale e opportunità di arbitraggio............ 7 1.3 Mercati completi e valutazione delle opzioni.......... 11 2 Problema d arresto ottimale e opzioni Americane 14 2.1 Tempo d arresto......................... 14 2.2 Inviluppo di Snell......................... 15 2.3 Decomposizione di supermartingale............... 16 2.4 Opzioni Americane........................ 17 2.5 Strategie con consumo...................... 19 3 Moto Browniano e calcolo di Ito 22 3.1 Prime definizioni......................... 22 3.2 Integrale stocastico e calcolo di Ito............... 25 3.3 Equazioni differenziali stocastiche................ 29 3.4 Cambio di probabilità e rappresentazione di martingale... 31 4 Il modello di Black-Scholes 33 4.1 Descrizione del modello..................... 33 4.2 Valutazione e copertura delle opzioni nel modello di Black- Scholes............................... 37 4.3 Opzioni Americane nel modello di Black-Scholes....... 39 4.4 Valutazione delle opzioni ed equazioni differenziali alle derivate parziali.............................. 41 5 Calcolo di Malliavin 46 5.1 Integrazione per parti e regolarità delle leggi di probabilità. 46 5.2 Spazi Gaussiani a dimensione finita............... 48 5.3 Calcolo di Malliavin sullo spazio di Wiener.......... 49 5.4 Divergenza o integrale di Skorohod............... 5 1

6 Valutazione e copertura attraverso un metodo MonteCarlo 52 6.1 Copertura di un opzione..................... 52 6.2 Descrizione del problema..................... 55 6.3 Formule di rappresentazione per la speranza condizionale ed il suo gradiente: il caso unidimensionale............ 57 6.4 Formule di rappresentazione per la speranza condizionale ed il suo gradiente: il caso multidimensionale........... 6 7 Algoritmo per la valutazione e la copertura delle opzioni Americane 67 7.1 Utilizzo delle formule in pratica................. 67 7.2 Esperimenti numerici....................... 71 Bibliografia 72 2

Introduzione In seguito al celebre lavoro di Black e Scholes sulla valutazione e la copertura delle opzioni, negli ultimi anni, c è stato un sempre crescente interesse nello studio di modelli finanziari attraverso concetti matematici, quali martingale ed integrazione stocastica. Le opzioni sono contratti derivati che danno al compratore holder, dietro il pagamento di un premio, il diritto, e non l obbligo, di comprare o vendere una certa quantità di beni finanziari, ad una certa data e ad un prezzo di esercizio prestabilito. Il venditore writer deve attenersi alla decisione dell holder. Il problema è quello di valutare un opzione ad ogni istante, e di conseguenza trovare il premio, che renda equa l operazione. Ci occuperemo della valutazione e della copertura di opzioni Americane, che possono essere esercitate in qualsiasi momento prima della scadenza. Questo problema è più complesso di quello relativo alle opzioni Europee, ed è legato alla teoria dei problemi d arresto ottimale. Il prezzo di un opzione è fornito dalla soluzione di un equazione differenziale alle derivate parziali, e per la sua determinazione generalmante si u- sano metodi numerici analitici. Un alternativa è però fornita dall utilizzo di metodi MonteCarlo, che sono preferibili nel caso di dimensioni alte. Grazie agli strumenti del calcolo di Malliavin otterremo formule di rappresentazione per la speranza condizionale, che utilizzeremo per descrivere il metodo MonteCarlo. Attraverso il calcolo di Malliavin, troveremo altre formule per la rappresentazione delle greche dell opzione, ed in particolare del Delta. Ci concentreremo sul modello di Black e Scholes, ma nel caso di processi di diffusione più generali valgono le stesse argomentazioni. Conseguentemente le stesse formule valide nel modello di Black e Scholes diventano più complicate. Attraverso un semplice ragionamento geometrico, si estendono tali risultati al caso multidimensionale. Il lavoro è organizzato come segue. I primi due capitoli sono dedicati allo studio di modelli a tempi discreti, e descrivendo la teoria delle opzioni Americane si introducono i concetti che saranno sviluppati nel caso continuo. Il capitolo 3 è un introduzione ai risultati principali del calcolo stocastico, quali integrale stocastico ed equazioni differenziali srocastiche. Nel capitolo 4 è descritto il modello di Black e Scholes, e si fornisce la formula del prezzo 3

di un opzione Americana. Il capitolo 5 è dedicato al calcolo di Malliavin e si enunciano i risultati principali che verranno applicati nel capitolo successivo. In quest ultimo, dopo una breve descrizione del concetto di copertura tramite opzioni, si passa al calcolo delle formule di rappresentazione della speranza condizionale e della sua derivata, prima nel caso unidimensionale e poi in quello multidimensionale. Infine vengono stabiliti risultati numerici. 4

Capitolo 1 Modelli a tempi discreti L obiettivo di questo capitolo è quello di presentare le idee principali della teoria delle opzioni attraverso modelli a tempi discreti. 1.1 Formalismo e prime definizioni Un modello finanziario a tempi discreti è costruito su uno spazio di probabilità finito Ω, F, P munito di una filtrazione, cioè una successione crescente di σ-algebre incluse in F: F, F 1,..., F N. F n può essere vista come l informazione che si ha al tempo n ed è spesso chiamata la σ-algebra degli eventi fino al tempo n. L orizzonte N corrisponde alla maturità, o scadenza, dell opzione. D ora in poi assumeremo che F = {, Ω}, F N = F = P Ω e ω Ω, P {ω} >. Il mercato è formato da d + 1 beni finanziari, i cui prezzi al tempo n sono dati dalle variabili aleatorie Sn, Sn, 1..., Sn, d misurabili rispetto ad F n l investitore conosce i prezzi passati e quelli presenti, ma non quelli futuri. Il vettore S n = Sn, Sn, 1..., Sn d è il vettore dei prezzi al tempo n. Il bene con indice è il bene privo di rischio. In tal caso S = 1. Se il guadagno del bene privo di rischio dopo un periodo è costante ed uguale a r otterremo Sn = 1 + r n. Il coefficiente β n = 1/Sn è il fattore di sconto dal tempo n al tempo : se si investe la somma β n nell assetto privo di rischio al tempo, allora al tempo n si avrà a disposizione 1 unità. Gli assetti con indice i = 1,..., n sono chiamati beni rischiosi. Una strategia di mercato è definita come un processo stocastico H = H n, Hn, 1..., Hn d n N a valori in Rd+1, dove Hn i rappresenta la quantità del bene i posseduto nel portafoglio al tempo n. Assumiamo che H sia prevedibile, cioè { H i è F misurabile Hn i i {, 1,..., d} è F n 1 misurabile, per n 1 5

Questa assunzione comporta che le posizioni nel portafoglio al tempo n sono decise in base all informazione che si ha al tempo n 1 e rimangono le stesse fino al tempo n quando si avranno nuove quotazioni. Il valore del portafoglio all istante n è dato dal prodotto scalare V n H = H n S n = d HnS i n. i i= Il suo valore scontato è Ṽ n H = β n H n S n = H n S n, dove S n = 1, β n S 1 n,..., β n S d n è il vettore dei prezzi scontati. Una strategia H si dice autofinanziata se n {, 1,..., N 1} è soddisfatta la seguente equazione H n S n = H n+1 S n. Questo significa che, al tempo n, una volta quotati i nuovi prezzi S n,... S d n, l investitore riaggiusta la sua posizione da H n ad H n+1 senza dover aggiungere o consumare niente. Osservazione 1.1.1. L uguaglianza H n S n = H n+1 S n è equivalente a H n+1 S n+1 S n = H n+1 S n+1 H n S n, oppure a V n+1 H V n H = H n+1 S n+1 S n. Al tempo n + 1, il portafoglio vale H n+1 S n+1, e H n+1 S n+1 H n+1 S n è il guadagno netto causato dal cambio dei prezzi tra il tempo n ed il succesivo. Quindi il profitto o la perdita realizzati seguendo una strategia autofinanziata dipendono solo dall andamento dei prezzi. Traduciamo il tutto in termini di prezzi scontati: Proposizione 1.1.2. Sono fatti equivalenti: i la strategia H è autofinanziata; ii n {1,..., N} V n H = V H + dove S j è il vettore S j S j 1 ; n H j S j j=1 6

iii n {1,..., N} Ṽ n H = V H + n H j S j, j=1 dove S j è il vettore S j S j 1 = β j S j β j 1 S j 1. Questa proposizione mostra che, se un investitore segue una strategia autofinanziata, il valore scontato del suo portafoglio, e quindi il valore stesso, è completamente definito dal valore iniziale e dalla strategia H 1 n,..., Hn d n N questo perchè S j =. Vale la seguente: Proposizione 1.1.3. Per ogni processo prevedibile Hn, 1..., Hn d n N e per ogni variabile F -misurabile V, esiste un unico processo prevedibile H n n N tale che la strategia H = H, H 1,..., H d sia autofinanziata con valore iniziale V. Non abbiamo fatto nessuna assunzione sul segno delle quantità Hn. i Se Hn <, vuol dire che abbiamo preso in prestito la somma Hn nel bene privo di rischio. Se Hn i < per i 1, diciamo che abbiamo una posizione short su una quantità Hn i del bene i-esimo. Quanto appena detto è possibile, ma il valore del portafoglio deve essere sempre positivo. Definizione 1.1.4. Una strategia H è ammissibile se è autofinanziata e se V n H per ogni n {, 1,..., N}. L investitore deve essere in grado di pagare i suoi debiti in ogni momento. Definizione 1.1.5. Una strategia di arbitraggio è una strategia ammissibile con valore iniziale nullo e valore finale diverso da zero. La maggior parte dei modelli esclude la possibilità di arbitraggi. 1.2 Martingale e opportunità di arbitraggio Consideriamo uno spazio di probabilità finito Ω, F, P, con F = P Ω e ω Ω, P {ω} >, munito di una filtrazione F n n N. Una succesione di variabili aleatorie X n n N è adattata alla filtrazione se per ogni n, X n è F n -misurabile. Definizione 1.2.1. Una succesione adattata M n n N di variabili aleatorie reali è: una martingala se E M n+1 F n = M n n N 1; una supermartingala se E M n+1 F n M n n N 1; 7

una sottomartingala se E M n+1 F n M n n N 1. Una successione M n n N di variabili aleatorie a valori in R d è una martingala se ogni sua componente è una martingala a valori reali. Nel contesto finanziario, dire che il prezzo Sn i del bene i è una n N martingala implica che, ad ogni istante n, la migliore stima di Sn+1 i è data da Sn. i Dalla precedente definizione si derivano facilmente le seguenti proprietà: 1. M n n N è una martingala se e solo se E M n+j F n = M n j ; 2. se M n n N è una martingala, allora per ogni n, E M n = E M ; 3. la somma di due martingale è una martingala; 4. simili proprietà valgono anche per supermartingale e sottomartingale. Definizione 1.2.2. Una successione adattata H n n N di variabili aleatorie è prevedibile se H n è F n 1 -misurabile, per ogni n 1. Proposizione 1.2.3. Siano M n n N una martingala e H n n N una successione prevedibile rispetto alla filtrazione F n n N. Denotiamo M n = M n M n 1. La successione X n n N definita da X = H M X n = H M + H 1 M 1 + + H n M n n 1 è una martingala rispetto a F n n N. X n è spesso chiamata la trasformata martingala di M n attraverso H n. Una conseguenza di questa proposizione e della Proposizione 1.1.2 è che se i prezzi scontati dei beni sono martingale, allora la speranza del valore generato seguendo una strategia autifinanziata è uguale al valore iniziale. Diamo ora una caratterizzazione delle martingale. Proposizione 1.2.4. Una successione adattata di variabili aleatorie M n è una martingala se e solo se per ogni successione prevedibile H n si ha N E H n M n =. n=1 Diamo qualche risultato rigurdante i modelli a tempi discreti introdotti nella precedente sezione. Definizione 1.2.5. Un mercato N.A. è un mercato privo di arbitraggi. 8

Lemma 1.2.6. Sia Γ il cono convesso delle variabili aleatorie strettamente positive. Se il mercato è N.A., ogni processo prevedibile H 1,..., H d soddisfa G N H / Γ con G n H = n j=1 Hj 1 S j 1 +... + Hd j S j d Dimostrazione. Supponiamo che G N H Γ. Se G n H per ogni n {,..., N} il mercato non è N.A.. Se i Gn { H } non sono tutti non negativi, definiamo n = sup k P Gk H < >. Dalla definizione di n segue che n N 1, P Gn H < > e m > n G m H. Introduciamo un nuovo processo T : { se j n T j ω = 1 A ω H j ω se j > n { dove A è l evento Gn H < }. Siccome H è prevedibile e A è F n - misurabile, anche T è prevedibile. Inoltre { se j n G j T = 1 A Gj H G n H se j > n quindi, Gj T per ogni j {,..., N} e G N T > su A. Questo contraddice l ipotesi che il mercato è N.A.. Teorema 1.2.7. Il mercato è N.A. se e solo se esiste una misura di probabilità P equivalente a P tale che i prezzi scontati dei beni sono P - martingale. P si dice probabilità martingala equivalente. Dimostrazione. Per prima cosa ricordiamo che due misure di probabilità P 1 e P 2 sono equivelenti se e solo se per ogni evento A, P 1 A = P 2 A =. Nel nostro caso, P equivalente a P significa che, ω Ω, P {ω} >. Supponiamo che esista una probabilità P equivalente a P sotto la quale i prezzi scontati sono martingale. Allora per ogni strategia autofinanziata H n si ha n Ṽ n H = V H + H j S j. Quindi, per la Proposizione 1.2.3 Ṽn H è una P -martingala. Perciò j=1. E Ṽ N H = E Ṽ H. 9

Se la strategia H è ammissibile ed il suo valore iniziale V H = Ṽ H =, allora E Ṽ N H =, con ṼN H >. E poichè P {ω} > per ogni ω Ω, si ha che ṼN H =. Quindi il mercato è N.A.. L altra implicazione è un pò più laboriosa da dimostrare. Sia Γ il cono convesso delle variabili aleatorie strettamente positive. Allora il mercato è N.A. se e solo se per ogni strategia ammissibile H, V H = Ṽ N H / Γ. Ad ogni processo ammissibile Hn, 1..., Hn d associamo il processo Gn H definito nel Lemma 1.2.6. In accordo con la Proposizione 1.1.3 esiste un unico processo Hn tale che la strategia H n, Hn, 1..., Hn d sia autofinanziata e con valore iniziale zero. Gn H è il valore scontato di questa strategia al tempo n e siccome il mercato è N.A. il fatto che G n H per n = 1,..., N, implica che G N H =. Il Lemma 1.2.6 mostra che anche se non assumamo che i Gn { H non sono negativi, si ha sempre che G N }H / Γ. Sia V = GN H H è un processo prevedibile a valori in R d. L insieme V è un sottospazio vettoriale di R Ω l insieme delle variabili aleatorie reali definite su Ω. Per il lemma precedente V Γ =. Pertanto V non interseca l isieme convesso compatto K = {X Γ ω X ω = 1}. Per il teorema di separazione di insiemi convessi, esiste λ ω ω Ω tale che : 1. X K, ω λ ω X ω > ; 2. per ogni processo prevedibile H si ha ω λ ω G N H ω =. Per la proprietà 1, di deduce che λ ω > ω Ω, e quindi la misura di probabilità P definita da P λ ω {ω} = ω Ω λ ω è equivalente a P. Inoltre, per la proprietà 2, per ogni processo prevedibile H n a valori in R d si ha che N E H j S j =. j=1 Allora, per ogni i {1,..., d} e per ogni successione prevedibile Hn i a valori in R, si ha N E Hj i S j i =. j=1 Perciò, in accordo con la Proposizione 1.2.4, possiamo concludere che i prezzi scontati S1 n,..., Sd n sono P -martingale. 1

1.3 Mercati completi e valutazione delle opzioni Le opzioni sono contratti a termine che prevedono per una controparte holder, dietro il pagamento di una data somma premio, la possibilità di effettuare o meno una futura transazione e per l altra controparte writer l obbligo di adeguarsi alle decisioni della prima. Considereremo le opzioni call e put di tipo europeo o americano. Nell opzione call europea americana si concorda la quantità, la qualità, il prezzo, la località e la data alla entro la quale un dato bene potrà essere acquistato dall holder. Se l holder decide di acquistare esercita l opzione il writer ha l obbligo di vendere, se l holder decide di non acquistare abbandona l opzione il writer resta sciolto da ogni impegno. Nell opzione put europea americana si concorda la quantità, la qualità, il prezzo, la località e la data alla entro la quale un dato bene potrà essere venduto dall holder. Se l holder decide di vendere esercita l opzione il writer è obbligato ad acquistare, se l holder decide di non vendere abbandona l opzione il writer resta sciolto da ogni impegno. Il bene oggetto dell opzione si dice bene sottostante, il prezzo concordato del bene a scadenza si dice prezzo di esercizio, la data T di scadenza dell opzione è la scadenza o maturità. Definiremo un opzione europea di maturità N attraverso la funzione pagamento h, F N -misurabile. Ad esempio, una call sul bene sottostante S 1 con prezzo di esercizio K sarà definito da h = SN 1 K. Una put sullo stesso bene sottostante con stesso prezzo di esercizio sarà definito da + h = K SN 1 +. Definizione 1.3.1. Un attivo aleatorio definito da h è replicabile se esiste una strategia ammissibile che vale h al tempo N. Osservazione 1.3.2. In un mercato N.A., affinché h sia replicabile, è sufficiente trovare una strategia autofinanziata con valore finale h. Infatti, se H è una strategia autofinanziata e P è una misura di probabilità equivalente a P sotto la quale i prezzi scontati sono martingale, allora Ṽn H è una P - martingala, essendo la trasformata martingala. Quindi, per n {,..., N} Ṽ n H = E Ṽ N H F n. Chiaramente, se ṼN H, e in particolare quando V N H = h, la strategia è ammissibile. Definizione 1.3.3. Un mercato è completo se ogni attivo aleatorio è replicabile. Teorema 1.3.4. Un mercato N.A. è completo se e solo se esiste un unica misura di probabilità equivalente P. Dimostrazione. Supponiamo che il mercato sia N.A e completo. Allora, ogni variabile aleatoria non negativa F N -misurabile h può essere scritta h = 11

V N H, dove H è una strategia ammissibile che replica l attivo aleatorio h. Poichè H è autofinanziata, sappiamo che h S N = ṼN H = V H + N H j S j. Se P 1 e P 2 sono due probabilità martingale equivalenti, Ṽn H una martingala sia sotto P 1 che sotto P 2. Quindi, per i = 1, 2 si ha E i ṼN H = E i V H = V H, j=1 l ultima uguaglianza perchè F = {, Ω}. Quindi h h E 1 SN = E 2 SN n N è e, poichè h è arbitraria, P 1 = P 2 sull intera σ-algebra F N = F. Viceversa, supponiamo che il mercato sia N.A. e incompleto. Allora esiste una variabile aleatoria h non replicabile. Definiamo { N Ṽ = U + H n S n U è F -misurabile e Hn, 1..., Hn d n N n=1 è un processo prevedibile a valori in R d} Allora, per la Proposizione 1.1.3 e l Osservazione 1.3.2, h/sn / Ṽ. Quindi Ṽ è strettamente contenuto nell insieme di tutte le variabili aleatorie su Ω, F. Sia P la probabilità martingala equivalente e definiamo il seguente prodotto scalare sull insieme delle variabili aleatorie X, Y E XY, allora esiste una variabile aleatoria X ortogonale a Ṽ. Inoltre definiamo P {ω} = 1 + X ω P {ω} 2 X con X = sup ω Ω X ω. Siccome E X =, P è una nuova probabilità martingala diversa da P. Inoltre, per ogni processo prevedibile H 1 n,..., HN d n N N E H n S n =. n=1 Segue dalla Proposizione 1.2.4 che Sn è una n N P -martingala. 12

Assumiamo che il mercato sia N.A e completo e sia P l unica probabilità martingala equivalente. Sia h una variabile aleatoria F N -misurabile non negativa e H una strategia ammissibile che replica l attivo aleatorio h, cioè: V N H = h. La successione Ṽn H è una n N P -martingala, e conseguentemente V H = E Ṽ N H, cioè V H = E h e più generalmente SN h V n H = SnE SN F n, n =, 1,..., N. Quindi, ad ogni istante il valore di una strategia ammissibile è completamente determinato da h. E abbastanza naturale chiamare V n H il prezzo dell opzione, cioè il valore di cui si ha bisogno al tempo n per replicare h al tempo N seguendo la strategia H. Se, al tempo, un investitore vende l opzione al prezzo E h/s N, egli può seguire la strategia replicante H per ottenere la somma h al tempo N. In altre parole, l investitore è perfettamente coperto. Osservazione 1.3.5. Notiamo che il calcolo del prezzo dell opzione richiede la conoscenza della sola probabilità martingala equivalente P. Le dimostrazione dei risultati esposti in questo capitolo si possono trovare in Lamberton e Lapeyre [1]. 13

Capitolo 2 Problema d arresto ottimale e opzioni Americane L obiettivo di questo capitolo è di descrivere il prezzo e la copertura per opzioni Americane e di stabilire il legame tra questi e il problema d arresto ottimale. 2.1 Tempo d arresto Il compratore di un opzione Americana può esercitare il suo diritto ad ogni istante fino a maturità. La decisione di esercitare o no al tempo n dipenderà dalle informazioni possedute al tempo n. In un modello a tempi discreti su uno spazio di probabiltà finito e filtrato Ω, F, F n n N, P, la data di esercizio è descritta da una variabile aleatoria chiamata tempo d arresto. Definizione 2.1.1. Una variabile aleatoria ν a valori in {, 1,..., N} è un tempo d arresto se, per ogni n {, 1,..., N}, {ν = n} F n. Osservazione 2.1.2. Assumiamo che F = P Ω e P {ω} >, ω Ω. Per ora non supponiamo che F = {, Ω} e che F N = F, ma queste ipotesi saranno necessarie quando tratteremo le opzioni Americane. Osservazione 2.1.3. Si verifica facilmente che ν è un tempo d arresto se e solo se n {, 1,..., N}, {ν n} F n. Sia X n n N una successione adattata alla filtrazione F n n N e sia ν un tempo d arresto. La successione arrestata al tempo ν è definita da X ν n ω = X νω n ω, 14

cioè, sull insieme {ν = j} si ha { Xn ν Xj se j n = se j > n Notiamo che X ν N ω = X νω ω. X n Proposizione 2.1.4. Sia X n una successione adattata e sia ν un tempo d arresto. La successione arrestata X ν n n N è adattata. Inoltre, se X n è una martingala supermartingala, allora X ν n è una martingala supermartingala. 2.2 Inviluppo di Snell In questa sezione consideriamo una successione adattata Z n n N, e definiamo la successione U n n N come segue { UN = Z N U n = max Z n, E U n+1 F n n N 1. Proposizione 2.2.1. La successione U n n N è una P-supermartingala ed è la più piccola supermartingala che domina Z n n N. Dimostrazione. Dall uguaglianza U n = max Z n, E U n+1 F n, segue facilmente che U n n N è una supermartingala che domina Z n n N. Sia ora T n n N una supermartingala che domina Z n n N. Allora T N U N e se T n U n si ha quindi T n 1 E T n F n 1 E U n F n 1, T n 1 max Z n 1, E U n F n 1 = U n 1. Attraverso un induzione all indietro si prova facilmente che T n domina U n. Definizione 2.2.2. La successione U n definita sopra è l inviluppo di Snell della successione Z n. Per definizione, U n è più grande di Z n con uguaglianza per n = N e nel caso di disuguaglianza stretta, U n = E U n+1 F n. Questo ci suggerisce che, arrestando adeguatamente la successione U n, è possibile ottenere una martingala. 15

Proposizione 2.2.3. La variabile aleatoria definita da ν = inf {n U n = Z n } è un tempo d arresto e la successione arrestata U ν n n N è una martingala. In seguito denoteremo con T n,n l insieme dei tempi d arresto a valori in {n, n + 1,..., N}. T n,n è un insieme finito poiché abbiamo supposto Ω finito. Corollario 2.2.4. Il tempo d arresto ν soddisfa U = E Z ν F = sup E Z ν F. ν T,N Osservazione 2.2.5. Un immediata generalizzazione del corollario precedente ci dà U n = sup E Z ν F n = E Z νn F n ν T n,n con ν n = inf {j n U j = Z j }. Definizione 2.2.6. Un tempo d arresto ν si dice ottimale per la successione Z n n N se E Z ν F = sup E Z µ F. µ T,N Allora si vede che ν è ottimale, ed inoltre è il più piccolo tempo d arresto ottimale. Infatti vale la seguente caratterizzazione Teorema 2.2.7. Un tempo d arresto ν è ottimale se e solo se { Zν = U ν U ν n n N è una martingala. 2.3 Decomposizione di supermartingale La seguente decomposizione comunemente chiamata decomposizione di Doob è usata nei modelli di mercati N.A. completi per associare ad ogni supermartigala una strategia di mercato con consumo che definiremo più avanti. Proposizione 2.3.1. Ogni supermartingala U n n N ha un unica decomposizione della forma U n = M n A n dove M n è una martingala e A n è un processo prevedibile, non decrescente e nullo in. 16

Supponiamo ora che U n sia l inviluppo di Snell della successione adattata Z n, e sia U n = M n A n la sua decomposizione di Doob. Vogliamo dare una caratterizzazione del più grande tempo d arresto ottimale per Z n. Proposizione 2.3.2. Il più grande tempo d arresto ottimale per Z n è dato da { N se AN = ν max = inf {n A n+1 } se A n. Dimostrazione. Per prima cosa, poiché A n è prevedibile, è facile vedere che ν max è un tempo d arresto. Inoltre U n = M n A n, e A j = per j ν max, quindi U νmax = M νmax è una martingala. Per dimostrare l ottimalità di ν max resta da provare che U νmax = Z νmax. Possiamo scrivere U νmax = = N 1 j= N 1 j= 1 {νmax=j}u j + 1 {νmax=n}u N 1 {νmax=j} max Z j, E U j+1 F j + 1 {νmax=n}z N Abbiamo che E U j+1 F j = M j A j+1 e, sull insieme {ν max = j}, A j = e A j+1 > ; quindi U j = M j e E U j+1 F j = M j A j+1 <. Segue che U j = max Z j, E U j+1 F j = Z j. Quindi U νmax = Z νmax. Resta da dimostrare che ν max è il più grande tra i tempi d arresto ottimali. Sia ν un tempo d arresto tale che ν ν max e P ν > ν max >, allora E U ν = E M ν E A ν = E U E A ν < E U. Allora U ν non può essere una martingala, e quindi ν non è ottimale. 2.4 Opzioni Americane Un opzione americana può essere esercitata ad ogni istante tra e N, perciò la definiremo come una successione Z n adattata ad F n, dove Z n è l immediato profitto che si ottiene esercitando l opzione al tempo n. Nel caso di una call Americana sul bene sottostante S 1 con prezzo di esercizio K, Z n = Sn 1 K + ; mentre, nel caso di una put, Z n = K Sn 1. Per stabilire il prezzo dell opzione associata a Z n n N +, dovremo pensare ad una induzione all indietro a partire dal tempo N. Il valore dell opzione a maturità N sarà sicuramente uguale a U N = Z N. A quale prezzo dovrebbe essere venduta l opzione al tempo N 1? Se l holder esercita immediatamente al tempo N 1, egli vorrà guadagnare Z N 1, oppure potrebbe esercitare 17

l opzione al tempo N, nel qual caso il writer deve essere pronto a pagare la somma Z N. Perciò, al tempo N 1 il writer deve guadagnare il massimo tra Z N 1 e la somma necessaria al tempo N 1 per generare Z N al tempo N. In altre parole il writer deve avere il massimo tra Z N 1 ed il valore al tempo N 1 di una strategia ammissibile che vale Z N al tempo N, cioè SN 1 E ZN F N 1, con Z N = Z N /SN. Quindi ha senso definire il prezzo dell opzione al tempo N 1 con U N 1 = max Z N 1, SNE ZN F N 1. Per induzione, definiamo il prezzo di un opzione Americana per n = 1,..., N: U n 1 = max Z n 1, Sn 1E Un F n 1. Se supponiamo che il tasso di interesse del bene privo di rischio su un periodo è costante di valore r, si ha e quindi S n = 1 + r n S n 1 U n 1 = max Z n 1, 1 + r E U n F n 1. Poniamo Ũn = U n /Sn, il prezzo scontato di un opzione Americana. Allora Ũ n 1 = max Zn 1, E Ũ n F n 1. Ne segue che Ũn è l inviluppo di Snell, sotto o n N P, di Zn e, n N al contrario di quanto accade per le opzioni Europee, in generale il prezzo scontato di un opzione Americana non è una martingala sotto P. Per quanto visto nella Sezione 2.2 deduciamo che Ũ n = sup E Zν F n ν T n,n e conseguentemente U n = Sn sup E ν T n,n Zν S ν F n. Inoltre, per la decomposizione di Doob per supermartingale, possiamo scrivere Ũ n = M n Ãn, 18

dove Mn è una P -martingala e Ãn è un processo prevedibile crescente, nullo in. Siccome il mercato è completo esiste una strategia autofinanziata H tale che V N H = SN M N, cioè ṼN H = M N. Il processo Ṽn H è una P -martingala e quindi e pertanto Perciò Ṽ n H = E Ṽ N H F n = E MN F n = M n, Ũ n = Ṽn H Ãn. U n = V n H A n, con A n = SnÃn. Dalla precedente uguaglianza si deduce che il writer di un opzione può coprirsi perfettamente: una volta ricevuto il premio U = V H, può generare un valore uguale a V n H, seguendo la strategia H, al tempo n che è più grande di U n e quindi di Z n. Qual è, per l holder, la data di esercizio ottimale? Essa deve essere scelta tra tutti i tempi d arresto. L holder non ha alcun interesse ad esercitare l opzione ad un istante n in cui U n > Z n, perché altrimenti scambierebbe il valore dell opzione U n con la somma Z n. Quindi una data ottimale per l esercizio è un tempo τ in cui si ha U τ = Z τ. D altra parte non { ha neanche } senso esercitare dopo il tempo ν max = inf {j A j+1 } = inf j Ãj+1, perché a questo istante, la vendita dell opzione fornirebbe all holder un valore U νmax = V νmax H, e seguendo la strategia H da questo istante può creare un portafoglio il cui valore è strettamente maggiore del valore dell opzione ai tempi ν max + 1, ν max + 2,..., N. Quindi una seconda condizione per la data di esercizio ottimale è τ ν max. Quindi possiamo dire che Ũ τ è una martingala. Come risultato si ha che le date di esercizio ottimali sono tempi d arresto ottimali per la successione Z n, sotto la probabilità P. Analizziamo questo dato dal punto di vista del writer: se egli si copre attraverso la strategia H come definita sopra e se l holder esercita ad un tempo τ che non è ottimale, allora U τ > Z τ oppure A τ >. In entrambi i casi il writer ottiene un profitto V τ H Z τ = U τ + A τ Z τ, che è positivo. 2.5 Strategie con consumo Le strategie autofinanziate definite nel Capitolo 1 escludono qualsiasi consumo. Le strategie con consumo possono essere introdotte nella seguente maniera: al tempo n, una volta quotati i nuovi prezzi S n,..., S d n, l investitore riaggiusta la sua posizione da H n a H n+1 e sceglie un valore γ n+1 da 19

essere consumato al tempo n + 1. Escludendo ogni tipo di investimento ed essendo state decise la nuove posizioni, si deduce H n+1 S n = H n S n γ n+1. Quindi una strategia con consumo sarà definita come una coppia H, γ, dove H è un processo prevedibile a valori in R d+1, che rappresenta le quantità dei beni posseduti nel portafoglio, e γ = γ n 1 n N è un processo prevedibile a valori in R +, che rappresenta il valore consumato ad ogni istante. L equazione scritta sopra ci fornisce la relazione tra H e γ e sostituisce la relazione di autofinanziamento. Proposizione 2.5.1. Sia H un processo prevedibile a valori in R d+1 e sia γ un processo prevedibile a valori in R +. Poniamo V n H = H n S n e Ṽ n = H n S n. Sono fatti equivalenti: i la coppia H, γ è una strategia con consumo; ii n {1,..., N} iii n {1,..., N} V n H = V H + Ṽ n H = V H + n H j S j j=1 n H j S j j=1 n γ j ; j=1 n γ j S j=1 j 1 D ora in poi supporremo che il mercato sia N.A. e completo e che P sia l unica probabilità martingala equivalente. Proposizione 2.5.2. Se H, γ definisce una strategia con consumo, allora Ṽn H è una supermartingala sotto P. Osservazione 2.5.3. Sia U n una successione adattata tale che Ũn sia una supermartingala sotto P. Usando la decomposizione di Doob per supermartingale si mostra che esiste una strategia con consumo H, γ tale che V n H = U n per ogni n {,..., N}. Definizione 2.5.4. Sia Z n una successione adattata. Diciamo che una strategia con consumo H, γ copre l opzione Americana definita da Z n se V n H Z n per ogni n {, 1,..., N}. Corollario 2.5.5. Esiste almeno una strategia con consumo che copre Z n, il cui valore è proprio il valore U n dell opzione Americana. Inoltre, ogni altra strategia con consumo H, γ che copre Z n è tale che V n H U n, per ogni n {,..., N}. 2.

Definizione 2.5.6. Sia x e sia γ = γ n 1 n N un processo prevedibile a valori in R +. Si dice che il processo di consumo γ n è ammissibile per l investimento iniziale x se esiste un processo prevedibile H a valori in R d+1 tale che la coppia H, γ defisce una strategia con consumo che soddisfa: V H = x e V n H, per ogni n {,..., N}. Proposizione 2.5.7. Un processo prevedibile γ n a valori in R + è ammissibile per l investimento iniziale x se e solo se E N j=1 γ j/sj 1 x. Per le dimostrazioni dei risultati di questo capitolo vedere Lamberton e Lapeyre [1] 21

Capitolo 3 Moto Browniano e calcolo di Ito Nei primi due capitoli abbiamo affrontato modelli a tempi discreti. Ora tratteremo i concetti sviluppati precedentemente nel caso di tempi continui. In particolare introdurremo i concetti matematici di cui avremo bisogno per modellizzare i beni finanziari e per valutare le opzioni. In pratica, i prezzi nel mercato cambiano così frequentemente che un modello discreto non riesce a descriverne in pieno i movimenti. Inoltre, modelli a tempi continui ci permettono di derivare esplicitamente delle formule, anche se a livello pratico vengono poi richiesti metodi numerici. Daremo ora una serie di definizioni e risultati che ci serviranno per descrivere i modelli a tempi continui ed in particolare il modello di Black-Scholes. 3.1 Prime definizioni Definizione 3.1.1. Un processo stocastico a tempi continui in uno spazio misurabile E, E è una famiglia X t t R + di variabili aleatorie definite su uno spazio di probabilità Ω, A, P con valori nello spazio misurabile E, E. Osservazione 3.1.2. 1. t sta per il tempo; 2. un processo può anche essere considerato come una mappa aleatoria: ad ogni ω Ω associamo la mappa da R + a E: t X t ω, detta traiettoria del processo; 3. lavoreremo solo con processi che sono indiciati su un intervallo temporale finito [, T ]. Definizione 3.1.3. Sia Ω, A, P uno spazio di probabilità. Una filtrazione F t t è una famiglia crescente di σ-algebre incluse in A. Un processo X t t è adattato a F t t se, per ogni t, X t è F t -misurabile. 22

D ora in poi lavoreremo con filtrazioni aventi la seguente peoprietà: se A A e P A =, allora per ogni t, A F t. In altre parole F t contiene tutti gli insiemi di A di probabilità nulla. L importanza di questa assunzione è che se X = Y P-q.c. e Y è F t -misurabile, allora anche X è F t -misurabile. Inoltre possiamo costruire una filtrazione generata dal processo X t e scriviamo F t = σ X s, s t. Questa filtrazione, in generale, non soddisfa la condizione precedente; perciò sostituiamo F t con la σ-algebra generata da F t e N la σ-algebra generata dagli insiemi di A di probabilità nulla. La chiameremo la filtrazione naturale del processo X t t. Definizione 3.1.4. τ è un tempo d arresto rispetto ad F t t se τ è una variabile aleatoria a valori in R + {+ } tale che per ogni t {τ t} F t. La σ-algebra associata a τ è definita da F τ = {A A t A {τ t} F t }. Essa rappresenta l informazione disponibile fino al tempo τ. Si mostra facilmente che 1. Se S è un tempo d arresto, allora S è F S -misurabile; 2. se S è un tempo d arresto quasi certamente finito, e X t è un processo continuo adattato, allora X S è F S -misurabile; 3. se S e T sono due tempi d arresto tali che S T P q.c., allora F S F T ; 4. se S e T sono due tempi d arresto, allora S T = inf S, T è un tempo d arresto. In particolare se S è tempo d arresto e t tempo deterministico allora S t è un tempo d arresto. Un esempio di processo stocastico particolarmente importante per la maggior parte dei modelli finanziari è il moto Browniano. Definizione 3.1.5. Un moto Browniano è un processo stocastico X t t reale, continuo e con incrementi indipendenti e stazionari. In altre parole: P q.c. la mappa s X s ω è continua; se s t, X t X s è indipendente da F s = σ X u, u s; se s t, X t X s e X t s X hanno la stessa legge di probabilità. 23

Osservazione 3.1.6. Un moto Browniano è standard se X = P q.c., E X t =, E Xt 2 = t. D ora in poi assumeremo sempre che un moto Browniano sia standard. In questo caso la legge di X t è data da 1 exp x2 dx, 2πt 2t dove dx è la misura di Lebesgue su R. Definizione 3.1.7. Un processo continuo a valori reali è un moto Browniano rispetto ad una data filtrazione F t t se soddisfa: per ogni t, X t è F t -misurabile; se s t, X t X s è indipendente da F s ; se s t, X t X s e X t s X hanno la stessa legge. Ne segue facilmente che un moto Brawniano rispetto ad una filtrazione F t t lo è anche rispetto alla sua filtrazione naturale. Definizione 3.1.8. Sia Ω, A, P uno spazio di probabilità e sia F t t una filtrazione su di esso. Una famiglia adattata M t t di variabili aleatorie integrabili, cioè tali che E M t < + per ogni t, è: una martingala se, per ogni s t, E M t F s = M s ; una supermartingala se, per ogni s t, E M t F s M s ; una sottomartingala se, per ogni s t, E M t F s M s. Dalla definizione segue che, se M t t è una martingala, allora E M t = E M per ogni t. Diamo alcuni esempi di martingale che ci serviranno in seguito: Proposizione 3.1.9. Se X t t è un moto Browniano standard rispetto alla filtrazione F t t : 1. X t è una F t -martingala; 2. X 2 t t è una F t -martingala; 3. exp σx t σ 2 /2 t è una F t -martingala. 24

Teorema 3.1.1 teorema d arresto opzionale. Se M t t è una martingala rispetto alla filtrazione F t t e se τ 1 e τ 2 sono due tempi d arresto tali che τ 1 τ 2 K, dove K è un numero reale finito, allora M τ2 è integrabile e E M τ2 F τ1 = M τ1 P q.c. Osservazione 3.1.11. Dal precedente teorema si deduce che se τ è un tempo d arresto limitato allora E M τ = E M. Se M t è una sottomartingala, lo stesso teorema è vero se sostituiamo l uguaglianza con E M τ2 F τ1 M τ1 P q.c. Teorema 3.1.12 disuguaglianza di Doob. Se M t t T è una martingala continua, si ha E sup M t 2 4E M T 2. o t T 3.2 Integrale stocastico e calcolo di Ito Nel modello a tempi discreti, se seguiamo una strategia autofinanziata H = H n n N, il valore scontato del portafoglio con valore iniziale V, è V + n H j Sj S j 1, j=1 che è una trasformata martingala sotto una certa misura di probabilità. Nei modelli a tempi continui la stessa idea verrà descritta da un integrale della forma H s d S s. Iniziamo con la costruzione dell integrale stocastico. Sia W t t un moto Browniano standard rispetto ad F t t definito su uno spazio probabilizzato filtrato Ω, A, F t t, P. Definizione 3.2.1. H t T si dice processo semplice se può essere scritto come p H t ω = φ i ω 1 ]ti 1,t i ] t i=1 dove = t < t 1 <... < t p = T e φ i è F i 1 -misurabile e limitata. Per definizione l integrale stocastico di un processo semplice H è il processo continuo I H t t T definito per ogni t ]t k, t k+1 ] come I H t = φ i Wti W ti 1 + φk+1 W t W tk. 1 i k Scriveremo H sdw s in luogo di I H t. 25

Proposizione 3.2.2. Supponiamo che H t t T sia un processo semplice. Allora: i H sdw s t T è una F t-martingala continua; t 2 ii E H t sdw s = E H2 s ds ; t iii E sup t T H 2 T sdw s 4E H2 s ds. Estendiamo il concetto di integrale stocastico ad una classe più larga di processi adattati. Definiamo il seguente insieme H = { T } H t t T è adattato rispetto a F t t T e E Hs 2 ds < +. Proposizione 3.2.3. Sia W t t un moto Browniano rispetto a F t. E- siste un unica mappa lineare J da H nello spazio delle F t -martingale continue definite su [, T ], tale che: 1. se H t t T è un processo semplice, per ogni t T, J H t = I H t P q.c. 2. se t T, E J H 2 t t = E H2 s ds. Questa mappa lineare è unica nel senso che, se J 1 e J 2 soddisfano entrambe le precedenti proprietà, allora t T, J 1 H t = J 2 H t P q.c. Per H H denotiamo J H t = H sdw s. Inoltre l integrale stocastico soddisfa le seguenti proprietà: Proposizione 3.2.4. Se H t t T H allora t 1. E sup t T H 2 T sdw s 4E H2 s ds ; 2. se τ è un tempo d arresto rispetto a F t t T τ H s dw s = T 1 {s τ} H s dw s. Introduciamo il calcolo di Ito e la celebre formula di Ito. 26

Definizione 3.2.5. Sia Ω, F, F t t, P uno spazio di probabilità filtrato e sia W t t un moto Browniano rispetto ad F t t. X t o t T è un processo di Ito a valori in R se può essere scritto nella seguente forma: dove t T X t = X + X è F -misurabile; K s ds + H s dw s P q.c. K t t T e H t t T sono processi adattati a F t t T ; T K s ds < + P q.c. T H s 2 ds < + P q.c. Proposizione 3.2.6. Se M t t T è una martingala continua tale che allora M t = Questo implica che: K s ds, con T t T, M t = P q.c. K s ds < + P q.c. la decomposizione di un processo di Ito è unica; se X t t T è una martingala della forma X t = X + K sds + H sdw s, allora K t = dt dp q.o. Teorema 3.2.7 formula di Ito. Sia X t t T un processo di Ito, X t = X + K s ds + H s dw s, e sia f una funzione due volte differenziabile con derivate continue, allora f X t = f X + dove, per definizione e f X s dx s = f X s dx s + 1 2 d X, X t = H 2 s ds, f X s K s ds + f X s d X, X s f X s H s dw s. In maniera simile, se t, x f t, x è una funzione di classe C 1,2, la formula di Ito diventa: f t, X t = f, X + f s s, X s ds+ f x s, X s dx s + 1 2 f xx s, X s d X, X s. 27

Prima di enunciare la formula di Ito multidimensionale, diamo alcune definizioni. Definizione 3.2.8. Chiamiamo moto Browniano standard p-dimensionale rispetto a F t t un processo W t = Wt 1,..., W p t t adattato a F t e a valori in R p, in cui tutti i Wt i sono moti Browniani standard rispetto t ad F t indipendenti. Definizione 3.2.9. X t t T è un processo di Ito se dove X t = X + K s ds + p i=1 H i sdw i s K t e tutti i processi H i t sono adattati a Ft ; T K s ds < + P q.c. T H i s ds < + P q.c. Enunciamo ora la formula di Ito multidimensionale. Teorema 3.2.1. Siano Xt 1,..., Xt n n processi di Ito, X i t = X i + K i sds + p j=1 H i,j s dw j s. Allora, se f è una funzione due volte differenziabile rispetto a x = x 1,..., x n ed una volta rispetto a t, con derivate parziali continue n i=1 con f t, Xt 1,..., Xt n = f, X 1,..., X n t + f s, X 1 x s,..., X n s dx i s + 1 i 2 dx i s = K i s + p d X i, X j s = p j=1 Hi,j s dws j m=1 Hi,m s Hs j,m n i,j=1 ds. f s, X 1 s s,..., Xs n ds+ 2 f s, X 1 x i x s,..., X n s d X i, X j s j 28

3.3 Equazioni differenziali stocastiche Un equazione differenziale stocastica è un equazione della forma X t = Z + b s, X s ds + Formalmente la 3.1 si scrive { dxt = b t, X t dt + σ t, X t dw t X = Z σ s, X s dw s. 3.1 Definizione 3.3.1. Sia Ω, A, P uno spazio probabilizzato munito di una filtrazione F t t. Consideriamo due funzioni b : R + R R e σ : R + R R, una variabile aleatoria Z F -misurabile e un moto Browniano W t t rispetto ad F t t. Una soluzione dell equazione 3.1 è un processo stocastico X t t adattato ad F t t che soddisfa: per ogni t gli integrali b s, X s ds e σ s, X s dw s esistono b s, X s ds < + e X t t soddisfa 3.1, cioè t X t = Z + b s, X s ds + σ s, X s 2 ds < + P q.c. σ s, X s dw s P q.c. Teorema 3.3.2. Se b e σ sono funzioni continue ed esiste una costante K < + tale che 1. b t, x b t, y + σ t, x σ t, y K x y 2. b t, x + σ t, x K 1 + x 3. E Z 2 < + allora, per ogni T, 3.1 ammette un unica soluzione nell intervallo [, T ]. Inoltre questa soluzione X s s T soddisfa E sup X s 2 < +. s T La soluzione è unica nel senso che se X t t T e Y t t T sono due soluzioni di 3.1, allora t T, X t = Y t P q.c. L analisi delle equazioni differenziali stocastiche può essere estesa al caso multidimensionale. Consideriamo 29

W = W 1,..., W p un F t -moto Browniano a valori in R p ; b : R + R n R n, b s, x = b 1 s, x,..., b n s, x ; σ : R + R n R n p, σ s, x = σ i,j s, x 1 i n,1 j p ; Z = Z 1,..., Z n una variabile aleatoria F -misurabile a valori in R n. Ci interessa la seguente equazione differenziale stocastica: X t = Z + b s, X s ds + σ s, X s dw s. 3.2 In altre parole, cerchiamo un processo X t t T a valori in R n, adattato alla filtrazione F t t T e tale che P q.c., per ogni t e per ogni i n X i t = Z i + b i s, X s ds + p j=1 σ i,j s, X s dw j s. Teorema 3.3.3. Se x R n, denotiamo con x la norma euclidea di x e se σ R n p, σ 2 = 1 i n,1 j p σ2 i,j. Supponiamo che 1. b t, x b t, y + σ t, x σ t, y K x y 2. b t, x + σ t, x K 1 + x 3. E Z 2 < + allora esiste un unica soluzione di 3.2. Inoltre questa soluzione soddisfa per ogni T E sup X s 2 < +. s T Vediamo ora che la soluzione dell equazione 3.1 è un processo di Markov. Definizione 3.3.4. Un processo X t t adattato ad F t t soddisfa la proprietà di Markov se, per ogni funzione f boreliana e limitata e per ogni s e t tale che s t, si ha E f X t F s = E f X t X s. Il significato intuitivo di questa proprietà è che l andamento futuro del processo X t t dopo il tempo t dipende solo dal valore X t e non è influenzato dalla storia del processo prima di t. Denotiamo con X t,x s, s t la soluzione dell equazione 3.1 che parte da x al tempo t e con X x = X,x la soluzione che parte da x al tempo. Per s t, Xs t,x soddisfa X t,x s = x + s t b u, X t,x u du + s t σ u, Xu t,x dwu. 3

Lemma 3.3.5. Con le ipotesi del Teorema 3.3.2, se s t X,x s = X t,xx t s P q.c. Teorema 3.3.6. Sia X t t soluzione dell equazione 3.1. Allora essa è un processo di Markov rispetto alla filtrazione Browniana F t t. Inoltre, per ogni funzione f boreliana e limitata si ha con φ x = E f X s,x t. E f X t F s = φ X s P q.c., La precedente uguaglianza è spesso scritta come segue: E f X t F s = E f X s,x t x=xs. Teorema 3.3.7. Sia X t t soluzione dell equazione 3.1 e sia r s, x una funzione misurabile non negativa. Per t > s P q.c. E e t s ru,xudu f X t F s = φ X s con φ x = E e s ru,xs,x u Essa può anche essere scritta E e t s ru,xudu f X t F s = E e du f X s,x s ru,xs,x u t. du f X s,x t x=xs. 3.4 Cambio di probabilità e rappresentazione di martingale In questa sezione diamo dei risultati che ci saranno molto utili per la valutazione delle opzioni nel modello di Black-Scholes. Sia Ω, A, P uno spazio di probabilità. Una misura di probabilità Q su Ω, A è assolutamente continua rispetto a P se A A P A = Q A =. Teorema 3.4.1. Q è assolutamente continua rispetto a P se e solo se esiste una variabile aleatoria Z su Ω, A non negativa tale che Q A = Z ω dp ω A A. Z è chiamata la densità di Q relativa a P. A Definizione 3.4.2. Le probabilità Q e P sono equivalenti se ognuna di esse è assolutamente continua rispetto all altra. 31

Consideriamo ora uno spazio di probabilità Ω, F, F t t T, P munito della filtrazione naturale del moto Browniano standard B t t T. Teorema 3.4.3 di Girsanov. Sia θ t t T un processo adattato tale che T θ2 sds < + q.c. e tale che il processo L t t T definito da L t = exp θ s db s 1 θ 2 2 sds è una martingala. Allora, sotto la probabilità P L con densità L T rispetto a P, il processo W t t T definito da W t = B t + θ sds è un moto Browniano standard. Osservazione 3.4.4. Una condizione sufficiente affinché L t t T sia una martingala è la seguente: 1 T E exp θ 2 2 sds < +. Ricordiamo che, se H t t T è un processo adattato tale che T E H2 t dt < +, il processo H sdb s è una martingala di t T quadrato integrabile nulla in. Il seguente teorema mostra che ogni martingala Browniana può essere rappresentata in termini di integrale stocastico. Teorema 3.4.5 di rappresentazione delle martingale. Sia M t t T una martingala di quadrato integrabile, rispetto alla filtrazione F t t T. T Esiste un processo adattato H t t T tale che E H2 s ds < + e t [, T ] M t = M + H s db s q.c. Da questo teorema segue immediatamente che se U è una variabile aleatoria F T -misurabile, di quadrato integrabile, essa può essere scritta T U = E U + H s db s q.c. T dove H t è un processo adattato tale che E H2 t ds < +. Per maggiori approfondimenti degli argomenti esposti in questo capitolo si possono consultare [3] e [1]. 32

Capitolo 4 Il modello di Black-Scholes 4.1 Descrizione del modello Il modello suggerito da Black-Scholes per descrivere l andamento dei prezzi è un modello a tempi continui con un titolo rischioso S t ed uno privo di rischio S t. Supponiamo che S t soddisfi la seguente equazione differenziale ordinaria: ds t = rs t dt, dove r è una costante non negativa. Notiamo che r è il tasso di interesse istantaneo da non confondere con il tasso uniperiodale presente nel modello discreto. Poniamo S = 1, quindi S t = e rt per t. Assumiamo che l andamento del prezzo del bene rischioso sia determinato dalla seguente equazione differenziale stocastica ds t = S t µdt + σdb t, 4.1 dove µ e σ sono due costanti e B t t T è un moto Browniano standard. Il modello è valido sull intervallo temporale [, T ], dove T è la data di scadenza dell opzione. Cerhiamo ora una soluzione dell equazione differenziale 4.1. Quindi vogliamo trovare un processo S t t tale che S t = S + µs s ds + σs s dw s. Intanto notiamo che S t è un processo di Ito, con K s = µs s e H s = σs s. Assumendo che S t sia non negativo, applichiamo la formula di Ito ad f x = ln x, almeno formalmente, perché f x non è una funzione C 2 e otteniamo: ds s ln S t = ln S + + 1 1 S s 2 Ss 2 σ 2 Ss 2 ds. Usando 4.1 e ponendo Y t = ln S t, si ottiene Y t = Y + µ σ 2 /2 ds + σdb s 33

e quindi Y t = ln S t = ln S + µ σ 2 /2 t + σb t. Quindi, ponendo S = x, sembrerebbe che S t = x exp µ σ 2 /2 t + σb t sia una soluzione di 4.1. Ora dobbiamo verificarlo rigorosamente. Consideriamo S t = f t, B t, con f t, x = x exp µ σ 2 /2 + σx. Applicando la formula di Ito si ottiene S t = f t, B t = f, B + f s s, B s ds + f x s, B s db s + 1 2 Inoltre, poiché B, B t = t, possiamo scrivere S t = x + In conclusione S s µ σ 2 /2 ds + S t = x + f xx s, B s d B, B s S s µds + S s σdb s + 1 2 S s σdb s. S s σ 2 ds. In questa maniera abbiamo mostrato l esistenza di una soluzione dell equazione 4.1. Ora vogliamo mostrare che è unica. Sia S t = x exp µ σ 2 /2 t + db t una soluzione di 4.1 e sia Xt t un altra soluzione. Vogliamo calcolare il differenziale stocastico di X t St 1. Definiamo Z t = S = exp µ + σ 2 /2 t σb t, S t µ = µ + σ 2 e σ = σ. Allora Z t = exp µ σ 2 /2 + σ B t. Per quanto visto in precedenza si ha Z t = 1 + Z s µ ds + σ t db s = 1 + Z s µ + σ 2 ds σdb s. Attraverso la formula di Ito multidimensionale, applicata alla funzione f x, y = xy, possiamo calcolare il differenziale di X t Z t : d X t Z t = X t dz t + Z t dx t + d X, Z t. 34

In questo caso. X, Z t = X s σdb s, Perciò. Z s σdb s t = σ 2 X s Z s ds. d X t Z t = X t Z t µ + σ 2 dt σdb t +Xt Z t µdt + σdb t X t Z t σ 2 dt =. Quindi, X t Z t è uguale a X Z, il che implica t, X t = x Z 1 t = S t P q.c. In conclusione, la soluzione dell equazione 4.1 è data dal processo S t = S exp µ σ 2 /2 t + σb t. Notiamo che la legge di S t è lognormale, cioè il suo logaritmo segue una legge normale. Possiamo dire di più: un processo S t t è soluzione dell equazione 4.1 se se solo se ln S t t è un moto Browniano non necessariamente standard. Il processo S t t ha le seguenti proprietà: continuità delle traiettorie; independenza degli incrementi relativi: se u t, S t /S u, o equivalentemente l incremento relativo S t S u /S u, è indipendente dalla σ-algebra σ S s, s u; stazionaretà degli incrementi relativi: se u t, la legge di S t S u /S u è identica alla legge di S t u S /S. Queste tre proprietà esprimono in termini concreti le ipotesi di Black-Scholes sull andamento del prezzo del bene rischioso. Come nel modello a tempi discreti, definiamo il concetto di strategia che è data da un processo φ = φ t t T = H t, H t a valori in R 2 adattato alla filtrazione naturale del moto Browniano F t t T ; le componenti H t e H t sono rispettivamente le quantità del titolo senza rischio e del titolo rischioso possedute nel portafoglio al tempo t. Il valore del portafoglio al tempo t è dato da: V t φ = H t S t + H t S t. Nel modello a tempi discreti abbiamo caratterizzato le strategie autofinanziate attraverso l uguaglianza: V n+1 φ V n φ = φ n+1 S n+1 S n. Questa uguaglianza è estesa per dare una condizione di autofinanziamento nel caso di tempi continui: dv t φ = H t ds t + H t ds t. 35