Scheda 3. «Agricoltura e Agroenergie» L AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE. GREEN JOBS Formazione e Orientamento



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Transcript:

Scheda 3 «Agricoltura e Agroenergie» L AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE GREEN JOBS Formazione e Orientamento

Il concetto di multifunzionalità è comparso nelle politiche internazionali, nel dibattito in seno al WTO e all Unione Europea in relazione alla rimozione delle barriere protezionistiche e delle politiche di sostegno dei prezzi agricoli, verso la fine del secolo scorso. La multifunzionalità dell agricoltura può essere definita come la capacità del settore primario di produrre beni e servizi secondari, di varia natura, congiuntamente e in certa misura inevitabilmente collegata alla produzione di prodotti destinati all alimentazione umana e animale (Istituto Nazionale Economia Agraria, 2004). Secondo la definizione della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, la multifunzionalità riunisce i ruoli complementari che l'agricoltura svolge all'interno della società, in aggiunta al suo ruolo di produttore di cibo, tra cui la fornitura di beni pubblici, quali la sicurezza alimentare, lo sviluppo sostenibile, la tutela dell'ambiente, la vitalità delle zone rurali e il mantenimento di un equilibrio generale all'interno della società tra i redditi degli agricoltori e i redditi delle persone in altre occupazioni. Oltre alla funzione principale (produttiva, all interno della quale si colloca la produzione di energia, elettrica e termica, da fonti rinnovabili), l agricoltura svolge almeno altre 5 importanti funzioni: occupazionale, sociale, ambientale, paesistica, produzione di servizi. Soffermandosi sulla produzione di servizi, nel contesto attuale hanno un ruolo di primaria importanza l agriturismo e l agri-didattica. 2

1. AGRITURISMO L integrazione tra l attività zootecnica e quella turistica può realizzarsi secondo diverse modalità. La forma più diretta, che consente agli imprenditori agricoli di chiudere la filiera agro-zootecnica direttamente in azienda, è rappresentata dall erogazione di servizi turistici: ristorazione, alloggio, ma anche organizzazione di attività culturali, sportive, didattiche e ricreative. La possibilità da parte dell azienda agricola di fornire questi servizi è prevista da normative sull agriturismo di carattere sia nazionale (legge quadro statale L. 20 febbraio 2006 n. 96) che regionale. Gli obiettivi sociali e ambientali che si è prefissa la legislazione agrituristica statale e regionale e la successiva politica di promozione della diffusione delle attività agrituristiche possono essere individuati nei seguenti: integrazione del reddito agricolo; valorizzazione e recupero delle tradizioni del mondo rurale; recupero del patrimonio di edilizia rurale; freno all esodo agricolo e allo spopolamento delle aree rurali marginali. Per esercitare l attività agrituristica i titolari devono essere in possesso dei requisiti legali che definiscono la figura dell imprenditore agricolo, dei suoi familiari e relativi dipendenti. L attuale normativa è basata sul principio della connessione dell attività turistica rispetto alle tradizionali attività agricole produttive. La connessione è garantita dalla prevalenza delle giornate lavorative (calcolabili con l ausilio di apposite tabelle) dedicate all attività agricola principale rispetto a quella agrituristica, dall utilizzo, anche attraverso opportuna ristrutturazione edilizia dei fabbricati già destinati all attività agricola (non è ammessa l edificazione di fabbricati nuovi da destinare all attività agrituristica), dall impiego nell attività di ristorazione di una quota significativa di prodotti aziendali (in Lombardia il prodotto di origine aziendale utilizzato per la ristorazione agrituristica deve essere pari ad almeno il 30% del valore mentre lo stesso prodotto aziendale unitamente ai prodotti delle aziende agricole locali deve raggiungere almeno il 70% del valore totale dei prodotti alimentari e delle bevande somministrate). 3

Le attività che possono essere svolte in agriturismo sono molteplici. Tra le principali ricordiamo: somministrazione cibi e bevande; affitto di alloggi indipendenti ricavati nell ambito dell azienda agricola o in fabbricati di sua pertinenza; affitto di camere all interno dell azienda; agri-campeggio; attività ricreative, culturali, formative; attività naturalistiche; attività formative, didattiche, pedagogiche; attività salutistiche (erboristiche, ginnastica, percorso vita, bagni di fieno); attività sportive (agriturismo ippico, agriturismo pescatorio, agriturismo venatorio, noleggio biciclette, tiro con l arco, etc.). Un esempio di agriturismo (Agriturismo Lagoscuro, Stagno Lombardo CR) 4

2. AGRI-DIDATTICA Da qualche anno in campagna si può assistere a un fenomeno particolare: alla consueta operosità contadina si aggiungono la vivacità e la curiosità di bambini e ragazzi, intenti ad esplorare un mondo a loro sconosciuto. Secondo un recente censimento, in Italia circa 900 aziende agricole (ma il numero sta rapidamente crescendo) hanno aperto le porte alle scuole e a chiunque si voglia avvicinare al mondo rurale, affiancando agli usuali processi produttivi la funzione di centri culturali e di formazione. Le aziende agricole propongono a insegnanti e studenti itinerari alla scoperta dell agricoltura e delle tradizioni culturali, storiche, ambientali, gastronomiche, con un approccio originale e concreto all alimentazione. Nascono così le fattorie didattiche. Le fattorie didattiche consentono ai bambini residenti in città di entrare in contatto con il mondo agricolo 5

Le motivazioni che hanno spinto gli agricoltori ad intraprendere questo tipo di iniziative sono sia di carattere economico sia di carattere sociale: da un lato c'è la necessità di promuovere le produzioni aziendali e di trovare forme di reddito supplementari (alle classi è richiesto un contributo per la visita e per il servizio di guida), dall'altro si sente il bisogno di colmare la profonda frattura culturale ed emotiva che si è venuta a creare tra i cittadini e la realtà rurale. Le proposte educative sono molteplici: in azienda i ragazzi entrano in contatto con le diverse filiere produttive (il latte, la carne, i cereali), possono vedere gli animali domestici, imparano a riconoscere le piante ed i fiori, comprendono che nel terreno c è vita, diventano testimoni di tradizioni che stanno ormai scomparendo. Negli spazi meglio organizzati è proposto un modello educativo attivo, legato all'arte del fare: sono gli studenti che trasformano il latte in formaggio, il mosto in vino, la farina in pane. Spesso la visita alla fattoria didattica rientra in un percorso pedagogico, proposto alle scuole da parte di Enti pubblici, associazioni o cooperative, che prevede incontri in classe preparatori all'uscita. La didattica in agricoltura negli altri Paesi europei è variamente diffusa: si passa dalle 1400 fattorie didattiche in Francia, suddivise in 77 reti locali o nazionali, alle 300 in Spagna. Anche le forme con le quali essa viene proposta sono diverse: si va dalle city farm, riproduzioni di aziende agricole in area urbana dove gli aspetti legati alla fornitura di servizi (organizzazione di corsi, visite, laboratori, etc.) sono molto più importanti rispetto a quelli produttivi, alle fattorie di animazione, a quelle di scoperta, storiche, didattiche. Nel 1990 le varie federazioni e gruppi nazionali si sono riuniti sotto una rete europea, la E.F.C.F. European Federation of City Farm. In Italia l offerta delle fattorie didattiche tende a strutturarsi per reti locali ( Fattorie Aperte in Emilia Romagna; Circuito delle fattorie Didattiche della Regione Lombardia) o per progetti nazionali ( Scuola in fattoria ; Educazione alla campagna amica ). 6

CREDITI Materiale a cura del progetto La.Fem.Me Lavoro Femminile Mezzogiorno Italia Lavoro S.p.A. Rielaborazione a cura del progetto Increase Fonti: AdMil Agroenergia Immagini: - Foto copertina: 1. James Monkeyyatlarge; 2. Fil.al; 3. Simada 2009 Aggiornamento Novembre 2013 Per informazioni infolafemme@italialavoro.it servizi.prodottiformativi@italialavoro.it