La gestione del valore Bilancio del Capitale Intellettuale Lapam 2014

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La gestione del valore Bilancio del Capitale Intellettuale Lapam 2014 Relazione introduttiva del Segretario Generale Carlo Alberto Rossi Modena, 1 luglio 2015

Innanzi tutto un saluto ai presenti e un ringraziamento agli invitati che hanno accettato di partecipare alla presentazione del primo Bilancio del Capitale Intellettuale della nostra Associazione. Lapam, per la prima volta, ha deciso di misurare il valore umano, relazionale e strutturale, che l'associazione esprime al di là dei risultati economici della propria attività. È uno strumento innovativo per valorizzare quel patrimonio associativo costituito innanzi tutto dalle persone, dall'organizzazione e dalla capacità di rappresentanza che Lapam esprime. La volontà è stata, quindi, quella di presentare in modo chiaro e trasparente gli asset relativi al Capitale Umano, Strutturale e Relazionale e come essi siano considerati elementi di rilievo nell ambito della gestione strategica. Gestione orientata a migliorare le capacità dell Associazione di rappresentare gli imprenditori, tutelandone gli interessi, accompagnando le imprese del territorio nel loro sviluppo proponendo soluzioni, servizi e consulenze. Questa iniziativa è stata condotta in coerenza a quanto raccomandato dalle Linee Guida Danesi in materia di Bilancio dell'intangibile, che hanno costituito un chiaro riferimento teorico nella fase di impostazione del progetto. Sotto il profilo della cultura aziendale il lavoro svolto costituisce l avvio di un importate percorso di crescita nel quale Lapam vedrà aumentare la capacità di individuare e misurare il proprio patrimonio intangibile, di accrescerlo attraverso un approccio di lungo termine e di usarlo con maggiore efficacia per generare valore in linea con la propria mission. L esigenza è far sì che vi sia un numero significativo di uomini e donne rappresentanti della piccola e media impresa diffusa, in grado di partecipare direttamente alla vita delle nostre comunità locali, affinché la cultura del saper fare, caratteristica fondamentale delle nostre categorie economiche, continui ad essere patrimonio condiviso e cifra distintiva della coesione sociale sul nostro territorio. 1

Intendiamo promuovere il valore dell'impresa attraverso l'affermazione e la tutela del lavoro autonomo come massima espressione della libera iniziativa, dell'esercizio responsabile e competente del proprio lavoro. Nel costruire questo primo bilancio del capitale intellettuale ci siamo proposti di comunicare la nostra capacità di gestire il valore attraverso la fotografia dell'attività di Lapam svolta nel 2014. Una descrizione e una diffusione di ciò che abbiamo fatto e di quanto abbiamo fatto, trasformando in notizia ciò che di solito non lo è. Al cuore del nostro messaggio vi è la creazione del valore generato da Lapam con le proprie capacità relazionali, le competenze organizzative e il patrimonio delle persone che animano l'associazione. La struttura del Bilancio prende a riferimento la carta dei valori di Lapam dove sono identificate la missione, la visione ed i valori costituenti della nostra Associazione: l'orientamento all'imprenditore associato, la capacità di cambiamento, l'assunzione di responsabilità, lo spirito di gruppo ed il senso di appartenenza dei dipendenti e degli associati, la professionalità nell'erogazione dei servizi, la motivazione e la passione nell'affrontare i problemi e raggiungere gli obiettivi. I numeri partono da una base associativa di oltre 11.000 imprese, 53 sedi distribuite sui territori di Modena e Reggio Emilia e più di 600 dipendenti. Un'organizzazione della rappresentanza costituita da circa 500 imprenditori dirigenti eletti dal Congresso Generale. Il sistema Lapam si confronta con una rete di stakeholders che quotidianamente interagiscono con l'associazione in un reciproco scambio di influenza. Il profilo dell'organizzazione è fondato su due pilastri: la rappresentanza e i servizi, complementari e funzionali a fornire una visione completa di Lapam. Nei capitoli dedicati alla narrazione degli intangibili, vengono presentati una serie di dati che identificano la struttura nelle sue caratteristiche più significative, cito ad esempio il dato di genere con l'occupazione femminile al 78%, un'offerta di servizi 2

che nei due settori più consolidati gestisce oltre 7600 contabilità d'impresa e quasi 34.000 cedolini mensili. Una indicazione del capitale relazionale ci viene dai numeri della presenza sui media locali con oltre 1600 articoli pubblicati sui quotidiani, ed una pubblicazione mensile del nostro House Organ Noi Impresa. Lapam ha inoltre collaborato con 27 istituti scolastici, spaziando dalla formazione obbligatoria agli atenei universitari, favorendo il dialogo tra il mondo del lavoro e la scuola. La leva della formazione è un elemento strategico che nel nostro bilancio si sviluppa sul piano dell'attività rivolta al personale interno e alle imprese associate. Obiettivo comune è accompagnare il cambiamento attraverso il miglioramento delle competenze. Nel 2014, 1274 imprese hanno partecipato alle iniziative di carattere tecnico formativo organizzate da Lapam e rivolte ai diversi settori produttivi. Di queste il 31% è costituito da imprese non associate. La capacità di attrazione e di relazione nei confronti del tessuto economico si può sintetizzare nelle oltre 1100 nuove imprese associate, pari al 10% della base associativa. Il settimo capitolo è dedicato alle 13 sfide che l'associazione si propone di superare nell'ambito degli asset intangibili. Le sfide dedicate al capitale umano si prefiggono di promuovere il cambiamento culturale ed il miglioramento delle competenze per il personale interno. Le sfide del capitale strutturale puntano a migliorare i processi interni alla struttura e l'efficacia della comunicazione. Infine le sfide del capitale relazionale mirano a innovare le azioni di tutela e rappresentanza, stimolare l'innovazione, aggiornare le competenze tecniche d'impresa, avvicinare la scuola al mondo del lavoro. Lapam intende continuare a rappresentare il ceto medio produttivo, soprattutto oggi che in Italia, questa categoria sociale è messa a dura prova da una crisi strutturale e da una generale delegittimazione di ruolo. 3

I cosiddetti corpi intermedi sono in crisi e vengono messi in discussione per non essersi adeguati all'evoluzione sociale della rappresentanza degli interessi. La cultura dominante è improntata ad un individualismo radicale che porta ad una incapacità di vivere l'aggregazione in modo impegnato e costante. Questo non sembra valere per altre forme di associazionismo come ad esempio quelle legate al volontariato nelle sue diverse forme. Ci chiediamo quindi se non sia un problema dell'organizzazione in forma associativa degli interessi. La tendenza alla costituzione di comitati e movimenti che si è radicata in questi anni sul territorio esprime, oltre che un'esigenza di tipo identitario, anche il bisogno di un impegno limitato concentrato su singoli problemi superati i quali l'aggregazione si dissolve. Potremmo definire questa come una forma di associazionismo effimero, cioè transitorio. Noi, invece, pensiamo ad un associazionismo che porti avanti le istanze degli imprenditori e del corpo sociale della piccola impresa, affinché non prevalga una cultura riduttiva e disgregante per la comunità. Tutelare gli interessi delle piccole imprese, i titolari, i soci, i collaboratori e le loro famiglie, significa sostenere le persone e garantire il bene comune. Il legame con il territorio e con le esigenze delle imprese ha prodotto i frutti di una maggiore capacità di risposta e di tutela, improntata all'efficienza e all'efficacia del nostro operare. Da qui è nata l'esigenza di fare il punto e comunicare il capitale strutturale, relazionale e umano che abbiamo costruito in questi anni. Ci stiamo interrogando sul nostro modo di interpretare il cambiamento anche e soprattutto nel fare associazionismo d'impresa. Le domande che ci poniamo vorremmo rivolgerle oggi ai nostri interlocutori chiedendo loro un contributo di riflessione su cosa significhi oggi fare una incisiva azione di tutela degli interessi, su quale sia oggi il valore sociale e politico di un'organizzazione di rappresentanza come la nostra. 4