IL COMMERCIO ESTERO AGROALIMENTARE (gennaio-agosto 2018) Nel periodo gennaio-agosto, il deficit della bilancia commerciale agroalimentare italiana ha superato i 2,3 miliardi di euro. Rispetto al 2017 le esportazioni Made in Italy sono cresciute del 3% e hanno realizzato un valore assoluto di 27 miliardi di euro. Gli arrivi, invece, sono diminuiti su base annua dello 0,4% (29,4 miliardi di euro in valore assoluto). Tale dinamica si è tradotta in una contrazione del disavanzo commerciale che, rispetto ai circa 3,4 miliardi di euro fatti registrare lo scorso anno, si è ridotto del 30%. In tale contesto, le vendite estere di prodotti agricoli hanno ceduto in il 3% del loro valore facendo segnare un andamento tendenziale diametralmente opposto rispetto al totale agroalimentare. Sul lato delle importazioni, il valore tra gennaio e agosto (9,4 miliardi di euro) è stato sostanzialmente stabile se confrontato con quello del 2017. Il grado di copertura commerciale, misurato dal rapporto percentuale tra export ed import, si è posizionato sul 92% con un incremento di tre punti percentuali rispetto ai primi otto mesi della scorsa annata, quando era stato pari all 89%. Bilancia agroalimentare italiana (gennaio-agosto milioni di euro) 1 2017 2018 Var.% Importazioni (I) 29.532 29.400-0,4% di cui agricoltura 9.447 9.416-0,3% Esportazioni (E) 26.149 27.028 3% di cui agricoltura 4.539 4.409-3% Saldo (E-I) - 3.383-2.372-29,9% Volume commerciale (E+I) 55.680 56.428 Grado copertura commerciale (E/I) (%) 89% 92% Per quanto attiene alla distribuzione geografica degli scambi, dei ventinove ed oltre miliardi di euro importati dall Italia tra gennaio e agosto, il 71% (circa 21 miliardi di euro) è giunto dai Paesi dell Unione Europea. La Francia si conferma Paese leader nella classifica dei principali fornitori UE dell Italia. Gli arrivi da oltralpe sono valsi 3,8 miliardi di euro (12,9% del totale) con una crescita dell 1,6% per i prodotti alimentari e del 10,6% sul fronte agricolo. Leggermente al di sotto dei valori francesi, si è collocata la Germania che ha spedito verso l Italia il 12,8% del totale. A seguire, i prodotti agroalimentari importati dalla
Spagna il cui valore è stato pari a 3,3 miliardi anche se, nell ultimo anno, quelli alimentari hanno ceduto circa il 10,4%. Gli acquisti provenienti dai territori del Sud est asiatico, dai Paesi europei e da quelli dell America latina (Mercosur), con un valore ciascuno pari a 1,3 miliardi di euro, hanno pesato complessivamente il 13,3 % sulla distribuzione degli arrivi. Tuttavia per tali gruppi di Paesi, l Istituto nazionale di Statistica ha rilevato una contrazione annua delle importazioni italiane particolarmente marcata, tanto sul fronte dell agricoltura (in particolare Mercosur -16%; e Sud est asiatico -12,4%) quanto su quello alimentare (- 11% Sud est asiatico; -5,5% Mercosur e -4,4% Paesi europei non UE). Tra gli altri mercati di approvvigionamento i prodotti agroalimentari Made in Usa hanno rappresentato il 2,3% del totale con un andamento tendenziale di espansione, in particolare, nella voce dei prodotti alimentari cresciuti rispetto al 2017 del 21%. Uno sguardo, infine, al mercato di fornitura cinese la cui incidenza sulle importazioni totali è stata dell 1,3% (-9% le importazioni alimentari). Provenienza delle importazioni agroalimentari italiane (gennaio-agosto; mld di euro) 2,3% 13% 4,4% 4,6% 4,3% 71% MERCATO 2018 % 2018/2017 (VAR %) AGRICOLTURA ALIMENTARE TOTALE 29,4 100% -0,3% -0,5% PAESI UE 20,9 71% 2,6% 0,6% Germania 3,8 12,8% 2,3% 1,2% Francia 3,8 12,9% 10,6% 1,6% Spagna 3,3 11,1% 1,7% -10,4% PAESI MERCOSUR 1,3 4,3% -15,9% -5,5% SUD-EST ASIATICO 1,3 4,6% -12,4% -11,2% PAESI EUROPEI NON UE 1,3 4,4% 0,4% -4,4% USA 0,7 2,3% 12,7% 21,0% ALTRI 3,9 13,2% Cina 0,4 1,3% 3,4% -8,9% Riguardo ai principali mercati di sbocco, oltre tre quinti (66%) delle vendite estere, per un valore di 17,8 miliardi di euro, sono state realizzate all interno dell area UE. La Germania, con 4,6 miliardi di euro, continua ad essere il primo sbocco commerciale dell Italia con un incremento particolarmente importante sul lato delle esportazioni alimentari (+6,7% rispetto al 2017). Sul secondo gradino del podio si è posizionata la Francia che, con 3,1 miliardi di euro, ha rappresentato l 11% della distribuzione e, tra i principali mercati di sbocco italiani è stato, dopo la Germania, quello che ha fatto registrare le migliori performances di crescita sul fronte alimentare (+6,3%). Tuttavia, in conseguenza dell andamento delle importazioni precedentemente osservato, mentre il saldo commerciale nei confronti della Germania è stato positivo per l Italia, rispetto alla Francia 2
la differenza in valore tra esportazioni e importazioni è stata negativa per il nostro Paese (- 700 milioni di euro). Il mercato USA, con un valore complessivo di 2,7 miliardi di euro e un aumento del 13% per l export agricolo, continua a pesare per il 10% all interno delle spedizioni italiane verso l estero. Sulle tavole dei consumatori del Regno Unito sono giunti prodotti agroalimentari Made in Italy per 2,1 miliardi di euro. Nonostante i timori per la Brexit, in termine di variazioni tendenziali, i prodotti made in Italy alimentari venduti oltre manica sono aumentati del 2,8%. Il restante 24% delle esportazioni è stato venduto sugli altri mercati tra cui la Svizzera, con il 4% del totale e il Giappone (700 milioni di euro). In quest ultimo caso, rispetto alle rilevazioni Istat dello scorso anno e dei primi mesi del 2018 che avevano messo in luce una dinamica annua espansiva delle vendite estere italiane, gli ultimi dati hanno evidenziato una contrazione annua del 8% riconducibile, in particolare, al segmento delle esportazioni alimentari. Destinazione delle esportazioni agroalimentari italiane (gennaio-agosto; mld di euro) 10% 24% 66% MERCATO 2018 % 2018/2017 (VAR %) AGRICOLTURA ALIMENTARE TOTALE 27,0 100% -2,9% 4,7% UE 17,8 66% 0,0% 5,7% Germania 4,6 17% -0,5% 6,7% Francia 3,1 11% 12,2% 6,3% Regno Unito 2,1 8% -1,7% 2,8% USA 2,7 10% 12,6% 2,0% ALTRI 6,5 24% Svizzera 1,0 4% 1,9% 3,4% Giappone 0,7 3% -0,4% -7,9% La lettura degli ultimi dati dell Istat sul commercio estero consente anche di approfondire la dinamica che ha caratterizzato l interscambio commerciale Italia-Canada, trascorsi dieci mesi dall entrata in vigore in via provvisoria del CETA. In particolare, dal confronto tra il periodo pre-ceta (ottobre 2016 luglio 2017) e quello post CETA (ottobre 2017 - luglio 2018) e, come riportato nei grafici sottostanti, si segnala: Il calo annuo del 55% riguardante le importazioni italiane di frumento canadese, passate da 752 mila tonnellate a 337 mila (ottobre 2017-giugno 2018). La crescita dell 8% che ha caratterizzato la dinamica tendenziale delle esportazioni agroalimentari Made in Italy verso il Canada le quali, da ottobre dello scorso anno a luglio 2018, hanno sfiorato i 690 milioni di euro. Un aumento importante a un tasso 3
Milioni A cura dell Ufficio studi e analisi economico-legislative percentuale più che doppio se paragonato alla tendenza generale delle esportazioni agroalimentari Made in Italy nel mondo da inizio anno al mese di luglio (+3%). Gli oltre 273 milioni di euro realizzati dalle bottiglie di vino Made in Italy vendute in Canada con un incremento tendenziale di 4 punti percentuali. 750 L approvvigionamento di frumento canadese in Italia Importazioni di grano canadese (000 di ton.) 600 450 300-55% 150 - Pre-CETA (ott '16 - giu. '17) Post-CETA (ott. '17 -giu. '18) 750 700 Export agroalimentare italiano verso il Canada Esportazioni agroalimentari Made in Italy in Canada +8% 650 600 550 500 450 400 Pre-CETA (ott '16 - lug. '17) Post-CETA (ott. '17 - lug. '18) 4
Milioni di A cura dell Ufficio studi e analisi economico-legislative 300 Export di vino Made in Italy verso il Canada Esportazioni vino Made in Italy in Canada 275 +4% 250 225 200 Pre-CETA (ott '16 - lug. '17) Post-CETA (ott. '17 -lug. '18) 5