L EDUCAZIONE PER COMBATTERE L ESCLUSIONE SOCIALE Relazione di sintesi Biennale Firenze 20/22 maggio 2010



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Risorse Umane Europa - via G.Giusti 5, 33100 - Udine tel/fax 0432.227547 e-mail: rue@quipo.it - via Milano 9, ITIS Volterra - S.Donà di Piave (VE) e-mail: rueve@quipo.it www.risorseumaneuropa.org www.eclab.eu L EDUCAZIONE PER COMBATTERE L ESCLUSIONE SOCIALE Relazione di sintesi Biennale Firenze 20/22 maggio 2010 Il presente scritto si propone di essere una sintesi illustrativa dei lavori che si sono svolti presso l Istituto degli Innocenti a Firenze dal 20 al 23 maggio c.a. durante la Biennale L educazione per combattere l esclusione sociale, organizzata dal CESE Comitato economico e sociale europeo alla quale RUE Risorse Umane Europa - ha partecipato. Una partecipazione che ha interessato non solo i seminari, ma anche l allestimento di uno stand (n.18) - presso piazza S.ma Annunziatacon manifesti e materiali attinenti ai diversi ambiti in cui essa opera: formazione, informazione e ricerca azione. Per quanto riguarda lo stand, aperto da giovedì 20 a sabato 23 maggio, diversi sono stati i visitatori provenienti da vari luoghi sia italiani che stranieri e appartenenti a realtà sociali e professionali diverse.. L interesse per i materiali posti in visione variava a seconda del visitatore, che per lo più non si è soffermato alla visione ma ha posto anche domande sui contenuti degli stessi e sulle attività dell Associazione. Momenti questi di dialogo e di scambio reciproco di conoscenze e informazioni. Tra i visitatori non sono mancate alcune presenze del CESE e tra queste il Presidente, Mario Sepi, e la Vicepresidente Irina Pari ed altri componenti dello stesso Comitato e incaricati all organizzazione dei lavori. Le attività della Conferenza biennale 2010, tutte legate al tema dell apprendere, conoscere, comprendere come fattori chiave per l inclusione sociale durevole, si sono svolte in tre diversi momenti: 1. sessione di apertura giovedì 20 maggio 2. seminari venerdì 21 maggio 1) L educazione come strumento per vivere nella società:le basi dell inclusione. 2) L educazione come strumento per accedere al mercato del lavoro:attuazione dell inclusione. 3) L educazione come strumento per esercitare i propri diritti:l inclusione attiva. 3. sessione conclusiva sabato 23 maggio 1

1 Apre i lavori della Conferenza Mario Sepi, Presidente del Comitato economico e sociale europeo, che si sofferma a sottolineare l importanza del rilancio della formazione per uscire dalla crisi. L Europa infatti si recupera con un progetto di recupero sociale. Enuncia poi che l esclusione sociale colpisce un quarto della popolazione europea ed ha origine da diverse situazioni: povertà, appartenenza a una minoranza etnica, difficoltà d integrazione culturale e precariato lavorativo. Di fronte a questa situazione e con la speranza di poter aiutare concretamente le istituzioni europee ad elaborare risposte appropriate alle attese della società civile, i lavori della Biennale 2010 sono stati rivolti al tema dell educazione come strumento chiave di lotta contro ogni forma di esclusione sociale. Porta a conoscenza dei numerosi presenti che le proposte che emergeranno dai tre seminari saranno presentate al Parlamento europeo, attraverso la consegna delle stesse a J.M.Barroso Presidente della Commissione europea - che sabato chiuderà i lavori della Biennale 2010. Si prosegue con gli interventi dei relatori che mirano ad evidenziare come sia importante conciliare la crescita e lo sviluppo con l inclusione sociale e quanto sia importante la formazione dei docenti alla gestione delle differenze per dare un opportunità agli svantaggiati; conoscenze e competenze possono infatti favorire l inclusione sociale. In questo momento di crisi in cui le risorse sono ridotte necessita una realtà partecipata al fine di garantire prima di tutto i diritti fondamentali (scuola, lavoro, sanità ). La crisi attuale ha sì reso la questione sociale più profonda, ma se le politiche fossero state assunte prima non ci saremo trovati in una tale situazione. Si rende necessaria una terapia vera che implichi principalmente: - un programma europeo di lotta all esclusione sociale - una politica attiva che veda coinvolti i giovani - un fondo comunitario europeo Viene poi ricordato che con la Strategia di Lisbona (2000), il Consiglio europeo aveva deciso di fare dell Europa, entro il 2010, l economia più dinamica del mondo fondata sulla conoscenza. I governi avrebbero dunque dovuto dedicare maggiori risorse alla ricerca e all innovazione. L obiettivo era molto ambizioso e la cosiddetta Strategia di Lisbona è fallita perché non aveva possibilità di risorse. A marzo 2010 la Commissione europea ha così approvato il piano Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva ; in essa vengono individuati gli strumenti e i percorsi più adatti per il rilancio dell'economia. E dunque importante parlare di politiche sociali per l inclusione sociale a livello europeo e l attenzione deve essere rivolta alle 2

persone; ma questo richiede che gli uomini politici europei debbano lavorare insieme (politica monetaria, mercato unico e politica sociale). Viene così ribadito che se non si investe nelle politiche sociali ci sarà una grande perdita e che l educazione è più di ogni altra cosa necessaria per combattere l esclusione sociale. E se la povertà ha sempre come protagonisti le donne e i bambini, necessita una politica educativa volta alla formazione delle persone discriminate e investimenti orizzontali che possano includere tutti e per tutti i percorsi formativi. Le tipologie di investimento potrebbero essere sostanzialmente tre: 1. su base geografica (aree sottosviluppate) 2. per gruppi sociali 3. nelle zone (scuole) in cui i bambini abbandonano gli studi Si rileva che in merito all abbandono scolastico e all educazione degli adulti si parla ben poco, quando, si sa, che un cittadino informato e formato è più autonomo. Ma se vogliamo assicurarci che l istruzione favorisca l inclusione sociale è necessario combattere la povertà. Tuttavia se guardiamo alle società ricche si rileva che è la disuguaglianza il fattore più significativo; se si guarda al sistema educativo europeo lo si identifica come un produttore della disuguaglianza. Non siamo infatti più poveri di un tempo, ma abbiamo più conoscenze della povertà. Ci sono stati infatti dei progressi in merito, ma il loro ritmo non va bene. Si rende così necessario conoscere ciò che accade nella ricchezza e nelle disuguaglianze. L aumento delle disuguaglianze è dunque una delle cause della crisi e quindi si rende necessario ridurle. L istruzione da sola non risolve l esclusione sociale senza combattere le disuguaglianze e la povertà. Se guardiamo le nuove generazioni possiamo rilevare che stanno peggio di quelle che le hanno precedute. Necessita quindi lavorare sull istruzione a partire dai livelli più bassi dell istruzione per una migliore qualità. All Europa dunque il compito di migliorare la qualità dell istruzione. 3

2 Seminario 1 L EDUCAZIONE COME STRUMENTO PER VIVERE NELLA SOCIETA L avvio ai tre seminari è preceduto da alcuni brevi interventi in plenaria in cui si sottolinea la necessità di un nuovo sistema per l educazione e la cultura dei cittadini e per guardare alla realtà nel suo progresso. Infatti le misure fino ad ora adottate sono state di rimedio perché non sono giunte a risultati duraturi ma solo momentanei e non interessati alla povertà. L istruzione dunque, volta all innovazione e alla creatività, è un bene pubblico e con essa si fa riferimento a quella pubblica che va rivendicata. Si ribadisce che la mancanza di un adeguata istruzione e formazione crea un aumento della disuguaglianza. Inoltre i nostri sistemi scolastici risultano non essere adeguati per i nostri bambini, un divario che aumenta con il passare degli anni scolastici. Compito della scuola trovare le strategie educative e formative adatte ai singoli alunni al fine di prevenire l abbandono scolastico. La strategia Europa 2020 mira a diminuire gli abbandoni scolastici, causati per lo più da problemi psicologici e sociali particolarmente presenti tra i migranti e i gruppi etnici minoritari. Se poi si guarda all Europa si rileva un aumento della povertà relativa, indicatore di disuguaglianza sociale. La povertà relativa risulta essere più preoccupante di quella assoluta: quest ultima infatti non crea problemi alla democrazia e alla coesione sociale. Tuttavia pensare a scuola tutti è necessario ma non sufficiente, lo dimostra l elevato numero di diplomati e laureati rispetto alle richieste del mondo del lavoro e di tutti i tipi. Non è dunque più sufficiente studiare, bisogna qualificare. Viene qui preso in considerazione, per quanto riguarda l educazione non formale, il ruolo significativo delle ONG che operano per l inclusione sociale. In proposito si sottolinea anche l importanza delle Agenzie non profit (educazione formazione non formale), perché senza la loro collaborazione non sarebbe possibile affrontare il problema; infatti il contributo dei soggetti del terzo settore è fondamentale in Europa. La plenaria si chiude con la riaffermazione dell importanza di Europa 2020 non solo per la lotta alla povertà e all inclusione sociale, ma anche per lavorare insieme congiuntamente orientando l interesse all educazione per tutta la vita (permanente), all educazione per gli adulti e dei migranti. Questo anche attraverso la permeabilità dei percorsi educativi e la flessibilità per tutti coloro che richiedono di rientrare nella formazione. 4

Conclusi gli interventi della plenaria si passa ai lavori seminariali. In proposito vengono qui di seguito riportati, in sintesi, i contenuti del seminario n.1 L educazione come strumento per vivere nella società:le basi dell inclusione, al quale RUE - Risorse Umane Europa ha partecipato. Apre e coordina i lavori del seminario Luigi Berlinguer,membro del Parlamento europeo, il quale tende a sottolineare come sia opportuno considerare l Europa dentro al mondo e come nel mondo esistano sacche di esclusioni sociali. Afferma inoltre come non si può affrontare le migrazioni solo con una politica di sicurezza e ritiene che l inclusione sia da considerarsi un fattore di convivenza. Ne consegue che anche il ricco ha bisogno del povero, come il povero ha bisogno del ricco. Rileva poi come non si possa uscire dalla crisi senza l inclusione; questo significa che essa non ha solo un profilo morale ma anche sociale. Se si considera che nella società della conoscenza il fattore produttivo principale è la risorsa umana,questo deve far pensare - ai fini di una qualificazione - all importanza dell educazione permanente delle professioni per favorire l innovazione economica. Ci deve essere tuttavia, da parte del singolo, una disponibilità ad apprendere per tutta la vita. Risulta quindi opportuno puntare alla qualità media dell istruzione e non a quella migliore eccellente se si vuole combattere l esclusione sociale. Per questo necessita una politica dell Europa basata sul diritto di dover apprendere rispettando i diritti individuali dell interesse e del piacere. All intervento di apertura seguono quelli dei relatori che si sono confrontati su diverse tematiche e problematiche in merito al tema oggetto del seminario. Si passa da un interesse per le situazioni di disuguaglianza che i bambini vivono già all interno della stessa famiglia, per affermare poi che la famiglia, attraverso la figura dei genitori, risulta essere mediatrice tra il bambino e la società. Tutto dipende dai genitori che sono risorse educative. Si rende così necessario dare sostegno ai genitori e alle famiglie, favorendo la loro formazione affinché meglio possano conoscere e seguire i cambiamenti all interno della società (informatica/internet). L alfabetizzazione digitale risulta infatti importante non solo per non essere esclusi da certi tipi di lavoro, ma anche per capire i rischi a cui i figli vanno incontro. Per quanto riguarda i migranti viene messo in rilievo come il passaggio da una cultura all altra costituisca una sfida per il controllo della propria vita e come le diverse conoscenze e competenze linguistiche tra genitori e figli possano rafforzare le differenze generazionali. E opportuna una formazione per tutta la vita e di facile accesso per i genitori al fine di evitare forme di emarginazione generazionale che possano comportare problemi futuri. In merito all inclusione sociale dei migranti tutto deve avvenire attraverso una politica europea e non dei singoli Stati perché essa varia a seconda della politica sociale di ogni Stato. Di rilievo per la sua drammaticità il caso della Slovacchia orientale dove per mancanza d acqua o di acqua potabile e di fognature si riscontra un alto tasso di mortalità infantile nel primo anno di vita tra i bambini Rom. 5

Esempio di come non tutti i bambini godano gli stessi diritti. Di significato per la loro drammaticità anche le immagini del filmato dell ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) sul lavoro minorile nel mondo, che rafforza il valore del diritto all educazione per tutti; un educazione che deve essere a vita ma con la capacità di agire. E questo un obbligo globale. Si ritorna poi al tema migranti e scuola, ponendo l attenzione sul ruolo di quest ultima e come non debba considerare le migrazioni una malattia, perché così facendo corre il rischio di patologizzare un problema che non ha origini psichiche o neuropsichiatriche. Non si possono infatti delegare alla psicologia o alla neuropsichiatria problematiche che hanno origini politiche, sociali ed economiche. Si cerca poi di trovare una risposta alla domanda i genitori e insegnanti sono educatori corresponsabili? Famiglia e scuola vivono infatti in uno stato di palese malessere; la prima per mancanza di comunicazione al suo interno delega alla scuola un ruolo che non le compete; la scuola a sua volta tende a marginalizzare la famiglia e viceversa. Si rende necessario un patto educativo tra studenti, insegnanti, genitori ed operatori per costruire rapporti di reciproca fiducia ed avviare percorsi di educazione alla cittadinanza attiva per tutti al fine di una vita migliore. Progettare e costruire un futuro comune, risulta essere importante. Per fare questo bisogna educare e rafforzare il ruolo sociale dei giovani e dei bambini. La logica e la creatività risultano essere gli strumenti atti a renderli partecipi all educazione. Giovani che oggi si trovano a vivere il percorso della disoccupazione. Disoccupazione che viene considerata soprattutto come un esperienza; è l istruzione che determina la visione di essa in modo negativo o positivo da permetterne di uscirne quanto prima. Ai disoccupati, sfuggire alla disoccupazione, viene consigliato di fare una diagnosi della propria sorte per. La famiglia ha un ruolo particolare in questa situazione in quanto offre conforto ai figli contro la durezza di un mondo sociale (la famiglia rifugio). Terminati gli interventi dei relatori si succedono quelli dei rappresentanti di alcune associazioni locali e nazionali che portano la propria esperienza in materia ed elargiscono proposte in materia di educazione all inclusione sociale al tavolo dei relatori. Anche RUE, attraverso un suo rappresentante, ha potuto non solo portare a conoscenza dei presenti le attività di formazione, informazione e ricerca azione, in cui da anni l Associazione è impegnata, ma anche fare proposte che possano interessare la Commissione europea. In particolare : - la formazione alla cittadinanza attiva dei giovani in linea con il progetto della Regione autonoma FVG La sfida dei giovani.. www.sfidagiovani.it - interesse a ciò che accade nella famiglia piuttosto che alle pratiche politiche d insegnamento - interesse per quella parte della popolazione afflitta da problemi di disfunzione cognitiva - lottare contro la discriminazione, la povertà dei bambini, delle famiglie ed il disorientamento dei giovani 6

La sessione dei lavori seminariali si conclude con una prima lettura della sintesi delle proposte emerse attraverso gli interventi, al fine di una condivisione, per essere poi redatte e consegnate a J.M.Barroso ed ai partecipanti alla Conferenza nella giornata di chiusura dei lavori. 3 Apre i lavori della giornata conclusiva il Presidente del Comitato economico e sociale europeo, Mario Sepi, che ringrazia i presenti per il lavoro svolto in modo attivo e partecipe all interno dei singoli seminari, ribadendo l importanza dell istruzione e della formazione per l inclusione sociale perché strumento di lotta contro la povertà e l esclusione sociale. Vengono poi presentate da parte dei tre coordinatori dei seminari Mauren O Neill, Andrè Mordant e Stèphane Buffetaut - le proposte emerse, che dovrebbero contribuire alla strategia Europa 2020. In particolare: Seminario n.1 L educazione come strumento per vivere nella società:le basi dell inclusione - L infanzia Occorrono maggiori investimenti nell educazione durante l infanzia e nel sostegno ai bambini nell età prescolare per migliorare le capacità di apprendimento, ridurre l analfabetismo e gli abbandoni scolastici prematuri e migliorare le competenze sociali. Nella strategia Europa 2020 dovrebbero essere previsti indicatori specifici per misurare in quale misura l accesso all educazione nei primi anni di vita è utile alla riduzione dell esclusione sociale nelle fasi successive dell esistenza. - Il corpo insegnante Lo sviluppo delle sinergie e della complementarietà tra l istruzione obbligatoria (formale), quella informale e quella non formale è uno strumento indispensabile per prevenire 7

l esclusione sociale. La collaborazione tra il corpo insegnante e le famiglie è cruciale per mettere a punto soluzioni educative che rispondano alle esigenze dei singoli e della comunità. E opportuno fornire un sostegno alle famiglie in quanto fornitrici dell istruzione informale. Per assicurare una migliore qualità dell educazione e risultati positivi occorre associare e sostenere personale adeguatamente qualificato. Si dà atto dell importanza dell attuale lavoro della Commissione:ora spetta agli Stati membri passare all attuazione pratica. - La formazione linguistica Offrire una formazione linguistica di qualità ai migranti è un obiettivo di primaria importanza. La capacità di comunicare rappresenta infatti un requisito indispensabile per garantire l inclusione sociale. Ma per raggiungere risultati concreti occorrono investimenti adeguati in termini di tempo, risorse e mezzi finanziari. La padronanza sia scritta che orale della lingua è essenziale per permettere agli individui di accedere all istruzione e all occupazione. - Discriminazioni I partecipanti si sono impegnati ad adottare politiche di lotta alla discriminazione nei confronti di tutti i gruppi,riconoscono nondimeno che la comunità Rom incontra particolari difficoltà nell accesso ai servizi essenziali e nell esercizio del proprio diritto fondamentale all istruzione. Il Parlamento europeo viene espressamente invitato a prendere in esame tali questioni. Seminario n.2 L educazione come strumento per accedere al mercato del lavoro: attuazione dell inclusione. - Occorre sostenere l obiettivo della strategia Europa 2020 secondo il quale il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato. - Posti di lavoro dignitosi sono fondamentali per l autosufficienza economica. La ricerca attiva del lavoro va senz altro incoraggiata ma per assicurare un posto di lavoro al 75% della popolazione di età compresa tra i 20 e 64 anni occorre innanzitutto creare le condizioni necessarie affinché le persone possano accedervi. 8

- I governi degli stati membri hanno la responsabilità di garantire che i propri sistemi di istruzione siano rispettosi delle differenze etniche,socioculturali,economiche,di genere e di età delle popolazioni. - L istruzione e la formazione, specialmente in un periodo di crisi, sono investimenti indispensabili che giustificano l utilizzo di tutti i mezzi necessari. - Poiché l analfabetismo rappresenta un importante ostacolo per l accesso al lavoro, l europa deve farsi promotrice di un azione prioritaria e coordinata dei suoi Stati membri per assicurare l alfabetizzazione delle popolazioni interessate. - Le parti sociali devono concludere accordi globali, regionali e locali a favore della formazione professionale e continua e contribuire allo sviluppo del quadro europeo di certificazione delle qualifiche e delle competenze. - In materia di formazione sul posto di lavoro, è opportuno assicurare che i datori di lavoro e i rappresentanti dei lavoratori individuino soluzioni di consenso che tutelino l interesse di tutti e che tengano conto dei bisogni del mercato del lavoro. - Le imprese devono assumersi la responsabilità sociale di salvaguardare e valorizzare il proprio capitale umano,soprattutto in presenza di una recessione economica. - I governi devono riconoscere e sostenere il ruolo della società civile organizzata, e in particolare dell economia sociale, utilizzando approcci creativi di sostegno agli studi e all inclusione attiva (attraverso la formazione professionale o il lavoro) delle persone in cerca di occupazione. - L apprendimento dei gesti professionali deve essere sostenuto dall apprendimento dei saperi fondamentali e del sapere sociale. - E necessario impegnarsi per migliorare le condizioni di accesso al lavoro e la conservazione dell occupazione da parte delle donne. - La legislazione in materia di immigrazione deve favorire l integrazione e considerare i lavoratori immigrati come nuovi cittadini i cui diritti,compreso quello all istruzione, devono essere tutelati. - Bisogna evitare di porre dispositivi mirati unicamente ai nomadi,che manterrebbero la loro separazione rispetto al resto della popolazione. La loro integrazione dipende invece dall adeguamento dei dispositivi esistenti alla loro specificità. Seminario n.3 L educazione come strumento per esercitare i propri diritti:l inclusione attiva 9

Si rammenta che l esercizio dei diritti e delle responsabilità non è solo un diritto fine a se stesso,bensì ha una sua finalità ultima che consiste nel riaffermare la dignità delle persone vittime dei esclusione assicurando loro la piena partecipazione alla vita sociale. - Non basta limitarsi a proclamare, anche se in maniera solenne, i diritti delle persone escluse: ciò che conta è che l esercizio di questi diritti sia reso possibile nella pratica e giuridicamente garantito. - L educazione delle persone vittime di esclusione sociale deve poggiare sul dialogo,soddisfacendo criteri specifici di scambio e di reciprocità, e avvalersi di metodi formali e informali,visto che i metodi educativi formali di stampo tradizionale rischiano di cristallizzare o consolidare l esclusione, a prescindere dalla sua causa. - Occorre sottolineare che il ruolo educativo non incombe esclusivamente agli istituti d istruzione,ma riguarda numerosi altri soggetti,nell ambito di famiglie,imprese,associazioni e mezzi di comunicazione,i quali possono contribuire a un educazione che non si limita all acquisizione di conoscenze,bensì include l apprendimento delle regole di convivenza sociale. - Si è invece constatato che nella società taluni attori promuovono talvolta atteggiamenti antieducativi,deresponsabilizzanti e asociali. - La nozione di civismo implica non solo apprendere i diritti costituzionali e i diritti del cittadino,ma anche mettere in pratica nella vita quotidiana tutti questi principi,diritti e valori con un processo di assimilazione e di maturazione personali. - Occorre sollevare il problema della qualità e dell equità del sistema istruzione,dato che la sua insufficienza o le sue carenze possono essere cause di esclusione. - Il multiculturalismo va affrontato in maniera realistica:in effetti, esso può sì essere una ricchezza,ma anche costituire una difficoltà quando i necessari mezzi educativi non possono essere resi disponibili. - La situazione dei disabili merita particolare attenzione perché essi sono spesso vittime di discriminazioni involontarie o inconsapevoli: ne è la riprova il loro tasso di disoccupazione eccezionalmente elevato (89%). - Il livello dell esclusione sociale può essere rilevatore della salute di una società. I settantotto milioni di cittadini che nell Unione europea vivono al di sotto della soglia di povertà testimoniano i gravi stress che attraversano la società. La strategia Europa 2020 deve pertanto mantenere obiettivi(qualitativi e quantitativi) ambiziosi di riduzione dell indigenza prevedendo anche un dispositivo di monitoraggio del fenomeno. 10

Al termine della presentazione delle proposte sopra riportate l intervento di Isabelle Durant, Vicepresidente del Parlamento europeo, ricorda l importanza del dialogo nella società civile. Si sofferma poi a rilevare che anche l art.11 della strategia di Lisbona tende a precisare come l istruzione non si esaurisca con la formazione. Sul tema lavoro pone in risalto che non solo i poveri non hanno lavoro ma c è anche chi ha lavoro ma con un reddito basso. Afferma inoltre che, al di fuori delle politiche sociali, non abbiamo in Europa competenze chiare su cosa fare in merito all inclusione e all educazione. Ribadisce che se si vuole giungere ad un intervento europeo bisogna fare che la povertà sia sostenibile. In merito alla strategia Europa 2020, dichiara che il Parlamento sta ancora lavorando per giungere ad una decisione comune, visto il fallimento di quella di Lisbona. L incontro di giugno sarà importante per le decisioni che il Parlamento adotterà in materia. Seguono altri interventi che rafforzano il valore e l importanza delle proposte emerse all interno dei seminari. La parola passa poi al Presidente del Comitato economico e sociale europeo, Mario Sepi, il quale afferma che l Europa nasce da un progetto di coesione sociale e non solo come mercato unico e come sia necessario riconsiderare la politica sociale. I lavori di questi giorni e le proposte emerse evidenziano come la strategia Europa 2020 parta proprio da qui. Un qui che si rafforza di valore nel momento in cui il Presidente del Comitato economico europeo consegna a J.M.Barroso Presidente della Commissione europea quanto emerso dai lavori della Conferenza biennale, con l auspicio che tali proposte possano essere tenute in considerazione nella riunione di giugno. J.M.Barroso promette di portare con sé tali richieste affermando che troveranno anche una risposta da parte della Commissione europea. Si sofferma poi ad evidenziare come la crisi attuale abbia distrutto dieci anni di economia e come le sfide finanziarie attuali siano di enorme portata e senza precedenti. Ribadisce infatti che senza stabilità finanziaria non ci sarà ripresa e non si potrà rinforzare il nostro aspetto economico e sociale. E opportuno quindi investire nell innovazione sociale per rinforzare l economia sociale. Questo implica che le spese devono essere orientate verso ciò che interessa la competitività e la coesione sociale. In merito all istruzione, l occupazione e l inclusione sociale necessita una politica intelligente. Non basta occuparsi solo della disoccupazione ma anche dei bambini, delle famiglie e degli anziani. Vivere dignitosamente implica partecipare anche attivamente alla società. Afferma che si potrà avere la meglio solo se 11

trasmetteremo ai giovani il valore della cultura di apertura, elemento importante per il successo economico e lo sviluppo sociale. Il fallimento di alcuni nostri sistemi scolastici è indice non solo di povertà ma anche di delinquenza e questo economicamente costa molto all Europa. Conclude il suo intervento confermando l importanza dell istruzione per tutti e per tutta la vita e l utilità di investire nell intercultura e nella capacità di integrare i migranti perchè solo così potremo avere una società democratica. Dichiara inoltre i politici degli Stati membri devono fare progetti non in vista delle elezioni ma per il futuro dei giovani. Orsolina Valeri RUE Risorse Umane Europa Udine, 26 maggio 2010 In allegato: - Programma Biennale Firenze 20 22 maggio 2010 - Comunicazione della Commissione europea Europa 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Bruxelles, 3 marzo 2010 - Parere del Comitato economico e sociale europeo sull Istruzione e formazione tendenti all inclusione:uno strumento di lotta contro la povertà e l esclusione sociale Bruxelles, 28 aprile 2010 12

Istituto degli Innocenti - Piazza della Santissima Annunziata Apprendere, conoscere, comprendere: i fattori chiave per un'inclusione sociale durevole L'esclusione sociale colpisce oltre un quarto della popolazione europea e trae origine da una serie di situazioni diverse: povertà, disabilità, appartenenza a una minoranza etnica, difficoltà d'integrazione culturale, precariato lavorativo. In linea con il programma della mia presidenza e nell'auspicio che il CESE possa aiutare concretamente le istituzioni dell'ue ad elaborare risposte appropriate alle attese dei cittadini europei, ho scelto di dedicare la Conferenza biennale 2010 al tema dell'educazione come strumento chiave di lotta contro ogni forma di esclusione sociale. Esplorando i rapporti tra l'educazione - in tutte le sue forme e in tutti i suoi processi - el'esclusionesociale, ilavorieidibattiti del convegno offriranno l'occasione di analizzare i numerosi ambiti e le molteplici dimensioni dell'intervento pubblico nella sfera dell'educazione, in cui la società civile è particolarmente attiva. Mario Sepi Presidente del Comitato economico e sociale europeo

Giovedì 20 maggio SESSIONE DI APERTURA ore 13.45 REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI E CAFFÈ DI BENVENUTO ore 14.30 INTERVENTI DI BENVENUTO Mario Sepi - Presidente del Comitato economico e sociale europeo Enrico Rossi - Presidente della regione Toscana Andrea Barducci - Presidente della provincia di Firenze Matteo Renzi - Sindaco di Firenze Alessandra Maggi - Presidente dell'istituto degli Innocenti ore 15.30 APERTURA DEI LAVORI Gianni Pittella - Vicepresidente del Parlamento europeo Anna Diamantopoulou Ministra greca dell'istruzione Mariastella Gelmini - Ministra italiana dell'istruzione, dell'università e della Ricerca Antonella Manfi - Presidente della Confindustria Toscana Guglielmo Epifani - Segretario generale della CGIL (tbc) Fintan Farrell - Direttore della Rete europea di lotta alla povertà (EAPN) e coordinatore della coalizione 2010 delle ONG sociali Josep Borrell - già Presidente del Parlamento europeo, Presidente dell'istituto universitario europeo di Firenze ore 17.30 INAUGURAZIONE UFFICIALE DEGLI STAND piazza della Santissima Annunziata ore 18.30 CONCERTO DEL GRUPPO "AL SAVIA" (MUSICA GITANA E TZIGANA) piazza della Santissima Annunziata

Venerdì 21 maggio LAVORI E DIBATTITI ALL'INTERNO DEI SEMINARI ore 8.30 ore 9.00 Accoglienza e caffè Apertura dei lavori María Candelas Sánchez Miguel - Consigliere del Comitato economico e sociale europeo, relatrice del parere sull'istruzione e l'esclusione sociale Stefano Zamagni - Presidente Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale Antonia Carparelli - Commissione europea, DG EMPL, Capo unità Inclusione, aspetti sociopolitici delle migrazioni, integrazione delle politiche sociali Susanne Conze - Commissione europea, DG EAC, Unità Educazione scolastica, Comenius SEMINARIO 1 ore 10.00 ore 10.15 ore 11.00 ore 12.00 ore 12.15 L'EDUCAZIONE COME STRUMENTO PER VIVERE NELLA SOCIETÀ: LE BASI DELL'INCLUSIONE Introduzione da parte del Presidente moderatore del seminario Luigi Berlinguer - Membro del Parlamento europeo (mattina) Valeria Fargion - Facoltà di Scienze Politiche dell'università di Firenze, cattedra Jean Monnet (pomeriggio) Testimonianze della società civile e degli attori sociali nei seguenti ambiti: Il ruolo dell'educazione familiare Anne Alitolppa-Niitamo - Federazione finlandese delle famiglie > Educazione alle nuove tecnologie dell'informazione e inclusione sociale L'educazione alla multiculturalità Mostafa el Ayoubi - Redattore capo, Rivista Confronti >Educazionenellemoschee L'educazione di strada Denisa Pochova - Medico pediatra all'ospedale di Presov, Consigliere di RAMAD (Associazione di Giovani rom in Slovacchia) Il ruolo dell'istruzione scolastica Simona Taliani - Centro Frantz Fanon,Torino > Educazione scolastica: inclusioneimmigrati Interventi di rappresentanti delle istituzioni e della società civile: - Domenico Lucano - Sindaco di Riace >Integrazione dei migranti nella vita di un paese - Luca Bravi Professore di Scienze Sociali, Università Telematica L. da Vinci, Facoltà di Scienze della Formazione> situazione sociale dei Rom - Didier Chabanet - Ricercatore all ENS di Lione > Un approccio comparativo dei legami tra educazione e esclusione sociale nei paesi dell'ue (Programma di richerca YOUNEX) - Noureddine Erradi - Integration for all (IFA) > Atelier Grundtvig: formazione interculturale - Celeste Pernisco - Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani (ANPE - EUROFEPP) > Famiglia e scuola: alleanza educativa? - Maria Gabriella Lay - Programme Manager, Campagna globale di sensibilizzazione e d informazione sul lavoro minorile (ILO) Apertura del dibattito da parte del relatore: Maureen O'Neill - Consigliere del Comitato economico e sociale europeo Dibattito tra i testimoni, gli oratori e i partecipanti ore 13.00-14.30 Pranzo e attività culturali ore 14.30 Seguito del dibattito in vista dell'adozione delle proposte ore 16.15-16.45 Pausa caffè ore 16.45 Presentazione delle proposte da parte del relatore ore 17.30 Chiusura dei lavori da parte del Presidente moderatore

SEMINARIO 2 ore 10.00 ore 10.15 ore 11.00 L'EDUCAZIONE COME STRUMENTO PER ACCEDERE AL MERCATO DEL LAVORO: ATTUAZIONE DELL'INCLUSIONE Introduzione da parte del Presidente moderatore del seminario Marco Revelli - Sociologo, presidente della commissione nazionale d'inchiesta sull'esclusione sociale (mattina) Franco Chittolina - Direttore del Centro Studi della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo (pomeriggio) Testimonianze della società civile e degli attori sociali nei seguenti ambiti: Le alternative per l'inserimento dei giovani emarginati Lionel Urdy - Direttore generale dell'ecole de la 2nde chance, Marsiglia L'apertura dell'ambiente di lavoro alle persone escluse Stéphane Lévêque - Direttore, FNASAT Gens du voyage La precarizzazione dei lavoratori Maria Assunta Serenari - Associazione Amici di Piazza Grande Onlus, Bologna >Lavoratori poveri senza dimora La creatività in un periodo di crisi economica e sociale Charlotte Gruber - Presidente della Rete europea delle imprese di inserimento sociale e lavorativo (ENSIE) Interventi di rappresentanti delle istituzioni e della società civile. - Luigi Angeletti - Segretario Generale della UIL (tbc) - Andrea Olivero - Portavoce del Forum del Terzo settore - Aviana Bulgarelli - Direttrice di Cedefop > Formazione professionale e inclusione sociale - Paolo Coceancig - CSAPSA > Inserimento sociale e nuove povertà: una proposta metodologica - Tommaso Grimaldi - Segretario Generale dell'aefp > Il ruolo della formazione professionale nella reintegrazione nel mercato del lavoro - Neus Pociello Cayuela - Fondazione AROA, Barcellona > L'inserimento professionale delle donne provenienti da ambienti svantaggiati ore 12.00 ore 12.15 Apertura del dibattito da parte del relatore: André Mordant - Consigliere del Comitato economico e sociale europeo Dibattito tra i testimoni, gli oratori e i partecipanti ore 13.00-14.30 Pranzo e attività culturali ore 14.30 Seguito del dibattito in vista dell'adozione delle proposte ore 16.15-16.45 Pausa caffè ore 16.45 ore 17.30 Presentazione delle proposte da parte del relatore Chiusura dei lavori da parte del Presidente moderatore

SEMINARIO 3 ore 10.00 ore 10.15 ore 11.00 L'EDUCAZIONE COME STRUMENTO PER ESERCITARE I PROPRI DIRITTI: L'INCLUSIONE ATTIVA Introduzione da parte del Presidente moderatore del seminario Giovanni Moro - Presidente di Fondaca e fondatore di Active Citizenship Network Testimonianze della società civile e degli attori sociali nei seguenti ambiti: La parità di diritti per tutti Marie-Cécile Renoux - Delegata di ATD Quart Monde presso l'unione europea Le parti sociali, attori nel campo dell'informazione e della formazione ai diritti Beniamino Lami - Segretario nazionale FLC-Cgil, Responsabile del Dipartimento Welfare > Formazione e inclusione sociale L'esclusione precoce dei giovani dalle reti d'istruzione e di formazione Cesare Moreno - Presidente dell'associazione Maestri di Strada ONLUS L'istruzione come servizio universale Alessandro Martini - Direttore Caritas Firenze > La sfida Educativa: educare alla solidarietà Interventi di rappresentanti delle istituzioni e della società civile. - Denis Stokkink - Presidente del Think tank europeo "Pour la solidarité" > Diritto di accesso ai finanziamenti - Giovanni Biondi - Capo Dipartimento per la Programmazione, Ministero Istruzione Universita' e Ricerca > Cittadinanza e Costituzione - Emmanuel Decaux - Professore di Diritto Internazionale presso l'università "Paris II", membro del Comitato consultivo per i diritti umani delle Nazioni Unite > Il diritto all'educazione ai diritti umani - Rosario Iaccarino - Responsabile nazionale formazione sindacale FIM Cisl - Sergio Marelli - Segretario Generale FOCSIV - Luisa Bosisio Fazzi - Presidente del Consiglio Nazionale sulla Disabilità ore 12.00 ore 12.15 Apertura del dibattito da parte del relatore: Stéphane Buffetaut - Consigliere del Comitato economico e sociale europeo Dibattito tra i testimoni, gli oratori e i partecipanti ore 13.00-14.30 Pranzo e attività culturali ore 14.30 Seguito del dibattito in vista dell'adozione delle proposte ore 16.15-16.45 Pausa caffè ore 16.45 ore 17.30 Presentazione delle proposte da parte del relatore Chiusura dei lavori da parte del Presidente moderatore 21.15 Concerto su invito Teatro della Pergola Via della Pergola, 18 Firenze

Sabato 22 maggio SESSIONE CONCLUSIVA: ESITO DEI LAVORI E CONCLUSIONI ore 9.00 ACCOGLIENZA E CAFFÈ ore 9.30 INTRODUZIONE E RIEPILOGO DEI LAVORI DEI SEMINARI Mario Sepi - Presidente del Comitato economico e sociale europeo Maureen O'Neill - Consigliere del Comitato economico e sociale europeo - Seminario 1 André Mordant - Consigliere del Comitato economico e sociale europeo - Seminario 2 Stéphane Buffetaut - Consigliere del Comitato economico e sociale europeo - Seminario 3 ore 10.15 LE PROSPETTIVEISTITUZIONALI Bibiana Aído Almagro - Ministra spagnola delle pari opportunità, Presidenza spagnola dell'ue Isabelle Durant - Vicepresidente del Parlamento europeo Maurizio Sacconi - Ministro italiano del Lavoro e delle politiche sociali (tbc) Marie-Dominique Simonet - Ministra belga dell'istruzione obbligatoria (tbc) Raffaele Bonanni - Segretario generale della CISL Tonio Dell'Olio - LIBERA, Direttore del Network internazionale ore 11.45 CONCLUSIONI Mario Sepi - Presidente del Comitato economico e sociale europeo Martin Hirsch - già alto commissario francese alla Solidarietà attiva contro la povertà e già alto commissario alla Gioventù, Presidentedell'"Agenceduservicecivique" Mario Monti Presidente dell'università Luigi Bocconi, membro del Gruppo di riflessione sul futuro dell'ue all'orizzonte 2030 José Manuel Barroso - Presidente della Commissione europea Interpretazione simultanea FR/EN/IT Il pranzo di venerdì e i caffè saranno serviti nel Cortile delle donne dell'istituto degli Innocenti

COMMISSIONE EUROPEA E U R O P A 2 0 2 0 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusive

Premessa Il 2010 deve segnare un nuovo inizio. Voglio che l Europa esca rafforzata dalla crisi economica e finanziaria. Le realtà economiche si muovono più velocemente di quelle politiche, come dimostrano le ripercussioni mondiali della crisi finanziaria. Dobbiamo accettare il fatto che la maggiore interdipendenza economica richiede anche una risposta più determinata e coerente a livello politico. Gli ultimi due anni hanno lasciato dietro di sé milioni di disoccupati. Hanno provocato un indebitamento che durerà molti anni. Hanno esercitato nuove pressioni sulla nostra coesione sociale. Hanno rivelato altresì alcune verità fondamentali sulle difficoltà che l economia europea deve affrontare. Nel frattempo, l economia mondiale va avanti. Il nostro futuro dipende dalla risposta dell Europa. La crisi è un campanello d allarme, il momento in cui ci si rende conto che mantenere lo status quo ci condannerebbe a un graduale declino, relegandoci a un ruolo di secondo piano nel nuovo ordine mondiale. È giunto il momento della verità per l Europa. È il momento di essere audaci e ambiziosi. La nostra priorità a breve termine è superare con successo la crisi. Sarà ancora dura per qualche tempo, ma ce la faremo. Si sono compiuti progressi significativi nel trattare con le bad bank, regolare i mercati finanziari e riconoscere la necessità di un forte coordinamento politico nell area dell euro. Per conseguire un futuro sostenibile, dobbiamo sin d ora guardare oltre il breve termine. L Europa deve ritrovare la strada giusta e non deve più perderla. È questo l obiettivo della strategia Europa 2020: più posti di lavoro e una vita migliore. Essa dimostra che l Europa è capace di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, trovare il modo di creare nuovi posti di lavoro e offrire un orientamento alle nostre società. I leader europei condividono la medesima visione degli insegnamenti che si possono trarre dalla crisi. Riconosciamo altresì l urgenza delle sfide future. Insieme, dobbiamo fare di questo obiettivo una realtà. L Europa presenta molti punti di forza. Possiamo contare su una forza lavoro capace e su una straordinaria base tecnologica e industriale. Abbiamo un mercato interno e una moneta unica che ci hanno aiutati

con successo a far fronte al peggio. Abbiamo un'economia sociale di mercato collaudata. Dobbiamo avere fiducia nella nostra capacità di stabilire un programma ambizioso per noi stessi e adeguare gli sforzi per realizzarlo. La Commissione propone per il 2020 cinque obiettivi misurabili dell UE, che guideranno il processo e verranno tradotti in obiettivi nazionali. Tali obiettivi, che riguardano l occupazione, la ricerca e l innovazione, il cambiamento climatico e l energia, l istruzione e la lotta contro la povertà, rappresentano la direzione da seguire e ci consentiranno di valutare la nostra riuscita. Si tratta di traguardi ambiziosi ma raggiungibili, sostenuti da proposte concrete per garantirne il conseguimento. Le iniziative faro illustrate nel presente documento indicano come l'ue possa fornire un contributo decisivo. Abbiamo formidabili strumenti a portata di mano: la nuova governance economica, sostenuta dal mercato interno, il nostro bilancio, i nostri scambi commerciali e la nostra politica economica esterna, nonché la regolamentazione e il sostegno dell unione economica e monetaria. La via del successo consiste in una vera titolarità dei leader e delle istituzioni europei. Il nostro nuovo programma richiede una risposta coordinata a livello europeo, anche con le parti sociali e la società civile. Se agiremo insieme potremo reagire e uscire più forti dalla crisi. Abbiamo i nuovi strumenti e una rinnovata ambizione. Ora dobbiamo trasformare i nostri obiettivi in realtà. José Manuel BARROSO

COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 3.3.2010 COM(2010) 2020 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva IT IT

INDICE Strategia Europa 2020 Sintesi... 3 1. Una fase di trasformazione... 6 2. Una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva... 9 3. Anelli mancanti e strozzature... 20 4. Uscita dalla crisi: primi passi verso il 2020... 24 5. Risultati: Una governance più forte... 27 6. Decisioni per il Consiglio europeo... 31 Allegati... 35 IT 2 IT

STRATEGIA EUROPA 2020 SINTESI L'Europa sta vivendo una fase di trasformazione. La crisi ha vanificato anni di progressi economici e sociali e messo in luce le carenze strutturali dell'economia europea. Nel frattempo il mondo si sta rapidamente trasformando e le sfide a lungo termine (globalizzazione, pressione sulle risorse, invecchiamento) si accentuano. L'UE deve prendere in mano il proprio futuro. Per ottenere buoni risultati l'europa deve agire in modo collettivo, in quanto Unione. Abbiamo bisogno di una strategia che ci consenta di uscire più forti dalla crisi e di trasformare l'ue in un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. Europa 2020 dà un quadro dell'economia di mercato sociale europea per il XXI secolo. Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione; crescita sostenibile: promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; crescita inclusiva: promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale. L'UE deve decidere qual è l'europa che vuole nel 2020. A tal fine, la Commissione propone i seguenti obiettivi principali per l'ue: il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro; il 3% del PIL dell'ue deve essere investito in R&S; i traguardi "20/20/20" in materia di clima/energia devono essere raggiunti (compreso un incremento del 30% della riduzione delle emissioni se le condizioni lo permettono); il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato; 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà. Questi obiettivi sono connessi tra di loro e fondamentali per il nostro successo globale. Per garantire che ciascuno Stato membri adatti la strategia Europa 2020 alla sua situazione specifica, la Commissione propone che gli obiettivi dell'ue siano tradotti in obiettivi e percorsi nazionali. Questi obiettivi sono rappresentativi delle tre priorità (crescita intelligente, sostenibile e inclusiva), ma la loro portata è più ampia: per favorirne la realizzazione occorrerà tutta una serie di azioni a livello nazionale, europeo e mondiale. La Commissione presenta sette iniziative faro per catalizzare i progressi relativi a ciascun tema prioritario: "L'Unione dell'innovazione" per migliorare le condizioni generali e l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l'occupazione. IT 3 IT

"Youth on the move" per migliorare l'efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. "Un'agenda europea del digitale" per accelerare la diffusione dell'internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese. "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse" per contribuire a scindere la crescita economica dall'uso delle risorse, favorire il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l'uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il nostro settore dei trasporti e promuovere l'efficienza energetica. "Una politica industriale per l'era della globalizzazione" onde migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale. "Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro" onde modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l'arco della vita al fine di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e di conciliare meglio l'offerta e la domanda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavoratori. La "Piattaforma europea contro la povertà" per garantire coesione sociale e territoriale in modo tale che i benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamente distribuiti e che le persone vittime di povertà e esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società. Queste sette iniziative faro vedranno impegnati sia l'ue che gli Stati membri. Gli strumenti dell'ue, in particolare il mercato unico, gli strumenti finanziari e gli strumenti della politica esterna, saranno mobilitati integralmente per eliminare le strozzature e conseguire gli obiettivi di Europa 2020. Come priorità immediata, la Commissione individua le misure da adottare per definire una strategia di uscita credibile, portare avanti la riforma del sistema finanziario, garantire il risanamento del bilancio ai fini di una crescita a lungo termine e intensificare il coordinamento con l'unione economica e monetaria. Per ottenere risultati occorrerà una governance economica più forte. Europa 2020 poggerà su due pilastri: l'approccio tematico sopra descritto, che combina priorità e obiettivi principali, e le relazioni sui singoli paesi, che aiuteranno gli Stati membri a elaborare le proprie strategie per ripristinare la sostenibilità della crescita e delle finanze pubbliche. A livello dell'ue saranno adottati orientamenti integrati che coprano le priorità e i traguardi dell'unione, mentre agli Stati membri verranno rivolte raccomandazioni specifiche. Una risposta inadeguata potrebbe dar luogo ad avvertimenti strategici. Le relazioni nell'ambito di Europa 2020 e la valutazione del patto di stabilità e crescita saranno contemporanee, ferme restando la separazione degli strumenti e l'integrità del patto. Il Consiglio europeo si assumerà la piena titolarità della nuova strategia, di cui costituirà l'elemento centrale. La Commissione valuterà i progressi verso il conseguimento degli obiettivi, agevolerà gli scambi politici e presenterà le proposte necessarie per orientare gli interventi e far progredire le iniziative faro dell'ue. Il Parlamento europeo avrà un ruolo determinante per mobilitare i cittadini e fungerà da colegislatore per le iniziative principali. Questo approccio di partenariato dovrebbe essere esteso ai comitati dell'ue, ai parlamenti nazionali e alle autorità nazionali, locali e regionali, alle parti sociali, alle parti interessate e alla società civile, affinché tutti partecipino al conseguimento dei traguardi fissati. IT 4 IT