RELAZIONE SULLA GITA A BOLOGNA



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Transcript:

RELAZIONE SULLA GITA A BOLOGNA Venerdì 25 marzo noi alunni delle classi 3D e 3B, con alcuni insegnanti delle rispettive classi(fiorella Baldini, Spuntarelli Roberta, Prof. Pigini e Prof. Fedora), ci siamo recati a Bologna con lo scopo di visitare il Museo della Specola (Palazzo Poggi) e il Planetario di San Giovanni in Persiceto. I professori hanno scelto questa meta in seguito allo studio, eseguito in classe,dell anatomia e dell astronomia. In particolare ci interessava approfondire lo studio dell ostetricia e del Sistema solare. La visita a Bologna e nei musei ha avuto la durata di una giornata intera, partendo alle 6.30 di mattina, e tornando alle 11.30 di sera. Prima di partire ci siamo informati sulle mete che avremmo visitato e abbiamo studiato gli argomenti di scienze che saremmo andati ad approfondire. Siamo arrivati a Bologna verso le 9.00 di mattina e, dopo una camminata per le vie di Bologna, ci siamo recati a Palazzo Poggi nel Museo della Specola. Palazzo Poggi è un ex istituto per le scienze inaugurato nel 1711. L istituto aveva molti laboratori interessati allo studio della scienza e dell architettura militare. Il museo, che abbiamo visitato, è diviso in varie sezioni: La Galleria delle Navi, le sale anatomiche(particolarmente dedicate all ostetricia), la sala dedicata alle scienze naturali e la sala astronomica. La prima tappa è stata la Galleria delle Navi che richiudeva in se vari modelli, costruiti in parte, dal maestro Dascia. I primi modelli che abbiamo incontrato sono stati il Vascello Inglese e La Fregata. La prima era un modello molto grande specializzato nel commercio e nelle azioni belliche. La Fregata, invece, viene chiamata così perché non era molto considerata, anche se era molto veloce. Abbiamo poi incontrato La Galera e la Royal Louis, un vascello da guerra. Abbiamo confrontato questi due modelli e siamo arrivati alla conclusione che il vascello è molto più grande e trasporta più merci, mentre La Galera ha i remi molto piccoli e ha lo scafo basso. Di fronte a questi meravigliosi modelli era rappresentato un planisfero di maiolica, che raffigurava i viaggi di James Cook.

Le navi incontrate trasportavano le prestigiose spezie provenienti dall Oriente. La guida ci ha fatto piacevolmente osservare e annusare questi affascinanti prodotti orientali. La prossima tappa visitata è stata La sala anatomica, ma prima di arrivarvi, abbiamo attraversato una stanza virtuale, una biblioteca(contenente 10000 volumi)e un interessantissima sala riguardante modelli di fortificazioni militare. Una volta arrivati alla Sala anatomica, la guida ci spiegò che lo scopo delle cere anatomiche era quello di insegnare alle infermiere come lavorare sul corpo umano. Ci sono ben 3 sale anatomiche: quella di ostetricia, quella delle cere anatomiche e quella avente la famosa Venerina.

La sala di ostetricia contiene moltissimi uteri di cera che sostituivano le nostre attuali ecografie. Le ostetriche vi lavoravano sopra, li manipolavano e vi studiavano per riuscire a risolvere tutti i problemi del feto. C erano molte vetrine che illustravano le posizioni fetali, i problemi dell utero e il momento del parto. La seconda sala illustra le cere anatomiche di Anna Morandi e suo marito. Questa sala viene anche chiamata teatro anatomico. La terza sala contiene la Venerina una ragazza di vent anni circa che fu interamente sezionata e che poi fu riprodotta in cera. I suoi organi furono tagliati e l utero ospitava un bambino di circa 2-3 mesi. E una cera ad incastro perché la parte superiore dei suoi organi e del suo corpo è conservata nella teca dove è posta. Allacciata a questa terza sala, si trova una stanza buia avente un buco sul tetto. La luce filtra da questa fessura, viene scomposta in un prisma, riflessa in uno specchio e infine genera un arcobaleno.

L ultima sala, da noi visitata, è il piccolo Museo di scienze naturali, conservante molti e preziosi resti di animali preistorici, piante essiccati e animali disidratati. C erano molti esemplari di pesci come il pesce palla, il pesce volante e il pesce istrice. Inoltre abbiamo incontrato coccodrilli., serpenti e squali. Nelle teche non mancavano minerali e pietre fossili. La visita a Palazzo Poggi si concluse con questa ultima stanza e, dopo un interessante giro di Bologna, ci siamo recati in una chiesa, situata al centro di una grande piazza. Qui è posta la famosissima meridiana che testimonia il moto di rotazione terrestre. Dopo il pranzo siamo ritornati al pullman che, nel giro di mezz ora o poco più, ci ha portato al Planetario chiamato S. Giovanni in Persiceto.

In un primo momento abbiamo visto il sole in diretta attraverso un telescopio e successivamente siamo entrati nel vero e proprio planetario e abbiamo osservato la notte stellata con tutte le sue costellazioni. La guida di nome Marco ci ha spiegato in modo molto interessante tutto ciò che c era da sapere sul sistema solare. Terminata l osservazione della volta stellata la guida ci ha portato nel museo tattile del planetario. Qui abbiamo avuto l occasione unica e irripetibile di toccare a mano nuda delle rocce spaziali e un pezzo di crosta lunare proveniente dal Mare della Tranquillità sulla Luna. La nostra esaltante gita si è conclusa con la visita di questo planetario.

L uscita è stata molto interessante per vari motivi: innanzitutto perché ho arricchito le mie conoscenze scientifiche e poi perchè è stato molto divertente stare in compagnia con i miei compagni di scuola. E stato senza dubbio molto interessante visitare Bologna, ma la cosa che più mi ha affascinato è stata la visita della sala di ostetricia e il planetario. Toccare la Luna e vedere il Sole in diretta è stato molto emozionante. Consiglierei a tutti, anche a un non appassionato di scienza, la visita a Palazzo Poggi, al Planetario e di Bologna. Tornati a scuola i professori ci hanno chiesto le nostre valutazioni sulla gita e la professoressa Baldini ha discusso un po con noi sulle conoscenze acquisite in gita. Museo delle Navi 3C Il Museo delle Navi è una prodigiosa galleria, che si trova all interno di Palazzo Poggi e conserva una vasta collezione di antichi modelli in scala delle navi utilizzate più frequentemente nei secoli XVII e XVIII. I modelli esposti riproducono fedelmente vascelli da guerra che hanno solcato i mari, anche lungo le rotte oceaniche, galeoni destinati agli scambi commerciali, perciò progettati per fare lunghi viaggi, navi reali protette da circa un centinaio di cannoni e ornate da statue dorate, e infine navi sacrificali, cioè navi cariche di polvere da sparo che si lanciavano contro gli obiettivi nemici. Lo scopo di questi modellini era di mostrare come dovevano essere poste le travi dello scafo, per studiare nuovi modi di costruire le navi, perciò in molti modellini veniva anche aperto lo scafo per fare una specie di sezione della nave.

Costruire questi modellini poteva richiedere anche anni di lavorazione perché si dice, addirittura, che i costruttori si dedicassero anche all arredamento interno delle cabine, ma non solo: infatti la costruzione di queste navi richiedeva grandi quantità di legno e tessuto per le vele, se si pensa che i modellini potevano raggiungere 1 metro di lunghezza per oltre 1 metro di altezza. Solo che, a causa dell impossibilità di vedere con i propri occhi l interno della nave, c è chi ha pensato di introdurre una microcamera nello scafo. Infine abbiamo anche notato che, per la notevole difficoltà di costruzione, alcuni modelli non erano perfettamente in proporzione. Un esempio di ciò è il Galeone Mediceo, il più deteriorato di tutti, il cui armamento è di grandezza sproporzionata rispetto ad altre parti della nave, ed è inoltre posizionato malamente (infatti i due cannoni di prua tirano verso poppa).