Bologna, 29 Maggio 2 0 0 8 Zone di Protezione delle acque sotterranee: aree di ricarica nel territorio di pedecollina- pianura della Provincia di Bologna. Paolo Severi, Luciana Bonzi Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli Direzione generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Regione Emilia-Romagna S a l a d e l C o n s i g l i o d e l l a P r o v i n c i a d i R e g g i o E m i l i a
Zone di protezione della acque sotterranee pianura e pedecollina (P.T.A. RER) Realizzazione a cura di Regione Emilia-Romagna (Servizio Tutela Acque e Servizio Geologico) e ARPA RER (Ingegneria Ambientale). Approvazione Assemblea Legislativa della RER nel 21/12/2005 individuate sulla base di studi geologici, idrogeologici ed idrochimici, sono costituite dalle seguenti zone: zone A (verde scuro): aree di ricarica diretta, l acquifero è connesso con la superficie topografica e si trova in condizione di falda libera; zone B (verde chiaro): aree di ricarica indiretta, transizione tra il settore A, e la zona in cui l acquifero principale non è più connesso con la superficie topografica. Rappresenta la zona in cui la falda è semi confinata; zone C (verde brillante): microbacini imbriferi in diretta contiguità con fascia A e B; zone D (barrato): area di pertinenza degli alvei fluviali compresa all interno dell area A e B.
Zone di protezione della acque sotterranee pianura e pedecollina (P.T.A. RER) zone A (verde scuro): area di ricarica diretta zone B (verde chiaro): area di ricarica indiretta zone C (verde brillante): microbacini contigui ad A e B; zone D (barrato): area pertinenza alvei fluviali. Area da sottoporre ad approfondimenti
Obiettivo del nostro lavoro: definire il limite del settore B nella zona da sottoporre ad approfondimenti definire meglio il settore A, B e C in tutto l areale della Provincia di Bologna, nel rispetto della metodologia indicata nel PTA regionale definire il settore D con un criterio non geometrico ma geologico Gruppo di lavoro:servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della Regione Emilia- Romagna - Settore Ambiente Servizio Tutela Ambientale della Provincia di Bologna. Convenzione apposita tra Regione Emilia-Romagna e Provincia di Bologna Metodologia seguita Si è fatto riferimento alla metodologia indicata nel Piano regionale. Per la definizione dei settori A e B: B Analisi della cartografia geologica disponibile: distribuzione degli acquiferi in superficie e nel sottosuolo; Analisi dei dati qualitativi e quantitativi delle acque sotterranee: entità delle oscillazioni piezometriche e andamenti dei nitrati; Analisi degli studi per la realizzazione della nuova cartografia di vulnerabilità regionale: andamento delle ghiaie e capacità di attenuazione del suolo. Sono stati inoltre considerate: Analisi dei dati disponibili sulla geochimica isotopica delle acque sotterranee Analisi cartografie di vulnerabilità acquiferi disponibili: carte pubblicate dal CNR Analisi delle elaborazioni piezometriche di dettaglio disponibili
Definizione del settore C: la distribuzione dei bacini imbriferi di primaria alimentazione dei settori A e B. Definizione del settore D (area( di pertinenza degli alvei fluviali compresa all interno dell area A e B): l alimentazione da corso d acqua, abbondante e di buona qualità, rappresenta un elemento di elevata positività per il mantenimento di buone caratteristiche chimiche delle acque sotterranee. Le acque dei fiumi hanno infatti un potere diluente nei confronti di eventuali sostanze inquinanti presenti nell acquifero, quindi le aree dove avviene questo trasferimento di acque dal fiume alle falde va attentamente tutelato. Per la loro definizione si sono utilizzate le aree limitrofe ai corsi d acqua in cui fossero presenti ghiaie affioranti e connesse con gli acquiferi, e i terrazzi alluvionali più recenti ed addossati ai fiumi. Nelle zone di pianura dove non erano presenti né ghiaie né terrazzi alluvionali, si è pensato di continuare ad utilizzare il criterio geometrico già contenuto nel PTA Regionale.
Tutti i lavori hanno inoltre beneficiato dei numerosi studi geologici sul sottosuolo della pianura bolognese realizzati nel corso degli ultimi anni Studio della conoide alluvionale del fiume Reno per la realizzazione di un modello idrogeologico per la gestione sostenibile delle risorse idriche. Regione Emilia Romagna, la Provincia di Bologna, il Comune di Bologna, l Autorità di Bacino del Reno ed HERA s.p.a., con la collaborazione di ARPA ER Ingegneria Ambientale
RENO distribuzione degli acquiferi Sezioni geologiche per la ricostruzione degli acquiferi
64 punti per la piezometria (oscillazioni stagionali ampie indicano appartenenza alle aree di ricarica) 49 punti per la qualità (rapide variazioni della qualità indicano appartenenza alle aree di ricarica) 21 punti per la goechimica-isotopica (variazioni del contenuto nel O18 indicano apporti stagionali di acqua e quindi appartenenza alle aree di ricarica)
Altre basi date analizzate
Nuovi limiti delle Zone di Protezione delle acque sotterranee: aree di ricarica nel territorio di pedecollina-pianura della Provincia di Bologna. Nuovi Vecchi A B C D Sulla base della metodologia adottata l estensione delle aree di protezione definite nella pedecollina e pianura della Provincia di Bologna è la seguente: per il settore A 71 km 2 (rispetto a 38 km 2 del PTA regionale ) per il settore B 273 km 2 (rispetto a 259 km 2 + 35 km 2 del PTA regionale - settore B e settore B da sottoporre ad approfondimenti) per il settore C 179 km 2 (rispetto a 137 km 2 PTA regionale) I limiti del settore D 50 km 2 (rispetto a 32 km 2 PTA regionale)
BO 21-00 Riposizionamento del limite di valle delle zone B in relazione ai dati della rete di monitoraggio delle acque sotterranee Il pozzo BO21 mostra delle variazioni stagionali ampie (maggiori di 2 metri) indicative di prossimità alle zone di ricarica Lo stesso pozzo è stato oggetto di indagine geochimica-isotopica (O18), i valori delle 2 campagne eseguite indicano che il pozzo in questione risente di una buona ricarica stagionale
Linea rossa: vecchio limite Riposizionamento del limite di valle della zona A in relazione alla presenza di ghiaie affioranti e connesse con gli acquiferi sottostanti (dati dalla carta geologica in scala 1:25.000) Area rosa: nuovo limite
Riposizionamento del limite di monte delle zone B in relazione al limite di affioramento degli acquiferi nella zona pedemontana (dati dalla carta geologica 1:10.000) Linea blu: vecchio limite Area verde: nuovo limite
Riposizionamento del limite di valle delle zone B in relazione ad indicazione di elaborazioni piezometriche di dettaglio (dati Dott. G. Viel) Linea blu: vecchio limite Linea verde: nuovo limite
GRAZIE!! Paolo Severi Luciana Bonzi Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna