Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE: esempio di programmazione partecipata tra servizi intra ed extra aziendali.

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Transcript:

Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE: esempio di programmazione partecipata tra servizi intra ed extra aziendali. Dott.ssa Laura Marinaro Coordinatore PLP ASL CN2 Alba, 18 novembre 2016

www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2559

www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2559

10 Programmi 1. Guadagnare Salute Piemonte: Scuole che Promuovono Salute 2. Guadagnare Salute Piemonte: Comunità e ambienti di vita 3. Guadagnare Salute Piemonte: Comunità e ambienti di lavoro 4. Guadagnare Salute Piemonte: Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario 5. Screening di popolazione 6. Lavoro e salute 7. Ambiente e salute 8. Prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili 9. Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare 10. Governance, organizzazione e monitoraggio del Piano Locale della Prevenzione

10 Programmi Oltre 100 Schede - AZIONI Molte Azioni prevedono iniziative multisettoriali

I PRINCIPI SU CUI SI FONDA IL PIANO: - La centralità della salute, diritto di ogni individuo e interesse della collettività; - L equità sociale e le uguali opportunità di salute per tutti; - Il coinvolgimento degli enti locali per sfruttare al meglio il potenziale di salute in tutte le politiche anche non sanitarie; - La comunicazione e l ascolto; - L integrazione tra i servizi del sistema socio-sanitario e la collaborazione con tutte le componenti istituzionali del tessuto sociale e il volontariato; - L efficacia e l appropriatezza, con l applicazione dei principi dell evidenza scientifica, dell azione per priorità di salute e della trasparenza delle scelte; - La sostenibilità degli interventi; - La responsabilizzazione e la partecipazione di tutti gli operatori sanitari.

STRATEGIE E BISOGNI DI SALUTE Gli obiettivi prioritari sono definiti attraverso l analisi di contesto e l identificazione dei determinanti/fattori di rischio per: - Ridurre il carico di malattia rafforzando il contributo da parte del servizio sanitario al sistema di welfare (obiettivi correlati alla riduzione della mortalità prematura da MCNT, alla riduzione degli incidenti e delle malattie professionali nonché alla promozione dell invecchiamento attivo); - Investire sul benessere dei bambini e giovani (promozione di stili di vita salubri, perseguimento del benessere mentale, l assunzione di comportamenti di rifiuto delle dipendenze e dei comportamenti a rischio); - Rafforzare il patrimonio comune di pratiche preventive efficaci (come ad es. interventi nei luoghi di vita e di lavoro, ma anche nel campo della prev. mal infettive, vaccinazioni, sicurezza alimentare..); - Rafforzare e mettere a sistema l attenzione ai gruppi fragili ; - Considerare l interazione tra condizioni socioeconomiche e culturali e stile di vita in un approccio per setting finalizzato a modificazioni organizzative, culturali e di salute.

L ORGANIZZAZIONE PER L ATTUAZIONE DEL PRP/PLP - Il PRP non riguarda solo i Dipartimenti di Prevenzione; - I Dipartimenti di Prevenzione hanno un ruolo fondamentale per assicurare un approccio di sanità pubblica; - Il PRP è parte integrante della programmazione delle ASL e va calato nei piani di attività; - Il PRP richiede un assetto organizzativo che individui soggetti, ruoli e responsabilità; - Il PRP richiede un adeguato coordinamento e governo regionale/locale che garantisca il funzionamento della cerniera regione-aziende sanitarie, lo sviluppo di azioni trasversali a supporto dell attuazione locale, secondo una visione d insieme e in un quadro complessivo di sostenibilità.

LIVELLO REGIONALE - Direzione Sanità Settori Regionali - CORP (Coordinamento Operativo Regionale della Prevenzione): tra i componenti i Referenti dei PLP aziendali,. - Individuazione Coordinatore e Referenti dei Programmi regionali PRP - Gruppo di monitoraggio e valutazione del PRP LIVELLO LOCALE Le Direzioni Aziendali hanno formalizzato: COORDINAMENTO AZIENDALE DEL PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE (PLP) E DEL PIANO AZIENDALE INTEGRATO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE (PAISA) 2015-2018: INDIVIDUAZIONE COORDINATORI E GRUPPI di PROGETTO. Sono stati individuati: Coordinatori PLP e PAISA 2015-2018 Referenti di ciascuno dei Programmi PLP Gruppi di lavoro per ciascun Programma

Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE a - Atto di programmazione predisposto dalle ASL in attuazione a quanto previsto dal PRP; b - Rappresenta il contributo di ogni azienda all attuazione degli interventi di prevenzione e promozione salute del PRP attraverso: - l integrazione tra servizi sanitari delle aziende; - la costruzione di reti e alleanze con enti e associazioni locali; - la costante attenzione all efficacia e sostenibilitàeconomico-organizzativa e al contesto sociale territoriale

Il PRP/PLP e la sfida della partecipazione La costruzione del PRP/PLP deve avvenire all interno di un percorso partecipato, avviato già in fase di predisposizione del piano, per coinvolgere in modo attivo enti, stakeholders, associazioni e cittadini e favorire una progettazione comune e condivisa. Il percorso di partecipazione deve proseguire per tutta la durata del PRP/PLP, all interno di un quadro organico in cui si integrano sinergie regionali e locali. Individuazione e costruzione dei luoghi della partecipazione : Tavoli con la scuola; Comunità ed Enti locali; Associazioni di categoria etc..

Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE

Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE

Considerazioni conclusive PRP/PLP rappresentano nel loro insieme una sfida ma anche una grande opportunità (è pur vero che un piano che si deve realizzare a isorisorse chiede alla sanità un corretto orientamento delle risorse e un forte gioco di squadra!) Le sfide si possono vincere mettendo insieme organizzazione, strumenti, metodo, condivisione a più livelli, monitoraggio e governo Presidiare la coerenza d insieme Rafforzare la rete della prevenzione e promuovere momenti di confronto tra soggetti coinvolti, per socializzare, condividere, sviluppare sinergie a tutti i livelli, migliorare la sostenibilità del sistema Contrastare le disuguaglianze