C O M U N E DI N O R M A Piazza I Maggio, 13 04010 Tel. 0773/352808 Fax 0773/354186 www.comunedinorma.it P.I. 00125240598



Documenti analoghi
REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER DISABILI ART. 2 FINALITA DEL CENTRO

INDICE. Art. 1 Obiettivi pag. 2. Art. 2 L Utenza: caratteristiche e bisogni pag. 3. Art. 3 Caratteristiche strutturali degli ambienti pag.

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA MEDAGLIA D ARGENTO AL VALOR CIVILE REGOLAMENTO CENTRO DIURNO DISABILI L AGORA

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE

Piano di Zona La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

COMUNE DI MORBEGNO REGOLAMENTO INERENTE IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) (Provincia di Sondrio)

Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA

Comune di Monchio delle Corti

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

) NOMI (TN)

L. 162/ , , ,

REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ASILO NIDO COMUNALE

AREA MINORI. Gli interventi espletati comprendono attività come:

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

Comune di Morlupo Provincia di Roma REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO

COMUNE DI CALASCIBETTA PROVINCIA REGIONALE DI ENNA

Sostegno e Accompagnamento Educativo

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (art. 10 del D.Lgs. n.

CORSI RICONOSCIUTI REGIONE LAZIO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

IL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE

Funzionigramma Comunità Panta Rei

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI RIVOLTI A PERSONE DISABILI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

Comune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino. Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori:

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

QUESTIONARIO DI RILEVAZIONE SULL ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA A FAVORE DI DISABILI

TRA. La LAVORARE INSIEME Cooperativa Sociale con sede in Almè (BG) Passaggio della

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico.

REGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune

l Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ;

REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

COMUNE DI CASPERIA ( Provincia di Rieti ) CAP comunedicasperia@libero.it Tel. (0765) / Fax REGOLAMENTO

Modello di relazione sull erogazione del servizio di assistenza domiciliare anziani e diversamente abili

Consiglio Regionale della Toscana

COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

ASSOCIAZIONE ONLUS L OASI DI TORRETTA CAMPOBELLO DI MAZARA

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST

REGOLAMENTO GENERALE PER L ASILO NIDO PARTE PRIMA ART. 1)- ISTITUZIONE

Approvato con deliberazione di G.C. n.66 del Regolamento di Spazio Autismo. Nascita. Soggetti coinvolti

OGGETTO REQUISITI DI PARTECIPAZIONE EVENTUALI TITOLI PREFERENZIALI

REGOLAMENTO. (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) ITALA Motore di Impresa 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

Città di Pomezia Provincia di Roma REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER IL SUPERAMENTO DELL HANDICAP

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO GIOCO EDUCATIVO COMUNALE

SCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI

Transcript:

C O M U N E DI N O R M A Piazza I Maggio, 13 04010 Tel. 0773/352808 Fax 0773/354186 www.comunedinorma.it P.I. 00125240598 SETTORE 3: POLITICHE SOCIALI E CULTURALI REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO DISABILI APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. DEL 1

INDICE ART. 1 - Identità del centro disabili ART. 2 - Finalità del Centro ART. 3 - Prestazioni ART. 4 - L utenza caratteristiche e bisogni ART. 5 - Gestione sociale del Centro ART. 6 - Equipè multidisciplinare ART. 7 - Le attività del Centro ART. 8 - Apertura del Centro ART. 9 - Rapporto con le famiglie degli utenti ART. 10 - Il Personale ART. 11 - Documentazione del Centro. ART. 12 - Ammissioni, verifiche e dimissioni ART. 13 - Assicurazioni ART. 14 - Controllo ART. 15 - Entrata in vigore ART. 16 - Pubblicità ART. 17 - Reclami ART. 18 - Tutela dei dati. 2

Art. 1 Identità del Centro Disabili 1. Presso i locali di proprietà del Comune di Norma in Via Frumale n. 1 denominato Centro Socio Sanitario E.La Penna, svolge le proprie attività il Centro Diurno per disabili R.Vitelli. 2. Il Centro Diurno per disabili secondo quanto previsto dalla Legge 104/92, e successive modificazioni ed integrazioni, si configura quale spazio idoneo a favorire il processo di crescita e di integrazione sociale di persone disabili, fornendo loro valide occasioni per sviluppare e/o migliorare le capacità relazionali e i legami che l individuo instaura con la comunità di appartenenza Art. 2 Finalita del centro 1. Il Centro svolge una funzione socio-educativa sul singolo individuo, mirata a recuperare le capacità fisiche ed intellettuali residue per migliorarne il livello di interrelazione e d inserimento sociale. 2. Il Centro prevede: - interventi integrati assistenziali educativi e sanitari a rilevanza sociale così come definito ai sensi del DPCM 14.02.2001 - sostegno e coinvolgimento della famiglia nell opera socio-educativa per evitare l istituzionalizzazione del disabile - integrazione del disabile nell ambiente sociale esterno. Art. 3 Prestazioni 1. Per realizzare tali finalità assicura le seguenti prestazioni: - Ospitalità - Accudimento alla persona - Attività di osservazione e orientamento mirate a : o educazione del soggetto all autonomia personale; o mantenimento nell utente delle capacità psichiche, sensoriali, motorie e manuali residue; o miglioramento e sviluppo delle competenze linguistiche logico operative, critiche, estetiche, motorie e delle abilità manuali; o inserimento degli utenti nel contesto territoriale e creazione di programmi individualizzati con obiettivi a breve e lungo termine, in collaborazione con l A.S.L.; - Creazione di gruppi di lavoro multidisciplinari per l osservazione e verifica delle dinamiche relazionali; 2. Inoltre può essere previsto il servizio di trasporto dal domicilio del disabile alla struttura e viceversa per coloro che ne necessitano. Art. 4 L utenza caratteristiche e bisogni 1. Al Centro diurno saranno ammessi con le procedure del presente regolamento minori e adulti ultra diciottenni affetti da disabilità lieve, medio grave di tipo psichico, fisico e psicofisico; 3

2. Per ogni utente inserito nel Centro dovrà essere studiato un piano individuale specifico d intervento nell area della socializzazione, al fine di promuovere la crescita personale a diversi livelli di autonomia (personale, formativa, lavorativa, ecc ) partendo dal rispetto di capacità e traguardi già raggiunti dall individuo. 3. Tali piani dovranno essere redatti dall equipe multidisciplinare del Centro, che in pieno accordo con gli operatori definirà le attività da proporre specificandone i risultati. Adeguata informazione sul fine degli interventi adottati dovrà essere data alle famiglie degli utenti. Il Centro dovrà adoperasi per coinvolgere le famiglie quali parti attive per la piena riuscita degli interventi stessi. Art. 5 Gestione sociale del Centro 1. Il Centro Diurno potrà essere gestito: - attraverso convenzioni con Enti, Associazioni, Cooperative sociali iscritte all apposito Albo Regionale; - mediante gestione diretta; - mediante gestione mista. 2. L attività di programmazione, controllo e verifica del servizio viene comunque espletata dall ufficio dei Servizi Sociali del Comune. Art. 6 Equipe Multidisciplinare 1. Al fine di garantire un efficace funzionamento la struttura si avvale della collaborazione di un EQUIPE MULTIDISCIPLINARE costituita da: - Assistente Sociale - Psicologo - Assistenti educative - Animatore socio-culturale - Ausiliari e volontari 2. L ASSISTENTE SOCIALE è il Coordinatore dell equipe, con il compito tra l altro di trasferire al personale del Centro le direttive necessarie all attuazione della programmazione. Convoca i genitori periodicamente per relazionare sui programmi e le risultanze delle attività del Centro. 3. Lo PSICOLOGO è Responsabile degli interventi di propria competenza svolgendo in particolare le seguenti azioni in collaborazione e d intesa con l Assistente Sociale Coordinatore: - definisce le modalità di attuazione degli interventi individuali sulla base delle indicazioni contenute nelle diagnosi funzionali dell A.S.L. o (se utenti minori) dagli interventi previsti nei Piani di Intervento Individualizzati (P.E.I.); - verifica che la programmazione attuata dal personale del Centro avvenga nel rispetto degli obiettivi e delle finalità previsti dai progetti individualizzati; - verifica l andamento del servizio erogato, coordina e stabilisce rapporti con le altre agenzie educative del territorio; - definisce la programmazione comune delle iniziative e le finalità del Centro; 4

Art. 7 Le attività del Centro 1. Le attività programmate dal Centro dovranno essere mirate alla realizzazione degli interventi di cui all art.1 del presente Regolamento, dall art. 1 all art. 6. Esse dovranno essere distinte in: - ATTIVITA INTERNE AL CENTRO. Il programma di attività proposte dal Centro dovrà tener conto dei singoli progetti individuali e dal progetto più complessivo che coinvolge tutto il gruppo con obiettivi di socializzazione e di autonomia. - ATTIVITA PROIETTATE ALL ESTERNO. Il Centro dovrà promuovere interventi, in ambito territoriale, quali ad esempio: a) incontri periodici per sensibilizzare la comunità locale sulle specifiche problematiche della disabilità; b) mostre o ogni altro tipo di manifestazione per far conoscere le attività svolte all interno del Centro; c) educazione alla fruizione di strutture e servizi presenti sul territorio; d) inserimento dei disabili in iniziative culturali, sportive e di tempo libero del territorio; e) organizzazione di visite guidate sul territorio e nei dintorni per ampliare l esperienza e confrontarsi con altre realtà; f) formazione in situazione di disabili idonei ad un percorso lavorativo; g) corsi di formazione organizzati dagli Enti competenti; Art. 8 Apertura Del Centro 1. Il centro resta aperto per l arco di 11 mesi l anno. La struttura svolge in via ordinaria le proprie attività per 5 pomeriggi e tre mattina a settimana. 2. Ogni utente usufruirà della struttura in base al progetto individualizzato che stabilirà tempi e modalità dell intervento. Art. 9 Rapporto con le famiglie degli utenti 1. Premesso che la famiglia ha un ruolo importante nel coadiuvare l opera educativa, riabilitativa e di integrazione sociale che il Centro si propone, è necessario un costante coinvolgimento della stessa nella formulazione dei piani di intervento e nella verifica dei risultati ottenuti. Art. 10 Il Personale 1. Il Centro deve garantire un rapporto di continuità tra gli operatori che svolgono funzioni educative e gli utenti a loro affidati, anche per meglio attuare i progetti individualizzati programmati. 2. Il personale impiegato nell EQUIPE MULTIDISCIPLINARE, oltre all Assistente Sociale coordinatore ed allo psicologo di cui all art. 6, sarà costituito da: - ASSISTENTI EDUCATIVI. Gli assistenti educativi intervengono accanto ad una persona con disabilità fisica per aiutarla negli atti quotidiani, compensando i suoi limiti funzionali, permettendole di realizzare le attività che quest ultima avrebbe realizzato da sé se non fosse fisicamente compromessa, nonché di integrarsi e partecipare alla vita sociale. 5

Pertanto l assistente educativo dovrà svolgere le seguenti attività: a)- volte alla compensazione delle disabilità fisiche: igiene personale, abbigliamento, alimentazione e preparazione dei pasti, mobilità, manipolazione; b)- volte all integrazione e alla partecipazione alla vita sociale da parte della persona disabile; c)- volte alla realizzazione di attività relative alle aree della comunicazione, del movimento, della cura della persona, della relazione interpersonale; - ANIMATORE SOCIO-CULTURALE. L animatore socio-culturale dovrà svolgere le attività socio-ricreative ed educative (attività ludiche, ricreative e di laboratorio, gite, visite culturali, attività sportive, tutoraggio per inserimenti lavorativi, percorsi per l autonomia). Pur dovendo operare con ruoli e mansioni non rigidamente distinti ma adeguatamente flessibili ed intercambiabili, in linea indicativa, mentre gli Assistenti si occuperanno prevalentemente dell attività di cura della persona, l Animatore, con il supporto delle Assistenti, si occuperà delle attività socio-ricreative ed educative; Gli operatori del Centro Diurno inoltre dedicano anche una quota tempo mensile predefinita alle attività di riunione di aggiornamento e verifica organizzate dal Coordinatore, nell ambito dell equipe multidisciplinare. 3. In base alla gravità dell utenza il numero degli educatori e/o operatori potrà essere integrato da ulteriore personale con caratteristiche di: - volontari che svolgeranno la loro opera integrandosi nell organizzazione in un tempo ben definito, sulla base dei progetti individualizzati - operatori per i servizi di pulizia e cura degli ambienti. I profili professionali da assumere a riferimento sono quelli definiti dalle normative nazionali, e dai contratti di comparto. Art. 11 Documentazione del Centro 1. Il Centro, attraverso l Equipe Multidisciplinare, dovrà tenere la seguente documentazione, custodita in apposito armadio di sicurezza: - registro giornaliero delle presenze degli utenti; - registro giornaliero degli operatori con indicazione dei turni di lavoro, degli orari e delle mansioni svolte; - cartelle personali degli utenti contenenti i seguenti documenti: a) schede d ingresso; b) relazioni varie; c) prescrizione medica di assunzione dei farmaci indicante: il nome del farmaco, la dose prescritta, l orario di somministrazione e la durata della prescrizione; - scheda delle annotazioni giornaliere individuali necessarie per le riunioni di verifica e per le consegne tra operatori; - programma del Centro, comprensivo di attività ed orari; - regolamento interno; - tabella dietetica approvata dagli organi competenti dell A.S.L. da tenere esposta; - documentazioni inerenti ammissioni o dimissioni degli utenti; - ogni altro documento previsto dalle vigenti leggi in materia igienico sanitaria amministrativo contabile. 6

Art. 12 Ammissioni, verifiche e dimissioni 1. AMMISSIONE. L ipotesi/richiesta di inserimento di un soggetto portatore di handicap nel Centro Diurno sarà subordinata alla valutazione del Servizio Sociale del Comune di Norma, eventualmente d intesa con l ASL. 2. VERIFICHE. L Assistente Sociale in qualità di Coordinatore tecnico terrà incontri periodici con gli operatori del centro diurno per una verifica approfondita del progetto precedentemente individuato ed una sua messa a punto in base alle osservazioni fatte ed agli elementi acquisiti durante il primo periodo di osservazione. Lo psicologo svolgerà per incontri periodici il gruppo di operatori del Centro al fine di favorire la comunicazione relazionale. Deve essere concordato un calendario annuale minimo di incontri strutturati tra gli operatori del Centro, gli operatori del territorio e i familiari dei disabili. Il numero previsto sarà di due all anno 3. DIMISSIONI. Le dimissioni dal Centro avverranno per i seguenti motivi: - rinuncia dell utente e/o della famiglia all inserimento al Centro; - realizzazione di un progetto individualizzato e reperimento opportunità integrazione esterna; -accertamento dell Equipe Multidisciplinare dell inadeguatezza del Centro alle necessità dell utente. Art. 13 Assicurazioni Il Centro dovrà provvedere alle assicurazioni di legge a favore degli utenti ivi inseriti, compresa la responsabilità civile per danni verso terzi Art.14 Controllo L Amministrazione Comunale si riserva in qualsiasi momento di verificare l attività e l organizzazione del Centro, anche attraverso l acquisizione della documentazione predisposta dall Equipe Multidisciplinare Art. 15 Entrata in vigore Il presente regolamento, unitamente all atto di approvazione, è pubblicato per quindici giorni consecutivi mediante affissione all albo pretorio comunale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello che conclude tale pubblicazione. Art. 16 Pubblicità Copia del presente regolamento, ai sensi dell art. 22 della L. 241/90, va tenuta a disposizione del pubblico perché possa prenderne agevolmente visione 7

Art. 17 Reclami I familiari degli utenti possono presentare per iscritto al Responsabile dei servizi sociali proposte e reclami riguardanti il funzionamento del servizio ai quali va data risposta entro trenta giorni. Art. 18 Tutela dei dati. I dati personali degli utenti del Centro Diurno vengono trattati per tutti gli adempimenti connessi e consequenziali con l utilizzo di procedure anche informatizzate nel rispetto del D.Lgs. n. 196 del 30.06.2003. La modulistica predisposta per le domande di ammissione contiene l informativa prevista dall art. 13 del decreto legislativo richiamato. 8

9