AGRIFONDO MUTUALISTICO ASSOCIAZIONE MUTUALISTICA DEI CONDIFESA DEL VENETO e FRIULI V.G. Padova Via F.S. Orologio 6 tel. 049-8077630 fax 049-8071324



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AGRIFONDO MUTUALISTICO ASSOCIAZIONE MUTUALISTICA DEI CONDIFESA DEL VENETO e FRIULI V.G. Padova Via F.S. Orologio 6 tel. 049-8077630 fax 049-8071324 REGOLAMENTO

FONDO MUTUALISTICO DANNI DA ANIMALI SELVATICI costituito dall Associazione PREMESSA La presenza di aree poco antropizzate quali i boschi, i corsi d acqua, le zone umide e quant altro in prossimità delle aree coltivate può determinare una non sempre facile convivenza tra le due entità. Se da una parte la presenza di zone naturalistiche o similari riveste una innegabile importanza per la salvaguardia dell habitat delle specie selvatiche, dall altra anche l attività agricola rivendica la preservazione delle proprie produzioni frutto di impegno umano e finanziario. Le aree interessate dal presente fenomeno riguardano tutta la pedemontana veneta e friulana, fascia che separa la parte a nord con forte connotazione naturalistica da una parte sud marcatamente antropizzata in funzione di una intensa attività produttiva ivi compresa quella agricola. A seguire: i tanti corsi d acqua con relative golene, i cinque parchi naturalistici del Veneto e i due del Friuli Venezia Giulia (Monti Lessini, Colli Euganei, Fiume Sile, Delta del Po Veneto, Dolomiti Bellunesi, Dolomiti di Ampezzo, Dolomiti Friulane e Prealpi Giulie) le zone umide a ridosso delle lagune veneta e friulana, dei laghi, nonché tutte le zone limitrofe ai boschi di recente costituzione in forza di progetti finanziati da Regioni e Comunità Europea. Le occasioni di contatto tra le due entità riguardano una porzione di territorio certamente molto estesa che vede, di tanto in tanto, il verificarsi di spiacevoli situazioni a carico delle produzioni agricole ad opera delle specie animali più diverse. Tra queste vanno ricordate: La selvaggina: lepri, fagiani e altre specie meno note. I volatili selvatici: corvi, cornacchie, colombi, colombacci, gazze ecc. I roditori: arvicole, topi, ratti e nutrie. Gli ungulati: cinghiali, cervi, caprioli, daini. 1

Le perdite di prodotto causate dalle specie riportate non sono diversamente controllabili in quanto altri metodi, di carattere preventivo non hanno sortito risultati, né sono pensabili azioni di abbattimento peraltro non di competenza della componente imprenditoriale agricola Le richieste risarcitorie effettuate in passato da parte di tanti produttori agricoli hanno trovato accoglienza parziale o nulla, sulla base di iniziative di singoli Enti Territoriali, ma con modalità e tempi non rispondenti alle esigenze delle aziende danneggiate. Sulla base di quanto sopra espresso e su specifica sollecitazione degli stessi produttori agricoli, i Condifesa del Veneto e del Friuli V.G., associati in AGRIFONDO MUTUALISTICO, deliberano quanto segue: 2

REGOLAMENTO Art. 1 L Assemblea dei Soci dell Associazione con sede in Padova, ai sensi del comma 3 dell art. 2 dello Statuto, vista apposita delibera del Consiglio di Amministrazione, ha deliberato la costituzione e l avvio di un fondo denominato FONDO MUTUALISTICO DANNI DA ANIMALI SELVATICI, di seguito denominato Fondo, che sarà allocato nel bilancio tra i debiti. Art. 2 Il Fondo ha come scopo il ristoro degli eventuali danni subiti dalle produzioni agricole, nei limiti della disponibilità del Fondo stesso, in modo che gli imprenditori agricoli associati ai Condifesa recuperino le perdite causate dalle specie selvatiche menzionate in premessa. Le coltivazioni oggetto del presente progetto mutualistico sono tutte le colture assicurabili, previste nel Piano Assicurativo Nazionale, escluse le produzioni in vivaio per le quali, vista l entità dei valori e i danni potenziali, è più idoneo un sistema di difesa attiva. Per le colture arboree l intervento del Fondo riguarda il danno causato al frutto pendente e alla pianta in produzione dal terzo anno di impianto per i fruttiferi e dal secondo anno per la vite. Le adesioni al predetto fondo devono essere redatte dai produttori associati ai Condifesa su apposito modulo. La durata della copertura dell adesione copre il ciclo produttivo e nel caso dei seminativi, una sola risemina. Art. 3 Il Fondo è alimentato da contributi a fondo perduto appositamente versati dopo la costituzione e per tutto il periodo di funzionamento da: a) Soci; b) da imprese associate agli Organismi Soci; c) da Stato, Regioni, Province, Comuni, Camere di Commercio ed altri Enti territoriali; d) da qualsiasi soggetto che abbia interesse alla tutela del patrimonio, del reddito delle aziende agricole. 3

Art. 4 Il versamento di contributi al Fondo non è equiparabile al premio assicurativo e non dà alcun diritto sinallagmatico ai soggetti versanti. Art. 5 I contributi versati di cui alla lettera b) dell Art. 3, possono essere raccolti dai Soci dell Associazione. Art. 6 Le domande di ristoro del danno, per la reintegrazione di perdite subite, potranno essere presentate al Consiglio per conto dei propri associati, dai Soci Condifesa. Le domande di ristoro del danno dovranno documentare, con le modalità stabilite dal Consiglio, i danni patiti non coperti da contratto di assicurazione. Art. 7 Il Consiglio di Amministrazione di Agrifondo, terminata l annata in corso: a) esamina le domande pervenute relative ai danni accertati e decide l importo che sarà erogato a ciascun richiedente; b) prende atto degli importi ammessi per le singole richieste nel loro complesso e delibera, tenuto conto di come è stato alimentato il Fondo, di quanta parte della disponibilità del Fondo stesso sarà utilizzata per il ristoro del danno. Art. 8 Il Consiglio di Amministrazione, entro trenta giorni dalla delibera di cui al punto precedente, liquiderà i contributi assegnati. Art. 9 Eventuali interventi contributivi erogati da Enti locali, quali Comuni Province, Regioni o altri Enti territoriali, saranno finalizzati esclusivamente a favore delle imprese agricole del rispettivo territorio di competenza in cui insistono le produzioni tutelate. 4

Art. 10 Qualora cause di forza maggiore e mutazione della situazione economico sociale del settore agricolo rendessero non raggiungibile lo scopo di questo Fondo Mutualistico, con decisione dell Assemblea Ordinaria dei Soci, il Fondo sarà sciolto ed il suo avanzo sarà destinato secondo gli scopi dell associazione previsti all art. 2 dello Statuto. Art. 11 L Assemblea dei Soci di Agrifondo, su proposta del Consiglio di Amministrazione, annualmente determina l entità contributiva da porre a carico delle imprese aderenti. Art. 12 L adesione al Fondo da parte dell imprenditore agricolo Socio di Condifesa, comporta l obbligo di sottoscrivere una copertura assicurativa contro le avversità per le stesse produzioni e superfici con una delle Compagnie di Assicurazione che hanno sottoscritto una convenzione con il Consorzio. Detta Compagnia deve garantire l'adesione dei propri clienti soci del Condifesa a condizioni che siano salvaguardati i principi che garantiscano l'antiselezione del rischio, (es. tutti i Soci di Condifesa, clienti di un broker/agenzie o di una singola agenzia, ecc.). Art. 13 Applicazione delle franchigie 1. Non viene applicata nessuna franchigia per i danni ai seminativi in fase iniziale (liquidazione massima di 250 /ha;) 2. Per i danni che verificano in fase più avanzata, sia per i seminativi sia per le colture arboree viene stabilita una franchigia del 10% applicata sull importo da rimborsare con un minimo di 50 euro. Art. 14 5

Sono esclusi dal calcolo del risarcimento i danni causati da specie cacciabili nelle aree venatorie, zone di ripopolamento e cattura, aziende faunistico venatorie campi di addestramento cani. e i Art. 15 Le rilevazioni dei danni saranno a cura dei periti estimatori di fiducia nominati dai relativi Condifesa aderenti ad Agrifondo. Conseguentemente anche le relative spese di perizia saranno a carico dei singoli Condifesa. I periti estimatori dovranno confrontarsi fra di loro allo scopo di uniformarsi nella metodologia della valutazione dei danni specie in presenza di particolari situazioni non periziate in precedenti campagne. Norme applicative 1. Danni ai seminativi in fase iniziale I danni più frequenti si registrano nelle fasi di pre-emergenza della coltura con l asportazione del seme e/o piante durante le prime fasi di sviluppo, con il danneggiamento delle plantule. Quando l investimento scende sotto una determinata soglia, può ritenersi economicamente vantaggiosa la sostituzione parziale o totale della coltura. Quindi, considerato l investimento ottimale per ogni coltura e la soglia di convenienza alla sostituzione, Agrifondo si impegna a rimborsare la risemina, fino ad un massimo di 250 /ha per le superfici danneggiate, come riportato nella tabella seguente: COLTURA INVESTIMENTO CORRETTO (piante x mq) SOGLIA DI CONVENIENZA (piante x mq) INDENNIZZO DA EROGARE ( /ha) Mais 6-7 3/4 250 Soia 35-40 13 250 Frumento 450-500 150 250 Orzo 400 130 250 Colza 40-60 25 250 Barbabietola 10-11 4 250 6

Per il frumento e l orzo i valori sono indicativi in quanto variabili in funzione della zona di coltivazione. N.B. = per il frumento e l orzo il numero indicato non è relativo al numero di piante ma al numero di spighe (nel grano e nell orzo infatti le piante emettono un numero variabile di figli in funzione dell andamento stagionale e della varietà). 2. Danni ai seminativi in fase di maturazione I danni più frequenti si verificano lungo i corsi d acqua a carico delle spighe di mais e delle piante di soia ad opera dei roditori, mentre per il grano e tutti i cereali minori, sono i volatili a provocare i danni maggiori specie lungo i bordi degli appezzamenti; più raramente gli ungulati danneggiano le piante allettandole o alimentandosene. In tutti questi casi il danno da risarcire è commisurato alla superficie danneggiata e al mancato prodotto verificatosi per un importo massimo di 450 /ha. 3. Danni alle colture orticole in qualsiasi fase vegetativa Dato l elevato numero di colture non è possibile prevedere a priori il tipo di danno arrecabile e le tipologie di animali selvatici responsabili, per cui si demanda ai periti la facoltà di individuare e quantificare il danno da ristorare, danno che potrà essere liquidato fino ad un massimo di 600 /ha. In tal caso il perito che si dovesse trovare in tale situazione dovrà confrontarsi con il Condifesa del territorio. 4. Danni su vite ulivo e fruttiferi in qualsiasi fase vegetativa Possono verificarsi nelle seguenti fasi fenologiche: dal germogliamento fino alla raccolta per le piante in produzione. Sono escluse le piantine in fase di allevamento e i nuovi impianti non ancora in produzione e che non sono assicurabili e precisamente: dal terzo anno di impianto per i fruttiferi e dal secondo anno per la vite. Sono frequenti i danni al prodotto (uva e frutta in particolare) in prossimità della raccolta ad opera di volatili e ungulati (caprioli e cinghiali) che, non di rado, arrecano danni anche alle piante. Il lavoro di perizia consisterà nella valutazione del perito a seconda delle situazioni per un risarcimento che non potrà superare la cifra di 600 /ha. E stabilito un limite massimo aziendale di intervento contributivo del Fondo di 3.000,00, per anno solare. 7

Il lavoro di perizia consisterà nella valutazione dei danni da parte dei periti segnalati dai Soci Condifesa e nominati da Agrifondo, che a seguito dei sopralluoghi, determineranno in sede collettiva fra i vari rilevatori, l entità dei singoli danni, sulla base dei rilievi anche fotografici delle singole posizioni danneggiate. RILEVAZIONE DEI DANNI Il Fondo può rimborsare i produttori agricoli che in seguito alle perdite subite, richiederanno l intervento dei periti estimatori del Condifesa socio di Agrifondo per i rilievi e le determinazioni di danno conseguenti. La denuncia del danno deve essere fatta a cura dell imprenditore agricolo, aderente all iniziativa mutualistica, direttamente al Condifesa a cui è associato. Le denuncia del danno deve essere fatta entro 3 gg dall evento o da quando ne è venuto a conoscenza. Il perito valuterà l entità del danno arrecato alle produzioni garantite dal Fondo secondo i seguenti criteri: Per i prodotti seminativi: 1. Per i danni ai seminativi in fase iniziale, la perizia consisterà nella individuazione della superficie danneggiata con superamento della soglia di risemina. Qualora fra le parti si convenga nella scelta di procedere alla risemina con il conseguente intervento del Fondo, la perizia dev essere eseguita con tempestività, entro 3 gg dalla denuncia, al fine di non compromettere la risemina. 2. Per i danni alle colture nelle fasi successive, è data facoltà al perito di determinare l indennizzo previa individuazione della superficie danneggiata con quantificazione del danno. Il limite di risarcimento è di 450 /ha come sopra indicato. 8

Per i danni alle produzioni arboree, ai frutti pendenti e alla pianta. 1. Danni ai frutti pendenti: il perito procede alla determinazione della mancata produzione o del danneggiamento del frutto con le modalità adottate per la perizia grandine. Per l uva sarà considerato un certo numero di grappoli. Il campione scelto dovrà essere rappresentativo dell area delimitata sulla quale sarà conteggiata la percentuale di danno. Per la qualità si applicheranno i valori contenuti nella tabella della 502, qualora il danno si sia verificato dopo la data di entrata in rischio del danno di qualità. Allo stesso modo, per la frutta si farà riferimento alle tipologie di danno declarate nelle tabelle specifiche di ogni specie 2. La valutazione del danno alla pianta sarà effettuata tenendo conto del valore della pianta e del mancato prodotto dell annata in corso ed i costi di estirpo e di reimpianto. 3. Il limite di risarcimento è di 600 /ha. Norme generali La valutazione del danno da parte del perito è fatta secondo le norme previste dal presente regolamento. Il perito rilascia copia del documento di valutazione del danno all azienda danneggiata, la quale ha la possibilità di ricorrere entro 15 giorni dalla emissione del verbale di perizia al Presidente di Agrifondo per eventuali errori. Il Presidente entro il termine di 15 giorni, può accogliere o respingere il ricorso. Diversamente in caso di non accoglimento, la questione oggetto della controversia, sarà sottoposta a conciliazione secondo la normativa vigente, salvo l eventuale ricorso all Autorità Giudiziaria nell ipotesi del non raggiungimento della conciliazione. Inoltre e compito del perito estimatore verificare: - la corretta pratica agronomica delle colture da parte dell assicurato; - che i danni siano imputabili alla denuncia presentata; - la corrispondenza degli appezzamenti indicati, - che le produzioni oggetto dell intervento non si trovino nelle situazioni di cui all art. 14 (zone di caccia, ecc); Per i danni che prevedano la risemina, il risarcimento scatterà quando l investimento delle coltura scende sotto i livelli di convenienza riportati dalla relativa tabella 9

limitatamente alle superfici danneggiate. Per gli altri danni, il risarcimento verrà calcolato sulla minore produzione ottenuta limitatamente alla quantità danneggiata. L impresa agricola che ha aderito all iniziativa mutualistica non potrà riseminare o raccogliere il prodotto prima che abbia avuto luogo la perizia. Infine i periti hanno il diritto di effettuare i relativi sopralluoghi e l azienda aderente ha l obbligo di fornire tutte le informazioni e chiarimenti richiesti. I relativi importi saranno erogati nei limiti previsti dal presente regolamento. 10